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Ascoltare figli e genitori nello spazio della giustizia
L'evoluzione della ricerca nella cura e nella comprensione dell'infanzia, insieme alla spinta della normativa internazionale nell'ambito delle relazioni familiari, ha portato a consolidare la centralità della posizione del minore in tutti gli ambiti che coinvolgono bambini e adolescenti. Questo mutamento culturale ha promosso la consapevolezza che, per un'effettiva promozione dei diritti dei minori, si debba necessariamente passare dal concetto di ""tutela"""" a quello di """"responsabilità"""": responsabilità genitoriale nel contesto familiare, responsabilità sociale per le professioni che si occupano di minori. La partecipazione e l'ascolto sono dunque fondamentali per intercettare i bisogni di bambini e ragazzi, per trasformarli in richieste da portare all'attenzione delle istituzioni e concretizzarli in effettivi diritti. La partecipazione non è una capacità personale del bambino/ragazzo, è un fattore sociale che dipende profondamente dall'ambiente, dalla società, dalle condizioni assicurate affinché sia possibile sviluppare processi di partecipazione rivolti al minore, vittima o autore di reato, alla famiglia e agli adulti che - in modo funzionale o meno - partecipano alla co-costruzione di quel particolare ambiente con cui gli operatori sociali e di giustizia vengono a contatto."" -
Primavera rumorosa. Percorsi di ecocritiche
Nel lontano 1962 Rachel Carson denunciava per la prima volta i pericoli dell'eccessivo e sregolato sfruttamento dell'ambiente nel suo lungimirante ""Primavera silenziosa"""". Oggi più che mai occorre sviluppare una consapevolezza ecologica nella ricerca umanistica e scientifica a livello globale. In questo volume gli autori propongono originali riflessioni sul rapporto tra cultura, storia e ambiente in un'ottica multidisciplinare."" -
Eppure and yet...
Dieci brevi saggi da tenere con facilità in mano come utili strumenti operativi del pensiero. Tutte personalità contemporanee, se non nelle cronologie, per l'apparente inattualità delle loro opere. Un filosofo, un teologo, tre poeti, tre architetti, due romanzieri. In comune: il senso autentico, profondo, intimo, per la forma. Mentre le loro diversità risalgono dagli abissi delle singolarità. Comunque le opere, eretiche, dissidenti o mistiche, sono intessute da uno stesso filo. Dal fascino del mistero irriducibile che vincola il progetto alla persona. -
L' uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità (2021). Vol. 17-18: È noioso.
L'orto privato del custode del museo è completamente circondato da un alto reticolato metallico, ricoperto d'edera; e vi si può penetrare solo per caso, per recuperare la palla lanciata da un bambino, introducendosi in una stretta apertura del recinto, che non ha porta d'ingresso. Nel dicembre 1977 vi si era conservata la neve, frammista a foglie secche nel terreno umido, e vi si erano inoltre conservati busti in marmo; non c'era il sole e diversi indumenti erano stesi ad asciugare. -
Principi di psicoterapia clinica e fenomenologica
Questo manuale è nato per venire incontro alle esigenze formative degli studenti delle scuole di psicoterapia e di psichiatria e definire in modo critico i fondamenti dell'intervento psicoterapeutico nei contesti clinici, al fine di evitare pratiche sommarie e suggestive e di incorrere in numerosi errori concettuali. Nella formazione dei professionisti è necessario sgombrare il campo dai modelli teorici obsoleti (metapsicologici) sui quali si fondano le divergenze tra le varie scuole; gli studi empirici e l'esperienza professionale convergono nel ritenere che la psicoterapia sia efficace essenzialmente in virtù degli effetti del campo intersoggettivo asimmetrico che si crea tra terapeuta e paziente, necessario per riattivare in quest'ultimo la fiducia, la spinta vitale e il ""desiderio""""."" -
Nel segno di una canzone. Autobiografie musicali e formazione di sé
L'uso della cultura musicale nel mondo del lavoro educativo e nella letteratura pedagogica, quasi sempre legata al vasto repertorio cantautorale, è un riferimento importante, ma spesso viene solo evocata come suggestione e non esplorata nei suoi intrecci significativi. Stanchi del dibattito sull'educazione e sul lavoro dell'educatore, dell'insegnante, del formatore tutto concentrato sulla questione delle competenze e delle reciproche e aggressive legittimazioni, questo libro vuole riportare, in modo serio e scanzonato, il discorso educativo sul nesso fra senso dell'agire, immaginario e rielaborazione dei vissuti personali. -
Fabbrica di sogni, deposito di incubi. Dieci anni di cinema USA. 2010-2019
Un viaggio di esplorazione fra trasformazioni, evoluzioni e nuove tendenze del cinema statunitense degli anni Dieci del XXI secolo. L'immersione sensoriale e il fotorealismo permessi dal digitale. La breve parabola del 3D e il consolidamento dell'impero Disney. L'omologazione e il successo del superhero movie. Il piano sequenza nel cinema mainstream. Il rinnovamento del western e il revival della fantascienza. Il Novecento come orizzonte mitico, tra celebrazioni americane e scavo alla ricerca delle radici del tradimento dell'american dream. La violenza che torna a rimandare alla realtà prima che al cinema. Il graduale superamento delle forme postmoderne. L'horror e la fantascienza specchio di mutamenti sociali, generazionali e di gender. Black Lives Matter e cinema afroamericano. Innovazioni di linguaggio, maturità e nuove sfide dei grandi autori, da Malick a Lynch, da Scorsese a P.T. Anderson. L'affermazione e le rivoluzioni dello streaming. Prefazione di Leonardo Gandini. -
Dante: filosofia e poesia della giustizia. Dalla «Monarchia» alla «Commedia»
Il legame fra legge, diritto e giustizia è particolarmente stretto ed evidente nell'opera di Dante, in quanto fondato sull'evoluzione e sull'interazione delle due scientiae che lo hanno ad oggetto nel periodo in cui egli opera: la teologia e la scientia iuris. L'Alighieri, infatti, vive alla fine del secolo di massimo splendore degli studi giuridici medievali, che avevano ritrovato un nuovo impulso nelle città italiane a partire dall'XI secolo. Egli li interpreta e ne ridefinisce la funzione su basi filosofiche e teologiche che mirano alla ideazione di una società ben guidata, fondata sulla giustizia, che prelude alla perfetta communitas celeste e ad essa guida. Su queste basi è costruito non solo il De monarchia, ma anche il poema, specie la terza cantica, più prossima alla stesura del trattato politico. Il volume indaga tali fondamenti e gli sviluppi che assume il tema della giustizia nel De monarchia da prospettive filosofiche, storiche, giuridiche e letterarie, e ne individua gli sviluppi nel poema. -
Il conflitto costituente. Da Platone a Machiavelli
Il saggio tratteggia un percorso storico-concettuale nel pensiero di Machiavelli, facendo emergere il carattere costituente del conflitto, che è l'essenza primaria dell'ordinamento politico. Se il progetto di Platone identificava nella Repubblica ideale il fine per superare la guerra civile tra Sparta e Atene, per Machiavelli è lo Stato l'idea regolativa da conseguire per contrastare la disunità della penisola italica e liberarla dal ""barbaro dominio"""" straniero."" -
Cento Edgar Morin. 100 firme italiane per i 100 anni dell'umanista planetario
Un omaggio a un uomo straordinario e a un intellettuale di fama mondiale, che con il nostro paese ha da sempre un legame del tutto speciale. Cento firme italiane, espressioni di una molteplicità di campi del sapere, sono qui riunite per celebrare i 100 anni di Edgar Morin. Brevi ritratti di un grande umanista, che della sua opera e della sua persona restituiscono nel loro insieme un affresco inedito. Cento e più ragioni per onorare lo studioso, il maestro e l'amico, che oggi, nel pieno di questa gravissima crisi mondiale, indica l'orizzonte di un nuovo umanesimo planetario e continua a motivare alla resistenza contro ogni forma di barbarie, per costruire insieme reti e oasi di solidarietà, di fraternità, di pensiero creativo. Per uscire, insieme, da questa ""Età del ferro dell'Era planetaria""""."" -
Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale. Vol. 55: Alta fedeltà.
Il rapporto tra storia e letteratura rimane costante e problematico al tempo stesso. La ricerca scientifica e l'invenzione narrativa si rafforzano a vicenda, eppure negli ultimi anni la sempre più accentuata sovrapposizione e ibridazione di questi due linguaggi ha ricollocato il problema delle convergenze e delle differenze su un terreno nuovo e inesplorato. In questo numero si vogliono mettere a confronto e far interagire i due piani, cercando di evidenziare cosa funziona e cosa no del duplice movimento che ""narrativizza"""" la storia e """"documentalizza"""" la letteratura. Il confronto tra letteratura e ricerca, la persistenza di generi letterari """"di confine"""" (dalla letteratura postcoloniale a quella distopica), i diversi modi di comunicare la storia sono dunque al centro della riflessione, che tenta però di smarcarsi da quelle forme di revisionismo storiografico che, inserendosi nelle crepe dell'ibridazione, hanno stravolto i termini e indebolito le potenzialità della sovrapposizione tra diversi linguaggi."" -
Scripta manent. Dieci lezioni sulla scrittura argomentativa
Da secoli diciamo che le parole ""volano"""" e solo quelle scritte restano. Scrivere correttamente, perciò, è di fondamentale importanza nello studio, nella vita professionale e sociale. Il volume si propone come utile punto di riferimento per chi si cimenti nella scrittura argomentativa e voglia redigere testi chiari, corretti ed efficaci. Si rivolge in particolare a studenti e studentesse che stiano intraprendendo un percorso universitario, che necessitino di una guida pratica e completa nella scrittura. Il linguaggio accessibile che caratterizza questo testo, lo rende anche uno strumento adeguato a chiunque voglia migliorare le proprie competenze di italiano scritto. Nato dall'esperienza decennale delle autrici, docenti di corsi di scrittura presso le Università di Cagliari e Roma Tre, il libro ha il pregio di mettere insieme conoscenze di grammatica, argomentazione e comunicazione efficace, anche attraverso esempi legati all'ambito professionale e quotidiano."" -
I Belhoumi. Storia di una famiglia algerina in Francia
Questo libro propone la storia di una famiglia algerina in Francia. Una storia scritta nel corso di cinque anni con gli otto membri della famiglia. Si tratta di una storia emblematica e singolare: da un lato, c'è l'esempio della famiglia povera che, malgrado tutte le difficoltà, si integra bene nella società attraverso l'ottima riuscita scolastica dei figli; dall'altro, quello di una famiglia che resta comunque ancorata ai suoi legami con le origini, mentre i figli, chiaramente francesizzati, si rivelano particolarmente sensibili nel respingere la stigmatizzazione e il razzismo che spesso emerge nella vita quotidiana. Si tratta di una storia che insegna molto a un Paese come l'Italia, dove alcuni milioni di giovani figli di immigrati si confrontano con la scolarizzazione, con l'ingresso nel mercato del lavoro e con tutti gli annessi problemi dell'integrazione. -
L' uomo della carboneria
Lisbona, maggio 1926. In un giardino pubblico viene trovato morto il capo del servizio di sicurezza del Presidente del Consiglio. Il commissario Pratas, incaricato di risolvere il caso, esamina diverse ipotesi: rapina, delitto passionale, omicidio politico. La vittima è un affiliato alla Carboneria e le indagini lo portano nei palazzi del potere. Attraverso le vicende dei personaggi emergono gli eventi che hanno caratterizzato il primo quarto del Novecento in Portogallo: il regicidio e il crollo della monarchia, la nascita della Prima Repubblica nel 1910, la Grande Guerra, le epidemie, la crisi economico-politica e infine il passaggio da un'incerta democrazia a un regime totalitario, destinato a durare per quasi mezzo secolo. L'Uomo della Carboneria fa rivivere un'intera epoca, mostrando le condizioni di vita delle persone e la cultura del tempo, con il mondo artistico e letterario, il fado e l'avvento del cinema. La stessa città di Lisbona è protagonista con gli stretti vicoli del quartiere Alfama, le tascas, le grandi piazze e i caffè, il ""fiume-mare"""" Tago, le colline su cui si inerpicano le funicolari e gli eléctricos."" -
Donne e shoah
Il testo intende indagare il delicato problema della femminilità negata durante la Shoah. Le autrici, Anna Foa, storica, e Francesca Nodari, filosofa, approfondiscono ciascuna dal loro punto di vista la messa in discussione e la violazione stessa del corpo femminile. Questo con il costante richiamo a numeri, fatti, racconti delle sopravvissute, mostrando nel tremendum di ciò che è stato, la peculiarità della sofferenza e insieme della resistenza politica e morale. Il fatto stesso di prendersi cura della propria persona, di non lasciarsi andare, diveniva un imperativo così come il kiddush ha-hayym, la santificazione della vita, prendeva sempre più la forma di dare corso a ciò che E. Fackenheim chiamò il 614° precetto: sopravvivere per non dare una vittoria postuma a Hitler. Di qui l'emergere di una stretta correlazione tra il generare e il ricordare riportando al centro del dibattito la singolarità della deportazione femminile nei termini di una «ferita di genere». -
A cercare un posto nel mondo. Storie di sopravvissuti ebrei in transito. Tradate 1945-1948
Alla fine della Seconda guerra mondiale un gran numero di ebrei europei sopravvissuti alla shoah tentò di raggiungere la Palestina sotto mandato britannico, passando per l'Italia. Essi furono ospitati a Tradate, in provincia di Varese, in due diverse strutture, tra l'autunno del 1945 e la primavera del 1948, prima di tentare il passaggio clandestino verso Eretz Israel. Con un'inedita e originale documentazione, che arricchisce un lavoro iniziato nel 1999 con la pubblicazione di Ebrei in provincia di Varese, il libro ci permette di entrare nel microcosmo di quei luoghi per illuminare la vita dei 'displaced persons' dal loro interno. L'approccio scelto va nella direzione di ricostruire, per quanto è possibile, le singole traiettorie biografiche dei profughi, nel tentativo di affiancare tanti frammenti di vite per produrre un unico grande affresco collettivo e corale. Prefazione di Sergio Luzzatto. -
Quattro conferenze sulla storia naturale (1833-1834)
Le prime quattro conferenze di Emerson, dedicate alla storia naturale, sono una fonte essenziale per la comprensione del suo pensiero. Non soltanto contengono molte delle intuizioni che confluiranno in Nature (1836), il manifesto del trascendentalismo americano, e nei saggi della maturità, ma offrono anche uno spaccato dei suoi interessi scientifici e filosofici, non di rado mostrando tratti di sconcertante attualità. Decifrando il libro della natura, il naturalista impara cos'è l'essere umano e qual è il suo ruolo. L'originale stato di penuria induce allo sviluppo della tecnica, ma comporta anche il rischio dell'alienazione della natura e dell'oscuramento delle verità morali che essa rivela. La pubblicazione della traduzione di The Uses of Natural History (1833), On the Relation of Man to the Globe (1833-1834), Water (1833-1834), e The Naturalist (1834), corredata di apparato critico e saggio introduttivo, colma una lacuna negli studi emersoniani in Italia. -
Il cavallo di Platone. Filosofia degli oggetti quotidiani
Antistene, un modesto filosofo allievo di Gorgia e di Socrate, osò una volta sfidare Platone sul terreno dei difficili rapporti tra le idee e le cose. Egli condensò la sua riflessione in una apparente e ingenua obiezione: ""O Platone, vedo il cavallo, ma non la cavallinità"""", alla quale Platone avrebbe contrapposto la sua metafisica sicurezza rispondendogli sprezzantemente: """"Perché non hai l'occhio per vederla"""". Dell'episodio non resta che un semplice aneddoto, che ha però, come spesso accade, sintetizzato in poche battute una complessa controversia, la quale si è definitamente conclusa, assegnando il primato della conoscenza a Platone e al suo cavallo come pura idea, e lasciando svanire nell'ombra Antistene e il suo cavallo vero e reale. Questa loro disputa intorno agli oggetti è rimasta sull'orizzonte del pensiero filosofico, sia pure ricacciata ai margini di una problematica sempre più negletta. Richiamarla alla luce significa perciò riportare il pensiero filosofico alle sue origini, dando all'oggetto, alla sua corposità, alla sua immediata vitalità, il valore che da tempo gli è stato negato."" -
Rigore e immaginazione. Percorsi semiotici sulle scienze
In una lunga intervista raccolta in più momenti da Pino Donghi, tra il 2017 e il 2020, Paolo Fabbri ripercorre le vicende e gli snodi della più rigorosa delle discipline inattuali. La semiotica, da passione che travolse gli intellettuali a partire dagli anni Cinquanta, è oggi diventata una disciplina riconosciuta e, soprattutto, un atteggiamento mentale diffuso di curiosità rispetto ai linguaggi e ai discorsi della cultura sociale. Ivi compreso il discorso scientifico. Con il suo sguardo lucidissimo, Paolo Fabbri, uno dei grandi protagonisti internazionali della ricerca intorno ai sistemi di significazione, ripercorre fortune, inciampi, idee, passioni, lotte accademiche e idiosincrasie personali di un'avventura entusiasmante. Ne escono ritratti gustosi di alcuni protagonisti assoluti del dibattito culturale italiano e non solo: Umberto Eco, Roland Barthes, Tullio De Mauro, Pino Paioni, Claude Lévi-Strauss e ovviamente Algirdas Julius Greimas, il maestro di Fabbri e di una generazione di studiosi. Postfazione di Stefano Traini. -
Mani e la sua religione
"Mani e la sua religione"""" contiene il testo di due conferenze che Hasan Taqizadeh tenne presso la Società Iranologica di Tehran il 15 dicembre 1949 e il 1° febbraio 1951, pubblicate nel 1956. Oltre alla sua importanza in sede di ricostruzione della storia degli studi sul manicheismo, l'opera testimonia dell'indefessa attività culturale che Taqizadeh seppe portare avanti, nonostante i suoi incarichi ufficiali di primo piano nella politica e nella rappresentanza diplomatica del suo paese, l'Iran. Il grande coraggio e l'onestà intellettuale che lo contraddistinguevano, indussero Taqizadeh a investigare un ambito - la religione dualistica dell'eretico Mani - considerato più che disdicevole a quei tempi in Iran, nella convinzione che Mani ed il Manicheismo avessero rappresentato uno dei fenomeni culturali più importanti della storia dell'Iran tardantico e non solo. La traduzione qui proposta è corredata da un inquadramento storico dell'autore e da un aggiornamento bibliografico sulle tematiche del testo. Postfazione di Antonio Panaino."