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Fede e modernità
Quali sono gli effetti della perdita di fede nella modernità? Karen Armstrong ci accompagna in un coinvolgente viaggio dalle origini all’evoluzione della fede. Partendo dal significato primordiale del “credo” e dalla tradizionale distinzione tra mythos e logos, l’autrice racconta la storia delle religioni ebraica, cattolica e islamica fino a giungere all’era moderna, in cui l’uomo, schiavo della ragione scientifica e sempre più distante dal mito, perde il senso sacro della vita. Ma come ci siamo arrivati? La saggista britannica, attraverso le riflessioni di Cartesio, Hobbes, Pascal e Nietzsche, ripercorre il cammino che ha portato alla supremazia di un logos svincolato dal mito, invitandoci infine a ricercare il senso del divino nella nostra vita, senza il quale l’uomo precipita facilmente nella disperazione. -
Solo l'amore salva dall'ira
Svetlana Aleksievič, nota al mondo per i suoi libri sulla Seconda Guerra Mondiale, su Černobylʼ, sulla guerra in Afghanistan, si apre in questa intervista a una dimensione più intima e ci parla dell’amore fra uomo e donna, della ricerca della felicità, del legame che unisce ogni essere vivente, del suo interesse per la gente comune. Con una passione sconfinata per il dettaglio, per i piccoli angoli della Storia, Svetlana crea un mosaico di bellezza. Le grandi utopie hanno cancellato interrogazioni più intime e profonde, come ad esempio la domanda sull’amore. Che succede quando l’amore entra nella vita di una persona? È la vita che viene prima di ogni altro pensiero. Perché allora, della vita, si parla così poco? -
Aprire le porte. Per una scuola democratica e cooperativa
Il libro ""Aprire le porte"""", opera a più mani di insegnanti, docenti universitari e studiosi di varia formazione, mette soprattutto a nudo gli errori e i danni di questa stagione di destrutturazione della nostra scuola.rnrnrnrnrnrnDa quasi un ventennio - non diversamente da quanto, in varia misura, accade nel resto d'Europa - la scuola italiana è sottoposta a una pressione """"riformatrice"""" che tende a subordinare gli assi formativi dei ragazzi a scopi economici e strumentali. È la scuola-azienda che oramai vediamo profilarsi nitidamente sotto i nostri occhi. Oggi i legislatori europei e italiani chiedono che già a partire dai 5-6 anni i bambini sviluppino attitudini alla competizione, a fare impresa, ad """"assumersi rischi"""", ecc. Con la legge della """"Buona Scuola"""" e l'alternanza scuola-lavoro si pretende addirittura di risolvere il «problema della disoccupazione in Italia» - questione mondiale che ha bisogno di ben altra cura - facendo perdere sino a 400 ore di studio ai nostri ragazzi, spesso sottoposti a sfruttamento da imprese private. Aprire le porte stesso propone idee e linee riformatrici nuove in grado di rimettere questa istituzione al centro di un processo educativo non finalizzato al mercato del lavoro, ma alla formazione di persone in grado di affrontare le complesse sfide del nostro tempo."" -
Il dettaglio e l'infinito. Roth, Yehoshua e Salter
«Il trauma più frustrante dell'uomo contemporaneo è dato dal contrasto tra il ""sogno dell'infinità"""" e il """"fatto della finitezza"""". Philip Roth va alla ricerca dell'infinità nell'essenza stessa del dettaglio: come Achille in gara con la tartaruga, si approssima alla soglia immaginaria dell'infinito procrastinando indeterminatamente il suo raggiungimento con una commovente zoomata nel cuore della minuzia». Esistono scrittori che per rappresentare la realtà amano costruire modelli assoluti che affondino le proprie radici nella cultura o nell'ideologia piuttosto che nell'esperienza. Ci sono poi autori che, pur non negando l'importanza di costruzioni trascendenti cui ricondurre i dati disordinati del reale, preferiscono raffigurare i particolari dell'esistenza adottando un atteggiamento pragmatico, concreto. In quest'opera sono raccolti alcuni saggi su tre autori di quest'ultimo tipo: Philip Roth, Abraham Yehoshua e James Salter. Nelle opposizioni tra esperienza e metafisica, concretezza e trascendenza, attenzione al dettaglio e propensione verso l'infinito, per questi scrittori il primo termine riveste l'importanza più rilevante. Non si fidano delle costruzioni trascendenti, pur riconoscendone la necessità. Una necessità di cui è consigliabile dubitare, se non è bilanciata dalla forza centripeta dell'immanenza, che riconduce ogni cosa alla sua sconcezza, alla sua compromissione con l'esistere."" -
Ciao Bruno. Testimonianze e ricordi per Bruno Amoroso amico, collega, maestro
Un viaggio attorno a Bruno Amoroso, un viaggio dove i ricordi di amici, colleghi e famiglia si intrecciano disegnando una figura di uomo in cui sono riflessi non solo i lati dell’accademico, ma anche e soprattutto della persona, dell’amico e del tessitore di relazioni fra uomini e fra culture diverse. Un affresco che pur nella sua eterogeneità di linguaggi e forme si compone unitario nel rispetto e nell’insegnamento di Bruno. Un modo per conoscere l’uomo che spesso è stato nascosto dietro l’economista. -
Di nuovo soli. Un'etica in cerca di certezze
Pensare eticamente, dotarsi di una morale condivisa e condivisibile, è ancora possibile? Con il crollo delle vecchie ideologie e con la conseguente perdita di valori e certezze, su cosa si può fondare, oggi, un'etica? In questo breve e appassionante saggio il celebre filosofo polacco offre la sua convincente risposta. rn«Baumann indica nel pensiero etico e in una morale condivisa e condivisibile una possibile soluzione» - La Gazzetta di MantovarnrnDa una parte dimostra quanto sia ormai vano il tentativo di rivitalizzare le vecchie basi dell'etica - famiglia, comunità, tradizione - e quanto inattuabile quello di esacerbare le antinomie tra un'etica prettamente politica e una economica, tra una morale collettiva e una individuale. Dall'altra, azzarda una soluzione. Viviamo in tempi incerti e mutevoli, caratterizzati da una sorta di privatizzazione globale che spinge a coltivare i propri ristretti interessi nel disinteresse di quelli comuni. Per affrontarli, è necessario riscoprire le connessioni profonde tra gli interessi della comunità e quella dei singoli individui, tra la prosperità delle istituzioni che si occupano del bene comune e quella di milioni di esseri umani sempre più soli e spaesati. -
Filosofia del viaggio. Ediz. ampliata
Che cos’è il viaggio? Una presa di coscienza dell’altro, un’alterità che ci interpella e ci costringe al confronto, un’esperienza che non è possibile senza una frattura, un distacco da noi stessi. Viaggiare non è mai stato così facile come oggi, eppure raramente ci si interroga sul suo valore. Spesso il viaggio si riduce a un semplice spostamento, a una dislocazione dei consumi, e può indicare tanto una vacanza organizzata quanto i viaggi dei migranti. In questo libro, Franco Riva studia la fenomenologia del viaggiare e cerca di riportare al loro senso profondo le parole che la accompagnano: ospitalità, incontro, meraviglia, responsabilità, libertà. Questa edizione è arricchita da contributi legati alle forme di migrazione dei nostri tempi, allo scambio tra cibo e viaggio, all’animale viaggiante. -
Ecologia del tempo. Uomini e natura sotto la sferza di Crono
Il tempo, il bene comune più necessario agli individui, la stoffa stessa della vita, oggi non appartiene più a noi, ma è comandato da forze che dominano l’intera realtà sociale. A tutti è nota la “mancanza di tempo” che rende affannose le nostre giornate, ma a gran parte di noi sfugge che quell’invisibile dimensione dell’esistenza è una costruzione storica, frutto di un processo realizzatosi nel corso di diversi secoli. Quel che appare naturale, in realtà, è un artefatto sociale, una maglia astratta costruita dalle classi dominanti in cui siamo impigliati. E ad essere assoggettato non è solo il tempo umano, ma anche quello della natura: consumiamo oceani di petrolio che l’evoluzione della terra ha impiegato milioni di anni a formare; il ferro, il rame, i metalli hanno richiesto immense durate per generarsi; anche l’acqua che consumiamo impiega tempo per ritornare in ciclo. La rapidità del consumo industriale delle risorse ha inaugurato un’asimmetria temporale drammatica tra evoluzione geologica e tempo della Storia umana. -
Portella della Ginestra. Strage di Stato?
Quali sono le ragioni nascoste dietro la strage di Portella della Ginestra? Quali gli intrecci tra mafia e poteri politici? Con prosa nitida e avvincente, Emanuele Macaluso indaga i retroscena di quella che può essere definita la prima strage di Stato italiana. Lo sbarco degli Alleati in Sicilia nel 1943 risveglia una mafia dormiente che si sostituisce al fascismo come strumento di controllo sociale e politico. La Sicilia del dopoguerra, in preda a turbolenze sociali, è attraversata da correnti separatiste che inglobano tutte le forze antistatali. Crisi sociale, miseria estrema, mercato nero, banditismo: si susseguono morti e feriti, si spara sui cittadini inermi. Testimone diretto delle sparatorie di piazza a Villalba, il 16 settembre 1944, Macaluso vi scorge l’inizio di una storia sanguinosa di cui la strage di Portella è solo un momento: non un atto isolato attribuibile alla sola spietatezza del bandito Giuliano, ma un tassello di un mosaico più ampio che questo libro mira a ricostruire. -
Per amore della terra. Libertà, giustizia e sostenibilità ecologica
Siamo immersi in una delle più gravi crisi della storia contemporanea: si intrecciano e sommano congiunture economica, finanziaria, ecologica, alimentare, energetica e migratoria. Il liberismo si fonda su uno schema di civilizzazione che penalizza principi come la libertà e l’uguaglianza, mentre la democrazia rappresentativa appare impotente dinanzi alla più grave minaccia per l’umanità: la crisi ecologica. Cosa fare? Come sovvertire l’ordinamento capitalista del mondo? In questo libro l’economista De Marzo esamina la nascita dei movimenti per la giustizia ambientale e come abbiano messo in discussione l’attuale modello di sviluppo e le vecchie impostazioni delle politiche ambientali. Mentre ripercorre la geografia delle lotte in atto nel mondo a varie latitudini, l’autore ci invita a riflettere sul mondo in cui viviamo e sul potere che abbiamo di trasformarlo, in nome dell’amore verso quella casa comune che si chiama Pachamama: la ‘Madre Terra’ che abitiamo. -
La natura umana. Giustizia contro potere
Nel 1971 due dei più influenti e noti intellettuali del XX secolo vengono invitati dal filosofo olandese Fons Elders a discutere di una vecchia questione: esiste, nella natura umana, un senso innato di giustizia indipendente dalle nostre esperienze e dalle influenze esterne? Il risultato è stato un dibattito tra i più originali e provocatori, un viaggio attraverso l’ambiguo rapporto tra morale e potere che serve anche da introduzione alle singole teorie dei due filosofi. Quello che in partenza era un discorso radicato nella linguistica (Chomsky) e nella teoria della conoscenza (Foucault) si evolve ben presto in una discussione sui più vasti argomenti, dalla scienza alla storia, dalla psicologia comportamentale alla libertà e alla lotta per la giustizia. Quella giustizia che, per Chomsky, aveva un fondamento reale, assoluto, profondamente radicato nella nostra natura e che, per Foucault, era solo uno strumento del potere. -
L'idea di bene in Tolstoj e Nietzsche. Filosofia e predicazione
L’idea di bene in Tolstoj e Nietzsche (1900) è l’opera che ha fatto conoscere Šestov in Russia, consentendogli di entrare a far parte del circolo di intellettuali che, a San Pietroburgo, ruotava attorno alla figura di Sergej Djagilev e alla rivista «Mir iskusstva» (Il mondo dell’arte). In questo saggio, il filosofo russo propone un parallelo tra due dei più significativi autori dell’Ottocento. È soprattutto la scoperta di Nietzsche che permette a Šestov di elaborare un concetto chiave della propria idea filosofica dell’esistenza: l’impossibilità di riconciliare la tragedia umana con qualunque ragione o esigenza di tipo universale. A Tolstoj, che si rifugia nell’idea di bene e nell’umanitarismo, si contrappone Nietzsche, che non ha paura di riconoscere il primato della vita, l’ampiezza del dolore e la loro irriducibilità. Un coraggio e un rigore che Nietzsche mantiene fino alla teoria del superuomo, nella quale Šestov riconosce un cedimento e l’estremo tentativo di affidarsi a un punto d’appoggio etico. -
Schliemann. Storia di un cercatore d'oro
Heinrich Schliemann è stato mercante, avventuriero, cercatore d’oro, tra i primi commercianti davvero cosmopoliti, ha imparato diciotto lingue da autodidatta.rnrn«Tutto ciò che Schliemann ha riportato alla luce e le strade che ha aperto nell'archeologia scientifica lasciano un bilancio positivo e la memoria d'una vita appasionata che questa biografia restituisce» - Corrado Augias, Il Venerdìrn Gli antichi poemi, soprattutto l’Iliade e l’Odissea, e la sua capacità di relazionarsi con la gente e le istituzioni straniere nella loro lingua nativa, portarono Schliemann a scoprire cose inimmaginabili per gli archeologi dell’epoca. Dopo essersi arricchito con la compravendita dell’indaco in tutta Europa, abbandonò infatti il commercio e si dedicò allo studio dei classici greci. Schliemann usò i testi di Omero, ma anche quelli di Strabone e Pausania, come fossero guide fidate per lo sconosciuto mondo del passato e, per caso o per bravura, scoprì tanto oro quanto ne aveva accumulato con il commercio. Il suo primo vero tesoro fu conosciuto come il “tesoro di Priamo”, trovato ai piedi di un muro durante gli scavi di Troia. Il secondo fu il “tesoro di Micene”, con quel gioiello che oggi è conosciuto come la maschera di Agamennone. -
#comunicatrici
9 donne intervistate, 9 protagoniste al vertice della comunicazione di grandi aziende, 9 esperienze diverse, un solo filo conduttore: la consapevolezza che, sia nel lavoro che nella vita privata, se vuoi puoi! Per una donna che vuole entrare nel mercato del lavoro, fare carriera, conciliare vita privata e professione ci sono molti ostacoli. Spesso però è la donna a ostacolare se stessa. I comportamenti, le attitudini, l'ansia di affrontare il cambiamento e la preoccupazione di perdere qualche privilegio ne condizionano le scelte ancora prima dei fattori esogeni. Una lettura un po' diversa dell'universo femminile attraverso gli occhi di due donne che provano a mettere in discussione alcuni luoghi comuni. Un modo leggero di affrontare l'argomento e un'occasione per parlare di comunicazione visto che anche le autrici appartengono a questo mondo. -
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Le cose non dette e quelle non fatte
Ancora oggi, i misteri fondamentali che gravano sulle stragi di Capaci e via D'Amelio restano insoluti: chi erano le menti raffinatissime, i cervelli delle stragi, i pupari dei manovali del crimine? Perché in tempi così ridotti e con modalità così clamorose sono caduti, uno dopo l'altro, i due grandi nemici di Cosa Nostra? Questo libro, frutto di anni di ricerca, costituisce il tentativo di tracciare una lista ragionata delle circostanze oscure dei due attentati, formulando, ove possibile, qualche ipotesi di spiegazione. Di fondamentale importanza le fonti utilizzate, documenti sinora non conosciuti o mai pubblicati, che rivelano un quadro di menzogne, reticenze, depistaggi, tradimenti, sparizioni di documenti, diffamazioni, infedeltà istituzionali gravissime e imperdonabili negligenze investigative. «La decisione di includere tanti documenti, soprattutto processuali, e di non romanzare gli eventi è stata presa per offrire ai lettori un panorama di fatti, probabilmente non conosciuti nella loro interezza se non dagli addetti ai lavori, e nell'intento parallelo di rinvigorire il ricordo di coloro che sono morti per noi. Mi ha guidato una frase di Mario Francese, giornalista assassinato da Cosa Nostra: ""I fatti sono come domande, prima o poi vengono le risposte""""»."" -
La preda. Confessioni di una vittima. Nuova ediz.
Uno scandalo italiano di pedofilia nella Chiesa, di fatto rimasto impunito e coperto da un muro di paure e omertà, riguarda un ex-parroco, sacerdote carismatico, amico di politici ed economo della Curia di Porto Santa Rufina, che è stato condannato a 14 anni e 2 mesi di carcere per aver violentato sette adolescenti. Nonostante il verdetto, confermato nel 2015 in Cassazione e ormai irrevocabile, il prete non è in carcere e nessuna delle sue vittime accertate, all’epoca ragazzini tra i tredici e i diciassette anni, ha mai ottenuto risarcimento, né dalla Curia né dal prete. Il sacerdote nel frattempo è riuscito a evitare la galera, ottenendo gli arresti domiciliari presso cliniche private, in quanto “depresso”, e questo a dispetto di una delle ultime perizie mediche del tribunale di sorveglianza di Roma che lo aveva definito, al contrario, un “simulatore”. Vasco, protagonista e in parte voce narrante di questa storia, è uno degli sventurati ragazzi che ancora aspettano sia fatta giustizia. Le prede del sacerdote chiesero aiuto al vescovo, il quale non fece nulla di concreto per fermare gli abusi, poi scoperti grazie alla denuncia di un altro sacerdote che però fu punito con un allontanamento dalla parrocchia. Angela Camuso scava dentro l’anima ferita di Vasco, rimanendo sempre fedele alla verità dei fatti emersi attraverso le lunghe interviste, le copiose carte processuali e altre importanti testimonianze. Prefazione di Dario Fo. -
Un partito sbagliato. Democrazia e organizzazione nel Partito Democratico
A dieci anni dalla sua fondazione, e dopo la pesante sconfitta elettorale del 4 marzo 2018, il Partito Democratico vive una condizione di crisi molto grave. È ancora riformabile questo partito?rnrnIn genere, le ricette che vengono proposte riguardano la linea del partito, la sua strategia, o si limitano a evocare la necessità di una nuova leadership. Ma è sufficiente tutto ciò? Non sarà forse necessario guardare più a fondo, ossia allo stesso impianto genetico, ai tratti che ne hanno contraddistinto, fin dall'inizio, il profilo politico-culturale e il modello organizzativo? Questo saggio offre un utile contributo su temi spesso trascurati nelle discussioni correnti e che non riguardano solo il Pd. Con un interrogativo di fondo: è possibile una democrazia senza partiti degni di questo nome? Ed è possibile un'altra idea di partito? Prefazione di Nadia Urbinati. -
Scritti su Spinoza
Negli ultimi anni della sua vita, Piero Martinetti espresse il desiderio di poter sistemare i vari capitoli della trentennale stesura della sua monografia sul filosofo olandese. Oltre ai vari saggi poi rifluiti nello Spinoza, nel 1928 si confrontò direttamente con l'Etica, testo «petroso», traducendola e commentandola. Il volume, in aggiunta a questi due testi, presenta anche un inedito sul Trattato teologico-politico, a testimonianza di un profondo interesse per tutte le opere di Spinoza nella produzione filosofica martinettiana. Quest'analisi dettagliata, frutto dell'incontro tra due filosofi apparentemente distanti, si pone l'obiettivo di instaurare una connessione tra dimensione teoretica e dimensione pratica: lo Spinoza che Martinetti dipinge è il veicolo di una ""fede filosofica"""" attenta e pronta a darsi un'intima legge morale, tale da fondare l'agire umano nella realtà."" -
La filosofia del sogno
È possibile leggere i sogni con le categorie dell'estetica? Questa la novità contenuta in ""La filosofia del sogno"""", uno degli ultimi lavori di Ágnes Heller, recentemente scomparsa. Con la nascita della psicanalisi, l'interpretazione dei sogni si è affrancata dal dominio delle pratiche esoteriche per convertirsi in esercizio analitico. Quale sintomo del malessere o benessere di una coscienza privata, tuttavia, le realtà del mondo sognato sono rimaste escluse dalla comprensione scientifica moderna, che da Cartesio in poi ha separato in modo definitivo razionalità e immaginazione, spaccando il pensiero in due. Alla maniera dell'arte, dell'intuizione mistica, della poesia o della scoperta, i sogni – suggerisce l'autrice – dicono verità che si sottraggono al principio di verificazione. Attraverso la lettura di episodi biblici, dei drammi di Shakespeare, dei protocolli dei sogni di artisti e filosofi contemporanei, Ágnes Heller inaugura un nuovo discorso sul sogno e ricongiunge la tradizione religiosa e letteraria con l'odierna fenomenologia, con l'ermeneutica e la filosofia dell'esistenza."" -
Uccidete Guido Rossa. Vita e morte dell’uomo che si oppose alle Br e cambiò il futuro dell’Italia
Guido Rossa, operaio e sindacalista all'Italsider di Genova Cornigliano, iscritto al Pci, viene assassinato il mattino del 24 gennaio 1979, mentre sta entrando in auto per recarsi a lavoro. Secondo la colonna genovese delle Brigate Rosse, la sua colpa è stata di aver denunciato, tre mesi prima della sua morte, un compagno di lavoro scoperto a diffondere in fabbrica volantini brigatisti. Da quel momento cominciano la solitudine di Guido e i troppi misteri. Era stato deciso solo un ferimento, ma un uomo del commando è tornato indietro per sparare i due colpi mortali: qualcuno nei vertici delle Br gli ha dato via libera? Nonostante le pesanti condanne, Lorenzo Carpi, l'autista del gruppo, non è mai stato arrestato né rintracciato. Dov'è fuggito? E, soprattutto, è stato aiutato? Da chi? Nel movimento operaio genovese — e non solo — quella morte è uno spartiacque che segna il punto di rottura con il percorso delle Br: si rompe la zona grigia tra gli operai e l'area ""silenziosa"""" che è finora rimasta a guardare gli attacchi ai simboli dell'industria e della politica, Aldo Moro incluso.""