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Falchi, girifalchi e astori al tempo di Pisanello e Leonardo. Catalogo della mostra (Cerreto Guidi, 26 ottobre 2019-26 gennaio 2020). Ediz. a colori
Catalogo a corredo dell mostra Falchi, girifalchi e astori al tempo di Pisanello e Leonardo, promossa dal Polo museale della Toscana insieme al Comune di Cerreto Guidi, all'Unione dei Comuni del CircondarioEmpolese Valdelsae al Polo museale dell'Emilia Romagna, in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo. -
Bagni di Petriolo. Restauro e valorizzazione. Vol. 2
«La presente pubblicazione segue quella edita nel 2018 che raccoglieva le ricerche, le indagini, il rilievo, il progetto di restauro e le attività di valorizzazione svolte dal 2016 alla data di stampa. Da allora molte altre attività sono state sviluppate e vengono sintetizzate nel presente volume che raccoglie, in continuità con il primo, quanto realizzato fino al 2019. Tutte le attività sono state commissionate e gestite dal Gruppo UnipolSai e svolte alcune con il supporto altre con la direzione di Italia Nostra» (Adriano Paolella) -
Forni e le pratiche del colorire. Alle radici della scuola fiorentina del restauro
Il volume raccoglie gli Atti della giornata di studio dedicata ad Ulisse Forni in occasione dei iso anni della sua morte (1867-2017) che si è tenuta presso l'Opificio delle Pietre Dure. I motivi di tale iniziativa sono direttamente collegati con l'attività di restauro dell'Istituto che l'ha ospitata. Non si può svolgere bene l'attività odierna di conservazione e restauro senza una approfondita conoscenza della storia di questa disciplina che può fornire informazioni utilissime sulle ragioni e le tecniche dei trattamenti precedentemente subiti dalle opere d'arte. Ulisse Forni, restauratore ufficiale delle Gallerie fiorentine nel trapasso dal Granducato all'Italia unita, nel suo celebre ""Manuale del pittore restauratore"""" del 1866 (ripubblicato in questa collana nel 2004) ci informa precisamente delle pratiche in uso per il restauro delle opere delle Gallerie pubbliche fiorentine. Si tratta quindi di conoscere le radici di quella """"scuola""""fiorentina di restauro stratificatasi nei secoli e che vede nella gestione delle opere della collezione medicea il suo centro propulsore. In """"Forni e le pratiche del colorire. Alle radici della scuola fiorentina del restauro"""" vengono affrontati gli aspetti meno noti del Forni, e cioè la sua passione per la ricerca sui materiali, in particolare i colori, e la sua attività in tal senso."" -
Storia e teoria del restauro dei mosaici. Un itinerario dall'antichità al XX secolo
Il volume ripercorre i più significativi interventi condotti sul patrimonio musivo italiano, dalle prime manomissioni eseguite già durante le più antiche fasi d'uso ai restauri più recenti, attraverso un itinerario avvincente che si snoda fra differenti contesti geografici. Questa prospettiva consente di seguire l'evoluzione metodologica da un approccio prevalentemente di tipo estetico ad una più consapevole salvaguardia dei valori storici, cogliendo le tappe fondamentali del contrastato passaggio dalle prassi di rifacimento e di uso indiscriminato del distacco alla conservazione in situ. A tal fine ""Storia e teoria del restauro dei mosaici. Un itinerario dall'antichità al XX secolo"""" affronta i principali temi del dibattito critico sul restauro musivo, dall'integrazione ai vari metodi di consolidamento, dal trattamento di strati sovrapposti allo studio delle sinopie e dei sostrati, fino alle diverse soluzioni fruitive e di valorizzazione."" -
Rovistare la cioccolata
"L'inizio di qualcosa di nuovo si verifica quando ci riscopriamo vivi, quando ci riscopriamo capaci di sentire il calore delle emozioni, quando il nostro cuore e la nostra mente si fondono generando gesti e parole armoniosi. Chi legge il libro di Camilla compie il primo passo verso qualcosa di nuovo e, al contrario di quello che può immaginare, quel passo non lo fa nello spazio davanti a sé ma lo fa verso una meta dentro di sé. Compie quel cammino verso il cuore attraversando gli ostacoli delle proprie sofferenze e delle rigidità del proprio ego"""". In questo testo sono stati utilizzati Simboli Widgit." -
Bellezza e nobili ornamenti nella moda e nell'arredo del Seicento. Catalogo della mostra (Firenze, 7 dicembre 2019-13 aprile 2020). Ediz. illustrata
"Nel dicembre 2018 i Musei del Bargello hanno acquistato all'asta un raro gruppo di centocinque disegni di merletti e ricami attribuiti a Giovanni Alfonso Samarco, artista di origine barese attivo nella prima metà del Seicento. È stato il primo acquisto realizzato con fondi derivanti dell'autonomia dei Musei, a seguito della riforma del 2014, e destinato alla collezione di Palazzo Davanzati che oggi, con il Museo Nazionale del Bargello, istituto capofila, il Museo delle Cappelle Medicee, la Chiesa e il Museo di Orsanmichele e Casa Martelli costituiscono il gruppo dei Musei del Bargello. Il Davanzati è noto ai fiorentini e ai turisti italiani e stranieri soprattutto per la suggestiva evocazione dell'antica dimora fiorentina nell'allestimento e negli ambienti dell'antico Palazzo, dove sopravvivono rare pitture murali risalenti al XV secolo. Dagli anni ottanta del Novecento, grazie alla sapienza e alla lungimiranza museale di Maria Fossi Todorov, conserva anche una rara e nutrita collezione di merletti e ricami, databili dal XVI al XX secolo, la cui storia espositiva è ripercorsa nel saggio di Benedetta Matucci e Daniele Rapino. Il nucleo di disegni di Samarco, eccezionale per numero di fogli, condizioni conservative e varietà di repertori illustrati, ha trovato quindi destinazione naturale a Palazzo Davanzati che conserva anche diversi rari model-lari e volumi dedicati a questa raffinata arte."""" Subito dopo l'acquisto, Daniele Rapino e Benedetta Matucci, funzionari storici dell'arte che curano il Davan-zati e le sue collezioni hanno iniziato a lavorare con Costantino Ceccanti, funzionario architetto del Museo, al progetto di una mostra che animasse questi raffinati disegni inserendoli nel contesto della produzione figurativa del tempo, mettendone in luce le caratteristiche peculiari e il tratto disegnativo e illustrando l'uso che questi leggeri e raffinatissimi ornamenti avevano come accessorio di lusso. Insieme con studiosi esperti del settore, invitati a fare parte del Comitato Scientifico, i curatori della mostra hanno lavorato con rara sintonia alla selezione delle opere in esposizione e molti di loro anche alla redazione del catalogo che presenta i disegni di Samarco attraverso una serie di saggi che in modo particolarmente godibile ne ripercorrono le vicende collezionistiche e di produzione."""" (Dalla Presentazione di Paola D'Agostino, Direttore Musei del Bargello)" -
Ricettario n.1. Ricette speciali per tipi elettrici
"L'Italia è indubbiamente un'eccellenza nel settore agro-alimentare, che nel nostro paese è sinonimo di cultura rintracciabile in ogni borgo e città. Tale caratteristica si esprime e si coniuga anche con la cura delle persone con epilessia. Questo piccolo ricettario ne è una conferma, espressa attraverso la necessaria competenza scientifica, la squisita sapienza culinaria e non ultima un'eccellente narrazione grafica. L'unico contributo che posso aggiungere sono le mie considerazioni frutto dell'esperienza trentennale di attività di volontariato a favore delle persone con epilessia. La prima è riferita al quadro generale delle terapie antiepilettiche che determina per il Servizio Sanitario Nazionale, una spesa di oltre 410 milioni di E. annui, dei quali 'solo', un 30% per il 'controllo' delle crisi epilettiche. Farmaci non 'curativi' ma solo sedanti le crisi e con il quasi 40% dei casi di farmaco-resistenza. Nel corso del tempo quindi, alle cure terapeutiche tese alla riduzione dell'intensità e della frequenza delle crisi epilettiche, non alla loro guarigione, si sono aggiunte nuove opportunità, quali la neuro-stimolazione vagale, la resezione subtotale delle zone epilettogena e appunto, la dieta chetogenica. Se nella cucina, sino alle singole ricette, la qualità si coniuga con la quantità, così pure nella cura delle epilessie la qualità della vita si coniuga con le quantità dei dati relativi. Colgo l'occasione per rinnovare e rafforzare la necessità che la presa in cura, sanitaria e sociale delle persone con epilessia, sia non solo fonte di dati certi e comparabili ma anche osservatorio che faciliti l'indirizzo della stessa Ricerca. Da qui, un invito ed un impegno che da questa occasione si promuova un incontro nazionale per definire una 'ricetta' per un'omogenea raccolta dei dati sulla 'terapia/dieta chetogena' che ci offra nuovi spunti di sviluppo e fornisca opportunità alla ricerca di sconfiggere la persistente farmaco-resistenza. Ringrazio quindi gli autori di questo 'Artusi chetogenico' poiché con leggerezza e passione forniscono l'occasione e l'opportunità di migliorare, in tutti i sensi, soprattutto quello del gusto, la qualità della nostra vita"""". Presentazione Giovanni Battista Pesce. Presentazione Piccioli Giulietta." -
Momenti di carità sociale in età moderna
Il volume raccoglie saggi di indagine storica e archivistica su alcune forme di carità e assistenza in età moderna. Si tratta di considerazioni e descrizioni di uomini di pensiero, storici, apologeti, viaggiatori. A queste si aggiungono indagini archivistiche sul governo dell'Ospedale degli Innocenti e sui problemi educativi e sociali riguardanti specialmente le ospiti femminili. La ricerca ,basata soprattutto sulla documentazione fornita dagli archivi fiorentini, si estende anche alla congregazione dei Buon Uomini di San Martino e alle iniziative attraverso i secoli dei granduchi Medici per favorire il matrimonio, ciò ha dato l'occasione per reperire dati demografici significativi nella Toscana del XVII-XVIII secolo. È parso opportuno in quest'ottica analizzare il sinodo fiorentino del 1517 che particolarmente si sofferma sulla disciplina cattolica del matrimonio, evidente richiamo all'ordinamento sociale della popolazione. Conclude il volume l'analisi dello scritto di Ludovico Antonio Muratori sulla carità cristiana. L'insieme delle ricerche delinea la precisa iniziativa dello stato moderno a intervenire nel complesso delle organizzazioni che si occupano dell'assistenza ai bisognosi nell'evidente necessità di governo di una società sempre più complessa. -
Michelangelo oltre l'umano. Ediz. a colori
«'La gloria di Dio è l'uomo vivente'. È il versetto biblico che potrebbe definire il percorso artistico e spirituale di Michelangelo. Il quale inizia con l'indagine sull'uomo, riflesso nei David, nell'umanità della volta Sistina, e in quella della Cappella Medicea. E, in contemporanea, in linea con l'Umanesimo fiorentino, sull'Uomo incarnato, cioè il Cristo, attingendo ai modelli classici e interpretandoli come figure di eternità. Dall'inizio alla fine questo è il percorso dell'artista, attraverso diversificate fasi, le quali sono comunque sempre frutto di riflessioni approfondite lungo il corso di una vicenda personale inquieta, fra estasi e tormenti. Nel tempo del kronos che si intreccia con quello della Grazia. Un cammino anche aspro, tuttavia mai fermo. Michelangelo infatti non cessa mai di indagare, ponendosi nella storia del suo tempo ed anche oltre il suo tempo. L'Uomo ne è il protagonista: solo (David), sintesi dell'umanità nella storia (volta Sistina), del cosmo intero (Giudizio finale), dell'anima umana (Cappella Paolina). Ne esce un'arte giocata principalmente sul concetto della libertà: di raffigurazione e di espressione, di indagine a tutto tondo sulla realtà umana - dal dolore alla morte, dalla tenebra alla luce, dall'inferno al paradiso -, e di ricerca religiosa e spirituale incessante, vista come ascesa sofferta e penetrazione del Mistero. Michelangelo vuole renderlo visibile nella sua forza luminosa, desidera fare della figura umana l'esplicitazione del mistero che è Dio, eterno Spazio creativo (la volta), Luogo lucente che dà corpo, dimensioni e luce (Tombe Medicee), Voce chinata su di noi dall'eternità a sollevarci e illuminarci (Cappella Paolina). Di qui in pittura l'uso cangiante del colore ed elettrico della luce, in scultura la bellezza che tende al gigantesco come espressione di una dilatazione dell'anima per poi assottigliarsi nell'indicibile (la Pietà Rondanini, gli ultimi disegni), in architettura la realizzazione del «come in cielo così in terra», nella tensione a manifestare in forme monumentali e terrene l'architettura del cielo, del cosmo, con il sentimento dell'infinito. Del paradiso. Cioè Dio.» (dall'introduzione) -
L' esperienza dell'arte pubblica e ambientale tra storia e conservazione
«Una delle maggiori soddisfazioni per chi ha lavorato da molti anni nell'Opificio delle Pietre Dure consiste nel rapporto con i giovani che frequentano l'istituto per í vari tipi di formazione che esso eroga: la Scuola di Alta Formazione e Studio, gli stagisti ed i tirocinanti, i corsi dell'International Training Project ed anche il Master in Conservazione e restauro delle opere d'arte contemporanee. Lo scambio e gli stimoli che si costruiscono reciprocamente in queste occasioni sono una fonte preziosa per una crescita comune. Il confronto poi con le più giovani generazioni di addetti ai lavori consente a chi è sul campo da lungo tempo di non fermarsi a quanto ha già sperimentato e applicato, ma aprirsi a nuovi problemi e idee. L'Opificio e lo scrivente hanno perciò ben volentieri accolto l'invito da parte delle amiche di CONl'Arte APS. Associazione per la conservazione dell'arte contemporanea, costituita proprio da un bel gruppo di storiche dell'arte e restauratrici che avevano frequentato il Master del 2011-12, a partecipare a due convegni sul tema dell'arte ambientale, il primo tenuto al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato nel 2015 e il secondo svoltosi a Poggibonsi e a San Gimignano nel 2016. L'Opificio delle Pietre Dure, pur essendo universalmente noto per la conservazione e il restauro dell'arte del passato, ha già da tempo deciso programmaticamente di interessarsi anche ai complessi temi che le opere d'arte contemporanee pongono a chi ritenga importante con servarle e tramandarle al futuro. Il motivo di questa scelta risiede nella natura pubblica dell'Opificio che deve fornire una risposta alle esigenze della società, alla pari di ogni ""servizio pubblico"""". Ed è innegabile che oggi l'apprezzamento verso le opere d'arte contemporanee ed il formarsi di molte raccolte, pubbliche e private, ponga ai conservatori una pressante richiesta di nuove linee guida e di competenze, così come tutto il sistema della tutela costruitosi a partire dagli inizi del Novecento ha saputo assicurare. Per questo l'Opificio ha stretto accordi per collaborare per gli aspetti conservativi con alcune importanti realtà quali la Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana - Museo Pecci di Prato, la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia e ha organizzato un secondo Master, questa volta dedicato alla """"Conservazione e gestione delle opere d'arte contemporanee"""", in collaborazione con i centri suddetti e con il Museo Marino Marini, la Collezione Gori / Fattoria dí Celle e la Galleria Continua di San Gimignano...» (Dall'Introduzione di Marco Gatti)"" -
Dario Viterbo un'artista tra Firenze, Parigi e New York. Opere e documenti. Ediz. illustrata
L'opera di Dario Viterbo (Firenze 1890 - New York 1961) è caratterizzata da un segno peculiare che lo distingue dalla tradizione naturalistica europea e, in generale, dal contesto artistico coevo, connettendolo piuttosto alla tradizione orientale. La particolare tecnica di bassorilievo, detta ""rilievo schiacciatissimo"""", vicina al graffito, trova molti punti di contatto con l'arte dell'incisione, ambito in cui Dario Viterbo ottiene risultati molto personali, approfondendo in particolare quella """"a cesello"""", genere che trae origine dalla tradizione orafa."" -
Poesie 1957-1970
«Francesco Iachello nasce a Francofonte (Siracusa) nel 1942. Le sue poesie inedite documentano il percorso poetico dagli anni della prima giovinezza alle soglie della maturità. Sono accorpate in tre raccolte per una loro precisa collocazione spazio-temporale. La prima è riferibile al periodo 1957-59 quando l'autore, sedicenne, frequentava gli studi liceali in Sicilia. La seconda s'innesta nel periodo universitario a Torino, 1960-64, e il ricordo della Sicilia è ancora vivo e struggente. Nella terza l'autore, a Boston per il dottorato al MIT 1966-70, vede la Sicilia nel desiderio della memoria. Il tema fondamentale è, per tutte, la Sicilia. Mare di solitudine infinita. Piane arse dal sole eterno. Verde di aranceti dal profumo morbido e sensuale. È la madre ancestrale, la radice dell'essere, il fulcro intorno al quale l'universo si contorce. È il silenzio in cui fioriscono i sogni della giovinezza. È l'amore, dapprima timido, mitizzato, incompiuto, finalmente cosi pieno, totale da diventare tema dominante. Madre, silenzio, amore rapportati alla morte. Morte desiderata e carezzata come pace. Morte aborrita come oblio. Leggendo queste poesie stupisce la sensibilità perforante, la duttilità lapidaria del periodo breve e scarno, la padronanza del linguaggio, l'uso maturo della sintassi». (dalla Prefazione) -
Nel palazzo di Cosimo. I simboli del potere-In Cosimo's palace. The symbols of power. Catalogo della mostra (Firenze, 13 dicembre 2019-15 marzo 2020). Ediz. illustrata
Il volume, catalogo dell'omonima mostra al Museo di Palazzo Vecchio, ripercorre sala dopo sala la vita della Reggia medicea arrivando nella sala delle Udienze dove sono esposti il Collare del Toson d'oro, lo Scettro e la Corona granducale, tre preziosi manufatti ricreati grazie all'eccellenza dell'artigianato artistico fiorentino, realizzati dal maestro orafo Paolo Penko e presentati su cuscini di velluto di seta tessuti a mano grazie alla collaborazione con Fondazione Arte della Seta Lisio. Un progetto speciale, che intreccia linguaggi diversi, per evidenziare lo strettissimo legame che Cosimo I de' Medici ebbe con Palazzo Vecchio, il ""suo"""" palazzo ducale."" -
Firenze in grande. Sguardi sulla città possibile
Il volume, frutto delle ricerche multidisciplinari di un gruppo di autori appartenenti alla Unità di Ricerca Paesaggio, Patrimonio culturale, Progetto - PPcP del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze, propone un articolato panorama di possibilità verso cui il capoluogo toscano dovrebbe orientare la governance della propria area urbana per costruirsi un futuro sostenibile. La crisi della città pubblica, l'asservimento dei suoi spazi alle logiche del consumo e l'ingiustizia sociale sono i problemi che affliggono la dimensione urbana della città neoliberista globale, ai quali nemmeno una capitale dell'arte come Firenze sembra sfuggire. Essa oggi si mostra, purtroppo, come una città quasi sopraffatta dal turismo e musealizzata fino alla perdita dei suoi valori identitari. Il recupero di valori come identità e inclusione, la gestione e la cura diretta dei beni comuni, le dinamiche progettuali partecipative per la rigenerazione degli spazi inattivi e per la libera riappropriazione dello spazio pubblico, sono le scelte che gli amministratori della città dovrebbero intraprendere, unitamente a politiche non più procrastinabili orientate alla riduzione dell'impatto ambientale e alla resilienza. È dunque auspicabile un decisivo cambio di paradigma culturale affinché queste linee di programma si trasformino in realtà per l'area metropolitana fiorentina, avviata ad un degrado sociale e urbano che, pur non raggiungendo i livelli limite di altre realtà portate ad esempio del fallimento della gestione dei territori metropolitani del belpaese, è da più parti avvertito comunque come allarmante. -
Restauro in accademia. Vol. 4
In occasione della prima sessione di diploma del corso quinquennale della Scuola di restauro, l'Accademia di Belle Arti di Bologna inaugura la pubblicazione dei quaderni ""Restauro in Accademia"""" dedicati alle migliori tesi di diploma, facendosi così interprete capofila delle frequenti sollecitazioni riguardanti la necessità di rendere pubblici i risultati della didattica, emersi più volte nelle periodiche riunioni del Tavolo Tecnico sul Restauro presso il MIUR, presieduto dalla prof.ssa Giovanna Cassese."" -
Il museo che non c'è. Arte, collezionismo, gusto antiquario nel Palazzo degli Studi di Bari (1875-1928). Ediz. illustrata
Il volume accompagna la mostra omonima, allestita nel Salone degli Affreschi dell'attuale Palazzo Ateneo (28 febbraio-24 aprile 2020), in origine sede dell'antico Museo Provinciale. L'iniziativa è centrata sul momento formativo di un'Istituzione che, indagata 'dentro', 'intorno' e 'fuori' a un contenitore divenuto dal 1928 di matrice esclusivamente archeologica, in realtà ha giocato in origine un ruolo di rilievo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico meridionale. Nell'ambito del largo e spesso difficile quadro nazionale postunitario, il Museo Provinciale di Bari si è dimostrato così un punto di riferimento sia per quanto concerne la 'riscoperta' del Medioevo, sia per quanto attiene le direttrici del collezionismo e della connoisseurship di Età Moderna. Ponendo sempre al centro dell'attenzione il manufatto artistico, la ricerca è stata supportata da una sistematica ricognizione documentaria che restituisce il museo barese quale snodo capace di attrarre l'attenzione di un'ampia platea di studiosi. Tra questi, si contano personalità di formazione e cultura mitteleuropea come Martin Wackernagel, allievo di Heinrich Wölfflin e in Puglia al seguito di un esperto medievista come Arthur Haseloff; conoscitori delle complesse problematiche figurative 'veneto-adriatiche' (dai Vivarini a Tintoretto) come Gustavo Frizzoni e Mario Salmi; sino a comprendere studiosi ed esperti frequentatori del mercato antiquario internazionale come Bernard Berenson, 'pellegrino di Puglia' ante litteram, nonché il suo amico e mecenate statunitense Edward Perry Worren. -
Palazzo Lenzi sede dell'Istituto francese di Firenze. Cinquecento anni di storia
Ben poco è stato scritto sulla storia di palazzo Lenzi costruito intorno alla metà del Quattrocento, dalla famiglia omonima, originaria del contado ad Ovest della città. La partecipazione al governo cittadino durante il regime repubblicano permise ai Lenzi, impegnati nella manifattura della lana, di aumentare il proprio prestigio: la costruzione del nuovo palazzo sul luogo della vecchia casa paterna da parte di Francesco e Bartolomeo, in concorso con i nipoti, è la dimostrazione del crescente successo raggiunto nel mondo politico e finanziario. Le origini, le attività della consorteria familiare che si stabilisce nell'area di Ognissanti intorno alla metà del Trecento, e le vicende della costruzione del nuovo magnifico palazzo rinascimentale, dagli inizi del cantiere sino ai giorni nostri, vengono ripercorse in questo libro che, nella sua ricchezza di contributi, colma numerose lacune e chiarisce le incertezze tramandate nel corso del tempo dalle fonti esistenti. Parallelamente alle vicende architettoniche, questo volume specifica le diverse funzioni dell'edificio tra le quali, dal 1910, quella di sede del primo istituto di cultura al mondo, laboratorio dell'Unesco: l'Institut français di Firenze. -
La guerra privata del tenente Guillet. La resistenza italiana in Eritrea durante la seconda guerra mondiale
Questo libro è una medaglia su cui sono ritratti due volti. Il primo è quello del suo protagonista: Amedeo Guillet, ufficiale di cavalleria, comandante di un Gruppo Bande a cavallo che fece contro gli inglesi, durante la seconda guerra mondiale, una sorta di guerra di corsa fra le colline e le pianure desertiche dell'Eritrea. Dopo la resa dell'esercito italiano in Africa Orientale, Guillet continuò a combattere. Vestito come un arabo, si mise alla testa di una banda composta da guerriglieri eritrei, etiopici e arabi. Dopo mesi di guerriglia dovette nascondersi a Massaua a lavorare come acquaiolo sino al giorno in cui riusci ad attraversare il Mar Rosso per raggiungere lo Yemen neutrale. L'altro volto inciso sulla medaglia è quello del suo nemico, Vittorio Dan Segre, politologo, giornalista, professore a Haifa e a Stanford, uno dei maggiori esperti di questioni mediorientali. Nel 1938, all'età di 16 anni, emigrò in Palestina. Guillet e Segre s'incontrarono a Napoli nel 1944, combattendo ora dalla stessa parte, ma si conoscono dal giorno in cui Segre studiava nell'esercito britannico sui rapporti dell'Intelligence Service le spericolate azioni di un ufficiale piemontese. Da questa lunga amicizia è nata una biografia in cui Segre, per disegnare il ritratto di Guillet, ha utilizzato soprattutto fonti ""nemiche"""": i rapporti e i ricordi degli ufficiali inglesi che lo combatterono in Etiopia e in Eritrea."" -
Guida alla decima illuminazione
Questa Guida è stata scritta per aiutare gli individui e i gruppi a comprendere ""La decima illuminazione"""". Contiene spiegazioni su tutti i temi principali del romanzo: la visione di nascita, le vite precedenti, i gruppi di anime, l'uso dei sogni e delle preghiere, l'aldilà e altro ancora. Intende insegnare a scoprire la propria missione sulla terra e a prendere parte ai cambiamenti del Millennio."" -
Russia del '900
In un momento nel quale tutti gli occhi sono puntati sulla situazione russa e sui possibili esiti della sua crisi politica ed economica, Arrigo Levi racconta e spiega, con gli occhi di un contemporaneo e di un cronista, la storia russa di questo secolo.