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Poesia del dissenso. Poesia italiana contemporanea. Vol. 2
Dissenso significa rifiutare una concezione apparentemente democratica della cultura che invece è, sia pure in modo surrettizio e non immediato, violenta e totalitaria. Sembra un gesto poco saggio da parte della poesia, non è pessimismo snobistico affermano, quello di chiedere accoglienza ai margini di un sistema che la condanna aprioristicamente a non essere mai presa sul serio. Il dissenso comincia ribaltando questa ironica forma di aparmeid con un atto di fede nella parola. Non ve necessità di rinunciare al dubbio, alla coscienza infelice, alle domande di sempre; al contrario, servono risposte che non cessano di interrogare. -
Fughe
"Fin dall'infanzia mi è sempre sembrato che la notte, più che un momento, fosse un luogo e spesso il luogo di una tregua, l'arresto delle battaglie del giorno, il riposo, la pausa. Forse è perché sono cresciuto in campagna, sotto la notte stellata distesa sopra i prati e le colline, sopra le fattorie addormentate dove si riposano bestie e persone. Molto presto ho conosciuto L'insonnia. Ma era sufficiente scivolare fuori per provare all' interno di sé La pace che regnava all' esterno, sfuggendo così al nervosismo di chi si gira e rigira nelle lenzuola senza trovare sonno. La notte cittadina è molto più spaventosa, la sua solitudine ha qualcosa di artificiale e pericoloso, mostri urbani acquattati nell'ombra, spostamenti furtivi e terrificanti, un mondo in apparenza fermo ma non pacificato. Forse sono tutti questi sonni mescolati all'insonnia che rendono malata la notte cittadina? Da cui il mio gusto per quel verso strano che ho portato con me, masticandolo e rimasticandolo nel corso delle mie deambulazioni insonni."""" (Sylvie Durbec)" -
Barricate quotidiane
Gintaras Grajauskas, poeta lituano attivo nella città portuale di Klaipeda sul Mar Baltico, è autore di componimenti ironico-speculativi, redatti in uno stile colloquiale, con frequenti e compiaciute ""cadute"""" verso il registro del parlato di strada, e altrettante ardite """"risalite"""" verso inattese """"pointes"""" meditative. Racconta storie a prima vista banali della vita d'ogni giorno. Ma il dato banale non si palesa immediatamente: è trasfigurato mediante un calcolato uso dell'ironia e dalla scelta di un punto di osservazione meno scontato, talora addirittura tale da debanalizzare il dato medesimo. Grajauskas ha opportunamente appreso a usare una nuova (rispetto a quella già in uso durante l'epoca sovietica) """"lingua di Esopo""""."" -
Un infinito istante
Questi ""esperimenti poetici"""", per usare un termine caro all'autore, testimoniano nella maniera più fedele possibile l'idea di poesia che Pietro Salmoiraghi concepisce e mette in pratica: una scrittura """"sul campo"""", che chiede una continua verifica alle speranze e alle utopie dell'esistere come alle piccole emozioni della quotidianità, senza voli pindarici e attenta, se possiamo usare questa parola che tanto spaventa i cultori del verso, all'utile."" -
Notizie dal 72° parallelo
"Con usura"""" lamenta Pound nei suoi Cantos """"nessun dipinto è fatto per durare o per conviverci / - si fa perché venda, e in fretta"""". È a questi versi che viene da pensare, per immediato contrasto, inabissandosi nella poesia di Alfredo Rienzi. Perché Rienzi - e non è in tal senso casuale che la presente raccolta segua a distanza di dieci anni l'ultimo suo lavoro organico - mostra e invita a un rapporto con la parola di tutt'altro segno, né usuraio né usurato, ma relazionale. Un rapporto di durata e convivenza, appunto, che a una convivenza e a una durata invita anche chi si trovi a leggerla. Versi, per intenderci, che non fanno venire voglia di essere spiegati o parafrasati, ma al contrario di essere riletti." -
La poesia oltre il dire. Atti della 13° Biennale di poesia di Alessandria
Scritti di: Giorgio Bárberi Squarotti, Remigio Bertolino, Donatella Bisutti, Marco Boetti, Ettore Bonessio di Terzet, Beatrice Bressan, Alberto Cappi, Giampaolo Cavallera, Corrado Cicciarelli, Anto-nietta Dell'Arte, Pietro Formentini, Marco Franceschetti, Gianfranco Isetta, Letizia Lanza, Aldino Leoni, Arrigo Lora-Totino, Marco Magnone, Loris Maria Marchetti, Beppe Mariano, Enzo Minarelli, Vincenzo Moretti, Nevio Nigro, Roberto Pasanisi, Raffaele Perrotta, Umberto Piersanti, Silvio Ramat, Giusi Verbaro, Ciro Vitiello, Guido Zavanone. -
Il sogno della vita
La poesia di Giulio Marchetti, che nasce e si sviluppa lungo l'asse metaforico, non si nasconde dietro alcun mito dell'indicibile: la fertile oscurità che a volte vela questi versi nasce piuttosto dalla ricchezza e dalla compresenza di più piani di significazione, perché è spinta da un'urgenza di dire di cui è traccia ad esempio la sintassi, non amplissima ma ben articolata e sorretta da immagini metaforicamente pregnanti. Gli stessi titoli delle poesie fanno spesso tema, giocando il proprio ruolo fra spunto per il pensiero e suo sunto. -
Tano. Una vita inquieta
In questo romanzo lo scavo dell'animo di un giovane sacerdote barnabita, padre Gaetano Randazzo, rende visibili i conflitti e le contraddizioni, ricorrenti nei monologhi interiori, di cui è intessuta la vicenda umana del personaggio. È la storia di una vocazione problematica. Gli eventi appaiono di volta in volta come emblematici delle provocazioni che il mondo oppone alla sensibilità di un sacerdote, che in se stesso sperimenta la presenza, non pacifica né mai consolatoria, di un sud e di un nord dell'anima e culturali. Tano è un peccatore, ma solo chi pecca può aspirare al riscatto, se riconosce la propria colpa, anelando a cogliere, poi, un alito sostenitore, divino, nella solitudine del mondo. -
Due ma non due. Aperture ed incontri nell'arte degli anni del post Basaglia
La trasformazione degli antichi manicomi in strutture sanitarie a regime aperto ha promosso ai loro interni lo sviluppo di attività creative quali atelier di arti figurative, teatro, musicoterapia. Tra questi laboratori, differenti fra loro nelle intenzioni e motivazioni, ne emergono alcuni caratterizzati dalla conduzione di una particolare ricerca. Ho tentato, al riparo della loro intimità e segretezza, di scoprire quali legami si instaurano tra l'artista ""tutor"""" o conduttore e l'artista partecipante al laboratorio. Ho incontrato queste nuove """"rivoluzioni umane"""" continuando il mio viaggio per un'altra Italia, sorta all'ombra del sogno di Franco Basaglia. Focolai sparsi che attingono ad un grande fuoco originario. Io sono """"con"""" l'altro. Io sono con la mia storia. Io sono un altro. E gli altri sono la mia storia. Eterna metamorfosi dell'uno originario."" -
Poesia, malattia pericolosa
Friedrich Hölderlin, Heinrich von Kleist, Carlo Michelstaedter, Paul Celan. Queste le figure dei poeti, ma anche filosofi e narratori, indagate nelle quattro allarmanti narrazioni di ""Poesia, malattia pericolosa"""" del poeta, saggista e romanziere tedesco Dieter Schlesak. Non si tratta di racconti biografici, anche se l'autore cita spesso frammenti delle vite, delle lettere, dei versi degli autori, ma piuttosto di indagini serrate e potenti, di aspre incursioni poetico-filosofiche nel tessuto vitale e poetico di quattro esistenze votate a una tragica fine. Il tema che traversa questo libro come un taglio aperto è la """"parola strozzata"""", impronunciata, impossibile."" -
Discorso contro la morte
Esistono nodi irrisolti e dolenti, nella vita e nell'opera di un artista, che non invitano a spiegare o a capire ma ad indagare ancora, come se certe domande esigessero sempre, dal mondo dei vivi, una risposta. A partire da tracce reali e indizi verosimili frammenti di lettere, aneddoti, cronache, taccuini è un gioco perturbante reinventare, reimmaginare, entrare di nuovo in quelle vite e in quelle opere. Chiedere a certi destini, consegnati alle cronache della storia, di tornare ""incompiuti"""", di esibirsi sul palcoscenico di un racconto fantastico per svelare ancora il loro segreto. Pur restando tale, quel segreto ci parlerà di come, fin dall'inizio, l'arte non sia stata che un lungo combattimento per la ricerca di una verità poetica, intima e assoluta, da conquistare attraverso le meraviglie della finzione."" -
Mistocreme
Questo volume è pubblicato con il patrocinio dell'AISA (Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche Onlus - www.atassia.it), cui verrà devoluta parte dei proventi della vendita. -
Laggiù, oltre il filare di pioppi
L'autrice ci racconta, in un fluire di storie collegate tra loro da una profonda consonanza, affetti, slanci di cuore e meschinità, insomma i mille modi in cui la gente si illude di sfuggire alle leggi del tempo e delle stagioni. Ci racconta un modo semplice eppure mai banale di abitare il mondo, o la piccola parte di esso che ci è concessa, con ironia bonaria e partecipe, felliniana. -
La qualità totale
Chi leggerà questi cinque racconti di Luca Zendri sarà certamente attraversato dalle sensazioni più diverse: anzitutto vi è la piattezza della vita quotidiana, di personaggi che si incontrano ogni giorno, ma colti sarcasticamente e spietatatamente nelle loro più buie miserie. Tuttavia queste vengono esasperate a tal punto che quella piattezza si capovolge in un surrealismo grottesco. All'ordinario subentrano le inquietudini di ciò che non appartiene al comune corso del reale, dando un contesto a eventi, apparizioni e casi veramente straordinari. Realtà e surrealtà si mescolano insieme, ora prevale l'una ora l'altra, creando un'atmosfera piena di fascino: la lettura diventa trascinante ed inarrestabile. E nel suo corso ecco la scintilla, il cenno, l'aggettivo, l'episodio che fa scattare una cosa molto importante, risanatrice e liberatoria: la risata. Irrefrenabile. -
Paul Valéry. L'angelo di nessuno
Questo saggio analizza la figura di Paul Valéry attraverso un duplice approccio: da un lato il suo pensiero filosofico comparato con quello dei protagonisti del Novecento da Bergson a Foucault, dall'altro la forma del dialogo, per scandagliare l'anima del Valéry ""mistico"""". L'eredità del grande scrittore e poeta francese diventa cifra delle sfide che l'uomo di oggi si trova a dover affrontare. Bellucci propone quindi un Valéry più vicino, in grado di parlare al presente, talvolta anche in maniera confidenziale, e svelare le nuove avventure dello spirito."" -
La tua voce sonora. Tu voz sonora
Versi, e non poesie, composizioni poetiche, liriche, ballate, ecc. perché ciò che subito e soprattutto distingue questo ammasso stellare di composizioni è la casuale, volutamente irregolare frammentazione delle dimensioni, delle strutture, degli indirizzi e dei destinatari, talvolta addirittura del linguaggio. Al punto che la sua metrica tanto libera da negare ogni misura (abbondano i parisillabi, specialmente i quadrisillabi e i senari che accentuano il tono discorsivo e disimpegnato) finisce per assumere, sempre più nel corso della lettura, un ruolo unificante, identificante e funzionale al programma che la poeta, Silvia Signorelli, giovane ma non giovanissima, espone con lucidità e misura nella Nota biografica: «Ho deciso di pubblicare questa raccolta ci dice Silvia come un movimento di apertura e di amore». Quindi «il significato letterario è sinergico al desiderio di comunicare l'.affettività». -
Da un'arte all'altra
Risalta in questo volume il transito ininterrotto da una forma di espressione artistica all'altra. Se la letteratura resta il centro focale del discorso, si mostra qui come essa entri in rapporto, più o meno ravvicinato, con la musica, il teatro, la pittura e l'architettura. Le tre divagazioni iniziali affrontano, in questa chiave, argomenti a prima vista insoliti: le interpretazioni del canto delle sirene omeriche offerte da alcuni scrittori moderni, il tema del solipsismo dell'artista e la fortuna del topos della ""casa di vetro"""". Segue poi un secondo trittico, relativo agli incontri fra critici, pittori, poeti, narratori, uomini di teatro: vediamo così che Fénéon e Seurat, Char e Staël, Klossowski e Carmelo Bene hanno tratto dal dialogo che li ha uniti uno stimolo alla propria creatività individuale. Nell'ultima parte del volume viene evidenziata la presenza degli oggetti nella letteratura e nell'arte. Più in generale, il volume mette in risalto come l'artista tenda a stabilire con i temi che affronta, e con le forme stilistiche che adotta, un rapporto fondato non solo su una scelta di tipo culturale, ma anche su un profondo coinvolgimento emotivo."" -
Autorevole amore
Una miscela di ""roman philosophique"""" e di indagine poliziesca condotta grazie alla psicologia di Lacan che stabilisce stretti collegamenti tra l'inconscio e il linguaggio: """"L'inconscio, appunto, scrive perché non può dirsi"""", afferma il protagonista. Una prosa del tutto comprensibile al lettore perché, attraverso l'uso sapiente degli interlocutori, ogni concetto, anche il più funambolico, è spiegato e analizzato per quanto può servire all'indagine."" -
Nuove rapide scosse retiniche
La poesia di Anna Laura Longo si muove da sempre, nei territori limitrofi alla sperimentazione verbovisiva: basterebbe ricordare la raccolta ""Plasma"""" nella quale agivano sinergicamente versi di singolare forza espressiva e interventi grafici non solo nel testo ma proprio sulla pagina, quali cuciture e oggetti incollati. In questa nuova raccolta, più attenta all'aspetto poetico della parola, ancora una volta consonante con un certo esprit de geometrie pascaliano, l'autrice si nutre di stimoli diversi che si fanno percezione multipla (ma non schizofrenica come avviene nella quasi totalità delle avanguardie) del mondo: è una poesia che degusta le parole ma getta sulla carta sguardi, sensazioni tattili, spazi e tempi, suoni, colori. Anna Laura, quindi, depura lo sguardo da ogni retaggio falsificante e dice come l'occhio osserva e si muove non in maniera fluida ma a scatti (il titolo del volume allude ai movimenti saccadici), e questi scatti ricordano i salti quantici degli elettroni (""""scatto di conturbazione""""), i quali a loro volta ci rimandano all'atomo e ai concetti di vibrazione. Non parliamo però di versi didascalici, bensì di una poesia consapevole dello stato delle cose, della complessità del reale, della simultaneità, della discontinuità. Ma tra rette, vettori, intersecazioni e tangenze la poesia non perde mai le redini, e sfocia in splendidi versi nutriti di sinestesia (""""nell'abbassare il volto ho indossato fiumi"""") richiamando sempre la possibilità di soluzioni altre."" -
Gli angoli della terra
Il tempo è probabilmente la coordinata più importante nello svolgersi, letterario ma anche psichico ed emozionale, della poesia di Germana Duca Ruggeri. [...]. Con uno sguardo notturno, a tratti sapienziale, la poetessa scova minime apocalissi nelle pieghe di un gesto consueto, e al tempo stesso la pur affascinante piccolezza dell'uomo nella sua stupefazione di un attimo.