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Di che colore dipingersi? Vita a colori di un'artista del Novecento attraverso segni, disegni, dipinti e parole
"Un libro? Ma se ha dipinto per una vita intera, oggi di anni 97! Vita 'chiaroscurata' la definisce, come si parlasse di un disegno o di un quadro! 'Si è scritto da solo!' asserisce. Sono stati contatti umani su continenti diversi, con diverse etnie, classi sociali da """"minima sopravvivenza"""" a nomi di massima risonanza. E possono suggerire a voi un qualcosa di vario e anche gustoso a volte, comunque scorrevole. Un dipingere parlando, un parlare dipingendo? ... ma di qual colore dipingersi anche noi, ogni mattino della nostra vita? Vogliamo chiedercelo?"""" (L'autrice)" -
Nella città d'Asti in Piemonte. Arte e cultura in epoca moderna. Catalogo della mostra (Asti, 28 ottobre 2017-25 febbraio 2018)
L'Asti barocca si presenta come un centro culturale abile a cogliere e rielaborare, in forme giammai periferiche o trascurabili, i modelli figurativi provenienti dalla corte torinese e da altri ambiti geografici. La composita geografia territoriale e politica dell'astigiano in età moderna si rispecchia nella costellazione di sollecitazioni culturali, botteghe - locali e forestiere - e committenti che in tale regione si intrecciarono dando vita a sperimentazioni e aggiornamenti figurativi. In questa prospettiva di lungo periodo si chiarisce l'esecuzione di alcune opere capitali per l'illustrazione della storia artistica della città e di quella che diventerà la sua provincia. -
Avventura tra i libri
Riuscirà Luca ad aiutare Marco a liberarsi dall’incantesimo del libro magico della biblioteca scolastica? Una serie di opzioni guideranno il lettore a trovare la soluzione migliore. Un libro game adatto per i bambini della scuola primaria. Una lettura-gioco, anche da colorare. Il ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto a un progetto di Emergency scelto dai bambini. -
Impresa e finanza a Genova. I Crosa (secoli XVII-XVIII)
Nell’arco di tre generazioni i Crosa, protagonisti di uno dei più brillanti percorsi di ascesa sociale della Genova sei-settecentesca, passano dalla condizione di piccoli commercianti a quella di patrizi cittadini, divenendo figure di spicco della vita economica e politica della Repubblica. Inclusi tra i gruppi familiari di recente nobilitazione che nel 1737 l’inviato francese Campredon considera ""puissamment riches"""", si inseriscono nei traffici commerciali con la Penisola Iberica e il Nord Africa e aprono la strada alle relazioni finanziarie con la Polonia, un settore del tutto nuovo per i capitalisti liguri. Dopo aver raggiunto l’apice negli anni sessanta del Settecento, le crisi del periodo successivo portano ad un sensibile ridimensionamento patrimoniale e al progressivo disimpegno dal mondo degli affari. Tuttavia, grazie ad un’accorta politica di alleanze con altre importanti famiglie, i Crosa evitano la decadenza e riescono a trovare un’adeguata collocazione sociale nel nuovo contesto rappresentato dal Regno di Sardegna."" -
Bartolomeo Cavarozzi a Genova. Catalogo della mostra (Milano, 6 dicembre 2017-8 aprile 2018). Ediz. illustrata
Il volume presenta diversi saggi di approfondimento sulla figura del pittore viterbese, misurati nei suoi rapporti con il capoluogo ligure. L’occasione dell’esposizione di Genova (Galleria di Palazzo Spinola dal 6 dicembre 2017 all'8 aprile 2018) ha dato la possibilità di indagare il materiale presente nell’archivio storico del palazzo. Bartolomeo Cavarozzi, nato a Viterbo nel 1587, approdò giovanissimo a Roma, dove poté, dopo una prima formazione, aderire ai dettami della rivoluzione caravaggesca. A seguito del cardinale Zapata, nel 1617 partì per la volta della Spagna, viaggio nel corso del quale ebbe modo di transitare da Genova. Con tutta probabilità, ognuna delle tre Sacre Famiglie di cui la mostra si compone, fu in origine conservata in collezioni di aristocratici genovesi. Per la prima volta raccolti nella città che le accolse per secoli, i tre dipinti testimoniano la forza del linguaggio di uno dei massimi pittori caravaggeschi, capace di influenzare un’intera generazione di artisti operanti a Genova. Contributi di Gabriella Aramini, Marieke von Bernstorff, Gabriele Langosco, Matteo Moretti, Giuseppe Porzio, Daniele Sanguineti e Gianluca Zanelli. -
History of the future. Ediz. illustrata. Vol. 1: Ordinary rooms
Il volume rappresenta una collezione di litografie: ventitré disegni di architettura, germinati da un esercizio simbiotico di progettazione e rappresentazione. Le litografie si dividono in due grandi insiemi: la serie monumentale composta da archi di trionfo e portali urbani e la serie domestica abitata da case d’autore realizzate nel corso del Novecento. Ogni soggetto è stato sottoposto a un ciclo di indagine organizzato in quattro fasi: analisi della preesistenza, decontestualizzazione, dislocazione e risignificazione funzionale, tramite un compiuto progetto di architettura. Graficamente, l’intero processo di studio viene ricostruito attraverso l’elaborazione di una tavola di sintesi costruita con la tecnica della sezione prospettica. Ordinary Room è il primo capitolo delle cronache di History of the Future, viaggio nel diorama architettonico del XX e XXI secolo. Il volume è corredato da un’ampia introduzione ad opera di Elisabetta Canepa, Davide Tommaso Ferrando, Antonio Lavarello, Francesco Librizzi e Valter Scelsi. -
Michele Fenati 1885-1973. Un architetto civico tra eclettismo e razionalismo
L’ingegner Giuseppe Fenati, figlio di Michele, espresse la volontà di donare il ricco patrimonio grafico del padre al comune di Genova, ove egli operò tra il 1908 ed il 1950. Si tratta di oltre mille disegni, riguardanti non solo opere di architettura ed urbanistica, ma anche arredi, mobili, decorazioni, ricami, costumi ed apparati scenografici. La disponibilità della Direzione del Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte e l’Immagine di Genova ad accogliere nel 2015 tale patrimonio fu un concreto segnale per la valorizzazione e lo studio di un fecondo architetto che ha contribuito alla formazione dell’immagine urbana di Genova nella prima metà del Novecento. L’esame di questa produzione architettonica ha messo in evidenza come Fenati abbia svolto un importante ruolo di progettista di opere di grande rilevanza pubblica, dai mercati in ferro alle scuole, dalla costruzione ed ampliamento dei principali cimiteri cittadini ai monumenti a ricordo dei Caduti della Grande Guerra. Con questo libro si è proceduto ad effettuare un primo studio della sua ampia ed articolata produzione artistica. -
Il fascino della varietà. La collezione tessile di Marisa Grimaudo
Maria Luisa Ravaschio in Grimaudo è una persona speciale. Nel corso della sua vita, il suo amore per gli oggetti – e soprattutto per quelli tessili – la portano a collezionarne di molto importanti e preziosi. Fin da piccola sviluppa una sete di curiosità e sapere per gli oggetti antichi e per le loro storie. Il rapporto di Marisa Grimaudo con i Musei Civici di Genova e il particolare con le Collezioni Tessili è stato lungo e intenso. Un legame speciale, fatto di scambi di opinioni, di doni e prestiti… Ha collaborato alla realizzazione di molte mostre realizzate a Genova (tra le quali: “I colori del lusso”, “Dalla culla all’altare”, “Seduzione Impero”, “Fili di Liguria”…), contribuendo anche con donazioni dal 1985 al 2011. Marisa Grimaudo, dopo la sua morte, lascia alle Collezioni Tessili di Genova 530 opere singole e gruppi di manufatti: un complesso di straordinaria ricchezza e varietà, ora offerto in perpetuo all’ammirazione, allo studio e all’interesse del pubblico. -
Provolone Valpadana DOP. Storia e tradizione di un grande formaggio italiano-The history and tradition of a great italian cheese
Il Provolone Valpadana DOP è uno straordinario esempio di polimorfismo produttivo: un inno alla creatività, segno di un’estroversa fantasia. Esperienza, bravura e passione del casaro hanno dato vita ad un prodotto che trova pochi paragoni, per varietà di forme e pezzature, con altri formaggi. Sono almeno 21 gli stampi utilizzati per dare forma al Provolone, nelle due tipologie dolce e piccante, che può essere a salame, a melone, a pera, tronco-conica o a fiaschetta. Del peso variabile tra poco più dei 500 grammi delle pezzature più ridotte, ad extra-size di cento chili e oltre. -
Genova d'argento
Un’oggetto d’arte racchiude in sé un mondo di storie. È il caso della placca tonda d’argento della Galleria Nazionale di Liguria a Palazzo Spinola. La placca tonda, punzonata Torretta rappresenta la Genova del passato (reale o immaginaria?) e l’andare a barcheggiare, che rimanda a spunti culturali e sociali di grande interesse. Inoltre i raffinati rimandi iconografici della placca consentono un approfondimento sui cambiamenti urbanistici e urbani della Superba. -
L'abbazia di Pomposa. Un centro monastico sul delta del Po
A circa 50 km da Ferrara e a 20 km da Comacchio, lungo la litoranea via Romea, percorsa nel Medioevo dai pellegrini in viaggio verso Roma, sorge Pomposa, l’abbazia del Delta del Po. Questa area, uno dei parchi deltizi più importanti d’Europa, è inclusa nei siti Unesco dal 1999, quando il riconoscimento già assegnato a Ferrara nel 1995 è stato esteso al territorio comprendente il Delta del Po e le cosiddette Delizie Estensi. -
I longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)
Il sito comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti sul territorio italiano, dal nord al sud della penisola, laddove si estendevano i domini dei più importanti ducati longobardi, premessa di quella che possiamo definire la prima “nazione” italiana. I beni compresi nel sito, frutto di una rigorosa e accurata selezione, rappresentano, ognuno per la propria tipologia specifica, il modello più significativo o quello più conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e, nel loro insieme, rispecchiano l’universalità della cultura longobarda al suo apice. Essi rappresentano quindi la quintessenza del patrimonio artistico e architettonico delle gentes Langobardorum che, come noto, si espressero in forme monumentali solo dopo il loro stanziamento in Italia, seguito a un lungo periodo di migrazione che dalla Scandinavia li vide attraversare i paesi del nord-est europeo. -
Le invenzioni del Grechetto. Catalogo della mostra (Torino, 22 giugno 2017-21 gennaio 2018). Ediz. illustrata
Alle geniali invenzioni di Giovanni Benedetto Castiglione nel campo dell’incisione, i Musei Reali di Torino hanno dedicato, dopo ""L’occhio fedele: incisori olandesi del Seicento"""", una mostra all’interno dello """"Spazio scoperte"""", al secondo piano della Galleria Sabauda, presentando così un altro prezioso nucleo tra le oltre 6800 stampe che costituiscono il patrimonio grafico dei Musei Reali di Torino. Il volume che presenta molte stampe del Grechetto ed è concepito come un racconto cronologico, un viaggio all’interno dell’attività incisoria dell’artista che mette in risalto la forza e la vitalità del suo tratto grafico, la sua straordinaria tecnica, la sua riflessione e i suoi debiti nei confronti della lezione di Rembrandt."" -
Jardinier des formes. Ediz. illustrata
Stanziale a Nizza dal 1986, Armand Scholtès è uno tra gli artisti francesi più conosciuti, la cui arte abbraccia più di cinque decenni. Il suo lavoro è proteiforme: dall’olio su tela alle installazioni, dalla scultura alle opere su carta. Per i primi 10 anni dalla riapertura del Museo Internazionale della Profumeria, presenta una selezione di opere grafiche a tema paesaggio. Al contempo viene presentato un giardino di forme: un’unica installazione che combina tra loro piani colorati e piani vegetali, collocata nei giardini del Museo Internazionale dei Profumi a Mouans-Sartoux. Il catalogo rappresenta una rassegna delle sue opere più significative, incluso il modello del giardino di forme. -
Baglietto. A dream on the sea-Un sogno sul mare. Catalogo della mostra (Genova, 7 aprile-1 maggio 2018)
Il catalogo della mostra Baglietto un Sogno sul Mare, allestita nella Sala delle Compere di Palazzo san Giorgio nel cuore del porto antico di Genova, raccoglie in sedici capitoli le immagini esposte: fotografie storiche, disegni nautici e modellini d’epoca, selezionati sulla base di una accurata ricerca, effettuata in collaborazione con Piero Maria Gibellini. Attraverso queste immagini, quasi tutte in bianco e nero, vengono narrati 130 anni della storia del cantiere di Varazze, dalla sua nascita sulla spiaggia di S.Caterina nel 1854, fino ai veloci motoscafi in lega leggera del 1983, anno in cui la famiglia Baglietto cede la proprietà. Il desiderio di sperimentare e la voglia di innovazione che hanno da sempre costituito l’essenza dell’operato del cantiere permea tutto il percorso iconografico della mostra; dalle forme a siluro del primo idroplano del 1906, agli idrovolanti leggerissimi prodotti a partire del 1912, ai racer da corsa simili a piccole astronavi, ai velocissimi M.A.S. della guerra fino ai bellissimi velieri degli anni ’30, alle vittorie delle regate delle barche delle Classi Metriche e ai motoscafi della dolce vita mediterranea. Con un commento di Rezno Piano. -
Il re nuovo. Carlo Alberto nel Palazzo Reale di Genova. Catalogo della mostra (Genova, 19 aprile-29 luglio 2018). Ediz. illustrata
Il Museo di Palazzo Reale ricorda con una mostra Carlo Alberto, il re che più di ogni altro contribuì a questa sua evoluzione cruciale, in una delle fasi più delicate della sua storia, coinvolgendo il complesso architettonico, le sue collezioni, gli arredi e gli apparati decorativi. Lo fa con opere d’arte, memorie e cimeli provenienti da collezioni private e pubbliche, esposti nell’Appartamento dei Principi Ereditari, allestito e arredato per volontà di Carlo Alberto nel 1842, in occasione delle nozze dei duchi di Savoia Vittorio Emanuele e Maria Adelaide d’Asburgo-Lorena. Ritratti su tela, su cammei e miniature, avori e porcellane, si alternano a busti in marmo e bronzo dorato, stampe e disegni, documenti e libri, arredi e oggetti preziosi. Fissando in questo modo l’iconografia del sovrano, sia quella ufficiale, sia quella più intima e familiare, fermando i punti salienti della biografia del re, della regina Maria Teresa e degli eredi, sullo sfondo della storia della nazione nascente, ma soprattutto attraverso i suoi rapporti con Genova e la reggia genovese. -
Un colle, un transatlantico e un nome. Tre storie sul porto di Genova
Tre storie sul porto di Genova, tre storei che parlano del margine di porto di Genova, quella ""fortissima soglia simbolica"""" che da decenni sutura la città con il porto, e soprattutto raccontano alcune delle evoluzioni che la segnarono a partire dal 1875. """"Un colle"""" è la storia di una demolizione. Quella del promontorio di San Benigno, spianato a partire dalla fine dell'Ottocento per realizzare la ferrovia lungomare. """"Un transatlantico"""" è la storia di due metamorfosi legate alla realizzazione del Rex, il più grande transatlantico mai costruito in Italia. """"Un nome"""" è la storia di un errore. Quello che attribuiva al terminal contenitori l'appellativo di Voltri Terminal Europa (VTE)."" -
Opera analogica
Così come l’analogia si pone da mediatrice tra segno e segno, l’architettura dell’analogia agisce tra sociale e personale, o, ancora, tra individuo e individuo. E se da un lato l’analogia richiama una famiglia di concetti, problemi e pratiche che ruotano intorno a un nucleo inafferrabile, un principio interno di analogia, dall'altro la componente analogica dell’opera architettonica appare la più evidente, quella che si fatica di più a nascondere, a mascherare. Così, tra le altre conseguenze, l’analogia tende a sottrarre le architetture dal loro naturale stato di abbandono e, fattasi racconto, volendo parlare del già noto finisce per parlare dell’ignoto. -
Di molo in molo. Mezzi attrezzature edifici. Un percorso di archeologia industriale nel porto di Genova
Un'agile guida alla scoperta delle tracce di ciò che è stata per Genova l’area del Porto Antico, che da spazio operativo portuale è diventata, con le grandi trasformazioni degli anni Novanta del secolo scorso, parte integrante e vitale del tessuto urbano. Il porto otto-novecentesco, con i suoi edifici, i mezzi e le attrezzature, senza trascurare quanto è ancora conservato della città antica, passeggiando fra calate e vecchi moli per vedere quei manufatti che hanno connotato la vita di lavoro e di fatica della più grande fabbrica della città. -
Il parco nascosto. Villa Pallavicini a Pegli
I significati esoterici, filosofici, simbolici, iniziatici e massonici del parco di Villa Pallavicini a Pegli (Genova). Un'insolita visita al parco, presentato come luogo di meditazione, come giardino che si presta a mille significati e simboli. Un viaggio alla scoperta delle bellezze filosofiche intrinseche in quello che nel 2017 è stato considerato il ""parco più bello d'Italia"""".""