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Julian T. Impact. Alchemy, light and fame. Catalogo della mostra (Milano, 24 novembre 2015-22 gennaio 2016). Ediz. italiana e inglese
Cos'è l'impact? Concettualmente è il frutto di una fusione fra la contingenza, l'attuale sistema di comunicazione di massa e l'attrazione umana verso l'ignoto. Plasticamente è sia una tecnica sia un linguaggio artistico, sviluppati e messi in circuito da Julian T. La scoperta e il lavoro intorno al processo di realizzazione della macchia coincidono con la riflessione dell'artista sul significato dell'esperienza estetica/estatica propria dell'arte visiva. La macchia attira il nostro sguardo, attrae e attiva la nostra immaginazione perché è primitivismo assoluto, è la primordiale nascita del segno visivo e, pertanto, stimola in noi processi inconsci di elaborazione psicologica. Quel che più affascina entrando nel mondo di Julian T. è scoprire che il processo tecnico/creativo e quello teorico/concettuale hanno la medesima profondità analitica e la stessa coerenza metodologica. L'obiettivo di Julian è puro: raggiungere l'essenziale in un duplice senso, la sintesi della visione (attraverso il gesto, la luce, il colore, la forma) e la sintesi (forse la risoluzione) del conflitto fra l'intimità individuale e tutto ciò che all'esterno si muove e influisce sul percorso. -
Nicola Evangelisti. Beware. Catalogo della mostra (Milano, 2 dicembre 2015-28 gennaio 2016). Ediz. italiana e inglese
"La società contemporanea vede una crescente interconnessione di persone e luoghi risultante dagli avanzamenti nelle tecnologie dell'informazione, della comunicazione e dalla sempre minore importanza delle barriere e delle frontiere nelle relazioni economiche internazionali. La mondializzazione degli stili, degli schemi e dei modelli economici che portano alla convergenza politica, culturale ed economica tra Paesi, ha contribuito a offrire un forte livello di sovvertimento nell'individuo data in parte dalla crescita di insicurezza. I sociologi affermano che, nelle società contemporanee, la produzione di ricchezza va di pari passo con la produzione dei rischi. In altre parole, alla nozione di """"pericolo proveniente dall'esterno"""", da cui difendersi, va sostituita quella di rischio e minaccia come esito dello stesso manifestarsi della modernità, della libertà e della ricchezza. Nicola Evangelisti, grande osservatore della realtà, ha voluto avviare, con la mostra personale Beware ospitata da Area35 Art Gallery a Milano, una riflessione sul rapporto tra senso di insicurezza, minaccia ed instabilità di equilibri dove, il suo modo unico di fare arte, che preserva in parte la logica del fisico-matematico con le sue prospettive date dalle sculture di luce, installazioni e ologrammi, conduce lo spettatore a riflettere su uno degli argomenti più attuali del mondo di oggi e assorbire maggiore consapevolezza riguardo alla destabilizzazione sociale"""". (Arianna Grava)" -
Ersilia Sarrecchia. Women
La ricerca artistica che Ersilia Sarrecchia ha intrapreso negli ultimi anni, e di cui questa mostra ne documenta i frutti, si fonda proprio sul concetto di originarietà. Nel suo caso possiamo parlare di un doppio originario: il primo nel senso dedominicisiano del termine, legato al polo della pittura, l'altro rivolto al polo della rappresentazione artistica incentrata sulla figura della donna intesa nella sua identitaria funzione di generatrice. -
Domenico Grenci. Canto di lontananze. Ediz. multilingue
"L'ideale poliedrico ellenistico di bellezza sottende il meticoloso lavoro di collezione dei ritratti di Domenico Grenci. In Canto di Lontananze, ancor più che in altri lavori è evidente la necessità ed il desiderio dell'artista di cimentarsi in una catalogazione quasi tassonomica della figura della Donna; in una costante ricerca di qualcuno e quel qualcuno lo ritroviamo nel collezionare volti. Volti femminili perché vi è un gioco tra le parti, una fascinazione verso l'altro sesso e nello stesso tempo una possibilità di giocare con i ruoli. Le donne che Domenico ama dipingere fanno parte di una sua particolare idea di Bellezza, le definisce: 'Madonne Fiamminghe dell'oggi'. I volti delle modelle, poco segnati dalla vita, lasciano spazio alla sua personale interpretazione. Scava nella loro psiche e allo stesso tempo si abbandona al magnetismo che esse emanano, non è però uno scambio alla pari tra due persone, chi ritrae e chi è ritratto, ma una personale costruzione di un mondo intimo nel quale raffigura una sua illusione, dunque non è uno studio sull'identità ma sull'iconografa.""""" -
La sfida di Aracne. Riflessioni sul femminile degli anni '70 a oggi. Ediz. multilingue
Il volume è il catalogo della mostra omonima curata da Angela Madesani presso la Nuova Galleria Morone di Milano (31.03 - 13.05.2016). Artiste: Mariella Bettineschi, Louise Bourgeois, Silvia Celeste Calcagno, Daniela Comani, Bruna Esposito, Inés Fontenla, Nan Goldin, Meri Gorni, Rebecca Horn, Julia Krahn, Maria Lai, Chiara Lecca, Annette Messager, Shirin Neshat, Gina Pane, Cindy Sherman, Chiharu Shiota, Fausta Squatriti. Il titolo della mostra presenta un chiaro riferimento di natura mitologica, ad Aracne, abile tessitrice e ricamatrice che, conscia della sua bravura, ebbe l'ardire di sfidare la dea Atena in una pubblica gara. Un'ambiziosa e vittoriosa sfida, simile a quella proposta dalle artiste del mondo occidentale dal dopoguerra in poi, desiderose di conquistarsi un loro ruolo, ben al di là dei coercitivi limiti a loro attribuiti dalla società e dal mondo dell'arte sino a quel momento. -
Pottery on board. Fontana, Alfieri, Luzzati e la ceramica di Albisola a bordo dei transatlantici italiani
Volume pubblicato in occasione della mostra omonima, curata dall'Architetto Matteo Frulio, al MuDA Centro Espositivo di Albissola Marina, 2 aprile - 1 maggio 2016. Al volume hanno collaborato Matteo Fochessati direttore della Wolfsoniana di Genova, Paolo Piccione architetto ed esperto riconosciuto a livello internazionale sul design navale, Paris Lena Merica giornalista e Matteo Frulio curatore ed ideatore della mostra. I saggi indagano la storia della ceramica a bordo dei transatlantici ed in particolare la presenza di oggetti ed opere d'arte realizzate ad Albisola molte delle quali visibili proprio all'interno del percorso espositivo. All'interno: saggi monografici su Lucio Fontana, Edoardo Alfieri ed Emanuele Luzzati e la loro opera proprio ad Albisola; un approfondimento sul transatlantico Conte Grande - i cui interni furono pensati da Gio Ponti e che al suo interno era arredato con numerosissime opere d'arte in ceramica - e sulla vita di bordo. -
Giorgio Tentolini. Ex tempore. Catalogo della mostra (Rubiera, 7 maggio-9 luglio 2016). Ediz. multilingue
Nell'ambito del Premio Arteam Cup 2015, promosso dall'Associazione Arteam, la galleria Tiziana Severi Arte Contemporanea di Rubiera (RE) ha il piacere di ospitare in esclusiva la mostra personale intitolata Ex Tempore che, curata da Matteo Galbiati, vede protagonista l'artista di Giorgio Tentolini, vincitore del Premio Speciale sostenuto dalla stessa galleria. Per quest'occasione Tentolini propone un progetto espositivo completamente inedito basato su una precisa combinazione di opere che, pur appartenenti a serie differenti di lavori, trovano una concertazione reciproca nella fugacità del ri-velamento del loro essere immagini labili e impermanenti. Come improvvise apparizioni, destinate poi a dis-farsi rapidamente davanti allo sguardo, la loro descrizione narrativa si affretta a catturare velocemente forme del visibile che, appartenendoci per poco tempo, magari osservate e misurate con distrazione, non siamo capaci di cogliere nella loro esattezza e complessità. -
Mutabilità. Strade del possibile. Premio Marco Magnani 2013 giovani artisti. Ediz. italiana e inglese
Catalogo del Premio Marco Magnani 2013 - giovani artisti. Mutabilità - Strade del possibile è un titolo che rimanda ad un concetto di incertezza strettamente correlato al momento che stiamo vivendo e, non a caso, l'Associazione Marco Magnani ha riflettuto su quale funzione possa avere l'arte in tempo di crisi ideando questo tema per l'edizione del Premio Marco Magnani 2013. Edizione del Premio caratterizzata dalla scelta di uscire dai luoghi destinati consuetamente all'arte e adibiti a spazi espositivi per essere presenti in città in maniera più facilmente fruibile dal pubblico con un'inconsueta contaminazione del centro storico. Non perché non si creda che musei, pinacoteche e gallerie abbiano un ruolo fondamentale e utile, ma per trasmettere il messaggio che la cultura immateriale può essere una risorsa importante soprattutto per un territorio che vive delle criticità. Alcuni esercizi commerciali della città di Sassari hanno ospitato i lavori degli artisti nelle loro vetrine, dando vita ad una street gallery dai connotati spiazzanti per coloro che si aggirano tra i negozi e si aspettano di vedere solo la ""merce"""" esposta."" -
Giorgio Bormida. VIXI. Catalogo della mostra (Milano, 16 giugno-31 luglio 2016)
Nell'ambito del Premio Arteam Cup 2015, promosso dall'Associazione Arteam, la galleria Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea ha il piacere di ospitare in esclusiva la mostra personale intitolata VIXI che vede protagonista l'artista Giorgio Bormida, vincitore del Premio Speciale sostenuto dalla stessa galleria. Partendo da un'opera di esordio The Mind, inside n. 14, appartenente ad una serie del 2010 considerata come punto di partenza della poetica dell'artista, la mostra si sviluppa intorno alla produzione più recente, con l'esposizione di 17 opere della serie VIXI (2015). Punto di contatto tra le due serie la memoria intesa come stratificazione di significati che muovono da territori vicini al sogno ma anche da storie vissute o sfiorate nella suggestione di un ricordo, divenuto anch'esso memoria. Giorgio Bormida utilizza la fotografia come medium per muovere i fili di una costruzione scenica dal sapore teatrale, creando ambienti in cui far confluire elementi reali tratti dalla quotidianità, immagini come attimi cristallizzati di memoria, velature multiple che aprono scenari onirici. -
Eterne stagioni. Corrispondenze poetiche tra antichi byobu giapponesi e artisti contemporanei. Catalogo della mostra (Gardone Riviera, 10 luglio-25 settembre 2016)
Catalogo dell'omonima mostra presso il Museo d'Annunzio Segreto, Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera (BS), 10 luglio - 25 settembre 2016.Antichi paraventi giapponesi dal periodo Edo agli anni Venti del XX secolo della collezione della galleria Paraventi Giapponesi - Galleria Nobili. Opere di: Sonia Costantini, Domenico D'Oora, Cesare Galluzzo, Asako Hishiki, Kaori Miyayama, Elena Modorati, Ayako Nakamiya, Claudio Olivieri, Tetsuro Shimizu, Lee Ufan, Valentino Vago, Arturo Vermi. Il progetto di questa mostra nasce come logica conseguenza di due altre precedenti che hanno spinto la galleria Paraventi Giapponesi - Galleria Nobili a proporre, nel rispetto delle sue ricerche legate alla cultura giapponese, un rapporto di scambio, reciprocità e comunanza tra le prassi poetiche degli artisti giapponesi contemporanei, di cui si è occupata dal 2010 con una serie di personali alternate all'esposizione delle sue collezioni antiquarie, con artisti europei che condividono un medesimo afflato lirico e filosofico. -
Vincenzo Marsiglia. Dopo-logica/o. Testo inglese a fronte
Volume edito in occasione della mostra, ""Vincenzo Marsiglia. Dopo-logica/o"""", a cura Matteo Galbiati, Palazzo Ducale, Sabbioneta (MN), 3 giugno - 31 luglio 2016. Vincenzo Marsiglia entra in punta di piedi nelle antiche sale del Palazzo Ducale di Sabbioneta e, senza alterare la silenziosa sacralità del luogo, dispone con metodo e cura le sue opere, in un processo di continui rimandi allo spazio d'intorno. È così che nasce e si costruisce la mostra Vincenzo Marsiglia. Dopo-Logica/o, un percorso, prima che espositivo, di conoscenza del luogo e di dialogo con le sue radici culturali e con le sue reliquie storico-artistiche. Solo dopo un attento studio degli spazi e delle loro profonde atmosfere, dopo aver memorizzato e interiorizzato ogni decorazione, fregi, dipinti, iscrizioni, dopo aver compreso il valore dei vuoti e dei silenzi ad essi connessi, Marsiglia ha selezionato 15 opere della sua intera produzione e le ha disposte tra le sale, senza mai affollarle e senza soffocarle."" -
Halida Boughriet. Pandora's Box
Dal 20 ottobre all'11 dicembre 2016, la galleria Officine dell'Immagine di Milano ospita la prima personale italiana dell'artista franco-algerina Halida Boughriet (Lens, 1980). Curata da Silvia Cirelli, la mostra Pandora's Box raccoglie una vasta selezione di opere mai esposte in Italia, nel tentativo di esplorare la grande versatilità di una giovane interprete che continua a sorprendere con un'estetica ricercata e incisiva, profondamente attenta alle difficili dinamiche dell'universo interiore. Nota a livello internazionale per esposizioni al Centre Pompidou o all'Institut du Monde Arabe di Parigi, Halida Boughriet ama confrontarsi con tematiche legate a problemi socioculturali, identitari, comportamentali e geopolitici che interessano non solo la realtà africana - a cui è strettamente legata - ma che riguardano in generale la storia culturale attuale, segnata oggi, più che mai, da scompensi derivanti il senso di sradicamento, l'incomunicabilità fra le persone e il bisogno di ""appartenere""""."" -
Urpflanze, la natura dell'idea. Ediz. multilingue
La mostra Urpflanze, La natura dell'idea, prende origine dai principi nodali degli studi di J. W. Goethe, espressi in prevalenza nel testo: La metamorfosi delle piante (1790) e riguardanti le riflessioni sul rapporto che l'uomo stabilisce con la natura. Goethe, infatti durante i suoi studi botanici scopre che all'interno dell'infinita varietà e molteplicità della natura è presente un elemento unitario, primigenio [...] Gli artisti presenti in mostra (Elisabeth Aro, Nanni Balestrini, Mariella Bettineschi, Felix Curto, Inés Fontenla, Federica Marangoni, Hidetoshi Nagasawa, Yoko Ono, Eltjon Valle) partono da tali presupposti, riflettendo sulla visione che, secondo Goethe non esiste differenza tra realtà fenomenica - oggettiva e idea - soggettiva, ma entrambe sono parte dello stesso concetto, della stessa realtà, presupponendo quindi che non vi è alcuna distinzione, tra arte e scienza, intesa la prima come espressione della fantasia, della soggettività e del mondo interiore, mentre la seconda come manifestazione dell'oggettività e del mondo esteriore, dei fatti. Goethe vede il mondo come un'immensa totalità in cui il fisico e lo spirituale sono indistinguibili. -
Victor López González. Transitions. L'umanità in transito
Catalogo pubblicato in occasione delle mostra ""Transitions-l'Umanità in transito"""" di Victor López González, a cura di Patrizia Bottallo, presso il MAO Museo d'Arte Orientale e Palazzo Lascaris di Torino, 20 ottobre-7 novembre 2016. Migrazione, esodo, diaspora, comunque lo si voglia chiamare questo è il fenomeno che più sta segnando il nostro tempo. Fenomeno a cui molti Stati, troppi, rispondono con il ripristino delle frontiere e l'erezione di nuovi e, soltanto apparentemente anacronistici, muri. Il progetto """"Transitions-l'Umanità in transito"""" racconta questi temi attraverso il linguaggio, al contempo sofisticato e coinvolgente, dello spagnolo Victor López González, artista che ha posto al centro della sua ricerca migrazioni e barriere fin dal 2006, anno del suo primo lavoro intitolato """"Festland""""."" -
L' arte svelata in luoghi insoliti. Ascoltare lo sguardo, fissare le parole. 13 artiste si raccontano 2015-2016
Che cosa ha voluto dire l'artista? Quali pensieri l'hanno condotto a tale risultato? Quali i maestri? In quale contesto è nata l'opera? Raccontare e raccontarsi costituisce per un artista un valore aggiunto che colloca il lavoro in una dimensione umana e comunicativa: il piacere di narrare la propria opera rappresenta una tappa di un percorso. Solo artiste donne, per restituire una visibilità di cui sono state private nella storia. Le donne si dedicano all'arte con la cura che appartiene alla loro natura e con la competenza di chi è abituata a unire saperi, emozioni, affetti, gioie e dolori. 13 artiste narrano storie intessute di fatiche e ricerca, di approfondimenti e di distacchi, di accadimenti e di ritorni. I luoghi delle narrazioni sono un atelier, una chiesa, una stalla, un'abitazione, un parco, una casa studio, un B&B, una villa antica, una galleria d'arte ed altri; ogni luogo richiama la specificità dell'artista. È intrigante che l'arte si insinui in luoghi insoliti, così da moltiplicare il piacere dello svelamento che si intreccia con il desiderio di conoscere e di farsi ascoltare. -
Della ceramica, del cinema e del teatro... e di Giorgio Laveri. Catalogo della mostra (Savona, 3 dicembre 2016-8 gennaio 2017). Ediz. multilingue
Catalogo della mostra antologica di Giorgio Laveri (Complesso monumentale del Priamar, Savona, 3 dicembre 2016-8 gennaio 2017) dedicata ai suoi quarantacinque anni di impegno nel mondo dell'arte. Una lunga carriera vissuta fra arte e sperimentazione visiva quella del regista-ceramista Giorgio Laveri, protagonista di questa articolata antologica curata dal critico d'arte Giorgia Cassini che commenta: «Una mostra nel nome dell'arte, della giocosità e dello spirito fuori dall'ordinario è quella che ho il piacere di curare quale importante omaggio dedicato a questo validissimo Maestro, tributo doveroso ad un artista fra i più significativi del panorama internazionale. Un'antologica dedicata ad un artista educato alla polidisciplinarità, ma non vittima di questa, autore di performance, di installazioni e di creazioni artistiche sviluppate entro un'equilibrata miscela di spunti figurativi e tematici, oltre che di persuasivi aspetti scenografici e di limpidezza espressiva... ». -
Angelica Consoli. Persone che abitano la stessa casa. Ediz. illustrata
Catalogo realizzato per la mostra omonima, a cura di Matteo Galbiati e in collaborazione con Associazione Culturale Arteam, presso la Galleria Melesi di Lecco (3 dicembre 2016-21 gennaio 2017). [...] Inizialmente sono libri, riviste, fascicoli a perdere la loro capacità comunicativa perché sommersi, incollati e annullati da spessi e materici segni pittorici che, se da una parte tradiscono proprio una gestualità espressiva carica di forza, dall'altra, pur nella complessità nervosa dell'azione che li ha prodotti, sanno sempre aprire uno spazio saturo di mistero e fascinazione. Consoli ha poi capito che nella sostanza, con cui interveniva su oggetti ""ready-made"""" (non nel senso duchampiano) per trasformali in altro, stava la potenzialità dello sviluppo della sua ricerca e, provando e sperimentando, avvicinandosi e leggendo le affinità con altri artisti storici e contemporanei che ne fanno uso, ha trovato nella cera il mezzo ideale per incarnare la correttezza e l'esattezza dei presupposti della sua estetica..."" -
Elisa Bertaglia. Out of the Blue. Ediz. bilingue
Catalogo realizzato per la mostra omonima, a cura di Matteo Galbiati e in collaborazione con Associazione Culturale Arteam, presso Officine dell'Immagine di Milano (15 dicembre 2016-29 gennaio 2017). Vincitrice del Premio Speciale Officine dell'Immagine ad Arteam Cup 2015, l'artista presenta una serie di opere inedite, realizzate nel 2016 in America, durante la residenza d'artista promossa dalla ESKFF (Eileen S. Kaminsky Family Foundation) presso il MANA Contemporary di Jersey City. Il titolo ""Out of the Blue"""" è tratto dall'omonima serie: un'espressione, parafrasabile in """"Un fulmine a ciel sereno"""", che Elisa Bertaglia ha rintracciato in un libro di Patricia Highsmith, letto durante il soggiorno americano. Da un lato il rimando alla letteratura, che da sempre accompagna il percorso dell'artista, dall'altro il colore blu, predominante nella sua nuova produzione. Un linguaggio lirico, evanescente ed altamente simbolico, quello di Elisa Bertaglia, che attraverso un vocabolario mitologico maturato negli anni propone una riflessione sul tema del doppio e della metamorfosi, alla ricerca di un'identità personale e collettiva."" -
Stars. Ediz. bilingue
Banca Sistema ospita ""Stars"""", mostra personale di Michela Picchi (Roma, 1987), giovane artista e illustratrice che in questa occasione espone le sue prime opere pittoriche. La cifra espressiva di Michela Picchi è caratterizzata da immagini che fondono visioni fantastiche e vita quotidiana con uno stile illustrativo pop, immediato e distintamente riconoscibile. Nel microcosmo visionario delle sue opere ricorrono in particolare colori brillanti e alcuni soggetti, come la tigre suo alter-ego, piccole donne o i pattern visivi. In """"Stars"""", a cura di Rossella Farinotti, oltre a tali figure di riferimento del suo percorso artistico, Michela Picchi espone lavori appositamente realizzati per questa occasione durante una residenza negli Stati Uniti presso la Cleveland Foundation. La personale accoglie infatti, anche temporalmente, il """"rientro"""" dell'artista in Italia con un nuovo corpo di lavoro interamente su tela caratterizzato da uno stile pittorico dai colori pieni e di forte impatto visivo."" -
Paolo Conti. Catalogo Ragionato I GALV 1969-1973. Ediz. italiana e inglese
Il lavoro di archiviazione delle opere di Paolo Conti è cominciato nel 2012. Data la varietà dei cicli che l'artista ha prodotto dal 1968, anche in relazione alla diversità dei materiali di volta in volta utilizzati, si è deciso di suddividere il Catalogo Generale in successivi volumi tematici. Fino ad oggi le opere di Conti possono suddividersi in nove cicli: ""Colature"""", """"Stracci"""", """"GALV"""", """"Sculture"""", """"Cerchi e Frammenti"""", """"Tele"""", Prigionieri nel piano e Erosioni"""", """"Prigionieri nello spazio"""" e """"Carte"""". L'idea di iniziare con questo Catalogo Ragionato I """"GALV 1969-1973"""", nasce dalla considerazione che è da questo momento che la ricerca di Paolo Conti si focalizza sulle sue inconfondibili forme. Anche la storia espositiva dell'artista comincia con queste opere. Le due prime personali importanti, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1971, curata da Franco Farina e Marcello Azzolini, e alla galleria La Nuova Loggia di Bologna nel 1972, a cura di Renato Barilli, sono dedicate ai """"GALV"""". [...]""