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La vera storia e il martirio del piccolo re di Francia Luigi XVII
Un testo estremamente rigoroso e commovente fino alle lacrime, che ripercorre il calvario del ""Piccolo Re"""", rinchiuso con Luigi XVI e Maria Antonietta, nel 1793, a quattro anni dalla Rivoluzione, nella prigione del Tempio, poi, la drammatica separazione del bambino prima dal padre, poi, dalla madre. Il Delfino verrà affidato a un sans culotte, fanatico rivoluzionario, il ciabattino Simon, il cui incarico sarà quello di """"spegnere in lui ogni incarnazione di regalità""""; la vita quotidiana di questo bambino è solo umiliazione: gli viene """"imposto"""" il cappello frigio della Rivoluzione, trattato come uno schiavo e obbligato a fare i lavori più umili; viene picchiato e costretto ad assistere, a sera, nella sala del biliardo, in mezzo alla soldataglia avvinazzata, a ripugnanti orge. L'esistenza terrena del Re Luigi XVII terminerà l'8 giugno 1795, alle due del pomeriggio. Aveva dieci anni, due mesi e dodici giorni."" -
Breve storia del carlismo
In quasi due secoli di vita il Carlismo, poiché profondamente radicato nella società spagnola, ha creato partiti e sindacati, ha pubblicato libri e periodici, ha affrontato competizioni elettorali ed ha combattuto tre guerre civili e la Cruzada contro la Repubblica. A livello internazionale, il Carlismo fa parte della ""famiglia"""" controrivoluzionaria, come la Vandea e il Sanfedismo, il Miguelismo portoghese e il """"brigantaggio"""" antiunitario duosiciliano, con cui il Carlismo ebbe stretti rapporti. Ma, mentre le altre insurrezioni controrivoluzionarie sono storicamente datate, il Carlismo ha permeato la società spagnola (e non solo) e, pur sconfitto militarmente e numericamente ridotto, è presente anche ai nostri giorni, distinguendosi in modo netto da tutti gli altri simili movimenti europei. La sua sopravvivenza non significa però immutabilità, poiché ha saputo adattare alle necessità dei nuovi tempi i propri principi di fondo - questi sicuramente immutabili - sintetizzati nel quadrinomio «Dio, Patria, Fueros e Re», dove i Fueros rappresentano il diritto naturale e le consuetudini locali e non a caso precedono lo stesso Re."" -
Quando l'amore sfidò la sorte e la ragione. Estate del '43
Il romanzo racconta le vicissitudini di un gruppo di donne e uomini durante l'estate del 1943. Protagonisti Annetta, il marito Antonio, fascista impegnato al fronte, Luisin, amore dell'adolescenza che combatte il regime e lotta per la libertà, e poi Ernestina, Pin, Gigliola, Vito, Micuccio, Letizia, tutti sospesi fra realtà e illusioni, delusioni e cambiamenti, speranza nel futuro e sogni infranti dal passato. Tra loro è Antonio a incarnare l'ideale della ""guerra giusta"""", vissuta con fermezza per la causa nazionale. Eppure, dopo l'8 settembre, durante il viaggio che lo riporterà a casa, vivrà incontri ed esperienze che faranno vacillare ogni sua radicata convinzione e valori ritenuti sacri. A fare da sfondo l'Italia del conflitto, dentro una storia che affianca all'amore privato quello pubblico, che fa correre in parallelo i conflitti fra i popoli a quelli interiori dell'anima, che aleggia con lucidità sul delicato confine fra il cuore e la ragione. In un quadro colorato da segreti mai svelati, mezze scomode verità, tradimenti fisici o solo mentali, ripensamenti, dubbi, scelte di coraggio o codardia, promesse non mantenute e apparenti evidenze che non sono ciò che sembrano."" -
Catechismo sulle rivoluzioni e Otto giorni dedicati ai liberali illusi
Dopo aver pubblicato tutti i dialoghi di Monaldo Leopardi, è stata naturale l'idea di riproporre assieme due opere di carattere politico-religioso: un Catechismo (1832) e un testo di Esercizi spirituali (1833). Attribuite erroneamente al Principe di Canosa, ma frutto della penna del Conte Monaldo Leopardi, queste due opere si caratterizzano per la decisione di trattare temi politici attraverso due mezzi educativi religiosi: appunto il catechismo e gli esercizi spirituali, finalizzati ad un'ascesi spirituale e, nel contempo, a chiarire quali siano i doveri politici di ogni buon cristiano. Nel Catechismo sulle rivoluzioni, attraverso una serie di domande e risposte viene messa in luce la strategia della rivoluzione e la sua tattica, consistente nel manipolare la pubblica opinione in maniera da imporre ai Sovrani la clemenza nei confronti degli attentatori all'ordine pubblico: «È questa la carità che nei guardiani vorrebbe il lupo: lasciar lui vivo e non curarsi della strage che reca all'ovile». Gli Otto giorni per i liberali illusi seguono il percorso degli esercizi spirituali di Sant'Ignazio: come il corpo va allenato con esercizi fisici, così per temprare lo spirito è necessario seguire un percorso ponderato. Monaldo propone otto giorni di esercizi, che è possibile anche compiere da soli dedicandovi un paio d'ore quotidiane. -
Arditi nel cuore da Fiume a Roma (1919-1922)
Franco, Luciano e Angelo. Tre ragazzi, tre amici inseparabili. Un legame nato dall'amor patrio e dalla voglia di mettersi in gioco in prima persona, soprattutto Angelo. È la Roma del 1919, entusiasta per la vittoria nell'ultima guerra, fiduciosa nel nascente fascismo, desiderosa di un'Italia nuova, capace di guardare al futuro con ottimismo. Ed è proprio partendo volontario per Fiume, la città olocausta, che Angelo da timido studente diventa in breve un ardito combattente, esperienza che rinsalda li vincoli di affetto e di fedeltà al suo credo politico, e che gli permetterà di fare la conoscenza dei più noti personaggi dell'epoca, da Gabriele d'Annunzio a Guido Keller. Continue prove di coraggio lo renderanno uomo e segneranno per lui l'inizio di una vita privata appagante e di una sfolgorante carriera, che lo porterà a diventare stretto collaboratore di Giuseppe Bottai, e perfino un uomo fidato del Duce. Ma la passione civile spesso ha un prezzo che occorre essere disposti a pagare... -
Corso di base di letteratura italiana dalle origini ai giorni nostri
Con il presente volume l'autore si propone di analizzare la storia della letteratura italiana, dalle origini ai nostri giorni, nei suoi tratti essenziali, scartando quanto di superfluo, di ridondante, molto spesso si trova nelle letterature in uso nelle scuole e nelle università, e che appesantisce lo studio, senza giovare all'approfondimento. Egli considera la letteratura non nel suo isolamento, nella sua presunta «autosufficienza» e «autoreferenzialità», bensì, al contrario dei metodi critici invalsi, come storia della civiltà italiana, che inserisce l'opera letteraria nel contesto storico-politico, economico-sociale, ideologico, culturale, nell'ambito del quale essa è stata concepita. Perciò ogni capitolo si apre con un profilo essenziale, riguardante, per l'appunto, i contesti, al quale segue la trattazione dei vari autori, individuati attraverso la loro vita e la loro personalità, le opere principali che hanno prodotto, nonché gli orientamenti fondamentali della critica e notazioni relative a lingua e stile. La trattazione vuol essere chiara, senza sacrificare, nel contempo, il rigore filologico, in modo da offrire un quadro limpido e, insieme, scientificamente valido a un pubblico di lettori sia specialistico che comune. Il ""Corso di base"""" può, così, esser letto da studenti, ma anche da docenti, nonché da uomini e donne di media cultura che intendano accostarsi alla letteratura italiana senza rimanere vittime di interpretazioni superficiali e schematiche. Il volume è particolarmente adatto per la nuova università, fondata sul sistema dei crediti e sulla trasmissione dei saperi fondamentali."" -
Tex l'operaista. Di destra o di sinistra?
Capo dei Navajos e agente indiano della loro riserva, Tex ha settant'anni e non va in pensione. La ragione è persino ovvia; non può. La storia dell'umanità si sviluppa attraverso conflitti di classe, fra la parte ""alta"""" e quella """"bassa"""" della società. Non una partita di calcio fra squadre opposte che, allo scadere del primo tempo, si scambiano di campo, ma una vicenda i cui conflitti hanno sempre avuto una morfologia verticale, quella tra dominanti e dominati. In questo contesto conflittuale, Tex Willer è stato pensato, disegnato, scritto e raccontato quale figura con una chiara posizione, tutta orientata verso i più deboli, dei quali raccoglie le istanze. Pur mettendo la legalità davanti a tutto, in sua assenza egli sostiene il ricorso all'astuzia, al conflitto e alla forza. La legge stessa è dimostrazione di una forza di cui lo Stato detiene il monopolio. La colt, il winchester e la guerriglia sono la risposta all'assenza dello Stato, alla corruzione e all'incapacità dei suoi funzionari. Chi nelle aule s'interroga sull'esistenza della guerra giusta può trovare in questi pensieri la traccia per una risposta, perché lottare dalla parte dei deboli, giusto lo è sempre."" -
Colloqui (1974-1991). Attraversando il bosco
Agli inizi degli anni Settanta, dopo l'inaspettata ascesa politica della Destra nazionale, una sorta di ""morboso"""" interesse, da parte di media e di intellettuali, si manifestò attorno all'ambiente intellettuale al quale quasi mai ci si era accostati da parte dell'establishment culturale dominante. L'intento non fu tanto quello di comprendere le ragioni dei """"reprobi"""", ma piuttosto si demonizzarle. Tuttavia la cultura di destra animò un mondo che secondo i """"padroni del potere"""" non avrebbe dovuto avere cittadinanza. Alcuni autori, tra i più importanti che, sia pure per approssimazione è possibile """"catalogare"""" di destra, Gennaro Malgieri li intervistò nell'arco di poco più di quindici anni. In questo libro le loro opinioni sono state raccolte allo scopo di mostrare come e in che modo le diagnosi di intellettuali, al tempo neppure considerati dalla cultura conformista, avessero la vista lunga nel descrivere il tempo dell'inquietudine preludio del """"pensiero unico"""". Le diagnosi di Jünger, Freund, Paratore, Gregor, Bardéche, de Benoist, Horia, de Tejada, tra gli altri, non sono diventate archeologia intellettuale, ma aiutano a comprendere gli esiti della modernità."" -
Iuxtapax. Tommaso d'Aquino contro l'attuale crisi della giustizia
La pace e la giustizia sembrano irraggiungibili. L'Europa occidentale vive in pace da oltre settant'anni, ma nel resto del mondo infuriano le guerre: Medio Oriente, Africa, Asia, fino all'Europa dell'est. Con questa opera Yuriy Tykhovlis presenta uno studio filosofico-giuridico approfondito sulla relazione tra pace e giustizia in Tommaso d'Aquino fornendo un'interpretazione contestualizzata al mondo d'oggi - nota nella Prefazione il Cardinale Schönborn. Dall'analisi degli scritti dell'Aquinate l'autore estrae soluzioni teoriche in grado di misurarsi con l'attualità. Mettendo in luce i principi universali trascurati dal mondo contemporaneo, l'autore infonde nuova linfa alla risposta del grande classico alla crisi della giustizia e alla costruzione della pace. Così, con questo saggio, il lettore potrà scoprire la formidabile attualità del pensiero di Tommaso d'Aquino di fronte alle grandi sfide del tempo attuale. La ricerca pone al centro due concetti che non sono soltanto la giustizia e la pace, ma il fondamento stesso del valore della libertà. Analizzare il pensiero di Tommaso sul versante politico filosofico come fa l'autore è oggi di particolare importanza soprattutto in relazione all'emergenza delle problematiche internazionali e del valore della pace tra i popoli. -
Il mio nome è Ennio Flaiano. Vita e carattere di un genio malinconico
Scrittore, sceneggiatore, giornalista, critico, creatore di fulminanti aforismi, Ennio Flaiano ha percorso tutte le strade della scrittura ed ha lasciato un'impronta profonda nella cultura cinematografica italiana ed internazionale. La sua vita e le sue opere hanno impresso una traccia umana e culturale che si riverbera anche nella comprensione delle dinamiche e dell'evoluzione sociale del mondo contemporaneo. La sua sensibilità, la capacità di analisi e di critica hanno ancora il potere di aiutarci a riconoscere le caratteristiche, i limiti e le contraddizioni della nostra società. -
Il lavoro nell'era digitale e altre pagine sparse
Si potrà pur sognare un'epoca prossima ventura in cui la robotica, fedele alleata dell'elettronica applicata su vasta scala, potranno insieme rendere possibile la crescita economica senza posti di lavoro, la famosa «jobless growth». Si realizzerà così il «droit à la paresse» (il diritto alla pigrizia) per primo invocato dal genero di Marx, Paul Lafargue. In questo libro ci si limita a considerare le «ricadute» delle mirabolanti innovazioni tecniche sul lavoro umano, in particolare la sua frammentazione, la sua insicurezza, probabilmente alla base di molti attuali disagi psicologici, per non citare la precarietà (cui in altra sede l'Autore ha dedicato attenzione particolare; cfr. ""La strage degli innocenti - note sul genocidio di una generazione"""", Roma, Armando). Sono inoltre esaminate le impostazioni teoriche di autori classici del pensiero sociologico, quali Max Weber e Georg Simmel."" -
Tempesta (dal 1246 al 1683). Il prato alto. Vol. 2
Non c'è tregua per l'Austria, dal tradimento di Heinrich von Habsbach che la priva del suo reggitore, ultimo erede della potente famiglia Babenberger, nel 1246, fino al terribile secondo assedio turco di Vienna nel 1683. È tutto un succedersi di scontri e di guerre, che coinvolgono profondamente la comunità alpina di Wiesenberg. È come un'unica tempesta, provocata dalle ambizioni dei reggitori, dalle eresie e dalle aggressioni esterne, che costringono i pacifici abitanti a trasformarsi in guerrieri o in esuli, talvolta sbalestrati fino alla Germania settentrionale, dove un ramo della famiglia Adler partecipa alle alterne vicende dell'Hansa germanica. Ecco l'altro tema chiave della trilogia: l'esilio, le vicende che costringono le famiglie a dividersi e a trapiantare rami altrove. Cuore delle famiglie, anche e soprattutto nell'infuriare della tempesta, restano sempre le nonne, motivo conduttore della narrazione. Dopo le dure prove delle guerre hussite, del primo assedio turco di Vienna del 1529, della spaventosa guerra dei Trent'anni, il periodo termina con le eroiche gesta per salvare l'Europa dalla marea islamica durante il secondo assedio di Vienna. -
Democristiani a casa mia
Un affresco nitido e coinvolgente sulla genesi della ""democrazia sociale"""" nel mondo e, in particolare, di quella """"cristiana"""" in Italia. Con mano sapiente, frutto di una accurata ricerca storica e filosofica, Maurizio Teodoro ripercorre i momenti fondamentali della evoluzione delle forme di governo verso una autentica rappresentanza del popolo nella gestione della cosa pubblica. Ne traspare un impegno politico totale, appassionato, teso costantemente alla ricerca del bene comune, nella Regione Abruzzo, nella città di Pescara, in uno dei suoi quartieri più emarginati e difficili. Nasce la """"Democrazia Cristiana"""" in Italia; ne ricordiamo i personaggi illustri, i momenti più aspri e quelli esaltanti, i lutti e le conquiste di civiltà nella propria cittadina, i successi e i turbamenti di una famiglia che non poco ha concorso al progresso di Pescara e della sua periferia più svantaggiata. """"Democristiani a casa mia"""" è un documento prezioso per conoscere e ricordare il cammino di Pescara nei decenni che ne precedettero e ne videro l'espansione attuale. Leggere queste pagine aiuta a ricordare chi siamo stati, da dove proviene il nostro impegno politico, quali sono le nostre prospettive, con l'ottimismo della determinazione e la convinzione di essere sulla strada giusta."" -
L'isola misteriosa
"L'isola misteriosa"""", come la trilogia romana dello stesso autore, è composta di tre racconti, concatenati l'uno all'altro, che ci offrono un affresco di vita e cultura siciliana prima e dopo il terremoto di Messina del 28 dicembre 1908. I protagonisti sono figure storiche, come sant'Annibale Maria di Francia, sir Alexander Nelson Hood, discendente del celebre ammiraglio, e un professore di igiene di Catania di cui l'autore non fa il nome, ma ha caro il ricordo. Parole e dialoghi sono basati su memorie e documenti autentici e le vicende umane sono giudicate alla luce della filosofia e della teologia della storia. La terra di Sicilia dischiude in queste pagine una parte del suo mistero. «Siamo siciliani, caro professore, abbiamo la Sicilia non solo nel cuore, ma anche nel sangue. La nostra non è l'isola sensuale e scettica che ci viene dipinta. Questi sono i nostri difetti, ma chi ci parla delle nostre virtù, della nostra vocazione? C'è un'isola segreta, che non è solo un luogo geografico, ma è la terra intima del nostro cuore, quel tesoro che conserviamo nel profondo e non vogliamo svelare né agli altri né a noi stessi. Riscopriamo la nostra identità attraverso coloro che nella storia hanno scoperto questo segreto, realizzando così la propria vocazione.»" -
L'arte delle relazioni industriali. Il pensiero di Felice Mortillaro su impresa e lavoro
Felice Mortillaro è stato un protagonista delle relazioni industriali in Italia negli anni caldi del conflitto sindacale e nella fase successiva in cui l'impresa privata riuscì a recuperare terreno rispetto al ""contropotere"""" esercitato dagli organismi di rappresentanza dei lavoratori. """"Sindacalista d'impresa"""", come egli usava definirsi, seppe promuovere anche nel dibattito delle idee le ragioni dell'economia di mercato, dell'efficienza e della responsabilità individuale contro la diffusa mentalità assistenzialista e il marxismo proteiforme. Mortillaro era un liberalconservatore nel solco della tradizione di Prezzolini, una mosca bianca nello scenario politico italiano. Il suo pensiero torna d'attualità in un'epoca in cui il liberalismo è posto sotto accusa in quanto sbrigativamente assimilato alla finanziarizzazione dell'economia e al capitalismo sregolato, ma nessuno è in grado di proporre una valida e credibile alternativa al libero mercato."" -
Folklore di Calabria. Tradizioni e canti popolari acresi nella ricerca e negli studi di Antonio Julia
Fra l'amara presa d'atto del fallimento degli ideali risorgimentali e la pertinace speranza in un futuro migliore, Antonio Julia si fa convinto divulgatore della cultura popolare della Calabria e, in particolare, di quella di Acri, la cittadina nella quale era nato nel 1868, assai vivace culturalmente tanto da meritare l'appellativo di Atene della Calabria, ma che, per la penuria di strade e di moderni mezzi di trasporto, sarebbe rimasta ancorata a uno stato di torpore sociale e di forzato isolamento almeno fino ai primi due decenni del Novecento. La portata e la validità della sua ricerca, la sua competenza di studioso di tutto rispetto, unite a un atteggiamento di umana comprensione e di spontaneo senso di giustizia, si possono cogliere agevolmente in questo interessante e dettagliato lavoro di Maria Luisa Minerva, che, oltre a un esaustivo e preciso quadro della situazione degli studi di demopsicologia tra Ottocento e Novecento in Italia e al prezioso apporto dato in tale ambito disciplinare da intellettuali come Antonio Julia, contiene un ricchissimo corredo di notizie, testi e documenti, testimonianza orgogliosa e vitale di un passato dal quale, nel bene e nel male, scaturisce tutta la dignità e una più precisa forma identitaria del popolo meridionale. -
Quanto degna sei d'amore
Da qualche anno l'Europa continentale è in subbuglio. A causa della rivoluzione, dice la gente. A causa dei peccati degli uomini e della punizione di Dio, aveva profetizzato già qualche anno prima san Benedetto Giuseppe Labre. L'Italia sembra essere fuori dalla tempesta, ma questa preme ormai ai suoi confini. E chi può trattenerla, se nella penisola non vi è né unità nazionale, né una forza militare capace di sbarrarle la strada? Tra le realtà politiche italiane soltanto il regno di Sardegna può fare da scudo all'invasore, ma, una volta che esso verrà neutralizzato, per il predominio nella penisola combatteranno quasi soltanto eserciti stranieri: francesi, austrici, russi, inglesi, turchi. Il rivolgimento generale che ne segue, se perviene a sconvolgere l'assetto esteriore anche di regioni appartate e pacifiche come la Marca di Ancona, non giunge, però, ad arrestare i sentimenti e le passioni degli uomini. Vi è ancora spazio per le misteriose vie dell'amore e della fede. Per queste vie il giovane Ludovico e la giovanissima Gemma saranno condotti, attraverso i marosi della tempesta politica e militare, ad orizzonti imprevisti ed a presentire l'alba di «un più sereno dì» per il giardino d'Europa. -
Le pasionarie cattoliche. Protagoniste nella Resistenza, Costituente e Repubblica
Il saggio è una ricostruzione biografica e storiografica di dieci donne che furono protagoniste nella lotta al nazifascismo, nella Costituente e nell'impegno politico referendario del 2 giugno 1946, nella scelta tra (Repubblica e Monarchia), e nella campagna elettorale del 18 aprile 1948, decisiva per le sorti della democrazia e libertà. Dopo settant'anni da quegli eventi, l'idea di dedicare questo saggio alle più rappresentative del movimento femminile cattolico, non solo è un dovere morale e politico, ma irrompe nell'attualità di taluni movimenti che proclamano gli ideali cristiani, ma nei fatti, esprimono posizioni antifemminili, settarie e antistoriche. L'autore, ritiene che non basta commemorare queste donne cattoliche come quelle che diedero il contributo alla lotta di liberazione dell'Italia, ma furono vere e proprie eroine, le cui gesta meritano onore e dovranno restare scolpite nella memoria delle future generazioni. -
Speranza (dal 1685 ai giorni nostri). Il prato alto. Vol. 3
La tempesta continua, con le guerre incessanti, con la brutale invasione napoleonica, col dilagare del nazionalismo che mina, e finisce per distruggere, fin le estreme tracce di quella tradizione del Sacro Romano Impero di cui l'Austria era l'ultima erede. Ridotta ormai ad una piccola nazione in balìa dei prepotenti, violentata dalla Germania nazista, ""liberata"""" da """"liberatori"""" interessati e tutt'altro che amichevoli, non resta che la speranza quale solo la Fede può dare, ed è così, grazie alla novena di preghiera di Padre Pavlicek, che l'Austria riguadagna l'indipendenza con il ritiro delle truppe occupanti. Frattanto la vita continua, arriva il """"progresso"""", la valle si trasforma, nuove occasioni di esilio si presentano e le famiglie non sono più compatte come una volta, ma le nonne restano costantemente il cuore di quanto resta della vita familiare, le depositarie della memoria, consigliere e consolatrici, segno che, anche nelle peggiori avversità, la speranza non può morire."" -
Araba fenice. L'immortalità dei miti nella vita dell'uomo
I miti sono componente eterna di ogni forma di vita ed essenza più profonda dell'individuo. Un viaggio dagli albori della civiltà ai giorni nostri illustra numerosi fenomeni sociali come trasposizione di miti del passato. Il percorso si articola attraverso aria, acqua, terra e fuoco, che sono i quattro elementi che compongono la vita quotidiana e, a loro volta, i miti che caratterizzano l'uomo. Da Icaro agli F-35, dalle Sirene ai documentari, da Cerere agli ulivi espiantati per il TAP in Salento, da Prometeo ai pannelli solari, storia, politica, cinema, musica, social network sono analizzati attraverso la loro unica matrice ancestrale: il mito.