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Loreto Mattei. Devoto in lingua trasgressivo in dialetto (1622-1705). I Sonetti e gli Enigmi
La poetica ufficiale di Loreto Mattei (Rieti, 1622-1705) si inserisce nella cultura letteraria della riforma cattolica ed è ben rappresentata dal ""Salmista toscano"""" (1671), prima traduzione in italiano dei Salmi davidici, dalla """"Metamorfosi lirica d'Horatio parafrasato, e moralizzato"""" (Rieti, 1679), e ancora dall'""""Hinnodia sacra"""", gli inni del Breviario Romano messi in versi. Come grammatico ebbe un ruolo importante con la """"Teorica del verso volgare, e prattica di retta pronuntia, con un problema della lingua latina, e toscana in bilancia"""", nella quale teorizza la superiorità del toscano sul latino. Nel 1692 fu accolto in Arcadia con il nome di Laurindo Acidonio. Lasciò incompiuto l'""""Erario reatino, historia dell'antichità, stato presente, e cose notabili della città di Rieti"""". Una parte della sua produzione (inedita fino al XIX secolo) presenta un poeta stravagante e trasgressivo, nelle forme come nei contenuti. I suoi """"Sonetti"""" in dialetto reatino sono un unicum pubblicati oltre un secolo dopo la sua morte. Probabilmente ebbero una circolazione non ufficiale, anche orale, come accadrà più tardi per il Belli, che lesse e tenne ben presenti i sonetti dialettali del reatino."" -
D'arte e di parte. Raccolta di scritti di 25 anni di Micropolis
Il volume raccoglie gran parte degli scritti che per oltre due decenni sono apparsi su Micropolis. Tentativo di una rappresentazione del mondo dell'arte e della società in Umbria, con un taglio sociale e ideologico: ""di parte"""", con almeno un pregiudizio aggiunto: meglio una mostra di scarso valore in più che nessuna mostra. La disposizione dei testi, suddivisi per temi: Mostre, Persone, Politica e costume, non segue un andamento cronologico perché non è la storia la guida e perché le priorità nascano nel pensiero dei lettori."" -
Nell’aldilà. Dannazioni e salvezze nella letteratura di piazza
Dopo il primo volume dedicato alla letteratura di piazza, “Vitae volant, scripta manent. Vicende criminali nella letteratura di piazza tra Cinquecento e Ottocento”, con questo secondo volume l’autore completa lo studio dedicato a questo aspetto della letteratura popolare. -
Dai sentieri divorati
«Questa è la terza silloge del poeta marchigiano: un punto di arrivo e di sosta, il traguardo di dieci anni di tenace ricerca, in equilibrio formale e di contenuti tra sperimentazione linguistico-sonora e immersione nella radice più autentica della lirica contemporanea. ""Dai sentieri divorati"""" rappresenta uno sguardo dentro e nel contempo fuori dell'io poetante, che osserva, registra e critica il reale, ma si tuffa altresì nell'abbraccio tonificante del sentimento amoroso, in incessante affidamento all'energia che scaturisce dalla passione per la comprensione dell'Altro.» (Dalla Postfazione di Roberto R. Corsi)"" -
Segmenti
La raccolta comprende trenta componimenti istantanei. Lo stile dell'autore si avvicina a quello degli analogisti ermetici: il verso, laconico, icastico, batte forme concrete, con forti sproporzionitonali. Nelle parole si cesella il sentimento centrale, che dal primo verso sempre identico si sublima in soluzioni differenti. -
Rose del mattino
La raccolta è un contributo volto a comprendere il relazionarsi tra l'uomo, la natura e Dio all'interno del paesaggio di una creazione permeata dalla presenza di un senso religioso. Ecco dunque che questo luogo poetico ha memoria dell'ispirazione che lo rende vivo e che comporta per il singolo una riflessione sul valore del suo sperimentare lo spazio della propria esistenza. Lo stile dell'opera è piuttosto uniforme così come è coerente la sua cifra espressiva. -
Un gallone di kerosene
«Un gallone di Kerosene - questo titolo adesso sì amerikano, perfino nell'unità di misura del ""gallone"""", che sono all'incirca quattro litri - merita tutti gli elogi precedenti e forse questa volta segnala, rappresenta, addirittura una marcia in più. Per felicità inventiva, vigore visionario, multiespressività d'uno scibile che si prova, i problemi, ad annetterseli tutti, ed affrontarli poi tutti, con estro e con pazienza.» Dalla Posfazione di Plinio Perilli"" -
Trilogia dell'estasi
La ""Trilogia dell'estasi"""" è un esempio di come la poesia di forma più neoterica possa entrare in sodalizio con stili e motivi di compostezza classica. Una silloge tematica e tripartita che è un viaggio attraverso la più pura celebrazione dell'amore, anche carnale, e della bellezza non genericamente intesa. I due autori, amici nella vita, raggiungono una mirabile sintesi stilistica in un unico flusso poetico vividissimo e elegante, coraggioso e sperimentante ma mai meno che armonioso. Uno di loro è sopravvissuto con suo rammarico all'altro e dopo un lungo lavoro di revisione, gli rende omaggio con questo sodalizio in versi."" -
Maniere
Maniere perché la raccolta è senza dubbio eclettica (sonetti, variazioni sul tema, qualche resto calcinato di lirismo, ecc.). Questo significa che l’autore rifiuta di prendere una postura, forse semplicemente non ne è capace, attraversato com’è dal flusso linguistico-mediatico al quale si abbandona con tutta l’ironia possibile, a volte canalizzandolo nella forma chiusa, a volte lasciandolo libero di sbizzarrirsi nelle praterie della pagina bianca. In un tempo nel quale intimità e consumo sono sempre più intrecciati, la “distruzione della ragione” alla quale assistiamo sembra riflettersi meglio nel proliferare degli stili che in una forma asserragliata nella propria ieratica coerenza. -
Note sul funzionamento di una macchina gigante
La raccolta è caratterizzata da una linea narrativa frammentata e da elementi ludico-ironici ottenuti attraverso la giustapposizione di materiali incongrui e sconnessioni dei nessi logici che servono a pensare simultaneamente da più punti di vista le immagini o situazioni descritte. “L'uomo, con i suoi vissuti, le emozioni, le sensazioni percepite, è poco presente, o meglio figura come estraneo. Il linguaggio e la disposizione dei versi creano una profonda alienazione: quel senso di distacco e freddezza che i meccanismi sociali, lavorativi, relazionali impongono oggi alle nostre vite” (Rossella Renzi). Lo sguardo si sofferma sull'efferatezza delle forze disumananti del contemporaneo, sulle contraddizioni di un'epoca che vede diminuire costantemente la varietà delle opinioni consentite sui media mentre, allo stesso tempo, un'enorme quantità di informazioni impediscono di riconoscere i soprusi e quindi di reagire. -
Lungo la strada un cammino
"Lungo la strada un cammino"""" è come un diario di bordo partorito attraverso il respiro e il battito cardiaco di ogni luogo penetrato e poi assorbito, attraverso l'utilizzo parsimonioso dei cinque sensi: ogni poesia, tratteggia con umiltà le percezioni che pian piano si sono nutrite di suoni e colori, trasportati da frequenze poetiche perfettamente sintonizzate con il “qui e ora”. Ogni poesia, tanto assomiglia a una cartolina desiderosa di vivere una vita propria, attraverso la libertà poetica, del nascere fecondo." -
Quaderno di conversazione
Opera oscillante tra attualità e memoria di un passato che ci fissa col suo carisma, in un paese montano del sud. I nostri mille urti con la storia, le mille carezze al nostro amore; calzanti le parole che sono state prese in prestito di Seamus Heaney: “Versi che dicono il cuore appassionato, lo spirito che vive solo”. -
Termomeccaniche
Un biologo. L'algoritmo Andros. Relazioni sbagliate. La deriva seriale in un romanzo di fantascienza sui rapporti di genere. Ispirata agli svariati fenomeni di molestie che hanno configurato il reato di stalking, la vicenda è raccontata dalla prospettiva di un giovane biologo alle prese con una relazione al capolinea. Quando Ellie lo lascia senza troppe spiegazioni, Loris ricorre a un complesso modello matematico per cercarne la ragione: grazie a un algoritmo capace di tracciare l'empatia che governa le relazioni affettive, le analisi lo conducono verso uno scenario sconcertante; la percezione della realtà inizia a sgretolarsi e lo scienziato, con l'idea di salvare la sua storia d'amore e di essere vittima degli eventi, finisce col costruire le premesse per una catastrofe. -
Il giardiniere cieco
Il fulcro tematico di questa raccolta si riconosce nella percezione della assoluta gratuità dell’esistenza, tanto di quella umana quanto di quella propria a qualunque altro oggetto contingente: del suo carattere irriducibilmente arbitrario, superfluo, ingiustificabile, ancorché camuffato dall’inveterata tendenza della nostra specie a mentire a se stessa e ad attribuirsi scopi che ne convalidino il disperato sforzo di autoconservazione; la radicale angoscia, che si accompagna allo sguardo rivolto a se stesso e al mondo da parte del soggetto, si libera in una espressività visionaria, aperta a un simbolismo allucinato e onirico, ad associazioni e automatismi che rimodellano il paesaggio interiore secondo immagini svincolate da ogni criterio di verosimiglianza logica. -
L'avversaria
Liberamente ispirato ai numerosi casi che hanno visto una madre accusata o condannata per infanticidio, il romanzo racconta la quotidianità di una famiglia che abita in montagna, una frazione con poche abitazioni a fianco e spesso isolata per la neve. Durante il giorno il marito è assente per lavoro, mentre la protagonista, che ha rinunciato a tutto per diventare mamma a tempo pieno, si prende cura dei figli, il più piccolo dei quali soffre di sonnambulismo. Nel passato della donna c’è il precedente di una gravidanza interrotta per motivi mai chiariti: in casa aleggia una presenza quasi inconsistente, fatta di rumori e cambiamenti impercettibili, che passo passo modifica gli stati d’animo e le abitudini degli inquilini, nonostante ogni appello alla lucidità. Così, mentre i confini tra veglia e sonno paiono saltare, prende corpo la vicenda di una madre che non può fallire, perché di lei, al mondo, non resta che il fantasma senza riposo di una donna che non c'è: un'avversaria pronta a tutto, pur di salvare il suo progetto di famiglia ideale, con la più tremenda delle soluzioni in mano. -
Ossa di luce
Le poesie di Mocanu si caratterizzano come complessi sistemi immaginifici in una forma icastica talvolta curda e sanguigna, talvolta lene e carezzevole. Sembra di assistere a un’arte della traslazione che camuffa semplici e purissime intuizioni, emozioni, idee, in costruzioni complesse che sfiorano il grottesco e l’astratto. Vi pulsa dentro tutto un universo di intuizioni fresche e originali, in un flusso vividissimo le cui risonanze e i cui puntuali contrappunti interni risultano funamboleschi. -
La calligrafia come arte della guerra
In una scuola posta al confine tra due Stati in guerra, alcune bambine imparano «l’arte del messaggio, della disciplina e dell’amor patrio» calligrafando messaggi bellici sopra le testate dei missili. Sono orfane di una guerra di cui non si vede la fine, e le guida un maestro di calligrafia dal passato oscuro, Horatio. Come in una spietata partita a scacchi, gli abitanti della città attendono la prossima mossa dell’avversario: un missile inoffensivo, che una notte porta al di qua del confine un misterioso messaggio. Il compito di interpretarne il contenuto è affidato a Horatio, ma non tutto andrà come dovrebbe. -
Getsemani
Un abbandono che si realizza nella tensione tra la ricerca dell’amore già sperimentato in vita, di cui vi è memoria come di una certezza, e l’assenza di Dio nel momento della prova. Perciò la parola poetica diviene preghiera e ricerca una comunione drammatica con il Dio a cui si rivolge. Solo in Dio infatti sarebbe possibile quella pacificazione linguistica del dire poetico che coincide con la salvezza del soggetto che conosce l’esperienza del dolore. Tuttavia la crisi soggettiva non è permessa. Il ricordo dell’amore di Dio, come un dono al limitare della vita, salva dalla possibilità di una preghiera inesausta e rende prossima la redenzione. -
Grido di corda
È una poesia intima, privata, viscerale ma elegante, concisa e armoniosa allo stesso tempo. Piuttosto che scavare le terre delle sue e delle umane vicende, in cerca del proprio humus, delle proprie radici, Lina Vannini le abita senza la brama del possedere e di avervi dominio. Le sue liriche sono cammini, percorsi, attraverso realtà da contemplare e da carezzare con la mente e col sentimento, paesaggi dello spirito che la natura e la tradizione offrono attraverso l’incarnazione di ogni aspetto epifanico, all’interno di un regno di cicli antichi e perduti, attraverso temi come la malattia, la perdita di persone care, e il ricordo – tutto umanista – che le conserva all’interno di costellazioni. -
La rosa di Pola
“La rosa di Pola” è una raccolta di poesie di viaggio, tutte scritte nell’estate del 2019 (dalla Croazia alla montagna del Trentino, passando per Stoccolma). L’immagine principale delle poesie è quello di una vampira (suggestione che inizia con la raffigurazione di una venditrice di rose a Pola) che si configura a metà fra consolatrice e causa di tormento per alcuni viaggiatori (siano essi marinai o migranti). Da una parte c’è quindi la figura della vampira, dall’altra, invece, viaggiatori costantemente perduti in vagabondaggi e erranze, che da essa vengono consolati ma anche costantemente tormentati.