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Il ritorno. Testo inglese a fronte
Quale sorpresa sgradita e crudele per Alan Hervey, uomo borghese e conformista, che in una piovosa sera londinese, compiaciuto e soddisfatto del proprio successo, torna nella sua bella casa dopo una giornata nella City. La moglie se ne è andata: lo ha lasciato per un altro uomo. Nelle ore che seguono Hervey sarà costretto a tentare di capire, e a trovare possibili soluzioni che lo proteggano dalla critica della società in cui vive e si riconosce. Ben presto, però, la sua preoccupazione per lo sguardo degli altri si trasformerà in una violenta - e tragica - scoperta del mondo sommerso che è in lui, fino all'imprevedibile colpo di scena che chiude la storia. Scritto all'inizio della carriera, ""Il ritorno"""" è certamente il meno conradiano dei racconti di Conrad. Giocato nell'arco di poche ore, e ambientato nello spazio claustrofobico di una grande magione vittoriana, esso rivela la volontà dell'autore di cimentarsi con un tema caro alla narrativa di fine secolo - le tensioni ormai sempre più ingovernabili del matrimonio borghese - ma anche di ingaggiare un corpo a corpo con la figura del protagonista facendolo sprofondare nel modernissimo gorgo della sua coscienza infelice."" -
La grande rivoluzione dei musei europei. Museum Proms
Gran parte dei musei europei che possiamo visitare oggi - oltre 40.000 - non esistevano nel secondo dopoguerra. Se a questi aggiungiamo quelli che si sono radicalmente rinnovati, possiamo ben dire che il nostro continente sia stato negli ultimi decenni un gigantesco laboratorio di reinvenzione del modo di essere e di comunicare i più diversi tipi di patrimonio materiale e immateriale. Si è trattato di un grande fenomeno di contaminazione intellettuale con esiti a volte sorprendenti o sconcertanti. È questo il tema del libro, risultato di pluridecennali ricognizioni condotte alla ricerca di esperienze museali innovative nell'area geopolitica del Consiglio d'Europa. -
Storia degli archivi, storia della cultura. Suggestioni veneziane
Fonti privilegiate per la ricostruzione di molteplici ""storie"""", anche gli archivi hanno una loro propria storia. Che non si discosta, nella maggioranza dei casi, da quella di chi le carte ha prodotto o ricevuto: manifestando sovente, attraverso non casuali strategie di sedimentazione e configurazione della propria memoria scritta, progetti di intenzionale autorappresentazione e identità. Altrettanto se non maggiormente significativa è la storia di quegli archivi che vicende più o meno traumatiche hanno portato ad abbandoni e dispersioni, divisioni e accorpamenti, spostamenti incongrui, riordinamenti plurimi, viaggi anche lontani. Una decina di saggi, redatti nel corso di un ventennio di lavoro negli archivi veneziani, ripropongono in questa raccolta un itinerario attraverso alcuni casi significativi di storia degli archivi: pubblici, notarili, privati, ecclesiastici. Dietro alle nostre fonti e alle storie che esse narrano, dietro alla """"messa in forma della memoria"""" che le ha forgiate e al """"rumore"""" diffuso che da esse emana, non è difficile scorgere il variabile spirito del tempo, i suoi presupposti filosofici, giuridici, sociali, di costume. Dai riflessi squisitamente culturali infine alcune tappe del vivace dibattito e delle realizzazioni archivistiche susseguenti all'unità nazionale, con il ridefinirsi di nuove appartenenze amministrative anche per archivi e biblioteche e di ripetute aspettative da parte del mondo degli studi e degli editori di fonti."" -
Contro le donne. Storia e critica del più antico pregiudizio
C'è una storia antica quanto il mondo. Ma nessuno l'ha mai raccontata. Perlomeno non in maniera sistematica e critica, ossia cercando gli strumenti concettuali e pratici per provare a superarla. Questa storia riguarda il pregiudizio contro le donne. Partendo dalle origini della civiltà occidentale (Esiodo, Omero, la Bibbia), dipanandosi poi attraverso il teatro greco e i grandi classici del secolare pensiero filosofico, religioso, politico e scientifico, il coro contro l'essere femminile è risultato assordante e compatto. Con argomentazioni sorprendentemente simili, pur provenienti da autori delle scuole più diverse - religiosi o atei, conservatori o progressisti, antichi o moderni - il consenso intorno al pregiudizio misogino ha rappresentato il più grande e atavico collante della cultura occidentale. Un gran discutere fra uomini per arrivare a stabilire l'inferiorità inemendabile dell'essere femminile, tanto da giustificare e anzi rendere scontata, opportuna e persino necessaria, la sottomissione al maschio. In questo libro Paolo Ercolani non si limita a ricostruire la storia del più antico preconcetto - tirando in ballo le responsabilità della filosofia, della religione e delle scienze in genere -, ma propone una nuova teoria della soggettività umana che possa agevolare il superamento di contrapposizioni e pregiudizi sessuali con i quali è arrivato il momento di fare i conti in maniera definitiva. -
Il cammino del vecchio leone. Cento anni di Tamini un'eccellenza italiana
Nel 1916 a Milano, in via Redi, il ventiduenne Carlo Tamini fonda la Tamini Vannuccini. È poco più che un'officina ma in dieci anni è già diventata la Tamini Costruzioni Elettromeccaniche. Cento anni, due guerre, il ""miracolo economico"""" e il boom, i """"favolosi"""" Sessanta, le lotte sindacali dei Settanta, la sfida sui mercati esteri, l'America. Infine la vendita nel 2014 a una multinazionale, la Terna. Quasi un paradigma della storia dell'industria italiana e in particolare di quella lombarda. E, sullo sfondo, la politica energetica e siderurgica del Paese, la nazionalizzazione del 1962 e la nascita dell'Enel, perché la Tamini produce grandi trasformatori, tanto da diventare, al culmine della sua attività di questo settore, uno dei gioielli dell'imprenditoria nazionale apprezzata all'estero e capace di macinare utili e record. Sul suo percorso i big dell'acciaio da Riva a Lucchini ma anche la Olivetti, nella parentesi durante la quale Tamini produce gruppi di continuità. Quando il fondatore Carlo Tamini muore, nel 1953, lascia tre figli, ed è il più giovane, Luciano, quello che si troverà di fatto alla guida della società. Alla storia industriale si intreccia per sessant'anni quella famigliare fino allo scontro durissimo, che arriverà in tribunale, fra Luciano Tamini e il nipote Carlo. Gli avvocati avranno molto da lavorare. Anche questo è un appuntamento ricorrente di quel capitalismo famigliare che deve confrontarsi con la conflittualità fra i suoi componenti."" -
Pensieri del lambrusco. Contro l'invasione
Langone ha visto il cuore dell'Italia vuoto per apostasia, le vene dell'Italia vuote per crollo demografico, e prima che la deculturazione e l'immigrazione riducano i suoi connazionali a indiani nelle riserve ha voluto provare, incoraggiato dal vino, il lambrusco, unico vero vino autoctono italiano, a riempire di parole una parte di quel vuoto. Riflettendo sull'ambientalismo, sull'animalismo, sul buddismo, sul femminismo, sull'immigrazionismo, sull'islamismo, sull'omosessualismo, sul pauperismo, sullo statalismo, sul veganismo... Nel suo stile mai così brillante e conciso, intelligente, pungente, a volte tragico, a volte comico, sempre libero. -
Un' altra America. Viaggio nelle città «italiane» degli Stati Uniti
Si chiamano Rome, Milan, Naples, Venice, Florence, Palermo, Verona, Genoa. Sono otto città americane, in otto Stati diversi: da Ovest a Est, da Nord a Sud. Sono le protagoniste di ""Un'altra America"""", un """"giro d'Italia"""" dentro i confini statunitensi. Sono punti sulla mappa che, uniti, disegnano una realtà sconosciuta, con le sue ansie, i suoi simboli, le sue ambizioni, le sue frustrazioni. L'America che suona e quella che cerca di scrollarsi di dosso il titolo di """"patria del cibo spazzatura"""". L'America che porta i figli a sparare con i fucili e quella che cava milioni di dollari dalle start up tecnologiche e dal petrolio. Storie, paesaggi, leggende, personaggi di posti quasi del tutto fuori dalle rotte turistiche tradizionali. In alcuni casi hanno molto in comune con l'Italia. Come Rome, in Georgia, che sorge su sette colli, è attraversata da tre fiumi e sfoggia, davanti al municipio, una copia in bronzo della """"Lupa capitolina"""". Qui, in una terra tutta """"Dio, pistole e football americano"""", un manager italiano guida la fabbrica della Pirelli, la principale di tutto il Continente. In altri casi, invece, la somiglianza con il Belpaese è più dura da trovare. Come a Palermo, in North Dakota, a un passo dal confine con il Canada: una realtà fantasma di neanche cento abitanti al centro di un'area che negli ultimi anni, fino a quando non è calato il prezzo del petrolio, è diventata terra di conquista. Luoghi diversi tra loro, più o meno lontani dalle metropoli: piccoli come villaggi o grandi come città."" -
Storia di Mantova. Da Manto a capitale della cultura
Guido Vigna, nato e residente nella città di Virgilio, ha costruito un racconto che, partendo dalla leggenda di Manto, percorre con scrittura briosa la straordinaria epopea di questa terra arrivando sino a oggi. Sfilano così, con ritmo incalzante, gli Etruschi, i Romani, i Barbari, i Canossa, i Bonacolsi, i Gonzaga alla cui corte arrivarono i più grandi artisti dei loro tempi, austriaci e francesi. Poi, l'annessione all'Italia, i grandi moti sociali, l'avvento del fascismo, il ritorno alla democrazia, la prima tangentopoli italiana, la ricchezza diffusa e imprenditori di statura mondiale. E l'oggi: dopo la scomparsa della Banca agricola e nel pieno della grande immigrazione, si guarda al futuro scommettendo sull'immenso patrimonio storico e artistico. -
I racconti dell'isola
Sinopoli rintracciava nella parte orientale della Sicilia la sua autentica ""terra natale"""", in una porzione di territorio che ancora oggi misteriosi legami uniscono all'originaria cultura degli antichi Greci. La fertilità e la tenacia di questi legami vengono ribaditi in questi racconti dell'isola, le cui pagine esprimono l'intensità degli affetti e delle ragioni che riconducevano l'autore a questi orizzonti in cui il tempo pareva trasfigurare nell'eterno. Sinopoli sottolinea l'importanza della passione e del disincanto, e ribadisce quanto sia importante ascoltare in modo consapevole il presente e accorgersi della sotterranea persistenza di un passato che legittima la nostra attualità."" -
Il mercante di Venezia
Tacciato di antisemitismo, censurato, mutilato da regie azzardate, ""Il mercante di Venezia"""" ha pagato cara la spinosità del suo soggetto e della figura dell'ebreo, che ha sempre costituito per la storia un problema in sé. In un mondo che disprezza e isola l'estraneo, la voce sovversiva di Shylock, lo spietato dallo spirito umanitario, illumina le contraddizioni di una società materialista e ipocrita, costretta a confrontarsi con il sentimento di rancore che essa stessa ha prodotto. Disturbante e dialogico, il dramma solleva interrogativi cui non concede risposta su un universo che non sa coniugare l'amore con il disinteresse, il dovere con il diritto, la giustizia con l'umanità. In una nuova traduzione, il capolavoro shakespeariano viene riletto nello spirito del suo tempo e nelle contrastanti prospettive di chi prevale e di chi soccombe."" -
Inno a Nettuno-Odae adespotae (1816-1817)
"L'inno a Nettuno"""" e le """"Odae adespotae"""", composti a Recanati nel 1816 e pubblicati l'anno successivo a Milano come presunti inni greci ritrovati in un oscuro codice medievale, rappresentano uno dei più audaci tentativi di Giacomo Leopardi sul terreno dell'imitazione degli antichi. Stesi in volgare, in greco e in latino, essi costituiscono paradossalmente i primi componimenti poetici originali fatti stampare dal giovane autore che, dietro un intrigante gioco di mascheramento e depistaggio dei propri lettori, volle testare con eccezionale sperimentalismo le possibilità della lirica moderna di farsi interprete della naturalezza appartenente alla dimensione poetica classica. La presente edizione offre un commento puntuale a questi testi, di cui vengono approfonditi il valore storico-letterario e le diverse e molteplici implicazioni con la scrittura """"antica"""" dei futuri """"Canti"""". Nei falsi leopardiani si riconoscono infatti le profonde radici dell'apprendistato letterario dell'autore, il rapporto che egli intrattenne nelle vesti di filologo e di poeta con i modelli greci (specialmente con Omero, Anacreonte e Callimaco), l'influsso delle sue coeve teorie sulla traduzione, nonché - sullo sfondo - i legami con il contemporaneo dibattito classico-romantico." -
Pedagogia e corte nel Rinascimento italiano ed europeo
La pedagogia umanistica e rinascimentale propone un rinnovamento che non rimane limitato al puro ambito educativo, ma si apre a più ampi e suggestivi orizzonti antropologici, politici, artistici. L'ambiente ideale dove sperimentare nuovi modelli pedagogici si rivela, già a partire dalla seconda metà del Trecento, la corte. Umanisti e maestri come Giovanni Conversini da Ravenna, Pier Paolo Vergerio, Vittorino da Feltre e Guarino Veronese realizzano le loro più importanti esperienze educative nelle corti padane di Padova, Mantova e Ferrara. Per tutti risulta decisiva la lezione di Francesco Petrarca, artefice del «sogno dell'Umanesimo». Il volume ripercorre la vitalità della pedagogia umanistica italiana ispirata dal modello petrarchesco e capace di superare i confini spazio-temporali, da un lato aprendosi all'Europa e dall'altro imponendosi quale fenomeno culturale di ""lunga durata"""", come dimostrato da autori quali Erasmo da Rotterdam, Michel de Montaigne, John Locke e Jean-Jacques Rousseau. «Un viaggio davvero affascinante» scrive Fabio Finotti nella sua Prefazione «verso la scoperta rinascimentale che la prima fondamentale opera d'arte è la persona»."" -
Scritti garibaldini
“Garibaldi che precederna piedi la colonna in mezzornal suo Stato Maggiore mi sembrarnuno dei primi conquistatorirndell’America”rnrnNel 1859 Ippolito Nievo si arruolò nei Cacciatorirndelle Alpi di Garibaldi che combatterono a fiancorndell’esercito piemontese e delle truppe francesi;rnl’anno dopo si imbarcò a Quarto con i Mille e furnresponsabile, insieme a Giovanni Acerbi, dell’Intendenzarndella spedizione (ovvero dell’amministrazionerneconomica e finanziaria). Se la campagna delrn1859 costituì per lo scrittore una fonte di ispirazionernpoetica, come testimoniano i versi della raccoltarnAmori garibaldini, nei mesi compresi tra la fine delrn1860 e l’inizio del 1861 l’esigenza di reagire vigorosamenternalle diffamanti accuse che i cavourianirnrivolgevano all’amministrazione garibaldina gli dettòrnalcuni articoli polemici (qui raccolti, insieme alrnbrillante Giornale della Spedizione di Sicilia, sotto ilrntitolo di Scritti garibaldini), nei quali non esitò a opporrernpolemicamente l’esercito di volontari all’esercitornregolare e la guerra rivoluzionaria alle battagliernelettorali e parlamentari: in questo quadro l’esercitorngaribaldino era da Nievo concepito come spaziornpolitico o, per essere più precisi, come spazio di politicizzazionerndelle classi popolari. Entrato in strettorncontatto con la società siciliana, lo scrittore venivarnnel contempo interrogandosi sul divario economicorne sulle differenze sociali e culturali tra il Nord e ilrnSud dell’Italia mentre il suo accentuato scetticismorna proposito dell’apporto dei contadini siciliani allarnrivoluzione riusciva alla fine compensato da un’illimitatarnfiducia in Garibaldi, conquistatore e liberatorerndei popoli oppressi. In ragione della rilevanzarndi questi temi, gli scritti garibaldini costituiscono unrnsignificativo punto di approdo dello scrittore alla vigiliarndella sua tragica fine. -
Meneghello: solo donne
"'Lo so che siete fantasmi, voi donne' esclamò alzando gli occhi al soffitto, 'ma che cosa ci posso fare io?'"""". Il gineceo di Luigi Meneghello, la sua immaginaria e reale """"città delle donne"""": bambine, Madonne, zie, paesane, studentesse d'oltremanica, partigiane e donne di spade..., un mosaico di ritratti di intensa, esilarante potenza figurativa usciti dalla penna di uno dei più grandi scrittori del Novecento italiano e nello specchio critico di due suoi lettori d'elezione. Con uno scoop: per la prima volta un album di immagini presenta Meneghello fotografo." -
Fantasmagoria. Un secolo (e oltre) di cinema d'animazione
La lanterna magica e il taumatropio, le marionette della stop-motion e le creazioni digitali: la storia dell'animazione è un caleidoscopio di invenzioni e concetti studiati per donare vita alle immagini attraverso il genio di poeti del visuale. Realizzato con il contributo di studiosi di fama internazionale e di alcuni tra i più grandi animatori del mondo, Fantasmagoria è uno strumento utile per approfondire l'essenza di questa peculiare arte. -
Ariosto: i metodi e i mondi possibili
Durante i cinquecento anni che sono trascorsi dalla sua prima edizione (1516), l'Orlando furioso è stato oggetto di interpretazioni critiche molto divaricate, che hanno trovato potenti sintesi nel periodo fra Otto e Novecento (soprattutto con Francesco De Sanctis e Benedetto Croce), peraltro di nuovo superate nella seconda metà del XX secolo. In questo volume, impiegando in modo originale il concetto di ""mondo possibile"""", Casadei punta a ricomporre la frattura tra gli aspetti formali-armonici e i contenuti disarmonici, che costituisce tuttora un problema centrale per la critica ariostesca. Vengono perciò rianalizzati alcuni fondamenti di poetica, molti snodi del classicismo rinascimentale e numerosi episodi delle tre redazioni del poema. Composto da saggi scritti fra il 2000 e il 2015, tutti aggiornati e in parte inediti, il volume affronta anche questioni filologiche e culturali relative ad altre opere di Ariosto: al di là delle singole indagini, l'intento è quello di proporre un quadro coerente, nel quale vengono a inserirsi i risultati delle ricerche che l'autore da quasi trent'anni gli ha dedicato."" -
New craft. Ediz. italiana
Il catalogo racconta l'incontro virtuoso fra saper fare artigiano, innovazione tecnologica e cultura del progetto. La rivoluzione tecnologica sta trasformando i modi della produzione e del consumo e assieme ad essi, inevitabilmente, anche le forme del progettare. Una leva di artigiani di nuova generazione punta a sfruttare design e nuove tecnologie per promuovere varietà e personalizzazione. Punto di forza di questi artigiani tecnologicamente evoluti è aver rinnovato la tradizionale sequenza operativa idea-prototipazione-materializzazione-distribuzione, che ha caratterizzato l'epoca eroica dello sviluppo industriale, puntando sulla rete come piattaforma di dialogo e di contaminazione. -
GialloSvezia. Racconti inediti dei maestri del giallo svedese
I successi editoriali degli ultimi anni hanno mostrato al mondo l'eccellenza del giallo scandinavo, con autori che si sono imposti sulla scena internazionale con i loro personaggi, il sorprendente realismo, il contrasto seducente tra un'immagine quasi idilliaca di quiete e benessere e l'efferatezza di crimini incomprensibili. Dalle suggestive atmosfere di un nord selvaggio degli inizi del secolo scorso di Åsa Larsson alla fantascienza di un giovanissimo Stieg Larsson, questa raccolta di storie inedite di alcuni dei maggiori scrittori nordici di suspense fornisce un prezioso sguardo d'insieme sul giallo svedese. Dalla narrazione più classica di Sjöwall e Wahlöö al delizioso metaracconto di due maestri come Henning Mankell e Håkan Nesser - che ci accompagnano in una strana notte nella vita dei loro due più famosi protagonisti -, fino alla vena mistica di Tove Alsterdal e alla magia dell'isola di Öland raccontata da Johan Theorin, troviamo in queste pagine tutte le sfumature del genere. Autori noti e autori da scoprire compongono una raccolta che svela il lato oscuro della Svezia con le sue ombre più profonde, a riprova del perché il giallo nordico ha stregato milioni di lettori nel mondo. -
Gli imprenditori
Dalla Rivoluzione industriale gli imprenditori sono il motore del cambiamento e dello sviluppo economico. Sono la risorsa essenziale per combinare lavoro e capitale, ma limitata nel tempo e nello spazio. Una risorsa che è figlia della cultura e dei valori sociali, così che si possono creare le condizioni per favorirne l'aumento e la diffusione. Gli imprenditori sono cruciali oggi per uscire dalla crisi, puntando sull'economia reale, e per traghettare la società italiana nel nuovo mondo multipolare e incessantemente plasmato dalle nuove tecnologie. Per riuscirci occorre il coinvolgimento di altri soggetti: i lavoratori, i risparmiatori, i cittadini, i consumatori. -
Pietro Porcinai a Trivero. Giardini e paesaggio tra pubblico e privato. Ediz. italiana e inglese
Il rapporto tra Pietro Porcinai, la famiglia Zegna e Trivero - sede dell'attività industriale -, è caratterizzato da una costellazione d'interventi che interessano gli spazi dedicati al lavoro, alla vita pubblica e familiare, all'esplorazione di nuovi stili di vita. Il contributo del paesaggista fiorentino attraversa tutte queste dimensioni, con una visione progettuale innovativa e la coscienza di una modernità che fa irruzione nel paesaggio italiano del XX secolo. La ventennale collaborazione tra Porcinai e la famiglia Zegna viene ricostruita attraverso un ricco apparato iconografico, composto da immagini provenienti dall'archivio della Fondazione Zegna, dall'Archivio Porcinai e da collezioni fotografiche d'epoca e contemporanee.