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Se un figlio dichiara la propria omosessualità. Cinque ipotesi di lavoro con le famiglie
All'interno del grande tema dell’omosessualità, dove si intrecciano sfaccettature sociali, personali e interpersonali, questo testo affronta il momento più complesso e potenzialmente doloroso: il momento in cui il figlio dichiara alla propria famiglia una nuova definizione di sé e la famiglia deve impegnarsi ad accettarla al proprio interno in modo sano e costruttivo. L’approccio teorico e terapeutico qui proposto si inserisce nel filone dell’orientamento sistemico-relazionale, volutamente attento alle dinamiche di tutti i membri della famiglia, alle loro interazioni e alle loro forme di comunicazione. Dalla lettura del libro, anche grazie al linguaggio discorsivo e non eccessivamente tecnico, tutti i lettori, siano essi psicologi e psicoterapeuti o persone interessate al tema, possono trarre importanti spunti di riflessione. -
Geografia delle minoranze tra Baltico e Mar Nero
L'Europa centro-orientale costituisce storicamente un ambito di ricerca di grande interesse per la geografia, in virtù della complessità e mutevolezza del suo mosaico etnico, linguistico e religioso e delle sue molteplici implicazioni spaziali e territoriali. L'analisi geografica aiuta a comprendere meglio le vicende che ne hanno plasmato il volto in passato e che continuano a trasformarlo anche oggi, spesso in modo palese e drammatico, in altri casi in maniera più sottile e nascosta. Nel panorama umano dell'Europa centro-orientale, vengono approfondite, in particolare, le vicende di tre popolazioni che furono protagoniste, in passato, della formazione di questo mosaico etnico: gli Ungheresi, i Polacchi e i Tedeschi. Le alterne fortune politiche dei loro Stati, la loro diversa interazione con gli spazi fisici e i mutevoli rapporti con le altre popolazioni racchiudono vicende che richiamano quelle di altri popoli che coabitano la stessa regione, ma anche dinamiche che si ricollegano a quelle di luoghi più lontani. In una regione che porta ovunque le tracce, i segni e le memorie di periodi di felice convivenza e di funesta intolleranza, e nella quale gran parte delle minoranze storiche sono in declino, i nuovi flussi migratori creano nuove occasioni di incontro con l'alterità. Nonostante la periodica riemersione della xenofobia e la ricostruzione di muri e recinzioni lungo i confini, dalla comprensione del passato possono nascere nuove forme di multiculturalismo. -
Il dilemma dell'innovatore. Come le nuove tecnologie possono estromettere dal mercato le grandi aziende
Attraverso un'analisi dei modelli d'innovazione di una serie di settori (dall'industria dei computer a quella farmaceutica, da quella automobilistica a quella siderurgica), Christensen dimostra come le innovazioni dirompenti tendano a non essere inizialmente ben accolte dalla maggioranza dei clienti, inducendo le imprese che dominano il mercato a non investire in esse. Il risultato di tale scelta è che queste aziende finiscono con il precludersi la possibilità di crearsi nuovi mercati e di acquisire nuovi clienti per i prodotti del futuro. Trascurando le opportunità offerte dai rapidi e continui cambiamenti che caratterizzano la nostra epoca, spianano così la strada ad aziende più agili e intraprendenti, consentendo loro di cavalcare le nuove grandi ondate di crescita del settore. Dalle lezioni dei successi e dei fallimenti delle imprese leader, Christensen ricava una serie di criteri e regole per trarre profitto dal fenomeno delle innovazioni dirompenti. Questi principi, basati su casi concreti, sono utili per determinare quando è giusto non dare ascolto ai clienti, quando investire nello sviluppo di prodotti con performance più basse, che promettono margini minori, e quando coltivare piccoli mercati anche a spese di altri apparentemente più grandi, affrontando con successo il ""dilemma dell'innovatore""""."" -
L' opera al carbonio. Il sistema dei nomi nella scrittura di Primo Levi
Il ""Sistema periodico"""" è la prima tappa di un viaggio in cui, da """"Argon"""" a """"Carbonio"""", Primo Levi esprime la volontà di essere scrittore, rivelata soprattutto dalle scelte onomastiche. Le """"Storie naturali"""", in parte scritte prima, sono lo specchio rovesciato del """"Sistema"""", con nomi che stabiliscono legami culturali; i nomi consentono anche la rivelazione, tra Mercurio e certe poesie, di qualche piccolo e grande segreto di composizione, radici non nominate nella mappa che porta lo scrittore alla """"Ricerca delle radici"""". Già nei primi due libri di Levi, """"Se questo è un uomo"""" e """"La tregua"""", le scelte onomastiche della testimonianza sono illuminate da una volontà precisa anche sul piano letterario: nel """"Lager"""" quella di Dante è una vera e propria """"apparizione"""". La doppia natura della scrittura si manifesta fin dall'inizio, si affina in virtù di una progressiva coscienza d'identità fra """"l'altrui mestiere"""" e quello del chimico e culmina nei nomi della """"Chiave a stella"""". L'autore crea un laboratorio onomastico organizzato intorno a modelli di valenza universale: la scelta segue un percorso che trova conferma in tutta la produzione letteraria di Levi: ai """"santi"""", agli """"eroi"""", agli """"amici"""", ai """"maestri"""", agli esseri """"scaleni"""" del """"Lager"""" e del ritorno a casa corrispondono tipologie ben precise che rivelano anche, drammaticamente, un cuore messo a nudo nell'apparente distanza di una grande letteratura."" -
Il diritto nella fiaba popolare europea
Il magico mondo della fiaba popolare europea spesso presenta concrete situazioni giuridiche: draghi che ereditano notevoli fortune e sovrani che emanano editti, principesse che sono promesse in sposa e cavalieri che rispondono a bandi, fate che effettuano compravendite e streghe che stipulano contratti, ladri sottoposti a processo e diavoli a cui sono conferite procure alle liti. Tali atti giuridici, compiuti dai personaggi fiabeschi, ricorrono di frequente nella fiaba popolare europea, poiché corrispondenti alle funzioni individuate da Vladimir Jakovlevic Propp nella sua opera ""Morfologia della fiaba"""". L'Autore, dopo aver illustrato le strutture semiologiche della fiaba popolare, si propone di saggiare la fecondità concettuale di tale tesi sulla natura giuridica delle funzioni proppiane tramite l'analisi letteraria, storica e giuridica di dodici fiabe europee: """"Cappuccetto Rosso"""", """"La Bella addormentata nel bosco"""", """"Cenerentola"""", """"Biancaneve"""", """"Rapunzel"""", """"La regina delle nevi"""", """"Il pifferaio di Hamelin"""", """"La sirenetta"""", """"La Bella e la Bestia"""", """"Il gatto con gli stivali"""", """"Hänsel e Gretel"""", """"Pelle d'Asino"""". Il libro è infine arricchito dal testo integrale del racconto di fate """"I bambini di Hameln"""", prima traduzione italiana della versione originale della fiaba """"Il pifferaio magico"""" trascritta dai fratelli Jacob e Wilhelm Grimm."" -
I borghi antichi abbandonati. Patrimonio da riscoprire e mettere in sicurezza
Le ricchezze culturali e paesaggistiche abbandonate o in via di abbandono nel nostro Paese o anche in altri Stati sono numerose. Tra queste si ricordano i borghi antichi, oggetto del presente volume, che rappresentano un patrimonio culturale inestimabile e nello stesso tempo affascinante. Oggi l'atteggiamento è quello della riscoperta di tali realtà e del voler far rivivere le relative tradizioni che, anche a seguito della globalizzazione, si stanno perdendo. La ricerca svolta analizza il tema dei borghi antichi sotto diversi aspetti: è volta inizialmente ad un censimento e successivamente alla formulazione di proposte e interventi di recupero e valorizzazione al fine di riqualificare e rivitalizzare tessuti ormai abbandonati o in via di abbandono che costituiscono in oggi valori immensi. Particolare attenzione nella ricerca ricopre l'aspetto della messa in sicurezza dei borghi antichi oggetto di calamità naturali. -
Prima i bambini. Il principio dei best interests of the child nella prospettiva costituzionale
Il principio del superiore interesse del minore si ritrova ovunque: nelle carte internazionali e sovranazionali dei diritti, nella legislazione, nel dibattito parlamentare, nei discorsi giornalistici e in ogni provvedimento giurisdizionale che si occupa della situazione di un bambino o di un adolescente. È un argomento efficace, perché basta richiamarlo per mettere tutti a tacere. Chi oserebbe sostenere che il bene degli adulti viene prima di quello dei bambini? Il principio non serve forse a sostenere una soluzione e anche il suo contrario? È, infine, un ottimo pretesto per giustificare decisioni che realizzano anche o soprattutto interessi diversi, sui quali tuttavia sarebbe molto più difficile raccogliere consenso. Una corretta interpretazione costituzionale non contempla la tirannia di un diritto o di un valore su tutti gli altri e guarda con sospetto la retorica dei diritti dei bambini che fa leva sul principio del superiore interesse del minore. Le armi con cui il volume affronta e combatte l'uso retorico del principio sono l'analisi del paradigma dei ""best interests of the child"""" nella tradizione anglo-americana dei """"childrens's rights"""", l'indagine circa la sua possibile collocazione all'interno della tradizione europeo-continentale dei diritti e la descrizione di come esso effettivamente opera nella giurisprudenza delle corti europee di Strasburgo e di Lussemburgo."" -
Psicologia applicata allo sport
Un manuale pensato per gli studenti dei corsi di laurea in scienze motorie e dei master in psicologia applicata allo sport, ma anche per i tecnici sportivi e gli allievi dei corsi di alto livello per la formazione degli allenatori. Uno strumento che finalmente considera sotto un profilo applicativo aspetti troppo spesso trattati esclusivamente sotto quello teorico-scientifico e, pertanto, difficilmente ""maneggiabili"""" dal punto di vista dell'insegnante/allenatore. La prima parte del volume è dedicata all'esame dei processi cognitivi di maggior importanza per la psicologia applicata allo sport. Vengono quindi spiegati i processi della percezione, attenzione e della memoria, alla base dell'apprendimento delle azioni motorie, per poi considerare gli aspetti motivazionali e le connesse dinamiche emotive, così come l'influenza dell'arousal, dello stress, dell'ansia in rapporto alla prestazione. Nella seconda parte, sono invece affrontati i temi relativi all'apprendimento motorio, alle dinamiche all'interno del gruppo sportivo e alla personalità dell'atleta vincente. Concludono il testo due schede sul problema avviamento/specializzazione e sul ruolo dell'allenatore."" -
A colloquio con Paolo Lioy. Letteratura, scienza, politica (1851-1905)
Paolo Lioy (1834-1911), insigne naturalista, poligrafo, poeta, romanziere, traduttore, autore di più di trecentosessanta testi in prosa e in versi, imprime alla propria produzione un orientamento divulgativo che gli consente di fondere filosofia e geologia, zoologia e filologia, botanica e politica. Richiamandosi ad una concezione assoluta di cultura, intesa quale sintesi delle manifestazioni sia intellettuali sia spirituali dell'uomo, lo studioso si propone d'instaurare un processo di armonizzazione tra epistemologia, religione e cultura tout court. Scienza e fede, cognizione del relativo e dell'Assoluto costituiscono parte integrante di un disegno divino che troverà la sua più compiuta rappresentazione nella letteratura. Brillante divulgatore scientifico e pedagogo, Lioy si occupò attivamente della diffusione della cultura fra gli operai e i ceti meno abbienti, fu partecipe del miglior attivismo vicentino antiasburgico e dimostrò il suo impegno di uomo politico prima come consigliere comunale e provinciale, poi come deputato e senatore del Regno. -
L' organizzazione dei servizi sociali
I servizi sociali vengono erogati da una vera e propria selva di enti: comuni, ASL, Prefetture, Ministero della Giustizia, organizzazioni no profit. Ognuno di essi è regolato da norme diverse e ha diverse modalità operative. Questo volume si propone come guida agli operatori del sociale: una guida sia per chi si appresta a intraprendere la carriera di assistente sociale (studenti dei corsi triennali e magistrali in Servizio Sociale, neolaureati in Servizio Sociale aspiranti a superare le prove di ammissione all'Albo Professionale A e B dell'Ordine degli Assistenti sociali) sia per chi è già inserito nel mondo del lavoro sociale e vuole capire meglio come funzioni. Il testo si divide in due parti: nella prima si offre un'analisi generale delle prestazioni e delle organizzazioni che operano nel sociale, con un'attenzione particolare alle competenze necessarie per espletare la professione di assistente sociale nei vari enti, distinte tra quelle da acquisire in aula e quelle da acquisire durante il tirocinio. Per quanto riguarda l'organizzazione dei tirocini, si è fatto riferimento alle prassi in vigore in Germania e in Svizzera, paesi noti per essere dotati di sistemi di formazione in aula e apprendimento on the job. La seconda parte approfondisce invece la tematica del rapporto tra sociale e sanitario, assumendo la prospettiva dell'assistente sociale che deve saper dare una risposta ai suoi utenti; in questa seconda parte il modello esaminato è quello della Regione Toscana. -
Il questore
Il modello organizzativo delineato dal Testo Unico di Pubblica Sicurezza del 1931 era accentrato e governato dal principio gerarchico. Il Questore era alle dipendenze del Prefetto; quest'ultimo sovrintendeva a tutte le funzioni di polizia, esprimendo l'autoritatività di un sistema che considerava la pubblica sicurezza prerogativa della sovranità statale.rnLa Costituzione repubblicana rende strumentali i poteri di polizia e la relativa organizzazione a un diritto dei cittadini alla sicurezza e determina un ribaltamento dei rapporti tra Stato e autonomie.rnL'adeguamento dell'organizzazione della sicurezza ai principi costituzionali ha determinato l'abolizione della sovra-ordinazione gerarchica del Prefetto al Questore (l. n. 121/1981), e a quest'ultimo l'attribuzione di una autonomiarnche si esprime prevalentemente attraverso l'esercizio di una discrezionalità tecnica.rnI nuovi poteri in materia di sospensione delle licenze degli esercizi pubblici per motivi di ordine e sicurezza pubblica, di applicazione delle misure di prevenzione, Daspo, ammonimento, rilascio di permessi di soggiorno e correlati poteri di espulsione dal territorio italiano, consentono di ricostruire una autonoma ""funzione"""" del Questore strumentale non più alla """"sovranità"""" statale, ma al """"diritto alla sicurezza dei cittadini""""."" -
Neoliberalismo, educazione e competenze interculturali
Nelle società contemporanee - sottoposte a tensioni e sfide da dinamiche politico-economiche innescate dal neoliberalismo - i rapporti tra globale e locale, tra cittadinanza e nazionalità, tra il sé e l'altro sono in continua evoluzione. In tale quadro socio-storico e culturale, le identità di singoli e di gruppi sono messe alla prova da istanze contraddittorie, da una rappresentazione del tempo che divora il ""presente-del futuro"""", dalla reificazione delle relazioni interpersonali. Di fronte alla proposta di modi di vita centrati sull'efficientismo, sulla concorrenza e sul consumismo - paradigmi di pensiero che hanno occupato anche i territori dell'educazione e della formazione - è essenziale promuovere processi di analisi e di presa di consapevolezza. Al pensiero pedagogico declinato in senso interculturale spetta il compito di interrogarsi al fine di contrastare l'affermarsi dell'ideologia neoliberalista e di ridare centralità e valore alla persona. L'educazione è chiamata ad accompagnare la società, i gruppi e i singoli, a sostenere i processi identitari delle nuove generazioni, a risignificare il senso d'appartenenza ad una comunità multietnica e a promuovere processi di costruzione sociale. I saggi presentati nel volume propongono - primariamente all'interno di una prospettiva pedagogica - sguardi diversi su alcune delle principali istanze socio-educative che, oggi, interpellano la condizione umana, le professionalità formative e le istituzioni."" -
Le prove della vita. Promuovere la resilienza nella relazione educativa
Il mito dell'efficienza ha pervaso ormai tutti gli aspetti della vita degli individui, dei processi sociali e, dunque, dei processi formativi. Dietro le quinte, spesso, un'idea di bene del bambino orientata dal mercato, diventato il grande imprenditore educativo, che costruisce i desideri, detta all'immaginario le norme. Ripensare l'educazione dal punto di vista della resilienza, intesa come complesso di capacità che hanno il sapore di vita e di saperi carichi di esistenza, significa avvicinarsi ad una riflessione pedagogica che invita, ancora una volta, alla ""sosta"""", al discernimento, alla responsabilità della scelta, alla significazione dell'agire nella relazione formativa, alla riscoperta dei luoghi, dei soggetti, dei tempi dell'educazione. L'attenzione pedagogica alla resilienza ci aiuta ad affrontare le situazioni, ordinarie e straordinarie, in cui siamo chiamati, come educatori, a supportare l'infanzia, le infanzie, l'adolescenza, le adolescenze, nei loro mai lineari percorsi di crescita; ma potrà fertilizzare anche tutte quelle educazioni che permettono di lavorare sulla prevenzione delle discriminazioni, legate alla provenienza sociale e culturale, al genere, alla condizione psicofisica, all'orientamento sessuale, alla famiglia di provenienza. Vista nell'ottica della prevenzione e dell'educazione al rischio, l'educazione alla resilienza ricongiunge alla vita reale, esplora le risorse, ascolta i soggetti, promuove la creatività, combatte i determinismi."" -
Didattica laboratoriale e formazione. Bambini e insegnanti in ricerca
Cosa si intende per didattica laboratoriale? Può essere praticata, e come? Il testo propone un approfondimento sull'approccio laboratoriale come strategia didattica nella scuola di base e nella formazione degli insegnanti attraverso la presentazione di studi di caso e di ricerche azioni realizzate in classe nella scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Gli insegnanti che si riconoscono in questo approccio assumono un atteggiamento di ricerca delle epistemologie disciplinari e allo stesso tempo di vicinanza ai processi di crescita e di apprendimento di ciascun allievo. Il senso e il fine di una scuola che voglia dirsi democratica si concretizza nella valorizzazione delle differenze e della naturale capacità dei bambini di porre domande e di esprimersi con il corpo e con il linguaggio delle parole in modo del tutto personale. Sulle tracce della pedagogia attiva del '900, alla luce della riforma scolastica e delle indicazioni curricolari recenti, la scuola, l'università per gli insegnanti e la formazione in servizio possono diventare contesti generativi, e non solo riproduttivi, dei valori e della conoscenza a cui gradualmente si accede. Fare didattica laboratoriale può significare allora aprire lo spazio all'auto determinazione di chi è nella posizione dell'apprendista, uno spazio di libertà e di valorizzazione delle specificità dell'individuo, dei suoi saperi, delle sue conoscenze. -
Lina Bo Bardi. Un'architettura tra Italia e Brasile
Nel 1946, all'età di 32 anni, Lina Bo Bardi parte con il marito per il Sudamerica. È un viaggio di sola andata. In Brasile, Bo Bardi fisserà la sua dimora e costruirà la sua seconda vita. Ma è in Italia, dove si laurea alla scuola di architettura di Piacentini e Giovannoni e dove muove i primi passi professionali nel mondo delle riviste e del dibattito, che si delineano i temi e le figure della sua architettura. Nei suoi capolavori - Casa de Vidro, MASP, SESC-Pompéia -, così come nelle opere meno conosciute dei teatri, delle chiese, delle case e negli allestimenti, sono evidenti le tracce di un razionalismo umanistico tipicamente italiano che, mescolate con il ""surrealismo"""" brasiliano, hanno dato forma a edifici rigorosi e fortemente espressivi. Questo volume è una riflessione collettiva sui caratteri ibridi dell'architettura di Bo Bardi: una lettura della sua opera e del suo pensiero, sullo sfondo della crisi del Moderno e delle avanguardie storiche, seguendo il filo di una visione etica e poetica del progetto che pone al centro la cultura e le arti popolari. Il volume raccoglie i contributi di: Renato Anelli, Maria Argenti, Rossana Battistacci, Federico Bilò, Alessandra Capanna, Alessandra Capuano, Anna Carboncini, Orazio Carpenzano, Francesca Romana Castelli, Giorgio Ciucci, Alessandra Criconia, Martina De Luca, Anna Rita Emili, Ettore Finazzi-Agrò, Anna Giovannelli, Anna Maria Giovenale, Alessandro Lanzetta, Giancarlo Latorraca, Zeuler R. M. de A. Lima, Domizia Mandolesi, Alessandra Muntoni, Carlo Paga-ni, Emanuele Piccardo, Pisana Posocco, Piero Ostilio Rossi, Silvana Rubino, Simona Salvo, Francesco Tentori."" -
Burocrazia stop! Come vivono la burocrazia le imprese e i cittadini
La sensazione diffusa è che la rigidità e l'inefficienza della burocrazia non siano affatto in diminuzione. Anzi, cresce tra i cittadini, le imprese e le organizzazioni, la consapevolezza di essere spesso al servizio della Pubblica Amministrazione e non viceversa. Ciò che viene richiesto con forza da più parti della società civile è un cambio di mentalità: la burocrazia dovrebbe prima di tutto rappresentare un sistema di regole ben concepite e applicate con buonsenso, utili a fare chiarezza, a ridurre la complessità, a favorire la cultura democratica e la trasparenza. Se il vero problema non sta quindi nella burocrazia stessa, ma nel fatto che ce n'è troppa e che quasi sempre funziona male, ne esiste una giusta quantità? È possibile invertire la tendenza costante della Pubblica Amministrazione a soddisfare i propri meccanismi a scapito dell'utilità generale? Una dose corretta di burocrazia è garanzia di equità e di trasparenza; una dose eccessiva uccide la convivenza civile perché porta alla proliferazione di comportamenti scorretti e illegali. Tutte queste considerazioni emergono dalla ricerca condotta dalla Scuola di Politica ed Economia (SPE) di Confartigianato Vicenza qui presentata insieme a una serie di saggi di approfondimento e a un focus dedicato alla burocrazia dei mass media e del web. -
Didattica inclusiva e musicoterapia. Proposte operative in ottica ICF-CY ed EBE
L'intervento di musicoterapia a scuola trova le sue motivazioni nella scelta italiana della full inclusion che implica l'impegno a progettare e realizzare le opzioni didattico-organizzative più efficaci per il pieno sviluppo delle potenzialità di ciascun allievo. Se inserita tra le proposte inclusive della scuola, infatti, la musicoterapia è una risorsa per l'intera comunità in quanto offre un contributo significativo sia per la rimozione degli ostacoli all'apprendimento e alla partecipazione degli allievi e delle allieve sia per la riduzione e l'eliminazione di ogni forma di esclusione. Attraverso la presentazione dei modelli musicoterapici più accreditati e più adatti alla scuola e in relazione alle attuali ricerche sull'applicazione del modello antropologico ICF-CY in ambito scolastico, il volume offre una prospettiva di impiego della musicoterapia in un quadro sia teorico che metodologico dal quale si evince il valore della collaborazione tra scuola e territorio. Il volume presenta, inoltre, una serie di core set su base ICF-CY, ritenuti utili per la progettazione didattica e per l'osservazione dei processi inclusivi nel corso delle attività musicoterapiche, intese quali Evidence Best Practice. Allo stesso tempo, offre un contributo di ricerca e di riflessione sulle modalità di acquisizione di conoscenze affidabili e condivisibili sull'efficacia della musicoterapia per l'inclusione, secondo l'orientamento dell'Evidence Based Education. -
Comunicare il paesaggio. Parole chiave per un dialogo transdisciplinare: moderno, qualità, conservazione, percezione
Il VII Colloquio Internazionale sul Paesaggio, organizzato dal Dottorato in Paesaggio e Ambiente, si è svolto nel 2014 a Roma, nel mese di aprile, come nelle edizioni che lo hanno preceduto. Come ogni anno si è avvalso di rappresentanti di università italiane e straniere e di enti di ricerca. Il volume, che ne è la sintesi, racchiude i saggi di docenti, ricercatori e dottorandi coinvolti su un tema che verte proprio sul carattere multidisciplinare della materia e sulla discussione dell'uso di alcuni termini comuni ai vari saperi, ma che sono spesso utilizzati, all'interno di ogni settore, in maniera concettualmente diversa. Un'occasione di confronto resa possibile attraverso la condivisione di temi sintetizzati in quattro parole chiave, quattro termini fondanti la disciplina: moderno, qualità, conservazione, percezione. La scelta dei lemmi è scaturita da una riflessione collettiva che ha individuato le quattro chiavi basilari per instaurare un colloquio sul paesaggio che possa essere l'inizio di una ricerca più ampia, che attraverso il continuo contributo degli studiosi porti ad un vocabolario esteso e condiviso sul tema. L'approccio al paesaggio richiede indispensabili conoscenze multidisciplinari, al fine di poter rispondere a quell'insieme di azioni che anche la Convenzione Europea del Paesaggio individua come atte a garantirne il governo e a orientare e armonizzare le sue modificazioni, provocate dai processi di sviluppo sociale, economico e ambientale. -
Crisi dell'euro e conflitto sociale. L'illusione della giustizia attraverso il mercato
Né la moneta unica, né la Carta dei diritti fondamentali per tutti i cittadini europei hanno avuto gli effetti inducenti sperati: omogeneità sociale ed economica appaiono quanto mai lontane nell'UE; l'Unione politica sembra un miraggio. Deflagrate con la crisi, le rigidità e le incongruenze dell'euro hanno innescato il peggio che l'Europa potesse augurarsi: anziché un conflitto sociale (politicamente gestibile) tra chi nella crisi prospera e chi dalla crisi è schiacciato, un pericoloso conflitto tra nazioni dai toni quasi etnici. Né giova alle vittime della crisi invocare i diritti fondamentali della Carta e il proprio status di cittadino europeo. Le ricette messe in campo non smentiscono la filosofia di Maastricht di una competizione tra economie nazionali priva di autentica solidarietà. La solidarietà tra cittadini europei non può instaurarsi senza prima costruire un sistema politico europeo capace di affidarsi alla forza legittimante del conflitto sociale regolato, come già accadde con le costituzioni democratiche del secondo dopoguerra. -
Mamma, femminile plurale. Alpha, social, green... declinazioni e inclinazioni delle mamme di oggi
Sempre di corsa, necessariamente multitasking, con un'anima fortemente social, le mamme di oggi sono un target affascinante non solo come miniera di insight ma soprattutto come attiva entità sociale capace di produrre e guidare le rivoluzioni culturali. Dinamiche, pioniere e pronte a cavalcare qualsiasi innovazione in atto come un'opportunità da cui trarre arricchimento, conoscenza e supporto, costituiscono il vero humus dell'ecosistema sociale. Coinvolte e appassionate, pragmatiche e risolute, sono sempre pronte a esprimere la propria opinione. Al di là degli aspetti comuni, ogni mamma è unica, risultato di un cocktail di emozioni, convinzioni, certezze e dubbi che la distinguono da qualsiasi altra. Ogni mamma racconta una storia diversa rendendo necessario uno sguardo più analitico, capace di cogliere questa peculiarità, che nel libro si cerca di descrivere attraverso il racconto di cinque differenti profili, ciascuno con i suoi atteggiamenti, valori, abitudini e opinioni che sottendono i comportamenti. L'attenta e vigile mamma Controller; la decisa e sicura mamma Scout; la mamma You&Me, moderna declinazione della mamma chioccia; la disinvolta e pratica mamma Relaxed; la mamma in Team, sempre alla ricerca di conferme e pronta a delegare.