Sfoglia il Catalogo ibs007
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2601-2620 di 10000 Articoli:
-
Le mie ragioni te le ho dette
Una storia popolata da tante vite che si incrociano, un romanzo corale che si snoda in due giorni a partire da un imprevisto. Qualcosa di non governabile che obbliga ciascun personaggio a fare i conti con gli altri e con se stessornrn«Com'è cominciato tutto?, era la domanda che Ambra aveva in testa. Ma tutto cosa? La vita non può essere una cifra tonda, semmai è un numero decimale, tanti frammenti confusi di cui alcuni meravigliosi.»rnrnrnLa prima volta che Flavia incontra il figlio di Mazzarella è nell’ascensore del Policlinico. Certo non immagina quali saranno le conseguenze, ma ecco fatto. È stata Ambra, sua madre, a procurarle il lavoro in ospedale. Ha chiamato Filippo Mazzarella per chiedergli aiuto e il passato che voleva nasconderle, all’improvviso, torna a ripercuotersi su tutta la famiglia. rnTanto tempo prima, Ambra si sentiva una combattente. Poi qualcosa si era messo in moto – oppure il contrario, qualcosa dentro di lei si era spezzato. Alla fine era riuscita a prendere una decisione e, chiusa quella storia clandestina, aveva portato avanti la gravidanza. Ventitré anni per tener fede al suo segreto, una pazzia, fino a quando non si sente in dovere di rivendicare i diritti di madre, seconda pazzia. Basta una telefonata per ribaltare ogni cosa. Un piccolo gesto che allunga la propria ombra su tutto il presente. Se Ambra non avesse chiamato Filippo, sua figlia non avrebbe conosciuto Alessandro, nulla fra loro sarebbe accaduto, lei avrebbe continuato a essere la donna che è, non si sarebbe messa a controllare il cellulare di suo marito e via via fino a tornare a quel pomeriggio in cui, trovato il numero di Mazzarella su internet, ha deciso di chiamarlo. Una storia popolata da tante vite che si incrociano, un romanzo corale che si snoda in due giorni a partire da un imprevisto. Qualcosa di non governabile che obbliga ciascun personaggio a fare i conti con gli altri e con se stesso. Mariti inquieti, giovani amanti, figli ribelli, madri bugiarde e mogli distratte. Ognuno a rincorrere le sue ragioni. -
La guerra dei Murazzi
Finalista al Premio Chiara 2018rnCon eleganza, delicatezza e una trepidazione che non diventa mai sentimentalismo, Remmert racconta esistenze, minime e trascurabili come la nostra, mostrando il punto in cui, magari per una volta nella vita, diventano incandescenti.rn«Mia nonna diceva che per vivere bastano tre regole, e sono tutti divieti da applicare a se stessi: non oziare, non incolpare, non lamentarti»rnrnEnrico Remmert è il cantastorie delle vite qualsiasi che si incrociano e si intrecciano in quel luogo dell’anima – pieno di pericoli e possibilità, di scelte e rischi – che è la Notte. A ciascuno dei suoi personaggi è offerta una scelta. Si può essere eroi o vili, si può fuggire o restare, si può combattere o nascondersi. Tutto nella Notte si decide: soprattutto l’amore. E così l’autore raduna, in una Torino più magica che vera o in una Cuba più sognata che reale, una folla di personaggi, ciascuno legato a un destino al quale vuole aderire o dal quale vuole liberarsi. Un buttafuori albanese, una ragazza cubana, un parrucchiere giapponese, un gruppo di hooligan inglesi, due serbi allevatori di cani, e tanti altri: su di loro incombe la Storia con tutto il suo peso inerte e la sua pressione senza volto. Con eleganza, delicatezza e una trepidazione che non diventa mai sentimentalismo, Remmert racconta queste esistenze, minime e trascurabili come la nostra, mostrando il punto in cui, magari per una volta nella vita, diventano incandescenti: e si trasformano, o bruciano. -
Storia di alberi e della loro terra
Che legame può mai esservi tra la vita degli uomini e quella degli alberi? Come e quando i secondi influenzano i primi?rnrnOdiavo il radicamento e odiavo lo sradicamento. Vivevo come sospeso, con fatica quotidiana.rnrnNel 2004 Matteo Melchiorre pubblicò un piccolo libro: Requiem per un albero. Era la storia – una storia meneghelliana, fatta di dati, sì, ma anche di voci, parole, incantesimi, coincidenze, echi – dell’antico olmo che sorgeva maestoso sul limitare del paese di Tomo, presso Feltre, e che venne sradicato da un violento temporale. Melchiorre aveva appena ventitré anni, all’epoca, ed era un giovane storico in formazione. Quel piccolo libro fu notato, passò di mano in mano, fu letto da amanti della letteratura e da storici di professione. E corse voce: Melchiorre è uno speciale. Speciale per come unisce il rigore della ricerca e il talento nello «spostare» metaforicamente il racconto storico.rnOggi, dopo i riconoscimenti ricevuti dal magnifico La via di Schenèr, Melchiorre ha ripreso in mano quel piccolo libro, l’ha più che raddoppiato di mole, ha affiancato all’antico olmo altri alberi – pioppi, ippocastani, tigli – e altre, tante, storie; si è affidato al proprio talento di rabdomante della memoria, e di quel giovanile gioiello ha fatto un elegante, maturo monile: un libro vorticosamente affascinante. Giulio Mozzi -
Il liberty e la rivoluzione europea delle arti. Dal Museo delle Arti Decorative di Praga. Catalogo della mostra, (Trieste, 23 giugno 2017-7 gennaio 2018). Ediz. a colori
Il catalogo della mostra si articola in due sezioni. Nella prima, costituita da cinque saggi specialistici, si raccolgono i contributi dei curatori della mostra ospitata al Castello di Miramare e di diversi storici dell'arte del panorama internazionale. Aprono i curatori Lucie Vlckova e Radim Vondracek che propongono una prima, ampia trattazione su quel grande fenomeno culturale, artistico e sociale che fu lo Stile Liberty o Art Nouveau. Viene sottolineata l'innovazione del nuovo stile, che si pone in una condizione di rottura con il passato affrancandosi dai modelli artistici ottocenteschi e dalle scuole di pensiero storiche. Non solo un'emancipazione dai canoni estetici tradizionali, bensì una riforma molto più ampia che arriva a coinvolgere la definizione stessa dell'arte e della figura dell'artista, a cui viene affidato un ruolo creativo che ambisce ad avere una ricaduta sulle condizioni sociali moderne. Seguono altri contributi. Il volume prosegue con il catalogo delle opere presenti in mostra: si tratta di manufatti e oggetti molto eterogenei, che afferiscono non solo al campo dell'arte ma anche alla sfera della vita quotidiana, della moda e del costume. Le parole dei curatori e di specialisti accompagnano questo ricco repertorio fotografico con approfondimenti tematici che consentono di collocare i singoli oggetti in una più ampia prospettiva, che prende in analisi non solo il mondo delle arti figurative ma anche quel contesto sociale in cui il nuovo stile internazionale riesce con naturalezza a integrarsi. Gli oggetti esposti sono divisi per categorie, a cui sono dedicate tredici sezioni: Associazioni artistiche, riviste e stile visivo; Pittura, scultura e arti grafiche simboliste; Motivi ornamentali e texture decorative; Gioielli in metalli preziosi; Vetro; Ceramica e porcellana; Metalli comuni; Giocattoli; Arredo d' interni e design del mobile; Arte tessile; Oggetti per la tavola in metalli preziosi; Abbigliamento; L'Arte del manifesto. -
L' impresario delle Smirne
Le numerose edizioni settecentesche che s'intersecano l'una con l'altra, la mancanza degli autografi e la vastità dell'impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino a ora che si affrontasse la questione dell'edizione critica delle opere di Carlo Goldoni. La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all'ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall'autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l'evoluzione della singola opera fino al momento in cui l'autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell'interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna. Dalle pagine de ""L'impresario delle Smirne"""" emerge un volto del teatro, scrutato con abile leggerezza dalla penna di Goldoni: tra scherzi e ironie si esplora con """"puntualità"""" la vita materiale dell'universo del belcanto. Canterine e musici, """"virtuosissimi"""", affilano le proprie armi per acquisire un ruolo privilegiato in un'esperienza unica, che li porterà in un Oriente immaginifico. Contenziosi e schermaglie frastornano il ricco impresario, che abbandona sul nascere la bella ma pericolosissima avventura della scena e lascia in balia della sorte un manipolo di artisti, ai quali non resterà che rassegnarsi a fare """"compagnia"""" sotto la guida dell'attento conte Lasca, «amico di virtuosi, e di virtuose»."" -
Italiana. L'Italia vista dalla moda 1971-2001. Ediz. a colori
Italiana vuole celebrare la moda italiana nel periodo cruciale dal 1971 al 2001 e raccontarla, evidenziando la progressiva messa a fuoco e affermazione di un sistema italiano della moda in quella grande stagione del Made in Italy che sancisce il ruolo da protagonista dell'Italian lifestyle nel mondo. Il volume realizzato in occasione della mostra racconta la moda italiana quale fenomeno policentrico alimentato da saperi e intelligenze diversi, con un importante apparato di immagini nate per le riviste, ma anche frutto della collaborazione con i designer, saggi inediti che approfondiscono i temi meno conosciuti e un'antologia di testi già pubblicati da autori italiani negli anni presi in esame. -
La Käthchen di Heilbronn, ovvero La prova del fuoco. Grande dramma storico-cavalleresco
Ambientato in un Medioevo ricco di intrighi e malie, questo capolavoro del teatro tedesco racconta la storia di Käthchen, fanciulla del popolo che ostinatamente insegue l'amaro conte Werter vom Strahl, apparsole in sogno come futuro sposo. La protagonista sovrappone la vita reale a quella onirica, opponendo la poesia del cuore alla prosa dei fatti. ""La Käthchen di Heilbronn"""" (1810) unisce spettacolari elementi fiabeschi a profonde questioni di carattere psicologico e filosofico in un intreccio serrato e ricco di colpi di scena."" -
Miss Lonelyhearts. Testo inglese a fronte
Miss Lonelyhearts continuava a bere. Aveva sulle labbra un sorriso innocente, divertito. Il sorriso di un anarchico seduto al cinema con una bomba in tascarnrnrnNella New York degli anni Trenta, un giornalista, sotto lo pseudonimo «Miss Lonelyhearts», risponde alle disperate lettere inviate alla sua rubrica da innumerevoli cuori solitari e finisce con l'esserne oppresso al punto da scivolare in un esistenziale girone infernale verso una surreale ultima caduta. La vicenda del protagonista si racconta attraverso vignette che si succedono l'una all'altra come in un fumetto: il discorso intessuto di immagini, e parole rifratte dai repertori pubblicitari o cinematografici a segnare la consapevolezza del prevaricante avvento della cultura di massa, con le sue promesse e i suoi irreversibili danni. Un capolavoro ritrovato della letteratura sperimentale americana, un classico dello humour nero pubblicato nel 1933, il romanzo mostra i segni e le crepe prodotte dall'instabilità del confine tra vero e falso, tra reale e immaginario, quando il senso di quel che ci circonda, allora come oggi, pare complicarsi in mille modi sino a scomparire nella sua negazione, oltre la quale rimane solo l'angoscioso desiderio che percorre il romanzo di West di ritrovare nel mondo la pur minima prova della presenza di un Dio. -
Lo stupore e la bellezza. Meraviglia e seduzione dell’arte cristiana
Il mistero ma anche la vertiginosa bellezza e sensualità dell'arte cristiana in uno straordinario viaggio da Giotto a El Greco, da Botticelli a Caravaggiornrn«Il libro più bello che sia mai entrato in classifica tra i best seller tedeschi.» - Denis Scheck, Druckfrischrnrn«La bellezza di Dio per cristiani e non. Un libro capace di regalare momenti di stupore incredulo perfino a chi non è religioso.» - ARD, Titel, Thesen, TemperamenternrnrnCosa succede quando uno dei più noti scrittori tedeschi, di origine islamica, si immerge nel mondo dell’arte cristiana? Colmo di stupore e meraviglia, Navid Kermani si innamora dello sguardo di Maria, dialoga ed entra in conflitto con la croce, assiste a una messa ortodossa, scopre la grandezza di Francesco d’Assisi. Di fronte alle opere di Botticelli, Caravaggio o Rembrandt, si pone domande che ci riguardano da vicino, ancora cruciali per la nostra esistenza, e con un racconto squisitamente raffinato ci conduce alla scoperta di una religione fatta di sacrificio e sofferenza, amore e miracoli, un credo irrazionale, abissale, profondamente umano e divino, al quale gli stessi cristiani si interessano ormai di rado con la stessa serietà, la stessa audacia, lo stesso entusiasmo. rnNon è sorprendente che sia un intellettuale di cultura musulmana a farci ritrovare il cuore del cristianesimo? -
La litania del potere e altre illusioni. Leggere Federico De Roberto
Il volume raccoglie alcune puntuali letture volte a indagare principalmente l'analisi del potere e dell'illusionernrnIl primo dei cinque capitoli che lo compongono è dedicato alla guida di Catania con la quale, nonostante il disincanto dell'ultima fase della sua vita, Federico De Roberto tenta di offrire alla sua città un estremo e commosso canto del cigno. Gli altri capitoli esplorano l'illusione del potere (I Viceré), l'illusione d'amore (L'illusione), le illusioni del giovane Ermanno (Ermanno Raeli), l'illusione terapeutica (La medicina dello spirito). Queste letture hanno preso l'avvio da un lavoro teorico-comparatistico (Il paradigma dell'illusione) riproposto in appendice al libro. Attraverso e oltre lo stesso De Roberto infatti, ""La litania del potere e altre illusioni"""" si può leggere come un saggio paradigmatico sull'illusione e sulle illusioni."" -
Etica repubblicana nel Palazzo Pubblico di Siena (1315-1535). Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti, Taddeo di Bartolo, Domenico Beccafumi. Ediz. italiana, tedesca e inglese
Lo sviluppo da un'etica repubblicana religiosamente ispirata a quella esclusivamente orientata in direzione secolarernrnrnSiena è stata una Repubblica dal 1287 al 1555. Ancora oggi tutto il mondo ammira la grandiosa produzione culturale di questa comunità. I Senesi hanno chiamato i migliori architetti e artisti per edificare una città sontuosa che superasse la rivale Firenze. Sorsero così la Piazza del Campo, il Palazzo Pubblico, il Duomo e molti altri edifici. Particolarmente a cuore ebbero i padri della città la decorazione degli interni del Palazzo Pubblico. Tutte e quattro le opere qui indagate, ricche di significati etici e politici, furono fatte per incarico della Repubblica: la Maestà di Simone Martini (1315), il ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti (1339), i dipinti murali di Taddeo di Bartolo (1414) e quelli sul soffitto di Domenico Beccafumi (1535). L'autore di questo libro invita il lettore a visitarle insieme a lui e a osservare lo sviluppo da un'etica repubblicana religiosamente ispirata a quella esclusivamente orientata in direzione secolare. -
Le belle arti e i selvaggi. La scoperta dell'altro, la storia dell'arte e l'invenzione del patrimonio culturale
«Un nuovo approccio, un originale tentativo di rispondere a una domanda fondamentale riguardo al patrimonio culturale italiano» – RobinsonrnrnrnIn Italia, il patrimonio viene per lo più riferito dalla critica alla celebrazione e al culto dell'identità. Le prime misure di protezione, cioè, stimolate dalla ricchezza del passato, scaturirebbero dall'orgoglio civico per le vestigia della tradizione classica. In questo libro l'autore propone una lettura inedita dei documenti e ribalta la tesi. Se fino al XV secolo vennero salvaguardati beni in cui si manifestava il divino, la storia moderna dell'arte e della tutela sarebbero nate dall'incontro con l'altro. Quando Keplero annunciò le sue scoperte sulle rotte del cielo, in effetti, si comparò a Cristoforo Colombo e a Magellano. Francis Bacon, per significare l'ampiezza della sua riforma, fece incidere sul frontespizio dell'Instauratio Magna l'immagine di una caravella in procinto di doppiare le Colonne d'Ercole, rappresentate da due fusti all'antica, estremo saluto all'unitarietà dell'estetica classica. L'apertura su un universo sconosciuto che insidiava i principi di quello noto prese spesso a prestito il viaggio verso le Americhe ma, come ha scritto Jacob Burckhardt, «il vero scopritore non è colui che sbarca per caso su una terra sconosciuta, ma colui che, dopo averla cercata, la trova». Gli esploratori che per primi avvistarono le terre del nuovo continente compirono così una mutazione antropologica in corso da qualche secolo, provocando l'apparizione progressiva delle scienze dell'uomo, la nascita della moderna storia dell'arte e delle prime forme di protezione patrimoniale. Prefazione di Tomaso Montanari e Postfazione di Fabio Dei. -
Orfeo barbaro. Cultura e mito in Dino Campana
Con la sua poesia, ricca di fascino, di sorprendenti intuizioni e di arcani irrisolti, Dino Campana (1885-1932) è uno dei grandi del Novecento. rnrnConviene pertanto non desistere, al di là dell'agiografia bohémienne, dall'aggiornare il quadro delle dinamiche culturali del poeta dei Canti Orfici. Questa silloge di studi prende le distanze dal lato «vagabondo» del poeta «pazzo» e geniale, che sembra rifuggire da ogni categorizzazione, per occuparsi della materia che nutre con vigore la sua opera. I viaggi fuori dall'Italia portano il «Rimbaud italiano» a frequentare le biblioteche e a leggere opere di psicanalisi dell'arte, di autori europei e americani, di filosofi tedeschi. Ecco perché i versi campaniani che, rincorrendo la Chimera, mirano alla «purità di accento», sono rivelatori di quelle «dissonanze» del mondo che avvicinano Campana ai più importanti poeti del suo tempo. Questo è però anche un viaggio nei pensieri e nelle angosce, negli amori e nei risentimenti di chi, nella fuga, non cerca il dissolversi delle cose ma trova l'uomo: nelle sue inquietudini esistenziali, nelle sue riflessioni, nei suoi deliri, nelle sue dolorose acquisizioni. Un uomo dotato di un'apertura intellettuale del tutto inattesa. Un uomo «nuovo» che incontra, prima del definitivo ricovero in manicomio, attraverso la scrittura e i suoi ideali, in un'epoca di fanatiche illusioni e di sanguinosi conflitti, almeno un poco di conforto nei «giovani fratelli» d'Europa. -
Evocative surfaces. Ediz. a colori
"Evocative Surfaces"""" racconta l'esperienza artistica di Beverly Barkat, che in questa sua monografia che accompagna la personale veneziana di Palazzo Grimani, presenta un ampio ciclo delle opere da lei realizzate nel suo studio di Gerusalemme negli ultimi dieci anni. Lo stretto rapporto che l'artista stabilisce con Palazzo Grimani, sontuoso palazzo veneziano dalle ricchissime decorazioni parietali viene approfondito e analizzato: il dialogo tra antico e contemporaneo che l'artista propone è dunque una vera e propria rilettura dello spazio, in una reciproca contaminazione di suggestioni che mette in luce una profonda sensibilità cromatica, ambientale e storica." -
Caravaggio. I musici. Catalogo della mostra (Napoli, 6 maggio- luglio 2017). Ediz. italiana e inglese
Alle Gallerie d'Italia - Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli, grazie a un prestito eccezionale del Metropolitan Museum of Art di New York, è esposto il dipinto ""I Musici"""", capolavoro di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, Michelangelo Menisi da Caravaggio. L'appuntamento si inserisce nella rassegna L'Ospite illustre, che propone nelle sedi espositive di Intesa Sanpaolo un'opera di rilievo proveniente da importanti collezioni italiane e straniere."" -
Favole (libri I-VI). Con testo a fronte
Questa edizione è corredata di una introduzione critica che sottraendo le Favole all’ambito della letteratura per l’infanzia le ricolloca all’ambito della grande letteratura morale e sociale di tutti i tempi.rn«La Cicala, avendo cantato tutta l'estate, si ritrovò senza provviste al sopraggiungere del freddo. Non un solo pezzettino di mosca o di vermicello. Andò allora a pianger fame dalla Formica sua vicina...»rnrnrnrnLa Cicala e la Formica, Il Lupo e l’Agnello, La Volpe e l’uva, La Lepre e la Tartaruga... le Favole di La Fontaine, una delle opere più amate della letteratura mondiale, sono qui presentate in una nuova traduzione completa, con testo originale a fronte, dell’edizione del 1668, che restituisce la grazia e l’eleganza di una delle più alte espressioni della letteratura francese. Questa edizione è corredata di una introduzione critica che sottraendo le Favole all’ambito della letteratura per l’infanzia le ricolloca all’ambito della grande letteratura morale e sociale di tutti i tempi. Opera di straordinaria eleganza linguistica, capolavoro di arguzia psicologica, sapiente intreccio di tradizione e innovazione, le Favole si dispiegano come un ventaglio di grazia e di leggerezza che è altresì lo specchio implacabile che gli animali tendono all’uomo per mostrargli i suoi vizi e insegnargli la virtù della tolleranza. In questa grande commedia dai cento atti, il leone dialoga con il topo, la volpe con il corvo, il contadino con il signore, facendo risaltare lo straordinario esprit de finesse che caratterizza tutte le favole: la finezza con cui animali furbi, piante sapienti e divinità capricciose parlano tra loro nella comune intenzione di “addomesticare” gli uomini. -
Il pranzo è servito
Non sono tempi allegri, ma c’è pur sempre un fedele servitore dello Stato che annuncia ai cittadini: «Il pranzo è servito». Dagli avvenimenti dell’anno, raccontati da Emilio Giannelli in forma satirica, si può capire quale menu ci attende... Ormai finito, e forse rimpianto, il famoso «fritto alla democristiana» – che gli oppositori definivano sarcasticamente di tanti carciofini e un po’ di cervello –, non verrà più servita carne suina, essendo stato bandito dalle mense il Porcellum per ragioni sanitarie. Verrà senz’altro proposto un bel minestrone con una percentuale dei vari ingredienti ancora da definire. Per secondo ci sarà carne rossa. Essendo risultata troppo costosa la fiorentina, si tratterà solo di un po’ di tagliata. Per contorno fagioli al fiasco della cucina toscana e gli immancabili cavolini di Bruxelles. Chi vorrà del formaggio potrà gustare un groviera con i buchi dei conti pubblici. Per rifarsi la bocca ci sarà un bel tiramisù, preparato nelle cucine del Quirinale. Seguirà un caffè ristretto e, infine, un amaro favorirà la digestione. Saranno in tavola vini rossi e bianchi per una libera scelta dei commensali, con la speranza di tutti che dentro ci sia più uva che iva. Forse non è il caso di augurare buon appetito. -
Le ragazze invisibili
Henning Mankell sosteneva che il centro dell’Europa fosse Lampedusa. Quando nel 2001 scrisse Le ragazze invisibili, aveva già intuito con chiarezza le dimensioni del dramma che, sempre più imponente, negli anni avrebbe consumato le nostre coste e sconvolto gli equilibri dell’intero continenternrn«La scrittura di Mankell è un dono straordinario, ha cambiato molte vite.» - Kenneth Branaghrnrn«Un romanzo ironico, appassionato, commuovente.» - The Telegraphrnrn«Niente poesie, niente poliziesco, ma la storia emozionante di quelle ragazze che vivono nell'ombra. Le loro storie, tessute in un romanzo.» «E chi lo leggerebbe?» «Tantissime persone.» «In che modo potrebbe essere emozionante?» «Sono storie mai sentite prima. E poi si tratta del nostro paese. E di ascoltare altre voci.»rnrnLeyla, Tanja e Tea-Bag, le protagoniste di questo romanzo di sorprendente attualità, sono tre ragazze arrivate in Svezia cariche di sogni. In fuga da paesi disperati, credono di poter cominciare una nuova vita, ma si trovano invece a fare i conti con una solitudine incolmabile: circondate da mura di paura, devono ogni giorno conquistarsi il diritto di esistere. A prescindere da dove arrivano – che sia il Medio Oriente, l’Europa dell’Est o l’Africa – o dal motivo che le ha spinte ad andarsene, sono costrette in un infinito presente, senza più niente alle spalle e senza niente ad aspettarle. Paradossalmente, sono proprio loro, le “ragazze ombra”, a riaprire le porte dell’ispirazionerna Jesper Humlin, rispettatissimo poeta di Stoccolma. Ormai più interessante per la critica che per i lettori, Humlin sta vivendo un momento complicato, impegnato com’è a contrastare una fidanzata piena di pretese e la concorrenza di scrittori più intraprendenti di lui. Soprattutto, sta cercando di opporsi tenacemente alle insistenti richieste del suo editore, che vuole a tutti i costi convincerlo a scrivere un poliziesco.rnNel tentativo di recuperare la sua vena creativa, Humlin coinvolge rifugiati e illetterati in un corso di scrittura, lasciando che Leyla, Tanja e Tea-Bag lo conducano per mano al di là di un confine impercettibile, mostrandogli la sua arte, e il suo stesso paese, in una nuova prospettiva. rnIn questo curioso romanzo ritroviamo un Mankell insolito, capace di mescolare i generi con originalità – dalla commedia al romanzo sociale, fino al teatro dell’assurdo – e di offrire al lettore qualche pagina di pura poesia. E ritroviamo anche i temi a lui più cari, quelli che attraversano tutta la sua opera, dalla serie del commissario Wallander ai romanzi legati all’Africa, confermandolo acuto e ironico osservatore della società, scrittore autentico, in grado di dare una voce a chi non la possiede e un volto a chi è invisibile. -
Canova, Hayez, Cicognara. L'ultima gloria di Venezia. Catalogo della mostra, (Venezia, 29 settembre 2017-2 aprile 2018). Ediz. a colori
L'esposizione Canova, Hayez, Cicognara. L'ultima gloria di Venezia, costituisce l’occasione per onorare un momento speciale della storia artistica della Serenissima, rievocando quella stagione di rilancio culturale nel 1815 con il ritorno da Parigi dei quattro cavalli di San Marco, opera simbolo della città. Questi ed altri aspetti sono narrati ed analizzati nella prima ampia parte del catalogo, attraverso una serie di saggi: dall’inquadramento generale fornito da Fernando Mazzocca, Canova, Cicognara e Hayez: la tutela del patrimonio e la promozione dell’arte contemporanea, si passa ad alcuni testi che descrivono in maniera puntuale i vari interventi messi in campo da Cicognara: L’Omaggio delle Provincie Venete alla Maestà di Carolina Augusta imperatrice d’Austria. di Roberto De Feo, La didattica dell’Accademia tra 1808 e 1820. Il nuovo corso di Cicognara, Diedo e Selva di Marina Manfredi, «Un salone immenso di grandissime opere antiche di pennello». La sala delle pubbliche funzioni e il suo primo assetto espositivodi Giulio Manieri Elia, La Basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Da Pantheon delle glorie veneziane a museo della scultura di Antonella Bellin e Elena Catra. Per concludere L’editoria d’arte a Venezia nella prima metà dell’Ottocento. Leopoldo Cicognara e Antonio Diedo di Isabella Collavizza. Ogni contributo di quest’ampia sezione è accompagnato da immagini e concluso da un dettagliato apparato di note. -
Il vignaiolo universale. La cultura nel bicchiere
Un bel viaggio, anzi una scampagnata con amici in questo bel mondo di uva, bottiglie, luna, tappi e poesia.rn«Si snoda così un folgorante viaggio nelle storie del vino attraverso il filo del senso critico, interpretativo. E assieme un'avventura dello spirito tra paesaggi e colline, epoche e personaggi, provando a coglierne il desiderio, il senso intimo, quel suo meglio che si fa opera e viene trasmesso al genere umano, che lo valuta, lo discute, lo accetta e lo modifica, facendolo diventare nuovo pensiero e ulteriore tentativo in altre parti della Terra.»rnrnrnIl decimo titolo della fortunata collana «Mestieri d’Arte» è dedicato al vino: sublime prodotto umano, anzi “umanista”, che nasce dalla mano e dall’intelligenza dell’uomo per l’uomo, per la sua consolazione e felicità. Raccontare l’universo suggestivo e complesso del vino, tra storia, tecnica e poesia: questo il fine ambizioso che si sono imposti Pierluigi Gorgoni e Andrea Grignaffini, specialisti del vino di prima grandezza ma anche suoi colti, devoti letterati e poeti, trovando una felice sintesi, uno sguardo nuovo e originale. Il lettore, più o meno erudito, scoprirà in questo libro racconti affascinanti di territori, dalle regioni vitivinicole più blasonate ai luoghi meno noti portatori di inedite culture e tecniche, fino alle nuove frontiere del vino; storie coinvolgenti dei protagonisti del vino, nomi leggendari che ne hanno fatto la storia nel mondo, spesso cambiandone il corso con le loro intuizioni geniali e la loro indomita, pionieristica passione. Creatività, tradizione e innovazione nel vino; metodi di vinificazione e interpretazione; il presidio dei luoghi; la sensibilità della terra; il fondamentale concetto di terroir, con le isole felici in cui il mestiere e l’arte hanno portato la materia all’eccellenza (dalle Langhe alla Borgogna, dalla Loira alla Toscana, alla California...). E ancora: l’Italia del vino, mosaico di unicità; il mito dello Champagne e i suoi protagonisti eccentrici; le acrobazie del Riesling e il Pinot Nero “sunto di vino”; i Barolo Boys e gli artigiani del Lambrusco; la cultura del “chilometro zero” e l’urgenza del ritorno alla terra; i grandi vini del Rodano e la nuova frontiera del Sud America; la “terza via” dei vini australiani e il Sudafrica, terra fra le più antiche al mondo; e molto altro ancora, fino al Porto, che tutto il vino lo sarebbe... se potesse.