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Le tre F come mezzi di comunicazione nella prima infanzia
Le tre F nasce un po' per caso un po' per gioco. Quante volte abbiamo raccontato storie ai nostri bambini, inventate di sana pianta, che sono poi finite nel dimenticatoio? Questo libro raccoglie le storie più belle inventate ""sul campo"""" ed interpretate all'interno del nostro nido famiglia, quelle che nel corso degli anni sono sempre state riproposte con successo, le più belle, le più richieste dal nostro """"piccolo"""" pubblico. Le tre F, con tante immagini a colori e materiali di lavoro, va incontro a tutte quelle educatrici e a quei genitori che hanno l'esigenza di avere sotto mano un ricco repertorio di cose da fare e da raccontare con i loro bambini."" -
Messale ellenico
Cinquanta preghiere al mondo classico. Cinquanta poesie che vogliono essere l’ultimo invito, l’ultimo gesto eroico, in ordine di tempo, di consacrazione della parola all’altro. La riscoperta di un’urgenza morale e religiosa, ovvero una necessità di condotta. -
Le contraddizioni
Le contraddizioni è un libro composito, le cui parti, tratte da un molteplice contraddittorio e riunite nell'organismo unitario della raccolta, non possono che trovarsi in contrasto formale e tematico tra loro. La prima sezione, in cui lo sperimentalismo formale evita lo scivolamento verso toni patetici e facilmente retorici, affronta temi sensibili per le nuove generazioni (tra questi le implicazioni psicologiche della crisi sociale e culturale, il cambiamento climatico, le migrazioni). Segue una sezione interamente dedicata al linguaggio, analizzato nella sue caratteristiche più concrete. Nella terza sezione viene poi sondato il rapporto che l'individuo tesse con la collettività. Il percorso culmina, nella quarta e ultima sezione, in testi che cercano di giocare con lo statuto dell'io parlante. -
La zona rossa
La zona rossa nasce dalla storia vera della malattia e della guarigione, dell’iniziale sconfitta e della vittoria finale nei confronti del virus dell’autore, dimenticato da una sanità che avrebbe dovuto prendersi cura di lui e che invece lo ha abbandonato. Lasciandolo solo davanti al giudizio degli eventi della pandemia nell’isolamento della sua casa: trasformata in una casa di cura privata e in un rifugio di scrittura privilegiato. Unica terapia la Tachipirina, i consigli del medico di famiglia e le videochiamate con affetti e amici. L’uomo e il virus. Senza pudore né moralismo, ma con durezza e comprensione. In un inno alla vita strozzato in una platea orizzontale e plurale. Dove l’altro, siamo sempre noi. Per non far cadere nell’oblio quel momento, quell’attimo in cui tutto poteva cambiare per poi, probabilmente, non cambiare nulla. -
Ogni volta dal principio
Cosa significa lasciare la propria patria, la lingua, gli affetti, la scuola, una rete di relazioni fittissima e partire per destinazione ignota, inseguendo i desideri e le paure del padre in una terra straniera? A soli sei anni, la protagonista di questa vicenda affronta una burrascosa attraversata in mare dall'Albania all'Italia e deve, insieme alla madre - maestra di pianoforte e concertista -, ricominciare tutto daccapo, inventarsi un'esistenza da zero. Ci riusciranno, a prezzo di enormi sacrifici, ingaggiando una lotta col destino che sembra non avere mai fine: ogni volta che un traguardo è raggiunto, la sorte presenta nuovi ostacoli da superare. I passaggi di questa lotta per la sopravvivenza diventano il tentativo, per Eldis, di capire chi è o chi è diventata, di costruire la sua identità di adulta e di cittadina del mondo, affrontando prove sempre più grandi, compresa la perdita delle persone più care e il naufragio dei suoi desideri: uno su tutti, quello di avere un figlio dalla persona che ama. -
Le intensità collettive. Scritti per Pier Vittorio Tondelli
Il volume si propone di approfondire l'opera di Pier Vittorio Tondelli attraverso tre aspetti della sua produzione. La prima sezione vuole introdurre al più ampio contesto culturale degli anni ottanta, analizzando il campo musicale, radiofonico e del fumetto. La seconda sezione è invece dedicata principalmente agli scritti letterari che hanno imposto Tondelli come uno dei narratori più originali tra gli scrittori italiani dell'epoca. In ultimo, si è dato spazio non solo a due voci d'eccezione che hanno avuto l'opportunità di collaborare al laboratorio Under 25, e che gettano nuova luce sulle modalità lavorative e progettuali dell'autore emiliano, ma anche alla testimonianza dell'editore che ha traghettato l'esperienza tondelliana di Transeuropa fino ai giorni nostri. -
Amori & disincanti
La raccolta comprende poesie scritte tra il 2013 e il 2020 incentrate sul tema della comparsa e scomparsa di persone e rapporti lasciati inconclusi o disattesi, ispirate da elucubrazioni notturne, nell'isolamento del proprio rifugio domestico, versi calati nella contemporaneità attraverso un lirismo che spesso sconfina nel prosaico, in cui religione, miti, superstizioni, credenze sono il bersaglio per una critica a luoghi comuni, costumi, mode. In un afflato profondo verso il futuro tecnologico, l'altrove, nel desiderio di ricongiungersi con le stelle. -
Prima dell'apocalisse. Riflessioni sull'incertezza del tempo presente
Partendo dalle macerie di Ground Zero e dalle sue implicazioni culturali, politiche e sociali, René Girard, uno dei più influenti pensatori oggi viventi, analizza gli eventi attuali e i fatti del nostro tempo - il fondamentalismo religioso, il cosiddetto scontro di civiltà, la minaccia nucleare, la crisi ecologica - come segni evidenti di un'imminente apocalisse, o meglio, della circostanza immanente che stiamo vivendo in tempi apocalittici. Per Girard l'unico modo di leggere, interpretare e capire a fondo questi segni è tornare all'origine della loro evoluzione storica: il nucleo anti-sacrificale del cristianesimo che ha prodotto la modernità e liberato la capacità autodistruttiva dell'uomo. In una prospettiva più filosofica, l'epistemologo francese Jean-Pierre Dupuy, analizza ulteriormente questi temi proponendo una metafisica alternativa in cui la nostra volontà si combina con una versione particolarmente severa del futuro della realtà, proponendo ""una forma illuminata di catastrofismo"""", una """"profezia secolare"""", attraverso la quale possiamo davvero prevenire l'apocalisse solo osservando il nostro tempo con gli occhi di un futuro prevedibile in cui l'apocalisse è già """"realmente"""" accaduta. Due riflessioni esemplari, speculari l'una all'altra e dalle implicazioni sorprendenti, su uno dei momenti più incerti della storia dell'uomo."" -
Sine macula. Poesie 2007-2019
Il volume raccoglie Uscire dalle mura e Basso Impero, pubblicati da Raffaelli nel 2012 e nel 2016, aggiungendo sequenze inedite e riordinando il materiale alla luce di Delia, ineffabile presenza femminile sempre sul filo dell’epifania, colei che è lì da mostrarsi – com’è inscritto nel suo etimo –, immagine della donna costantemente cercata. Delia è l’idea di Maurice Scève, la Velata che nei suoi lineamenti interiori dà ragione di una traccia sine macula, trasparenza, poesia stessa e tensione del soggetto verso un’edenica relazione con il reale. -
Versi per l'invisibile
La poesia di Filomena Ciavarella si basa su una certezza assolutamente consapevole: la vita ha un senso solo perché c’è la Morte, e il suo “Volto nascosto”. Ma, in realtà, è una poesia fervida e ardente, germinativa e catartica, surreale: la Rivelazione del Segreto e del Mistero. Una Preghiera, un Sogno, una Musica Divina, la ricerca di una Forma, di Forme o della Forma: un percorso di passi e passaggi attraverso lo spirito dell’Invisibile. -
Fiducia nel nulla
Dedicato alla memoria del poeta italo-tunisino Mario Scalesi, ""Fiducia nel nulla"""" è una raccolta di poesie che spinge le ombre delle parole a danzare al coro di madrigali ruvidi. Amore e bellezza in rivoluzione nei chiaroscuri dell'istante, frammenti di vita, ricordi. Percorrendo vicoli stretti dell'anima, Luciano Mastrocola tratteggia i tratti essenziali del tempo vissuto, fiducioso nel poco, nel nulla, che non ha mai generato illusioni."" -
La stanza sgombra
“Scrivere una poesia d’amore/ è già una poesia d’amore.” L’istigazione nasce da questi versi di Adriano Spatola con cui si provava a fare i conti con la poesia nella sua forma più abusata, quella appunto della poesia d’amore. Nel caso di questa raccolta ci si limita all’ambito dell’amor de lohn e ai suoi topoi (la distanza, l’assenza, il desiderio) amplificati dal presente anomalo della “quarantena,” nella ricerca di un impianto linguistico e retorico in grado di lavorare sul linguaggio e verificarne la vitalità anche all’interno di forme chiuse, da abusare. -
L' errare del cerchio
La raccolta si apre con un componimento dal titolo ""Cosa siamo noi"""". Questo testo introduce uno dei tre temi presenti nell'opera, ossia l'universale interrogativo sull'esistenza umana e sul ruolo dell'irrazionale nelle nostre vite. Il secondo tema affrontato riguarda l'incontro con nuovi orizzonti. Il terzo e ultimo tema verte sulla crisi che interessa le democrazie contemporanee, una crisi che passa dall'anomia nei rapporti interpersonali alla distruzione dell'ambiente. Il componimento dal titolo """"L'errare del cerchio"""", recuperando l'approccio dubbioso della prima parte e giocando sull'alternanza tra consonanti dure e deboli e sull'utilizzo delle onomatopee, conclude la raccolta. I tre temi citati, enfatizzati dall'utilizzo di varie figure retoriche, si alternano per tenere viva l'attenzione del lettore su ognuno di essi."" -
L'età detestabile
Una natura antropomorfizzata permea di sé questi versi, caratterizzata da situazioni e problematiche proprie del tempo storico presente, dalle guerre in corso alle ricorrenti crisi socio-economiche. Tale approccio metamorfico alla realtà contemporanea ha la sua forma privilegiata nelle allegorie frante che costellano i testi, mentre la “contaminazione” del linguaggio poetico con altri linguaggi (dall’economico al naturalistico) attesta la necessità da parte della poesia di rapportarsi alla complessità del mondo ricorrendo a linguaggi “altri”. -
Bile
Sotto la superficie del verso, il respiro profila una voce snervata dalle condizioni sociali, che sceglie di dialogizzare con i tessuti e le unità anatomiche, unici interlocutori superstiti nella normalizzazione uniformante dell’ecosistema. Roberto Addeo sottopone alla luce le emozioni, dalla prospettiva di un’entità prigioniera della sua matrice sensoria, consultando i tessuti, le componenti del sangue, il metabolismo, come fossero combattenti in prima linea in un conflitto il cui rivale avanza ineffabile nell’ombra della disinformazione. Il poema ""Bile"""" riesce a coniugare l’estro e la sperimentazione linguistica con la munificenza comunicativa, e il suono riscopre nell’eremo dell’isolamento la sua ragion d’essere un dilemma compiuto."" -
Poema freddo
I versi di Nguyen Chi Trung hanno un segreto, sono uccelli ebbri di vita come in Mallarmé. In essi affiora la forza dell'attesa, del filo d'erba di brughiera di Apollinaire. I rami robusti della cultura occidentale s'innestano in quel grande albero, le cui radici attingono nel profondo humus della cultura orientale. -
Ipotesi per una bambina cyborg
"Ipotesi per una bambina cyborg"""" è concepito come un trattato filosofico-scientifico. Preceduto da una bibliografia essenziale, composto di due parti e terminante in un corollario ci racconta la necessità di postulare una nuova infanzia del mondo, una cultura dell’inermità e del rispetto, un riconoscimento empatico dei molteplici altri da noi, «molti dei quali» per dirla ancora con Braidotti «nell’era dell’antropocene, semplicemente non sono antropomorfi». La poesia è rivoluzione e purezza, è la bambina cyborg per eccellenza. Sottolineano, infine, la dedica iniziale e la sezione dedicata alla poetessa statunitense Anne Sexton. Post-fazione di Maria Luisa Vezzali." -
Le rondini ad esempio
Verseggiare breve, quasi sincopato, colmo di tratteggi e immagini pregni di colori spesso cupi. Un vagabondare nella vacuità della vita, con linguaggio ricercato che aumenta lo spessore del pensiero. Volutamente le composizioni non hanno titolo, come a dirci del senso e del tutto in ciascuna di esse. -
Nord - e poi un giorno
Le liriche che compongono la raccolta sono tessere di elevata concentrazione polisemica, che richiamano momenti e luoghi diversi in costante dialogo tra loro; i testi sono organizzati in nuclei spaziotemporali semi-indipendenti, strettamente ancorati a luoghi reali (il porto di Atene, le Alpi, o le città andaluse) ma riattraversati da una percezione soggettiva a volte estremamente rarefatta. Come il pendolo che apre la silloge, l’io lirico oscilla dunque tra passato e presente, ripercorre frammenti di viaggi e racconti, attraverso memorie principalmente sensoriali (suoni, odori) che riconducono a paesaggi diversi: vedute marine alternate a scene campestri, prospettive metropolitane che lasciano spazio a scorci montani. La Natura domina il filo dell’espressione poetica, insieme alla presenza costante di elementi musicali e coreutici, veicolati dalla scelta di un lessico fortemente ritmico. -
Il caso Moro tra storia e finzione
Dal 1978 a oggi, Leonardo Sciascia, Alberto Arbasino, Dario Fo, Giuseppe Ferrara, Marco Bellocchio, Giorgio Vasta, Daniele Timpano e numerosi altri scrittori, drammaturghi, cineasti si sono appropriati del caso Moro trasformandolo in un oggetto narrativo all’incrocio tra storia e finzione. Questa abbondante produzione fittiva è al centro del presente saggio: l’accurato censimento dei testi e la loro analisi approfondita si accompagnano in questo volume ad una riflessione più ampia sulla relazione tra l’evento e la sua rappresentazione artistico-letteraria, che consente di interpretare con sguardo critico lo slittamento di Aldo Moro da figura storica “reale” in homo fictus e di aggiornare alla luce di nuovi elementi la questione spesso dibattuta delle influenze reciproche tra riscritture del caso Moro e immaginario collettivo.