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Il sistema «esterno» del diritto romano
Ius naturae, ius gentium e regole del commercio, come fonti di produzione del diritto, esercitarono una profonda influenza nella formazione degli ordinamenti giuridici antichi. Da elementi ""esterni"""" riuscirono a convivere e integrarsi con i sistemi delle singole poleis o civitates. Epifenomeni in tal senso furono per il mondo greco le corti anfizioniche e la lex Rhodia sul commercio internazionale marittimo. Per il mondo romano emergono, fra tanto altro, i collegi dei recuperatores e i rapporti obbligatori nascenti da consenso (per non dire del mutuo o del prestito di consumo), tutte fattispecie giuridiche originatesi dalla pratica commerciale e da matrici provenienti dall'oriente ellenizzato."" -
Gli accordi di reintegrazione della legittima
Esistono istituti ""di confine"""" - ai margini, cioè, dell'attenzione scientifica e della prassi giurisprudenziale - nei quali si annidano alcune tra le più ardue difficoltà ricostruttive. Proprio, però, l'indagine su ciò che sta lungo i confini può schiudere prospettive su alcune questioni centrali della teoria giuridica. Uno di questi istituti è senz'altro l'accordo di reintegrazione della legittima (in senso stretto), figura che, ponendosi al crocevia tra il diritto dei contratti e il diritto delle successioni mortis causa, consente di chiarire alcuni snodi cruciali dei rapporti tra autonomia privata e successione necessaria. In una stagione che riscopre - anche per ragioni di favor verso soluzioni capaci di deflazionare il contenzioso giudiziale - il valore dell'autonomia negoziale, il tema affrontato può - sia pure nella specificità della dimensione in cui si colloca - considerarsi espressione significativa del più generale fenomeno che vede, ormai da tempo, il contratto..."" -
Diritti fondamentali dei lavoratori e tecniche di tutela. Discorso sulla dignità sociale
L'intima interrelazione esistente tra i diritti fondamentali dei lavoratori e i principi «alti» dell'ordinamento giuridico costituisce il substrato dell'indagine volta a verificare se sia possibile individuare un nucleo essenziale dei diritti o, almeno, un criterio di determinazione dello stesso. Soprattutto dall'analisi del reticolato costituzionale emerge che la dignità sociale, principio giuridico utilizzato nella sua estensione «minima», può costituire l'ipostasi del contenuto essenziale dei diritti fondamentali per la cui protezione è possibile attingere ad un catalogo di tecniche di tutela con le quali l'interprete, stante la generale erosione dei dispositivi tradizionali del diritto del lavoro, può tentare di riallineare le regole ai principi e apprestare, così, protezione al lavoratore nei casi di sviamento del potere datoriale. -
Certezza del diritto e diritto internazionale. Coerenza e identità tra fonti e argomentazione
Ordinamento fluido e in costante espansione, il diritto internazionale è alla ricerca di un centro e di un principio ordinatore. La scienza giuridica internazionalista teme frammentazione e disorganicità: teme, soprattutto, lo smarrimento di una struttura dotata di significati autonomi e di una effettiva capacità regolatoria. In altri termini, si assiste a un generalizzato e diffuso senso di incertezza giuridica, che da tempo pervade gli ordinamenti interni e che si estende alla indeterminazione dei confini tra gli ambiti della sovranità statuale e gli spazi di intervento sempre più intensi del diritto internazionale e transnazionale. A sua volta, questa indeterminazione dei confini pesa sulla certezza del diritto internazionale medesimo, nel duplice senso, formale e sostanziale, di prevedibilità dei comportamenti e di accettabilità delle decisioni giuridiche. L'obiettivo di una ricerca dedicata alla certezza del diritto nel diritto internazionale pubblico è di verificare se essa possa offrire una lente di osservazione, a partire dall'organicità del sistema e dai caratteri delle sue fonti, sino al rilievo dell'argomentazione giuridica nella decisione del giudice internazionale. -
Gli effetti dell'esdebitazione e l'inesigibilità del credito
Il lavoro affronta il tema dell'inesigibilità del credito quale conseguenza dell'esdebitazione, nella prospettiva di coglierne la funzione e gli effetti nel più ampio quadro delle vicende modificativo-estintive dei rapporti giuridici obbligatori. L'indagine si sviluppa attraverso l'analisi del procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento, nella parte in cui ammette al beneficio dell'esdebitazione il debitore civile e nel confronto con le nuove forme di esdebitazione contenute nei progetti di riforma del diritto concorsuale. Alla luce dell'evoluzione normativa, occorre indagare sulla possibilità che il meccanismo esdebitatorio sia ""rimodulato"""" tenuto conto dell'oggetto del debito e del diverso status di debitore civile, consumatore, o imprenditore del soggetto beneficiario, nonché mediante l'introduzione di sistemi procedimentali adeguati ai casi concreti."" -
Riparazione e punizione nella responsabilità civile
La prospettiva plurifunzionale consente di valutare in chiave etica gli strumenti della responsabilità civile. Ridimensionata l'idea del risarcimento come sanzione per un comportamento in sé lesivo, problema di fondo è quantificare il danno alla persona, tenendo conto dei concreti interessi lesi. La meritevolezza di questi ultimi va accertata alla stregua di criteri tratti dall'intero sistema, nella globalità dei suoi princìpi e valori. Al fine di conseguire l'imprescindibile risultato della riparazione integrale, occorre limitare il ricorso a parametri «prefissati», rilevando la necessità di una tutela, anche di tipo punitivo, ispirata alla proporzionalità e alla ragionevolezza. L'art. 96, comma 3, c.p.c. permette di verificare la fondatezza della tesi che giustifica la funzione punitiva alla luce dell'esigenza di tutela effettiva dei diritti fondamentali. -
Un tuffo nella verità. Un viaggio fra scienza e fede
È un vero viaggio fra scienza e fede, un modo del tutto nuovo di approfondire le verità della vita alla luce delle scoperte della fisica quantistica. Un confronto semplice ma attento fra le posizioni teologiche e quelle scientifiche. Davvero piacevole la scoperta di due mondi tanto distanti che in realtà tendono a fondersi. Un testo per nulla complesso alla portata di tutti. -
Profilo storico istituzionale di diritto romano
Una ricostruzione critica e problematica degli ordinamenti giuridici e costituzionali maturati nel corso dell'antichità romana: i modelli statuali, le elaborazioni giurisprudenziali, gli assetti e gli istituti del diritto privato, le forme della repressione criminale. -
Introduzione alla statistica per le applicazioni economiche. Vol. 1: Statistica descrittiva
Queste lezioni, dedicate agli allievi dei corsi di laurea in Economia e Commercio, in Economia Aziendale, Scienze Politiche, Sociologia forniscono i primi rudimenti di quella disciplina che va sotto il nome di Statistica. Raccoglie, rielaborate e corrette, le lezioni di Statistica tenute negli anni accademici 1990-2014 presso la Facoltà di Economia dell'Università di Salerno. In tal senso siamo grati agli studenti che, autonomamente, e con grande dispendio di energia, hanno seguito, registrato e trascritto quelle lezioni. Il corso tipico si compone di due parti: (a) la prima immediatamente applicabile a fenomeni reali è dedicata alla statistica descrittiva. Fornisce gli strumenti e i metodi più noti e semplici da utilizzare in molte pratiche applicazioni. -
Ordine pubblico interno e internazionale tra caso concreto e sistema ordinamentale
Il libro si propone di esaminare l'utilità della distinzione tra ordine pubblico interno e internazionale, nonché le modalità operative di questa clausola generale, da intendere non più soltanto come limite alla libertà negoziale o alla recepibilità di leggi e atti stranieri, a garanzia dell'identità culturale nazionale, ma anche come insieme dei principi identificativi con funzione promozionale. In questa prospettiva l'ordine pubblico è non più soltanto chiamato a tutelare l'interesse generale della società, bensì a esprimere e garantire anche i diritti, i doveri e le libertà delle persone. Di là da formali distinzioni, l'ordine pubblico è un concetto unitario non per identità di soluzioni, ma per identità assiologica dei criteri di giudizio. Sono le circostanze del caso concreto e i valori normativi in gioco che determinano le modalità con le quali tali valori vanno coniugati per raggiungere, di volta in volta, la soluzione più ragionevole. -
La rinunzia al diritto reale immobiliare
Attraverso l'approfondimento delle principali ipotesi di rinunzia al diritto reale immobiliare, l'indagine si propone di cogliere le peculiarità dell'elemento causale con riguardo all'atto unilaterale. Prendendo le mosse dall'esame delle scarne disposizioni contenute nel codice civile, ci si sofferma sulle figure della rinunzia ai diritti reali su cosa altrui, della rinunzia al diritto di proprietà e della rinunzia alla quota di comproprietà. La ricostruzione delle tipologie considerate consente di mettere in risalto la polivalenza funzionale dell'atto di rinunzia nelle differenti fattispecie, con conseguente impossibilità di individuarvi un profilo causale costante. Nella parte conclusiva, i risultati acquisiti con specifico riferimento all'atto di rinunzia sono fatti oggetto di confronto con quelli cui si perviene nell'analisi di differenti modelli negoziali, al fine di enucleare talune caratteristiche che tende ad assumere la causa dell'atto unilaterale. -
Giustizia senza identità
«C'era una volta...», così cominciavano le favole che ci leggevano da bambini. «C'era una volta la giustizia penale, per l'appunto una favola nel vuoto giudiziario del Paese. Un vuoto dove germoglia una perversa contraddizione, se è vero che al crimine, attraverso l'incertezza della pena, viene offerta su un vassoio la prospettiva della possibile impunità, mentre per chi non fosse colpevole è già una pena il calvario di un processo dai tempi metafisici». «La giustizia in Italia è un impraticabile bisticcio di elementi d'inquisitorio e accusatorio. Donde processi interminabili, scarcerazioni di pluriomicidi per decorrenza termini, prescrizioni di reati come regola, che ora vuole ampliarsi, impunità diffusa, vittime del reato abbandonate al proprio destino, e per altro verso arresti spesso inutili, calvario di attese per lo sventurato che senza colpe entri nel circuito penale come destinatario del cosiddetto 'atto dovuto', e così via in un caos indescrivibile, prossimo all'anarchia». -
Appunti di cooperazione giudiziaria penale
Se da un lato la progressiva eliminazione dei controlli alle frontiere all'interno dell'UE ha considerevolmente agevolato la libera circolazione dei cittadini europei, dall'altro ha anche reso più facile la realizzazione di attività criminose su scala transnazionale. Per poter affrontare la sfida della criminalità transfrontaliera, lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia include misure volte a promuovere la cooperazione giudiziaria in materia penale. Il decreto legislativo 3 ottobre 2017, n. 149 ha riformato il libro XI del codice di procedura penale in materia di rapporti giurisdizionali con autorità straniere, introducendo, tra le altre, nel sistema processuale penale interno un tipico istituto della cooperazione, quello del trasferimento dei procedimenti penali, mentre specifiche direttive sono state assunte in tema di reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie, distinguendo a seconda che si tratti di Paesi dell'Unione, di trasferimento temporaneo di persone detenute, dell'estradizione attiva e passiva, del riconoscimento di sentenze straniere in Italia e di sentenze italiane all'estero. Nelle more, è stata risolta la controversa problematica della ricerca e della assunzione all'estero delle fonti di prova, attraverso una disciplina organicamente prevista nel decreto legislativo 21 giugno 2017, n. 108, che ha attuato, nel nostro ordinamento, la Direttiva 2014/41/UE relativa all'ordine europeo di indagine penale, già entrata in vigore fra gli Stati membri dell'Unione europea il 22 maggio 2017. Inoltre, sono state recepite le principali decisioni quadro dell'Unione europea in tema di cooperazione giudiziaria ed introdotte nuove forme di collaborazione, come quella basata sulla istituzione delle Squadre investigative comuni. -
FinTech
FinTech - espressione che esprime sinteticamente il risultato della applicazione delle nuove tecnologie al mondo dei servizi finanziari - sta rapidamente conquistando uno spazio di assoluta rilevanza non soltanto nell'ambito del diritto dell'economia e nel dibattito delle scienze economiche, ma, più in generale, in tutti i settori nei quali l'innovazione tecnologica nei mercati finanziari è destinata a produrre effetti diretti ed indiretti. Si pongono perciò significativi temi di discussione corrispondenti a tutti gli ambiti ""settoriali"""" nei quali FinTech è destinato a declinarsi (così, solo ad esempio, il ruolo delle piattaforme peer-to-peer, il crowdfunding, il robo-advisor, le valute virtuali), nonché numerosi interrogativi su come le dinamiche del mercato degli intermediari (plasticamente rappresentate dalla """"dialettica"""" incumbents-entrants) potrebbero disegnare nuovi ed inediti scenari."" -
La gestione delle s.p.a. a partecipazione pubblica
Il tema della governance, da tempo al centro del dibattito che circonda le società a partecipazione pubblica, ha trovato finalmente una propria disciplina, di tipo organico, nel Testo Unico di riordino dell'agosto 2016. La normativa, ancora troppo giovane per accompagnarsi a letture giurisprudenziali attuali, trova tuttavia importanti appigli in precedenti consolidati orientamenti esegetici dei quali reca indubbiamente traccia. Questo lavoro propone un'analisi che vuole tener conto anche della genesi delle norme ora in vigore, in un percorso che si snoda attraverso precedenti interventi legislativi (questi invece del tutto disorganici) ed i tentativi di sistemazione, non soltanto concettuale, che li hanno accompagnati. L'analisi tocca le società per azioni a controllo pubblico e quelle in house, in una prospettiva che guarda soprattutto al rapporto soci pubblici-amministratori ed all'autonomia decisionale che può essere a questi ultimi riconosciuta. -
Consenso informato e disposizioni anticipate
Il presente volume raccoglie i contributi di specialisti fra i più stimati in materia, che ora si sono cimentati nel commento alla legge 22 dicembre 2017, n. 219, recante norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento. L'Italia arriva in Europa in grande ritardo con la sua legge, essendovi state qui in precedenza norme varie, insufficienti a porre in essere una reale disciplina. Sui meriti e demeriti della legge e, soprattutto, sull'approccio da seguire e sugli aspetti ermeneutici, gli autori hanno recato, ciascuno dalla prospettiva loro propria, un contributo che dovrebbe pesare nel contesto medico e giuridico, sia nel versante dottrinario che in quello applicativo, perché non si è di certo arrestati alla sola teoria, nel senso che avrebbe gradito Angelo Sraffa. Un impegno importante che dovrebbe consentire un dialogo non solo domestico, ma anche con i nostri colleghi e interlocutori di altre giurisdizioni, come spetterebbe in un mondo che, sul piano scientifico, dovrebbe essere soltanto un virtuoso villaggio. -
La decadenza e l'«inerzia estintiva» delle situazioni giuridiche temporalmente limitate
Il volume indaga la reale consistenza ontologica e funzionale della distinzione, operante dal 1942 sul piano delle norme positive, tra prescrizione e decadenza, avendo come punto di riferimento argomentativo principale la seconda figura, generalmente considerata ancillare rispetto alla prima. Dall'analisi storico-comparativa emerge la fragilità della distinctio codicistica, confermata dallo studio dei criteri usualmente proposti per differenziare le due limitazioni temporali. L'approfondimento delle numerose convergenze disciplinari - traibili anche dall'indagine casistica - talvolta non sufficientemente evidenziate negli studi in materia, conferma l'opportunità di elaborare una teoria unitaria dell'«inerzia estintiva» delle situazioni giuridiche temporalmente limitate. -
Studi avanzati di educazione museale. Lezioni-Lezioni-advanced studies in museum education. Lectures
Il presente volume apre la collana dedicata agli studi educativi sperimentali nel patrimonio culturale e rappresenta un passo rilevante per la comunità di riferimento in quanto, mai come in questo momento storico, si avverte forte la necessità di approfondimento e sperimentazione empirica nell'ambito del patrimonio culturale. Gli studi contenuti nel presente volume affrontano alcuni temi precisi, trattati da parte di esperti di settore, nella maggior parte dei casi nell'ambito delle lezioni del corso post lauream ""Studi Avanzati di Educazione Museale"""", attivo presso il Centro di Didattica Museale - Università Roma TRE."" -
Il patrimonio digitale
Il patrimonio digitale riceve, allo stato attuale, scarsa considerazione da parte del Legislatore italiano, a differenza di quanto avviene in alcuni ordinamenti giuridici stranieri. La materia è, per larga parte, governata da previsioni pattizie, non di rado oscure, imposte dai fornitori di servizi online (i service provider), i quali, forti del loro potere contrattuale, senza concedere spazio alla trattativa, impongono testi negoziali, predisposti unilateralmente, di difficile coordinamento con il sistema vigente. Si pensi alle ""clausole di terminazione automatica"""", che mirano a impedire la trasmissione ereditaria dei beni digitali, serbati negli account informatici. Certo, l'eterogeneo insieme, tratteggiato dal patrimonio digitale, non presenta una natura giuridica definita, data la moltitudine di oggetti, di cui esso si compone. Entro codesta, eterogenea, categoria, infatti, possono rientrare: la corrispondenza epistolare, a mezzo e-mail; i rapporti contrattuali, tra utenti, e service provider; il diritto d'autore; il diritto all'immagine; i cosiddetti """"beni familiari"""". Eppure, tale """"patrimonio"""" esige riflessione, e reclama un sistema, per i profili di diritto, che ne discendono."" -
La rinunzia alla proprietà (immobiliare): ripensamenti sistematici di (antiche e recenti) certezze
Il contributo si propone di indagare, nel contesto della più ampia opzione metodologica di studio della funzione sociale della proprietà, la questione, di recente sempre più sottoposta a tensioni, dell'ammissibilità di una rinunzia alla proprietà immobiliare. Escluso ogni persistente riferimento ad automatismi interpretativi, la ricerca, nel procedere dall'analisi dogmatica del potere di rinunzia agli interessi che vengono incisi dalla medesima, si compie nella riflessione, anche comparatistica, che propone di verificare, caso per caso, la meritevolezza e l'adeguatezza dell'atto di rinunzia, al fine di scriminarne l'ammissibilità.