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L' angelo nelle nove
Chi non vorrebbe essere al posto di Carla Donati? È un personaggio televisivo dal passato importante, sempre avvenente nonostante abbia passato da tempo i quaranta, nuova testimonial di un seggiolino pancia piatta-brucia grassi. Se qualcosa nella sua vita non va, può sempre chiedere un consiglio via Skype ad Alessandra, la sorella che vive a Berlino, o a Cristina, la più amata fra le amiche o, ancora, farsi divinare il futuro da Andreina, cartomante per diletto e notaia di mestiere. Quando ha voglia di socializzare, c'è sempre un vernissage o una raffinata cena segreta, nuovo fenomeno sociale che funziona col passaparola, che si svolge in prestigiose case private trasformate per una sera in veri e propri ristoranti. In una di queste cene conosce Fernando, uomo dai mille mestieri, che si prende gioco dei suoi sentimenti. I problemi di Carla con l'universo maschile finirebbero qui se non riconoscesse, in una foto a una mostra, il padre che ha abbandonato lei e la sua famiglia trent'anni prima. Seguendo le sue tracce, si imbatte in un affascinante ristoratore fiorentino, Bruno. Ma ancora una volta Carla dovrà trovare in se stessa la forza di andare avanti. -
Futebol. Lo stile di vita brasiliano
Parlare di calcio per non parlarne. Alex Bellos ha attraversato l'immensa patria del bel gioco per trovare nel pallone e nei suoi protagonisti ricchissimi professionisti o sconosciuti pedatori che siano - la chiave con cui interpretare e spiegare i misteri di un popolo e i suoi eccessi. Perché in tutte le arti, in ogni forma di costume (dalla danza alla musica, dalla religiosità animistica alle soap opera, dalla sessualità al... calcio), lo stile di vita brasiliano è quello dell'impossibile e sublime eclettismo. Nel caso del calcio, poi, magia, fanatismo e arte di arrangiarsi sono le molte facce di un carattere nazionale inafferrabile: dai club di tifosi più accesi e pericolosi, ai santuari pieni di reliquie calcistiche, dagli stregoni assoldati dalle società per scacciare il presunto malocchio che le fa perdere al disoccupato dal look stravagante che viene pagato dagli sponsor per mostrarsi nelle immagini dei grandi eventi sportivi, dal calcio-fango giocato sulle rive dei fiumi amazzonici al nostalgico che gestisce l'unica bottega del Paese di calcio-bottoni, ogni personaggio di questo continente di umanità che si chiama Brasile contribuisce al fascino delle sue insolubili contraddizioni. Ma altri contrasti vanno aggiunti, come lo strapotere dei dirigenti di società, spesso deputati nazionali, o una Federazione calcistica nazionale corrotta, che, a detta di alcuni, ha trasformato il mercato interno in una vetrina per i club europei. -
La sindrome di Brontolo
Bollani si confronta con i sogni e gli incubi dei suoi personaggi. Una giornata nella vita di uomini e donne semplici, sognanti e stralunati è lo spunto per il suo esordio narrativo, un romanzo che lo pone fuori dal coro e ci regala il suo sguardo scanzonato sulle cose del mondo, la sensazione che tutto possa succedere senza che nulla davvero accada. Che cose la sindrome di Brontolo? Secondo un sondaggio la maggior parte della gente è convinta che i nani siano sei. Tutti gli intervistati al momento di elencare i nomi dei nani si dimenticano un nome. Sempre lo stesso. La tendenza è quella di ricordare i nomi dei nani che racchiudono al loro interno un difetto. Quindi Pisolo dorme, Eolo starnutisce, Brontolo appunto brontola, Cucciolo è muto, Mammolo è timido, e infine Dotto è noioso. Dunque la gente non rammenta il nome del nano chiassoso e gioioso perché trova più facile ricordare i difetti delle persone anziché i pregi? Un venditore di palloncini che fanno volare via chi li possiede, una donna con il solo difetto di essere donna e bella, un tassista logorroico ma imprevedibile, un uomo dalle mille identità: questi personaggi costruiti con grazia sono inconsapevoli protagonisti di un disegno solo in apparenza casuale, che li farà incontrare e scontrare secondo la volontà dell'autore e che apriranno altre porte su altri mondi. -
L'estate alla fine del secolo
Nell'estate del 1999 un nonno e un nipote si incontrano per la prima volta, dopo che una lunga serie di incomprensioni li ha tenuti distanti. Il nonno, ebreo, nato il 17 novembre 1938, giorno in cui in Italia vengono promulgate le leggi razziali, ha trascorso la propria vita senza sentirsi autorizzato a esistere. Andato in pensione, si ritira nella borgata di montagna dove durante la guerra si era rifugiato con la sua famiglia e dove vuole morire. Il ragazzino, un preadolescente sensibile ed estroverso, che viene affidato a lui perché il padre, malato, deve sottoporsi a una delicata terapia, entra in quella che potrebbe essere la sua ultima stagione in modo perentorio e imprevisto. Così, mentre il giovane verrà in contatto con il proprio passato e con il proprio futuro, il nonno riceverà, tramite lui, quell'iniziazione gioiosa alla vita che la Storia gli aveva negato, riuscendo, forse, al crepuscolo del secolo, a non essere più un fantasma. -
Quando iniziò il silenzio
Nel corso di alcuni mesi del 1977, diversi abitanti di una cittadina giapponese di provincia scompaiono senza lasciare traccia. Sulla porta delle loro abitazioni viene ritrovata una carta da gioco. Il caso diventa ben presto noto come ""Le Sparizioni di Narito"""". Le autorità sembrano brancolare nel buio, finché alla polizia non giunge una confessione firmata da un certo Oda Sotatsu, giovane dipendente di un'azienda di filati. Sotatsu viene arrestato e interrogato, ma si rifiuta di parlare. Mantiene il silenzio per tutta la sua detenzione, non riusciranno a dissuaderlo né i famigliari né l'amore di una misteriosa ragazza di nome Jito Jo. Sarà giustiziato portandosi con sé il segreto della sua confessione. Trent'anni dopo, Jesse Ball - reduce dalla fine straziante dell'amore di sua moglie, rifugiatasi in un silenzio inspiegabile si imbatte nel caso e ne resta affascinato. Perché Sotatsu ha confessato? Perché si rifiuta di parlare? Chi è Jito Jo? Ball raccoglie le testimonianze dei famigliari di Sotatsu, gli amici, le guardie della prigione, e scopre poco alla volta una complessa storia di amori, tradimenti, onore e ideologia."" -
Come ti pare, Charlie Brown!. Vol. 2
Charles Monroe Schulz nasce a Minneapolis, Minnesota, il 26 novembre 1922 da Dena e Carl Schulz. Il 2 ottobre 1950 esce su sette quotidiani americani la prima striscia dei Peanuts. Schulz li disegnerà ininterrottamente per cinquant'anni. Quando alla fine del 1999 annuncia il suo ritiro sono più di duemilaseicento i quotidiani nel mondo a pubblicare le storie di Charlie Brown & Co. Muore il 12 febbraio 2000. -
C'era una volta, Charlie Brown!. Vol. 3
Charles Monroe Schulz nasce a Minneapolis, Minnesota, il 26 novembre 1922 da Dena e Carl Schulz. Il 2 ottobre 1950 esce su sette quotidiani americani la prima striscia dei Peanuts. Schulz li disegnerà ininterrottamente per cinquant'anni. Quando alla fine del 1999 annuncia il suo ritiro sono più di duemilaseicento i quotidiani nel mondo a pubblicare le storie di Charlie Brown & Co. Muore il 12 febbraio 2000. -
La rivincita
Tra le murge pugliesi bruciate dal sole e battute dal vento, due fratelli diventano involontari protagonisti di un incubo. A Vincenzo espropriano parte della terra per consentire il passaggio della ferrovia mentre Sabino, il fratello, lo rovina finanziariamente. Questi fatti innescano una serie di conseguenze tragicomiche, nelle quali la forza primitiva del legame familiare (""Se non ci aiutiamo in mezzo a noi"""") li porta a lottare insieme per la sopravvivenza. In un viaggio vorticoso fra baristi cravattari, avvocati falchi, burocrati ladri e ottusi, i due contadini rispondono a ogni colpo della vita con coraggio: """"Mai ti devi rassegnare, mai!"""" L'espediente di Marta per aggirare l'infertilità del marito Vincenzo causata dall'uso di pesticidi, il ricorso al gioco della cognata Angela come ultima risorsa e anche il sangue venduto come merce, sono lo specchio impietoso della realtà italiana contemporanea e alla fine della discesa all'inferno i due fratelli riusciranno a trovare la propria rivincita contro la """"porca miseria"""". """"Perché la miseria fa veramente schifo, te lo dico io."""""" -
Prima che la notte
Questo libro non è un noir su un delitto di mafia e nemmeno il canto a lutto per la morte di un uomo. Di Giuseppe Fava, delle ragioni per cui la mafia volle colpirlo, dell'infinito e miserabile reticolo di silenzi, compiacenze e connivenze che protesse i suoi assassini, molto è stato scritto. Poco, invece, è stato scritto su quel gruppo di carusi che nello spazio di una notte si ritrovarono subito adulti, invecchiati, con lo sguardo ferito, l'innocenza smarrita. Quella morte mai abbastanza annunciata fu la fine della nostra giovinezza, senza più alibi, senza rinvii. Non avevamo avuto il tempo di essere preparati, ci sentivamo stolti e felici, spavaldi e immortali, eravamo Patroclo, Achille, Ettore, eravamo ancora tutte le vite che avremmo potuto vivere e poi, di colpo, ci scoprimmo orfani che dovevano crescere in fretta, soldati anche noi, reclute sbandate al primo scontro col nemico. Eravamo stati inconsapevoli: dunque, colpevoli. Questo libro - scritto a quattro mani racconta quei giorni, quei ragazzi e l'uomo che li tenne a battesimo nella vita. È un racconto che non vuole rivelare fatti, nomi o segreti, ma che ricostruisce il filo dei dettagli che si erano perduti, le risate di petto di Giuseppe Fava, le sue improbabili partite a pallone, la sua idea sfacciata e rigorosa di giornalismo, la nostra idea scapigliata di quel mestiere, fino all'irrompere della morte, ai pensieri e ai gesti che si fanno improvvisamente adulti, densi, necessari. -
E venne il sabato
"E venne il sabato"""" è il momento culminante di una vicenda iniziata nel 1974 con """"La luna nelle baracche"""" e proseguita nel 1979 con """"El loco"""" con la quale l'autore ha voluto testimoniare la sua esperienza latinoamericana. Ma in esso si registra una svolta ulteriore rispetto alla narrativa precedente di Manzi. La quale comporta un passaggio netto dall'eroe individuale a quello collettivo. Non mancano certo personaggi che svolgono un ruolo decisivo nella presa di coscienza e nella lotta. Accanto a due sacerdoti, anche in questo caso, come nel precedente """"El loco"""", troviamo in prima fila una donna, Naiso, che dal fondo del suo enigmatico silenzio, prodotto della violenza terribile che ha sofferto, è fermamente decisa nel far prendere coscienza agli abitanti del villaggio del loro stato di sfruttamento. Il vero protagonista, tuttavia, è la massa degli sfruttati, che si muove coralmente. La sua azione viene narrata con toni che assumono a volte l'andamento della fiaba. In questa scelta si riflette certamente l'esperienza del Manzi narratore per ragazzi, ma entra in gioco anche un fattore più squisitamente stilistico. Manzi, come molti scrittori latinoamericani (e non solo), si trova di fronte alla difficoltà di chi deve raccontare una situazione estrema, ai limiti dell'umano. C'è il rischio di cadere nella retorica o comunque nel semplice grido di protesta, che spesso risulta sterile sul piano artistico e anche su quello politico. Prefazione di Andrea Canevaro." -
Tutti i miei amici sono morti
"Tutti i miei amici sono morti"""" è il libro divertente più triste e il libro triste più divertente che mai leggerete. Una graffiante raccolta di ironici dilemmi esistenziali di clown, dinosauri, zombie, pupazzi di neve, piante d'appartamento e molti altri personaggi di fronte all'inevitabile." -
Tutti i miei amici sono ancora morti
Vi capita mai di sentirvi soli? Tipo che nessuno vi capisce? Tipo che siete l'ultimo della vostra specie? Coraggio, piagnucoloni! Ad aiutarvi è arrivato ""Tutti i miei amici sono ancora morti"""". Per il vostro divertimento e il vostro conforto ecco, illustrati, i problemi esistenziali di robot, pesci rossi, biglietti della lotteria, confezioni di filo interdentale, pile e molti altri personaggi nel momento in cui si trovano a fare i conti con l'inevitabile."" -
Altro tiro altro giro altro regalo. O anche di quando, come (e soprattutto) perché ho imparato ad amare il gioco
Cosa fa del basket uno dei giochi più belli al mondo? Tutto. Flavio Tranquillo racconta il suo amore per il Gioco, quello vero, in un saggio emozionante come una gara 7 delle Finals Nba: quattro quarti - senza dimenticare post e pre game - per scoprire la storia, i protagonisti e le strategie attraverso l'occhio esperto di chi la palla a spicchi l'ha sempre vissuta da vicino, cercando di trasmetterne il fascino e la magia di uno sport in cui il singolo può emergere ma, alla fine, ciò che conta davvero è sempre e solo la squadra. -
Il Mereghetti. 100 capolavori del noir americano
Insieme a Humphrey Bogart o Lana Turner, ad Alan Ladd o Barbara Stanwyck il noir ha accompagnato le nostre fantasie di spettatori nel viaggio più pericoloso, quello dentro le nostre pulsioni più nascoste e irrefrenabili, tra le ombre del male alla ricerca di squarci di verità. Ci ha fatto sentire il peso del passato e le sue maledizioni, ci ha aperto gli occhi sulle contraddizioni umane, ci ha lasciati soli di fronte a un mondo ostile e irrazionale dove era facile perdersi dentro ai labirinti della mente e dell'anima. Ma ci ha anche regalato una serie di capolavori indimenticabili facendoci vivere fianco a fianco con Philip Marlowe e Gilda, l'infernale Quinlan o la signora di Shanghai, in tanti film da vedere e rivedere... -
Snoopy amici miei. I 74 personaggi dei Peanuts
Quanti fratelli ha Snoopy? Chi sono gli altri due amori di Charlie Brown, oltre alla ragazzina dai capelli rossi? Come si chiama la bambina che considera Linus troppo vecchio per lei? Quanti sono i personaggi dei Peanuts con un nome francese? Chi sfida in un doppio misto Snoopy e Molly Volley? Quale bracchetto vince il concorso del ""Cane più brutto""""? Chi chiama Charlie Brown """"Brownie Charles""""? Quando fa la sua comparsa l'albero cannibale mangia-aquiloni? Chi è la prima a sfilare la palla ovale da sotto il piede di Charlie Brown? Tutte le risposte, tutte quante, nel primo libro con i 74 personaggi dei Peanuts, presentati in ordine cronologico di apparizione, con le strisce più importanti che li hanno visti protagonisti in cinquant'anni di vita a fumetti. Da Charlie Brown a Naomi."" -
L'uomo di Berlino
Sarajevo, 1943. La Jugoslavia è dilaniata dalla guerra. Una giovane e bellissima regista e fotografa - vera e propria eroina per il suo popolo - e un ufficiale tedesco vengono rinvenuti brutalmente assassinati. Il capitano dei servizi segreti militari Gregor Reinhardt, già detective della polizia di Berlino, viene assegnato al caso. Ossessionato dalle sue azioni di guerra e dagli errori compiuti lontano dal campo di battaglia, scopre ben presto che la sua indagine potrebbe riguardare molto più di un semplice doppio omicidio, e che la donna tanto amata dal popolo jugoslavo potrebbe essere stata molto più infingarda di quanto volesse far credere. Facendosi strada attraverso un campo minato di vendette politiche, militari e personali, Reinhardt scopre che qualcuno sta lasciando una scia di cadaveri per coprire le proprie tracce. Ma in Reinhardt brilla ora una nuova determinazione, che credeva di avere perso per sempre; e il caso deve essere chiuso, a qualunque costo. -
Diciotto ossa rotte
Una gamba rotta: un banale incidente alla madre obbliga la figlia Francesca a recarsi a Roma, costringendola ad affidare il fratello Leonardo e il suo stecco rosa da cui non si separa mai alla cugina Alessandra, cantante jazz girovaga e ancora in cerca di definizione. Malgrado sia già adulto, Leonardo è afflitto da un ritardo mentale e vive in un mondo tutto suo, fatto di rigide abitudini e di amicizie immaginarie. Una sorta di bambinone testardo col quale non è facile convivere, soprattutto per chi, come Alessandra, non ha alcuna dimestichezza. La coabitazione forzata li spingerà a conoscersi e ad avvicinarsi, recuperando un rapporto mai veramente coltivato. Soprattutto porterà Alessandra a rileggere l'intera storia della loro famiglia, in particolare il tragico momento in cui tutto è cambiato: la scomparsa della sorella minore di Leo, Elisa, morta a soli dieci anni. Forse, per tutti loro, esiste un modo per raggiungere quel sollievo che sembrava irrecuperabile. Un viaggio familiare affascinante, dove le linee del tempo vengono interrotte e piegate da una scrittura coraggiosa e insieme delicata. -
Una come me
Lucida Console ha poco più di vent'anni, è fragile ma determinata e, dopo la morte di un padre molto amato, lascia quel che resta della famiglia e parte per ritrovare la pace e la felicità perdute. Approda per caso in Spagna, a Formentera. In questo luogo magico e fuori dal tempo, Lucida incontra una ragazza argentina enigmatica e sfuggente - e per questo dotata di un irresistibile fascino - che vive senza regole in una casa sulla scogliera. ""Amo una donna che fuma: due crimini in un colpo solo"""", ride di sé la protagonista. Ironico, travolgente, a tratti impudico, il romanzo racconta le alterne vicende di un amore non del tutto regolare, un amore senza futuro eppure difeso con i denti fino al melodrammatico finale. Prefazione di Roberto Saviano."" -
L' oro di Scampia. Storie di lotta, di bellezza e di scugnizzi che ce l'hanno fatta
Scampia è le Vele, un inferno di camorra, spaccio e degrado sociale. Così ce la rappresentano i media con un certo compiacimento, come una Gomorra perduta per sempre. Ma Scampia, per chi ci vive, è un quartierone di centomila abitanti che ogni giorno vanno a lavorare, mentre i bimbi vanno a scuola. In questo deserto di cemento, dal 2004 Gianni Maddaloni gestisce una palestra di judo che offre corsi gratuiti ai ragazzi disagiati, spesso con padri in galera e madri senza lavoro. Nella convinzione che un bambino che impara i valori dello sport oggi sarà un killer o uno spacciatore in meno domani. Una comunità di 1200 iscritti, fra extracomunitari e non vedenti, scugnizzi a rischio e detenuti in affido, ragazzi autistici e campioni olimpici. Un modello che funziona e comincia a essere studiato e replicato in Francia e nelle periferie di Città del Messico e Calì. Questa è la storia delle sue storie, storie di lotta contro destini che non lasciano speranza, quando anche raggiungere la normalità sembra un sogno. Storie di bellezza che riempie il cuore, quella del riscatto di figli di boss che diventano pianisti e rapinatori che diventano restauratori. Per tutti il maestro c'è sempre, come un padre putativo che vuole assicurare a ognuno un futuro. Come un prete la cui religione laica è fatta di sport, altruismo e solidarietà. L'oro più prezioso, nelle periferie dell'anima. -
La domenica lasciami sola
Il settimo giorno Dio si riposò e Satana ne approfittò per creare il calcio. Lo diede in dono ai maschi e ordinò loro di santificarlo tutte le domeniche. Poi arrivò Rita Pavone, chiese al suo uomo di portarla a vedere la partita e quello rispose che non era roba per signorine. Voleva mantenere il possesso della palla. Così, il calcio divenne il più temibile rivale d'amore di tutte le signorine made in Italy. Da allora, sono trascorsi lunghi decenni di angustie e guerre fredde e calde. Diverse signorine hanno imparato a giocare a calcio, hanno capito il fuorigioco e sono entrate negli stadi. Molte altre, invece, sono rimaste fuori, perpetrando il match donne vs partita di pallone. La protagonista di questo romanzo, invece, rifiutando di abbonarsi in curva, subire i supplementari e indossare bandiere, butterà via il rancore per le domeniche perdute e ripartirà dagli archetipi: per lei il matrimonio di Grace Kelly, per lui la partita di pallone. Solo così farà del calcio il suo complice nella conquista del cuore di un indomabile tifoso, che riserverà a lei i suoi più inaspettati colpi di testa.