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Ritorno ad Abramo. In viaggio con Francesco alle radici della fratellanza
«Questo luogo benedetto ci riporta alle origini, alle sorgenti dell’opera di Dio, alla nascita delle nostre religioni. Qui, dove visse Abramo nostro padre, ci sembra di tornare a casa. Qui egli sentì la chiamata di Dio, da qui partì per un viaggio che avrebbe cambiato la storia». Il viaggio di Papa Francesco del marzo 2021 in Iraq – l’antica Mesopotamia, la terra del Tigri e dell’Eufrate – porta il segno del padre della fede in un solo Dio, il cui appello risuona anche nella citazione evangelica simbolo della visita: «Siete tutti fratelli». Il viaggio apostolico in un Paese a maggioranza sciita, componente fondamentale nella società irachena come in quella iraniana, ha una valenza straordinaria: come un nuovo capitolo scritto sul terreno del “Documento sulla fratellanza umana” di Abu Dhabi, la visita di Francesco ha aperto nuove prospettive per quanto riguarda il dialogo interreligioso, ma potrebbe anche essere un seme di riconciliazione per l’Iraq capace di innescare un nuovo processo politico in tutto il Medio Oriente. Prefazione di Louis Raphaël I Sako. -
Il volo dell'aquila. L’epopea di Napoleone in cinquanta istantanee
A duecento anni dalla morte del conquistatore-amministratore, gli autori compiono un tentativo di fotografare la sua storia attraverso cinquanta episodi che cercano non solo di ricostruire uno dei periodi centrali della modernità, ma di restituire un’atmosfera carica di passione, di ambizione e smisurato coraggio fisico. Il Romanticismo avrebbe cercato i suoi eroi nel Medioevo, in realtà ne avrebbe visti nascere di esemplari al tramonto dell’Epoca dei Lumi. -
Questa è la mia storia. Due generazioni di medici a confronto
Un dialogo indiretto tra medici di diverse generazioni, un dialogo che sarebbe rimasto impossibile se l’autrice non avesse cominciato a raccontare di sé proprio mentre emergeva dalla polvere un manoscritto di suo padre. La storia di Maria Luisa Sacchetti, come quella dei tanti specialisti che dedicano la vita a curare i pazienti, a formare i giovani e a contribuire all’avanzamento delle conoscenze, ci ricorda che dentro ogni camice bianco c’è una persona, e in ogni visita un rapporto umano; che la ricerca scientifica non è fatta solo di investimenti e di fredda pianificazione, bensì di studio e di lavoro serio e appassionato. La seconda è la storia di suo padre, il dottor Nicola Sacchetti: la racconta lui stesso in un manoscritto che viene proposto volutamente nella versione originale, e affiora nelle parole della figlia. Un uomo sensibile e anticonformista, di famiglia nobile, di formazione gesuita e mente illuminata. -
Fede amore speranza. Una piccola danza macabra
«Tutte le mie pièce sono tragedie – se diventano comiche è perché sono inquietanti». “Fede amore speranza” fa esempio di quanto sostiene Peter Handke: che rispetto al teatro di un altro cantore del popolo e delle ingiustizie, Bertolt Brecht, quello di Horváth è esente da manierismo, e nel disordine ha saputo esprimere al meglio malvagità, angoscia e confusione della società. Per pagare vecchi debiti, Elisabeth deve trovare centocinquanta marchi. Le tenta tutte, tra cui vendere il proprio corpo all’Istituto di Anatomia; riesce a spuntare un prestito da un dipendente dell’istituto, che per un equivoco la crede di famiglia più altolocata. Ma il malinteso viene svelato e Elisabeth finisce in carcere per truffa. Finché l’agente di polizia Alfons, rivedendo in lei la fidanzata morta, se ne innamora. Scritta durante l’ascesa di Hitler al cancellierato – che entra a far parte della trama stessa – fu impossibile metterla in scena, e venne pubblicata per la prima volta nel 1937. Qui in una nuova traduzione, e con la curatela di Nino Muzzi. -
L'età del ferro (2021). Vol. 1
L'età del ferro non è una rivista di letteratura, né di ""critica"""" o di """"poetica"""". Non è una rivista di sociologia, antropologia, psicoanalisi o delle più varie humanities. È una rivista militante senza engagement. Forse è addirittura una rivista politica. La letteratura è una forma irriducibile e insostituibile di conoscenza. La letteratura non ha compiti di intrattenimento o di """"impegno"""" immediato, ha la profondità """"sociale"""" delle parole. La letteratura ha a che fare con altri ambiti della cultura, anche con quelli in apparenza più lontani e diversi. La letteratura non è democratica, è critica. Non abbiamo ideologie e comunque fedi, credenze o religioni – neppure la religione della razionalità. La differenza tra tecnologia hard e tecnologia soft – la differenza tra il Novecento e il Duemila – è solo apparente: l'espropriazione non cambia, ma, e non è poco, si sposta dal corpo alla mente, e così incide sulla qualità dell'antropos, decide della sua essenza. Esiste un problema di ecologia della cultura, ovvero di ecologia di quello che siamo. Noi leggiamo il mondo (quindi anche la polis) consapevoli che ciò che ci caratterizza come specie animale, e ci fa diversi da tutti gli altri esseri viventi, è la creatività della nostra mente. Questa è la nostra militanza: rimettere al centro la potenza gnoseologica dell'arte, della poesia. Questa è appunto una funzione politica: combattere per la salute della specie cui apparteniamo."" -
Luoghi comuni (2021). Vol. 1-2
In questo numero: Andrea Ranieri A scuola, dentro e oltre la pandemia. Tomaso Montanari Pensieri di Tobia sulla scuola al tempo del Covid. Jacopo Rosatelli La pandemia da una scuola superiore. Raffaele Iosa La frattura pedagogica e la pandemia. Enzo Scandurra L’insegnamento nelle scuole: semplificare e facile, ma pericoloso. Daniela Padoan Un progetto di educazione all’ecologia integrale che cominci dalla scuola. Ludovico Di Muzio “Change the school, change the system”: come istruzione ed ecologia possono educare a ribaltare il sistema. Francesco Sinopoli Cambiare il Paese, investire in istruzione e formazione Giuseppe Bagni Scuola e lavoro: un’alleanza strategica. Fiorella Farinelli Apprendimento permanente, ancora non ci siamo Massimiliano Fiorucci Cittadini di seconda classe?. Dario Missaglia L’autonomia. che cos’è cosa puo’ essere. Giansandro Barzaghi Dalla Scuola di Barbiana alle Scuole Popolari. Danilo Lampis Decentrare la scuola per restituirle centralità. La sfida del Mezzogiorno. Francesco Maria Fabrocile Fare di un carcere una scuola? Giovanna Sissa Didattica a distanza o didattica di emergenza? Teresa Numerico Le piattaforme digitali nella scuola italiana. Massimo Baldacci Bruno Ciari e il rapporto tra scuola e società. Sandro Lagomarsini Don Lorenzo Milani oggi, ovvero la formazione di un maestro. Giuseppina Norcia Gianni Rodari. Per una pedagogia della felicità. Barbara Bonomi Romagnoli Ancora, e di più, dalla parte delle bambine. -
Leonardo. La rinascita degli dèi
Oscuro stregone o geniale scienziato, artista illuminato da Dio o eretico miscredente? Tra la Firenze di Savonarola e Machiavelli e la Roma dei rivali Michelangelo e Raffaello, nella vita di Leonardo da Vinci si ritrovano tutta la magnificenza e le contraddizioni del Rinascimento: un’età dell’oro per le arti, con l’umanesimo e la scoperta dell’America, ma anche un’epoca di fanatismo religioso e caccia alle streghe, con l’Inquisizione e i roghi di libri. Nel 1901 Merežkovskij non pubblicò solo un romanzo storico, ma anche un’avvincente biografia di Leonardo: un uomo semplice e tormentato che viveva il mondo come un’eterna scoperta, curioso come un bambino; capace di studiare per settimane il volo di una mosca «con la stessa matita e lo stesso amore con cui poco prima aveva disegnato il divino sorriso della Vergine». Un precursore che diede tutto se stesso nel tentativo di donare le ali all’umanità, ma che era destinato a rimanere incompreso fra i suoi contemporanei, come un «uomo che si sveglia nel buio, troppo presto, mentre tutti gli altri dormono ancora». -
Elias Canetti. Il pescatore nei secoli
Alfonso Musci ci offre una nuova interpretazione di Elias Canetti (Ruse, 1905 – Zurigo 1994), premio Nobel per la letteratura nel 1981 e autore di opere quali “Auto da fé” (1935) e “Massa e potere” (1960). Dal dialogo serrato con i suoi “terribili” e “ammirevoli” maestri – Machiavelli, Hobbes, Nietzsche, Kraus, Kafka, Benjamin –, alle intuizioni di spinose questioni bioetiche e ambientali. Il suo “pescare nei secoli” – nei «cento modi» in cui gli eventi si sarebbero potuti svolgere – è sempre più attuale. Con l’ambizione messianica di riscrivere la storia dal punto di vista di quei vinti che gli stanno più a cuore: gli oppressi, gli animali, i morti. E con il presentimento dei pericoli futuri suscitato da concreti e documentati orrori – epidemie, guerre, genocidi, catastrofi nucleari, disastri ambientali –, il ricorso ad antiche e nuove fonti per la filosofia: i miti e le antropologie primitive, la sapienza greca e orientale, la zoologia e l’ecologia. Su questa strada ogni delusa attesa di sistematicità è compensata da un chiaro disegno di rifondazione del pensiero europeo e dalla spietata preveggenza di alcuni “rischi” che stanno minacciando il pianeta e la biodiversità. -
Gagarin
Il 12 aprile 1961, alle otto del mattino, il ventisettenne Jurij Gagarin entrò nella navicella Vostok 1, decollò, fece un giro attorno al nostro pianeta a 27.400 km/h, confermò al mondo che da fuori la Terra appariva effettivamente blu e tornò a Mosca verso le 10:30. Un breve viaggio che sconvolse l'immaginario collettivo e trasformò il cosmonauta sovietico in un'icona immortale: eroe per il suo popolo, figura mitica per tutta l'umanità, strumento di propaganda negli anni della Guerra Fredda. Ma chi era davvero Gagarin? Bilanciando ironia e rispetto, Danilkin ripercorre la vita dell'unico ""supereroe sovietico"""" nel tentativo di trovare l'uomo, con le sue contraddizioni e i suoi segreti, dietro la statua di bronzo innalzata dal regime. Una carriera fin troppo rapida e una morte ancora avvolta nel mistero, una storia dove niente è stato casuale e dove l'esistenza del singolo si confonde con le ambizioni, i sogni e le speranze che furono di un intero popolo."" -
Aldo Eluisi. Dagli Arditi del Popolo alle Fosse Ardeatine
Aldo Eluisi: ardito di guerra, legionario fiumano, tra i fondatori degli Arditi del Popolo a Roma e tra i primi a capire che contro il fascismo si deve combattere per le strade. Perseguitato politico dal ’19, sopravvive a una spedizione punitiva e alle camicie nere che nel “biennio rosso” imperversano per i vicoli dei rioni popolari romani. Nel ’43 è partigiano del Partito d’Azione. Una vita in prima linea. La storia di Eluisi è un romanzo d’avventura, ma anche di sofferenze familiari sottoproletarie: un primo figlio abortito, un secondo morto per mancanza di cure; le difficoltà dei perseguitati politici, esclusi dal lavoro dipendente, che lo spingono a mettersi in proprio come artigiano – e lui prima paga i suoi lavoranti e poi, se resta, porta il pane a casa. Aldo combatte. Per nove volte a Regina Coeli; la decima nel marzo ’44, quando, torturato selvaggiamente, non parla se non per scherzare e tirar su d’animo i compagni di cella. Il 24 marzo 1944 è fucilato alle Fosse Ardeatine. Colmando un vuoto storiografico, Lorenzo Di Mitri ricostruisce per la prima volta una figura centrale dell’antifascismo e della Resistenza romana. -
Fratelli. Viaggio al termine dell'Africa
Giunto in Etiopia per testimoniare i massacri dell’esercito nella regione dell’Ogaden, Jacopo Storni viene arrestato senz’accuse dai militari. Una prigionia condivisa con Mohamed, il ragazzo etiope di etnia somala che l’aveva accompagnato come interprete. Sono giorni tra la vita e la morte. I due coetanei, uno nato in Africa e l’altro nel benessere occidentale, esorcizzano la paura parlando dei loro mondi agli antipodi. Ne nascono riflessioni sul senso della vita, in un confronto perpetuo tra Africa e Occidente. Poi la liberazione. Ma dieci anni dopo, per caso, Storni scopre la verità: Mohamed non è mai stato liberato. Attanagliato dai sensi di colpa e spinto dal desiderio di riabbracciare il suo compagno di cella, inizia una disperata ricerca. Con un sogno: cambiare la vita di Mohamed. -
Il caso Bartali e la responsabilità degli storici
Dopo la pubblicazione di ""L’ossessione della memoria. Bartali e il salvataggio degli ebrei: una storia inventata"""", lo Yad Vashem ha dichiarato che gli ebrei salvati da Bartali non sarebbero stati le migliaia accreditate da una diffusa vulgata e neppure i sette-ottocento dichiarati nella motivazione con la quale il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito nel 2005 alla famiglia del campione la medaglia d’oro al valore civile, ma una trentina. Nessuno storico ha finora indagato i fatti, tramite il controllo e confronto attento delle fonti, e così la leggenda di Bartali salvatore degli ebrei e le esagerazioni sui numeri dei salvati si sono propagate nella narrazione pubblica delle Giornate della Memoria come il fruscio delle ruote di una bicicletta lungo una strada solitaria. È proprio alle disattese responsabilità degli storici nella diffusione di questa leggenda che questo libro intende porre rimedio."" -
Arte di governo. Rembrandt o la rappresentanza. Vermeer o la costituzione
E se le tele di Rembrandt si potessero leggere come un trattato politico? Le sue opere sono animate da fini rapporti di subordinazione tra le figure, quasi fossero uno «scacchiere di pesi e contrappesi». L’unità interna del dipinto può sussistere però solo coinvolgendo lo spettatore, sollecitando la creazione di un’unità esterna, secondo un movimento che anticipa – e per certi versi oltrepassa – il congegno moderno della rappresentanza. Allo stesso modo, l’uso del colore in Vermeer, l’impasto sapiente di materia che configura la città olandese di Delft, con quella sorprendente assenza di linee, ricorda la composizione di interessi tramite cui una comunità si costituisce, senza un ordine prestabilito, ma elaborando di volta in volta la propria forma di vita. In “Arte di governo” i dipinti ci appaiono sotto una luce diversa, inattesa: come una finestra da cui osservare i meccanismi della politica, e ricostruire il cammino della democrazia moderna. -
Nae Ionescu. Il seduttore di una generazione
Nae Ionescu nasce nel 1890 a Brăila, sul Danubio, e diventa negli anni della Grande Romania il maestro di una generazione brillante: Cioran, Eliade, Noica, Sebastian, Vulcănescu, influenzando enormemente la cultura del suo Paese e da lì tutto il mondo. Ionescu trasforma l’insegnamento della filosofia in una condivisione della saggezza, apre agli studenti il gusto per il pensiero speculativo, ravviva la scrittura giornalistica, partecipa ai primi grandi progetti editoriali romeni, s’impegna nei gruppi giovanili. Seduttore delle menti e dei cuori, è venerato e detestato: un uomo per cui un’amica della Regina Maria, Maruca Cantacuzino, è disposta a suicidarsi; un uomo che con intelligenza, umorismo e fascino singolari conduce i suoi seguaci su sentieri politici pericolosi. Tatiana Niculescu apre una prospettiva nuova su una personalità carismatica e controversa, con un approccio sereno, scevro da ogni faziosità e basato su una solida documentazione. -
Privati di Venezia. La città di tutti per il profitto di pochi
La trasformazione del patrimonio culturale di Venezia, architetture e spazi aperti, musei e singole opere d'arte, fabbriche e mestieri tradizionali, in un giacimento di pietre preziose a disposizione degli investitori si è snodata per alcuni decenni ed è il frutto dell'azione di diversi attori e gruppi di interesse. Ora, la pandemia e la fuga di turisti hanno messo a nudo non una città temporaneamente vuota, ma lo scheletro scarnificato di un organismo privo di vita, dove gli edifici senza abitanti, restaurati per farne degli alberghi, sono però pieni di rendita, più simili a delle casseforti che a delle case. Rileggere alcune tappe e vicende emblematiche di tale processo sembra utile in un momento nel quale, come in occasione di ogni ""grande trasformazione"""", la ripartenza si tradurrà in ulteriore smantellamento del patrimonio pubblico e recinzioni della proprietà comune."" -
La salvezza dell'individuo in Spinoza
Un «diamante di pura luce»: è così che María Zambrano definisce la filosofia di Spinoza. In queste pagine – tradotte per la prima volta in italiano – l’autrice interpreta il pensiero del filosofo olandese rintracciandovi quella tensione tra chiarezza e dubbio costitutiva sia del sentimento dell’amore sia della ricerca della conoscenza. La grande impresa metafisica di Spinoza, in dialogo costante con la filosofia del suo tempo, consiste nel mostrarci come «al di sotto della res cogitans cartesiana vi sia sempre Dio, fondamento della nostra esistenza e di tutta la vera conoscenza». L’”Etica” di Spinoza è così quella filosofia che, come la mistica, si fa cammino e via di salvezza; è un sistema poetico, ma anche una guida – un sapere dell’esperienza – rivolta ai perplessi. -
Figlio di questo tempo
Classico della letteratura autobiografica fino a oggi inedito in Italia, “Figlio di questo tempo” è uscito per la prima volta nel 1932, subito bandito dal nascente regime nazista – come tutti gli altri scritti del suo autore. Klaus racconta il complicato avvicinamento alla scrittura all’ombra di un padre celebre e ingombrante come Thomas Mann. Ma non solo: attraverso aneddoti di vita quotidiana, tra Monaco e le case di montagna, emerge qui il delicato passaggio dall’infanzia alla giovinezza, dall’incontro con il movimento giovanile del Wandervögel – spontaneista, naturista e hippy ante-litteram – alla scoperta della propria omosessualità, quindi le prime esperienze di droga, i pensieri suicidi. Un documento della generazione tedesca della Prima Guerra Mondiale, e una fonte insostituibile per comprendere la famiglia Mann nel contesto di quegli anni. -
Vivo nel forse. Poesie e testi in prosa 1912-1918
Con la sua personalità impetuosa e poliedrica, in anticipo sui tempi, Emmy Hennings è stata una figura di spicco della bohème letteraria negli anni precedenti alla Grande Guerra. Le opere risalenti alla prima fase della sua attività, qui raccolte, sono scritti dalla forte dimensione autobiografica, che ne restituiscono l'anima molteplice di poetessa, scrittrice, cantante, soubrette, artista di varietà. Le prose brevi – genere di cui Hennings è maestra – descrivono la vita del cabaret, spesso fatta di privazioni, e le difficoltà che soprattutto le donne incontravano in quel milieu per affermare se stesse e il proprio diritto a esprimersi. Le liriche danno voce al senso di non appartenenza, a una ricerca di sé che sfugge a facili definizioni e categorie, rivendicando la propria natura multiforme e anticonformista. Per la prima volta in Italia, i versi e le prose di una tra le voci più originali della scena avanguardista. -
Esuli
Unico lavoro teatrale di Joyce, “Esuli” è il frutto maturo di una passione drammaturgica che accompagnò lo scrittore irlandese sin dalla prima giovinezza. Tagliente nell’affondo psicologico, radicale nella presa sulla realtà, coraggioso nella rinuncia all’ausilio delle convenzioni correnti, questo dramma, scritto nel 1914, rappresenta uno degli esiti più vibranti della scrittura di Joyce. L’inarrestabile corrente di un desiderio spezza e ricompone complessi equilibri, migra incessantemente da un personaggio all’altro, da un corpo all’altro, insinuando dubbi, sospetti di infedeltà, esitazioni, silenzi. Sarebbe impossibile sapere la verità sull’accaduto, cioè la verità del rapporto tra un uomo e una donna. Perché uno dei due tradisce l’altro? È poi così sicuro che chi “subisce” il tradimento vi sia davvero estraneo? Esiste una logica interna al tradimento? Ogni dialogo deposita sulla pagina nuovi significati, gli enigmi sono tutti indecifrati, gli scarti della passione imprevisti, le ragioni dell’amore rimangono segrete e le solitudini distanti come degli esili. Non può che essere così – ci suggerisce Joyce nella sua Nota di commento al testo – quando si è già amato una volta e «rituffarsi nell’oceano di un’altra anima» fa paura. Prefazione di Cristiana Fanelli. -
Nuovo Testamento. Una lettura ebraica. Lettere e Apocalisse
Le Lettere cattoliche, la Didaché, la Lettera agli Ebrei e l’Apocalisse vengono qui lette nel quadro del loro contesto storico, profondamente segnato dall’oppressione romana e poi dalla distruzione di Gerusalemme e del Tempio. Le Lettere costituiscono un prezioso documento della vita delle prime Comunità messianiche, quando ancora non esisteva frattura tra ebraismo e cristianesimo. Nella stessa linea si interpreta anche l’Apocalisse, affascinante per la ricchezza del suo simbolismo, ma anche ancorata molto concretamente alla drammatica situazione storica, un’opera che non invita a una fuga dalla realtà o a un compromesso con il potere, ma, al contrario, esorta a restare in attesa della Venuta. Introduzione, traduzione e commento di Marco Cassuto Morselli Gabriella Maestri.