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""Caro Marcello,... Caro Giorgio,..."". Quando la politica era una ""scelta di vita"". Il Circolo Gramsci e la cultura a Pesaro negli anni '60
Ricordi, documenti e riflessioni parlano di un periodo che va dai primi anni Cinquanta alla fine degli anni Sessanta, che accomunano la vita di Giorgio Tornati a quella di Marcello Stefanini. Gli studi liceali e universitari, i primi tormenti morali, la ""scelta di vita"""", lettere inedite. Un percorso che fotografa l'irrequietezza giovanile che si materializza con la fondazione del Circolo politico-culturale """"Antonio Gramsci"""", il primo impegno nel partito comunista e nel Consiglio comunale di Pesaro, preziosa scuola di libertà, di contaminazioni culturali e di memorabili esperienze che educarono Tornati e Stefanini alla comprensione della democrazia rappresentativa; fu in quel contesto che i due appresero la faticosa arte di far conciliare, con pazienza e perseveranza, le idealità faticosamente elaborate con le contrastanti e reali istanze sociali degli """"anni del miracolo economico""""."" -
L' età dell'oro. 1936-2020
Una cronaca lunga decenni vissuta per intero dal di dentro diventa una storia altrettanto lunga raccontata per intero dal di fuori. In ""L'età dell'oro. 1936-2020"""", Franco Bertini, giocatore e allenatore pesarese, giornalista del Resto del Carlino, ricostruisce l'epopea del basket cittadino dalle prime pagliuzze luccicanti del 1936 fino alle splendide pepite degli scudetti del 1988 e del 1990, dai pericoli di un lento decadere al nuovo tentativo oggi in atto per realizzare una nuova era di vittorie. Il tutto attraverso vicende, personaggi, immagini, aneddoti ed episodi che partendo dalla 'antica madre' palestra Carducci, risalgono al campo all'aperto di viale della Vittoria, al vecchio Palasport di viale dei Partigiani fino alla nuova Vitrifrigo Arena. Nelle oltre duecento pagine del libro rivive per intero una passione che da decenni attraversa e accompagna la vita non solo sportiva di Pesaro e della provincia."" -
Sulle ali della leggerezza. Calvino oltre la pandemia
Fra i valori letterari che Italo Calvino raccomandava di conservare nel futuro della letteratura, un posto di particolare rilievo era occupato dalla Leggerezza. Era la prima delle sue Lezioni americane che, purtroppo, lo scrittore non riuscì mai a tenere perché fu rapito da morte improvvisa. Raccogliere oggi la sua eredità e diffonderla come una proposta ""per il millennio"""" che stiamo vivendo, è l'obiettivo di questo libro, redatto in piena pandemia, quando il senso dell'esistenza di ognuno di noi appariva gravato da un peso insopportabile come quello del confinamento e dell'assenza di socialità. Dal Calvino """"neorealista"""" a quello """"difficile e sperimentale"""", i saggi proposti in questo volume, scritti da giovani studenti americani del Middlebury College (VT), hanno il pregio dell'incantevole semplicità della scoperta che è quella di immaginare e costruire un altro mondo, partendo proprio da quei valori che Calvino indicava nella letteratura: l'etica e la solidarietà, l'abbandono dell'io e la ricerca dell'Altro nel valore della collettività. La 'leggerezza' ritrovata come reazione al peso di vivere."" -
La penna diabolica. Buzzati scrittore-giornalista
Dino Buzzati ha sempre avuto un rapporto molto stretto e particolare con il giornalismo, che è stato palestra di formazione e matrice feconda per l'attività narrativa. Ma la sua produzione giornalistica, ora raccolta parzialmente in diversi volumi, mantiene un valore a sé stante in quanto rivela un atteggiamento peculiare di curiosità, conoscenza e partecipazione alle vicende di cronaca che egli ha narrato nei suoi brevi elzeviri. Franco Zangrilli analizza in maniera organica questo aspetto dello scrittore, mettendo in rilievo il complesso intreccio di temi e stilemi che costituiscono la marca originale del suo stile giornalistico. -
L' uomo che accarezzava i libri
Aldo Amati è nato a Sant'Angelo in Vado (PU) 77 anni fa. Dodicesimo figlio di una famiglia di mezzadri, dopo aver abbandonato la scuola e essersi instradato sul lavoro dei campi, riprende gli studi. Diventa Ragioniere e poi Dott. in Economia e Commercio. Gli si prospetta una carriera bancaria o di Assistente Universitario. Ma sceglie di fare l'insegnante di Scuola Media dividendosi fra l'insegnamento e una embrionale attività politica: consigliere comunale e assessore a Pesaro. Nel 1975 abbandona la scuola per dedicarsi pienamente alla attività politica nel suo partito. Ma ""la politica a modo suo"""", come spiega nel libro. E saranno ruoli importanti e prestigiosi, fino al più bello: Sindaco di Pesaro per 5 anni. Ma la sua vita è ricca per tutto quello che va oltre la politica. L'infanzia e la gioventù nei lavori di campagna; la passione per lo studio e l'amore per i libri; gli amori e il rapporto esemplare con l'altro sesso; i viaggi e le vacanze; l'amore per la poesia, per la cucina, per la musica, per le cattedrali; la passione per le nuvole. L'amore per i fiori e per le querce... Questo è il romanzo della sua vita."" -
Diario di bordo sul set di «Cesare deve morire»
Sul set di ""Cesare deve morire"""", vincitore dell'Orso d'Oro a Berlino nel 2012, Carla Vezzoso ha tenuto un """"Diario di bordo"""" che rappresenta una preziosa testimonianza del modo e delle condizioni in cui venne girato il film dei fratelli Taviani. La scelta di realizzarlo all'interno del carcere di Rebibbia, servendosi dei detenuti in veste di attori, ha prodotto un'atmosfera particolare che Carla indaga e racconta, divisa tra il desiderio di comprendere la condizione umana di chi, spesso, è condannato al carcere a vita e la partecipazione sentita, a volte commossa, alle confidenze che i carcerati le fanno sul loro passato, sulla vita in prigione e sui loro rapporti con famiglie ed amici. Ne nasce un racconto ricco di tensioni emotive, di riflessioni profonde sulla colpa e l'espiazione e, infine, aperto alla speranza che l'esperienza artistica possa rappresentare un momento di redenzione anche per le menti dei criminali più incalliti."" -
La scrittura autoriflessiva. Una vita di Svevo e altri saggi. In appendice gli scritti di «Solaria» su Svevo
L'autoriflessione e l'attitudine metadiscorsiva di Italo Svevo hanno radici lontane e si possono rintracciare nel romanzo ""Una vita"""", prima opera narrativa dello scrittore non molto apprezzata al suo apparire nel 1892, e forse fra le meno studiate dalla critica sveviana. La dimensione autoriflessiva sottesa al romanzo rivela, infatti, come in un palinsesto gli inquietanti interrogativi che il giovane scrittore si pone in relazione al cambiamento in atto nella società otto/novecentesca, nella quale si vanno affermando sempre più interessi economici e commerciali che tendono a mettere in ombra i valori umanistici ed artistici. Al di là della """"querelle"""" circa l'oggettività dell'opera d'arte nella quale si esaurisce il Naturalismo/Verismo mentre si va instaurando, come già notava Giovanni Verga, una civiltà di «Banche e Imprese industriali», Svevo si chiede se possa avere ancora spazio l'ipotesi stessa della narrabilità del mondo attraverso l'opera del poeta o del letterato..."" -
Testimonianze di Peppe De Santis. Ricordi e considerazioni su uno scomodo neorealista di campagna. Nuova ediz.
Questo libro vuole descrivere l'immenso talento artistico di Giuseppe De Santis, analizzando il modo in cui egli concepiva il cinema e ricordando le sue idee sul ruolo sociale che i film dovevano svolgere. L'autore di questo saggio riporta le testimonianze dirette del regista a proposito delle sue vittorie e delle sue amare sconfitte e ci aiuta a leggere tra mille risvolti anche le storie dimenticate e i progetti che Peppe aveva in cantiere e che non sono mai stati realizzati. -
Nello splendore della confusione. Anni Settanta: la letteratura fra storia e società
«Guardare la confusione dalla parte della confusione»: sono parole di Enrico in Boccalone di Enrico Palandri, ambientato nel '77 bolognese. La confusione dalla parte della confusione è anche l'oggetto di questa indagine sulla letteratura in Italia negli anni Settanta. Anni di svolta e di profondo cambiamento sociale, in cui i giovani entrano in scena da protagonisti. C'è però una difficoltà a raccontare quel decennio, per gli storici come per chi si occupa di letteratura. Gli espedienti più agevoli sono stati gli anni di piombo e il terrorismo: una narrazione semplice che sistema tutto. E per la letteratura - la poesia in particolare - la deriva in uno scenario di massa fuori controllo. Gli anni Settanta non sono stati solo questo, terrorismo e deriva. Ma anche un decennio libertario, di grandi aperture sociali e culturali, in cui i giovani non si riconoscono più negli istituti tradizionali della letteratura, provando a rimescolare le carte. L'obiettivo è uscire dagli schemi e riannodare le fila fra letteratura e società, liberando il decennio dall'ipoteca di ciò che è venuto dopo. -
Pergola. I muri di ieri e di oggi
«La memoria ha per me una duplice funzione. Trattiene, intrappolandole, storie. Le conserva, sopite, in una forma per lo più imprecisa. Ma - ed ecco la seconda funzione - quando vengono trascritte, risvegliate, riacquistano, attraverso la parola, contorni più precisi, suggeriti dall'urgenza del momento. Si liberano come fossero uccelli che escono dalla gabbia. Ognuno le legge, le traduce, le rimanda ai suoi ricordi; ne apprezza i colori, le emozioni, i rumori, finendo per immergersi nella propria 'Trappola', rimestando tra le sue storie e procurandosi gradevoli sorprese o mai sopite amarezze. Nei Quaderni riprenderanno forma storie, luoghi e personaggi che la Trappola ha conservati. Poi le 'mie carte', i 'notes', qualche raro amico mi daranno una mano nel rianimarli. In casi estremi, gli archivi pubblici e privati, che verranno consultati con grande parsimonia e cautela per non incorrere nell'invasione di campo della sapiente opera degli storici, filosofi e politologi! Così mi si dirà che questa non è La Storia. Infatti, sono le mie Storie.» (Giorgio Tornati) -
La protagonista di Pirandello
Il saggio di Rosaria Lo Russo indaga uno degli aspetti centrali della poetica di Pirandello: il mistero della creazione del personaggio dalla mente dell'autore. Appena acquisita concretezza come immagine, il personaggio rivendica la propria autonomia e chiede di vivere nella dimensione narrativa o drammaturgica. Ciò comporta, per il teatro, che l'attore, in particolare l'attrice nel ruolo di Primadonna, interprete prediletta dallo scrittore siciliano, si presti a reduplicare lo stesso processo creativo avvenuto nella mente dell'autore. L'analisi spazia attraverso tutta l'opera di Pirandello, dalle prime poesie al Mito dell'arte e, in questo percorso minuziosamente analitico, si produce uno scarto molto significativo quando viene evocato il mito di Endimione in cui Luciano di Samosata raffigura il mondo dei Seleniti, esseri lunari che si riproducono per partenogenesi. Si rivela così un Pirandello lunare che era emerso talora nei discorsi critici ma che non era mai stato analizzato con la profondità e l'esaustività del saggio di Lo Russo. Le implicazioni di questo studio inducono a ripensare tutta l'opera dello scrittore sotto una nuova luce. -
Franco Battiato. Verso la meta del ritorno. Nuova ediz.
Si possono percorrere molte strade per raccontare Franco Battiato: analizzare i dettagli delle opere, la religiosità profonda, la storia e gli aneddoti della sua vita. In questo libro non si va alla ricerca degli aspetti ""fenomenali"""" della sua persona, non si cerca di spiegare tutto ciò che egli ha scritto e cantato. La poesia nelle canzoni, le musiche magnifiche e le parole attraverso le interviste sono state osservate dai punti di vista sociale, storico, stilistico, etimologico, senza presunzione di certezze, perché ognuno ne apprezzasse il valore secondo la propria interpretazione.In tutta l'opera dell'artista si sente l'eco della Sicilia che, soprattutto nei brani dialettali, domina con il riaffiorare prepotente dei ricordi. Miti, profumi, colori e tradizioni dell'Isola riecheggiano trasportati dalla musica, attraversano lo spazio fra le nuvole, leggeri e rapidi come i voli imprevedibili degli uccelli, da Occidente a Oriente, dalla terra a tutto l'Universo, per tornare nei luoghi più riscaldati dal sole. Il concetto del viaggio ricorre in Battiato insieme a quello del ritorno: percorsi reali e immaginari nati da un bisogno profondo di conoscenza e di evoluzione interiore."" -
Della politica di Dante Alighieri. Discorso di Terenzio Mamiani (rist. anast.)
Maggio 1865, l'Italia è in festa per il sesto anniversario della nascita di Dante Alighieri, autore di uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi, colui che ha teorizzato per primo l'uso della lingua italiana e che ha delineato i confini culturali dell'Italia, e anche quelli politici, immaginando l'affrancamento della Chiesa dal potere temporale. È un momento straordinario nella storia del nostro Paese: quattro anni prima è stato proclamato il Regno d'Italia, nel gennaio dello stesso 1865 Firenze ne è divenuta la capitale. Nella miriade di festeggiamenti, discorsi e letture pubbliche un po' in tutta la Penisola, un gruppo di eminenti scrittori e studiosi - Carducci e Tommaseo fra gli altri - contribuisce a un libro intitolato ""Dante e il suo secolo"""". Tra i quarantaquattro saggi che contiene, uno spicca per linearità della logica e limpidezza dello stile: Della politica di Dante Alighieri. Ne è autore il pesarese Terenzio Mamiani, filosofo, poeta, patriota e uomo politico, una figura di primo piano nel panorama culturale e civile dell'Italia unita e intellettuale in grado ancora oggi di farci riflettere sul tema della nostra identità nazionale."" -
Dissonanze del femminile dal '700 al '900. Maria Stelluti, Caterina Franceschi, Joyce Lussu. Con una proposta didattica
Il volume delinea un percorso di scrittura femminile dal Sette al Novecento attraverso tre figure che, legate (per origine o adozione) alla regione marchigiana, per diverse ragioni sono state condannate a una posizione di marginalità nella storia della cultura. Maria Stelluti, poetessa protagonista dell'Arcadia del Settecento fabrianese; Caterina Franceschi, patriota, letterata e pedagogista, figura paradigmatica del XIX secolo e, infine, Joyce Lussu, attivista militante e intellettuale del '900. Con la loro vicenda biografica e letteraria esse interpretano in modo peculiare la dialettica tra tradizione e innovazione. Il volume si chiude con un percorso didattico incentrato sulla scrittura femminile,che si propone di instaurare un circuito di virtuosa interazione tra la ricerca accademica e la prassi operativa dell'insegnamento al fine di un'effettiva riscrittura del canone. -
La forma dell'io. Identità personale e strategie narrative da Buzzati a Lodoli. Nuova ediz.
Il volume delinea un percorso attraverso la letteratura italiana del secondo Novecento incentrato sulla rappresentazione dell'io e sulle forme della sua ""codificazione"""". Ad alcuni autori noti e già canonizzati (Buzzati, Calvino e Volponi) se ne aggiungono altri che appartengono a un Novecento """"nascosto"""" e, anche geograficamente, marginale (il triestino Giorgio Voghera), o solitamente trascurato dalla critica accademica (Sanvitale e Lodoli). I saggi qui raccolti, concepiti ed elaborati in margine a un'idea di letteratura che rivendica una funzione in primis conoscitiva, offrono un'immagine dell'io inafferrabile e sfaccettata, ora declinata in termini psicoanalitici (""""Nostra Signora Morte"""" di Voghera, """"Il lanciatore di giavellotto"""" di Volponi), ora restituita, nei suoi esiti più estremi e aggiornati, come """"interfaccia"""" rispetto alla realtà del mondo (""""Palomar"""" di Calvino), ma anche come costrutto che può definirsi solo problematicamente, sia in rapporto all'esperienza temporale del soggetto (""""Diario di un millennio che fugge"""" di Lodoli), sia in rapporto a un'alterità (la dimensione storico-sociale) che risulta parimenti sfuggente e inconoscibile (""""Verso Paola"""" di Sanvitale)."" -
Ulisse e 'l Ciclop. Ediz. illustrata
"Ulisse e 'l Ciclop"""" è il racconto del mito di Ulisse e del suo leggendario incontro col Ciclope Polifemo riletto in chiave dialettale, ripercorrendo le vicende omeriche con l'ironia e la sagacia tipica della nostra terra. Un viaggio irriverente tra moderno e antico, condito da tavole a fumetti ed arricchito da un """"glossario"""" delle espressioni meno note. Un modo per scoprire - o riscoprire - il mito e il dialetto, la tradizione e le origini senza rinunciare ad una buona dose di divertimento." -
Tu non c'eri
È un breve ma intenso e sorprendente racconto sull'assenza paterna: «un dialogo tra figlio e padre che ha bisogno del vuoto intorno e sotto i piedi per raggiungere l'ascolto». -
Sei trentaduesimi
Sei trentaduesimi è la nuova veste editoriale che vede cuciti insieme i testi apparsi nella collana ""Storie in trentaduesimo"""". Seguire la nascita di Tufo, che riacciuffa i familiari luoghi dell'infanzia lungo la via di Monte di Dio, porta allo scoperto la soglia del passaggio a una nuova stagione letteraria. Quando, qualche anno dopo, Erri De Luca pubblica """"Montedidio"""", il reale toponimo è contratto in una parola: """"Montedidio"""", spia della nascita di un nuovo luogo letterario e di una scrittura che si sporge sul nuovo millennio romanzesco con la semplicità di un classico. """"Immanifestazione"""", testimonianza di una guerra non necessaria, si fa storia dell'inascoltata opposizione a essa. """"Precipitazioni"""" espone Napoli al vento di differenze possibili. Lettere a Francesca, testo già stampato, cambia la destinataria, si rivolge a una nuova Francesca e a un nome che fa rimare le solitudini di ieri con queste nuove. """"Chisciottimista"""" ha come centro il romanzo preferito di De Luca, dove la """"conoscenza per errore"""" di Chisciotte svela il destino dei giusti e il senso dell'essere """"invincibile"""", """"titolo che spetta non a chi vince sempre, ma a chi mai si dichiara arreso"""". Infine, nell'ultima pagina di """"Per l'isola"""" (2014) che racconta l'epopea muta e inarrestabile dei migranti, abbiamo aggiunto la preghiera laica Mare nostro..., come un varco lasciato aperto."" -
Immanifestazione. Roma, quindici febbraio 2003
«Non era pacifista il popolo del Quindici Febbraio. Non rispondeva a questa parola angelica e vagamente innocua. Invece sabotava la guerra, alzava polvere e sabbia nei suoi motori accesi, era pietra d'inciampo per il suo primo passo.» -
Vita e lavori del Reverendo padre Cruchard e altri scritti
Alla fine del 2003 nel cassetto di un mobile frutto di un'eredità viene ritrovato un plico di manoscritti. Poiché il mobile era appartenuto a Caroline Franklin Grout, nipote di Gustave Flaubert, il plico viene inviato all'Università di Rouen, dove Yvan Leclerc, direttore del Centre Flaubert, accerta che si tratta di lettere e racconti inediti del grande scrittore, di cui si credeva non esistessero più testi da scoprire, soprattutto di qualità. Questo volume raccoglie i quattro scritti inediti ritrovati in quel cassetto insieme ad altri racconti giovanili mai pubblicati in Italia. Testi redatti in diverse stagioni della vita, eterogenei nei temi e nella forma narrativa, nei quali è facile rintracciare forti affinità di contenuto e che nella loro immediatezza permettono di riconoscere e apprezzare le attitudini fondamentali di Gustave Flaubert.