Sfoglia il Catalogo ibs007
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8341-8360 di 10000 Articoli:
-
Nuovo Testamento. Una lettura ebraica. Lettere di Shaul/paolo
Shaul/Paolo ha avuto un’importanza tale che alcuni lo hanno addirittura considerato il vero fondatore del Cristianesimo. In questo volume viene proposta un’interpretazione del pensiero e dell’opera dell’Apostolo che è in accordo con la più recente linea di studi paolini, secondo la quale Shaul non è un convertito ma un convertitore. Egli viene chiamato ad essere profeta, vuole raggiungere i popoli fino ai confini del mondo e raccoglierli prima della venuta di Gesù alla fine dei tempi, che ritiene imminente. Indossate le vesti di un nuovo Geremia, Shaul svolge la sua missione per inserire i pagani nella storia della salvezza. Il suo compito è la conversione messianica delle genti nel breve tempo che resta. -
Schiava di Roma? I 150 anni di una capitale
Nel tempo Roma è stata pensata e ripensata. Dalla “Città della Scienza”, che Quintino Sella intendeva contrapporre alla “Roma dei papi”, alla Roma liberale della fine del XIX secolo, fino a quella della globalizzazione, i progetti sulla città eterna hanno dovuto rispondere a nuove esigenze, ma anche assecondare i disegni del potere. In questo scorcio di nuovo millennio, però, la città appare piuttosto una continua scommessa persa. Schiava di Roma? ripercorre le fasi rilevanti della storia recente della capitale, i fenomeni del turismo e dell’immigrazione, l’immagine veicolata dall’industria cinematografica, raccontandone la dimensione multietnica e multireligiosa, interrogandosi sull’assenza di una nuova progettualità capace di leggere le sfide del presente, e i grandi movimenti che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. Con i contributi di: C. Brillanti, E. Capuzzo, F. Colella, A. D’Angelo, G. Gianturco, A. Guerra, S. Guerrieri, M.C. Marchetti, M. Masutti, L. Micheletta, M. Procaccia, M. Toscano, M. Zinni -
Madri (Storie di Lena di lune e di maree)
Nei vicoli storti, fuori e dentro le mura del manicomio, Lena si appunta su foglietti di carta le storie che ha udito, per non dimenticarle, e le custodisce in una borsa di tela rossa. L'uomo che suonava l'organetto sotto le finestre del manicomio la aspetta sul molo. Ti racconterò una storia, gli sussurra lei all'orecchio, e poi un'altra e un'altra e ancora un'altra... Sono storie di confino, dal luogo dove rinchiudono le donne che urlano per le strade e non si lavano e non si pettinano; storie di uomini che vogliono le donne come proprietà, animali per figliare, serve per accudire. Sono storie di morti e nascite violente, di case-prigioni. Undici più una, in cui Marisa Fasanella squarcia la normalità di vite ordinarie e rivela conflitti e non detti; rivisita gli stereotipi e li trascende, raccontando la mancanza e l'urgenza di una solidarietà propriamente umana. -
L'amore danza sull'abisso
È una mattina di tempesta del febbraio 1928 quando il signor Ettore Schmitz sale sul piroscafo Venus per Venezia, fumando una delle sue «ultime sigarette». Il sogno di diventare uno scrittore con lo pseudonimo Italo Svevo gli ha già procurato troppe delusioni: i suoi tre romanzi non sono valsi una parola di lode, ma nemmeno la soddisfazione di un bel rosario di insulti. Ora, solo faccende serie: si occupa degli affari dell’azienda di vernici sottomarine della famiglia della moglie Livia, la Veneziani di Trieste. Ma la trasferta di lavoro a Murano è destinata a diventare presto qualcosa d’altro. L’affascinante passeggera bionda che Ettore vede sul ponte del piroscafo (chi è? gli sembra, anzi è certo, di conoscerla) non arriverà mai a destinazione. Strangolata e gettata in mare, l’unico indizio di un bigliettino lasciato a bordo e indirizzato a un certo Ettore Schmitz. È solo l’avvio di una spirale di misteri e altri delitti che sembrano portare proprio a lui, in una storia che ora prende e ora abbandona la forma del giallo, indugia sullo Schmitz/Svevo umano e sentimentale, gioca sulla realtà storica per costruire l’intrigo della finzione, e si rivela infine romanzo a tutto tondo, imbevuto di riferimenti e amore per la letteratura. -
Fili invisibili
1977, Roma: la rivolta degli studenti stende il suo braccio armato. Gli idoli della rivoluzione richiamano fantasmi del passato, che danzano nei bagliori della rossa primavera. Sulla scena, un collettivo di militanti della Sapienza, tra cui un professore che ha un’idea tutta sua di rivoluzione: combattere la società dello spettacolo con lo spettacolo, e cerca protagonisti. I compagni non prestano troppa attenzione alle sue stravaganze, ma ci sono tre studenti, il narratore, Silvia e Lena, che lo prendono sul serio. Il professore mette a disposizione un’Ape Piaggio trasformata in teatro ambulante. Abbandonato il collettivo, nasce una improbabile compagnia teatrale. Un romanzo sugli anni Settanta visti da un’Ape solitaria che attraversa l’università occupata e semi-militarizzata per promuovere un esperimento inedito di teatro di strada. Uno sguardo straniato su quella rivolta libertaria e insurrezionale, sulle sue mitologie spesso confuse, su quel gergo oggi quasi incomprensibile e sui suoi leader autoritari. Ma anche un romanzo sull’autenticità, sul Fantasma inafferrabile che incombe sulla recita: evocato, temuto, sfiorato. Solo Silvia intuisce cosa c’è dietro: il Male, quello stesso Male impastato di eros e distruttività, che – rimosso dal Movimento – porterà agli anni di piombo. -
Pesca grossa in laguna
Il corpo di un uomo trafitto da una fiocina è rinvenuto sul suo motoscafo ormeggiato a una bricola della laguna. Chi c’era con lui a bordo dell’imbarcazione? Una donna, secondo tutte le tracce. E com’è riuscita a fuggire, a nuoto? Il caso è un grattacapo perfino per il capo del commissariato di San Marco, Marco Manente, “principe degli investigatori veneziani”, che in realtà definire “dai modi spicci” è dire poco. Senza contare che, negli stessi giorni in cui il poveraccio in barca ha fatto la fine di una spigola, Manente ha altri problemi: Venezia è funestata da una serie di pestaggi ai danni di persone senza nulla in comune, tra cui alcuni vip. Sulle tracce dei delinquenti, Manente e la sua bizzarra squadra battono la Serenissima palmo a palmo, calli e campielli sconti, cioè nascosti per chi non è nativo della laguna. Naturalmente, per festeggiare un nuovo indizio o consolarsi dell’ennesimo scacco, non ci si nega una sosta al bacaro; sperando che le tante ombre de vin possano aiutare a sciogliere l’enigma. -
Il silenzio e l'ascolto. Conversazioni con Panikkar, Jodorowsky, Mandel e Rocchi
Quattro incontri con altrettanti ricercatori di verità, esseri umani dai percorsi di vita molto diversi, ma uniti dalla stessa apertura al dialogo, da un'analoga sete di conoscenza. La conversazione è il cuore di questa raccolta, nella quale Franco Battiato, con l'aiuto dei suoi interlocutori, affronta gli argomenti cardine della sua visione del mondo: il rapporto con il divino, le applicazioni concrete delle pratiche mistiche, la reincarnazione, l'eccellenza nell'arte. È sorprendente allora notare come questi quattro testi, brevi e bilanciati dal discreto interloquire del conduttore, si richiamino sottilmente l'uno con l'altro: dall'alchimia visionaria di Alejandro Jodorowsky all'esperienza profonda del sufismo per un intellettuale come Gabriele Mandel, alla scoperta della tradizione vedica per il musicista Claudio Rocchi. Temi ricorrenti quali il valore del silenzio, l'attenzione per il corpo, l'affermazione di uno spazio interiore e il superamento della dualità assumono qui la forma di piccole ma luminose scintille di riflessione, che trovano nelle parole di Raimon Panikkar, grande costruttore di ponti tra le tradizioni religiose, la loro più vertiginosa definizione. -
Yijing. Il libro delle metamorfosi
Affascinante e inclassificabile, il libro cinese delle “Metamorfosi- Yijing” si offre da secoli alle domande di chi lo interroga, ma l’Occidente se n’è innamorato solo nel dopoguerra, grazie anche all’interessamento di Carl Gustav Jung. Finora, spesso tradito dalle superstizioni e dalle mode, l’oracolo si era però sclerotizzato in un’eccentrica versione dei più familiari tarocchi. In questa edizione i 64 esagrammi, ciascuno con commento originale, e la loro saggezza tornano nella prima traduzione italiana integrale dal cinese, attenta al linguaggio moderno, per regalare indicazioni personali sull’oggi e sul domani, ma soprattutto una diversa consapevolezza. Il nuovo lettore troverà la guida di cui necessita, essendo tutto in movimento, interpretabile; e chi è restio alla divinazione potrà rileggere il libro come il frutto di una cultura cinese dalle antiche radici grazie agli approfondimenti e alla contestualizzazione storica. “Yijing” è oggi più che mai la via preziosa per moderne metamorfosi. -
Proust in love
Una documentata biografia erotica che rivela tutti i lati carnali e sentimentali della vita di un maestro del Novecento. Il giovane Proust è facile a innamorarsi, ma si consuma per la gelosia, perché sceglie amori irraggiungibili. Fin dall’adolescenza le sue passioni diventano contraddizioni: una sessualità bramata ma negata, riconosciuta ma frustrata, perversioni anche estreme celate dietro uno stile di vita socialmente rispettabile. Uomo affamato di compagnie e di attenzione, ma con la paura di essere giudicato per la sua omosessualità, Marcel traduce le sue relazioni clandestine e suoi amori non corrisposti nelle numerose lettere scritte agli amici, per il bisogno di condividere sentimenti che il resto del mondo doveva ignorare. Il suo tormento per i giovani di cui si innamora diventa una sconsiderata dissipazione finanziaria, che lo porta a dilapidare una fortuna. I suoi fallimenti sentimentali, che hanno compromesso un equilibrio già logorato dall’impossibilità di accettarsi, si sono trasformati nelle pagine più memorabili di Alla ricerca del tempo perduto, imponente epopea affollata di personaggi vivi proprio perché animati da un fuoco vero. Così, grazie alla sua umanità imperfetta, dolorosa e ironica, Proust giunge a varcare la soglia del genio. -
Un filo di voci. Trentadue scrittori dal mondo
L’uomo legge per fare domande, come scriveva Kafka. Questo libro nasce dalle domande rivolte a grandi scrittori e scrittrici di tutto il mondo, tra cui sette premi Nobel, per la rubrica settimanale “Incontri” di RaiNews24 (2000-2009). Le loro voci percorrono un filo narrativo ideale che attraversa i temi cruciali della letteratura e del nostro tempo: la pace dentro e fuori di noi, il superamento dei confini e dei muri, il razzismo, la libertà e la dignità dell’uomo, la difesa dell’ambiente, i talenti dell’immaginazione e del racconto, l’amore, l’ascolto e l’empatia. Una raccolta di punti di vista visionari e opinioni dirompenti – proprio quello che si richiede agli intellettuali – che il lettore “legge e ascolta”, come dal vivo. Prefazione di Erri De Luca. -
Livia. L'imperatrice di Roma
Livia Drusilla Claudia fu moglie dell’imperatore Augusto e visse negli anni della trasformazione di Roma da repubblica a impero, testimone sia dei trionfi di Augusto che dell’epoca d’instabilità politica aperta dalla lotta per la successione. Deificata postuma nel 41 d.C., in vita Livia rappresentò per le matrone romane un modello di austerità e dedizione ai valori tradizionali. Ciononostante, i posteri non sono stati teneri con lei: autorevoli commentatori come Tacito, infatti, ne hanno restituito un’immagine di donna maligna e prepotente, votata all’intrigo e pronta a uccidere subdolamente uno a uno i suoi stessi familiari pur di spianare la strada verso il trono al figlio Tiberio, così da assicurarsi il controllo su Roma attraverso di lui. Matthew Dennison supera lacune e faziosità delle fonti, e in questa attenta ricostruzione biografica prova finalmente a rendere giustizia a una grande figura storica, dipingendone un ritratto appassionante ed equilibrato. In una società conservatrice e maschilista, nella quale le donne potevano essere ricordate solo quali esempi di virtù o vizio estremo, Livia seppe affermarsi come personaggio pubblico, gestì il proprio circolo di clientes e mantenne negli anni una sua sfera d’influenza riconosciuta: l’unico vero “crimine” di Livia non fu l’assassinio, dunque, ma l’esercizio del potere. -
Le parole e il consenso. Come battere la destra a partire dalle parole che usiamo ogni giorno
La sinistra è in grande difficoltà nell’Italia di oggi, schiacciata ai margini della vita pubblica come mai prima d’ora. Ma non è tempo di arrendersi: le persone di sinistra hanno ancora molto da dire su come migliorare la vita di tutti i giorni. Per essere ascoltati, però, bisogna lottare per il consenso, e per farlo non si possono ignorare le parole su cui oggi si basa la politica. “Le parole e il consenso” analizza molti dei termini che la destra usa quotidianamente nel dibattito politico e mediatico. Alcune di queste parole erano “nostre”: nate nel campo semantico della sinistra, la destra se n’è successivamente appropriata ribaltandone il senso. Altre invece erano parole di senso comune, spesso lasciate incustodite dalla politica, che la destra ha saputo riprendere associandole ai propri valori conservatori. Ridare il giusto significato a questi termini è il primo passo per essere ascoltati e per tornare a costruire consenso. Prefazione di Ascanio Celestini. -
Diari dell'occupazione
Fare un picnic sotto lo sguardo sospettoso dei soldati israeliani, affrontare estenuanti posti di blocco per visitare un parente o per vedere i graffiti di Banksy sul Muro di Betlemme, sperare che la propria posta non venga intercettata, andare a lavoro sotto la minaccia costante delle aggressioni dei coloni. I diari di Raja Shehadeh, scrittore, avvocato e fondatore dell'associazione per la difesa dei diritti umani al-Haq, raccontano la vita quotidiana nei territori di Gaza e Cisgiordania dal 2009 al 2011. Sono gli anni in cui le condizioni di vita nelle aree occupate peggiorano drasticamente con l'inasprirsi del controllo israeliano, mentre l'Autorità nazionale palestinese lotta per ottenere riconoscimento come membro osservatore all'Onu e la Primavera araba inizia a scuotere gli equilibri del Medio Oriente. Con gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, l'autore passeggia per le strade di Ramallah, cura il proprio giardino, raccoglie le storie dei vicini, lotta ogni giorno con la sua frustrazione, costretto a confrontare le speranze pacifiste del padre, assassinato nel 1985, con l'assenza di ogni credibile prospettiva di cambiamento. In questo quotidiano intriso di dolore e di angoscia per il futuro, la scrittura di Shehadeh sa aprire squarci di luce, e testimonia l'ostinazione di uno sguardo che non vuole cedere alla rabbia e arrendersi alla disperazione. -
Le mie sere con Lacan
Il pensiero di Lacan è diventato negli ultimi anni punto di riferimento imprescindibile non solo per la clinica, ma per quanti si interrogano sui grandi temi della modernità: l’evaporazione del padre, la crisi dell’identità sessuata, le dipendenze come espressione di una società rivelatasi incapace di funzionare con una logica diversa da quella del discorso consumistico, la tendenza a una perversione generalizzata. Sei allievi, diretti e indiretti, ci restituiscono il ritratto di uno psichiatra di genio, un uomo dalla pietas commovente davanti alla tragedia dello psicotico; uno psicanalista che ha saputo avanzare come nessun altro nei territori sconosciuti della femminilità, svelare l’incommensurabilità radicale tra uomini e donne, senza cessare però d’inventare una risposta all’impossibile rapporto sessuale: un Lacan che non è indietreggiato davanti all’orrore del Reale, grazie al coraggio di un desiderio impetuoso, accettando di pagare il prezzo del suo rigore etico sino ad abbracciare la causa di una solitudine senza rimedi dinanzi alle impasses della psicanalisi di oggi. -
In territorio di genesi. Saggio su alcune poesie di Paul Celan e Andrea Zanzotto
Quello della poesia è per eccellenza il linguaggio della nascita, del passaggio, del movimento. Uno spazio senza confini che non conosce forma né definizione, ma si sostanzia – continuamente e in modo sempre diverso – nella fitta trama di segni, suoni, memorie di cui è intessuto e attraverso cui prolifera e si rinnova ogni volta. «Un territorio di genesi»: così lo descrive Peter Waterhouse, che tra le lingue vive e scrive da sempre. È un territorio di genesi la poesia di Paul Celan, fondata su un setaccio lessicale meticoloso e traboccante di richiami e suggestioni, e lo è quella di Andrea Zanzotto, la cui stratificazione linguistica sprigiona «evidenze inattese», realizza una circolarità in cui la vita comunica con la morte. Waterhouse si immerge in una «lettura genetica» dei due autori fino a farla propria, al punto che diventa impossibile distinguere tra ciò che appartiene a Celan e a Zanzotto e ciò che è suo. Invita a tendere l’orecchio, a cogliere i rimandi segreti tra le parole, ad abbracciare la lettura nella sua essenza più sottile: non solo come momento di ricezione ma come costruzione di significato, di inesauribile creazione. -
Gelosia
“Gelosia”, perla spuntata dal mare proustiano, ordisce le scene di una soirée mondana in cui sfilano, uno dopo l’altro, i celebri personaggi della “Recherche”: dai Guermantes a Swann, dal signor di Charlus a Françoise e Albertine. La frivolezza è quasi una scelta avveduta, la sola risposta ad amori che si sanno esposti all’oblio, il misterioso risvolto delle cose umane. Dentro questa tela si dipana il grande tema del romanzo, la gelosia, che percorre l’opera in ogni sua forma: quella taciuta di chi non può dichiarare la natura del proprio amore; l’invidia che tra le donne annoda sguardi e parole piene di odio e di venerazione; il logorio di fanciulle innamorate di uomini omosessuali; la rivalità che oppone tra loro gli uomini che ambiscono a possedere lo stesso corpo femminile; la competizione che serpeggia tra abiti, volti, pose, gesti, carriere. La gelosia che sorge nell’imminenza della perdita è la percezione nitida di un limite insieme fisico e linguistico. Ma proprio nella divaricazione tra l’aspirazione al possesso e la presa effettiva che si ha dell’oggetto amato risiede la forza del desiderio e si aprono gli abissi a cui bisognerà necessariamente piegarsi. Introduzione di Daria Galateria. -
Racconti nella rete® 2021
Il Premio letterario Racconti nella Rete® è giunto alla sua ventesima edizione. Nato nel 2002 da un’idea di Demetrio Brandi, il premio si conferma il più importante concorso nazionale per gli autori emergenti. Molti tra gli scrittori pubblicati nelle antologie di Racconti nella Rete® hanno ottenuto brillanti risultati in campo letterario. Il progetto letterario permette a tutti, giovani e meno giovani, di partecipare al concorso con un racconto breve, una favola per bambini o un soggetto per cortometraggi. Il premio prende vita tutto l’anno nel sito www.raccontinellarete.it ed è sostenuto da una serie di presentazioni dell’antologia in diverse città italiane. La premiazione dei vincitori avviene nell’ambito del Festival LuccAutori®, in programma a Lucca nel mese di ottobre. Se si dovesse definire un filo conduttore nei lavori selezionati per l’edizione 2021 di Racconti nella Rete®, potrebbe essere la voglia di rinascita. Si percepisce chiaramente in tutte le storie, così diverse tra loro per stile, genere e argomento. Le parole scritte sembrano voler suggerire un cambio di passo, uno sfogliare la pagina per andare avanti, dopo questo lungo tempo sospeso. L’antologia è arricchita dalla copertina del regista Bruno Bozzetto. -
Non possiamo non dirci nonviolenti. Dialoghetto intergenerazionale su un tema cruciale del nostro agire pubblico
Cos’è la nonviolenza? Una proposta politica? Una scelta di vita? Un modo creativo di gestire i conflitti, una testimonianza? Se sono numerosi i casi di nonviolenza “vincente”, capaci di andare controcorrente e di “risparmiare il sangue”, difficilmente i tanti eroi della resistenza senz’armi del Novecento si vedranno riconoscere l’onore di una statua. La pratica resa famosa da Gandhi rimane però una corrente sotterranea che – affiorando già negli anni Sessanta per essere rilanciata dalla rivoluzione femminista – confluisce oggi nelle forme di “un mondo possibile”: una concezione diversa della politica, per costruire un’altra società dentro di questa. Su questi temi cruciali si confrontano due generazioni: La Porta e Cirese, chi viene dal Sessantotto e dalla violenza “emancipativa” di Sartre e Fanon e chi, nato alla fine degli anni Ottanta, è cresciuto vedendo al telegiornale gli orrori della guerra jugoslava e della violenza del terrorismo internazionale. Una difesa della nonviolenza che, sia pure con i necessari distinguo, è oggi urgente più che mai, perché ci ricorda che c’è sempre un’alternativa. -
«E seguito er cammino cor destino in saccoccia». Trilussa libro per libro
Il 26 ottobre 2021 ricorrono i 150 anni dalla nascita di Trilussa. Artista legato ai movimenti culturali della sua epoca, poeta dotato di una tecnica raffinatissima e innovativa, Trilussa resta ancora un letterato da scoprire nei suoi meriti e nelle sue qualità. Per questo si è pensato a una analisi critica approfondita dei dodici libri di poesie da lui approvati con questo volume, in cui ogni libro è affidato a un diverso studioso, il quale ne dà una lettura critica rigorosa corredata da una ampia antologia commentata. Dunque si tratta di un'opera nuova e originale, che consente di conoscere Trilussa, l'uomo, il personaggio e il poeta, e approfondire l'importanza e la centralità della sua figura nel dibattito della cultura e nelle vicende della società italiana della prima metà del Novecento. Con i contributi di: Luca Serianni, Marcello Teodonio, Claudio Costa, Maurizio Ceccarani, Luigi Matt, Luigi Giuliani, Loredana Massaro, Laura Biancini, Secondina Marafini, Carolina Marconi, Davide Pettinicchio, Giulio Vaccaro, Franco Onorati. Prefazione di Luca Serienni. Introduzione di Marcello Teodonio. -
Segni nell'acqua
Lei sa che è un segnale: c’è qualcuno che la sta chiamando, che chiede aiuto. Le sempre più ricorrenti e dolorose visioni di Chiara Bonelli, giornalista televisiva che possiede il Dono – una speciale comunicazione extrasensoriale –, convincono l’amica Silvia Giorgini, vicequestore in pensione, a indagare su una serie di casi apparentemente scollegati tra loro: minorenni fuggiti di casa, la possibile esistenza di una setta con un Maestro santone, il ritrovamento del corpo decapitato di una donna e la misteriosa sparizione della scrittrice Margot Amati. A occuparsi di quest’ultimo caso è Gian Maria Zorzi, gip veneziano votato alla razionalità delle indagini, che si affida con reticenza alle due donne e alle esperienze paranormali a cui assiste. Tutto infine riconduce i tre a una villa in riva a un lago – lo specchio d’acqua che torna ossessivamente nelle visioni di Chiara –, dove, tra crudeltà inenarrabili, droga e prostituzione, verranno alla luce macabri segreti. In un’imprevedibile reunion, tornano in libreria le amate protagoniste delle due fortunate trilogie di Silvana Giacobini.