Sfoglia il Catalogo ibs016
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2061-2080 di 10000 Articoli:
-
Donne nelle Forze Armate. Il servizio militare femminile in Italia e nella Nato
Chi sono le donne in armi nella storia? Perché sono spesso invisibili o tutt'al più narrate in miti e leggende? Chi sono in realtà le militari nelle forze armate contemporanee? Come vivono, lavorano e affrontano il combattimento accanto agli uomini? A partire dalla seconda metà del Novecento le forze armate dei paesi occidentali hanno vissuto cambiamenti profondi: uno dei più significativi, dal punto di vista non solo organizzativo ma anche e soprattutto culturale e sociale, è rappresentato dalla crescente e stabile partecipazione femminile. Il libro è incentrato sull'intreccio tra genere, guerra e servizio militare femminile, nel contesto Nato e nelle guerre contemporanee, dalla prima nel Golfo Persico a quelle tutt'ora in corso. Nella parte finale, attraverso ricerche inedite e analisi di dati, un bilancio della spesso dimenticata presenza delle militari nelle file delle forze armate italiane offre un punto di vista davvero originale su cosa sia l'Italia oggi. -
Abitare il slilenzio. Un'antropologa in clausura
un'antropologa e storica delle religioni entra nel mondo claustrale cattolico, per motivi di ricerca, come se fosse una postulante. Il limite di accesso, fisico e simbolico, che caratterizza di solito i monasteri, ha spesso prodotto dei lavori di riflesso, in cui l'esperienza di campo, in quanto ambiente comunicativo di incontro, è del tutto assente o deformata. Tali luoghi sono di solito conosciuti attraverso i testi scritti e i racconti dei religiosi che vivono in quel mondo ma che non permettono ad altri di entrarvi. Questo lavoro nasce da un'etnografia partecipata, in veste di attrice sociale protagonista, all'interno di due monasteri francesi di Carmelitane scalze. L'autrice sperimenta e racconta, in prima persona, quelle ""minuzie della vita quotidiana"""" delle monache che sfuggono di solito agli occhi dello studioso, ma che danno forma a processi comunitari e, nel tempo, costruiscono la donna religiosa. L'ideale a cui tende il gruppo monastico non è dato esclusivamente dai testi, che lo definiscono e lo descrivono, ma soprattutto dalla pratica, che costruisce un proprio modello applicativo e che nasce dall'agire stesso. Questo porta la studiosa a vedere come la regola sia applicata nella pratica e quali sfasature si vengano a creare tra ortodossia e ortoprassi."" -
I Trattati di Utrecht. Una pace di dimensione europea
Alla morte senza eredi del re di Spagna Carlo II (1661-1700), l'Europa fu posta dinnanzi a un inquietante interrogativo: chi sarebbe salito sul trono vacante? Filippo d'Angiò? L'arciduca Carlo d'Asburgo? Vittorio Amedeo II, duca di Savoia? Il candidato più solido era il primo, che però era anche nipote di Luigi XIV e possibile erede del trono francese. L'idea di una Francia potentissima non piaceva all'Inghilterra, che il 15 maggio 1702 dichiarò guerra alla vicina d'oltremanica, dando inizio così a quella guerra di successione spagnola che si sarebbe conclusa con i trattati di Utrecht nel 1713. Senza dubbio, perciò, i trattati di Utrecht costituiscono un punto nodale delle vicende del nostro continente, l'atto di nascita di ""una pace di dimensione europea"""" che richiedeva di essere indagato a fondo. Ed è quel che hanno fatto alcuni storici europei, mettendone in luce gli aspetti più rilevanti grazie anche a un attento scandaglio della copiosa produzione editoriale contemporanea e delle ricchissime corrispondenze diplomatiche conservate negli archivi d'Europa."" -
Per una storia delle nonne e dei nonni. Dall'Ottocento ai nostri giorni
Nonne e nonni sono oggi protagonisti di primo piano della vita familiare. Ma qual era il loro ruolo in passato? Il grande interesse per le loro figure, dimostrato negli ultimi anni in numerose discipline (sociologia, psicologia, pedagogia...), in Italia non ha trovato finora un corrispettivo nella storiografia, a differenza di quanto avvenuto in altri Paesi. Questo libro, che si colloca nell'alveo di tali studi, avvia un percorso di analisi storica della ""nonnità"""" in Italia, delineando filoni di indagine inesplorati. Analizza il rapporto nonni/e-nipoti sia all'interno delle famiglie delle nuove élites, sia dei ceti popolari; la costruzione dell'immagine della nonna rispetto a quella del nonno nelle differenti classi sociali; gli aspetti legati alla giurisprudenza dal XIX secolo ai giorni nostri; il lungo prevalere dei diritti dei nonni (""""i nonni tutori"""") rispetto a quelli delle nonne; l'immagine dei nonni e delle nonne nei testi letterari; il loro coinvolgimento, soprattutto delle nonne, nella cura dei nipotini, fino quasi a una cura parentale a tempo pieno."" -
La pittura murale nell'antichità. Storia, tecniche, conservazione
La pittura murale è uno dei più consistenti lasciti del mondo antico. Pur attraverso inevitabili lacune, una narrazione continua si snoda dalle caverne preistoriche ai palazzi dei sovrani, ai templi degli dei, ai luoghi pubblici, alle dimore dei privati, alle tombe dei defunti. Illustra riti, costumanze, vicende mitiche e reali. È la più vivida e molteplice espressione della creatività umana e della sua esigenza di comunicazione. Questo libro ne segue la storia da un osservatorio particolare, rivolto al graduale evolversi delle tecnologie e dei mezzi che ne hanno reso possibile la realizzazione. La durabilità di molti testi pittorici è in gran parte affidata alla tecnica dell'affresco, una ""invenzione"""" che risale a tempi remoti, ma che solo in età romana troverà la sua codificazione teorica. Anche da questo parziale punto di vista l'ecumene appare come un dinamico luogo di incontri e di scambi, lungo i cui itinerari si incrociavano e si diffondevano saperi, tecniche, materiali, la cui memoria si protrarrà molto oltre la fine del mondo antico. Alcuni capitoli sono dedicati alle cause di deterioramento, alle tecniche di conservazione, al distacco della pittura murale."" -
Incunaboli a Siracusa
Questo catalogo si propone di raggiungere due obiettivi principali: descrivere gli esemplari conservati in provincia di Siracusa di edizioni pubblicate entro l'anno 1500 e far conoscere a un pubblico di addetti ai lavori e di persone potenzialmente interessate una parte illustre del patrimonio librario antico del territorio più meridionale d'Italia. Siracusa e la sua provincia sono note soprattutto per altre e più antiche testimonianze del passato. La nostra speranza è tuttavia quella di aver richiamato l'attenzione su un bene culturale, il libro antico, la cui conoscenza richiede una preparazione particolare in chi lo studia e una disponibilità speciale in chi lo conserva e ha la responsabilità di valorizzarlo. -
Antigiudaismo. La tradizione occidentale
L'antigiudaismo che esamina David Nirenberg in questo libro non è solo l'insieme dei pregiudizi e delle persecuzioni contro gli ebrei: è una delle modalità fondamentali con cui il pensiero occidentale ha definito se stesso e il proprio modo di interpretare il mondo in contrapposizione a una tradizione diversa. Come spiega l'autore, ""L'antigiudaismo non va inteso come un anfratto arcaico e irrazionale nel vasto edificio del pensiero occidentale, ma come uno dei principali strumenti con cui tale edificio è stato costruito"""". Se l'antisemitismo prende di mira la concreta esistenza degli ebrei, le loro pratiche culturali e religiose, l'antigiudaismo si concentra su tratti e caratteri attribuiti all'influenza della tradizione ebraica ma rintracciabili anche al di fuori di essa, dal letteralismo religioso al materialismo. Già nel mondo antico si affaccia il motivo ricorrente di una """"diversità ebraica"""" che anticipa, spesso con toni e caratteri simili, l'antigiudaismo cristiano e occidentale: è da qui che parte il viaggio di Nirenberg, per tracciare la storia del rapporto dell'Occidente (e del mondo islamico) con l'idea di giudaismo, in un percorso che da san Paolo arriva fino alla tormentata riflessione novecentesca sulle cause dell'antisemitismo e sul ruolo dell'ebraismo nell'Occidente contemporaneo."" -
Una famiglia, un santo, una città. Ambrogio Sansedoni e Siena
Ambrogio Sansedoni (1220-1287), appartenente per nascita alla classe dirigente del Comune di Siena, abbraccia la vita religiosa nell'Ordine dei Predicatori e diviene famoso predicatore. Odile Redon inserisce la sua figura, in vita e in morte, nel contesto della storia senese: animazione delle confraternite, al servizio dei poveri e dei malati, contrasto all'usura, liberazione dall'interdetto che aveva colpito la città ghibellina, suscitando un moto popolare e comunale di gratitudine, che si esprime nella corsa di cavalli premiata con un palio. La ricostruzione del percorso volto al riconoscimento della santità attraverso fonti documentarie e agiografiche costituisce uno degli aspetti più innovativi di questo volume, che, dall'osservatorio particolare di una famiglia e di un suo illustre esponente, getta luce sulla storia sociale, politica, religiosa di Siena. -
L' invenzione dell'iconoclasmo bizantino
Il famoso iconoclasmo bizantino ha influenzato moltissimi movimenti iconoclastici, dalla riforma inglese e dalla rivoluzione francese al movimento talebano, fino all'Isis in tempi recentissimi, tutti incentrati sulla distruzione di immagini come forte dichiarazione politica. Tuttavia, esso è stato sfortunatamente frainteso: questo libro mostra quanto e perché la discussione riguardo alle immagini fosse più complicata e più interessante di quanto non si sia immaginato. Osserva il modo in cui le icone divennero così importanti, chi vi si oppose e come la controversia si risolse all'incirca tra il 680 e l'850. Molte convinzioni ormai largamente accettate riguardo all'""iconoclasmo"""" - ad esempio il fatto che si trattasse di un'iniziativa imperiale e della causa di una generale e diffusa distruzione di immagini, che fosse avvenuto in un periodo di ristagno culturale - si riveleranno sbagliate. Gli anni dei dibattiti sulle immagini videro infatti progressi tecnologici e mutamenti intellettuali che, accanto ad un'economia in crescita, si conclusero con l'emergere di un impero particolarmente forte e stabile: la Bisanzio medievale."" -
Tramiti. Figure e strumenti della mediazione culturale nella prima età moderna
Tramiti sono in questo volume attori di comunicazione culturale e politica transnazionale, ma anche libri e manoscritti che veicolano esperienze e saperi creando mutui legami. Ponendo al centro dell'analisi la questione delle circolazioni, i saggi qui raccolti focalizzano figure cangianti, a volte con legami di appartenenza fluidi: medici di corte che assumono il ruolo di informatori o mediatori; diplomatici che scrivono opere storiche e di riflessione politica; traduttori che manipolano testi e li adattano a nuovi contesti di ricezione; uomini di affari che nel mecenatismo culturale trovano risorse per strategie professionali e per più ampi disegni politici; di dissidenti che operano dall'esilio. La considerazione della mobilità umana di queste figure si intreccia con la riflessione sulle operazioni di traduzione, sull'uso del plurilinguismo, sull'emergenza di campi di sapere come la historia naturalis: risorse della mediazione culturale che aiutano a creare, anche in situazioni di contrapposizioni confessionali, dinamiche che ridefiniscono il terreno della difficile costruzione dell'Europa moderna. -
Dopo il 16 ottobre. Gli ebrei a Roma: occupazione, resistenza, accoglienza e delazioni (1943-1944)
La raccolta di saggi presentata in questo volume nasce da un’iniziativa della Fondazione Museo della Shoah, che ha coinvolto la Comunità Ebraica di Roma e il suo Archivio Storico per ricostruire le vicende degli ebrei durante l’occupazione nazifascista della capitale nel periodo successivo alla prima grande retata fino alla liberazione della città (4 giugno 1944). Il proposito è indagare le dinamiche che caratterizzarono le diverse fasi delle deportazioni e comprendere come molti ebrei riuscirono a sfuggire alla «caccia all’uomo» organizzata dai nazifascisti. Attraverso la comparazione tra la prima retata e le successive catture si delinea infatti con chiarezza lo spartiacque determinato dallo shock della mattina del 16 ottobre 1943 in termini di organizzazione della clandestinità. Decisivi furono il ruolo delle istituzioni e l’atteggiamento della cittadinanza nelle sue diverse declinazioni tra i poli opposti dell’accoglienza e della solidarietà, e del collaborazionismo e della delazione. Emerge così un più nitido profilo dei deportati romani e degli ebrei presenti in città, che restituisce volto, storia e dignità a coloro che gli occupanti volevano ridotti a meri numeri. -
1943. Guerra e società
Caduta del fascismo e sconfitta militare, armistizio e occupazione tedesca, collaborazionismo e nascita della Resistenza, il territorio nazionale trasformato in campo di battaglia per eserciti: il 1943 rappresenta indubbiamente un tornante essenziale nella storia d'Italia. Tanti gli attori che nelle istituzioni e nella società civile giocano ruoli di primo piano in quei mesi, mentre dinamiche destinate a sovrapporsi o a entrare in collisione attraversano ogni ambito geografico del paese. In questo volume numerosi studiosi analizzano eventi e figure di quella pagina di storia per comprendere non solo la nascita e lo sviluppo della guerra partigiana, ma più in generale la stessa storia del fascismo e della fase di impianto della democrazia repubblicana e del sistema dei partiti nell'Italia postbellica. Il risultato è una nuova elaborazione dei risultati delle ricerche sinora condotte, per suggerire indirizzi di indagine inediti e offrire qualche chiave in più per comprendere il nostro presente. -
1914-1945. L'Italia nella guerra europea dei trent'anni
Le due guerre mondiali e i due decenni interposti composero un conflitto trentennale che sconvolse e trasformò in profondità la società europea. Non solo per la portata distruttiva delle vicende militari, ma anche perché l'ordine politico ed economico, l'organizzazione e la vita sociale furono fortemente plasmati dalle esperienze e dalle culture belliche. La dicotomia amico-nemico divenne egemone, tra gli Stati e al loro interno, fino a determinare la natura della cittadinanza. Le politiche nazionaliste e belliciste prevalsero a lungo su quelle democratico-sociali e solo al termine di quel lungo conflitto, cui parteciparono attori diversi e mutevoli nel tempo, il progetto di una modernità militarizzata e aggressiva soccombette di fronte a quello di una società rispettosa della pluralità degli interessi sociali. Di quel conflitto trentennale l'Italia fu tra i promotori e sovente protagonista tanto nell'ambito politico ed economico quanto in quello sociale e culturale, come per la prima volta i saggi qui proposti illustrano in modo originale e approfondito. -
1943. Strategie militari, collaborazionismi, Resistenze
Questo volume affronta, secondo tre direttrici fondamentali, gli avvenimenti del 1943, vero e proprio anno cerniera nel secondo conflitto mondiale, l'anno della ""svolta fatale"""": mutarono gli equilibri internazionali, si sfaldò l'unità dell'Asse e la """"fortezza Europa"""" fu scalfita per la prima volta, in Sicilia, dagli Alleati. Mentre la gigantesca offensiva sovietica avviava l'accerchiamento di Hitler, l'iniziativa statunitense nel Pacifico costringeva il Giappone ad arroccarsi, in una strenua difesa dei territori conquistati. Grazie al rovesciamento degli equilibri militari e al controllo dei cieli e dei mari, gli Alleati poterono invadere la Sicilia, indurre la caduta di Mussolini, costringere l'Italia ad arrendersi e a schierarsi infine al loro fianco. Ma la crisi del 1943, scuotendo profondamente le società in guerra, diede infine l'avvio in Italia, come già in Europa, alla Resistenza, che recuperò il patrimonio dell'antifascismo e si contrappose al nazismo e ai regimi di collaborazione sorti nei territori occupati: dalla Francia di Vichy alla Repubblica sociale italiana. Una storia, come dimostra il presente volume, ancora da studiare e capire."" -
1943. Mediterraneo e Mezzogiorno d'Italia
Di quell'anno cruciale per le sorti del secondo conflitto mondiale e passaggio fondante della storia contemporanea nazionale, il 1943, qui è considerato lo scenario del Mediterraneo e del Mezzogiorno d'Italia, con una ricostruzione articolata nei tempi e negli spazi e frutto di un rinnovato impegno storiografico. Ne scaturisce un quadro assai composito, in ragione del fatto che la drammatica intensità delle vicende belliche accentuò fortemente le tensioni sociali latenti alla fine del fascismo e poi esplose con l'occupazione militare, tedesca prima e in seguito alleata. Le dinamiche di scomposizione politica e istituzionale innescate dalle occupazioni solo gradualmente, in una relazione tutt'altro che lineare con quanto stava avvenendo nell'Italia centro-settentrionale, lasciarono il posto a processi ricostitutivi della società meridionale, peculiarmente plasmati dalla interazione tra le determinanti locali e il contesto generale, politico e militare dello scenario mediterraneo della Seconda guerra mondiale. -
Il nome dell'autore. Studi per Giuseppe Tavani
Otto studiosi, docenti presso diverse università europee e riuniti attorno a Giulia Lanciani, hanno deciso di offrire al loro amico e maestro Giuseppe Tavani una miscellanea di articoli che si prefigge di esplorare il vasto ambito dell'attribuzione dei nomi d'autore nei testi medievali. Ma il nome è solo un pretesto retorico attraverso il quale l'autore si sottrae a qualsiasi possibilità d'identificazione storica, sotto le sembianze d'un narratore o d'un cantore lirico? E qual è il valore degli anagrammi o degli epiteti giullareschi che appaiono nei testi; quale il ruolo degli amanuensi o dei responsabili dei vari scriptoria nell'inventare e catalogare i nomi d'autore? -
16 ottobre 1943. La deportazione degli ebrei romani tra storia e memoria
La razzia del 16 ottobre 1943 rappresenta - non solo in riferimento alla Shoah - una delle pagine più dolorose, forse la più dolorosa della storia di Roma nel XX secolo. Un avvenimento svoltosi non solo sotto le finestre del papa, ma anche nelle strade e nei palazzi di tutta la città, e che ha coinvolto, oltre la Comunità ebraica, la gran parte degli abitanti. Un avvenimento così traumatico da lasciare tracce profonde. Già dalla liberazione di Roma, infatti, si scatenarono polemiche sul ruolo del Vaticano, dei dirigenti della Comunità ebraica, della polizia italiana e della società italiana in generale di fronte all'accaduto e alla Shoah. L'enormità dell'avvenimento, la tragicità delle sue conseguenze hanno quindi perseguitato la coscienza e la memoria collettiva della città fino ai nostri giorni. Gli autori di questo volume hanno affrontato l'argomento sia dal punto di vista della ricostruzione storiografica, inserendolo nel quadro più generale della Shoah in Europa, sia dal punto di vista dell'elaborazione del lutto, con contributi che ripercorrono il difficile cammino della memoria. -
Guerre di torri. Violenza e conflitto a Roma tra 1200 e 1500
Tornei, giostre, razzie, caccie di tori per le strade della città, personaggi di alto profilo politico letteralmente divorati dalla folla, vendette, faide e lotte tra fazioni... Sono molti i conflitti e le violenze esaminati in questo volume, di cui si indagano le ragioni profonde. A provocarli è solo il desiderio di potere, di arricchirsi o di mantenere lo status quo da parte delle élite? O, quasi all'opposto, possono esser causati dalla difesa di diritti acquisiti o addirittura da una domanda di giustizia sociale da parte degli strati più ampi e poveri della popolazione? Il lettore scoprirà che indagare il contesto territoriale di Roma e del suo distretto nel periodo compreso tra XIII e XV secolo, attraverso l'apporto documentario di diari, cronache e resoconti stilati più o meno quotidianamente da testimoni contemporanei, significa compiere anzitutto un'investigazione sugli universi emotivi dei singoli cronisti nei confronti della violenza. Solo così sarà possibile capire, e scoprire, fino a che punto tali emozioni abbiano influenzato la rappresentazione degli eventi riportati sulla carta e la nostra possibilità di interpretarli. -
La storia e le immagini della storia. Prospettive, metodi, ricerche
Il rapporto tra immagini e storia, nella duplice prospettiva dello studio delle immagini come documenti del passato e del loro ruolo nell'ambito della ricostruzione di avvenimenti storici, rimanda a una tradizione consolidata e variegata, a partire dagli studi di Haskell sulla funzione delle testimonianze visive come ""fonti storiche e chiavi di accesso a epoche remote"""". Ed è lungo tale sentiero che il volume vede intrecciarsi gli interessi di storici della cultura, storici della società e della politica, e storici dell'arte in senso stretto, nel comune intento di confrontare e far convergere i diversi filoni di ricerca. Il risultato di questo esperimento è un testo nel quale le singole discipline dialogano costantemente, nel continuo sforzo di affinare i differenti """"attrezzi del mestiere"""", al di là di ogni steccato: l'unica linea guida del percorso è, volutamente, il parametro cronologico, in un arco temporale che va dal tardo medioevo alla contemporaneità."" -
La contestazione cattolica. Movimenti, cultura e politica dal Vaticano II al '68
Del Vaticano II si continua a discutere per le conseguenze che ha avuto nella vita della Chiesa e di milioni di credenti, ma il Concilio è stato anche un grande evento politico degli anni Sessanta. In una fase di profonda trasformazione culturale, l'emersione del cosiddetto ""dissenso"""" politico ed ecclesiale ha rappresentato una risposta generazionale e trasversale alle diverse anime del mondo cattolico, risposta culminata nel """"momento '68"""" con l'esplosione delle contrapposizioni innescate dal Concilio nella contaminazione con le parole d'ordine dei movimenti di lotta. Come si mostra con questo libro, i pochi anni al centro della ricostruzione costituiscono uno snodo fondamentale del percorso del cattolicesimo italiano, tra la reazione alla modernizzazione e i tentativi di indirizzare quella spinta eludendo i punti scoperti dal Vaticano II e conservando l'identità del cattolicesimo politico.""