Sfoglia il Catalogo ibs007
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7541-7560 di 10000 Articoli:
-
La conoscenza degli altri io
La conoscenza degli altri io è il saggio che chiude le Ricerche psicologiche (1907), volume della maturità della produzione filosofica di Lipps. In esso viene trattata la questione gnoseologica della possibilità di conoscere i vissuti interiori delle coscienze altrui. Il rapporto con gli altri io viene qui indagato a partire dall’esperienza percettiva dell’altro. Attraverso la gestualità dellarnpersona che ho di fronte posso comprendere i sentimenti che colmano i suoi vissuti interiori: su questa coscienza immediata si basa l’“empatia istintiva”, di cui Lipps fu grande sostenitore. -
Il socialismo
Dopo aver sottoscritto le famose ""Idee"""" del 1914, in cui l’Accademia Germanica sposava le tesi espansionistiche della nuova Germania imperiale e federale, ossia il manifesto con cui giustificare l’intervento nella Grande Guerra, Weber accetta nell’estate del 1918 di tenere un corso sulla cattedra di Economia politica all’Università di Vienna. Nella capitale austriaca tiene pure una conferenza, su invito dello Stato Maggiore dell’imperial-regio esercito austro-ungarico, sul tema del socialismo e della Rivoluzione d’Ottobre, dando un’originale interpretazione di quel che sta accadendo in Russia. Sfatando definitivamente il luogo comune che lo voleva come il “Marx della borghesia”, Weber si pone come un pensatore politico liberal-conservatore di una specie ben diversa da quella di stampo anglosassone. Nell’inusitata lezione agli ufficiali di un esercito, Weber riesce a spiegare in modo originale le vicende russe ponendole a confronto con i testi marxiani e le aspettative del movimento socialdemocratico in Occidente."" -
Der blaue reiter. Il Cavaliere Azzurro: affinità spirituali e poetiche
All'inizio del Novecento, Monaco di Baviera è il centro intorno a cui gravita una comunità cosmopolita di pittori, musicisti e letterati che condividono l'ideale di un'espressione lirica verità spirituali. Tra questi, gli artisti che nel 1911 danno vita al Cavaliere Azzurro, movimento d'avanguardia che si dichiara e riconosce nel celeberrimo Almanacco, per poi disperdersi nel 1914. Ripercorrendo alcune carte della fitta corrispondenza tra Vasilij Kandinskij e Franz Marc, questo libro restituisce l'attività febbrile, le consonanze e le diversità di vedute, le reciproche influenze degli artefici dell'Almanacco. Allo stesso clima creativo appartengono le cartoline illustrate a mano che Marc invia alla sua amica, la poetessa Else Lasker-Schüler, la quale contraccambia con visionarie lettere in cui impersona la figura fantastica e misteriosa di un ""principe"""", protettore della nuova arte. Completato da una selezione di testi di Kandinskij e Marc per l'Almanacco, questo volume è un contributo alla conoscenza non solo della genesi del Cavaliere Azzurro, ma di una stagione che ha assistito a un fiorire di ingegni e idee artistiche."" -
L'arte di collezionare arte contemporanea nel mondo globale
Il principale protagonista dell’arte contemporanea nel XXI secolo è il collezionista, che agisce con mezzi e dinamiche impensabili fino a pochi decenni fa. Personaggi come François Pinault, Eli Broad, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo o Miuccia Prada sono dei modelli per i nuovi collezionisti, che visitano le loro fondazioni per conoscere gli artisti più interessanti del momento. Questo libro racconta il significato e il senso di una collezione d’arte negli anni Duemila, spiega come rapportarsi con il mercato italiano e internazionale, quali fiere e quali gallerie seguire, quali mostre frequentare e in che modo si costruiscono i valori delle opere d’arte; fornisce le modalità per agire in un mondo complesso e articolato, capirne le regole e i comportamenti per effettuare le scelte migliori e più consapevoli. Collezionare arte contemporanea è un’avventura, che assomiglia molto a un viaggio in un mondo affollato, sfaccettato e a volte contraddittorio; uno scenario dove è difficile districarsi, comprendere quali sono le opere da acquistare, quali artisti sono destinati a una brillante carriera e quali invece a scomparire nell’arco di pochi anni. Per questo è nato un libro concepito come una sorta di bussola per orientarsi nel mare magnum dell’arte globale e avviare una collezione senza commettere passi falsi. -
Democrazia o capitalismo? Gli Stati-nazione nel capitalismo globalizzato
A partire da un serrato confronto critico con il libro di Wolfgang Streeck ""Tempo guadagnato"""", Habermas ci offre una lucida riflessione sullo stato di salute del vecchio continente e delle democrazie liberali che finora ne hanno caratterizzato la facies politica. Analizzando la crisi in cui l’Europa si dibatte da decenni, il filosofo di Francoforte cerca di pensare una possibile via d’uscita che sia capace di evitare il rischio dell’“opzione nostalgica”, quella dei ripiegamenti nazionali o sovranisti. Ripiegamenti che oggi agitano il nostro tempo, ammantati di una retorica populista a sfondo xenofobo. Fra democrazie in bilico e capitalismo sfrenato, Habermas non si stanca di reclamare “più Europa” e di invocare un’unione sovranazionale di partiti progressisti in favore della costruzione europea."" -
Spinoza
Comunemente si crede che con il celebre motto ""Deus sive natura"""" Spinoza abbia voluto identificare Dio e realtà materiale, mentre, secondo Jaspers, il filosofo olandese suggerisce che per l'uomo è possibile entrare in contatto con la trascendenza nell'esistenza e nei fenomeni che ne costituiscono la trama empirica, come la politica e il diritto. In questa prospettiva, la libertà umana si traduce nella pretesa al riconoscimento del diritto dei singoli rispetto al potere dogmatico dell'autorità, sia questo esercitato da una qualche Chiesa o dall'ordinamento statuale. Grazie a una scrittura chiara e a un ragionamento progressivo e rigoroso, il lettore è guidato nella comprensione dei passaggi concettuali più ardui dello """"spinozismo"""", riuscendo così a entrare in confidenza con il pensatore più originale e provocatorio della filosofia moderna."" -
Soren Kierkegaard. Un genio in una città provinciale
Peter P. Rohde ripercorre in forma agile ed efficace la parabola biografica e intellettuale di Søren Kierkegaard. Richiamando le principali figure che ne hanno plasmato l’esistenza (il padre, Regine, Goldschmidt, i vescovi Mynster e Martensen), definisce con precisione i concetti del suo pensiero e ne illustra la matrice esistenziale. Il critico norvegese Philip Houm ha così riassunto i punti di forza del libro: «Primo, lo stile esemplarmente chiaro e concreto; secondo, la forte insistenza sul presupposto fondamentale di Kierkegaard, la definizione di cosa sia l’uomo (“una sintesi di finito e infinito, di tempo ed eternità, di libertà e necessità”); terzo, la chiarificazione della non facile terminologia kierkegaardiana». -
Siria. La fine dei diritti umani
Questo libro cerca di dare una lettura globale al conflitto siriano, presentandone le fasi, le rappresentazioni e gli effetti sulla politica e i pensieri religiosi, che somigliano sempre più a nuove eresie. Prefazione di Amedeo Ricucci.rnrn«Il libro offre una lettura globale, cioè non solo militare e geopolitica, ma anche culturale, ad un conflitto complicato, presentandone le fasi e gli effetti sulla politica e sul pensiero religioso globale e dunque non solo islamico» - L'Eco Di Bergamornrn«Gli esiti dei conflitti non determinano solo vittorie militari, ma anche culturali. Vincono i valori affermati da chi prevale sul campo di battaglia. Questa Terza Guerra Mondiale combattuta in Siria non è finita, è una guerra a fasi: dopo la rivolta popolare contro il regime c’è stata la sua trasformazione forzata in guerra tra sunniti e sciiti, quindi in “guerra al terrorismo”.» - Formiche.itrnrnGli esiti dei conflitti non determinano solo vittorie militari, ma anche culturali. Vincono i valori affermati da chi prevale sul campo di battaglia. La Terza Guerra Mondiale combattuta in Siria non è finita, è una guerra a fasi: dopo la rivolta popolare contro il regime c'è stata la sua trasformazione forzata in guerra tra sunniti e sciiti, e poi in ""guerra al terrorismo"""". Ora potremmo essere agli albori di una nuova fase. Durante gli anni del conflitto si è affermata l'idea semplicistica che i fatti e i fenomeni sociali che hanno portato alla guerra non contino, ma che tutto si spieghi in base a categorie immodificabili quali islam, fondamentalismo, eterno scontro tra sunniti e sciiti."" -
La filosofia radicale
Questo libro, scritto prima che l'autrice abbandonasse l'Ungheria e pubblicato per la prima volta in Germania nel 1978, offre spunti di riflessione ancor oggi di grande attualità. Se è vero che allo scienziato non occorre la filosofia per convalidare i propri metodi, è altrettanto vero, sostiene Heller, che è necessario ricorrere alla filosofia per rispondere alle domande: come si deve pensare? Come si deve agire? Come si deve vivere? La filosofa ungherese invita la filosofia a svegliarsi dal letargo in cui il prevalere del dominio scientifico l'ha confinata e a riguadagnare la propria radicalità di pensiero, fondata sull'unità di Vero e Bene, di teoria e prassi. -
L'ultima occasione per l'Europa
La cattiva gestione della crisi economica, la mancata valorizzazione del Parlamento europeo e, di conseguenza, la scarsa legittimazione politica dell'Unione suscitata nei cittadini dagli Stati membri costituiscono per Jürgen Habermas i limiti principali dell'Europa. Più democrazia e più solidarietà sono gli antidoti che il filosofo di Francoforte propone per realizzare una riforma capace di far uscire l'Unione europea dalla crisi istituzionale e di credibilità in cui da troppo tempo si dimena. La situazione è estremamente critica, anche perché manca ancora una forza progressista capace di guidare questa svolta. -
Decrescita o barbarie
Fra queste pagine si dipana un’intensa intervista in cui il teorico della decrescita esprime le proprie posizioni critiche sull’ideologia dello sviluppo che organizza la nostra società. L’economista francese mette sotto accusa l’attuale mercantilizzazione del mondo, il mercato unico con un pensiero unico e le sue conseguenze: la crisi ecologica, l’invenzione linguistica dello “sviluppo sostenibile” (che, a ben guardare, si rivela un ossimoro), la globalizzazione, il consumismo, la disoccupazione, la cultura della crescita, le insostenibili megalopoli urbane. Denunciando le disuguaglianze sociali generate dal mondo capitalista, Latouche indica anche alcune piste concrete per poter uscire dalla logica del sistema. -
L'apparizione
In questa storia di psicosi e impeto, l'amore si muta fatalmente in rovinarnrn«Una prosa che non lascia spazi vuoti, che si affatica a descrivere tutto, ossessivamente, quasi con la morbosità di chi teme stia dimenticando qualcosa di importante» - Andrea Caterini, Il GiornalernrnUna casa di campagna. Un gruppo di amici. Un ospite misterioso fa la sua apparizione, impercepibile a tutti gli sguardi fuorché a quello di Iano. assieme a questa misteriosa visione, compare anche uno stiletto: prima sul cuscino di Iano; poi, identico, su quello di Sara, la moglie del suo amico. Si accende così, in modo improvviso, una passione travolgente e insana, che spingerà Iano a perdersi in furori di autodistruzione. In questa storia di psicosi e impeto, l'amore si muta fatalmente in rovina. Quell'enigmatico ospite è forse eros, un dio crudele dai terribili progetti? E perché ha scelto proprio Iano? -
La regina di Montmartre. La vita di Suzanne Valadon
Figlia di una sarta e di padre ignoto, Suzanne Valadon è povera e bellissima. Vive facendo i lavori più disparati – dalla venditrice ambulante al mercato di Les Halles a cavallerizza in un circo – finché diventa musa e modella dei maggiori artisti dell'epoca: Renoir, Toulouse-Lautrec, Degas. Comincia poi a disegnare, e a diciotto anni si ritrova ragazza-madre di Maurice Utrillo. Nel 1896 si unisce a un ricco banchiere, Paul Mousis, e per molto tempo conduce una tranquilla esistenza borghese, dipingendo ritratti e nature morte. Nel 1909 conosce un amico del figlio, il pittore André Utter, di ventuno anni più giovane di lei: scoppia un amore struggente che la porta al divorzio e a una nuova burrascosa avventura. Passionale e ribelle, Suzanne è stata tra i protagonisti dell'arte del suo tempo, riuscendo sempre a trasporre nella sua pittura la fierezza del proprio carattere; ma soprattutto è stata una figura emblematica di anticonformismo ed emancipazione femminile. ""La regina di Montmartre"""" è racconta la storia della “figlia della tempesta”."" -
Regina e prigioniera. La mia vita con gli Escobar
Claudia Escarraga K'David svela la sua vita accanto a Roberto Escobar, di cui è stata compagna per quattordici anni e con cui ha avuto tre figli.rn«Solo dopo 14anni di soprusi, manipolazione, ma anche tre figli, Claudia è riuscita a riemergere. E oggi racconta la sua storia nel libro Regina e prigioniera» - Diva e Donnarnrn Non lussi o la gestione di conti correnti da capogiro, ma abusi, maltrattamenti fisici, manipolazioni, ricatti psicologici, perfino violenze sessuali. Retroscena inediti della vita all'interno di un carcere di massima sicurezza colombiano come la Catedral o Itagüí, lo stile di vita dei due Escobar più noti, Roberto e Pablo, la violenza del mondo del narcotraffico: gli attentati, i massacri dei Pepes, le dolorosissime morti in famiglia, i figli in comune e la battaglia per strapparli a un destino maledetto. -
L'età del ferro (2018). Vol. 1
“L’età del ferro” non è una rivista di letteratura, né di “critica” o di “poetica”. Non è una rivista di sociologia, antropologia, psicoanalisi o delle più varie humanities. È una rivista militante senza engagement. Forse è addirittura una rivista politica. La letteratura è una forma irriducibile e insostituibile di conoscenza. La letteratura non ha compiti di intrattenimento o di “impegno” immediato, ha la profondità “sociale” delle parole. La letteratura ha a che fare con altri ambiti della cultura, anche con quelli in apparenza più lontani e diversi. La letteratura non è democratica, è critica. Non abbiamo ideologie e comunque fedi, credenze o religioni – neppure la religione della razionalità. La differenza tra tecnologia hard e tecnologia soft - la differenza tra il Novecento e il Duemila - è solo apparente: l’espropriazione non cambia, ma, e non è poco, si sposta dal corpo alla mente, e così incide sulla qualità dell'antropos, decide della sua essenza. Esiste un problema di ecologia della cultura, ovvero di ecologia di quello che siamo. Noi leggiamo il mondo (quindi anche la polis) consapevoli che ciò che ci caratterizza come specie animale, e ci fa diversi da tutti gli altri esseri viventi, è la creatività della nostra mente. Questa è la nostra militanza: rimettere al centro la potenza gnoseologica dell’arte, della poesia. Questa è appunto una funzione politica: combattere per la salute della specie cui apparteniamo. -
La felicità al potere
Da guerrigliero Tupamaro a Presidente della Repubblica dell'Uruguay, passando per 14 anni di carcere sotto la dittatura: la parabola esistenziale di José “Pepe” Mujica è diventata per il mondo intero un'immagine di speranza e felicità. “El Pepe” è l'esempio vivente di come si possa pensare al bene comune senza avere brame di potere e di ricchezza, vivendo, anzi, come qualsiasi cittadino della propria nazione. Il libro ospita un'intervista esclusiva rilasciata a Montevideo a Cristina Guarnieri, una biografia autorizzata di Mujica scritta da Massimo Sgroi, nonché i discorsi più importanti e famosi del Presidente, fra cui spicca quello sulla felicità che dà il titolo al libro. Nuova edizione aggiornata con i contributi di Roberto Saviano e Milena Gabanelli. -
Gioacchino Rossini
Figlio di una discreta cantante e di un mediocre suonatore di corno, l'infanzia di Gioacchino Rossini fu segnata da un talento precocissimo. A quattordici anni compose la sua prima opera, ""Demetrio e Polibio"""", e a trentasette — dopo il """"Guglielmo Tell"""" — smise di comporre per il teatro lirico, ritirandosi a vita privata. Pigro, umorale, ipocondriaco, collerico ma anche gioviale, facile ad attacchi di ridarella, innamorato del buon cibo e delle belle donne, a quarant'anni era già vecchio e acciaccato: «Patisco assai, mi creda, patisco assai» diceva al suo medico, e a chi gli chiedeva di scrivere nuove opere rispondeva: «La musica vuol freschezza d'idee: io non ho che languore e idrofobia». Questa biografia, apparsa nel 1941 e ancora oggi tra le più esaustive sul genio rossiniano, ne ripercorre la vita e le opere."" -
Un alfabeto nella neve
Un falsario, abituato a trafficare in memorie apocrife di grandi autori e a pubblicare testi corrotti («Amavo dissacrare i miti e disonorare i riti»), un intellettuale fallito, che coltiva il tradimento – nei rapporti umani e “mentali” – come pratica costante, conosce una donna che può cambiargli la vita. Russa, residente sul Lago Maggiore, imparentata con lo scultore Paolo Troubetzkoy, la signora, in punto di morte, consegna al falsario la sua preziosa eredità: il carteggio tra Boris Pasternak e Marina Cvetaeva, andato perduto durante la Seconda guerra mondiale, oggetto bibliografico di grandissimo pregio. L’uomo pubblica il clamoroso documento – riprodotto integralmente nel romanzo – ottenendo l’agognata fama. Una lettera della donna russa, scoperta anni dopo, è la rivelazione che ribalterà l’intera struttura del romanzo, sbriciolandolo, come una nevicata. Ciò che sembrava certo, all’improvviso, apparirà fragile, futile, una necessaria vanità. -
Con beneficio d'inventario
Con un curioso e dettagliato inventario dei beni lasciati dal padre inizia questo romanzo che si snoda dal ’68 ai giorni nostri, attraversando eventi che hanno segnato la vita di una città di provincia del profondo Sud, dove storia locale e nazionale s’intrecciano. Il “dare e avere” da fatto materiale diventa metafora del bilancio di una generazione che ha avuto un rapporto difficile con i padri e che oggi si trova smarrita di fronte a un mondo così profondamente mutato. Con beneficio d’inventario è la storia di un’eredità paterna rifiutata ma da cui non si può fuggire, della vita quotidiana cambiata, nostro malgrado, grazie all’impattorndella tecnologia e dei suoi prodotti. È un inventario con cui prima o poi tutti ci confrontiamo. È una lode alla vita che fluisce tra le correnti dello Stretto di Messina, in uno scenario fantastico, unico al mondo, che nessuna umana follia potrà distruggere. -
Lo spirito del terrorismo
Albert Bastenier racconta il terrorismo ricercandone l’essenza nelle cause e negli abiti che esso indossa, attraverso la contestualizzazione degli eventi storici e l’analisi del pensiero di filosofi, sociologi e intellettuali. L’autore ci mostra una nuova era del terrorismo, caratterizzata da un’innovativa forma di diffusione della violenza: grazie al web, che diventa scenario di massacri, si evolve, tentando di conciliare la tradizione con la modernità e dimostrando di essere sempre più efficace attraverso la trasmissione globale delle immagini delle brutalità compiute. Bastenier punta i riflettori su un fenomeno a noi vicino, sebbene nato secoli fa, e ne analizza con minuzia il profilo, aprendo le nostre menti a un illuminante viaggio alla ricerca del suo “spirito”.