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Tarcisio il talpone. Luca Aronica, una vita a 4 sensi
"Ho deciso di raccontare la mia storia per ricordare a me stesso, e a tutti i lettori, che dobbiamo guardare le cose cambiando sempre punto di vista. Un po' come insegnava ai suoi studenti il Capitano Robin Williams nel celeberrimo L'attimo fuggente. Beh, aveva ragione, e l'ho capito dopo essere passato attraverso le strade contorte del labirinto della vita. Quel labirinto pensato non per confondere, ma per ricordarci che c'è un percorso, anche nella confusione dei nostri giorni. C'è una via nascosta, che conduce al centro della vita. Vent'anni fa, quando Giulia iniziò a portarsi via lentamente ma inesorabilmente la mia vista, non avrei mai creduto di poter trovare quella strada."""" (Luca Aronica)" -
Tra non molto la notte
"Si vide prendere la giovane sirena bianca nelle braccia e deporla delicatamente nel suo elemento, il mare. Vide il cappello bianco di paglia volare via e rotolare rimbalzando sulla spiaggia in sintonia con le folate d'aria, vide il foulard bianco disfarsi e afflosciarsi sulla sabbia per sciogliersi come una medusa in secca, vide il maglino bianco di cotone e la gonna bianca e le scarpe bianche, al contatto con l'acqua, mutarsi rapidamente in squame bianche e pinna bianca, vide i piccoli seni bianchi e freddi della sirena comparire e sparire giocando a nascondino con la linea di galleggiamento e richiamargli alla memoria altri seni bianchi e freddi, quelli che secoli addietro una fanciulla gli aveva offerto prima di conoscerne il nome.""""" -
Una stagione all'inferno. Testo originale a fronte
"Il Novecento, secolo di miti, si è fatto carico di mitizzare anche personaggi ed eventi del secolo precedente, e fra questi Rimbaud. Non diversamente dal mito Nietzsche, il mito Rimbaud è caratterizzato da una forte connessione, da un intreccio inestricabile fra vita e opera, dove spesso la prima supera in interesse e importanza la seconda. Alcune singole opere poi hanno contribuito più di altre a mettere in risalto il dato biografico e il dato caratteriale dei personaggi del mito. Per quanto riguarda Rimbaud """"La stagione all'inferno"""" ha assolto questo compito forse più di ogni altro suo scritto. Certo essa segna una tappa nella vita del poeta, siglando il tragico o, se vogliamo, il tragicomico distacco fra Verlaine e Rimbaud, e per ciò stesso è di un'importanza capitale per la sua vicenda umana, ma vista come opera in sé risulta di difficile collocazione letteraria, e io propendo per assegnarla al novero dei pastiches letterari che traggono la loro forza espressiva pro¬prio dalle loro scheggiature stilistiche, dalle varie commistioni fra prosa e poesia, e fra prosa poetica e prosa diaristica, senza tralasciare l'aspetto pamphlettistico di manifesto antiborghese che via via affiora in corso d'opera."""" (dall'Introduzione)" -
Sulla scia dei giorni
"Questi racconti hanno pennellate di colori diversi: a volte sfumate e leggere, altre forti e decise come nel quadro della vita. Sono storie autonome con un inizio e una fine, tutte però legate dalla mia passione di raccontare osservando la realtà, con qualche escursione nella fantasia. Mi piacerebbe che alla fine, le mie poesie e i miei racconti lasciassero al lettore un attimo di nostalgia, una piccola riflessione e perché no anche un sorriso.""""" -
Streghe e preti in Valdichiana
Frutto di una certosina ricerca archivistica, soprattutto negli archivi storici di Chianciano Terme, dell'Archivio di Stato di Siena e dell'Archivio Diocesano di Chiusi, il testo illumina alcuni aspetti del pensiero, della morale, della vita delle popolazioni di Chianciano e della Valdichiana ""inferiore"""", a metà Cinquecento. Si tratta di un periodo cruciale di passaggio, tra il Medioevo e l'epoca moderna, tra crescita, sviluppo e la decadenza che seguì alle distruzioni di tre anni della guerra di Siena, tra autogoverno """"protetto"""" e sottomissione al nascente Granducato assoluto di Cosimo I e alla Chiesa post-tridentina. Il lettore si affaccia ad una finestra aperta su alcuni elementi costitutivi dei rapporti socioeconomici, sul funzionamento reale delle nuove istituzioni medicee, sulla cultura e sulle regole comportamentali moderne; una finestra aperta sulle radici profonde della società moderna e contemporanea, di queste zone. Dal punto di vista personale è la soddisfazione di curiosità per alcune storie, rimasta inappagata da trent'anni, quando, nel 1990, con Berti e Angeli demmo alle stampe Sorella Acqua, e dovemmo tralasciare tanti spunti di ricerca."" -
Oracoli. Racconti simbolici
Questo mondo è solo uno fra tanti. Vi è bene e male, tenebrose prigioni e luminosi paradisi. Così come la vita. Due elementi essenziali, per rinnovare la vita stessa. Racconti onirici che parlano all'inconscio, per scoprirsi, stupirsi o indignarsi. Una visione inedita di un autore conosciuto per le sue ricerche e le sue intuizioni. -
Le piante e l'uomo. Scienza, riti, arte e tradizioni. Per uno sviluppo sostenibile
Il curatore della mostra, etnobotanico, propone una riflessione sull'uso delle piante in Italia e più in generale nel bacino del Mediterraneo, frutto di sue ricerche sul campo e in letteratura, e di studi sulle raccolte del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari a Roma. Con l'ausilio di manufatti costituiti da materie vegetali o decorati con motivi floreali, e anche mediante campioni d'erbario, foto e studi etnobotanici, sono illustrate in particolare 100 piante rappresentate da altrettante schede nel catalogo. Lo studio pone anche l'accento sugli aspetti naturalistici, finora poco indagati, presenti nelle raccolte di Lamberto Loria, dei suoi collaboratori e successori. Si delineano aspetti scientifici, demoetnoantropologici, storici, mitologici, simbolici, iconografici, relativi a tali specie, sottolineandone alcune peculiarità ai fini di uno sviluppo sostenibile. Le piante sono riconosciute come fonte di bellezza ma anche di utilità, come piccolo laboratorio chimico, in considerazione del loro uso nel passato e/o nel presente nel campo medico, veterinario e zootecnico, alimentare, artigianale e domestico, religioso e rituale. Nell'introduzione alla mostra si presentano esempi di oggetti significativi con fiori, foglie ed erbe o materiali vegetali non sempre identificati, ma importanti per documentare l'arte e la fantasia dei loro creatori, ispirata alla magnifica visione della natura. -
Racconti. La comunità di Gorfigliano attraverso i ricordi e le riflessioni di una vita
"Le esperienze e gli affetti vissuti sono un patrimonio racchiuso nella mente e nello spirito di ogni persona e risvegliare i ricordi, ricomporre le storie di vita, riattualizzare nel presente le esperienze passate, significa anche contribuire a costruire la memoria di un'intera comunità. Le vicende personali infatti si inseriscono sempre in un contesto storico, economico e sociale particolare e ne sono influenzate e determinate. Così i ricordi e le riflessioni di Mariano Orsi, a volte intimi e personali, spesso sofferti, altri riferiti alla comunità, ripercorrono gli anni della sua terra, ritornano all'infanzia, alla giovinezza e riportano modi di fare, di vivere, di lavorare, di pensare che hanno caratterizzato il passato del suo paese: Gorfigliano. Attraverso i tanti racconti, gli aneddoti, le storie, un po' alla volta emerge il ritratto del paese con la vita dura dei cavatori di marmo e il lavoro della terra, ma anche la solidarietà fra le persone, i rapporti familiari, le tradizioni antiche come i natalecci, i racconti nelle 'veglie, il modo di giocare e di vivere dei bambini e dei giovani. Per Mariano la malattia che negli ultimi anni l'ha colpito, dopo un primo momento di disperazione, è stata lo stimolo a scrivere e nello scrivere scavare nei propri ricordi offrendoci un racconto di vita che merita di essere salvato per essere poi restituito alle nuove generazioni e alle comunità andando a incrementare gli scambi interpersonali e intergenerazionali. Con questa pubblicazione abbiamo voluto valorizzare il passato per arricchire e rendere maggiormente consapevole il presente, per creare una sensibilità diversa in un periodo storico in cui si rischia di disperdere il valore della persona e della comunità.""""" -
La befana vien di notte in Garfagnana. Tradizione di poeti, musici e cantori
La Befana, assimilata nella tradizione ad una vecchietta dal naso adunco, con pochi denti, adornata da abiti stracciati e scarpe rotte che va girovagando la notte del 5 gennaio, sostenendosi zoppicante ad una lunga scopa che talvolta le serve da bastone e talvolta da propulsore aereo. Chi è dunque costei?... Qual è la sua storia?... Ogni bambino si è posto queste semplici domande alle quali, con un certo rispetto del Soggetto, dobbiamo cercare di dare risposta dal punto di vista etnologico, antropologico, storico, culturale e folcloristico. -
Il futuro aureo degli etruschi
Il titolo di questo libro prende spunto da una frase storica la quale afferma che ""gli Etruschi sono un popolo del futuro"""", ma nessuno ha mai spiegato il perché di questa affermazione. Questa convinzione è invece talmente vera che qui viene descritto quale sarà il destino di questo popolo e come si realizzerà. Un argomento interessante che viene trattato è quello della ricerca genealogica ipotizzando anche quella genetica, fatta tramite gli aplogruppi, per rintracciare la catena parentale che partendo dal nostro corredo genetico risalga, tramite una individuata mappa genetica di immigrazione, da noi agli antichi etruschi ed oltre. Se si vuole comprendere a fondo la storia più """"profonda"""" dell'umanità e la storia più """"santa"""" della verità del cristianesimo innovato è indispensabile conoscere le motivazioni, le dinamiche e le varie realtà delle organizzazioni massoniche secolari, con i loro obiettivi, le loro incongruenze e i loro pregiudizi. Segue poi il confronto con la massoneria divina che proviene da Dio e che ha restaurato le Alleanze di Abrahamo. Solo così sarà possibile fare degli etruschi una narrativa realistica e santificante di ciò che il Millennio farà di loro: """"un concreto popolo del futuro"""" che si basa sulla verità dei fatti. Il libro ci offre una descrizione del popolo etrusco per una narrativa editoriale innovata basata sul """"Dual culture method""""."" -
Come si diventa filosofi in sole 10 lezioni
"Per non scoraggiarti subito, non leggere l'Introduzione, ma vai direttamente al primo capitolo, poi quando hai tempo ritorna a leggerla. Il contenuto di questo volume è un tentativo di portare il lettore a diventare un filosofo, o meglio a sviluppare il filosofo che è latente in ogni essere umano e anche in te e per meglio orientarti leggi intanto le prime lezioni introduttive. Comunque, sappi che qui si fa filosofia e in filosofia di che si parlerà specificatamente? È bene dircelo subito sommariamente: dell'essere o dell'ente.""""" -
Sette giorni. Come sette note in chiave di sol
Conoscere la musica e la sua storia è sicuramente un significativo bagaglio culturale perché oggi la musica ha in sé un potere straordinario e perché essa non è più un susseguirsi di suoni più o meno accettabile esteticamente, ma perché influisce sul modo di vivere. -
Daniele Bongiovanni. Con pura forma. Catalogo della mostra (Torino, 30 gennaio-9 marzo 2019). Ediz. illustrata
Il concept di questa mostra, curata da Francesco Poli e ospitata presso la Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, è un'accurata selezione di dipinti legati al ciclo Aesthetica, oggi meglio riconosciuto come il ciclo dei cieli bianchi; ovvero un percorso che in questi anni ha permesso a Daniele Bongiovanni di perseguire, anche con nuove sperimentazioni cromatiche e stilistiche, uno studio sulla forma ""classica"""" del paesaggio, un'indagine che ha come costante l'esigenza di rendere rappresentato in forma onirica e a tratti imponderabile ciò che più può risultarci concreto e troppo previsto: lo spazio naturale."" -
Che gli oppressi risalgano le chine
Questo libro di poesie e immagini è nato dall'idea, dalla collaborazione e dai lavori di Gabriella Macucci e Pino Sebastiani. Si tratta di poesie accoppiate con immagini fotografiche; le poesie sono state scritte da Gabriella Macucci e sono tutte inedite. Le foto sono state prese dall'archivio di Pino Sebastiani; un archivio con migliaia di scatti che spaziano nel tempo dal 1968 ad oggi. -
Essenze di saggezza popolare
I proverbi, il cui carattere essenziale è la concisione, fanno spesso sorridere ma allo stesso tempo sono rivelatori di grandi verità. Si tratta generalmente di brevi motti, di larga diffusione e antica tradizione, che esprimono, in forma stringata e incisiva, un pensiero o, più spesso, una norma desunti dall'esperienza. Il loro linguaggio è semplice: le metafore attingono alla quotidianità e al mondo contadino, alla vita di una volta e alle tradizioni locali, alle situazioni di convivialità e ai colori del territorio. La Garfagnana nel proprio parlato è ricchissima di queste espressioni che costituiscono un variegato mondo di sapienza empirica e che Aldo Bertozzi ha saputo studiare e raccogliere con devozione e meticolosità in una raccolta che va, ancora una volta, ad impreziosire la Banca dell'Identità e della Memoria della Garfagnana con un'opera di raccolta paremiografica che contiene oltre 700 proverbi della nostra cultura contadina, corredati di commento e interpretazione dell'autore e accompagnati da alcuni acquerelli di Alberto Cresti. -
Lo sciamano di nome Ulisse. Le radici preistoriche del poema omerico
L'eroe del primo romanzo d'Occidente è uno sciamano. L'odissea che Ulisse canta a Alcinoo descrive il viaggio dell'anima nell'aldilà, la gara dell'arco e la strage dei proci anticipano le ritualità di caccia degli sciamani siberiani del XX secolo. Prefazione di Mario Negri. Postfazione di Gioachino Chiarini. -
L' estate di Mimì
Mimì Nisticò, professore calabrese in un istituto fiorentino nonché scrittore di gialli, torna al suo paese per le vacanze estive con l'intenzione di scrivere quello che dovrà essere il ""romanzo della sua vita"""". Ma mentre è impegnato a farsi raccontare dalla vecchia Giannuzzedda una serie di storie ambientate in una Calabria antica e favolosa, viene coinvolto da Franca, un'amica di gioventù, in un'indagine a ritroso che lo costringe a rievocare vicende passate che credeva di aver dimenticato. Intorno a lui si muove in maniera corale un intero paese: dall'ottuagenaria e combattiva zia Felicia, a due seducenti coinquiline, dagli amici d'infanzia alle vicine di casa. Come se non bastasse, ogni tanto irrompono telefonicamente sulla scena le protagoniste della sua parallela esistenza fiorentina: la ex moglie Adelaide, la figlia Michela e la ex compagna e collega Marina. Fin dalle prime pagine, questo ritorno al passato si rivela alquanto problematico per il protagonista, anche perché, nel cercare di svelare il mistero della morte di Nino (avvenuta tanti anni prima a Firenze durante una manifestazione studentesca) Mimì si imbatte in vari personaggi sospesi fra la nostalgia e il rancore e, nello stesso tempo, si ritrova a fare i conti con sentimenti, ricordi e scelte personali. Conclusa l'indagine, si troverà di fronte a un dilemma difficile da risolvere: oltre alle storie di San Gregorio dovrà narrarne anche un'altra meno leggendaria e assai più dolorosa? È giusto raccontare una verità che farà del male a qualcuno? Alla fine Mimì deciderà di dedicare le sue energie alla scrittura, con un occhio al successo letterario nel quale confida anche il suo esigente editore."" -
Murci. Storia di un villaggio rurale
Una storia anonima di uomini silenziosi che hanno costruito una comunità di villaggio, che trova scarsi riscontri nelle fonti archeologiche e che solo episodicamente emerge dalle fonti scritte. Uomini silenziosi che hanno contribuito alla formazione del paesaggio attuale che è il prodotto del lavoro e di una cultura antica, in un territorio dove storia e natura si integrano.Un racconto di processi che hanno portato alla formazione di un paesaggio grazie all'azione diretta dell'uomo, e dei contadini in particolare, che del paesaggio sono i veri e propri costruttori. Costruttori silenziosi, perché non emergono della Storia con la ""S"""" maiuscola, ma si ritrovano, comparse o personaggi minori, nei documenti e negli atti privati nascosti nella massa sterminata dei documenti che ci sono pervenuti grazie agli archivi privati e pubblici. Documenti dispersi tra i tanti importanti archivi della nostra Regione che rendono estremamente difficoltoso costruire un quadro unitario delle fonti documentarie dell'area in oggetto. Solo l'amore per il paese natale può in parte ovviare alle difficoltà di una ricerca così difficile. Ma con il supporto di tanta pazienza, dopo anni, sono riuscito a raccogliere una serie importante di dati, che vorrei condividere con chi in questa comunità ci è nato, ci è vissuto o comunque si sente di esserne in parte membro."" -
Il castello e il palazzone
Per secoli Via Talassese ha rappresentato il centro della vita paesana, dalla Porta di Mezzo a quella arcuata di Sant'Andrea, sormontata dalla balzana di Siena. Ai suoi lati si aprivano cantine, officine, osterie, laboratori e rivendite di ogni genere. I fabbri, i falegnami e i maniscalchi svolgevano la loro attività anche fuori del locale, mentre la gente la gremiva confluendo pure dalle viuzze attigue e uscendo a osservare il movimento dalle loro abitazioni che erano gomito a gomito, partecipando ad una grande, brulicante e chiassosa famiglia. La via ebbe quel nome, probabilmente, perché conduceva al vicino villaggio di Talassa, grosso modo situato fra gli attuali santuario della Madonna Incoronata o delle Grazie e la zona nominata del Poderuccio. Ma thalassa, nel greco antico, significa mare e infatti nel Medioevo, si racconta, Via Talassese era pure conosciuta come ""la via del mare"""", poiché quella era la sua direzione finale."" -
Amiata incantata. Alla scoperta del territorio
Questa nostra comunità di borghi incantati che si raccoglie intorno al vulcano spento, all'Amiata, è stata cantata e descritta da poeti e scrittori illustri. Per il suo essere montagna sacra degli Etruschi; potente presidio nobiliare e religioso nel medioevo; centro tra Firenze e Roma; patria di una lunga epopea contadina e mineraria e del profeta David Lazzaretti, forte simbolo religioso; polmone verde e cuore d'Italia... Una terra ricca di storia, arte e leggende, dove la natura imperiosa è a portata di mano. Dove molte sono le cose da vedere e da scoprire: patrimonio culturale, tradizioni popolari ed enogastronomiche. Un paradiso che abbiamo l'ambizione di valorizzare e presentare attraverso questa piccola guida che ha il ruolo primario di informare e incuriosire, di presentare valori e bellezza: le motivazioni di una visita.