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Giosuè Zenoni. Ediz. illustrata
Se la vita è un viaggio, allora è doveroso annotare ciò che viviamo. Scrivere dei momenti salienti, delle emozioni vissute, dei sentimenti provati. O, anche, delle piccole cose che rendono ogni giorno la vita migliore. Doveroso per noi stessi e per chi ci vive accanto o verrà dopo di noi. Ognuno di noi ha un Dna unico che permette di imprimere e scorgere visioni diverse, orizzonti inimmaginabili, analisi originali. Per Giosué Zenoni la pittura è il mezzo per raccontare la vita. Che sia un paesaggio, una natura morta o uno scorcio di mondo ammirato in un viaggio. La sua pittura è uno sguardo pulito sul mondo. Innocente ed ottimista. Ma non è mai un'osservazione banale, scontata, una cronaca fredda di ciò che lo circonda. Anzi. Zenoni cerca nelle velature delle sue opere, nelle tinte scelte, in alcuni dettagli di invitare chi osserva ad allenarsi a guardare alle cose del mondo con un'altra prospettiva. -
Dei miracoli sul Serio. Scene quattrocentesche di nascite, di fede, di scienza, di viaggio e anche un po' di amore
"Siamo a Albino, un paese della Valle Seriana (Bergamo). Nel 1468, vicino al convento della Ripa, si assiste a una serie di nascite mostruose. Il frate confessore Silvano, la prostituta Margarita indagano: entrambi hanno pratica di luoghi, il confessionale e il letto, dove uomini e donne raccontano volentieri di sé. Intanto Alberico, priore del convento, raccoglie testimonianze contro un capro espiatorio. Al convento vivono altri personaggi che intervengono a vario titolo nella vicenda: Cellino, un ex minatore divenuto artigiano e frate, e Desiderio, un chierico vagante che si è fermato qualche giorno a riposare. Sarà lui a partire per Castel del Monte, un luogo di studio molto lontano dove cercherà una spiegazione al mistero dei neonati. Intanto viene istituito un processo."""" Un libro scritto da sette autori: Gloria Albani, Marinella Daniele, Gianfranco Gambarelli, Marco Moretti, Lucia Preda, Adele Schirinzi, Paola Suardi." -
Impronte
"L'idea del Circolo Scrittori Instabili nacque come risposta a una richiesta precisa: facci scrivere ancora! Questo era stato l'appello accorato degli allievi del Laboratorio di Narrazione """"Neverland dove vivono le Storie"""" da me condotto negli ultimi sette anni. Ecco l'idea quindi: un gioco. 12 parole come traccia, 12 foto e 12 brani musicali come evocazione, per scrivere 12 racconti (uno al mese, da gennaio a dicembre) per ognuno dei nove membri del Circolo Scrittori Instabili. Curatrice compresa, ovviamente. Il luogo deputato per consegnare per la prima volta a un pubblico di lettori sconosciuti gli scritti sarebbe stato un blog, il blog del Circolo Scrittori Instabili (il nome ha origine dall'associazione culturale Instabilmente-contaminazioni d'Arte di cui tutti noi siamo parte). Tutti nella stessa barca ad affrontare la tempesta creativa, questo era il patto."""" (dalla prefazione di Barbara Favaro) Autori: Luca Bonini, Elda Cortinovis, Barbara Favaro, Mara Fracella, Laura Giardina, Giorgio Matteotti, Rossana Mazza, Franco Pelizzari, Giovanni Zambiasi." -
«Maternità» di Piero Brolis e Alberto Meli. Ediz. illustrata
"L'incontro tra artisti genera sempre sorprese. Per noi, ma non per loro che a queste interazioni, a questi dialoghi a distanza per condividere con altri le proprie sensibilità diffuse, si sono allenati tutta la vita. Gli artisti, per loro intima natura, sanno cogliere, come fosse un'atmosfera da carpire al volo nell'aria, e sanno trasformare in opere, il sentimento vitale che avvolge l'avventura dell'uomo sulla Terra. Piero Brolis (1920-1978) e Alberto Meli (1921-2003) hanno in comune, tra le molte sottili empatie, diverse situazioni personali. [...] Il tema della Maternità, abbondantemente trattato dai due artisti e che nell'esposizione di Luzzana viene celebrato, accomuna ulteriormente Brolis e Meli in un dialogo di intensa e raffinata suggestione. In qualche maniera esso si pone, per entrambi, come il radicarsi di un appuntamento focale all'interno di una vasta produzione ricca di precedenti e di annunci, diretti e indiretti."""" (Fernando Noris) Mostra di scultura """"Maternità"""" di Piero Brolis e Alberto Meli Castello Giovanelli - Luzzana (Bergamo). Dal 9 maggio 2015 al 10 gennaio 2016. A cura dell'Associazione Amici del Museo Meli di Luzzana." -
Presenze
"Un mondo gremito di presenze (vegetali, animali), un mondo fatto di concretezza e insieme di visionarietà, che prende corpo e consistenza per forza di scrittura in forme ritmicamente e stilisticamente controllate, quello che Mario Rondi è andato costruendo negli anni, a partire addirittura dall'85, da quell'Erbario immaginario, per il quale si era speso in uno dei suoi ultimi testi critici Adriano Spatola, che del Rondi sperimentalista degli esordi era stato un convinto estimatore ed editore (Corpo & poesia, 1978, Edizioni Geiger), e fino a questo prezioso mannello di Presenze. [...] Le tavole di Alfa Pietta (un nome fiabesco, di selenica astralità, da sembrare inventato), che bastano anch'esse a se stesse: non commentano o illustrano ma dall''incanto' delle parole del poeta sembrano polverizzarsi e librarsi in minime scaglie di segni, in un febbrile pulviscolo di sogno, che disintegra ogni realismo per immettersi in una dimensione luminosa e senza tempo: come una 'preghiera notturna' o una 'festa' in cui s'incontrano spiriti fraterni."""" (dalla prefazione)" -
Presepi
"La storia del presepio di Almenno San Bartolomeo è assai lunga. Ha origini assai lontane. Testimoniate dalle antiche statue in gesso utilizzate fino a circa trent'anni fa per il presepio della chiesa parrocchiale e reimpiegate, negli anni successivi, nel presepio permanente ubicato nello scurolo, sempre della chiesa parrocchiale. Le notizie relative alla storia remota sono scarne, come lo sono quelle di tutte le storie minori. Come lo è quella di tutti i presepi minori, quelli non appartenenti alle aree italiane classiche della produzione presepistica così detta 'd'arte': quella napoletana e siciliana, quella genovese, quella tirolese. Statue povere dunque, per presepi poveri: in gesso perlopiù, realizzate con gli stampi e colorate a mano. Si ha memoria di un laboratorio che anche a Bergamo produceva 'a stampo' statue in gesso. Forse provengono proprio da quel laboratorio le statue in gesso che venivano impiegate e ancora conservate gelosamente quale memoria storica importante delle tradizioni almennesi. Quale testimonianza della loro sofferta e lunga sopravvivenza, documentata dalle mutilazioni, dalle tracce dei numerosi interventi riparativi, dalle ferite."""" (dalla prefazione)" -
Contemporanea misericordia
"La misericordia è un tema che da sempre interroga non solo teologi, ma anche filosofi, poeti, artisti. La definizione più felice, e per certi versi attualissima, di misericordia forse l'ha data Tommaso D'Aquino: """"La misericordia significa avere il cuore nella miseria altrui"""". In una prospettiva cristiana questo comporta la compartecipazione divina al dolore umano. Un'idea del tutto eccezionale rispetto al pensiero filosofico antico che non contemplava la presenza teologica della misericordia. [...] Riprendendo il pensiero di Tommaso D'Aquino: cosa più dell'arte e di ogni linguaggio creativo è capace di farci """"avere il cuore nella miseria altrui""""? L'arte, in senso lato, infatti, è per eccellenza la capacità di sentire concretamente la vita di altri, di personaggi incontrati o solo immaginati o inventati; di sentirli vivi come noi e di farli vivi come noi. L'arte è prima di ogni altra cosa rappresentazione della vita, proprio perché nasce dal senso concreto dell'individuo e dalla capacità di sentire, non solo di pensare, che esistono, altrettanto concrete e in carne e ossa, persone che hanno come noi passioni, sentimenti, esigenze."""" (dalla prefazione di Corrado Benigni)" -
Concorso letterario Salvatore Quasimodo. Testi vincitori e segnalati della 9° edizione
"Fin dalla sua prima edizione ho avuto il piacere e l'onore di presiedere la giuria e pur seguendo da anni altri premi letterari di più antica nascita, resto sempre legato agli amici del paese in cui mi sono insediato e dove trascorro gran parte dei miei fine settimana, che sono riusciti con tenacia e capacità organizzativa a far crescere e irrobustire questa piantina che ora inizia a dare i frutti attesi. Nel panorama nazionale questo concorso è cresciuto negli anni sia come numero di partecipanti che come qualità dei testi e questo risultato è motivo di soddisfazione per gli organizzatori ma al tempo stesso per la giuria che, sempre lavorando con decisioni condivise, ha saputo individuare quelle eccellenze anonime che poi rivelandosi con nome e cognome hanno confermato che le scelte erano quelle giuste. Nomi noti a livello nazionale come Rodolfo Vettorello, Ivan Fedeli, Rita Imperatori ed altri ancora hanno vinto e valorizzato con la loro presenza, il nostro concorso letterario."""" (Dalla prefazione di Alessandro Quasimodo)" -
La comunicazione di musei e archivi d'impresa
Musei e archivi sono oggi per le imprese il più suggestivo e complesso strumento di comunicazione. Se ben trasmessi all'esterno, consentono alle aziende di ottenere grandi vantaggi sul piano della reputazione, della responsabilità sociale, delle relazioni istituzionali, della considerazione popolare, con sensibili riflessi sulla brand identity e un'influenza positiva sulle attività economiche. Allo stesso modo, un'efficace azione di divulgazione di queste strutture dispiega benefici significativi per il territorio che li ospita e per il settore del turismo. È fondamentale dunque che tali organismi culturali delle aziende intrattengano un proficuo rapporto con gli organi di informazione e adottino incisive strategie mediatiche. Il volume analizza tutte le metodologie di comunicazione applicate da musei e archivi d'impresa, fornendo dati dettagliati, individuando criticità e prospettando soluzioni. -
La strada era l'acqua
C'era una volta un uomo con un sogno geografico: partire in Kayak dalle sorgenti dell'Inn in Engadina e arrivare in canoa a Istanbul seguendo prima il Danubio e poi il Mar Nero, dove concludere il viaggio alle ultramillenarie porte d'Oriente. Sognato il sogno, l'uomo a Davide Sapienza ha donato appunti e suggestioni e l'autore ha creato un dialogo con la voce all'acqua, narratrice di questo stupefacente viaggio: ""La strada era l'acqua"""" narra una vicenda in parte onirica e in parte reale. Avventure, riflessioni, viaggio, pagaia nell'acqua, tempeste e giornate di sole. Persone e solitudini. Perché tutto scorre, come l'acqua dice all'uomo: """"Hai avuto il tuo sogno e sei venuto nel grembo della vita a raccontarmelo""""."" -
Lo spazio tra prosa e lirica nella letteratura italiana. Studi in onore di Matilde Dillon Wanke
Se tra Sette e Ottocento lo spazio viene faticosamente costruito anche in letteratura per rispondere a specifiche esigenze della razionalità borghese, lo sperimentalismo novecentesco tende a negare le certezze acquisite e, dunque, a destrutturare lo spazio tradizionale rendendone aperta e indeterminata la percezione. Questa configurazione spaziale del cosmo letterario può presentarsi come possibilità di fuga e creazione di una geografia fantastica non meno priva di valore gnoseologico (si pensi al fantasticare dell'Arturo morantiano sugli atlanti geografici) o scaturire dall'esperienza personale che elegge il luogo di origine come punto di fuga di ogni prospettiva spaziale [...] Da questo complesso quadro di approcci critici nasce il volume in onore di Matilde Dillon Wanke che al tema del paesaggio e dello spazio ha dedicato tanta parte delle sue ricerche. -
Conversation 5. Oscar Santillan
"Quando compro un biglietto aereo ho sempre, subito dopo l'acquisto, un attimo di spaesamento all'idea di quante altre destinazioni avrei potuto scegliere. Mi capita lo stesso con gli artisti: quando decido con quale lavorare, non posso fare a meno di pensare che questo ha implicato una scelta, che a sua volta determina un'eliminazione, che non posso sapere se sarà temporanea o definitiva. Sempre di viaggi si tratta, attraverso i luoghi o attraverso le persone: gli artisti, persone che costruiscono mondi. Accadono poi quelle situazioni fortunate che ti permettono di comprendere che quello era il momento giusto, per conoscere qualcuno o andare da qualche parte. Mi è capitato questo con Oscar Santillan, artista con cui ho amato profondamente lavorare, e che mi ha lasciato un bellissimo ricordo del suo soggiorno - e questo, per fortuna, succede indipendentemente da quanto buono sarà il mio scritto, da quante altre volte ci rivedremo in futuro, dal successo che avremo, oppure no. È una delle parti migliori, sapere che quello che è accaduto è stato piacevole, indipendentemente dalla sua traccia o dal suo proseguo. Come un viaggio senza foto"""". (Claudia Santeroni)" -
Inclusione. Un progetto per il delfino-Inclusion. Un projet pour le dauphin. Ediz. bilingue
Manuela Manzini e la Libreria Ars hanno tracciato in modo arbitrario i confini di un territorio che, un po' abusivamente, hanno chiamato: ""il Nostro Borgo Pignolo"""". In questo triangolo hanno segnalato una serie di luoghi, che non hanno la pretesa di essere i più importanti e significativi; alcuni di essi sono importanti per la storia, la cultura, l'architettura o l'urbanistica del Borgo e di Bergamo; altri lo sono in quanto luoghi d'affezione, perché parlano di persone che silenziosamente e con dignità portano avanti passioni e lavori. Su questi luoghi/persone hanno chiesto ad altre persone di esprimere, con i propri strumenti, momenti di lettura, che si sono rivelati essere forme di affinità e di riconoscenza. (L. Passoni) """"Inclusione, una promenade"""" fatta di testi, video, musica sotto forma di QRcode messi a disposizione dei passanti per riscoprire il borgo con occhi nuovi. Tutte le proposte sono riunite in questa piccola guida poetica della via Pignolo. Una guida interattiva ed evolutiva grazie al sito della fabrique de la culture. Tradotta dall'italiano al francese per permettere un passo in più verso questo straniero che diventa famigliare più il tempo passa."" -
L' immaginazione come pelle. Ediz. illustrata
"La sera del 28 giugno, vigilia del giorno dei santi Pietro e Paolo, mio nonno metteva tra le piante del grande orto antistante la nostra casa un vaso di vetro colmo d'acqua. Nell'acqua, con delicatezza, rovesciava un albume d'uovo. La materia viscosa si raggrumava in sospensione. Il vaso andava lasciato nell'orto per l'intera notte. Al mattino eravamo certi di vedere che l'albume avrebbe assunto una forma scultorea: per la precisione la forma di una caravella. Non sono sicura che la forma fissata dall'umidità e dalla temperatura notturna fosse proprio quella di una caravella ma nella nostra visione mattutina di certo le assomigliava soprattutto per via dei filamenti che formavano quelli che per noi erano alberi e vele. Questo fenomeno avviene soltanto la notte tra il 28 e il 29 giugno, diceva mio nonno. Da allora non ho più provato a riprodurre il fenomeno ma mi è rimasta la capacità di vedere un intero mondo di forme in un vaso d'acqua. Quel punto centrale sospeso nella materia trasparente, formato dai raggi luminosi che penetrano e a un certo punto del loro tragitto, convergendo, si comprimono fino a diventare un'intera immagine in potenza..."""" (N. F.)" -
Accendi la luce del Rotary. Ediz. illustrata. Con DVD
Terzo catalogo del premio dedicato alla memoria di Carlo Fayer, promosso dal Rotary Club Crema e dal Rotary Club di Salon de Provence a tutto vantaggio degli studenti del triennio, finale della sede cremasca del Liceo Artistico Bruno Munari. La fedeltà a quanto già sperimentato ha trovato altre meditate ragioni. Prima di tutto, l'omaggio al dedicatario del concorso a cui partecipano, ormai da quattro anni, i ragazzi del Munari. Pittore padano dalle grigie intonazioni alla Foppa e alla Civerchio, Fayer è, oltretutto, artista locale che, scomparso nel 2012, nell'immaginario della gran parte dei membri del Liceo s'imprime con le fascinose fattezze da faber del bellissimo scatto in bianco e nero pubblicamente proiettato in occasione delle premiazioni sin dalla prima edizione del 2013. Immagine a cui, quest'anno, abbiamo voluto dare particolare visibilità anche nel catalogo, che proprio su di essa apre il saggio conclusivo. Il bianco e nero è inoltre molto nelle austere, elegantissime corde monastiche degli spazi claustrali del San Domenico adibiti, dall'omonima fondazione, alle attività di Arteatro. -
Dall'altra parte della natura. Yoga e poesia in Rilke
Poesia e yoga possono coincidere? Può la poesia, oltre che come strumento in grado di generare bellezza, essere interpretata come percorso di liberazione dalla sofferenza? E ancora: può il ""sonno di nessuno sotto molte palpebre"""" descritto dal poeta Rainer Maria Rilke in un suo celebre verso, essere equiparato allo stato di meditazione profonda cui lo yoga dà il nome di samadhi? È questa l'originale chiave di lettura del libro che tenete tra le mani: ripercorrere le tappe del percorso esistenziale e artistico di un poeta alla luce dei principi filosofici dello yoga indiano."" -
Oscar Giaconia. Green room. Catalogo della mostra (Bergamo, 14 maggio-12 giugno 2016). Ediz. italiana e inglese
"Si ha la sensazione, approcciandosi all'universo di Giaconia, di confrontarsi con un'orografia mentale in continua metamorfosi, fatta di abissi insondabili e picchi montuosi irraggiungibili (ma la montagna, ci ricorda lo stesso Giaconia, è anche il corrugamento montuoso dei fondali oceanici e, aggiungeremmo, il suo fantasma rovesciato, la fossa marina), vulcani sottomarini che nascono e si ritirano nello stesso giorno, isole che emergono e si inabissano, faglie, placche. Spezzando i rigidi legami delle polarità, l'artista apre i limiti del senso, lasciandolo proliferare nella sua magmatica generazione spontanea. Introducendo il mondo di Meister, Giaconia conclude significativamente: 'Il gioco degli equivoci può iniziare'. Il ricordo della pièce di Carmelo Bene durante la quale l'attore srotola la benda che gli fascia il braccio, sulla quale si allarga progressivamente una macchia di sangue, per poi mostrare l'arto perfettamente sano - 'La piaga era nella benda!' - restituisce perfettamente il gioco messo in campo da Giaconia tra profondità e superficialità, inganno e svelamento, senso e controsenso"""". (A. Zucchinali)" -
Sull'Antigone di Jean Anouilh
Come meglio si comprenderà una volta analizzati gli argomenti dei due eroi anouilhiani, la lotta tragica, nella pièce del drammaturgo francese, non è più tra due sistemi di pensiero naturalmente antitetici, bensì tra due sventurati atteggiamenti la cui convenzionalità è chiara persino a coloro che dovrebbero difenderli. Se Albert Camus, riferendosi alla tragedia sofoclea, ritiene infatti che Antigone abbia sì ragione, ma che allo stesso tempo Creonte non abbia torto - ""Antigone a raison, Créon n'a pas tort"""" -, per la pièce di Anouilh sembra valere piuttosto la seguente formula: """"Antigone ha torto, ma Creonte non ha ragione"""": entrambi gli eroi anouilhiani, chi per un motivo, chi per un altro, sanno fin dal principio della tragedia di non essere affatto dalla parte della ragione; ciononostante, essi continuano cinicamente a rivendicare la propria tragicità, ad agire secondo convenzione."" -
Vasco Bendini. Opere (2000-2013). Catalogo della mostra (Roma, 30 maggio-1 ottobre 2016). Ediz. illustrata
Sono squarci di luce, o forre d'ombra; giorni incendiati o spenti; orme imperfette di ali che sono passate nel cielo livido, lasciandovi un segno, appena un ricordo lontano d'un loro rapido transito, le opere ultime di Bendini. In modo non dissimile, in fondo, da quella prima sua stagione, subito alta e assoluta: sospinto sempre, e quasi costretto, da quella oscillazione perenne fra flagranza ed assenza, a immaginare una 'figura che non ha somiglianze: sognata, fantasmatica, ""quasi metafisica"""" è stato detto (F. Gualdoni) - fluttuante fra vero e realtà mai avvistata, fra memoria e avventura della mente. Una 'figura che è come se stringesse le ragioni dell'esistenza un attimo prima di precipitarsi nella voragine che l'avrebbe risucchiata. In un bilico serbato ad ogni passo, che Francesco Arcangeli ha per primo intuito al fondo della sua opera, e che l'ha fomentata d'ambiguità. (F. D'Amico)"" -
Storie amene sotto il berceau. Dieci anni (e un prologo) di incontri con gli scrittori
Ritrovarsi in pieno centro a Bergamo alta sotto il berceau è sempre un piacere. Il ""Circolino"""" è un luogo magico, in cui si gode della simpatica compagnia di amici, di una splendida vista delle colline e delle prealpi bergamasche, di una gustosa e autentica cucina del territorio. Qui, grazie alla straordinaria passione letteraria di Mimma Forlani, ci siamo riuniti per una decina di anni a parlare di letteratura. È stata un'esperienza bellissima, sia per la qualità degli ospiti sia per la continuità della proposta, documentata da questo libro che mostra e riassume la storia della brillante iniziativa. Per dieci anni sotto il berceau del Circolino scrittori provenienti da tutta Italia hanno presentato i propri libri davanti a un pubblico ogni volta folto e partecipe, curioso e festoso. Incontri con lettori desiderosi di capire meglio il mondo, di incontrare i tanti volti dell'editoria e dell'umanità, di arricchirsi di proposte di vita attraverso le pagine dei libri e la voce degli autori. Per questo il berceau di Bergamo è diventato un appuntamento caro a molti scrittori, che sono ritornati a proporre i propri testi in un rapporto culturale di reciproco arricchimento.""