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Lezioni di storia ecclesiastica. L'antichità
Ernesto Buonaiuti (1881-1946) è stato uno dei più importanti esponenti del modernismo italiano. Studioso di storia del cristianesimo e di filosofia della religione, fu scomunicato e dimesso dallo stato clericale dalla Chiesa cattolica per aver preso le difese del movimento modernista e fu poi privato della cattedra universitaria per essersi rifiutato di giurare fedeltà al regime fascista. Le lezioni di storia ecclesiastica dedicate all'età antica qui pubblicate, rimaste completamente inedite, sono riemerse solo nel 2011 dall'archivio del seminario vescovile di Bergamo. In esse scopriamo lo spirito più autentico del Buonaiuti studioso, che indaga quasi ogni momento e ogni figura saliente della storia cristiana dell'antichità, facendo emergere in più punti le sue posizioni sulla Chiesa cattolica per la quale, rivendicando i diritti della libera ricerca, ha sempre auspicato un rinnovamento dall'interno. -
«La verità delle cose». Margherita Luisa D'Orléans: donna e sovrana d'Ancien Régime
Moglie del granduca Cosimo III de'Medici, Margherita Luisa d'Orleans fu un personaggio assai controverso. In questo studio approfondito Lagioia ripercorre la vicenda del suo infelice matrimonio; del suo amore vero per il cugino Carlo di Lorena; della sua partenza da Firenze dopo che, grazie ad una «volonté determineé», riuscì a separarsi dall'odiato coniuge e a fare ritorno in Francia. La ricca messe di testimonianze e di fonti ricostruisce rigorosamente il dissidio tra Margherita e il marito, che è soprattutto il contrasto tra l'ambiente fiorentino della società di corte e il mondo francese delle femmes d'esprit al quale Margherita sentiva di appartenere. -
Lo spirito e le lettere. Vol. 2: Dal Boccaccio al Novecento.
Esiste un territorio ricco di suggestioni in cui letteratura e religione si incontrano: a questo allude il titolo del volume, ""Lo Spirito e le lettere"""", che si propone di indagare la fecondità del rapporto - spesso inesplorato tra teologia e produzione letteraria. Dalle prospettive bibliche in Boccaccio al tema della passione nel '700 fino alle suggestioni montaliane, il doppio filtro dell'interpretazione teologica e letteraria consente di comprendere appieno il significato profondo di questi testi e di coglierne maggiormente il fascino."" -
Stanchezze della modernità. Una biografia intellettuale di Jacob Burckhardt
Questa ricerca si propone di ricostruire alcuni aspetti cruciali dell'opera, edita e inedita, di Jacob Burckhardt, indagato non tanto e non solo come autore di alcune (fondamentali) opere, ma soprattutto come uno dei più alti interpreti della storia della cultura europea, al cui centro egli colloca la questione del sorgere e delle trasformazioni dell'idea moderna (e greca) di individualismo. -
«La beata Chiara conduttrice». Le vite di Chiara Gambacorta e Maria Mancini e i testi dell'osservanza domenicana pisana
In questo saggio, Sylvie Duval propone uno studio approfondito della riforma della 'Osservanza' del monastero femminile domenicano fondato a Pisa nel 1385 da Chiara Gambacorta e le sue sorelle. Attraverso una cospicua documentazione d'archivio, l'Autrice ricostruisce nel dettaglio anche la composizione sociale e il funzionamento di queste comunità nel loro quotidiano. -
Poesie
Il volume raccoglie l'edizione di tutte le poesie di Melchiorre Cesarotti. L'attività poetica, certamente in tono minore rispetto alle sue opere più celebri, è tuttavia testimonianza unica di quasi settant'anni della nostra letteratura. Nel volume trovano spazio infatti tanto le poesie raccolte nel 1809 sotto il titolo di Poesie originali nella edizione pisano-fiorentina, che gli oltre cento componimenti per lo più dispersi in raccolte d'occasione se non del tutto inediti. Il lavoro, frutto di un accuratissimo spoglio bibliografico, ha consentito di ricostruire nella sua opera una continuità d'esercizio poetico, in un instabile equilibrio tra poetiche e rivolgimenti politici. -
Geografia conventuale in Italia e nel secolo XVII. Soppressioni e reintegrazioni innocenziane
Il 15 ottobre 1652 Innocenzo X emanava la bolla ""Instaurandae regularis disciplinae"""", con cui veniva decretata la soppressione di quei conventi per i quali non erano state ravvisate le condizioni in grado di garantire il rispetto dell'osservanza regolare. Ma quanti furono gli insediamenti conventuali realmente soppressi e quanti quelli che riuscirono ad essere reintegrati nel corso del secolo? Come reagì quell'universo composito fatto di autorità laiche, aristocrazie locali, clero, comunità, semplici fedeli che partecipavano a vario titolo alla vita dei conventi? È a queste domande che l'autrice si ripropone di dare una risposta. Un nutrito apparato cartografico funge da supporto nel delineare la mappa territoriale degli insediamenti soppressi."" -
Adua
Cesare Guglielmo Pini, soldato esuberante e un po' guascone, prigioniero ad Adua, mezzo garibaldino e mezzo colonialista, e Gobetti l'intellettuale liberale torinese. L'accostamento proposto da questo volume è quanto meno spiazzante. Eppure, Adua presenta tratti 'politici' controcorrente: dall'inconsueto riconoscimento del valore guerriero degli africani all'accusa esplicita, senza attenuanti, ai comandanti e più in generale agli Stati maggiori, passati dalle disfatte della Grande guerra al fascismo. Quelli di Pini erano solo accenni, che nel 1926 assumevano però un valore critico importante, poiché sviluppavano temi che - scrive Nicola Labanca - ""passarono sotto silenzio in un'Italia che si avviava ormai ad essere totalitariamente fascistizzata""""."" -
La casa in campagna
L'Autrice, che ha scritto in questi ultimi trent'anni molti studi di carattere storico-religioso, è alla sua prima esperienza d'un più ampio discorso, chiaramente autobiografico. Scritto alla soglia dei novant'anni, mantiene freschezza, spontaneità impetuosa e coinvolgente, che rendono la lettura estremamente accattivante. Storia e poesia d'una casa in campagna, a mezza collina d'un paesetto dell'Astigiano, da fine Ottocento ai nostri giorni, narra e attraversa le vicende di sei generazioni di donne, dalla bisnonna dell'autrice alla sua nipotina. Su questo fondale perenne, scorre una vita semplice a contatto costante con la natura, convogliando ricordi aneddotici, conditi nel dialetto locale, ma anche allargandosi a scenari più ampi, vicini (Torino, Venezia) o lontani (Roma, Parigi, New York), per tornare poi sempre al nido da cui tutto è partito. -
Paradosso dello spirito russo
Sin da subito interessato agli avvenimenti della rivoluzione bolscevica, nel 1919 Gobetti ne aveva enunciato il «paradosso»: l'opera di Lenin e Trockij, al di là delle ideologie, era da considerare come «la negazione del socialismo» e dunque un'affermazione di liberalismo sostanziale, in quanto promotrice di un processo di liberazione dal basso, ancorché con mezzi autoritari. Secondo Gobetti, la rivoluzione aveva finalmente formato una reale «coscienza politica», aveva gettato le basi di uno Stato moderno ed elevato la Russia al livello di civiltà dei popoli occidentali. Il 'Paradosso dello spirito russo' è il libro incompleto - e in parte 'costruito' da Santino Caramella, curatore dell'edizione postuma del 1926 - nato da quella originale e controversa tesi. -
Gerarchie sindacali
Gerarchie sindacali, ristampa in opuscolo di un articolo comparso il 25 gennaio 1923 su ""La Rivoluzione Liberale"""", venne annunciato come la """"prima storia del fascismo"""". Il breve scritto di Ubaldo Formentini - che a settembre 1922 aveva pubblicato 'Collaborazionismo' nelle edizioni di Gobetti - oscilla in realtà tra aperture di credito nei confronti del movimento fascista e caute riserve sulle sue scelte e tendenze. Non all'altezza del ruolo che Gobetti, forse affrettatamente, aveva immaginato, proprio i suoi limiti lo rendono un documento emblematico della difficoltà di capire, all'inizio della sua parabola, come sarebbe evoluto il fascismo."" -
Per uno Stato democratico-repubblicano
"Distingueva nettamente la politica dalla politica dei partiti"""". Si possono rileggere partendo dall'affermazione di Sabino Cassese i tre testi qui riuniti del Massimo Giannini politico: l'intervento al congresso del Partito Socialista dell'aprile 1946, la conseguente mozione, la relazione discussa alla """"Commissione per studi attinenti alla riorganizzazione dello Stato"""". In essi Giannini suggeriva la linea da tenere all'Assemblea Costituente e da mantenere poi nel concreto farsi della politica democratica, denunciando il pericolo della distanza tra Stato-apparato e popolo, e vedendo in quest'ultimo la necessità di farsi """"motore dal basso"""". Nella proposta di un Parlamento a camera unica in cui fossero rappresentate tutte le classi, ribadiva infine quel concetto di eguaglianza fondata su diritti sociali inalienabili che ha dato forma specifica alla nostra democrazia. Introduzione di Sabino Cassese." -
Il Rinascimento italiano a piene mani
Con il Rinascimento italiano, l'Europa si proietta nell'era moderna. Nuove energie si liberano e trasformano il tessuto sociale, l'attività intellettuale e le visioni del mondo. Artisti e scrittori, attori o testimoni di questa dinamica, spalancano le porte su un passato che ha dato forma al nostro presente. Con la sua eccezionale collezione di libri di poesia italiana del Rinascimento, la Fondazione Barbier-Mueller opera per mantenere vivo questo momento fondante nella nostra memoria. Ha quindi invitato una quindicina di scrittori e intellettuali di alta levatura a comporre un testo libero - finzione, fantasticheria storica o meditazione personale - in modo da condividere con noi la loro fedeltà a questo patrimonio. -
L'alloro e la porpora. Vita di Pietro Bembo
Pietro Bembo fu un attore e un testimone privilegiato del Rinascimento italiano. Scrittore celebrato dai contemporanei, antiquario, amante della bellezza (anche femminile) ottenne la duplice consacrazione dell'alloro poetico e della porpora cardinalizia. Nato a Venezia, risiedette presso le maggiori corti italiane, dalla Firenze di Lorenzo il Magnifico a Ferrara, Urbino e Roma. Fu intimo dei Medici e dei Borgia, segretario di papa Leone X e, forse, amante di Lucrezia Borgia, con la quale scambiò lettere d'amore. Bembo fu però anche colui che fissò le norme della lingua letteraria italiana, oltre che il curatore di fondamentali edizioni di Dante e Petrarca. La sua poesia, fondata su una stretta imitazione del poeta di Arezzo, fu decisiva nella diffusione europea del cosiddetto petrarchismo. Amico e mecenate di alcuni dei piú influenti artisti del Rinascimento, da Raffaello a Cellini, non fu estraneo alla cultura scientifica del suo tempo, fin dagli anni giovanili, allorché fissò in un dialogo latino il racconto della sua ascesa all'Etna. Analogamente, seppe intuire le potenzialità dell'industria tipografica, stabilendo una fondamentale collaborazione con Aldo Manuzio. -
Definire l'eresia. Inquisizione, teologia e politica pontificia al tempo di Jacques Fournier
Il libro indaga la pluralità dei metodi, delle rappresentazioni e delle pratiche testuali tese a ridisegnare i confini dell'""eresia"""" nella prima metà del '300. Lo studio si concentra sull'attività e sugli scritti di Jacques Fournier/Benedetto XII (Saverdun, ca. 1284 - Avignone, 1342): durante la sua carriera di abate cistercense, vescovo-inquisitore, teologo, cardinale ed infine papa ad Avignone, Fournier predispose un multiforme intervento nella lotta contro il dissenso religioso."" -
Novecento all'Indice. Gabriele D'Annunzio, i libri proibiti e i rapporti Stato-Chiesa all'ombra del Concordato
Sulla base di una documentazione ancora largamente inedita e reperita per lo più negli archivi vaticani, Matteo Brera dimostra che l'istituto della censura librorum era anche (o soprattutto) un'arma di offesa politica. L'autore. si sofferma poi sulle motivazioni sottese alle denunce e alle condanne all'Indice del ""pericoloso sensuale"""" Gabriele d'Annunzio, scrittore disapprovato tanto per la sua letteratura osceno-mistica quanto perché rappresentava in pieno le frange estreme di quel modernismo combattuto dalla Chiesa più ortodossa."" -
Studi su Platone e il platonismo
Secondo volume della collana ""Studi di storia della filosofia antica"""" dopo quello dedicato ad Aristotele e l'aristotelismo, il libro si concentra su Platone e sulla tradizione platonica, privilegiando i settori oggi al centro della ricerca più avanzata: la dimensione etica e l'esegesi platonica in riferimento al mondo antico e contemporaneo."" -
Realismo barocco
"Realismo barocco"""" affronta il quadro della letteratura seicentesca, soprattutto di area italiana, ma con molte intersezioni europee e con le altre espressioni artistiche. Il volume intende superare la concezione vulgata di Barocco come artificio puro, integrandolo in una visione più complessa della civiltà protomoderna, che pone le basi di una coscienza artistica destinata a uno sviluppo secolare." -
Il libro. Editoria e pratiche di lettura nel Settecento
Attraverso un confronto tra discipline e approcci metodologici diversi, in questo volume gli autori affrontano il tema del libro e della lettura nel '700, concentrandosi su questi aspetti: il rapporto tra l'autore e i suoi editori; le trasformazioni dei mestieri del libro e del mercato editoriale; i generi editoriali di larga circolazione; la mobilità dei testi pensati per nuovi contesti culturali (le traduzioni, ad esempio); il rapporto con i lettori e con le biblioteche. Ne risulta un quadro vivacissimo da cui emerge l'importanza di non separare la storia dei testi da quella della materialità delle edizioni, dalle modalità di circolazione e di fruizione. -
Umanesimo e storia da Said a Vico. Una prospettiva vichiana sugli studi postcoloniali
Il contributo della filosofia vichiana al pensiero di Edward Said costituisce un campo largamente inesplorato, a dispetto della vastità degli studi sull'intellettuale palestino-statunitense. Nel presente volume si rintraccia la forte impronta dell'opera di Vico nelle categorie saidiane, in particolare in riferimento alla critica saidiana all'orientalismo eurocentrico. L'ambivalenza dell'umanesimo saidiano viene ricondotta, in prima istanza, all'origine imperialista della moderna idea di ""Uomo"""" e """"Storia"""". L'apparente contraddittorietà dell'appello di Said all'umanesimo può essere intesa solo con il riferimento di Said a Vico, come """"critico della modernità"""".""