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La sfida del populismo
Come arginare il dilagare dei populismi di destra sulla scena europea? Come ricostruire un processo virtuoso di antagonismo politico a tutela delle istituzioni democratiche? A queste domande Chantal Mouffe cercava di rispondere già nel 2002, quando l'Europa si confrontava con la rapida ascesa del FPÖ di Jörg Haider. Per la filosofa belga il populismo di destra non è un anacronismo da combattere al grido moralizzante della barbarie, ma è la risultante del consenso imposto dall'ideologia neoliberale che, rifiutando di riconoscere il ruolo delle passioni e la dimensione conflittuale del politico, rende i partiti tradizionali incapaci di suscitare riconoscibili identificazioni intorno ad alternative differenti. Con rara lungimiranza Mouffe scorgeva già i limiti di una interpretazione liberale della democrazia moderna, che promuove una politica senza avversario, abolisce la sovranità popolare e offre una risposta insufficiente alla sfida lanciata dai populismi di destra, trasformando la logica politica del ""noi-loro"""" in lotta fra élite e popolo. Ma quando la condanna morale prende il posto della lotta politica - ammonisce Chantal Mouffe - la democrazia è in pericolo."" -
Fenomeno Salvini. Chi è, come comunica, perché lo votano
Chi è, davvero, Matteo Salvini? Come funziona la sua macchina della comunicazione? Qual è il profilo del ""nuovo elettore"""" leghista? Con interviste a Marco Damilano, Matthew Goodwin e Luca Morisi.rnrn«L'espressione italiana di un fenomeno europeo ma anche, intimamente e soprattutto, «fenomeno italiano». È il Matteo Salvini passato in rassegna dalla lente degli animatori di Youtrend, il sito specializzato nel racconto analitico dei fenomeni politici» - Antonio Rapisarda, Il Tempornrn«In poco più di cinque anni un consigliere comunale, passato nel frattempo per un paio di legislature a Bruxelles, ha stravolto un pezzo alla volta il nome, la mission e addirittura i colori della Lega Nord di Bossi riuscendo a diventare il dominus della politica italiana» - Carla Attianese, DemocraticarnMatteo Salvini ha reinventato la Lega, portandola dal 3% al 30% in pochi anni. La sua ascesa, da consigliere comunale a figura di punta del governo e dell'area sovranista europea, ha a che fare con diversi fattori. La personalità e lo stile di comunicazione diretto e disintermediato; una strategia mediatica costruita con cura, che tiene insieme social network, televisione e presenza sul territorio; l'insistenza su pochi temi-chiave molto sentiti dagli elettori italiani al tempo del populismo, come immigrazione, Europa, pensioni."" -
Leonardo. La rinascita degli dèi
Oscuro stregone o geniale scienziato, artista illuminato da Dio o eretico miscredente? Tra la Firenze di Savonarola e Machiavelli e la Roma dei rivali Michelangelo e Raffaello, nella vita di Leonardo da Vinci si ritrovano tutta la magnificenza e le contraddizioni del. Rinascimento: un'età dell'oro per le arti, con l'umanesimo e la scoperta dell'America, ma anche un'epoca di fanatismo religioso e caccia alle streghe, con l'Inquisizione e i roghi di libri. Nel 1901 Mereikovskij non pubblicò solo un romanzo storico, ma anche la più penetrante delle biografie di Leonardo: un uomo semplice e tormentato che viveva il mondo, come un'eterna scoperta, curioso come un bambino; capace di studiare per settimane il volo di una mosca «con la stessa matita e lo stesso amore con cui poco prima aveva disegnato il divino sorriso della Vergine». Un precursore che diede tutto se stesso nel tentativo di donare le ali all'umanità, ma che era destinato a rimanere incompreso fra i suoi contemporanei, come un «uomo che si sveglia nel buio, troppo presto, mentre tutti gli altri dormono ancora». -
Per amore della giustizia. Dorothy Day e Simone Weil
Dorothy Day e Simone Weil: due donne che, responsabilmente e senza sotterfugi, si sono assunte il compito di dare senso alla loro esistenza concependola al servizio della giustizia. In entrambe, l’esperienza cristiana è profonda, vibrante, originale. Teresa Forcades la racconta, seguendo con attenzione e curiosità i loro diversi itinerari esistenziali: dall’infanzia critica nei confronti delle istituzioni ecclesiastiche alla lotta matura in favore dei diseredati e della classe operaia. Al cuore della loro spiritualità, il lavoro umano. Per amore della giustizia ci restituisce così, con uno stile fresco e appassionato, il ritratto di due donne d’eccezione, testimoni altissime di impegno civile e giustizia sociale. -
La verità in politica
L'ultimo secolo ha visto cambiamenti epocali: la trasformazione della società di classe in società di massa, l'accentuarsi del legame fra scienza e tecnologia, le Guerre Mondiali, i sistemi totalitari, l'accelerazione digitale. Riattualizzando la visione della modernità offerta da Max Weber, Heller riflette sul nostro tempo e in particolare sul concetto di verità nella sfera politica. Cosa consideriamo vero? Quanto pesa l'interpretazione sulle nostre posture politiche? In che modo la verità politica si distingue dal vero in altre sfere del mondo moderno? Ma cos'è, poi, in fondo, la verità? Questo breve saggio ci sorprenderà con la spiazzante posizione della filosofia rispetto a tali interrogativi. -
I nostri figli ci accuseranno?
Riprendendo in forma interrogativa il titolo del film di Jean-Paul Jaud, ""Nos enfants nous accuseront"""", Latouche affronta la questione del rapporto fra le generazioni alla luce della crisi ecologica, i cui sintomi sono sotto gli occhi di tutti (cambiamento climatico, buco nell'ozono, desertificazione, ecc.).rn«È arrivato il momento in cui i nostri figli ci chiedono conto di tutto quello che abbiamo fatto, e spesso non fatto. Sapevo che sarebbe accaduto. Può sembrare paradossale perché questi giovani sono stati cullati dalla società del consumismo» - Serge Latouche per Robinsonrnrn L'accusa che i nostri figli ci rivolgeranno è la chiave attraverso cui il grande economista francese porta avanti la sua critica all'imperialismo della società della crescita, che irresponsabilmente nega il debito intergenerazionale e rifiuta di considerare i limiti della natura. Nell'era dell'antropocene la natura è trattata come una macchina atta a soddisfare i nostri eccessi. Ma non stiamo solamente abusando delle sue risorse, stiamo saccheggiando le generazioni a venire."" -
Il ritorno dell'estraneo
L'ambiguità esperienziale della città postmoderna si riflette nell'ambivalenza postmoderna dell'estraneo, il quale ha due facce: una è seducente perché misteriosa, alletta, promette godimento senza chiedere patti di fedeltà; è la faccia delle opportunità infinite, dei piaceri mai provati, di avventure sempre nuove. L'altra faccia è altrettanto misteriosa, ma quello che traspare dalle sue fattezze è un mistero inquietante, minaccioso e intimidatorio. Queste sensazioni si coagulano nell'immagine dell'estraneo, un'immagine altrettanto contraddittoria e sfuggente delle sensazioni. Fobia e attrazione della promiscuità si combattono l'un l'altra in uno scontro che nessuna può vincere. -
Vergogna ed esclusione. L'Europa di fronte alla sfida dell'emigrazione
Chiacchiere propagandistiche, balbettii inconcludenti, formule astratte: il dibattito politico sul fenomeno dei flussi migratori sembra incapace di uscire dall'orizzonte angusto della disputa puramente ideologica, oscillando fra l'ipotesi odiosa dei ""respingimenti"""" e una troppo generica proposta di """"accoglienza"""". Analizzare questo fenomeno in termini realistici, studiare i dati oggettivi in cui esso si traduce, inquadrare la questione dell'immigrazione nel contesto della distribuzione delle risorse a livello planetario, descrivere lo scenario economico, demografico e sociologico che ci attende nei prossimi decenni: è questo il """"progetto"""" alla base di questo libro. Studiosi di competenze diverse - dal filosofo al sociologo, dal giurista al demografo, dal magistrato all'esperto di politica internazionale - si confrontano per aprire un terreno di riflessione in larga misura ancora inesplorato. Con l'ambizione di promuovere una discussione che sia all'altezza delle sfide che abbiamo davanti."" -
La storia di tutte le storie
Tremila anni fa l'uomo poteva solo fantasticare, ma era ben lontano dal poter dare sostanza di verità a quel che immaginava. Le cose oggi sono radicalmente cambiate. Da circa quattro secoli non c'è più alcun bisogno del mito, perché la scienza moderna ha fondato una conoscenza più affidabile. Come è nato il mondo? Qual è l'origine dell'uomo? Boncinelli ci accompagna, attraverso la scienza, tra sapere e mistero, fra pregiudizi e ricerca della verità. La sua narrazione muove dagli esordi della vita, dal Big Bang all'espansione dell'universo, dalla scoperta del fuoco all'invenzione della scrittura, dalla relatività alla fisica quantistica, e arriva all'era attuale degli smartphone e delle meraviglie tecnologiche, passando per le onde gravitazionali. Un viaggio affascinante, che ci permette di scoprire quanto la realtà sia più creatrice del mito e dell'immaginazione umana. -
Lessico della gioia
Convinto che nessuna inchiesta possa essere più feconda di una domanda sulla gioia, Lorenzo Gobbi ci accompagna a esplorarne i significati lasciando che siano Hölderlin, Leopardi, Gottfried Benn, Marianne Moore, Marcel Proust, Katherine Mansfield, Spinoza, Rainer Maria Rilke, Etty Hillesum e altri, a illuminarci la via. rnrnrn«Lorenzo Gobbi ha affinato e arricchito il suo Lessico della gioia, scritto a trent'anni e in una stagione di dolore e sofferenza» - Enzo Bianchi, TuttoLibrirnrnrnrnrnDall'inchiesta nasce un breve, chiaro e denso saggio che indaga le espressioni letterarie e linguistiche della gioia senza trascurare l’inscindibile connessione con il dolore, con il desiderio e con il divenire – nel quale, alla fine, la gioia si proietta sotto il segno della gratitudine per colorare di sé la concretezza del quotidiano anche nel lutto e nella sofferenza. -
L'età del ferro (2018). Vol. 2
“L’età del ferro” non è una rivista di letteratura, né di “critica” o di “poetica”. Non è una rivista di sociologia, antropologia, psicoanalisi o delle più varie humanities. È una rivista militante senza engagement. Forse è addirittura una rivista politica. La letteratura è una forma irriducibile e insostituibile di conoscenza. La letteratura non ha compiti di intrattenimento o di “impegno” immediato, ha la profondità “sociale” delle parole. La letteratura ha a che fare con altri ambiti della cultura, anche con quelli in apparenza più lontani e diversi. La letteratura non è democratica, è critica. Non abbiamo ideologie e comunque fedi, credenze o religioni – neppure la religione della razionalità. La differenza tra tecnologia hard e tecnologia soft - la differenza tra il Novecento e il Duemila - è solo apparente: l’espropriazione non cambia, ma, e non è poco, si sposta dal corpo alla mente, e così incide sulla qualità dell'antropos, decide della sua essenza. Esiste un problema di ecologia della cultura, ovvero di ecologia di quello che siamo. Noi leggiamo il mondo (quindi anche la polis) consapevoli che ciò che ci caratterizza come specie animale, e ci fa diversi da tutti gli altri esseri viventi, è la creatività della nostra mente. Questa è la nostra militanza: rimettere al centro la potenza gnoseologica dell’arte, della poesia. Questa è appunto una funzione politica: combattere per la salute della specie cui apparteniamo. -
La trinità, oggi
Che valore ha per noi contemporanei, per le nostre società laiche e consumistiche, il concetto teologico di “Trinità”? Rispondere a questo interrogativo vuol dire, per Teresa Forcades, affrontare il tema del Dio uno e trino, dell’unità nella diversità, intrecciando la riflessione teologica a quella filosofica, per arrivare a considerare le sue ripercussioni sociopolitiche. Confrontandosi e dialogando con il pensiero di Gisbert Greshake e Ioannis Zizioulas, Forcades ci invita a considerare l’unità della Trinità in termini di relazione, fondata sulla categoria della gratuità. Ed è così che, in modo sorprendente, la “pericoresi” fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo diventa uno sprone ad allargare l’orizzonte, suggerendo una nuova idea di comunità, in cui vedere la crescita personale come parallela a quella del bene comune. -
Per donna sola. Gli enigmi del femminile
Cosa vuole una donna? Questa è stata una delle domande irrisolte di Sigmund Freud. L’uomo non sa cosa la donna cerchi, lei non glielo sa dire. Un’attrice ammirata che aveva addosso lo sguardo di tutti, Marilyn Monroe, è morta (forse) suicida, in solitudine, a trentasei anni. Per Edda Ciano, figlia di Mussolini, la fucilazione del marito e il tradimento del padre hanno provocato l’incontro con una solitudine che per lei è anche stata un nuovo inizio. Anna Freud, Jeanne Guyon, Simone Weil, Etty Hillesum, persino l’assassina Rina Fort: in questo libro sfilano storie di donne consegnate a una strana solitudine, a volte criminale, a volte suicida, mistica o malinconica. Ma la solitudine, così insita nel femminile, è anche un luogo che può essere abitato con gioia. La scrittura di Muriel Drazien si muove lungo il filo dei significanti sulle orme della psicanalisi lacaniana, alla ricerca del segreto che avvolge la femminilità. Perché le donne non sono un enigma solo per gli uomini, ma anche per loro stesse. -
Aleksandr Blok. Una vita d'amore e di poesia
Aleksandr Blok nasce alla fine di un’epoca, in un Impero russo vicino all’implosione, al tramonto del “sessantennio d’oro” di Dostoevskij, Tolstoj, Puškin e Cechov. Mentre la Russia degli Zar cadrà nella Rivoluzione d’ottobre, la letteratura conosce una nuova “età d’argento” con Blok capofila del Simbolismo. Nel corso della vita – «una sfilza di rapporti sconclusionati» e «fallimenti di molte speranze» –, il poeta sperimenta amori tormentati che carica di attese eccezionali, incontra donne-angelo che venera e idealizza come Beatrici dantesche. È il cantore di una Pietroburgo «regno di fantastiche ombre»: le nebbie improvvise, le sere immisurabili, l’onnipresente neve, il lucore ossessivo delle notti bianche.rnBlok è poco disposto a distinguere la realtà dall’arte, e molto incline a farsi del male da sé: ci si chiede se il suo preteso dolore non sia invece «solo letteratura». Dopo una vita di studi, Danilo Cavaion ne ha ricostruito il personaggio attraverso le poesie, il ricco epistolario, le carte cui Blok affida i rilievi più intimi; a cui, a tratti, apre il proprio animo. -
Una pernacchia vi seppellirà. Contro il politicamente corretto
Con la scusa dell’igienizzazione verbale e del suo verbo “progressista”, proclamandosi portavoce di valori etici da diffondere ovunque, il politicamente corretto intenderebbe cancellare dalla nostra memoria i segni delle offese rivolte alle donne, agli omosessuali e a tutte quelle minoranze oggetto di discriminazione durante il lungo periodo che ha visto nascere, svilupparsi e infine ripiegare su di sé la civiltà occidentale. Ma proprio per questo il politically correct rischia di trasformarsi in una pericolosa deriva culturale da combattere, perché censurare il linguaggio può significare censurare la storia e la responsabilità civile e politica che ne deriva. -
Controstoria della Repubblica. Dalla Costituzione al nazionalpopulismo
L’improvviso successo del nazionalpopulismo in Italia ha le sue radici nella storia politica del Paese, che questo libro ricostruisce, dalla Costituente ad oggi, con particolare e inedita attenzione alle forze che più hanno difeso lo Stato di diritto, il parlamento e i diritti individuali: i democratici occidentali, liberali, socialisti e laici.rnMassimo Teodori confuta la tesi, spesso difesa con approssimazione, che comunisti e cattolici siano stati gli unici pilastri dell’Italia repubblicana, mostrando come proprio dal loro seno siano nati anche populismi e nazionalismi; l’antipolitica oggi al potere affonda le radici nel giustizialismo che liquidò la “prima Repubblica”, causando la fine degli storici partiti democratici e socialisti che più avevano presidiato la liberaldemocrazia in Italia. Un libro innovativo e controcorrente che con una vasta e rigorosa documentazione, poco conosciuta, libera il campo da molti luoghi comuni, indispensabile per capire il nostro passato e interrogarci sulle possibili evoluzioni autoritarie del nostro futuro.rn -
L'ultima guerra di Trump. Dal terrorismo ai dazi: dove va l'impero americano
Gianni Flamini analizza il primo biennio della presidenza Trump, ripercorrendone in modo accurato e dettagliato le date salienti. All'insegna del motto ""Rigettiamo la dottrina del globalismo"""", il Presidente americano ha aperto il vaso di Pandora dei dazi protezionistici: 200 miliardi di dollari in direzione della Cina, quattro pacchetti di sanzioni economiche contro la Russia, e un'America ostinatamente impegnata a strangolare l'Iran distruggendone l'economia. Nel frattempo, la più che ventennale guerra al terrorismo ha fatto posto a un'altra guerra immanente: quella scatenata contro il deficit commerciale americano nel nome del rilancio della potenza industriale nazionale. Quale futuro ci attende?"" -
La Carta del Carnaro e altri scritti su Fiume
La Costituzione della Reggenza italiana del Carnaro è stata scritta da Gabriele D’Annunzio sulla base di una dettagliata e coraggiosa proposta di Alceste De Ambris. Un documento destinato a fare storia e a rappresentare un modello innovativo e rivoluzionario, fondato su princìpi modernissimi: la proprietà era un diritto subordinato alla sua utilità sociale, la parità dei sessi veniva considerata un diritto inderogabile, ogni cittadino era elettore ed eleggibile a partire dai vent’anni, qualsiasi mandato poteva essere revocato, il decentramento amministrativo era garantito così come il rispetto delle minoranze linguistiche, l’istruzione era rigorosamente laica e non confessionale, la tutela e la salvaguardia del territorio una priorità fondamentale. I cittadini erano invitati a coltivare le arti, perché si annunciava il «regno dello spirito umano», e la musica era «un’istituzione religiosa e sociale». Oltre a un prezioso raffronto sinottico con la stesura originale di De Ambris, il libro è arricchito dai documenti preparatori alla scrittura della Carta, da una scelta di altri scritti dannunziani su Fiume e da un’appendice iconografica che ripercorre le tappe salienti dell’impresa. -
Malapuglia. Le organizzazioni mafiose in Puglia
Per molto tempo si è pensato che la mafia in Puglia non esistesse. In effetti la storia della Puglia è stata diversa rispetto a quella delle altre regioni in cui il fenomeno mafioso si è affermato, ma negli anni Ottanta una congiuntura tra lo slancio imprenditoriale 'ndranghetista e alcune sconsiderate decisioni pubbliche ha favorito la nascita di società malavitose in tutta la regione. In questo volume Andrea Leccese ne ricostruisce il percorso e le differenze, perché riconoscere gli elementi propri della cultura mafiosa pugliese — senza semplificazioni che la rapportino ad altre categorie o riduzioni all'esperienza criminale della sola Sacra Corona Unita — è stato e continua ad essere il modo principale per contrastarla. -
Romanzo popolare. Costituzione e cittadini nell'Italia repubblicana
Questa è la storia di una Costituzione democratica tra le più belle del mondo, aperta, inclusiva, progressiva, che fin dall'inizio parti delle classi dirigenti del Paese e forze politiche di maggioranza hanno osteggiato e disatteso, nel quadro di ferree determinazioni di ordine internazionale. Da quarant'anni, poi, governi contrapposti e occasionali hanno tentato di riformarla ciascuno a propria misura e vantaggio. Questa Costituzione però ha messo radici nel cuore degli italiani, in forze culturali e in movimenti di cittadini, che ne hanno sviluppato il disegno dando concretezza a quel che si deve intendere per sovranità popolare e interessi generali. Così dopo ""la Repubblica dei partiti"""" si lotta ora per affermare una """"Repubblica dei cittadini"""". Con l'espandersi di pratiche di cittadinanza attiva si sta formando una cultura del costituzionalismo dal punto di vista del cittadino comune che non poche proposte innovative ha già messo in campo.""