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La principessa col cane
A Cava Azzurra, una località turistica balneare, arriva Edoardo, giovane commissario di Polizia dal passato piuttosto travagliato. Qui, tra incombenze di routine e i suoi ricordi, assai dolorosi, che non lo abbandonano mai, si imbatte nell'unico caso che desta veramente la sua attenzione e gli concede una pausa dai propri incessanti pensieri: la scomparsa di una giovane donna residente a Cava Azzurra, Viola Quintavalle. Edoardo e Viola sono due persone all'apparenza completamente diverse, ma con molto, forse troppo, in comune. Cercando Viola, Edoardo farà un viaggio anche dentro sé stesso, provando a combattere, di fronte a quel mare scuro e inquietante, i propri fantasmi. Viola, così libera e indipendente, così ricca di sorprese, sparita nel nulla insieme al suo fedele cane Iago, porterà il giovane commissario vicino, vicinissimo a una realtà che mai avrebbe potuto immaginare. Nella vita nulla accade per caso, Edoardo e Viola non si incontreranno mai, eppure un segreto li legherà, indissolubilmente, per sempre. -
Il tempo delle more. Geografia dell'infanzia
"Non ho da difendere questo libro così profondamente personale perché è praticamente indifendibile. Alla base dei miei motivi non vi è alcuna intenzione lamentevole né un segreto rifiuto della cultura contadina della mia epoca. Ai contadini non interessavano i motivi di una azione bensì le corrispondenti conseguenze. In famiglia nessuno brillava come indagatore, ognuno badava all'evidenza evitando le spiegazioni. Io stesso sono ridotto così. Non avevo alcun bisogno di scrivere questo romanzo che non tratta un tema né in senso narrativo né come manifestazione della vita di allora. L'idea di elaborare ricordi per catturare il lettore riguarda semmai solo le circostanze superficiali della messa in scena. È un tentativo di svelare la profonda intimità della campagna del Delta Polesano e gli influssi che hanno contribuito a formare la mia esistenza. Per quanto sia stato genuino e fedele ai fatti mi sento, a lavoro compiuto, rimasto addietro, smarrito in un mondo di altri valori. Posso dire di aver realmente provato il bisogno di indagare la mia infanzia, le sensazioni di allora e l'atteggiamento mentale. Il mio modo di sentire deve essersi formato proprio in quel periodo senza rendermene conto. Il Delta del Po enorme si è offerto di sua spontanea volontà. Una terra magica creata da Dio e ricreata dagli uomini, un luogo per nulla indifferente al sorriso e ai rimproveri del cielo, una distesa magnifica divoratrice della luce del sole. Conteneva tutto ciò che serviva per situarvi qualsiasi storia, perfino la mia, una profondità sufficiente per tante passioni, una ricchezza bastevole perfino per la mia messa in scena e tanti soprusi quanti occorrevano a far tribolare Deltani e Polesani. Irresistibilmente quel luogo divenne lo sfondo delle mie visitazioni sperimentali. Varie prospettive senza fine mi si spalancarono davanti. Fortunatamente le figure principali sorsero e crebbero popolando lo sfondo indicandomi la via giusta. Le altre figure, direttamente o meno, confermarono il sospetto che la memoria non sopporti facilmente di essere rivisitata troppo a fondo e tutto il resto ha avvalorato la necessità di farlo per davvero. Non ho avuto dubbi sulla realtà dei fatti, è bastato liberarli dall'oblio in cui erano sommersi e proteggerne la credibilità e lo spirito non tanto dall'elemento psicologico quanto da quello umano. Ho dovuto contrastare i miei ricordi intimi quando hanno minacciato di invadere la scena e sopraffare ogni pagina. Mi sono sentito un Enea in fuga con l'Anchise di sé stesso sulle spalle trascinato per mano dall'Ascanio che ero stato. In un angolo del Delta ho lasciato parlare l'Ascanio credendo di dialogare con l'Enea che non sono più. Si tratta di una serie di dialoghi per andare oltre il rapporto con sé stessi e non per mancanza di rispetto verso le persone coinvolte, perché i ricordi vanno messi in discussione giacché si può pensare ammissibile prospettare una rilettura più ampia, legittimata dal senno di poi, ammesso che sia presente, sempre con grande rispetto per i buoni psichiatri e per gli specialisti dell'anima. Dopo i ciclisti, i pellegrini e i marinai non è rimasto che prendermela con... -
Vincitori e vinti. Il progetto
Un appuntamento con un lungo convoglio ferroviario merci che sfreccia verso nord, un saluto del macchinista e un vortice temporale che lo rapisce riportandolo indietro nel tempo, a un incontro con un imprenditore che darà il via a tutta la storia. Emergerà il desiderio di voler realizzare un ambizioso e importante progetto nel settore energetico, la realizzazione del sogno di quando era ragazzo. Inizia così un'avventura con lotte, fatiche e strategie per raggiungere l'obiettivo comune che li vedrà coinvolti e impegnati in una corsa contro il tempo. L'incertezza sarà protagonista fino alla fine. -
Verso di noi. Tre cammini per Santiago
Una ragazza e il suo desiderio di essere libera dal dover vivere una vita preconfezionata che non sente appartenerle. Un giorno, per caso - anche se poi scoprirà che il caso non esiste - si trova a compiere il Cammino di Santiago in solitaria, un viaggio che la cambierà profondamente, insegnandole a vivere nell'intensità dell'istante presente. Il Cammino la chiamerà ancora altre due volte. Attraverso incontri, difficoltà e i magnifici paesaggi spagnoli, una giovane pellegrina è partita per mettersi in gioco, lasciando cadere a ogni passo tutte le certezze e i condizionamenti che pesavano nel suo zaino. In questo libro Chiara descrive il viaggio alla scoperta di sé, della verità di ciò che siamo, attraverso i passi di una giovane donna che ha deciso di imparare a guardare il mondo con occhi nuovi, per avvicinarsi all'essenziale. Il Cammino di Santiago insegna ad andare, ogni giorno, ""verso di noi""""."" -
Artigianato dello spirito. Appunti di shiatsu sul futon
Nella sua esperienza come operatore shiatsu ha incontrato molte persone che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco, raccontandosi con umiltà e manifestando il desiderio, sotto la sua guida, di superare sé stessi. Da ogni racconto l'autore ha raccolto molti insegnamenti, perché l'incontro è, in sé, un insegnamento. La saggezza orientale e l'esistenzialismo occidentale hanno saputo dialogare su temi universali come la felicità, la pace interiore, l'accettazione di sé stessi o l'amore maturo. Tuttavia, se questa universalità non va oltre la teoria sarebbe tutta energia dispersa. Così come l'artigiano apprende, osserva e crea, anche l'autore apprende, osserva (e ascolta) e crea qualcosa di unico con la persona che gli chiede sostegno, sopra il futon, il materasso giapponese dove si svolgono i trattamenti. -
Aiutatemi a morire. Il testamento biologico come diritto alla salute
Una illustre figura, che purtroppo ci ha lasciati, il Professor Veronesi, indicò la via per una migliore comprensione di quello che viene tuttora definito ""Testamento Biologico"""". In attesa di un perfezionamento delle leggi che ancora mancano su questo argomento, confermiamo nel libro i diritti che a tutt'oggi il malato ha nel corso della malattia. Questo come minimo contributo a una disinformazione troppo a lungo maturata. Eutanasia è un termine che viene formulato sottovoce, un passo doloroso che avviene spesso nel silenzio e che, altrettanto, attende una definizione di legge per consentire a coloro che vivono una straziante condizione di decidere in coscienza una risoluzione alla loro """"condanna di vita"""". Ultimamente la Corte dei Conti ha emesso un saggio verdetto confermando determinati casi in cui è consentita l'eutanasia. Ora si attendono leggi che confermino responsabilmente tale verdetto."" -
Nel gioco di un'incerta reciprocità: Gregory Bateson e la teoria del «doppio legame»
Gregory Bateson (1904-1980), psicologo e linguista statunitense, fu il primo a rintracciare in certi messaggi a ""doppio legame"""" il luogo mai compiuto di un linguaggio atipico delle relazioni familiari e l'oggetto di alcuni sintomi schizofrenici nella """"fratria"""". L'autore, nel condurre chi legge in un'analisi sempre nuova della famiglia, descrive in modo minuzioso le linee fondamentali della teoria batesoniana, ove la comunicazione non verbale e il ruolo degli scambi paralinguistici e gestuali qualificano i significati. In Appendice un breve saggio sulla resilienza, quale soggetto filosofico e psicologico, nonché via necessaria per nuovi percorsi di senso."" -
Inclusione e transizioni verso la sostenibilità urbana. Apprendere dall'esperienza di Aveiro
I problemi a cui le città devono fare fronte richiedono politiche urbane inclusive che aiutino a costruire strategie e percorsi di trasformazione e gestione urbana sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Riflettendo sull'esperienza di pianificazione strategica in corso nella piccola città di Aveiro in Portogallo, questo lavoro sottolinea come l'inclusione sia ancora un orizzonte di azione molto difficile da raggiungere nella pratica e come tale difficoltà sia alla base della incapacità di pensare e praticare la sostenibilità urbana. In particolare, lo studio del processo di implementazione dei piani strategici, che nella piccola realtà portoghese si è attuato anche attraverso progetti di riqualificazione urbana, mette in luce le contraddizioni e la fragilità di politiche urbane per la sostenibilità in cui prevalgono retoriche esogene sullo sviluppo urbano, gli interessi di pochi, l'efficienza dell'attuazione a scapito di un dibattito e di un confronto ampio tra assetti di conoscenza differenti, esperte e comuni. I conflitti più o meno latenti e che hanno accompagnato questo processo di pianificazione ad Aveiro suggeriscono che la conoscenza e la sua co-produzione rimangono un tema 'minore' e un nodo chiave ancora da sciogliere per poter pensare in modo integrato la transizione verso la sostenibilità non solo nella fase di costruzione delle strategie ma durante tutto il processo di implementazione delle politiche urbane. -
Se lo sguardo è da un oblò
Una raccolta di scritti di diverse età e stagioni. Una poetica della vita ""vissuta"""", in cui le motivazioni più intime si fanno comuni, universali e lo sguardo supera contesti, mode e ambiti per restituire l'infinito ascoltare umano. In Se lo sguardo è da un oblò, lo sguardo si costringe, è circoscritto a una porzione di realtà e quindi il pensiero si posa, di volta in volta, su una parte differente di universo. Un piccolo oblò da cui si può vedere il mare, metafora suprema di ogni sentimento, dall'amore più tenero e appassionato alle tempeste che sconvolgono l'anima. Appunti di un viaggio esistenziale, ove grandi eventi s'intrecciano con gioie, amori, traguardi, sconfitte: è il sogno di esplorare nello spazio infinito dell'intimo umano, dal suo primo al suo ultimo respiro."" -
Preparazione mentale alla morte per un'esistenza senza paure. La visione buddhista di un Lama occidentale
Perché la società attuale teme la morte e contemporaneamente la nega? Può essere utile cogliere in maniera significativa questa condizione dell'esistenza che accomuna indistintamente gli esseri? Se fossimo in grado di conoscere le modalità dei processi della morte, affronteremmo più serenamente questo delicato passaggio? Lama Dino Cian Ciub Ghialtzen propone una ricerca interiore, attraverso l'introspezione e la meditazione, secondo la visione millenaria dei Maestri buddhisti tibetani, in una prospettiva moderna e comprensibile. Questo libro è adatto a tutti coloro che vogliono provare, già in questa vita, a liberarsi dalla paura innata della morte preparando la mente a vivere con consapevolezza la propria esistenza. -
Il volo di una ballerina bianca
"Nell'estate 2020 ho terminato a Velletri, la città dove sono nato, il mio quinto libro di poesie: """"Il volo di una ballerina bianca"""". È una vittoria difendere le proprie idee, in fondo basta sostituire una strada poco illuminata con il ricordo di una giornata variabile, ricca di raggi solari. Grande interesse dedico a risparmiare tempo, in una notte fredda e piovosa. Le rose sono diventate il corriere per esprimere la dedica al lavoro e al rispetto degli elementi. Nell'estate 2020 la natura illuminava la mia ispirazione, insieme a una suite moderna del gruppo musicale Progressive Metal Dream Theater.""""" -
Dì d'infinito. Vol. 2
Dopo che nella raccolta ""Dì d'infinito"""" (Edizioni del Faro 2016) sono confluiti i primi tre libri di poesia (""""Le danze dell'anima"""", """"Il canto del tempo"""", """"Il gioco del cosmo"""") pubblicati dall'autore fra il 2006 e il 2010, in questo secondo volume di """"Dì d'infinito"""" continua il percorso di sistematizzazione dei libri di poesia (""""Vita nuova"""", """"Sei episodi di poesia"""", """"I canti della polis"""") scritti e pubblicati dall'autore fra il 2010 e il 2019. La ricerca del verso, come nella prima trilogia, continua a dischiudersi lungo il cammino in cui il poeta cerca di cogliere la tralucenza di quanto eterno si manifesta nel quotidiano; un bagliore che, se nel precedente volume si dischiudeva fra gli incontri dell'esperienza sentimentale, di quella dell'insegnamento e di quella dell'amicizia, in questa seconda trilogia, il poeta ora esprime nell'esperienza della nascita della figlia e della morte del padre, in sei episodi di interrogazioni fra l'immanenza e la trascendenza del reale e, in ultimo, fra i versi sulla condizione dell'uomo contemporaneo nelle sue dimensioni di cittadino della cosmopoli terrena fino a quella più ampia dell'appartenenza al mondo della natura."" -
L' uomo a pedali
"Vincere o perdere è solo un dettaglio assolutamente insignificante"""": questa è la consapevolezza a cui Sergio sente di essere giunto alla soglia dei trent'anni, dopo aver passato l'adolescenza a inseguire un sogno a cavallo di una bicicletta e aver trascorso la seconda parte della sua vita a cercare di tenere a galla il suo animo inquieto sul filo di un'esistenza assolutamente ordinaria. A fare da spartiacque fra il prima e il dopo c'è stato un brutto incidente che ha mandato in frantumi il suo ginocchio sinistro insieme a ogni possibile illusione. Proprio in occasione del suo trentesimo compleanno, però, Sergio ha scelto di risalire in sella per riassaporare le sensazioni che lo avevano accompagnato da ragazzino e fare definitivamente pace con il proprio passato e il proprio presente. Così, nel corso di una lunga pedalata nel cuore della notte, i ricordi dell'intera sua vita gli scorrono nella mente come chilometri di una lunga corsa su quella bicicletta che ha tanto amato." -
Diario e altri racconti
Nei momenti più intensi della vita dell'autore, quelli della scomparsa dei genitori e della piccola Alice, gemella di Andrea, ha incontrato molte coincidenze significative: la sincronia tra psiche ed eventi individuata da Karl Gustav Jung. Le ha raccontate in ""Domenica mattina presto"""" (Pendragon, 2019), di cui questo diario e i racconti di formazione che lo accompagnano sono la prosecuzione."" -
Ecco perché siamo tutti cattivi
In ognuno di noi vivono predisposizioni al male spesso non riconoscibili. Vi sono metodi per usarle come strumenti di crescita personale e per favorire relazioni positive con gli altri? La cattiveria ha permesso all'Homo sapiens di sopravvivere all'interno di un mondo selvaggio permeato di aggressività e di lotta per la sopravvivenza e, nelle varie civiltà, anche in quelle della nostra epoca, è stata capace di plasmare caratteri della personalità a volte addirittura vissuti e percepiti come aspetti della bontà. La cattiveria, però, può essere usata come energia - ed è qui la proposta innovativa e sorprendente dell'autore - in modi tali da permetterci di edificare altruismo, caratteri indipendenti, serenità psicologica. Unendo semplicità d'esposizione a profondità di analisi e spaziando in vari campi del sapere umano, l'autore giunge a proporre metodi educativi che hanno al loro centro la relazione mente-corpo. Questo libro risulta essere anche un viaggio all'interno di ipocrisie e condizionamenti sociali; un viaggio che ci conduce alla scoperta di comportamenti individuali e culturali inattesi e sorprendenti. -
La protezione della biodiversità nell'ambito delle attività di pesca sostenibile e consapevole. L'esempio degli stagni dell'oristanese
Il contenuto di questa pubblicazione riassume le attività e fa emergere i risultati del progetto di Feamp misura 1.40 denominato Ge.Co.P., acronimo di ""Gestione Consapevole della Pesca"""", finanziato dal Mipaaf, DG PESCA e realizzato dal Dipartimento Nazionale Pesca della UN.I.COOP., soggetto attuatore insieme all'Unione Regionale della Sardegna. L'intervento ha avuto l'obiettivo di migliorare i livelli di protezione della biodiversità e degli ecosistemi delle zone umide del sistema idrografico di Oristano. Gli interventi hanno avuto successo anche grazie al prezioso contributo dell'Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente, sez. Biologia Animale ed Ecologia, che ha fornito alla ricerca la sua esperienza scientifica e i dati di conoscenza ecosistemica relativi all'area geografica di riferimento, dati necessari alla realizzazione dell'innovativo progetto di gestione delle risorse biologiche negli stagni sardi e utili ad arricchire gli itinerari di sensibilizzazione ambientale dedicati ai pescatori della marineria di Oristano. Le zone umide sarde, di importanza internazionale, sono incluse in nove siti d'interesse comunitario, ZSC: Stagno di S'Ena Arrubia e territori limitrofi, Stagno di Corru S'Ittiri, Stagno di Pauli Maiori di Oristano, Stagno di Mistras di Oristano, Stagno di Sale 'e Porcus, Stagno di Cabras, Stagno di Santa Giusta, Stagno di Putzu Idu (Salina Manna, Pauli Marigosa e Stagno di Is Benas), Isola di Mal di Ventre. Nel comprensorio ittico di """"Is Benas"""" (Oristano) è stato prodotto, con il supporto dei dati sulle componenti biologiche dello stagno e di quelli sullo scambio con le acque del mare, il piano di gestione della la vongola verace """"Ruditapes decussatus"""". La presente pubblicazione è comunque finalizzata a orientare i portatori d'interesse anche attraverso esempi e modelli di gestione, al miglioramento della biodiversità marina e alla sostenibilità ambientale ed economica della Pesca e dell'Acquacoltura nelle aree umide prese in considerazione dall'intervento. Il modello è scalabile ed esportabile su altre aree simili."" -
Gli antenati che vennero dal mare. Migrazioni e culture nella preistoria d'Italia
Posta al centro del Mediterraneo e con una conformazione tale da formarvi quasi uno sbarramento; con uno sviluppo costiero peninsulare di 4.000 chilometri e di 3.500 delle sue isole maggiori; separata dal resto dell'Europa dalla più alta catena di monti del continente, l'Italia non poteva che essere destinata a subire nei millenni innumerevoli invasioni e migrazioni di popoli provenienti dal mare. Soprattutto perché in epoca remota erano i mari a unire le popolazioni e le distanze terrestri a dividerle. In epoca preistorica è presumibile che la diffusione di nuove tecniche e culture e le sostituzioni linguistiche sia stato determinato dall'arrivo di élites organizzate e/o armate ma civilmente e tecnologicamente più evolute rispetto alle popolazioni autoctone. Anche il fenomeno del megalitismo (dolmen, menhir ecc.), pur essendo tipico dell'Europa continentale, sembra essere pervenuto nel territorio italiano dalle coste iberiche e dal mezzogiorno francese, bypassando la catena delle Alpi. L'analisi delle costruzioni conferma l'ipotesi di molti archeologi anglo?sassoni (Hoskin, Thom, Hawking, North ecc.) concernente il loro orientamento astronomico. Per un numero molto rilevante di casi, infatti, esse risultano orientate verso gruppi di stelle cui era riconosciuto un ruolo totemico e/o verso particolari fasi del moto solare o lunare. Altrettanto risulta dall'esame dell'orientamento dei nuraghi sardi. Tra gli apporti trans mediterranei, si ritiene che sia stata fondamentale per la civiltà italica la ""diaspora"""" dei cosiddetti """"Popoli del Mare"""". Con tale nome si fa riferimento a una confederazione di popoli che tentò di invadere l'Egitto intorno al 1200 a. C e poi, dopo essersi temporaneamente stabiliti nell'attuale Palestina, avrebbero popolato altre coste del Mediterraneo. I miti e le leggende collegati alla fondazione di Roma sono stati analizzati sotto il profilo """"totemico"""" e quello delle primavere sacre. Era questo un fenomeno migratorio interno della dorsale appenninica, a sfondo religioso, che ha condotto al popolamento della penisola. Infine, ci si è diffusi a esaminare il contesto storico?politico delle città megalitiche preromane, giungendo a ritenere fondata l'ipotesi circa la derivazione greca della più perfezionata tecnica di costruzione di tali opere. Per quanto riguarda il metodo d'investigazione, si è ritenuto di procedere in analogia con quello messo a punto da Bob Woodward e Carl Bernstein."" -
Castelli e leggende della Val d'Adige-Burgen und sagen des mittleren Etschtales. Ediz. illustrata
Esplora i castelli e scopri le leggende. Un libro illustrato che offre uno spaccato della storia di trenta castelli e leggende della Val d'Adige, da Merano a Bolzano. Meravigliosi eventi dei tempi passati si sono verificati intorno a molti castelli nella nostra terra. Non si tratta di una replica della letteratura esistente ma, con le storie del castello, le informazioni di base e le immagini illustrate, ha lo scopo di mostrare come figure e luoghi leggendari siano ancorati alla realtà. Le illustrazioni contengono vedute dei castelli e particolari significativi delle leggende narrate, invitano a fare un'emozionante escursione nei castelli medievali e a riscoprirli. -
Haiku dalla terra bambina
"Niente di meglio della poesia per resistere a paure, stress e smarrimento in questo difficile passaggio d'epoca. Il mio amico scrittore Mario Bolognese scrive haiku leggeri come piume e delicati come ali di farfalla"""". Così annota, tra l'altro, nella sua pagina aperta la saggista ed ambientalista Grazia Francescato, autrice dell'introduzione di questo libro. Questa pubblicazione ha radici leggere, non psicoanalitiche ma poetiche, nell'infanzia dell'autore che ha, non solo ha avuto, un fiume come compagno di giochi. Bolognese, che da decenni si interessa laicamente del sacro presente nella bambina e nel bambino, trova nell'ecologia e cosmologia dell'haiku giapponese la perennità dell'infanzia dell'essere umano e dell'anima del mondo. Ma questa infanzia, come tutte le cose belle, è una creatura delicata e nel libro i quaranta haiku raccontano di un intreccio costante, anche se splendido, tra rose e spine. Già dai primi anni di vita un'atmosfera pesante, un brutto clima, possono inquinare contemporaneamente l'anima personale e collettiva e quella del pianeta, avvelenando con piogge acide sia gli alberi che i nostri pensieri e le nostre parole. La poesia, invece, e l'haiku in particolare, ci fa essere nuovamente creature, in eco-solidarietà con ogni forma di vita. Perché una bambina e un bambino, nella risorsa della loro differenza di genere, giocando sulla riva del mare sia con la sabbia che con l'onda, non fanno ma sono poesia vivente nel cosmico canto della vita. E la poesia, pur con tutti i limiti della condizione umana, ci aiuta a ritrovare e valorizzare l'infanzia dentro e fuori di noi. Le illustrazioni di Roberto Origgi affiancano creativamente i testi poetici, dilatandone la narrazione con garbo, ironia e freschezza grafico-espressiva." -
La partita della vita
Questo libro parla di Denise, nata a Camposampiero (PD) nel 1997, pallavolista promettente, innamorata della vita. È stata chiamata a soli tredici anni a scendere in campo contro uno degli avversari più temibili, il linfoma di Hodking. Una partita difficile o, forse dovrei dire, ""La partita della vita"""".""