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Verità della decrescita. Via dalla scienza totalitaria per salvare il mondo
La crisi ecologica e la pandemia sono la cartina tornasole della civiltà industriale moderna, che si è imposta come superiore, come portatrice di vera scienza. E se alla base della modernità vi fosse uno sbaglio conoscitivo? Attraverso un dialogo serrato con i risultati della fisica quantistica, l’entanglement, l’epigenetica, ma soprattutto con il pensiero induista, buddista e le tradizioni indigene, Gloria Germani mette a fuoco l’abbaglio della scienza e delle sue sorelle: tecnologia e multinazionali. Fondate sull’antropocentrismo e sull’astrazione razionale dello schema cartesiano-newtoniano, riposano sulla falsa separazione tra mente e materia, tra ego e mondo. “Verità della decrescita” vuole mostrare che l’attuale “dittatura dell’economia” e la globalizzazione sono frutto delle idee ottocentesche e screditate di materia, tempo progressivo, crescita. Apre invece una nuova strada verso il Non Dualismo, fatta di economia locale, relazioni affettive, visione sistemica, il biologico della mente. -
Requiem per la democrazia. Conversazione con Antoni Jesús Aguiló Bonet
Oggi la democrazia rappresentativa è il sistema politico più diffuso e legittimato al mondo: figlia della teoria politica liberale, si è imposta come valore assoluto pressoché indiscutibile. Il sociologo portoghese Boaventura de Sousa Santos ne ricorda le origini ma ne illustra anche i limiti, presentandone le declinazioni alternative: forme comunitarie e di partecipazione, diffuse in varie parti del mondo, che si stanno dimostrando capaci di costruire nuovi sentieri di cittadinanza. Una limpida analisi della diversità democratica del mondo, una lezione preziosa per un’Europa sempre più schiacciata dal peso della propria inconsistenza politica. -
Einstein per perplessi
Albert Einstein non è soltanto uno dei più grandi uomini di scienza di sempre. È un’icona universale. Un modello di intelligenza e immaginazione che affascina il grande pubblico, nonostante le sue teorie siano tutt’altro che facili da raccontare e lascino spesso un po’ perplessi. Edelstein e Gomberoff ripercorrono le «ore stellari» della sua vita, e il contesto storico e intellettuale in cui si originarono le sue idee, con una narrazione avvincente, costellata di aneddoti che rivelano tutta l’umanità di colui che ha rivoluzionato fisica e astronomia. Una lettura che ci guida nella comprensione delle intuizioni di Einstein, dedicata «alle menti inquiete del nostro tempo» che vogliono farsi travolgere dai misteri del cosmo. -
L'ossessione della memoria. Bartali e il salvataggio degli ebrei: una storia inventata
Nel 2013 Gino Bartali viene riconosciuto dallo Yad Vashem come Giusto fra le nazioni: da dopo la sua morte, infatti, si racconta che fra il 1943 e il 1944 “Ginettaccio”, già vincitore di due Giri d'Italia e un Tour de France, abbia collaborato alla rete clandestina che consentì a molti ebrei di sfuggire alla deportazione. È una delle storie simbolo della Giornata della Memoria, eppure, secondo gli autori, non è solo storicamente infondata: è palesemente falsa. Alla fine del Novecento si è avviato un processo che oggi sembra compiuto: il divorzio fra storia e memoria. La ricostruzione del passato non è più compito esclusivo degli storici, ma si affida a memorie ripescate a distanza di decenni, a voci di seconda o terza mano, al sentito dire; le informazioni false, grazie alla rete, si rincorrono fuori dal ritmo prudente e meditativo della storia. E così, secondo gli autori, può succedere che la favola del campione coraggioso che usa la sua bicicletta per salvare vite diventi, nell'immaginario degli italiani, una realtà. -
Bella ciao. La storia definitiva della canzone partigiana che dalle Marche ha conquistato il mondo
Simbolo della lotta partigiana, “Bella ciao” è forse la canzone italiana più famosa al mondo, ormai parte della tradizione dei movimenti di protesta internazionali: da Occupy Wall Street agli scioperi per il clima inaugurati da Greta Thunberg, fino alla sua recente citazione nella serie Netflix “La casa di carta” che sembra averla imposta al grandissimo pubblico come «canto delle Resistenze». A tanta notorietà corrisponde però altrettanta confusione riguardo alle sue origini: c’è chi ha invocato i canti delle mondine della Pianura Padana, chi le ballate popolari, e chi è arrivato a mettere in dubbio ogni legame con la lotta partigiana. Ruggero Giacomini, esperto di storia resistenziale, attraverso testimonianze e fonti inedite, fuga ogni dubbio sul collegamento del canto con i partigiani e ne dimostra l’origine marchigiana, consegnando ai lettori la biografia definitiva di “Bella ciao”. -
Democrazia economica. Dalla pandemia a un nuovo umanesimo
La pandemia ha mostrato quanto profondi e ramificati siano i fattori di crisi del capitalismo, di cui mai prima d’ora era stata messa così in discussione l’eticità – anche da parte di manager e imprenditori. Nonostante la recessione globale dovuta al Covid-19 renda urgente un grande slancio progettuale – e in molti parlano di «un nuovo New Deal» – lo scarto tra le domande sorte in questi mesi, a forte contenuto etico-politico, e la limitatissima capacità di risposta resta impressionante. Per ridisegnare i rapporti tra economia e società, e riportare il lavoro e la sua dignità al centro della vita collettiva del Paese, come previsto dalla nostra Costituzione, diventa cruciale una «democrazia economica» a fondamento umanistico, parte di un complesso istituzionale disponibile alla sperimentazione, capace di immaginare orizzonti alternativi di impegno, e di ripensare i confini tra il mercato e tutto ciò che non è mercatizzabile, all’altezza dei tempi che stiamo vivendo. -
La povertà non è naturale
«Come la schiavitù e l’apartheid, la povertà non è naturale. È causata dall’uomo e può essere superata e sradicata solo dalle azioni degli esseri umani». È dal celebre discorso di Mandela a Trafalgar Square (2005) che prende le mosse George Curtis, in questo libro che nel 2020 il «Financial Times» ha inserito tra i suoi consigli di lettura in ambito economico. Perché i lavoratori non beneficiano della ricchezza che producono? Perché ci sono così tanti disoccupati che non sono in grado di provvedere a se stessi? Nel mondo occidentale, politici ed economisti si limitano ad apportare piccole migliorie al welfare state istituito nel dopoguerra senza prendere le decisioni audaci che sarebbero necessarie in una vera battaglia alla povertà. Della povertà George Curtis ricerca le cause profonde, strutturali, ripercorrendo il pensiero dell’economista socialista Henry George (1839-1897), e dimostrando come essa entri in quadro sociale ampiamente accettato (proprio come lo era la schiavitù). Per indicare, infine, una strada percorribile da quasi tutti i governi: la redistribuzione della rendita fondiaria. -
Autobiografia di Alice Toklas
«Autobiografia» per gioco letterario, quella che Gertrude Stein scrive assumendo il punto di vista della compagna Alice Toklas è il racconto di vita dell’una e dell’altra, il romanzo di una coppia, la vista unica e suggestiva della Rive Gauche negli anni d’oro degli artisti americani a Parigi, tra il 1903 e il 1932. «I geni venivano e stavano con Gertrude Stein; le mogli, con me» avrebbe ricordato Alice Toklas. Audace, sardonica, sempre sicura di sé, nella vita come nella prosa, Stein, tra Rue de Fleurus e le feste del sabato sera con Picasso e «la sua sonora risata spagnola a nitrito», Cézanne e Matisse, Hemingway e Fitzgerald, visse esperienze come in «un caleidoscopio che si rivolga adagio», e fu protagonista di un pezzo di letteratura del Novecento. -
Sherlock Holmes e i diseredati dell'East End
Londra, anni Novanta dell’Ottocento. Sei storie parallele, un oscuro disegno di fondo: i colpevoli più ovvi di una serie di crimini che colpisce la città – profughi d’Oriente, immigrati italiani, ebrei – sono solo pedine mosse da interessi innominabili, cui il detective Sherlock Holmes deve arrivare seguendo il filo sottile della verità. Prefazione di Marco Zatterin. Postfazione di Stefano Guerra Dalle sparizioni di bambini e prostitute, in quelli che sembrano strani rituali, alla scoperta di quadri falsi nella National Gallery: sono alcuni degli enigmi apparentemente insolubili che condurranno nell’inferno dell’East End, tra i più poveri dei poveri nel ricco Impero Britannico. I sei racconti di Enrico Solito si fondano su reali fatti di cronaca nera con responsabili mai scoperti, e su contesti storici rigorosamente ricostruiti, osservando con scrupolo i requisiti del canone di Arthur Conan Doyle. -
Il disegno di Odisseo
Odisseo e il figlio Telemaco si risvegliano dallo stesso incubo: un monito degli Dèi, affinché il primo parta di nuovo per Troia. Nel cuore dell’impero ittita, infatti, un vecchio compagno d’armi è custode dell’immensa ricchezza accumulata dal re di Itaca durante la guerra, oltre che delle armi di Achille e del sacro Palladio – il simulacro che per tanto tempo aveva reso Troia invulnerabile. Un inaspettato compagno di viaggio, un bambino, cambierà le sorti di questa nuova missione, permettendo alla profezia di compiersi. Ambientato a pochi mesi dal massacro dei proci, “Il disegno di Odisseo” è una rilettura geopolitica e un ambizioso “sequel” dei poemi omerici, un giallo storico retto da vaste ricerche e documentazioni in cui Odisseo arriva a svelare il segreto della guerra di Troia. «Resta da compiersi solo la profezia che ti vuole vecchio e sereno accogliere la morte dal mare; ti senti vecchio, uomo? Non ci rivedremo più. Vai con Zeus, Odisseo». -
Il destino di Velia
Fine del terzo secolo prima della nostra era. Superate le Alpi, sconfitti i Romani sul Ticino e sulla Trebbia, Annibale vuole portare la guerra a Roma. Per farlo, deve necessariamente passare in Etruria. Terra grandiosa ma di civiltà al tramonto, ancora libera ma sempre più romanizzata. Al fanum Voltumnae, il santuario per ora scampato alla devastazione dei legionari, i principes Rasna discutono in gran fretta le sorti di un intero popolo. Appoggiare Roma o Cartagine? Nell’intreccio di intrighi e interessi dei potenti, la giovanissima sacerdotessa di Uni Velia è la prescelta che leggerà nei fulmini la volontà degli dèi, e deciderà le sorti politiche delle città-Stato etrusche. Divisa tra la dedizione alla propria missione sacra e le passioni sentimentali e politiche, Velia andrà incontro al proprio destino. Dovrà seguire, inesorabile, quello della sua città e del suo popolo? -
L'esordiente innamorato
Argenti è uno scrittore anziano e senza opera: ha pubblicato un solo romanzo, ma i suoi cassetti, come quelli di un esordiente, sono colmi di racconti. Trascorre le serate dialogando con un giovane studioso sul senso della scrittura, sul segreto della lingua, sulla poesia; cercando di tracciare una “mappa del tesoro” di quello che ha vissuto e immaginato, alla ricerca di un senso che sente intimo e immediato, eppure sempre sfuggente. Il viaggio attraverso i ricordi di una vita rivela una cronologia fallace quanto la memoria dello scrittore: i tempi e i luoghi si confondono. Ricorre allora alle figure dell’amore, scandendo in una litania erotica e affettiva i nomi di tutte le donne che ha amato. Che rivivono, tornano a lui, e sembrano custodire la chiave del forziere. -
Noi che cerchiamo
Dal 1940, trecentomila bambini nati nella Spagna di Francisco Franco sono stati sottratti ai loro genitori in un’imponente operazione di “eugenetica” – si presume con la connivenza di istituzioni ecclesiastiche – per impedire il propagarsi del pensiero repubblicano. Quand’anche la motivazione politica è scomparsa, la sottrazione sistematica di bambini è continuata: con l’inganno e la costrizione di giovani madri senza risorse, e l’affidamento a coppie che non potevano avere figli, in cambio di donazioni cospicue. Enrique J. Vila Torres, che come molti ha scoperto solo in età adulta di essere un “figlio perduto”, ha raccolto le storie della comunità di quelli “che cercano”: di Asunción, costretta a dare sua figlia in adozione subito dopo il parto; di Maribel, separata dalla madre alla nascita; di María José, che ha perso la sorella gemella. Ne ha raccontato le battaglie legali, la convivenza con la colpa e il rifiuto, la ricostruzione di un’identità. Da queste storie, il documentario “Los que buscamos” (2020) interpretato dallo stesso Vila Torres e diretto da Óscar Bernàcer. -
Metamorfosi di una capitale
Il romanzo di una città, Tirana: capitale di un regime simil-stalinista piovuta all’improvviso nel moderno; un laboratorio della natura umana. Per mostrare gli squassi sociali che il suo Paese ha vissuto negli ultimi decenni, Ylljet Aliçka, con realismo “à la Čechov” e ironia spietata, segue un ampio tableau di personaggi dagli anni del comunismo alla sua caduta: il poeta, cantore del socialismo reale, che deve reinventarsi specialista in haiku ed epitaffi; il diplomatico, costretto a un congedo anticipato causa “rinnovo classe dirigente”; lo scultore ufficiale del regime, che finisce a vendere ciarpame fra le bancarelle di Firenze. “Metamorfosi di una capitale” segna una nuova tappa nella letteratura albanese. Un libro di antieroi, come lo è l’epoca raccontata; i quali – almeno nella letteratura, se non nella realtà – finiscono distrutti nel grottesco. -
Che cos'è il peronismo? Da Perón ai Kirchner, il movimento che non smette di scuotere l’Argentina
Basato su un’ampia ricerca storica ed etnografica, questo libro si propone di esplorare il peronismo ripercorrendo i momenti chiave dei suoi oltre settant’anni di storia politica per svelare i molteplici significati che ha avuto per gruppi diversi in tempi diversi. Gli eventi del 17 ottobre 1945, l’irruzione conflittuale di nuovi protagonisti politici sulla scena pubblica (i descamisados), le fasi cruciali dei primi anni Settanta che videro coinvolti i montoneros, l’ascesa al potere di Carlos Menem negli anni Novanta, la crisi del 2001 e l’emergere del kirchnerismo; sono questi i passaggi fondamentali raccontati da Alejandro Grimson per inquadrare un fenomeno complesso e controverso come il peronismo. Come scrive lo stesso autore, infatti, «rinunciare a comprenderlo significa rinunciare a comprendere l’Argentina». -
Umbra vitae. Ediz. a colori
Quando nel 1930 Walter Benjamin firma Malinconia di sinistra, un urticante attacco a Erich Kästner – intellettuale di punta dell’intellighenzia di Weimar –, cita come «poesia davvero politica» quella di Georg Heym. Nel suo brevissimo percorso, sosteneva Benjamin, Heym aveva saputo definire in anticipo strutture e forme delle masse che sarebbero divenute visibili solo con lo scoppio della Grande Guerra. Spingendo all’estremo i colori e l’esperienza della metropoli, Heym mette in luce «gruppi mai indagati prima: i suicidi, i detenuti, i malati, i marinai, i matti. Nei suoi versi la terra si preparava a esser sommersa dal diluvio rosso». Umbra Vitae è la raccolta dei componimenti rinvenuti dopo la sua morte – quella “morte per acqua” da lui cantata tante volte –, pubblicata postuma dagli amici nel 1912. Accompagnata dalle xilografie originali di Ernst Ludwig Kirchner, controcanto straordinario nei toni eccessivi, sformati, di quei versi profetici, quest’edizione riproduce l’ultima istantanea poetica del mondo prima del diluvio. Con 47 xilografie di Ernst Ludwig Kirchner. -
Roma: un progetto per la capitale
«Roma è una città costruita da giganti, ma abitata da nani» diceva Leopardi. Tutto sembra fuori scala: la Grande Bellezza del suo centro e la bruttezza della sua periferia. Eppure si tratta di due lati di una stessa medaglia. L’intera città è dominata da una grande alienazione, dallo smarrimento dei suoi abitanti che chiedono inutilmente di porre rimedio ai suoi mali, anch’essi eterni. Scritto da autorevoli rappresentanti di diverse discipline, “Roma: un progetto per la capitale” vuole fornire tracce di un progetto unitario che sappia adeguare la città al ruolo che ricopre e all’altezza della sua storia. Visioni, o utopie concrete, dei molti e diversi aspetti critici che non trovano spazio nelle stanche discussioni politiche e nei media. È il contributo di un gruppo di intellettuali critici, fuori dalla mischia quotidiana che imbruttisce Roma e ne svaluta le grandi potenzialità, per immaginare una città che guardi alle altre capitali non con invidia, ma con la presunzione legittima di non temere concorrenza alcuna. -
La Sinistra e la sanità. Dalla Bindi a Speranza e in mezzo una pandemia
La pandemia da Covid-19 ha messo a nudo le profonde criticità della sanità pubblica, confermando ciò che era ben chiaro da tempo: l’urgente necessità di una riforma. Analizzando le politiche della sinistra negli ultimi vent’anni, si scopre tuttavia che manca il soggetto riformatore, ovvero una forza politica che sia capace di formulare un pensiero adeguato alle sfide, vecchie e nuove, da affrontare. Dopo la grande riforma del 1978, la sinistra di governo non ha fatto che mettere in campo “riforme delle riforme”, riordino e razionalizzazione, che hanno indebolito la natura pubblica della sanità. Ma, soprattutto, ha amministrato accettando di subordinare il diritto alla salute a discutibili logiche di sostenibilità. Tutto senza mai preoccuparsi di intervenire sulle contraddizioni radicate nel sistema. Con la pandemia che presenta il conto, viene da chiedersi: a cosa serve elaborare progetti di riforma per avere soldi dall’Europa, se il riformatore non c’è? Cosa dovrebbe fare la sinistra per diventare quel soggetto riformatore di cui tanto si sente il bisogno? Prefazione di Alfonso Gianni. -
Coscienza ebraica e modernità
Impressionante sismografia della distruzione novecentesca della ragione, ""Lineamenti di filosofia scettica"""" fu pubblicato alla fine del primo conflitto mondiale. Le tre sezioni che lo compongono - la Guerra, il Diritto, la Filosofia - sono le tre stazioni dell'epoca della crisi, in cui con estremo disincanto sono messe in luce le insuperabili contraddizioni e le radicali antinomie poste dall'esperienza bellica. L'opera di Rensi - osserva Nicola Emery, uno dei massimi studiosi del filosofo italiano - si dispiega come «un viaggio al termine della ragione», teso a decostruire l'affermarsi di una violenta ragione strumentale quale cifra di un'epoca che, dopo il 1914, avrebbe brutalmente espresso la sua profonda tragedia. La guerra opera così una drastica imposizione del principio di realtà, costringendo ad aprire gli occhi sulla dimensione e la diffusione irriducibile di conflitti, contese e scontri legati all'esistenza stessa dell'umanità. Autentico baricentro nell'itinerario del pensatore veneto attraverso vette e abissi del nichilismo europeo, """"Lineamenti di filosofia scettica"""" fu considerato dall'autore la sua opera maggiore e ne conferma la statura di intellettuale europeo."" -
L'epoca delle transizioni. Pensare il mondo a venire
La transizione è il cambiamento desiderato. Le transizioni energetiche, democratiche e demografiche sono spazi in cui si inventa un nuovo rapporto con il futuro, si disegnano preferenze. Il “progresso sottile”, ben più profondo dell’ordinario progresso utile, si afferma. Il pianeta, piuttosto che una somma di risorse da sfruttare, diventa il luogo in cui gli uomini si confrontano con il mistero dell’esistenza e si imbattono in questioni fondamentali: quale presa può avere sull’evoluzione umana? Cosa occorre cambiare affinché nulla cambi a nostro discapito? Pascal Chabot tratteggia in questo libro un’inedita mappatura delle transizioni in corso con cui le società partecipano a un nuovo immaginario del cambiamento, e interroga così il divenire della mondializzazione tecnocapitalista.