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La città che cambia. Nuove tipologie per le funzioni del moderno
Il volume ricostruisce il ruolo degli architetti e degli ingegneri che tra l'Unità e il fascismo definirono, grazie a soluzioni tipologicamente innovative, il volto di Milano, con quei caratteri di omogeneità che ancor oggi la definiscono, riuscendo a contenere gli strappi della crescita accelerata della ""città più città d'Italia"""" attraverso opere che ne intesero il respiro storico e i profondi caratteri di continuità."" -
Boccaccio and the european literary tradition
I maggiori esperti del Boccaccio si misurano con la complessa poesia del Certaldese per approfondire il suo rapporto con i classici, l'influenza sulla letteratura europea e il contributo fondamentale alla cultura dell'Umanesimo e del Rinascimento. -
La polemica europea sull'Inquisizione
I saggi raccolti in questo volume mettono a fuoco aspetti e momenti sostanziali di un tema particolarmente complesso: le reazioni italiane ed europee alla censura cattolica, e in particolare all'operare dell'Inquisizione, manifestatesi in varia forma poco dopo l'istituzione cinquecentesca del Sant'Ufficio e della Congregazione dell'Indice fino alla soppressione o riforma di entrambi gli istituti nel secolo XX. -
La rivista «Commerce» e Marguerite Caetani. Vol. 3: Letters from D.S. Mirsky and Helen Iswolsky to Marguerite Caetani.
Marguerite Chapin Caetani (1880-1963) fu una donna controcorrente e rivoluzionaria. Esperta e finissima conoscitrice d'arte, appassionata di letteratura, si fece promotrice di importanti iniziative culturali in un ambiente ancora prevalentemente maschile. Fondò due delle più prestigiose riviste letterarie europee dell'epoca: ""Commerce"""" (1924-1932) e """"Botteghe Oscure"""" (1948-1960). Questo carteggio - la corrispondenza inedita col Principe Mirsky, uomo politico russo e storico della letteratura, promotore della diffusione della letteratura russa nei vari paesi europei, e con Helen Iswolsky, scrittrice, traduttrice e giornalista russa - è una delle testimonianze più vivaci del fermento intellettuale di quegli anni."" -
Giovanni Battista Della Porta scultore (1542-1597). Prima di Bernini
La produzione scultorea a Roma prima dell'esordio di Gian Lorenzo Bernini ha una sua ben caratterizzata fisionomia per la presenza di forti personalità di provenienza diversa. Un caso emblematico di questo ambiente è Giovanni Battista Della Porta, qui presentato per la prima volta nella poliedricità delle sue attività: dalla scultura all'architettura, dal collezionismo al restauro, al mercato delle antichità. Della Porta fu il protagonista della feconda stagione romana dominata da autorevoli mecenati come i Farnese e i Caetani che investirono in iniziative artistiche anche al fine di una propaganda politica. Statue e medaglie all''antica', ritratti policromi, cappelle marmoree divennero il medium privilegiato per la rappresentazione dell'immagine del potere e Della Porta fu uno degli artisti che seppero ben rispondere ai desideri autocelebrativi dei committenti. Le numerose notizie, attribuzioni e osservazioni discusse nel libro, insieme alla corposa raccolta documentaria, arricchiscono la conoscenza anche della scultura italiana nel secondo Cinquecento e delineano, in maniera più nitida, una tendenza, di cui Della Porta fu uno degli interpreti, che finisce con l'incontrarsi con le novità di primo Seicento. -
La disillusione socialista. Storia del sindacato rivoluzionario in Italia
Uscendo fuori dallo schema interpretativo classico, Giorgio Volpe propone una storia del sindacalismo rivoluzionario che va inserita nell'ambito più generale delle trasformazioni sociali che accompagnarono il movimento operaio italiano in età liberale. -
Diario. Vol. 1: 1939-1941.
"Ma perché io scrivo tutte queste osservazioni, che, se pervenissero in mano a qualche competente autorità, sarebbero sufficienti a mandarmi almeno al confino? Per due ragioni: primo perché se questo periodo passerà prima che io muoia, e se io vedrò il tempo in cui poter fare la storia sincera di questi anni, tutti i piccoli episodi che registro potranno servire a ricostruire l'atmosfera in cui oggi soffochiamo; secondo perché, se questo tempo non passerà per qualche mezzo secolo, e se noi siamo veramente i superstiti malinconici di una civiltà al tramonto, potrebbe tra qualche secolo questo scartafaccio cadere in mano di qualche studioso di storia e apparire un documento di vita non privo di interesse... E poi e poi: scrivo tanto per protestare, tanto per far sapere a me stesso, rileggendo quello che ho scritto, che c'è almeno uno che non vuol essere complice!"""" Testimonianza della crisi definitiva del regime fascista, il """"Diario"""" è anche il racconto del farsi di una rinascita civile collettiva del paese che precedette quella economica e materiale." -
Diario. Vol. 2: 1942-1945.
Giornale intimo e documento della crisi della civiltà europea, il Diario non vuole presentare gli esiti pacificati di una lotta già vissuta e vinta: assai più suggestivamente esso è l'itinerario in fieri di una liberazione, in primo luogo interiore, con tutto il suo carico di incertezze e di aporie. È la testimonianza di un cammino morale, intellettuale e spirituale, assai più ricco di domande che di risposte. Un romanzo di formazione, lo si potrebbe anche definire, o la fenomenologia di una coscienza acutissima e unica, ma al contempo, per la quantità di personaggi che vi hanno parte, racconto corale agli italiani di oggi del farsi progressivo della coscienza democratica del nostro popolo. -
Papiri dell'Università di Genova. Vol. 5
Il volume raccoglie l'edizione di quaranta frammenti dei papiri dell'Università di Genova (PUG), una piccola collezione formatasi attraverso acquisti sul mercato antiquario negli anni Cinquanta del secolo scorso. I papiri greci e copti qui presentati sono per la maggior parte del tutto inediti. Con l'eccezione di un testo letterario, un frammento neotestamentario dall'Epistula Jacobi (PUG V 186), si tratta di papiri documentari, databili dall'età romana all'età araba e di provenienza per lo più ignota. -
Otto studi di filologia per Aldo Menichetti
Aldo Menichetti è professore emerito di Filologia romanza presso l'Università di Friburgo. Membro dell'Accademia Ambrosiana e Accademico della crusca, vi dirige il centro di filologia italiana e la rivista ""Studi di filologia italiana"""". In questo volume, gli allievi di Menichetti dedicano al loro grande maestro una raccolta di saggi di filologia italiana."" -
Milano città delle culture. Vol. 1: Spazi e paesaggi.
Tra le tante anime di Milano, che sin dall'epoca tardoantica ne hanno fatto una città a vocazione metropolitana, la proiezione verso l'esterno costituisce uno dei tratti più peculiari. È un'apertura che si accompagna alla capacità di recepire e integrare gli stimoli provenienti dalle molteplici culture che l'hanno attraversata e che l'attraversano; di assimilare lingue, progetti e stili, ponendoli a fulcro del processo di modernità. I testi raccolti nel volume propongono una ricognizione sulla storia della città e delle sue relazioni con le culture europee ed extraeuropee. Al tempo stesso, indagano come Milano, attraverso l'avvicendarsi nel tempo di relazioni e di viaggi, di storie e di autori, di esperienze sociali e di riscritture spaziali, sia divenuta ricettacolo di rappresentazioni, deposito di immagini dell'altro e sull'altro. Contro il luogo comune di città 'generica' e impersonale, il racconto di Milano si popola così di volti, di sguardi inusuali, di aneddoti e di particolari inediti, che narrano di un'occasione inaspettatamente ideale per l'esercizio dell'immaginario. -
Io sono quella che tu fuggi. Leopardi e la natura
Leopardi è a pieno titolo un ""filosofo naturale"""", per le sue competenze scientifiche e per l'originalità del suo pensiero. I grandi e tragici interrogativi leopardiani intorno al tema della felicità impossibile acquistano il loro pieno significato attraverso la profonda comprensione dell'unica e complessa realtà naturale, fisica e umana, raggiunta da Leopardi già nei """"sette anni di studio matto e disperatissimo"""". Tale rapporto di Leopardi con la scienza e la filosofia della natura è oggetto di una trattazione complessiva, distinta per temi: astronomia, cosmologia, matematica, chimica, biologia, storia naturale, fisica, tecnologia, storia della scienza, antropologia. Il """"naturalismo"""" leopardiano esce così dalle abusate formule scolastiche per mostrare tutta la sua concreta ricchezza, ancora oggi filosoficamente pregnante."" -
Magia, superstizione, religione. Una questione di confini
Superstizione, magia e stregoneria sono particolarmente radicate nel Seicento, ma le ricerche dimostrano, da una parte, che tali credenze sono sopravvissute ben oltre il secolo dei Lumi e, dall'altra, che è molto difficile, se non impossibile, operare una netta demarcazione dei confini tra stregoneria, magia, superstizione, e perfino religione nell'Europa dell'età moderna. È quello che tentano di fare gli autori di questo volume attraverso un costante confronto tra la prospettiva storica, antropologica e teologica. -
Carteggio (1930-1932). Vol. 22
Secondo volume del Carteggio tra don Giuseppe De Luca e Giovanni Papini relativo al 1931, queste lettere testimoniano lo scambio fecondo tra due importanti intellettuali del Novecento, che si confrontano, in un momento decisivo dei rapporti tra mondo cattolico e fascismo, sul futuro politico dell'Italia, sull'arte e sulla fede. -
Carteggio. Vol. 23: 1930-1932.
Questo secondo volume del carteggio tra don Giuseppe De Luca e Giovanni Papini documenta un passaggio cruciale della vicenda personale e del sodalizio intellettuale di quelli che furono due tra i maggiori protagonisti della cultura italiana tra le due guerre: il primo, sotterraneo ma tenace tessitore di un dialogo tra cultura cattolica e cultura laica; il secondo, celebre ma controverso scrittore e convertito. L'incontro di due figure pur così differenti per cultura, carattere, itinerario di formazione e ruolo pubblico alimentò un fitto intreccio di riflessioni sui rispettivi ruoli e su alcune tra le questioni allora di più viva attualità. Dal denso scambio epistolare emergono infatti temi quali la polemica antidealista contro Croce e Gentile, il conflitto tra Chiesa e fascismo sull'Azione cattolica, il mito della romanità, il confronto ormai ineludibile del cattolicesimo con la modernità. Attraverso il dialogo dei due intellettuali si snoda anche la prima stagione del ""Frontespizio"""", che in buona parte proprio grazie al loro contributo sarebbe diventata una tra le più importanti riviste cattoliche degli anni Trenta."" -
Scholia graeca in Odysseam. Ediz. bilingue. Vol. 3: Scholia ad libros e-g.
Da oltre 150 anni si attende una nuova edizione di quanto rimane dell'esegesi antica all'Odissea: l'invecchiata edizione degli Scholia in Odysseam di W. Dindorf (Oxford 1855) è molto lontana dall'offrire agli studiosi uno strumento affidabile. L'edizione critica degli scolî, di cui questo volume costituisce il terzo tomo, raccoglie tutti gli scolî greci ai canti V e VI conservati dai manoscritti antichi e medievali, distinti - ove possibile - per provenienza e tipologia e corredati di un apparato critico e di un ricco apparato di testimonia e loci similes, essenziale per comprendere e collocare storicamente ogni singola spiegazione. Per la prima volta è stata condotta una collazione completa dei codici recanti scoliografia odissiaca: molto del materiale qui presentato era inedito e contribuirà a migliorare la nostra conoscenza del modo in cui i versi dell'Odissea sono stati letti e intesi dall'antichità fino all'epoca bizantina, nonché a far luce sulla storia della grammatica e della filologia nel mondo antico, che ebbero sempre al loro centro proprio i poemi omerici. -
Libellus dialogorum. Testo latino a fronte
I 14 dialoghi che compongono il Libellus dialogorum di Enea Silvio Piccolomini, il futuro papa Pio II, affrontano in modo polemico le tematiche più importanti della storia religiosa del XV secolo, tra cui la superiorità del concilio sul papa e la possibilità di deporlo, dimostrando un notevole distacco dal pensiero ufficiale col quale si ricongiungerà solo nel 1447 con la sottomissione ad Eugenio IV. L'edizione critica - con testo originale a fronte - è corredata da un'ampia introduzione e note di commento storico-letterarie. -
«Cantare di Camilla» di Pietro Canterino da Siena. Storia della tradizione e testi
Il ""Cantare di Camilla"""" - che narra le imprese della bella Camilla, figlia di Amideo re di Valenza - è un cantare del tardo Trecento tramandatoci da cinque testimoni che recano un intenso lavoro di rimaneggiamento testuale da parte dei copisti. L'edizione critica è accompagnata da note di commento che restituiscono il contesto nel quale operava l'autore, quello dei poeti popolari che nelle pubbliche piazze intrattenevano gli ascoltatori, ora allietandoli con la narrazione di storie avventurose e fantastiche, ora informandoli dei grandi avvenimenti della storia contemporanea."" -
La «politica dell'equilibrio» di Lorenzo De' Medici nel carteggio degli oratori fiorentini alle corti di Roma, Napoli e Milano
Salvata a stento la fragile barca della repubblica fiorentina dal molteplice assalto guidato da papa Sisto IV, il giovane Lorenzo s'avvale di una rete di fidati collaboratori presso le principali corti italiane per giungere a guidare, sotto colore di modesto suggeritore o ""segretario"""", le mosse dei pericolosi colleghi, accettando una sgradita parentela con un poco pregevole papa pur di guadagnarsene la fiducia e trattenerlo dal gettarsi in una guerra rovinosa per sé e per l'Italia. La corrispondenza sua, ma soprattutto degli abili membri della sua brigata presso le varie corti, forma l'ordito di un racconto che oppone intelletti svegli a presuntuose ambizioni da governare. La trama dell'impresa di promuovere a cardinale l'ancor fanciullo figlio di Lorenzo evidenzia l'immoralità dei membri della corte di Roma, chiaramente giustificando la prossima esplosione della rivolta luterana che quel fanciullo, divenuto ormai papa Leone X, sarà impotente a domare. Un'oculata scelta dei brani utilizzati avvicina il libro piuttosto a un romanzo che a una usuale esposizione storica."" -
Esame di coscienza di un letterato-Carte Rolland-Diario di trincea. Ediz. critica
"La guerra non cambia niente. Non migliora, non redime, non cancella: per sé sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i peccati. In questo mondo, che non conosce più la grazia"""". Nei suoi soli trentuno anni di vita, Renato Serra è riuscito a stagliarsi nel panorama culturale del Novecento come una delle personalità più alte e affascinanti. In occasione del centenario della sua morte, avvenuta in trincea durante la terza battaglia dell'Isonzo, viene qui presentato - per la prima volta in edizione critica, corredato da una riproduzione fotografica dell'autografo e da un approfondito commento storico-critico - l'Esame di coscienza di un letterato - accompagnato inoltre dal Diario di trincea, toccante testimonianza del Serra uomo e scrittore, e dalle Carte Rolland, il lavoro che Serra stava dedicando al Premio Nobel per la letteratura 1915, Romain Rolland. Nel cuore di una polemica che divideva allora interventisti e neutralisti, questi scritti rappresentano un discorso ancora aperto e problematico, sull'opportunità del prender parte, sulla coscienza morale, sulla necessità e il dolore, sulla vita stessa."