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Altra stagione
Cecilia, 70 anni compiuti, e Giordano, un senzatetto forse di poco più giovane, vivono l’inverno nell’attesa di ritrovarsi in primavera sul sagrato dove lui stazionava e dove Cecilia era arrivata nove mesi prima sotto la spinta della fiducia assoluta nel potere salvifico della parola. Non si erano mai visti prima, eppure lei lo aveva istintivamente scelto perché l’aiutasse, ascoltando la sua narrazione e dialogando con lei, a sconfiggere un pensiero improvviso e nefasto che le stava provocando continui attacchi di panico. Giordano era passato dal silenzio scandalizzato e offeso all’ascolto attento e coinvolto di una vita per lui assolutamente stravagante ed esagerata. Gli era poi arrivato il bisogno, in autunno, di cominciare a parlare ed erano venuti a galla ricordi tanti e dolorosi della sua vita, che credeva di aver accantonato per sempre. Era così successo che l’intimità delle confidenze e la spontaneità dei silenzi e la vicinanza dei loro corpi diventassero desiderio, e la sua emozionata manifestazione fosse il loro saluto prima che Giordano lasciasse il sagrato per la ricerca di un posto adatto al grande freddo. C’è tutto questo vissuto nell’attesa della primavera, e l’intimità dell’ultima sera domina le emozioni e i pensieri dei due protagonisti che intanto vivono quella stagione separatamente, senza sapere nulla l’una dell’altro. Per i primi tempi non hanno dubbi e fantasticano ognuno a modo proprio che a fine inverno si ritroveranno e riprenderanno da dove hanno interrotto. Poi, mentre i giorni scorrono per entrambi troppo lentamente, l’attesa gioiosa impaziente desiderante scivola nel dubbio, nell’incertezza, nella consapevolezza di quanto diversi siano e di come le loro scelte di vita possano rendere difficile incontrarsi come quell’ultima sera. Si può tornare a prima di allora? A primavera la risposta. -
Bobine. Antologia di racconti brevi
Giraldi editore ha sempre puntato sul racconto, creando negli anni una collana esclusivamente dedicata a questa forma narrativa. Questa antologia è la naturale continuazione di questo percorso di ricerca letteraria. Giraldi Editore ha voluto indire un bando aperto a tutti e a tutte scommettendo proprio sul racconto e su scritti inediti in forma breve volutamente senza indicazioni tematiche, diversamente dalla consuetudine delle antologie. ""Bobine"""" invece spazia tra i generi e le tematiche, senza congiunzioni logiche tra un racconto e l'altro, ma solo apparentemente perché leggendo un racconto dopo l'altro ci si accorgerà del filo nascosto che li tiene tutti insieme, tutto da scoprire. La sfida era indagare l'immaginario collettivo e multiforme della contemporaneità, di questa seconda decade degli anni Duemila, per capire e narrare le gioie e le paure delle persone, le aspettative, i sogni, la memoria e il presente. Non sorprenderà quindi trovare racconti surreali, talvolta grotteschi, vicini ad altri che ci parlano del presente, come la narrazione di migrazione (lo spauracchio della questione migratoria, cartina di tornasole di una società in cui odio e paura vengono fomentate subdolamente), spostamenti, viaggi, insieme alla questione razziale, di classe, la disparità di genere tra uomini e donne, la difficoltà di comunicazione e comprensione tra generazioni diverse. E non mancano certamente i temi cari al racconto: la famiglia, la coppia, la malattia, la maternità, le separazioni dolorose, i tradimenti, i fantasmi, le assenze, le grandi storie di incontri e di passione, il passato, uno sguardo sul futuro. Alla fine della lettura è come se avessimo dispiegato davanti a noi un immaginario a mosaico il più variegato e impensabile, un caleidoscopio che ci racconto del nostro presente, del Paese in cui viviamo, delle speranze e delle angosce di ognuno di noi, della fantasia e delle bellezza della poesie e della scrittura, del potere dell'immaginazione."" -
Alone. Racconti
"Alone"""" è un’idea. Impalpabile ma indelebile, come un alone appunto, impressa da tempo nella mente di Paolo Alberti, autore e curatore della raccolta. Un’antologia di racconti, che quasi didascalicamente ne riflettono il titolo e il filo conduttore, trasversale e poliedrica nei generi, dal noir alla fantascienza, dal comico al drammatico. Le storie di """"Alone"""" infatti hanno come protagonisti la solitudine e l’invisibilità, osservate o vissute da ogni punto di vista, in un mondo in cui invece l’aspetto social sembra essere l’unica chiave per esistere e affermare la propria identità. Ed è forse l’unica antologia il cui titolo è perfettamente calzante e traducibile in italiano, quanto in inglese. Alone, come un respiro che si rapprende su un vetro gelido d’inverno, come una macchia che proprio non se ne vuole andare. Ma anche Alone, all’anglosassone, ovvero solo, solitario, o ripiegato su se stesso. Uno stretto manipolo di scrittori, già pubblicati, si è cimentato nella sfida di declinare in modo molto personale e variegato l’immagine evocativa di """"Alone"""", riuscendo nell’impresa di rendere meno invisibile l’invisibilità e meno sola la solitudine." -
La mia resilienza in un corpo morbido
Sono molti i dolori che possono lasciare impronte indelebili sulle persone, a maggior ragione se questi dolori vengono sperimentati in giovanissima età. Ognuno di noi, a modo suo, ha vissuto sulla propria pelle almeno una volta nella vita un dolore tanto forte da far mancare il fiato. I più fortunati possono raccontare di aver ricominciato a respirare non solo grazie a una propria propulsione interna ma anche grazie all’aiuto di una persona che gli è stata a fianco e che l’ha accettato nella sua totalità, difetti compresi. In queste circostanze chi sta vicino può essere una madre, un padre, una moglie, un marito o gli amici... Ma cosa accade quando sei costretto a vivere oltre alle quotidiane avversità della vita anche il rifiuto di una madre, di un marito o degli amici? Si potrà mai arrivare ad accettare se stessi nonostante il mondo intero – in primis tua madre – ti abbia rifiutato? Si può accettare il proprio corpo morbido, non conforme agli standard di bellezza che la società richiede e continuare disperatamente a voler essere felice nonostante tutto e tutti? Marzia Di Sessa racconta romanzando la storia vera di Marianna Lo Preiato, oggi donna di grande successo, moglie felice e madre realizzata, che ha fatto del suo corpo morbido, da sempre discriminato, un orgoglio, fondando l’associazione Curvy Pride, di cui ancora oggi Marianna è presidente. Grazie a questa associazione Marianna, che ha subito il rifiuto costante e perpetuato nel tempo da parte della madre, degli amici e a tratti persino del marito, accoglie tutte quelle persone che non si sentono accettate per il proprio corpo. In questo libro, Marzia Di Sessa, in un continuo confronto fra presente e passato, racconta in prima persona una storia fatta di resilienza, di traumi vissuti, affrontati e infine superati. È la storia vera di come questa straordinaria donna sia riuscita non solo a sopravvivere a ciò che ha dovuto affrontare ma sia addirittura arrivata a riconquistare la propria dignità di donna e di persona e di come sia diventata collante tra culture completamente differenti come Napoli e Bologna. Marianna, senza mai voler salire in cattedra e senza mai additare nessuno, mette a nudo la propria anima semplicemente analizzando i dolori in profondità fino a riuscire a mettere una certa distanza tra lei e il suo passato, che però mai ha rinnegato, come mai rinnegherà il suo amore per la pizza e come dice sempre lei “E magnatella ’na pizz!”. Prefazione di Maria Teresa Ruta. -
Storia di un «fatturén» diventato cronista e scrittore
In questo libro autobiografico Romano Stagni (classe 1936, uno dei decani dei giornalisti pubblicisti bolognesi) racconta la storia piuttosto anomala e movimentata della propria vita. Si tratta di una cavalcata lunghissima nel tempo, caratterizzata, com’è normale, da gioie e dolori, che parte dagli anni del regime fascista e della guerra, quando i bambini crescevano senza la televisione, per arrivare all’attuale era digitale. In sostanza queste pagine sono il compimento della trilogia intitolata ""Romano al fatturén"""" pubblicata con successo negli anni passati. In quei tre volumetti venivano raccontate soprattutto le vicende di un cinno di modestissime origini che aveva poca voglia di studiare e per questo, subito dopo le elementari, era andato a fare il garzone di bottega. Ora viene proposto anche il seguito fino ai giorni nostri. È una storia che riguarda la bellezza di una settantina d’anni suddivisi in cinque fasi: fanciullezza, adolescenza, giovinezza, maturità e... terza età."" -
La lamina del tempo
Un salto enigmatico nella psicologia dell'uomo contemporaneo contraddistingue questo romanzo. I due protagonisti, Giovanni e Luisa, risultano prigionieri di esiti traumatici e di irrisolti nodi emotivi, fino all'impossibilità di vivere il loro rapporto di coppia. Un tema scottante nella realtà contemporanea, quello della disgregazione della famiglia nucleare, scandagliato dall'autore con intuito psicologico e con il senso del destino, che domina su tutto, tagliando, con la sottile lamina del tempo, l'esperienza dell'uomo. -
In punta di piedi tra le stelle
Asia ha passato i trent'anni e ha una vita come quella di tante giovani donne: fa la chef, un lavoro che la appassiona, e una vita ricca di serate passate a ridere con le sue migliori amiche e suo cugino, che è per lei come un fratello. Ma forse le manca qualcosa? L'amore? Ed è così che si innamora di nuovo, nonostante le reticenze e gli uomini non adatti del passato. Si innamora di un uomo perfetto per lei, in tutto e per tutto, tranne in un aspetto: è impegnato ed ha un figlio. Ed è così che Asia deve imbattersi in una nuova montagna da scalare, i suoi contrasti emotivi che la portano a sentirsi in colpa nel ruolo dell'amante ma allo stesso tempo una combattente innamorata che crede che l'Amore possa vincere sempre. In punta di piedi tra le stelle è questo: una storia di amicizia, e una storia d'amore, forse sbagliata. Ma chi decide cosa sia giusto e cosa sbagliato? -
Ho smesso di tremare
Da sopravvissuta voglio raccontare la mia storia dopo aver toccato quasi con mano la morte. Quando la libertà mi era stata tolta per colpa di chi ha voluto farmi credere colpevole. Ho scoperto tramite la forza e la voglia di continuare a vivere che anche nei momenti più bui e senza vie d’uscita si può riprendere a respirare, e a vivere. Oggi sono una donna e ho un obiettivo. Quello di continuare a ribellarmi contro un argomento ritenuto vergognoso, proibito, ancora tabù. Vorrei un mondo migliore, ma questo può dipendere soltanto da ognuno di noi. Incominciando a parlarne senza vergogna e timore. Io oggi sopravvissuta respiro ogni attimo di libertà che questa vita ha voluto lasciarmi ancora”. -
Storie di pirati, corsari e... «piratesse»
Erano parecchi i pirati e i corsari che in un tempo oramai lontano infestavano i mari abbordando le navi per impossessarsi dei loro carichi. Pirati e corsari, ovverossia predoni degli oceani. Personaggi senza scrupoli che seminavano morte senza pensarci troppo. C’è, però, una distinzione da fare su quei filibustieri, poiché i corsari non predavano soltanto per loro, lo facevano anche per alcuni stati bisognosi di danaro per continuare le loro costose guerre, in primis, l’Inghilterra, mentre i pirati lo facevano esclusivamente per loro uso e consumo. Includiamo anche un paio di racconti sui pirati dello spazio, argomento molto apprezzato dai ragazzi di oggigiorno. Abbordaggi e assalti all’arma bianca sono il motivo dominante di ogni racconto che si conclude con la morale. Non mancano le avventure delle ragazze, le cosiddette “Piratesse”, storie elencate a parte. I racconti sono corredati da illustrazioni di Luisella Ganduglia, Anna Piazzi e Andreea Georgiana Mocanaelu. Età di lettura: da 8 anni. -
Despina. Le avventure di una Pulcinella di mare orfana, di una grande Alca solitaria e un branco di feroci topi bianchi
Una giovane pulcinella di mare di nome Despina rimane sola dopo la morte della madre e l’abbandono da parte del padre. Quando deruba del suo cibo un’altra pulcinella di mare, Despina teme di poter essere punita dai più anziani e per questo decide di fuggire dalla sua isola e di affrontare il mare. Qui, trova e incontra una curiosa creatura, un’alca impenne chiamata Fletcher. Qui inizia per Despina e Fletcher un viaggio verso la loro grande avventura. Despina è una storia che insegna a vivere: perché la vita può prendere diverse pieghe, ma ciò che conta è come la affrontiamo. Se faremo come Despina, non avremo mai paura di ciò che potrà succedere: la sua resilienza non la fa mai perdere d’animo e la porterà sempre, in ogni caso, a superare ogni possibile ostacolo. Despina è anche una storia che insegna molto sul mondo degli animali e dell’ambiente: se l’impianto narrativo è inventato e puramente fittizio, è vero che gli animali sono realmente esistenti e i loro problemi (essere minacciati dall’estinzione, vedere il proprio habitat invaso dagli umani e messo a repentaglio) sono assolutamente reali e contemporanei. Il tema ecologico è in primo piano, così come il tema della responsabilità che ognuno di noi ha come essere umano di difendere, salvaguardare e sostenere le altre creature e l’ambiente. Despina è un libro didattico, che abitua a sviluppare sensibilità verso il mondo che ci circonda: giovani ragazzi e bambini potranno trovare una dettagliata sezione di domande e risposte sugli animali e sui luoghi menzionati nel libro, soddisfacendo una naturale curiosità e invitando a una presa di coscienza verso temi altamente umani. Età di lettura: da 8 anni. -
Ma il bel Danubio blu
Il romanzo ""Ma il bel Danubio blu"""" si ispira a fatti e a vicende verosimili o realmente accadute in Ungheria e in Italia negli anni 1960-1970, ma stemperate sempre dalla penna e dalla rielaborazione fantasiosa delle autrici. Il protagonista, Dino, figlio di un soldato morto in Russia e allevato dalla madre e dai nonni, vive in un paesino tra Bologna e Modena in un ambiente gretto e maschilista, pieno di pregiudizi. Un ragazzo ingenuo, credulone, che un giorno, seguendo la moda del tempo, parte per l'Ungheria con una comitiva di alcuni amici del bar con l'intenzione di rimorchiare giovani donne dell'Est, bellissime, molto più disponibili e appetibili delle ragazze occidentali. Le vicende principali del romanzo sono ambientate infatti intorno alla metà degli anni Sessanta del Novecento, quando l'Italia viveva nel boom economico, le due Germanie erano divise, in piena Guerra Fredda. Erano gli anni del miracolo economico, ma precedenti all'epoca della libertà sessuale. Il viaggio per Dino sarà un'esperienza che avrà ripercussioni su tutta la sua vita."" -
Giramondo
Questo libro è un mappamondo. Da un paese all’altro le storie si rincorrono, dove un racconto finisce un altro trova l’inizio, pagina dopo pagina, città dopo città, perché su un mappamondo le distanze spariscono e anche il tramonto cede subito il passo all’alba. Fate girare il mappamondo, sfiorarlo con l’indice sarà sufficiente. Ma basterà un altro tocco leggero e il mondo si fermerà. E in quel punto, sotto l’indice, apparirà la nuova tappa del viaggio. Vi ritroverete in bilico sulle cascate di Iguaçu in Brasile e poco dopo in Norvegia, sotto lo sguardo minaccioso di un troll. La cartomante di Nizza non farà in tempo a leggervi il futuro, mentre Joe Minnesota ha già le idee chiare sul suo, nel carcere di Folsom, California, dove suonò anche Johnny Cash e non se voleva più andare. E se Enea è passato da Sciacca, il marziano Iuc non vorrà più mettere piede sulla Terra. E se a Mosca per Pyotr Ilyich l’amore è una matrioska, sappiate che l’irlandese Geoffrey Sand sta ancora aspettando la sua Emily sul Ponte di Brooklyn. Comunque sia, permettete un consiglio: non accettate scommesse sulla spiaggia di Brighton. Storie diverse si rincorrono su questo mappamondo che girando su se stesso sfoglia le pagine di un libro. Ma personaggi e luoghi differenti condividono tutti lo stesso segreto: il legame tra un posto e chi, per scelta o per caso, ci vive. Scrivere è viaggiare, leggere è fare tappa in un sogno. E dunque se questo libro è un mappamondo non sarà sbagliato chiamare chi lo leggerà Giramondo. -
Le muse e le vergini inquietanti di Giorgio de Chirico. Uno psichiatra alla scoperta della Metafisica ferrarese
Nel 1918 Giorgio de Chirico stava lavorando ad un quadro che avrebbe voluto intitolare Le vergini inquietanti. Oggi quel quadro è conosciuto come Le muse inquietanti. Perché l’autore ha cambiato il titolo? Così è nata questa ricerca indiziaria, che dal quadro si è estesa successivamente a tutta la Metafisica ferrarese, considerata come un continuum iconico/discorsivo: esiste, infatti, un dialogo che lega Il trovatore, Ettore e Andromaca, il Grande Metafisico con Le muse inquietanti. L’autore propone di decrittare queste opere alla luce della vicenda sentimentale tra l’artista ed Antonia Bolognesi, la sua promessa sposa. Indizio dopo indizio, la narrazione psico-biografica arriva ad una possibile conclusione: le tre figure presenti nel quadro potrebbero essere un muso inquieto che s’intrattiene con due muse/vergini inquietanti. Un saggio scientifico e letterario da leggere anche con la curiosità di una indagine quasi poliziesca. -
Ti va se ne parliamo?
Maria, 75 anni, convive da sempre con un prepotente istinto di ribellione di fronte alla consapevolezza di non essere totalmente padrona dell’andamento della sua vita e tanto meno della sua morte. Il bisogno di confrontarsi sul mistero di quest’ultima, sul suo senso filosofico, su quello concreto e su quella insensata prepotenza con cui essa sembra esprimersi a suo piacimento, è diventato pressante. Fabio ha 25 anni, la morte abita spesso i suoi racconti, ma mai per davvero i suoi pensieri. È proprio da Fabio che Maria cerca accoglienza. A lui propone di trasformare il loro scriversi quasi quotidiano da più di due anni in una corrispondenza monotematica via mail in cui parlarsi, senza alcuna resistenza e a viso aperto, della morte e degli interrogativi che orbitano attorno ad essa. Fabio accetta e dice la sua sull’argomento centrale, ma va oltre, mettendo sul tavolo temi per lui altrettanto impellenti, trascinando la sua corrispondente alla ricerca del senso di tante vite giovani vissute a metà, per il timore di mettersi in gioco, o per l’incapacità di entrare in contatto con i propri sentimenti ed emozioni, e quindi con quelli del prossimo, o per il desiderio di sfidare la morte con ogni tipo di dipendenza. La loro conversazione, fatta di un dialogo profondo, articolato e totalmente sincero, dura otto mesi, ma non sembra terminare neanche dopo il punto finale. Sospesa nell’aria, con la speranza che più lettori possibili colgano il loro invito, sembra continuare ad aleggiare la domanda che ha irrorato tutto il loro scambio: ti va se ne parliamo? -
Dadoll®: l'animatore per bambini. Le attività. Ediz. italiana e inglese
Dadoll è il nome creato per un personaggio di fantasia: un piccolo cagnolino con due orecchie lunghe, un nasino triangolare e due occhioni grandi grandi. Come tutti i cani ama saltare e giocare... Ma non solo: Dadoll è un cagnolino speciale che cammina, lavora e balla! E tanto altro ancora... Nato dalla penna della sua autrice, Dadoll diventa baby sitter di Ale. Quante avventure vi aspettano nel secondo libro di Dadoll!! Puoi utilizzare questo piccolo libro come manuale per le tue attività da svolgere coi bambini. Le attività possono essere diverse dal semplice disegno in bianco e nero da colorare, al gioco di gruppo da fare ai bambini. Tutto in forma ludica, ma con lo scopo di imparare, ripetere, fare e soprattutto... giocare creando! Età di lettura: da 3 anni. -
La natura si ribella. Coronavirus e clima
Il crescente impatto umano su ecosistemi e la continua distruzione degli spazi naturali costringe molti animali selvatici, portatori di malattie pericolose, a trovarsi a stretto contatto con l'uomo. Quando un virus effettua un salto di specie da un portatore animale agli esseri umani (spillover), quel virus ha vinto la lotteria. Ora ha una popolazione di oltre 7 miliardi di individui attraverso cui può diffondersi! Sappiamo, con certezza, che altre crisi possono sopraggiungere (sanitarie, economiche, umanitarie) dovute al cambiamento climatico e ai suoi effetti: l'inesorabile aumento delle temperature ci porterà malattie infettive tipiche dei climi più caldi o ancora del tutto sconosciute, rischiando di farci ripiombare in nuove epidemie. In questo scenario irrompe il ruolo dell'agricoltura: nella tutela della biodiversità e nella garanzia dell'accesso al cibo. Purtroppo, l'agricoltura spregiudicata ha deforestato: ha portato in grandi concentrazioni urbane ciò che doveva stare in mezzo a una foresta ed ha aumentato il rischio zoonotico degli spillover. La soluzione? Può essere trovata solo in un completo ripensamento della nostra relazione con la natura: promuovere un'agricoltura rispettosa dell'ambiente, proteggere la biodiversità, fermare la crisi climatica, frenare la distruzione delle foreste e ridurre il consumo di risorse. -
Come una bussola senza il suo Nord
Scarlet apre gli occhi e si ritrova ricoverata nella clinica psichiatrica diretta dal dottor Claymore, il taglio che si è autoinflitta è stato tanto profondo da farle perdere i sensi mettendo a rischio la sua vita. Scarlet, undici anni prima, è stata abbandonata dal padre, frontman di una famosa rock band anni Ottanta, ed entra ed esce dalla clinica per disturbo borderline e autolesionismo. Nella clinica fa amicizia con altre ragazze ricoverate per vari altri disturbi - anoressia, depressione, disturbi della personalità - e insieme creano le Disorders Girls, una sorta di ""ragazze interrotte"""", disregolate come bussole che hanno perso il loro nord. Scarlet, McKenna, Cara, Winnie, Zelda iniziano a conoscersi e a crescere insieme per il periodo in cui sono costrette ad affrontare ognuna il proprio disturbo sotto la guida di psicologi, infermieri e sotto psicofarmaci. Scoprono il valore dell'amicizia, dell'ascolto, del confronto, della fiducia reciproca, e soprattutto del coraggio per farsi aiutare, tra segreti, amori che nascono improvvisi, retroscena inaspettati e storie di vita che affiorano dal passato. Fino a quando un evento imprevisto sconvolge l'apparente quiete faticosamente raggiunta dalle ragazze, che dovranno ancora una volta sopravvivere e affrontare una vita che richiede coraggio e consapevolezza. Ognuna avrà qualcosa da imparare dalle altre e dalle dure prove della vita. Prefazione di Francesca Barra."" -
Quando il diavolo ci mette la coda
Raccolta di sei racconti composti in sinergia da una madre insegnante (Maria Teresa Angelini) e da sua figlia Eleonora Papp negli anni Novanta. -
L' arte di traslocare. Curiosità e trucchi del mestiere per sopravvivere tra gli scatoloni
Traslocare è e resta una faccenda difficile. Che si accompagna spesso a un senso di nostalgia per la vecchia casa e a un'inevitabile sequela di fastidi. Ma può trasformarsi in un'esperienza utile se consideriamo che decidere cosa tenere e cosa buttare può essere l'occasione per fare il punto sul passato e insegnarci a guardare con più ottimismo al futuro. Questo manuale si propone di suggerire come organizzare l'operazione ""trasloco"""" nel modo migliore."" -
La poltrona del sindaco
Bologna, anni Ottanta. Un evento tragico e misterioso da il via a un giallo cittadino: la scomparsa dl sindaco in carica. Dopo svariate morti di uomini connessi alla ""poltrona del sindaco"""", le indagini passano in mano al vicecommissario Caselli, difensore della giustizia, onesto e retto.""