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L' eterna infanzia
Accedere all'eterno è la meta del viaggio terrestre dell'uomo, il frutto di una lunga gestazione che abbraccia l'anima intera, riconsegnandola alla patria celeste. Un'ansiosa ricerca di infinito mosse la vita e l'opera di Luigi Fallacara (Bari 1890 - Firenze 1963), un bisogno irrefrenabile di ricomporre la frantumazione interiore nell'unità che trascende, precede e pacifica, per rinsaldarsi con la propria integrità e purezza originaria. Questo anelito si ripropone con decisione anche nell''Eterna infanzia', rifacimento del romanzo di formazione 'A quindici anni' (1932), al quale Fallacara mise mano nell'estate del 1943 (sullo sfondo la stagione ermetica e la rilettura di Dante). Tra il 1943 e il 1948, Fallacara tentò a più riprese di dare alle stampe il romanzo, ma invano. Rimasto inedito, 'L'eterna infanzia' vede ora la luce in un'edizione critica che ne ricostruisce la vicenda redazionale attraverso il confronto tra i tre testimoni: l'opera del 1932, un esemplare di 'A quindici anni' fittamente emendato e il dattiloscritto del 1943. -
Tradizioni morali. Greci, ebrei, cristiani, islamici
Il volume ricostruisce il farsi di diversi filoni di riflessione critica sui codici di norme accettati nelle società del bacino del Mediterraneo fino agli inizi dell'età moderna. Il campo di ricerca così delineato è una dialettica mai veramente spentasi fra ethos, tradizioni morali e teorie etiche come quelle di Aristotele. La lezione che possiamo trarre da questa polifonica vicenda storico-concettuale è la necessità di spezzare la gabbia di due opposti storicismi: lo storicismo trionfalista, che interpreta la storia dell'Occidente come avvento di una Ragione in grado di disperdere una volta per sempre le nebbie della superstizione, generando così la 'nuova morale' da impartire da una cattedra al popolo; e lo storicismo tradizionalista, religioso o ateo, che piange invece la perdita delle 'radici', teme il diffondersi del 'relativismo' e trema all'idea che gli esseri umani siano lasciati liberi di seguire in autonomia la propria coscienza. -
L' Impie convaincu ou dissertation contre Spinoza
"L'Impie convaincu ou Dissertation contre Spinoza"""", opera del 1684 qui ripubblicata con introduzione e note, rappresentò uno dei più audaci tentativi di saldare esplicitamente il pensiero di Cartesio e quello di Spinoza, in un momento in cui nel panorama intellettuale europeo si disegnava una fitta rete di polemiche sul cartesianismo. Fin da subito il libro ebbe un'accoglienza tutt'altro che fortunata, fra condanne ufficiali e critiche senz'appello. Decisivo al riguardo il socinianismo di Aubert de Versé: a fare problema cioè non era il bersaglio polemico dell'opera, ma la posizione da cui il suo autore pretendeva di parlarne." -
Thucydides Anglicus. Gli eight bookes di Thomas Hobbes e la ricreazione inglese delle storie di Tucidide (1450-1642)
Composti una quindicina d'anni prima dei grandi trattati della maturità, gli 'Eight Bookes of the Peloponnesian Warre' furono dati alle stampe da Thomas Hobbes a Londra, tra 1628 e 1629, dopo molti anni di pratica segretariale al servizio di un influente membro dell'aristocrazia inglese, William Cavendish, Conte del Devonshire. La traduzione di Hobbes si presenta oggi come una raffinata e intrigante lettura delle vicende che riguardarono la guerra del Peloponneso, il cui racconto, narrato nelle pagine dello storico greco, offrì al filosofo un'originalissima lente da cui guardare all'attualità politica, dominata dalla crisi costituzionale e parlamentare dei primi anni del regno di Charles I. Il libro prende le mosse da un ampio inquadramento della fortuna di Tucidide nella cultura e nell'institutio inglese del periodo, per giungere a esaminare nel dettaglio la traduzione hobbesiana e i suoi ricchi apparati, nell'intento di chiarire sia le principali istanze che animarono l'operato di Hobbes sia le ragioni per cui gli 'Eight Bookes' possono legittimamente essere considerati il momento più significativo della ricezione inglese di Tucidide nella prima età moderna. -
Una biografia intellettuale di Vilfredo Pareto. Vol. 1: Dalla scienza alla libertà (1848-1890).
Vifredo Pareto (1848-1923), economista e sociologo, è conosciuto soprattutto per i suoi scritti della maturità. L'autore ricostruisce qui l'abbondante quarantennio della sua biografia che termina alla vigilia dei fondamentali incontri con Pantaleoni e Walras. La brillante preparazione matematico-scientifica, la ventennale esperienza dirigenziale, la passione politica liberale, la sensibilità metodologica si riflettono in un impegno pubblicistico ancora frammentario, ma nel quale si riconoscono già molti dei temi - l'avversione al protezionismo e all'imposizione fiscale, la presa di posizione a favore del controllo delle nascite, l'interesse critico per il socialismo - che rientreranno, approfonditi e teorizzati, nelle opere del successivo Pareto professore universitario. -
Il cardinale Carlo Oppizzoni tra Napoleone e l'Unità d'Italia
Gli autori di questo volume fanno luce sugli aspetti più significativi del lungo episcopato del cardinale bolognese Carlo Oppizzoni (1769-1855). Gran parte della sua vita e della sua attività episcopale fu legata alla figura di Napoleone: nominato Senatore del Regno Italico, restaurò i diritti ed il prestigio della Chiesa di fronte all'autorità politica. Successivamente, per l'aperta disapprovazione e condanna delle seconde nozze dell'Imperatore, venne privato della porpora, conobbe l'esilio e il carcere fino alla caduta di Napoleone nel 1814. Con la restaurazione del Governo Pontificio nell'Arcidiocesi di Bologna del 1815, vi tornò definitivamente e riorganizzò la diocesi sia sotto il profilo amministrativo che pastorale. -
Il leviatano democratico. Parlamento, partiti e capi tra Weber e Kelsen
La riflessione filosofico-politica degli ultimi anni ha ampiamente tematizzato la crisi di quella che si è soliti chiamare 'democrazia rappresentativa'. L'odierno cittadino democratico, infatti, alla costruzione di un destino comune antepone i vincoli di sangue o l'appartenenza alla propria comunità di riferimento. In un contesto di questo tipo, le forme elettorali attraverso cui egli esercita la propria sovranità diventano espressioni fittizie di un'autodeterminazione che non può darsi. Muovendo da queste considerazioni, la ricerca di David Ragazzoni si prefigge di offrire una ricognizione critica degli scritti di tre autori che, agli esordi del '900, si interrogarono sulle trasformazioni della politica moderna: Max Weber, Carl Schmitt e Hans Kelsen. -
Rivoluzione protestante
"La parola d'ordine e l'arma contro ogni paternalismo deve essere: autonomia"""". Giuseppe Gangale in """"Rivoluzione protestante"""", uscito nel gennaio 1925, sviluppò il discorso che andava svolgendo sul settimanale """"Conscientia"""" da lui diretto. Di fronte al cattolicesimo, che """"prima di essere istituto o teologia, è mentalità"""", cioè abitudine al conformismo e culto dell'autorità, occorre un completo rivolgimento, un modo diverso di essere cristiani nella società e nella storia. """"Rivoluzione protestante"""" si configurava dunque come una sorta di """"manifesto-appello"""" perché l'Italia riconoscesse, mentre altre rivoluzioni erano in corso, quella che davvero le era mancata e di cui aveva estrema necessità. Gangale declinava così sul piano religioso - ma anche politico e sociale - temi fortemente consonanti con quelli dell'amico editore, Piero Gobetti." -
La cooperazione operaia
Promuovere la ""riscossa della cooperazione"""" dopo la repressione squadrista del movimento fra il 1922 e il 1924 era l'intento di Biagio Riguzzi e Romildo Porcari nel pubblicare presso Gobetti questo volume. Uscito nel maggio 1925, anche grazie all'interessamento di Riccardo Bauer, La cooperazione operaia nasceva dalla lunga riflessione teorica e dalla personale esperienza sul campo di due esponenti del socialismo riformista parmense e intendeva dimostrare con un'ampia documentazione che l'organizzazione cooperativistica apportava indubbi vantaggi, favorendo l'aumento dei redditi e contrastando i mali tipici del modello economico capitalistico. La ripresa delle forze popolari di opposizione, dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti, fu tuttavia di breve durata. Il fascismo irreggimentò ben presto il movimento cooperativo nel Sindacato Italiano Cooperative, mentre la riflessione di Riguzzi e Porcari potè essere ripresa soltanto dopo la caduta del regime."" -
Archivio italiano per la storia della pietà. Vol. 28: I sacri monti: itinerari ascetici cristiani.
Il tema di questo volume è quello dei Sacri Monti: indagato in particolar modo nella realtà del Piemonte e della Lombardia e soprattutto da un punto di vista artistico e architettonico, viene poi esteso ad altri luoghi italiani e spagnoli significativi e analizzato nella prospettiva degli itinerari spirituali. -
In dialogo con Vico. Ricerche, note, discussioni
Giuseppe Cacciatore ha dedicato a Vico gran parte della sua attività di studioso. In questi saggi, Cacciatore ripercorre il pensiero di Vico in rapporto ai temi ricorrenti degli scritti del filosofo napoletano: storia, metafisica, filosofia civile, filologia e ragione poetica. Particolare interesse riveste l'ultima sezione, dedicata alla presenza vichiana nel mondo filosofico spagnolo. Emerge in questi contributi tutta la ricchezza del pensiero vichiano nonché gli spunti per una riflessione interculturale contemporanea che ne può derivare. -
Istruzioni per non morire in pace. Patrimoni, rivoluzioni, teatro
Un valzer ballato sopra un cumulo di macerie, cappelli di paglia che diventano cuffie chiodate, cumuli di carta che si spostano, che viaggiano. 'Istruzioni per non morire in pace' racconta un mondo - il mondo tra il 1914 e il 1918 che precipita dentro una catastrofe. I personaggi sono lì, sul crepaccio: chi lavora alle poste, chi in fabbrica, chi prega Dio, chi viaggia e insegue ambizioni, chi recita, chi dipinge, chi spia, chi compila piani militari, chi scrive. Il futuro è poco più di una nube minacciosa. Mentre la tempesta si prepara, loro - come noi - vivono, amano, progettano, sperano. Per qualcuno, dopo i decenni di una lunga pace europea, la guerra ha perfino il bagliore della Grande Occasione: economica, politica, esistenziale. Gente comune, anonima, incrocia o sfiora la traiettoria biografica di personaggi consegnati alla Storia. Ma tutti prendono parte allo stesso, drammatico destino: quello di veder crollare il mondo com'era. Il tentativo, in forma teatrale, di una debordante, disperata e vitalissima foto di gruppo sull'orlo del baratro: un dagherrotipo affollato e mosso, rubato un istante prima del buio. -
Unsuspected competitive contexts in early opera. Monteverdi's milanese challenge to Florence's Euridice (1600)
Grazie ad un apparato documentario di testi cinquecenteschi scarsamente studiati dagli storici della letteratura e per lo più sconosciuti agli storici della musica, il melodramma viene analizzato in questo studio da una prospettiva squisitamente letteraria e messo in rapporto con il dramma pastorale. Questa impostazione restituisce una visione del melodramma più articolata che, oltre a vari aspetti direttamente riconducibili alle poetiche neo-aristoteliche tardo rinascimentali, include un probabile nesso con Milano sinora mai considerato. -
La rivista «Commerce» e Marguerite Caetani. Vol. 5: Correspondance française. Marguerite Caetani, Jean Paulhan et les auteurs français.
La correspondance que Jean Paulhan et Marguerite Caetani ont échangée de 1924 à 1945 confirme que Jean Paulhan fut un conseiller essentiel pour Marguerite Caetani à l’époque de la revue Commerce, même s’il ne fut pas un membre officiel du comité de rédaction en raison de ses fonctions à la tête de La NRF. Dans le présent ouvrage, nous suivons à la fois l’histoire de la revue et l’évolution d’une amitié : un commerce affectueux se noue avec les années. En témoigne la façon dont les deux correspondants s’adressent l’un à l’autre, de « Princesse » à « Chère Marguerite », de « Monsieur » à « Très cher Jean ». Paulhan était un habitué de la Villa Romaine, domicile versaillais des Caetani, où la princesse recevait maintes personnalités du monde de l’art. Agrémentées parfois de quelques dessins, ou véritables textes littéraires, les lettres de Paulhan révèlent tour à tour son talent d’épistolier et son génie de l’amitié. Ce volume contient également la correspondance de Marguerite Caetani avec de nombreux auteurs de Commerce, comme Paul Claudel, André Gide, Jean Giono, Marcel Jouhandeau ou André Suarès. -
Libere di sapere. Il diritto delle donne all'istruzione dal Cinquecento al mondo contemporaneo
La storia del diritto delle donne all'istruzione e il secolare pregiudizio riguardante le capacità razionali del cosiddetto 'sesso debole' non sono mai stati finora oggetto di una trattazione sistematica. Partendo dalla questione della formazione femminile nella storia dell'Europa e soprattutto in quella italiana tra XVI e XX secolo, la prospettiva si allarga a tutto il contesto mondiale, prendendo in esame le principali conferenze e i documenti internazionali e regionali sul tema, dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 alla Piattaforma di Pechino del 1995. -
Colloqui con Franco
Oggi, nel curioso andirivieni delle mode pedagogiche, fa sorridere il fatto che da qualche anno tutti parlino di emozioni, da quando alcune scoperte nel campo delle neuroscienze insieme a frequenti pubblicazioni uscite da numerose università statunitensi, sembrano aver dato finalmente dignità teorica al peso delle emozioni nell'attività educativa, nota peraltro ad Atene qualche millennio fa. Mi è tornata alla mente questa esperienza perché ben prima e in tutt'altro contesto, Piero Calamandrei fu a suo modo acuto sperimentatore di una sua personale 'pedagogia dell'ascolto' ed è particolarmente interessante tornare a leggere questi colloqui oggi, perché capaci di dare respiro e nutrimento a coloro che si cimentano nell'educazione di bambini e ragazzi a scuola e a casa. -
The Vico road. Nuovi percorsi vichiani
Questo volume presenta gli atti del convegno internazionale ""The Vico Road"""", tenutosi presso l'IEA di Parigi nel mese di gennaio del 2015. Obiettivo del Convegno è stato quello di fare il punto, nei limiti del possibile, sullo stato della ricerca su e intorno alla filosofia di Giambattista Vico, facendo emergere - come di fatto è emerso - un panorama di interessi variegato e complesso che descrive una parte delle riflessioni contemporanee su Vico."" -
Lo stato rustico. Vol. 1
La fabula dello Stato rustico è elementare: narra il viaggio del pastore Clizio e della Musa Euterpe lungo un itinerario reale e fantastico insieme, un viaggio tra Genova ed Elicona. Su questa trama narrativa si intesse una struttura complessa, nella quale ampie digressioni descrittive, morali e didascaliche si alternano, ma anche si sovrappongono e combinano, convivendo con materiali della letteratura esameronica, con i temi della poesia lirica ed elegiaca, e della letteratura pastorale, pescatoria e venatoria, con oggetti d'arte e di natura. I giudizi dei primi lettori concordano nel riconoscere al poema novità nelle immagini e nelle figure, curiosità dei traslati, stile meraviglioso: un testo dunque di indubbia importanza per intendere la letteratura italiana di primo Seicento. -
Lo stato rustico. Vol. 2
La fabula dello Stato rustico è elementare: narra il viaggio del pastore Clizio e della Musa Euterpe lungo un itinerario reale e fantastico insieme, un viaggio tra Genova ed Elicona. Su questa trama narrativa si intesse una struttura complessa, nella quale ampie digressioni descrittive, morali e didascaliche si alternano, ma anche si sovrappongono e combinano, convivendo con materiali della letteratura esameronica, con i temi della poesia lirica ed elegiaca, e della letteratura pastorale, pescatoria e venatoria, con oggetti d'arte e di natura. I giudizi dei primi lettori concordano nel riconoscere al poema novità nelle immagini e nelle figure, curiosità dei traslati, stile meraviglioso: un testo dunque di indubbia importanza per intendere la letteratura italiana di primo Seicento. -
Per una scuola di libertà
La scuola media inferiore è oggi unanimemente considerata l'anello debole del nostro sistema di istruzione: i test ci dicono che i nostri studenti, allineati a quelli degli altri paesi all'uscita dalla scuola elementare, accumulano nel triennio successivo un ritardo destinato a non essere più recuperato. Eppure la nascita nel '62 della ""scuola media unica"""" fu una vera innovazione, che intese sancire la fine della separazione precoce tra popolo e classe dirigente. Rileggere oggi l'appassionato discorso parlamentare di Tristano Codignola con cui la scuola media venne istituita, ci consente di tornare alle radici ideali di quella che fu, e nonostante tutto rimane, una conquista fondamentale sulla strada dell'attuazione della nostra Costituzione e di una democrazia autenticamente progressiva.""