Sfoglia il Catalogo ibs014
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9221-9240 di 10000 Articoli:
-
Santa Rita da Cascia. Donna del perdono
Santa Rita (ca. 1381-1457) visse circa sette secoli fa a Cascia, piccola città dell'Appennino umbro, terra di grande spiritualità e culla nel tempo di molti santi; ma anche terra aspra e inaccessibile, specie durante il lungo inverno, luogo di conflitti e di violenza. Per lei e molti suoi contemporanei la vita era una dura lotta, tra prove e innumerevoli sofferenze. Dopo la morte del marito e dei figli, Rita rimase sola, emarginata e osteggiata da quanti non accettavano il perdono accordato agli assassini di suo marito. Rita, nutrendosi con il cibo della misericordia, seguì l'insegnamento di sant'Agostino, padre e maestro della sua spiritualità monastica: ""In una notte piena d'insidie, non temere! Abbi fiducia in Cristo e cerca in lui la luce del giorno"""" (In Ps. 100,12)."" -
Nel tempo della corruzione globale. Idee per un cambiamento
La corruzione è fenomeno dilagante. È drammaticamente presente in Italia, un Paese contraddistinto dalla pervasività della criminalità organizzata e delle mafie ma anche da un'illegalità capillare. È anche un portato della condizione di disuguaglianza che segna la situazione del mondo attuale. La corruzione a livello politico e nei settori nevralgici dell'economia e della vita sociale costituisce così un dato eclatante del nostro tempo. Tale constatazione suscita la ricerca tesa a offrirne una definizione, a coglierne caratteri ed espressioni, a individuarne cause e radici storiche. Comportamenti quotidiani di corruzione sono presenti negli ambiti ordinari della vita sociale che divengono terreno di coltura e sviluppo di processi più ampi. Interrogarsi sulla corruzione apre alla ricerca di una strategia per combatterla, per arginare e tentare di curare tale fenomeno, malattia mortale che disgrega i legami sociali e distrugge il cuore umano. I suoi effetti incidono infatti pesantemente sulle relazioni tra persone e popoli, minano gli assetti economici con danni incalcolabili, pesano maggiormente sui poveri. -
Frammenti da ricomporre. Futuro artigiano e sfide per una nuova mutualità
Abbiamo bisogno di non vedere il vuoto sotto i nostri piedi, di muoverci - sia pure con cautela perché le oscillazioni sono tante e continue - senza paura di cadere perché, pur andando più piano, possiamo rialzarci e proseguire. Questo bisogno minimale ce lo può soddisfare un tessuto, recuperando i fili da più reti, un qualcosa di più denso ma allo stesso tempo elastico. Un esempio di questo tessuto sono gli Enti Bilaterali dell'artigianato, dove sindacati e associazioni artigiane hanno costruito le tutele per le lavoratrici e i lavoratori dell'artigianato che non ne avevano, ma anche per imprenditori esposti alle crescenti pressioni del mercato, riprendendo un vecchio istituto: la mutua. Si prefigura così una nuova gamma di strumenti, anche contrattuali, che allargano il terreno di un'azione solidale capace di dare sicurezze a persone con competenze diverse e complesse, ma che lavorano da soli o in piccolissime imprese: frammenti di un mondo del lavoro che, se ricomposti, possono ricreare ricchezza e vita alla nostra società. -
Un pensiero al giorno
«Diventare monaco nel cuore di una metropoli, vivere una vita contemplativa nel deserto delle città» - Perre-Marie DelfieuxEssere monaco nella città... P. Pierre-Marie ritorna a Parigi dopo due anni di vita ermetica nello Hoggar con questo desiderio nel cuore. Lui che aveva condotto, fino a quel momento, la vita attiva di un vicario nella cattedrale di Rodez, poi del cappellano degli studenti nella Parigi bollente della fine degli anni '60, ritorna dal deserto col desiderio di srotolare sull'asfalto delle città un tappeto di preghiera, di permettere agli assetati d'acqua viva di dissetarsi alla parola di Dio, proclamata e cantata nella liturgia, meditata nella preghiera silenziosa e nell'adorazione. Così, nella solennità di Tutti i Santi del 1975, nella chiesa Saint-Gervais di Parigi nasce la prima Fraternità dei fratelli, raggiunta l'anno seguente da una Fraternità di sorelle. Queste fraternità prendono il nome di ""Gerusalemme"""", la città biblica che dice la presenza di Dio tra gli uomini e l'avvenire dell'uomo in Dio; esse sono disseminate in diverse altre città e paesi: in Italia sono presenti a Firenze e a Roma, e anche a Pistoia con una Fraternità Apostolica. Fratel Pierre-Marie è ritornato alla casa del Padre il 21 febbraio 2013, lasciandoci in eredità i suoi scritti."" -
Linee di frattura: sfide e frontiere
Questa pubblicazione presenta il frutto del lavoro e del confronto sincero e prolungato dei membri di un gruppo composto da frati domenicani appartenenti a diverse province dell'Ordine dei Predicatori, che vivono in varie regioni dell'Europa, dal Belgio alla Turchia, dalla Germania all'Italia. Si tratta di un contributo per individuare alcuni ambiti in cui oggi l'Ordine domenicano, ma non solo, è chiamato a vivere un ripensamento della sua missione. Predicare è annuncio del Vangelo, accogliendo le inquietudini che provengono dalla storia e dalla vita di uomini e donne, nostri contemporanei. Vi sono nel nostro tempo linee di frattura che spingono a uscire da modelli usuali di pensare per assumere il rischio di stare responsabilmente nel presente accogliendo le chiamate dello Spirito che da esso provengono. I testi di questo documento sono stati inizialmente elaborati in vista di una proposta di riflessione teologica al capitolo generale tenutosi a Bologna nel luglio 2016, utilizzando perciò le tre lingue ufficiali del capitolo, inglese, francese e spagnolo. -
Egeria. Rivista dell'Istituto Superiore di scienze religiose «Beato Gregorio X» di Arezzo vol. 8-9. Violenza e amore tradito. Prospettive pastorali
Un numero monografico della rivista ""Egeria"""" sulla violenza per mettere in comunicazione due mondi, quello ecclesiale e quello impegnato nella lotta contro la violenza domestica, ancora molto distanti fra loro, anche dal punto di vista ideologico."" -
Committenze e opere d'arte in San Domenico di Pistoia
La raccolta di studi di questo volume è proseguimento di una serie di ricerche condotte negli anni sugli aspetti storici e artistici del complesso di San Domenico di Pistoia promosse dal Centro Espaces ""Giorgio La Pira"""". Si connota come ulteriore approfondimento sulle tessere di quel colorato mosaico del complesso di San Domenico composto di molteplici aspetti della storia della comunità dei domenicani di Pistoia in relazione e nella partecipazione alla vita della città. In particolare i saggi di questo volume focalizzano l'attenzione sulle opere pittoriche conservate nella chiesa in rapporto alle committenze, alle attribuzioni, ai caratteri stilistici e alla loro iconografia. Tale opera di studio e di memoria risulta particolarmente rilevante in quest'anno, in cui ricorre l'800º anniversario dalla fondazione dell'Ordine domenicano e la nomina di Pistoia a Capitale della cultura in Italia 2017. La felice coincidenza di queste due date è motivo per scorgere come nella storia, in modi nuovi e sempre diversi, un'eredità di spiritualità e di vita può essere ancora contributo - nel reciproco dare e ricevere - alla vicenda della città."" -
La comunità svizzera a Firenze: ieri e oggi
Una fotografia della presenza svizzera sul territorio fiorentino oggi non può prescindere dai suoi numerosi e profondi legami col passato. Ma il contributo degli Svizzeri a Firenze continua nel nostro presente. Questa serie di saggi affronta molteplici aspetti - alcuni dei quali inediti - del rapporto tra Firenze e la Svizzera, un rapporto sul quale in anni recenti si è concentrata l'attenzione di alcuni ricercatori storici. In questo volume vengono approfondite questioni storiche, politiche, economiche e culturali dei numerosi elementi che caratterizzano da secoli il dialogo tra Firenze e la Confederazione Elvetica, senza dimenticare alcune puntualizzazioni di metodologia storiografica. Un viaggio insolito tra figure e istituzioni che continuano a influenzare la vita sociale e culturale della città. -
Sempre proteso verso Cristo
Molte sono le costanti del pensiero di Thomas Merton, grande figura di mistico e pensatore, a suo tempo ispiratrice addirittura della Pacem in terris, che di volta in volta gli studiosi hanno approfondito: il gusto dell'eccesso e dello spirito libero che stanno alla base del suo essere monaco; la critica della ragione che mortifica la creatività; l'Amore e la sua centralità; la Sapienza come motore e fine della divinizzazione dell'uomo. La figura del mistico, i suoi scritti spirituali, le sue ricerche esistenziali, rimangono a tutt'oggi decisamente attuali, e anzi col senno di poi se ne riesce a cogliere (per esempio a proposito dell'invadenza delle nuove tecnologie, o della necessità del dialogo tra le religioni) la spiccata carica profetica. Merton ha ancora molto da dire alle generazioni attuali: la sua visione di una spiritualità profondamente incarnata nella drammaticità dell'esistenza umana (che fu poi in definitiva la chiave del suo successo letterario, costringendo il lettore all'immedesimazione) è oggi un linguaggio accattivante per la metanoia dell'uomo disperante della post-modernità. -
Entrare nell'abisso trinitario. Itala Mela, monachesimo e mondo
Itala Mela, insegnante di lettere, fece della scuola la sua missione, in parallelo all'attività nella Fuci (primi anni Venti del secolo scorso) fino a quando la malattia infranse il progetto di una monacazione in Belgio per partecipare poi a una fondazione benedettina in Italia che si ispirasse al rinnovamento liturgico che si stava diffondendo. A poco a poco si impose, per inabilità all'insegnamento, la rinuncia alla cattedra statale. In casa - coi genitori prima, poi il padre e la zia non credenti - visse i voti dell'oblazione benedettina secolare consacrata, forte della Regola di san Benedetto che le dava il perimetro esterno di un cammino imperniato su una vocazione unica, nitida fin dal 1930: «La volontà di Cristo, che io sento imperiosa nel profondo della mia anima, è di trascinarmi, d'immergermi con Se stesso negli abissi della Santissima Trinità». Dopo lo sfollamento sull'Appennino durante il secondo conflitto mondiale, Itala riuscì a dedicarsi - in obbedienza al vescovo di La Spezia, la sua città - all'animazione del mondo culturale e cattolico tra il 1946 e il 1953, presenziando o seguendo da lontano le iniziative che suscitava. -
La Regola di san Benedetto nel contesto delle antiche Regole monastiche
Dal VI secolo la Regola di San Benedetto ritma il quotidiano di numerose comunità monastiche nel mondo. Serve anche come guida a laici che si riconoscono nella spiritualità benedettina e, fenomeno recente, a capi di impresa. In un'esplosiva introduzione, Dom Guillaume disegna quindici secoli di epopea e di influenza benedettina. Per lui il monachesimo incarna la sintesi più compiuta del cristianesimo rispondendo a tre campi in cui la sete dei nostri contemporanei è profondamente viva: la spiritualità, la teologia e l'arte di vivere. Da qui nasce il suo credo che stupirà molti: il XXI secolo sarà monastico, o non sarà. -
Exordium Magnum Cisterciense o narrazione dell'inizio dell'ordine Cistercense
L'imponente opera scritta intorno al 1190 da Corrado, abate di Eberbach, è qui riproposta in italiano nell'interessante edizione di padre Riccardo Spreafico. Il testo è una raccolta agiografica in sei libri sulle origini dell'Ordine Cistercense. Definito dagli studiosi una teologia ""per exempla"""" della storia della salvezza, presenta la Chiesa e, in essa, il monachesimo di Cîteaux come luoghi in cui si compie il disegno di Dio. Attraverso le gesta e la santità dei primi padri, i loro miracoli e i fatti prodigiosi che li vedono coinvolti, si mette in rilievo il valore sublime della vita cistercense in tutte le sue dimensioni, come via di conformazione a Cristo. Questo testo resta uno dei maggiori esempi di letteratura medievale, che combina la narrazione storica con la raccolta di racconti morali, un vero e proprio libro di istruzioni sulla fioritura dei cistercensi a Clairvaux."" -
Thomas Merton: una spiritualità inquieta
L'eredità culturale e spirituale di Thomas Merton, a mezzo secolo dalla scomparsa, non tende a spegnersi, persistendo una miriade di studi intorno alla sua imponente opera che spazia in ambiti diversificati come la mistica cristiana, la vita contemplativa, il rinnovamento monastico, l'azione sociale, le varie religioni nel mondo e la condizione intima dell'uomo indagata anche attraverso un'ampia produzione poetica. Affrontare la sua figura significa seguire gli stessi percorsi apparentemente indipendenti della sua scrittura, che trovano l'elemento unificante nella volontà di mettere in luce le esigenze latenti di un'umanità confusa, esiliata dalle verità più profonde. Attraverso il pellegrinaggio geografico e spirituale di Merton si coglie l'archetipo dell'uomo in una continua ricerca, che fa esperienza di Dio nella vita contemplativa per porsi poi in quello stato di irrilevanza, di marginalità che facilita la genuina apertura verso altri mondi, altre culture, verso una moltitudine di persone che possono far confluire le differenze in un'antica, originaria unità. -
Poesia e sacro
Un'antologia di versi a celebrazione del sacro, perché come dice Roberto Mussapi nell'Introduzione di questo volume, il «sacro è qualcosa di profondamente vicino al mito, e, come il mito non va mai ridotto a un repertorio di favole, così il sacro non si deve ridurre a un semplice repertorio di icone sacrali, di riti. In poesia l'energia del sacro è la capacità della domanda: è l'atteggiamento del cieco che si rivolge a Cristo e gli dice: ""Dammi la luce"""". Nel momento in cui il cieco non pensa più di dover credere, è caduto qualcosa, è caduta la domanda, la fame stessa del sacro. La poesia nasce, antropologicamente, per fame del sacro. Il sacro non basta mai, perché rimanda continuamente a Dio, ma non ce lo dà in pasto. E la poesia è anche un modo per illudere di donare una coincidenza di tempi: l'oltretempo, il passato, il presente, il futuro»."" -
Gesù e le prime comunità cristiane. Tra storia e teologia
Il confine su cui i contributi di questo libro corrono è un confine molteplice: è quello tra ebraismo e cristianesimo, o meglio tra i giudaismi del I secolo e movimenti sorti a partire da Gesù, ma anche quello tra gli scritti riconosciuti come autorevoli e canonici dalla Chiesa nei secoli e scritti non canonizzati, e infine il confine tra ricerca storica e ricerca teologica. È anche un confine tra l'interesse generale su temi che spesso vengono affrontati nei media e nel rapporto con il grande pubblico in modo superficiale e generico e l'approccio rigoroso e scientifico, talvolta così specialistico da far desistere chi vi si avvicina con il desiderio di orientarsi. Lo stile dei contributi è quello di una comunicazione che mira a un'alta divulgazione su temi di indubbia complessità, ma con desiderio di chiarezza e facendosi invito a un cercare ulteriore. La presentazione dei temi in stile didattico è anche ricca di interrogativi problematici e condotta sempre con una preoccupazione di comprensibilità e con l'invito ad andare in profondità, nel lasciarsi interrogare da domande talvolta scomode o inquietanti. -
La solitudine dell'eremo. Thomas Merton e i Camaldolesi
"La solitudine dell'eremo"""" contiene la corrispondenza intercorsa tra Thomas Merton ed i diversi interlocutori, soprattutto Anselmo Giabbani, in riferimento all'idea e al desiderio del monaco trappista di un suo possibile """"transitus"""" dall'Ordine Cistercense della Stretta Osservanza alla Congregazione Camaldolese. La corrispondenza si estende per un periodo di circa quattro anni (settembre 1952 - marzo 1956) per un totale di 36 lettere. La domanda centrale alla quale Merton cerca di dare una risposta, interpellando diversi personaggi ecclesiastici e del mondo monastico di quell'epoca, riguarda il desiderio di passaggio ad un ordine più """"contemplativo"""" di quello in cui si trova. I dubbi, i desideri, le delusioni, i tentativi di trovare una soluzione, i sogni e le varie risposte di coloro che cercano di aiutare l'animo tormentato di Merton convergono verso una soluzione diversa dal desiderio nascente del monaco dell'Abbazia del Gethsemani." -
Chiamati ad andare oltre. Il cammino quotidiano della vita monastica
La vita monastica ha un messaggio da offrire al mondo di oggi, così spesso disorientato e travagliato. Essa dimostra che vale la pena di dare la vita per il Signore nell'ascolto della sua Parola, nella preghiera, nella fraternità e nella carità. È quindi un forte richiamo ad andare oltre, una freccia che indica il valore dell'Assoluto, una testimonianza credibile della possibilità di una vita in comune attuata quotidianamente, nella ricchezza delle diversità, in conformità al desiderio di Dio che vuol fare di noi un cuor solo e un'anima sola. -
La vita monastica oggi
La vita monastica ha per sua stessa conformazione la continua necessità di rinnovare il proprio contatto con Dio. In un’epoca come l’attuale, così magnifica ma anche così complicata, il monachesimo e in particolare quello femminile benedettino che questo volume analizza, si dimostra come l’elemento profetico e unificante portatore dei fondamentali valori religiosi dell’uomo. Madre Monica Della Volpe si rivolge, in queste pagine, alle consorelle di Valserena in una sorta di dialogo materno nel quale tocca alcuni nodi particolari dell’argomento ed insegna l’autenticità del servizio a cui tutte loro sono chiamate. La vita comune, in particolare, deve essere spunto per una maturazione umana che tocca l’apice nell'incontro: incontro con la realtà del monastero e con gli insegnamenti della badessa che, infatti, non a caso diventa maestra di vita per novizie e consorelle. -
Come cembali squillanti. I santi: una vita donata
Queste pagine raccolgono brevi, ma significativi, interventi che hanno come protagonista «la santità» a cui tutti siamo chiamati. La Chiesa ha bisogno di santi poiché essi sono i veri riformatori dell'umanità e solo per mezzo loro ci potrà essere una «vera rivoluzione». La Chiesa ha anche bisogno di conoscere i santi perché sono testimoni autorevoli e credibili di una vita donata totalmente a Cristo. La vita di un santo è come un «cembalo» la cui musica si espande e raggiunge i cuori coinvolgendoli nell'ardente desiderio di imitare le vicende di queste semplici ma grandi creature, nell'aderire totalmente a Cristo. La storia del mondo, la storia di ogni creatura si rivela nel mistero di Dio che a sua volta si manifesta pienamente in Cristo Gesù; il mistero di Gesù raggiunge il suo vertice nel mistero della Croce. Ogni uomo trova il senso della sua vita in Gesù, nella sua morte e nella sua risurrezione. Tutti gli uomini sono interpellati a guardare a colui che ha dato la vita per l'intera umanità. Questa è stata l'aspirazione costante dei santi che hanno fatto della loro vita una lode a Dio: in cymbalis bene sonantibus laudate eum in cymbalis iubilationis (Sal 150,5). -
Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini
Marco Vannini, nel corso di una trentennale ricerca, ha curato e tradotto varie opere della mistica cosiddetta speculativa nonché sviluppato una profonda riflessione sui fondamenti filosofici del cristianesimo. A questi temi, dopo un focus iniziale sullo Zeitgeist spirituale odierno, è dedicato il presente lavoro, con un inquadramento critico dell'autore e un'analisi sui punti nodali del suo pensiero, quali ad esempio il monismo dinamico, il distacco, il fondo dell'anima, la generazione del logos, la dialettica dello spirito. La radicalità di alcune sue tesi mette in luce l'esigenza religiosa fondamentale del mondo contemporaneo, il bisogno di una fede spiritualmente sostanziata, capace di illuminare e armonizzare sapientemente il vissuto quotidiano in tutta la sua integralità e ampiezza. In quest'ottica il mistico speculativo, dopo il distacco dall'hic et nunc, in quale posizione e con quali modalità si viene a collocare nella sua «ridiscesa» all'interno della contingenza, dal momento che in tale dimensione egli è costretto necessariamente a vivere? Questo «precipitato» esperienziale costituisce un aspetto che, per quanto rilevante anche da un punto di vista teoretico, da un punto di vista eminentemente morale si rivela assai problematico, se non addirittura aporetico.