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Once I was. Un ritratto di Jeff Buckley
Il reading musicale ""Once I Was"""" è nato nel dicembre 2013 per rendere omaggio al cantautore americano Jeff Buckley. Il testo tratto dallo spettacolo è un diario ricostruito a partire da fatti realmente accaduti che prende forma attraverso i ricordi dell'artista per raccontare i desideri, le paure e la fragilità di un ragazzo sulla strada del successo e non ancora divenuto il mito che conosciamo. L'intento è raccontare il lato più umano di Jeff evitando di alimentare quella dimensione tragica e misteriosa in cui troppo spesso è stato ingabbiato a causa delle circostanze della sua morte. Un importante contributo in tal senso ci è stato dato dalle parole della sua amica e fotografa Merri Cyr (intervistata nel settembre 2014 grazie alla mediazione di Guido Harari) che ci ha traghettati in un flusso di ricordi e immagini capaci di disegnare i contorni di una persona autentica, illuminata da un raro talento. Questo è il nostro ritratto di Jeff Buckley."" -
Gabriele Ferzetti
Pur essendo stato uno degli attori più prolifici del nostro cinema, senz'altro più longevi e internazionali, Gabriele Ferzetti non ha avuto fino ad oggi l'attenzione critica e pubblicistica che avrebbe meritato. Forse perché si tratta di un interprete tra i più atipici del nostro panorama, tra i meno classificabili e manierati, un interprete che ha saputo sempre sottrarsi alla tentazione di costruirsi una maschera reiterabile di ruolo in ruolo. Questo libro, per queste ragioni (come dimenticare il contributo di Ferzetti al teatro in testi e in compagnie importanti; e alla televisione fin dagli albori delle trasmissioni RAI?) arriva a colmare una lacuna storiografica che iniziava a diventare insostenibile, soprattutto a fronte di una miriade di testi dedicati ad interpreti molto meno significativi di Gabriele Ferzetti. -
Unione delle parti. Volo continuo alla ricerca di nuovi equilibri
Vi è mai capitato di fare o dire qualcosa che non vi sembra sia in linea con quello che pensate e/o dell'immagine che vorreste dare di voi? Vi è mai successo di non riuscire a controllare qualcosa che prepotentemente voleva uscire, esprimersi, ma ritenevate inaccettabile? Non sempre tutto è lineare, riconoscibile, coerente. Quante volte, nel corso della nostra vita, ci siamo sentiti scissi, divisi, profondamente attratti o spaventati da una, piuttosto che da un'altra parte di noi stessi? Quante volte queste parti, nella loro apparente distanza e incoerenza, ci hanno perfino fatto dubitare che potessero appartenere a noi, portandoci anche a non prestare loro ascolto, a non dar loro voce, negandole perfino, nell'illusoria speranza che potessero, in tal modo, scomparire? Eppure esse si sono rivelate presenti, talvolta silenti, a volte timidamente emergenti. Ascoltare e tentare di far dialogare queste parti ci permette di recuperare quello spazio di libertà che, vittime delle emozioni emergenti, rischiamo di non riuscire più neppure a vedere. -
Eden
Anno 2096. Quattro persone vivono le loro vite, affrontando i piccoli problemi quotidiani e le grandi domande di sempre del genere umano. Kat e Raoul, due giovani naturalisti, sono in vacanza nell'originale villaggio turistico StarTour, sul minuscolo ed esotico pianeta Argon3, illuminato da due soli e così piccolo che lassù un uomo pesa un quarto che sulla Terra. Il luogo ideale per provare l'esperienza di un volo in deltaplano. Per Raoul, l'occasione giusta per riscattarsi agli occhi di Kat, che non lo considera certo il suo eroe. Roberto Di Capua, per tutti Dick, apprezzato archeologo e antropologo, narra in prima persona la sua inaspettata missione presso il centro milanese del SAILS, l'organizzazione che sovrintende all'esplorazione dell'universo. Un'esperienza incredibile, durante la quale si imbatterà in una serie di reperti antichissimi ritrovati in giro per l'Universo, e conoscerà Claudia, un sergente del SAILS che lo aiuterà a venire a capo di questo affascinante mistero. -
Mille e non più mille
Dall'infausto mancato oroscopo dell'anno Mille per una fine del mondo che non si avvera, attraverso le superstizioni di un secolo buio caratterizzato da una fede ostaggio del terrore, fino alla crociata dei pauperes e di Pietro l'Eremita: l'infanzia dell'uomo moderno, ingenuo e violento, pauroso ed eroico, capace di uccidere per sete di giustizia e verità, conteso tra potere spirituale e potere temporale, succube dei pregiudizi e abbandonato ai dogmi eppure tanto supponente da essere convinto di potere trasformare i metalli in oro e l'odio in amore. Schiavo persuaso di decidere. Cent'anni di feudalesimo visti da un'immaginaria località alle pendici delle Alpi, nella provincia dell'Impero, tra privato e storia, cronaca e leggenda, tra cavalieri e draghi, stregoneria, alchimia e verità rivelate. -
Il vento delle parole
Il libro racchiude in qualche modo l'intero percorso umano, culturale, letterario e poetico dell'autore. Opera di sintesi, dunque, in cui si dichiara, in modo figurato ma affatto efficace, come l'energia dirompente della parola e il suo originarsi esplosivo dalla sommità della passione si congiunga con il bisogno prorompente della mente di ""svuotare"""" il proprio contenuto di idee. Sentimento che si fa riflessione, talvolta derisione e satira, talvolta meditazione e contemplazione. Temi e registri vari, con al centro sempre l'uomo coi suoi drammi e le sue gioie."" -
Il ferro
Con un saggio di Paola Ottaviano: ""La più bella metafora dell'adolescenza"""". """"Le Chèvrefeulle"""", poi """"Il Ferro"""", è l'ultimo testo scritto da D'Annunzio per il palcoscenico, ma anche uno dei più originali e più compiuti della sua intera opera drammaturgica. La sua assenza da molti anni dalle nostre ribalte e la mancanza di messinscene adeguate, con l'eccezione di quella davvero felice di Orazio Costa nel 1977, sono esemplari dell'inconsapevolezza, per non dire dell'incultura, dei nostri teatranti, che pure si dicono sempre alla ricerca di opere significative. Scritto a Arcachon fra l'agosto e il novembre del 1913, sia nella versione francese che in quella italiana (ma per D'Annunzio non era certo una novità lavorare così), non ebbe un grande successo alla """"prima"""" del 14 dicembre 1913, accolta peraltro da applausi, né meno ancora alle repliche, tanto che il 26 dicembre """"Le Chévrefeuille"""" fu sostituito dalla direzione del Teatro di Porte-Saint Martin con l'inevitabile Cyrano di Rostand."" -
Ve lo racconto io l'Abruzzo... fatti e personaggi che hanno fatto la nostra storia fino all'Unità d'Italia
Ci sono storie che vanno raccontate e ci sono racconti che fanno conoscere la storia. Quella d'Abruzzo, di un Abruzzo che nei secoli è stato protagonista silenzioso, ma protagonista di fatti rilevanti che hanno poi determinato le sorti dell'Italia come oggi la conosciamo. Questa è la storia che ci fa conoscere Rita Pezzella, scrittrice e guida turistica, dunque testimone anche sensoriale di ciò che racconta, Cicerone in un viaggio tra la storia e i luoghi di una regione piena di segreti, di vicende lontane nel tempo, ma tanto influenti sull'attualità, di una consistenza aneddotica che meriterebbe sicuramente molta più evidenza nei testi scolastici. Buon viaggio! -
Genesis. Ediz. illustrata
21 tavole, 21 illustrazioni ad inchiostro in bianco e nero, 21 nomi in latino da pronunciare a bassa voce per evocare altrettanti elementi della natura, astri o animali polimorfi pronti a narrare visivamente molteplici storie. Le immagini, simboliche e detentrici di antiche virtù morali, religiose e culturali, si prestano a nuove interpretazioni da parte di un lettore disposto ad un'introspettiva attività creativa. In un mondo in cui la tecnologia e la computer grafica consentono di rappresentare con credibilità il mondo della fantasia, questo volume affida alla sola forza del segno grafico e della parola, elemento di definizione universale, l'intento di rappresentare ed indagare l'universo creativo dell'autore, costituendo un moderno e magico ""Grimorium""""."" -
Rebecca. La figlia del diavolo
Cartagena, 1569. La folla è riunita per assistere all'esecuzione di Ramon Fernandez, Capitano della guarnigione della città. Quando tutto sembra perduto, il capitano viene liberato da un gruppo di uomini guidato da Rebecca Morante, la Figlia del diavolo, che da tre anni comanda il vascello pirata più temuto della zona, l'Esperia. In cambio della vita di Ramon, Rebecca vuole che l'uomo l'aiuti a liberare il padre, prigioniero nella fortezza di San Juan, e a vendicarsi del governatore della città. In un alternarsi di passioni e battaglie Rebecca sarà costretta ad affrontare il tradimento, il dolore e la perdita prima di arrivare all'ultimo, decisivo duello con il suo nemico. -
Audrey Hepburn. Immagini di un'attrice
Librandosi tra una decina di film, legati da un filo conduttore tematico in crescendo verso quella maturità interpretativa di prima qualità, conquistata dalla diva Audrey Hepburn, quest'opera prima non è solo un'ampia ricognizione dell'attività cinematografica dell'attrice ma anche un esame approfondito, rigoroso e personale delle peculiarità specifiche che attengono alla recitazione cinematografica. Adatto non solo a un pubblico iniziato ma anche a chi si approccia con piglio semplice e genuino all'universo cinema, il testo nasce dal cuore e punta dritto al cuore. Chiaro è l'amore per la materia viva della performance. In sintesi, il quadro di un'interprete dal fascino e dal talento singolari e ineguagliabili, tanto da esser stata proclamata, nel 1999, dall'American Film Institute, ""la terza più grande attrice di sempre"""" dopo Bette Davis e l'omonima Katherine."" -
Non si muove una foglia... La vicenda umana e politica di Remo Gaspari
Remo Gaspari ha marcato di sé tutto il versante abruzzese della ""prima Repubblica"""" e il suo operato ha prodotto, in quelle stagioni di risvegli e di speranze, accesi scontri ideologici e brucianti militanze umane e politiche. A cose ormai finite e con l'equilibrio che lo contraddistingue, Gino Di Tizio tenta un bilancio di quell'azione e di quella modalità - dette, appunto, """"gaspariane"""" - che, pur fra tante contrapposizioni e resistenze, seppero portare l'Abruzzo al di fuori della miseria del dopoguerra e che riuscirono oggettivamente a realizzare un riscatto di cui la regione andò fiera per anni. Era dunque opportuno che si ponesse mano ad un lavoro storiografico di respiro documentale, lasciando parlare i diretti testimoni e le coscienze che si sono formate su quelle stesse scelte e con quei medesimi entusiasmi, serbandone anche memoria e diligenza."" -
Nei giardini di Tagore
Se solo tu sapessi / quanto sangue il Poeta / versa sulla pagina [...] Se solo tu sapessi la fatica / la solitudine l'ardore che risuona / nel suo cuore per farti dono di un orgasmo fatto verso. È condensato in questi versi il senso della stretta attinenza fra capacità d'amore e passione per la scrittura. Giulia Poli Disanto è da sempre avvezza all'amore e alla pagina da colmare di sé, fusi tra loro e imprescindibili. Donna/moglie amorosa e donna/autrice assidua di lungo corso, è, ed è stata anche, sempre, persona pudica e riservata. Ci stupisce, ora, quindi, con questa dichiarazione d'amore sensuale che, redatta in un delirio lirico, esplicita il proprio bisogno di riportare il mondo alla sua intrinseca bellezza e salvare se stessa da un vivere ""quieto"""" che non le appartiene. È anche questo un impegno sociale importante: coloro che hanno bisogno di lei ne tengano conto, poiché hanno a che fare con una donna fedele ai propri amori."" -
Battito d'ali
C'è forza nei versi di Marina Ciancetta, e c'è sentimento. Il lettore compie un viaggio tra emozioni e suggestioni, chiamato dall'autrice a condividere una visione del mondo basata sull'accettazione consapevole di quanto la vita può offrire, gioie, pause, dolori. Così, ecco il vento che scompiglia le foglie, ma anche i pensieri, il buio che coglie improvviso, le stelle che riflettono non una pallida luce, ma ""bagliori / sui sentieri della vita"""". Fin dalla poesia che dà il titolo alla raccolta, si coglie dunque lo spirito che anima la poetessa, la sua apertura all'esistenza. Nei suoi versi si avverte l'eco dell'innocente stupore con cui la poetessa guarda alla vita, come un bambino che cresce tra i suoi giochi e i voli della sua fantasia."" -
Attraversando il cono d'ombra
Questo bel poemetto è l'incontro fra la sensibilità d'un uomo - Fernando Pessoa - la cui preoccupazione ""è capire com'è che esista altra gente"""", com'è che vivano anime che non siano la sua e coscienze e discernimenti esterni alla propria pronuncia, e la sensibilità di un altro uomo - Mario D'Angelo - che sa i limiti del pensiero e che tenta di rimettere a punto, """"sull'orlo dell'abisso"""", il senso in cui si compiono gli orizzonti, le rotondità che assottigliano le attese, gli amori che trasmettono ogni """"altro"""" di noi stessi: le identità di ieri, di oggi e di domani. Mario D'Angelo ripercorre, così, con l'immaginario di Pessoa, le trame in cui l'Occidente ha saputo costruire le proprie trasparenze e i propri assopimenti e riesce ad addentrarsi nell'officina del tempo, nelle ragioni che furono materia di alterità e di aneliti e nello """"spettro del possibile"""" e del """"canto teso"""", fin dove """"l'ultima / carezza turba la mente"""" e dove """"l'acqua riflette / il volo opaco delle foglie morte"""". Ciò consente a D'Angelo di confrontarsi con le figure che agirono dentro la persona e la psicologia di Pessoa, cioè con gli eteronimi o """"compagni di spirito""""..."" -
Avec
Non sono riuscito a staccarmi dalla penisola, a cantare la Marsigliese fino alla fine dei miei giorni. L'italiano, la mia lingua materna, era la mia crema solare. La pelle si spellava, in Francia. Ma non vorrei essere frainteso. Io non desideravo rifare avec con ""Fratelli d'Italia, l'Italia si è scossa"""". Non era questo il punto. Io, più semplicemente, non sopportavo di parlare una lingua che non fosse la mia. Ogni parola pronunciata in francese mi procurava disagio. Ogni sonorità Altra mi affaticava. Edipo."" -
Sherlock Holmes e il fuoco della pernacchia
Nel 1915 l'Abruzzo è colpito da uno dei più disastrosi terremoti della storia d'Italia, quello di Avezzano con oltre trentamila morti. Purtroppo incombe la prospettiva, sempre più concreta, di un coinvolgimento in quella catastrofe di livello planetario che è la Grande Guerra. Nuove terribili armi si apprestano a fare il loro debutto tra i monti fioriti dell'Appennino. Molti soffrono e soffriranno, pochi sguazzano e lucrano per le possibilità offerte dalla ricostruzione e dalla mobilitazione. Un Maresciallo dei CCRR combatte la sua ""buona battaglia"""" ma pare sul punto di essere soverchiato da avversari (esterni) e da nemici (interni). L'odioso omicidio commesso ai danni di una nobildonna inglese, opera di menti raffinate, richiama tuttavia a Sulmona e sulla scena del crimine, un illustre pensionato Sherlock Holmes e il suo fedele compagno dr. John Watson. Fortunatamente c'è anche Gabriele d'Annunzio con le sue donne, la cui presenza vale da sola a scongiurare il rischio di un giallo senza..."" -
Le ombre adorne
Un uomo, Diego, nel mezzo dei suoi drammi e dei suoi interrogativi, incrocia l'esistenza di una sconosciuta e - da quel contatto inatteso quanto irrefrenabile e risolutivo - trova modo sia di ripercorrere i nomi e i fatti della propria biografia sia di chiarire e consolidare le tenerezze e gli abbandoni del proprio mondo. È un romanzo che si inoltra nei corridoi dell'anima e che cattura il lettore alle passioni più intense e veritiere dei due protagonisti, con modi non tradizionali di aggregare le fantasie, di raccontare la vita che scorre davanti o che è ferma nei ricordi e di dire gli esercizi del sorriso e del dubbio, dei propositi e delle distanze e, ancor più, dell'amore e dei desideri. -
I fiori del bene
Siamo in un lontanissimo futuro. Presso l'Università dello Spazio Profondo - Capella Eridani il prof. Addotto Ridotto tiene le solite conferenze annuali su come raccontare la fantascienza (la fantascienza è la letteratura mainstream su Ophiuco Eridani Capella Antares, sede dell'Università). Per meglio illustrare le possibilità offerte dal mezzo narrativo il prof. Ridotto, dopo una breve introduzione teorica e dopo aver disputato con gli allievi ai quali cerca di imporre un poco di disciplina, completa la lezione con un esempio di narrazione sul tema da lui stesso individuato. Per l'anno in questione il tema è il trapianto di cuore e le conseguenze sul soggetto che lo subisce. Le storie, pur unificate dal tema si differenziano notevolmente per ambientazione e protagonisti. -
Poesie inedite 1985-2000
Questo volume, che raccoglie le poesie pubblicate da Marco Tornar tra il 1980 e il 1992, inaugura l'edizione ragionata delle sue opere. Ai lavori editi si alternerà la cura di alcuni inediti ritrovati nel lascito del poeta e scrittore pescarese; il lavoro filologico e critico è di Sandro Naglia, legato all'autore da un'amicizia e un sodalizio artistico più che trentennale. Da ""Il segreto"""", prima plaquette pubblicata nel 1981, alla prima silloge 'matura' """"Segni naturali"""" del 1983, fino alle poesie sparse edite in antologie e su riviste e cataloghi d'arte, seguiamo in questo libro l'evoluzione stilistica del poeta, che culminerà poi nella raccolta """"La scelta"""" del 1996. Edita da Jaca Book nella prestigiosa collana """"I Poeti"""" curata da Roberto Mussapi, essa sancirà la consacrazione ufficiale di Marco Tornar come una delle voci poetiche più importanti della sua generazione; in questo volume la storia del cammino compiuto precedentemente.""