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Alla ricerca di Mr Darcy
Quale donna non vorrebbe incontrare (e magari sposare) Mr Darcy? Un uomo bello e ricco, maschio e nobilissimo d'animo? Il personaggio inventato da Jane Austen ha attraversato il tempo senza che la sua immagine di perfetta proiezione dei desideri femminili venisse scalfita dalle centinaia di rifacimenti letterari e cinematografici, televisivi, teatrali e a fumetti. Certo, nell'Ottocento ha dovuto vedersela con l'imperfetto Rochester, l'eroe romantico di Charlotte Brontè, prototipo delle narrazioni alla ""lo ti salverò"""", ma dalla seconda metà del Novecento è lui, Darcy, a regnare incontrastato nelle fantasie femminili, anche quelle ormai contaminate dall'hard core. Perché, in fondo, è un duro con il cuore tenero, uno che sa ascoltare e capire, rispettando l'autonomia e l'intelligenza della sua compagna. Ed è un solido appiglio per ciò che rimane di una eterosessualità sempre più incerta. Giovanna Pezzuoli ce lo racconta attraverso film e serie Tv che hanno riscritto e reinterpretato """"Orgoglio e pregiudizio""""."" -
Donne bersaglio. Mobbing e stalking dal lavoro al cuore
Sono 3 milioni e 466 mila, nel nostro Paese, le donne che nell'arco della propria vita hanno subito stalking, ovvero atti persecutori da parte di qualcuno, il 16,1% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Di queste, 2 milioni e 151mila sono le vittime di comportamenti persecutori dell'ex partner. Ma il 78% delle donne che ha subito stalking, quasi 8 su 10, non si è rivolta a istituzioni o forze dell'ordine per avere aiuto. Un libro per misurare il fenomeno, comprenderne sintomi e segnali, imparare a difendersi e trovare la forza di denunciare, riconoscere o quantomeno ricordare i propri diritti, reagire. Grazie agli interventi di professionisti, un percorso tra disagi e paure alla ricerca della cura su misura di ogni caso. Per tornare libere. Pure dall'amore malato. -
In attesa. Come affrontare la gravidanza
La ""dolce attesa"""" non è poi così dolce, almeno non per tutte. Sono molte le paure che possono impadronirsi di una donna incinta, dalla trasformazione del proprio corpo, con i conseguente timore di perdere la bellezza e l'amore, al panico per i dolori del parto, dall'ansia per la salute del piccolo che ancora deve venire al mondo all'angoscia per i cambiamenti nella vita di coppia. E poi, ovviamente, il terrore di non saper essere una buona madre. È proprio a questi interrogativi e a molti altri che il libro cerca di rispondere per aiutare ogni donna a recuperare la serenità e la sicurezza necessarie a diventare madre."" -
Non chiamatemi mamma. Senza figli e senza sensi di colpa
E se diventare madre non fosse il sogno di ogni donna? La contemporaneità, con la cronaca di alcuni casi vip di rifiuto della maternità, ci racconta che sono sempre di più le donne che non sono interessate ad avere figli, ma la società, per stereotipi e pregiudizi, non le ""vede"""", o meglio forse non le vuole vedere, spingendole a scelte forzate o accompagnate da sensi di colpa. Questione di storia e cultura. In un Paese che per politica e fede è basato sulla famiglia, il mancato desiderio di maternità si fa colpa ed egoismo. Un libro per indagare i propri desideri e superare i pregiudizi, senza remore o tentennamenti, per difendere il proprio diritto alla libera scelta di vita."" -
No! Impariamo a dirlo
Gli stipendi più bassi di quelli dei colleghi uomini. Il capo che si sente autorizzato a fare avance e non accetta rifiuti. Il fidanzato/compagno/marito che vuole essere ""servito"""" e vorrebbe che la propria moglie fosse amante e geisha. E così via. Sono tante le occasioni nelle quali le donne finiscono per ritrovarsi """"incastrate"""" per la difficoltà di far valere le proprie opinioni e i propri diritti. Questo libro, vero e proprio corso di autostima, insegna a ripensarsi e a riconquistare senso e sentimento dei propri diritti. Un modo per ottenere le libertà perdute, progressivamente ogni giorno, per il semplice fatto di essere viste come sesso debole dunque sfruttabile. Tutte le occasioni e le ragioni per dire NO."" -
Leggendaria. Vol. 122: Corpi, sguardi, desideri
La rivista si colloca nell'ambito degli strumenti del pensiero critico, assumendo il sapere e l'esperienza delle donne come punto di vista collocato e privilegiato per la critica del presente: ha un approccio multidisciplinare e multiculturale rivolto a donne e uomini, ed è particolarmente attenta alla trasmissione generazionale. Favorisce la scrittura di giovani donne e dedica una sezione apposita ai giovani lettori e alle giovani lettrici - ""Under15"""". Ogni numero si apre con un """"Tema"""", cui concorrono contributi diversi e interagenti. Lo """"Speciale"""", collocato di solito al centro del fascicolo, pubblica dialoghi, saggi o mappature bibliografiche ragionate su singoli temi o figure di rilievo. In """"Primopiano"""" si approfondisce l'analisi di singole figure di scrittrici, artiste, pensatrici o alcuni percorsi tematici; in """"Letture"""" sono raccolte recensioni su libri di recente uscita, mentre """"Ultimi arrivi"""" segnalano testi annunciati, ristampati o appena pubblicati. La rubrica """"A/margine"""" tratta spesso di eventi o iniziative ritenute di particolare interesse (convegni e seminari, mostre d'arte, rassegne cinematografiche, performance teatrali etc.). """"News"""" segnala gli appuntamenti di interesse per il pubblico."" -
Ritratti di donne da vecchie
L'Occidente invecchia, è un dato di fatto. Ma le/gli occidentali sembrano del tutto impreparati ad accettarlo. C'è un rifiuto della nostra epoca a confrontarsi con l'invecchiamento del corpo e con le emozioni che su di esso agiscono, con il peso della memoria - o la sua perdita. Le narrazioni sembrano il terreno più adatto per affrontare questo tabù, come dimostra la crescente produzione di storie che hanno al centro personaggi in età avanzata. A scriverne sono più donne che uomini, poiché se è vero per tutti che si è modificata la mappa delta vita - e con essa l'immaginario sulle età - sono più le donne degli uomini a essere state coinvolte in un cambiamento radicale netta concezione, percezione e figurazione della vecchiaia. Perché il corpo dette donne, più di quello degli uomini, è stato ed è al centro di sperimentazioni biologiche e dell'ingegneria della riproduzione. Perché le donne hanno maggiore attenzione alle attività relazionali e alla mutevolezza dei contesti. Ma anche perché sono le ragazze del Sessantotto, che hanno ben imparato a riflettere su se stesse, quelle della ""prima volta"""" anche per quanto riguarda il pensiero e la rappresentazione della vita lunga."" -
Lotta poetica. Il messaggio politico nella poesia visiva 1965-1978. Ediz. illustrata
La mostra che questo catalogo documenta si inserisce pienamente all'interno del programma che la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia (già Fondazione Banca del Monte) ha realizzato negli ultimi anni sul tema dell'arte verbovisuale, in collaborazione con gli archivi Palli e Berardelli. II programma si connetteva al grande cantiere di Tracarte, guidato da Vito Capone, e ne ha costituito una derivazione naturale. -
Garbatella. Lo stabilimento dei Bagni pubblici. Innocenzo Sabbatini, l’architetto visionario
Garbatella, oggi, è un nome che di per sé va oltre i confini della città di Roma, come il Quartiere Latino o Belleville di Parigi, Mitte o Kreuzberg di Berlino, Highbury o Islington di Londra. Fin dalla sua nascita nel 1920, infatti, la Borgata Giardino Concordia, edificata per ospitare gli operai della zona industriale dell'Ostiense, ha evocato le esperienze delle Garden City europee. Questo Quaderno è dedicato alla storia dello Stabilimento dei Bagni pubblici e all'architetto Innocenzo Sabbatini, che con la sua opera ha segnato profondamente il suggestivo quartiere dell'Istituto Case Popolari. -
Il bucato del gommista. Riflessioni poco serie di un tipo che non esiste
In un contesto di complessità economica e sociale come quello attuale molti hanno perso il senso dell'umorismo. Per altri nulla è cambiato, non avendolo mai avuto. Questo libro fornisce qualche spunto per ritrovarlo ed è un invito a non prendersi troppo sul Serio. Meqlio l'Adiqe. -
La patata. Dal territorio alla tavola
Monografie dedicate ogni volta a un prodotto, esplorato attraverso trenta ricette, trenta modi diversi per gustarlo, e semplici che affondano le radici nella tradizione ma anche piatti nuovi per chi ama stare ai fornelli e pensa alla tavola come a un momento di convivialità. Non mancano i consigli per un acquisto consapevole e qualche utile trucco. -
La lenticchia. Dal territorio alla tavola
Monografie dedicate ogni volta a un prodotto, esplorato attraverso trenta ricette, trenta modi diversi per gustarlo, e semplici che affondano le radici nella tradizione ma anche piatti nuovi per chi ama stare ai fornelli e pensa alla tavola come a un momento di convivialità. Non mancano i consigli per un acquisto consapevole e qualche utile trucco. -
La testa nel secchio. Tenco, Paoli, Lauzi, Ciampi, Dalla. Le mie «figiuate» in compagnia dei cantautori
Questa è la storia di una banda di ragazzi che ha fondato la musica italiana raccontata dal capobanda: Gian Franco Reverberi. Fu lui ad accendere la scintilla di quella che all'inizio degli anni 60 è stata la prima vera generazione cantautorale italiana. Fu lui a portare da Genova alla Ricordi di Milano personaggi come Gino Paoli, Bruno Lauzi, Luigi Tenco. Fu lui a ricordarsi di un livornese allampanato con cui aveva fraternizzato durante il servizio di leva, Piero Ciampi, e a offrirgli l'opportunità di incidere il suo album d'esordio. E fu sempre lui, una volta approdato alla RCA italiana, a occuparsi di un esplosivo talento destinato a un luminoso futuro: Lucio Dalla. Spesso confuso (con suo grande spasso) con l'altrettanto famoso fratello Gian Piero (il celebrato arrangiatore di Fabrizio De André, New Trolls, Mina e Lucio Battisti, il geniale inventore del Rondò Veneziano), Gian Franco Reverberi è un uomo di musica di prim'ordine, ma anche una persona schiva e incline a lavorare nell'ombra, lontano dalla ribalta. Raccontando mezzo secolo di storia della musica italiana, Reverberi non indulge mai al mero sentimentalismo, al sentimento scivoloso della rievocazione nostalgica né tantomeno alla tentazione dell'autocelebrazione, preferendo iniettare nelle sue pagine salutari dosi di ironia, donando alla narrazione una leggerezza e una gradevolezza molto rare in questo tipo di autobiografie. Prefazione di Maurizio Becker. -
Centocelle. Storie e luoghi del quartiere dalla A alla Z
Un percorso curioso per visitare un quartiere recente ma così pieno di storia, un percorso in ordine alfabetico: dall'aeroporto al concerto spontaneo da un balcone di Claudio Baglioni (nel quartiere dove ha vissuto la sua infanzia), da Accattone di Pasolini alle gesta eroiche degli abitanti di Centocelle durante la Resistenza. Un quartiere tutto da conoscere, una periferia che per chi c'è nato e ci vive sa che la vita scorre e che la paura che si racconta di questi luoghi, spesso, abita soltanto negli slogan dei politici, sulle pagine dei giornali o nel cianciare continuo e indistinto della televisione. -
L'innumerevole uno
Per molti e molte, crescere negli anni Settanta non fu esattamente una passeggiata. All'esaltazione di una realtà in rapido cambiamento; sì univano domande sulla propria identità, in altrettanta rapida trasformazione, e sui propri desideri, tutti da riconoscere e, possibilmente, da assecondare. Così per la protagonista di questo originale memoir ricostruire per frammenti una vicenda e un percorso passa per una operazione proustiana di momenti fatti di sensazioni, intuizioni, epifanie - una saponetta all'essenza di una sostanza misteriosa, un taglio di capelli che ti trasforma, l'immagine di una antica regina egizia che ritorna. E si avverte forte la presenza di un ""angelo"""" dal sesso incerto ma di grande saggezza, un provocatore ma anche, realmente, un simbolo del cambiamento: sintesi e portato di quella pluralità identitaria che non si risolve con la domanda: chi sono? Siamo molte e diverse cose: donne ma forse anche uomini, amici e allo stesso tempo amanti, presenti nel nostro tempo eppure inevitabilmente segnati dal passato."" -
La ragazza che ero, la riconosco. Schegge di autobiografie femministe
Genova, anni Settanta: molte donne, come in altre città italiane, partecipano al movimento femminista che riempie le piazze. Ma fanno contemporaneamente anche un lavoro più nascosto, riunendosi in collettivi nelle case e nelle sedi più o meno provvisorie che la politica povera della sinistra extraparlamentare poteva mettere a disposizione in quegli anni. Quel lavoro, vera e propria pratica politica definita ""autocoscienza"""", ha segnato la vita di tutte ed è l'eredità che le ragazze del '68 lasciano alle donne venute dopo. A quarant'anni di distanza, otto protagoniste di quel collettivo femminista genovese si sono reincontrate, per provare a raccontare che cosa è successo nel frattempo a ciascuna di loro e al mondo. Questi frammenti di biografie femministe illuminano una stagione di forte impegno ancora troppo lacunosamente ricostruita, affondando nella storia personale di ognuna, nelle differenze di classe e collocazione, nelle reciproche relazioni e nelle vicende di una città, dal dopoguerra a oggi."" -
Un anno senza Totti
Un omaggio a uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi che ha rappresentato sia sul campo che nella vita un modello e un esempio che ha fatto innamorare milioni di tifosi e non. Un viaggio attraverso i dieci (10 come la maglia) momenti più significativi della vita di Francesco Totti attraverso aneddoti curiosi e inediti raccontati da amici e “nemici”. Franco Brizi e Francesco Repice hanno trasferito nelle pagine di questo libro, il loro amore per un personaggio che, parafrasando Riise, «è stata la cosa più vicina a Dio in una squadra di calcio». Il libro è corredato da un apparato fotografico riproducente le pagine più significative dei quotidiani sportivi relative a momenti esaltanti della sua carriera. -
Quello che i muri dicono. Guida ragionata alla street art della capitale
C'è una nuova Roma che parla dai muri, artistica, creativa, effervescente, in perenne movimento. Una Roma che cambia e si ridipinge, nelle stazioni dei treni e della metro, sulle pareti delle scuole, sulle scalinate, ovunque ci sia uno spazio. Dall'occhio di Pasolini che scruta il Pigneto realizzato da Mauro Pallotta, ai personaggi che emergono dalle tenebre dipinti da Borondo al Museo della Mente; dai dipinti di Alice Pasquini fino al condominio di Tor Marancia. Un fenomeno, difficile da censire o da fermare, nato in sordina, clandestinamente e poi entrato nelle gallerie d'arte. Cambia il volto immobile della città, specie nelle periferie: il muro lancia messaggi e colori, diventa ""un dono"""" per chi passa, anche se dovrà combattere contro le usure del tempo. E la strada produce tutto: poesie, panchine, alberi scolpiti, perché è lì che c'è il contatto con la gente, è lì che si lanciano le idee. Un percorso da scoprire, dunque, quello che racconta questo libro, dando voce agli autori e ricostruendo la storia della Street art capitolina, nata ormai quarant'anni fa con il primo murales a Tor di Nona. Ma era di protesta!"" -
La strategia del silenzio. Le ultime eroine di Jane Austen
Per celebrare il bicentenario della prima pubblicazione postuma dell'ultimo capolavoro di Jane Austen, ""Persuasione"""" (1818), Alessandra Quattrocchi ci invita a mettere per un attimo da parte la brillante Elizabeth Bennet di """"Orgoglio e pregiudizio"""" per concentrarci invece sulle """"eroine silenziose degli ultimi tre romanzi: la riservata Jane Fairfax di """"Emma"""", la taciturna Fanny Price di """"Mansfield Park"""" e la contegnosa Anne Elliot di """"Persuasione"""". Sono giovani donne segnate dalla solitudine emotiva, dalla fragilità economica, dalla vulnerabilità della loro condizione di orfane con scarso o nullo status sociale, che potrebbe facilmente condurle verso la catastrofe dello zitellaggio, condannandole a essere povere e invisibili. È il lato oscuro di Austen, quello che emerge dalle protagoniste. E anche i lieti fini - quei matrimoni risolutori che concludono i tre romanzi - appaiono qui più come una soluzione fortunosa, che come coronamento di una vicenda romantica."" -
Il mosaico della memoria. Omaggio a Giacoma Limentani
Scrittrice dalla attività multiforme, traduttrice, saggista e abile narratrice, sempre attenta al valore della parola, Giacoma Limentani è figura assai nota dentro e fuori la comunità ebraica romana. In occasione del suo 90° compleanno, la Società Italiana delle Letterate - che l'ha nominata sua socia onoraria nel 2013 - le dedica questo piccolo volume curato da Adriana Chemello, che contiene scritti di studiose affermate e di giovani studiose che sulla sua scrittura si sono formate, oltre a un intervento della stessa Limentani e una intervista. Un piccolo ""dono"""", un omaggio, un liber amicarum che tuttavia può essere un buon viatico anche per coloro che volessero avvicinarsi per la prima volta all'opera di questa cantatrice della memoria, maestra di sapienza ebraica, finissima affabulatrice. Una scrittura necessaria la sua, impellente, che si impone come non dilazionabile - specie nei tre romanzi della memoria ora raccolti in un unico volume dal titolo Trilogia - dove l'intelligenza delle emozioni guida la penna a trasmettere il pensiero-esperienza del singolare. Racconti autobiografici in cui l'autrice """"dice, insegna narra"""". E storicizza il dolore, per chi voglia ascoltare.""