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Pedagogie meridiane. Educare tra emancipazione e immaginazione
Prefigurare linee di pensiero, di azione e di ricerca per una pedagogia ""del"""" Mezzogiorno e """"che guarda"""" al Mezzogiorno (d'Italia e d'Europa) è l'intento di questa raccolta di saggi. Non si tratta, dunque, di replicare categorie e interpretazioni di un passato più o meno recente, bensì di promuovere logiche e pratiche di riflessività su una questione che continua ad animare il dibattito sociale e politico, individuando nel dispositivo pedagogico un'occasione capace di delineare nuovi stili di pensiero e di azione, di integrazione e di reciproca interlocuzione. Il volume, quindi, intende promuovere e sostenere modelli pedagogici divergenti, antidogmatici e dialoganti a partire dalla vocazione di mediazione, di confronto, di accoglienza """"a sud e a oriente"""" delle terre meridiane, arricchendo e ripensando gli stessi saperi pedagogici. Lungi dal chiudersi in atteggiamenti autoreferenziali o improntati a un folcloristico localismo, si intravedono così i contorni di una pedagogia meridiana capace di riaffermare una diversità che si fa valore."" -
Educazione, persona e welfare. Il contributo della pedagogia nello sviluppo delle politiche sociali
Le problematiche affrontate all'interno del testo, dalla crisi dei modelli di Welfare State a quella dei paradigmi educativi, rappresentano i nuclei tematici di riflessione critica che la pedagogia è chiamata ad affrontare con particolare urgenza. La centralità della persona, riferimento inderogabile nel dibattito scientifico sulla solidarietà, può e deve essere declinata nella teorizzazione di altre prassi educative e diventare punto di partenza per una nuova riforma delle politiche sociali. Il rapporto tra pedagogia e politiche sociali, fondato sulle categorie della responsabilità e della relazionalità, mira a realizzare nuovi modelli di benessere, attraverso il percorso di costruzione identitaria del singolo in una differente dimensione di cittadinanza. -
Più di una regina
Una donna, la sua malattia, la resilienza. È una storia vera questa di Maria Elena, raccontata col passo della testimonianza e del confronto d'anime tra la protagonista e l'autore. La sclerosi multipla non perdona, ma neppure la burocrazia. Questo racconto si snoda perciò tra i gangli dei sentimenti, delle emozioni e delle ambizioni della vita di ogni giorno, con scene e situazioni talvolta paradossali. È una narrazione biografica autorizzata, scritta su richiesta espressa della stessa Maria Elena. Questa donna forte, piegata nel fisico ma ostinata e guerriera nello spirito, ha voluto voce per far sapere come alla malattia si possa comunque opporre la forza del sorriso: è convinta che la rassegnazione e la tristezza immobilizzino più e prima della sclerosi multipla. ""La malattia"""" dice """"non è un nemico infame, è solo un'insidia che agita la vita"""". In questa sua battaglia quotidiana, Maria Elena si sente più di una regina ed è sostenuta da una fede incrollabile: nel racconto ne spiega i motivi."" -
Maschera e alterità. Ediz. multilingue
Questo volume raccoglie gli Atti del V Convegno internazionale di studi ""Il Carnevale e il Mediterraneo"""" incentrato sul tema """"Maschera e alterità"""" al quale hanno preso parte antropologi, demologi, sociologi, storici, filosofi e studiosi della tradizione letteraria e popolare provenienti da prestigiose università italiane e straniere. Oggetto di analisi e di approfondimento, tradizioni e riti carnevaleschi di una vasta area geografica e culturale ovvero temi e problemi, immagini e simboli di una grande, antica civiltà come quella mediterranea che gli studiosi esaminano soprattutto attraverso le molteplici e sempre più attuali declinazioni dell'""""alterità""""."" -
«La mattana è ormai finita». Il carnevale e la quaresima dei letterati
Il tema del carnevalesco e del carnevale nella letteratura italiana, nelle parole e nelle immagini dei libri. L'autore, con uno sguardo alla festa di piazza e di strada e l'altro alle opere di poeti e narratori, esamina la dimensione più propriamente allusiva e allegorica delle maschere, soprattutto quelle zoomorfe come l'asino, il porco e alcune specie cornute che hanno animato la nostra tradizione letteraria. Oggetto di indagine e riflessione sono anche rapporti e intrecci, apparentemente improbabili, tra eventi e temi diversi come il Carnevale, la Quaresima e la peste, nonché le testimonianze di scrittori che hanno vissuto e raccontato la festa: in alcuni casi prendendo viva parte ai riti carnevaleschi, in altri limitandosi ad assistervi con curiosità e indifferenza, in altri ancora attendendo con ansia la fine della ""mattana"""" e i giorni del silenzio, della riflessione e della scrittura. Una colorita """"galleria"""" di poeti e narratori incuriositi, soprattutto nei periodi """"canonici"""" del calendario, dai miti e dalle """"regole"""" del mondo alla rovescia, e sempre pronti, nel corso dell'intero anno, a ricorrere ai mascheramenti delle parole e alle allegorie della finzione letteraria."" -
Pedagogie. Sguardi plurali sul sapere dell'educazione
Il volume accoglie i contributi di alcune delle voci più rilevanti della scuola pedagogica italiana, con l'intento di focalizzare i principali abiti disciplinari del sapere pedagogico, ricostruendone il complesso puzzle epistemologico e interpretativo, tra storia e prospettive di sviluppo. Dalla pedagogia generale alla storia della pedagogia e alla filosofia dell'educazione, dalla pedagogia speciale alla pedagogia sperimentale, dalla pedagogia interculturale alla pedagogia del lavoro, il volume vuole essere uno strumento di approfondimento e di riflessione per fissare i capisaldi di un sapere complesso, critico e dialogico, fondamento di professionalità educative che in tale sapere (teorico e prassico) devono poter ritrovare la loro identità. Il plurale ""Pedagogie"""" indica altresì la natura permanentemente mobile e in continua evoluzione del sapere pedagogico, idoneo a governare, in forma complessa e criticamente fondata, le trasformazioni del suo oggetto di identificazione formale, fondamentalmente riconducibile al paradigma della formazione delle persone per l'intero corso della vita e nella pluralità dei luoghi di vita e di esperienza."" -
Itinerari di ricerca della comparazione educativa
Le esigenze poste dai crescenti e rapidi cambiamenti socio-economici, politici e culturali in atto nella realtà locale e mondiale e le peculiarità di una situazione connotata da sempre più fitti e continui rapporti internazionali e interculturali sollecitano e sostengono oggi l'opportunità e la legittimità di una maggiore presenza della comparazione nell'ambito degli studi sull'educazione. I confronti sono ormai diventati sistematici: attivare, analizzare e approfondire diversità e differenze, ma anche affinità culturali e possibili legami con altre pratiche e modelli educativi, rappresenta una grande risorsa, della cui problematicità si fa carico l'Educazione comparata, ritenuta parte essenziale e imprescindibile degli studi storico-pedagogici. In tale prospettiva, il volume intende appunto presentare alcuni dei suoi attuali settori di sviluppo e ""itinerari di ricerca"""", che ne attestano e valorizzano la presenza in ambito educativo."" -
Gli dei sono fuggiti
«Ho scritto questi versi lungo gli ultimi quarant'anni. Forse non tutto era degno di essere conservato, ma assicuro il lettore che ho cacciato molto loglio e salvato un po' di ortiche. Mi accorgo di aver tenuto conto di alcune esigenze che illustro qui di seguito. C'è una vena metafisica che accompagna tutta la parte legata al viaggio: nello stesso tempo un desiderio di nebbia e di sereno. Superati i tre quarti del viaggio, la voglia di tirare le somme sulla qualità del cammino. Ma in linea di massima ho provato a sperimentare più formule espressive, a dare conto dell'accumulo di molte esperienze e a produrre una poetica diversa, più che del sommerso, del salvato. La chiamerei: discarica differenziata della memoria. I metodi che mi accorgo di aver frequentato sono vari: la satira oraziana intesa come racconto odeporico, dipanato nel tempo e nello spazio, e la ballata che riprende il capitolo cinquecentesco dove si descrive, attraverso la chiacchiera e senza l'essenzialità della poesia, il banale quotidiano. E insieme ho coltivato l'esplosione sardonica e folgorante di molte stagioni letterarie. Il risultato purtroppo non mi soddisfa. Ma neppure mi dispiace.» (Raffaele Nigro) -
Un mare di follia
Una nuova indagine del commissario ostunese Donato Tanzarella, alle prese con una complicata trama che, tra ambientalisti e suggestioni erasmiane, lo condurrà a immergersi nell'accidentato mondo della passione femminile, mentre una minacciosa trivella si staglia al largo della costa adriatica. Muovendosi nella Città Bianca e nelle sue marine, ma anche in una Brindisi percorsa nelle sue quasi sconosciute bellezze e ammirata nell'incomparabile fascino di un porto ricco di storia passata e di presente abbandono, il giovane commissario si troverà coinvolto in una vicenda che vedrà protagonisti giovani che rifiutano di rassegnarsi e multinazionali pronte a ogni violenza sulla natura in nome del profitto. La ricerca della verità, nel mondo sempre più disgregato, rapace e incapace di guardare agli altri con umana compassione, non può essere separata da una mise en abyme che coinvolge chi cerca e chi è braccato nella scrittura come archivio della solitudine e insieme indispensabile antidoto contro ogni tentazione di onnipotenza. -
«Vincasi o per fortuna o per ingegno». Il gioco d'azzardo nella letteratura
Nessun uomo è esente dalla febbre del gioco d'azzardo, che si insinua sottilmente e poi irrompe con una forza inarrestabile. Dal gioco medievale della zara alla moderna roulette e al poker, l'azzardo ha colpito e colpisce uomini d'ogni estrazione e tempo. L'antologia intende offrire uno spaccato, non esaustivo, di come l'uomo si è avvicinato al gioco d'azzardo in epoche e culture diverse. Da Boncompagno da Signa a Rabelais, da Goldoni a Parini a Ian Fleming, l'ideatore dell'agente segreto 007, nella prosa, nel teatro e nella poesia moltissimi scrittori si sono cimentati con questo tema, disegnando le varie sfaccettature del giocatore e del suo vizio. Alcuni, come Dostoevskij o Landolfi, sono stati accaniti giocatori loro stessi e hanno potuto maturare una visione ""dall'interno"""" della febbre del gioco. Ogni brano prescelto è introdotto da un cappello che delinea le coordinate storico-culturali dell'opera da cui è tratto, ed è corredato di note a piè di pagina che spiegano, soprattutto per i testi più antichi, termini ed espressioni arcaiche o comunque di uso non comune."" -
Come i pavoni. Il piacere di vivere
Anche tra gli uomini, i primi approcci e le movenze della giovinezza ricordano l'aria dei pavoni. È un attimo della vita in cui il cuore pompa nell'animo messaggi di libertà, di armonia e di esultanza. Il corpo ha forza e ardire e si sente capace di superare tutte le difficoltà. La voglia di scoprire altri mondi, fuori del cortile in cui si è trascorsa l'infanzia, si combina al desiderio di vivere liberamente la propria vita e la propria sessualità. Negli anni Sessanta-Ottanta la fisicità dei contatti e l'eterogeneità delle amicizie si dipanavano realmente nel contatto diretto e personale di un ambiente, di una strada, e non di fronte alla tastiera di un computer o alla vischiosità della Rete. Il libro racconta quegli anni, attraverso storie della vita dell'autore pervase da struggente e tenera malinconia, colorate da un sottile velo d'ironia, mentre importanti avvenimenti politici e sociali attraversavano l'Italia. Ma quando sembrava che tutto potesse continuare con la stessa irriverente freschezza, improvvisamente, sull'ottovolante della vita, la macchina ha rallentato, è iniziata la salita che avrebbe portato in cima. Di lì si è stati catapultati giù nella discesa... -
Carnevalizzazione e società postmoderna. Maschere, linguaggi, paure
In un mondo perennemente in festa, dove tutto (o quasi) è maschera, turismo e divertimento, che significato possono avere feste e Carnevali? O, al contrario, perché il linguaggio del Carnevale, con le sue maschere e i suoi eccessi, appare ancora così significativo nella nostra società? Perché in Cina o negli Stati Uniti città e centri commerciali si mascherano da città d'arte italiane? Perché i nostri musei diventano spazi di festa e di consumo, accogliendo persino sfilate di moda e danze masai? Perché la politica indossa maschere o usa il nostro patrimonio culturale come una maschera? In che modo feste e Carnevali, nell'età delle migrazioni e delle nuove paure, possono diventare strumenti d'integrazione o occasione di nuovi conflitti? Questo saggio, frutto di una pluriennale collaborazione con il Centro internazionale di ricerca e studi su Carnevale, Maschera e Satira, cerca di rispondere a queste e ad altre domande, affrontando una serie di temi chiave per comprendere la cultura postmoderna in cui viviamo e quella post-postmoderna in cui stiamo entrando. -
Trame di costruzione della cittadinanza. Riflessioni a 30 anni dalla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
Con la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (1989) si è segnato il passaggio dei fanciulli ""da sudditi a cittadini"""". A trent'anni di distanza, ci si chiede se siano avviate le trame di costruzione della cittadinanza affinché bambini e ragazzi possano esercitare pienamente i loro diritti oppure se stiamo andando incontro alla scomparsa dell'infanzia o a una perdita dell'infanzia. La questione dei diritti dei bambini non è un tema che si possa liquidare con una risposta binaria sì-no: c'è una forte complessità che riguarda """"chi sono i bambini e i ragazzi"""", ma anche """"chi sono gli adulti"""" e """"quali sono le istituzioni educative, formative, sociali e politiche che se ne occupano"""". Possiamo parlare di infanzie e adolescenze a geografie e """"velocità"""" differenti. Il volume tenta un bilancio dei percorsi di cittadinanza e immagina nuove piste di impegno, restituendo un quadro articolato della conquista dei diritti e della promozione di una cultura con l'infanzia e l'adolescenza, verso una prospettiva dei diritti in chiave intergenerazionale."" -
Ti prometto il mare
Bambina è una piccola sposa di appena dodici anni, che sogna il mare e una casa grande, ""tanto grande che ti ci puoi perdere"""". È lei che dà inizio a una catena di donne dai destini incrociati, le cui vicende si snodano in tempi e luoghi differenti. Bambina crede di realizzare il suo sogno giungendo in un maestoso palazzo posto di fronte al mare dove, insieme a uno stuolo di """"mogli felici"""" e di serve, abitano Fiordiloto, la giovane che la accudisce, e Capellidargento, la saggia e amorevole cuoca, dalla pelle chiara e gli occhi colore del cielo. A quest'ultima spetta il compito di consolare le altre donne, rassegnate a una vita meschina. Sarà lei a narrare le storie di Fiamma, Lina e Lisetta, che con grande determinazione hanno vinto la battaglia contro il Fato avverso. Viaggiando nel tempo e nello spazio, entra in scena la principessa Animabella che vive nella torre abbandonata di un vecchio castello, imprigionata da un """"antico e misterioso incantesimo"""" che la tiene lontana dal mare. A Prefazione, """"Scintille"""", un racconto fantastico sul mistero della Vita."" -
Sono la mia voce. L'identità vocale che crea il Sé
La voce, accordata o scordata, intonata o stonata, racconta o balbetta le ragioni e i sentimenti del corpo in cui abita. Tocca, sfiora, vibra e fa vibrare la naturale corrispondenza tra l'essere, l'esistere e il manifestarsi di ogni individualità. L'autrice intraprende una ricerca con l'intento di evidenziare quanto lo strumento voce, a differenza di altri strumenti musicali, risulti un elemento vivo, poiché nasce e si conforma in ogni individuo. Analizzando la memoria della voce, attraverso differenti fisiologie, secoli e tecniche, si racconta come questa possa esprimersi nel canto, nella parola, nella melodia, nel rumore, nel soffio, nell'urlo, nel pensiero, nel silenzio, risultando quale riflesso dell'identità personale. -
Imparare a studiare
Come possiamo imparare a studiare? Pedagogisti e psicologi, docenti ed esperti riflettono su come l'impegno di studio possa tradursi nella capacità di saper ""controllare"""" tutte le variabili - cognitive ed emotive - del processo di apprendimento. La qualità di tale processo, pur all'interno di un modello di formazione integrata e permanente affidata in primo luogo alla scuola, è legata oggi non solo alla quantità/qualità delle conoscenze apprese ma anche alle forme e ai modi con cui l'allievo è in grado di progettare, valutare e gestire il proprio percorso di apprendimento. La formazione viene così a qualificarsi come il dispositivo più idoneo a fronteggiare le modificazioni, i cambiamenti, le revisioni, i """"transiti"""" costitutivi e peculiari della società contemporanea."" -
Per la tutela dell'infanzia e delle persone vulnerabili
In questo volumetto si insiste molto su come si possa progettare la normalità, perché il pur necessario confronto con il disordine e con la patologia non induca a distogliere l'attenzione dall'ampio ventaglio di compiti e di responsabilità che assicurano efficacia all'educazione e fecondità all'iniziativa pastorale. Le indicazioni metodologiche si concludono con la proposta di una strategia operativa: un modello funzionale designato Saipam, un acronimo che rinvia a criteri d'azione, da ritrovare come stile e premura permanente. Il volume riporta anche il testo integrale delle Linee guida proposte il 24 giugno 2019 dalla Cei e dalla Cism. A questo documento ci si riferisce nelle pagine in cui si ipotizzano uffici e servizi, ai quali ci si accosta facendo salvo il modello funzionale (Saipam), perché non accada che nella quotidianità si abbiano a smarrire il senso e l'anima delle iniziative promosse per garantire la piena accoglienza dell'infanzia e delle persone vulnerabili. -
Sul cammino di San Nicola e di San Michele. La «Descrizione itineraria del pellegrinaggio per Bari e Monte S. Angelo» di Francesco Sorda
L'autrice racconta di un viaggio di pellegrinaggio, diario inedito composto da Francesco Sorda nel 1833. Meta dei pellegrini di Fragneto Monforte sono i santuari di San Nicola a Bari e di San Michele a Monte Sant'Angelo, ma altre e numerose sono le tappe di questo cammino, lungo circa 365 Km, contrassegnato da un'intensa fede verso i culti mariani, per cui il manoscritto è intriso di numerose digressioni relative a visioni celesti, ritrovamenti miracolosi, sacre immagini, eventi straordinari. Proprio sulla base del diario di viaggio del Sorda, così ricco di suggestioni, ancora oggi si svolge ""il Cammino di San Nicola"""" da Fragneto. L'opera, dalle molteplici chiavi di lettura, si presenta come un compendio di leggende e di tradizioni popolari, che interesseranno sia gli studiosi di Storia del cristianesimo, sia gli studiosi di Antropologia e di Tradizioni popolari, in virtù della ricchezza e preziosità di notizie storiche, geografiche, religiose e popolari contenute."" -
La tarda estate scorsa
La tarda estate scorsa: un'estate molto calda dove ""l'aria fumica per la calura"""", come cantava Alceo nella magnifica interpretazione di Salvatore Quasimodo. Un'estate che invita al metaforico viaggio verso la propria Itaca visitando - lo auspica Kavafis - porti dove incontrare ricordi vagando senza meta, fra pagine sparse di libri cari. E poi soffermarsi in riletture capaci di sollecitare nuove emozioni, rivisitando antiche suggestioni, nell'attesa che calino le ombre della sera su di un giorno che si è aperto con """"l'alba d'estate [quando] niente si muoveva"""" per accogliere """"la bella dalle dite di rosa Aurora"""", ambasciatrice dei raggi di quel sole ora al tramonto. E anche la tarda estate scorsa volge al tramonto, mentre si avvertono le prime dolci penombre dell'autunno, anticipatrici dell'inverno del nostro scontento... Uno scontento mitigato dalla scrittura di queste pagine, nel vago tentativo di fermare l'inesorabile fluire del tempo che passa..."" -
Avvocato per caso
La vita e le emozioni di un ragazzo, poi uomo, infine anziano, un po' ""fuori dal tempo"""", che ha la passione di osservare il prossimo e """"per caso"""" incontra la professione di avvocato. A questa si affeziona pian piano e si lega per il semplice motivo che il destinatario è sempre lo stesso: il prossimo. Carmelo, il protagonista, diventa un avvocato al servizio degli altri, con quella umanità e senso del dovere, quell'amore per la famiglia e le radici che lo hanno sempre contraddistinto e accompagnato negli anni. Lo animano forti sentimenti, i soli che possano sostenere la gravosa responsabilità di difesa, insieme alla competenza e all'equilibrio di pensiero, nella affannosa ricerca di una giusta soluzione per chi a lui si affida. Diventa questa la sua ragione di vita: una professione sconosciuta di avvocato, intrapresa per caso, ma rivelatasi la più appropriata alla sua indole generosa, fortemente sganciata dall'interesse personale e totalmente protesa a difendere chiunque si trovi in difficoltà.""