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L' America di Obama. Le elezioni del 2008 e le implicazioni per l'Europa
Le elezioni presidenziali americane del 2008 saranno a lungo ricordate come un evento storico di prima grandezza. Hanno preso avvio in un contesto segnato da una grande complessità del quadro internazionale, e nel pieno del loro svolgimento si è appalesata la più grande crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione. Per di più, in nessun altro momento della storia recente la leadership degli Stati Uniti è stata messa maggiormente in discussione. Infine, le elezioni del 2008 sono state rese memorabili dal peculiare profilo dei candidati e dall'intensità della competizione. La vittoria di Barack Obama ha restituito agli Stati Uniti, almeno nel breve termine, parte della leadership morale perduta. Il volume spiega le elezioni presidenziali articolandone la storia in quattro atti: la selezione dei candidati con le primarie, lo svolgimento della campagna, il voto, la scelta della squadra e i programmi della nuova amministrazione. Un prologo e un epilogo inquadrano l'evento e ne colgono le implicazioni dal punto di vista dell'Europa. Tra gli autori, in larga parte americani, vi sono eminenti studiosi e analisti come Paul Gottfried, James Thurber (noto commentatore in programmi giornalistici internazionali) o come John Gans e Jennifer Palmieri, strateghi della comunicazione per precedenti candidati presidenziali. -
Credito e cooperazione. La singolare storia della Banca Popolare dell'Emilila Romagna
La storia della società civile e quella dell'economia industriale ci inducono a vedere il rapporto tra capitale e lavoro venato da un incomponibile conflitto, e a guardare al comportamento dei banchieri con circospezione. A questi luoghi comuni si oppone, dalla fine dell'Ottocento, il movimento delle banche popolari, fondato sull'idea che sia possibile favorire un'integrazione tra banca e comunità civile associando quest'ultima all'impresa bancaria, e smussare la tensione tra capitale e lavoro indirizzando il risparmio alla piccola e media impresa. La storia della Banca Popolare di Modena, così come quella del gruppo Banca Popolare dell'Emilia Romagna che da essa ha preso origine, è un caso esemplare di evoluzione di questa realizzazione. Queste pagine rievocano un secolo di gestione prudente, sempre attenta a non cedere alle tentazioni di impiegare la liquidità in modo speculativo, legata a una città e a un territorio che, nel secondo dopoguerra, diventano tra i poli più dinamici dell'Italia del ""miracolo""""; e che alla fine degli anni Ottanta del Novecento consegna a chi gestisce la banca uno strumento ricco di relazioni e di cospicuo capitale libero, pronto a un salto di dimensione. La fine della """"foresta pietrificata"""" propiziata dalla legislazione dei primi anni Novanta, l'affermarsi dei criteri di efficienza e concorrenza sul mercato dei capitali, consentono alla Bper di dare una nuova forma, quella del """"gruppo bancario federale"""", al modo di essere di sempre."" -
Previdenza complementare e disciplina fiscale
La disciplina fiscale è da sempre parte integrante della previdenza complementare. Ma se le disposizioni di incentivo fiscale rappresentano il presupposto per l'esistenza stessa di tale forma previdenziale, la ricostruzione del modello fiscale ne presuppone la scelta del modello economico-civilistico. Seguendo questa impostazione di pensiero, il presente volume propone un percorso che antepone all'esame della disciplina fiscale la ricostruzione civilistica dei singoli momenti del fenomeno previdenziale. Dopo uno sguardo d'insieme alla previdenza complementare, viene preso in considerazione il momento della contribuzione, ponendo particolare attenzione alla devoluzione del TFR ai fondi pensione; si analizza quindi la configurazione civilistica delle forme pensionistiche complementari e la relativa disciplina fiscale, distinguendo fra le differenti tipologie di fondi pensione; infine, si analizzano due temi di rilevante attualità: i profili di ordine internazionale e i fondi pensione regionali. -
I volti della grazia. Filosofia, arte e natura
Intesa da Omero e dai lirici greci come potere d'incanto della poesia, la grazia predomina durante il medioevo nell'accezione religiosa del termine, per poi divenire nella stagione rinascimentale e, ancor di più, nel Settecento l'oggetto prediletto di una teorizzazione che ha ampliato ulteriormente la gamma dei suoi significati. Con la svolta del modernismo e del postmodernismo la nozione di grazia cade in bassa fortuna, ma resta comunque uno dei fondamenti del nostro modo di sentire e di conoscere. Alla grazia si può pensare lungo la storia come a un sorprendente congegno dell'immaginazione e dell'arte, un insieme di dispositivi retorici, compositivi, concettuali, mentali, sentimentali, dell'intuizione e dell'emozione, un apparato di iconologie e di atteggiamenti culturali. -
Piccole storie sul bene e sul male
II mito racconta che Zeus donò alla prima donna, la bellissima Pandora, un vaso raccomandandole di non aprirlo. Contravvenendo per curiosità al monito del dio, la giovane ne sollevò il coperchio. E fu così che da lì tutti i mali e tutti i beni del mondo si riversarono sul genere umano. Nella traccia del racconto mitologico, Harald Weinrich ripete adesso il gesto di Pandora, lasciando che dal deposito delle sue letture si diffondano nove piccole storie sul bene e sul male nella cornice della letteratura di tutti i tempi. Vi si parla di sogni che durano più della realtà, della vera storia della scritta INRI sulla santa croce, di ospiti che diventano nemici, di un diavolo ""civilizzato"""", di mali fisici morali metafisici e di molto altro ancora."" -
3 aprile 1900. L'Aventino di Zanardelli
Roma, 3 aprile 1900: alla Camera è posto all'ordine del giorno il voto sulle modificazioni al regolamento dell'Assemblea. La votazione, per alzata e seduta e senza discussione, avviene in aperta offesa alle vigenti disposizioni regolamentari. L'onorevole Zanardelli, anziano e prestigioso rappresentante della Sinistra liberale, dopo una esplicita dichiarazione di dissenso in cui denuncia il sopruso della maggioranza abbandona l'aula, per non legittimare, nemmeno con la complicità della propria presenza, la violazione alle guarentigie statutarie che l'approvazione di tali modifiche comporterebbe. Un gesto, il suo, che segna idealmente lo spartiacque fra due epoche della storia d'Italia: il tramonto del governo Pelloux e di un modello autoritario fondato sulla accentuazione dei poteri dell'esecutivo e della pubblica amministrazione; e l'avvio, con il nuovo governo Zanardelli-Giolitti, di un modello parlamentare e democratico fondato su un sistema di mediazione degli interessi organizzati e sulla gestione dei provvedimenti di legislazione sociale. In una parola, il passaggio dal liberalismo risorgimentale a quello democratico. -
Andreatta economista
Un gruppo di eminenti economisti, che a vario titolo hanno avuto l'opportunità di collaborare con Beniamino Andreatta, in questo libro ne ricostruiscono l'attività scientifica e di ricerca nonché l'eredità intellettuale. Emerge l'immagine di una personalità prestigiosa che vedeva nell'economia uno strumento indispensabile per l'azione civile. Indice del volume: Presentazione, di A. Gigliobianco e S. Bossi. - Introduzione. Ritratto di un economista eclettico, di M. Draghi. - I. Distribuzione, accumulazione, crescita, di A. Quadrio Curzio e P.C. Nicola. - II. Quali tecnologie, quali politiche per la crescita?, di A. Gigliobianco e S. Pastorelli. - III. Il governo della liquidità, di I. Angeloni. - IV. Verso un quadro dell'economia italiana, di C. D'Adda. - V. L'adesione dell'Italia allo SME, di A. Giovannini. - VI. La cooperazione monetaria internazionale come fattore di stabilità, di E Saccomanni. - VII. L'indipendenza della Banca centrale e il ""divorzio"""", di M.T. Salvemini. - Vili. Preludio a un nuovo sistema finanziario, di M. Monti. - Il lascito di Andreatta: una discussione, Interventi di P. Onofri, L. Spaventa, A. Stagni, I. Visco. - Riferimenti bibliografici."" -
La gestione della proprietà intellettuale nella ricerca universitaria. Invenzioni accademiche e trasferimento tecnologico
Da luoghi di generazione e trasmissione della conoscenza, le università e gli enti pubblici di ricerca stanno affermando il proprio ruolo nella produzione di tecnologia e nel trasferimento tecnologico. Si tratta di una funzione nuova e dai complessi risvolti etici, economici e sociali per le implicazioni anche a livello di mercato e per la derivazione prevalentemente pubblica dei finanziamenti che consentono la ricerca. Altri Paesi hanno compreso da tempo come le politiche di trasferimento tecnologico siano parte integrante delle strategie di crescita tecnologica ed economica di una nazione, in quanto fonte del vantaggio competitivo per chi, come le imprese, ha bisogno di innovare come condizione di sopravvivenza. La lezione proveniente da altre esperienze richiede di essere metabolizzata e adattata a una realtà, quale quella italiana, dai tratti affatto particolari. Il libro ripercorre presupposti, finalità, soggetti e strumenti del trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca pubblica al mercato, a partire dalla titolarità delle invenzioni accademiche, e si interroga sulla posizione e sul ruolo del diritto nella gestione di processi nei quali l'economia e la tecnologia appaiono come i riferimenti dominanti della materia. -
Il romanzo francese dell'Ottocento. Lingue forme genealogia
L'Ottocento è la stagione di maggior fulgore del romanzo francese e con ciò verrebbe da dire - del ""romanzo"""" in assoluto. Ma quali sono le caratteristiche di forma, di lingua e di stile della """"forma romanzo""""? Qual è la linea genealogica che la collega alle esperienze letterarie del passato o, soprattutto, alle grandi narrazioni novecentesche? Dopo una lunga carriera come appassionato e raffinato studioso di letteratura, Stefano Agosti torna a confrontarsi con le grandi letture di una vita per sottoporre a nuova indagine ravvicinata gli autori massimi dell'Ottocento francese: Chateaubriand, Hugo, Stendhal, Balzac, Flaubert e Zola, tra gli altri. Articolandosi intorno a figure maggiori distribuite per raggruppamenti tematici forti (le istanze dell'Io, l'invenzione del tempo, il monologo interiore), il libro intende fornire al lettore non un manuale di storiografia letteraria, ma una semiologia del romanzo dagli inizi alla fine del secolo."" -
La Sindone di Gesù Nazareno
Un nuovo capitolo della storia complessa e affascinante della più famosa tra le reliquie. Dopo aver illustrato in un libro precedente l'ipotesi che la sindone sia stata portata in Europa e conservata segretamente dal potente ordine dei Templari, Barbara Frale esamina alcune tracce di scrittura in greco, latino ed aramaico solo da poco identificate sul lino della sindone. Confrontate con molte fonti greco-romane, giudaiche e del primo cristianesimo, queste scritte riconducono nella Gerusalemme del tempo di Tiberio (14-37 d.C.) e inquadrano la sepoltura di un personaggio chiamato Yeshua Nazarani. -
Una splendida cinquantenne: la quinta Repubblica francese
In Italia, la Quinta Repubblica francese è stata sino ad ora più criticata che studiata. Il suo fondatore, il Generale De Gaulle, pure grande leader carismatico, ha suscitato accuse di autoritarismo. Le sue istituzioni semi-presidenziali sono state guardate con sospetto. Il sistema elettorale a doppio turno è stato oggetto di oscuri desideri e di immotivate ripulse. Soltanto in tempi recenti, nel dibattito che continua sulle riforme costituzionali, il sistema politico della Quinta Repubblica è stato preso in seria considerazione. Questo volume, al quale hanno collaborato autorevoli studiosi francesi e italiani, offre, in occasione del cinquantesimo anniversario della Quinta Repubblica, un aggiornato quadro d'insieme di un sistema politico assolutamente democratico, che ha reso la Francia più moderna e ne ha mantenuto quella grandeur che, secondo De Gaulle, deve essere il suo tratto dominante. La Quinta Repubblica è, nel complesso, sicuramente un regime che ha avuto successo. E che da De Gaulle a Mitterrand a Sarkozy merita di essere studiato e apprezzato anche dai molti nostri connazionali che ritengono possibile e auspicabile migliorare la Repubblica italiana. -
La Banca d'Italia. Le istituzioni politiche in Italia
"Nulla è più politico della moneta"""", sosteneva il premio Nobel per l'economia James Tobin. Una rilevanza che necessariamente si riverbera sulle istituzioni preposte alle questioni monetarie: nel nostro paese, in primis, la Banca d'Italia. Questo volume ne esamina in modo sistematico strutture e attività, con una particolare attenzione per il ruolo all'interno del sistema politico italiano e per i rapporti con le sue altre istituzioni. Origine e evoluzione; organizzazione e specializzazioni funzionali; gerarchie e gruppi dirigenti; identità culturale e spirito di corpo; negoziazioni/conflitti con gli interlocutori interni e internazionali; infine, il ruolo di supplenza politica, che in Italia è stato assai pronunciato, specie con il passaggio alla seconda Repubblica: un quadro ricco di spunti, che consente di soppesare il contributo della Banca allo sviluppo economico, alla stabilità democratica, alla modernizzazione e al progresso civile del paese." -
Testamento biologico. Idee ed esperienze per una morte giusta
Un testo di legge giace in Parlamento e riguarda il processo più cruciale dell'esistenza umana: la morte e il morire. Un documento in stallo che ha visto confrontarsi su posizioni talvolta trasversali agli stessi schieramenti, destra e sinistra, laici e cattolici. Ma è possibile una zona neutra che sia terreno per un testo condiviso? Cosmacini riporta il tema all'interno della riflessione filosofica e della ricerca scientifica senza mai tralasciare il ruolo del medico, colui che è maggiormente coinvolto nell'esperienza del morire altrui. E tocca i temi cruciali che confluiscono nel problema del testamento biologico: le conquiste delle tecnologie biomediche - dal polmone d'acciaio alle cure palliative - che giovano alla quantità e alla qualità della sopravvivenza, ma generano problemi di ""etica della vita""""; le recenti tecniche di sostegno artificiale e le neuroimmagini esplorataci della vita e della morte del cervello, dove anche la deontologia e la scienza del diritto pongono le loro istanze. Su questo terreno accidentato come può orientarsi un cittadino che intende lasciare a chi resta la tutela del proprio patrimonio ideale e morale, e il rispetto della propria identità?"" -
La rinascita dello Stato. Dal conflitto magistratura-politica alla civilizzazione istituzionale europea
Frutto di vent'anni di ricerche condotte su fonti d'archivio francesi manoscritte e inedite, questo volume ha quale tema centrale la ricostruzione delle origini del conflitto tra magistratura e potere politico, sviluppato dal duplice punto di vista dell'analisi teorico-dottrinale e della pratica politico-istituzionale. Tema di grande attualità, che finora non era stato mai studiato in una prospettiva storica e con strumenti d'indagine rigorosi. L'idea di fondo proposta è che il conflitto si può superare solo in una prospettiva di civilizzazione istituzionale, che implica una concezione dello Stato e soprattutto della statualità che ha messo radici in Europa, mentre è ancora largamente sconosciuta nell'Italia dilaniata dallo spirito ""feudale"""" della fazione."" -
In bicicletta. Memorie sull'Italia a due ruote
Sogni e spavalderie di chi si inerpica nella vita pedalando col vento in faccia, paura e senso del dovere della staffetta partigiana che pedala per la libertà d'Italia. I brani di diari raccolti in questo volume ci parlano di un mezzo di locomozione che ha rivoluzionato i costumi del paese. Bicicletta sovversiva, giudicata inadatta a donne e sacerdoti in quanto ""macchina infernale"""", pericolosa incarnazione della modernità. Bicicletta dapprima aristocratica, mezzo costoso e inadatto alle disponibilità economiche dei più. Poi, col Novecento, bicicletta democratica, mezzo di trasporto di impiegati e di operai, uomini della strada che non faticano a identificarsi negli eroi di quel Giro d'Italia che inizia a entusiasmare gli animi. Parlare della bicicletta, dice Marc Augé - e ce lo rammenta Stefano Pivato nell'Introduzione a questa raccolta - non significa rievocare soltanto ricordi personali, ma ripercorrere una storia condivisa da milioni di altre persone. Così la dimensione autobiografica delle pagine qui pubblicate si apre, prende respiro e ci regala un quadro inedito della nostra storia recente. Tracciato da un punto di vista particolare e privilegiato: il sellino della bicicletta."" -
Trent'anni di Servizio sanitario nazionale. Un confronto interdisciplinare
Questo volume costituisce la prima ricerca realmente interdisciplinare sul Servizio sanitario nazionale, la sua genesi, le sue metamorfosi, le sue prospettive. Giuristi, economisti, sociologi e specialisti di sanità pubblica si confrontano per spiegare le ragioni del ritardo nell'attuazione dell'art. 32 della Costituzione, le tappe della sua progressiva attuazione attraverso l'istituzione del Servizio sanitario nazionale e la complessa evoluzione delle sue caratteristiche organizzative, per arrivare alla discussione delle attuali criticità presenti e delle prospettive del sistema sanitario, incentrate sul difficile, ma non impossibile legame, tra sostenibilità economica e tenuta unitaria del Ssn. Nel momento in cui, dagli Stati Uniti d'America ai paesi della ""vecchia Europa"""" la discussione sull'assetto della sanità torna a farsi incandescente, il volume costituisce uno strumento a disposizione di studiosi, manager del settore, professionisti e cittadini attivi per andare oltre i luoghi comuni e le visioni unilaterali o monodisciplinari della complessa materia sanitaria."" -
Distretti tecnologici e sistemi regionali di innovazione. Il caso italiano
L'innovazione, concetto chiave imprescindibile per il successo delle imprese, richiede anche il contributo dei territori e delle competenze locali in essi racchiuse. Le politiche che promuovono l'innovazione tendono ad articolarsi sempre più a livelli diversi: continentale, nazionale, regionale. I distretti tecnologici (DT), promossi nei primi anni 2000 dal Ministero per l'Istruzione. l'Università e la Ricerca (MIUR), rappresentano uno degli ambiti di collaborazione tra governo nazionale e governi regionali. La rinnovata attenzione verso i DT da parte del MIUR costituisce l'opportunità per un loro ripensamento alla luce di un analisi nuova e sistematica. È ciò che questo libro intende fare rispondendo ad una serie di quesiti: come e perché sono nati i DT italiani? Ha senso chiamarli distretti o, altrimenti, a quale altra categoria ricondurli? I 29 distretti esistenti stanno avendo successo e in quale misura? Questo volume intende stimolare la riflessione del legislatore nazionale sulla necessità di un monitoraggio a livello nazionale sia di tipo ex-ante, come quello qui proposto, che intermedio ed ex-post al fine di garantire omogeneità di criteri e comparabilità dei risultati e di individuare le iniziative meritevoli di supporto. In un epoca in cui le risorse pubbliche diventano molto scarse, non c'è più spazio per politiche inefficaci né per l'attribuzione dei fondi a pioggia. Occorre concentrare le risorse laddove queste possano essere più produttive. -
L' Europa sociale e la Confederazione europea dei sindacati
Fino ad oggi gli studi sul processo d'integrazione europea si sono concentrati quasi esclusivamente sugli aspetti politico-istituzionali o su quelli economici, lasciando nell'ombra gli attori sociali che hanno invece contribuito a costituire quella Europa sociale che costituisce parte essenziale della capacità attrattiva dell'attuale Unione europea nella società internazionale. Questo libro si propone di colmare tale lacuna e di contribuire ad arricchire il dibattito sulle prospettive dell'integrazione europea, ricostruendo l'evoluzione storica dal punto di vista delle parti sociali e più particolarmente del movimento sindacale europeo, cogliendo i processi d'interdipendenza tra l'apporto dei sindacati nazionali allo sviluppo dell'unione europea e l'influsso del processo comunitario nella formazione di una identità europea degli attori sociali. Prefazione di Jacques Delors. -
Torri d'avorio in frantumi? Dove vanno le università europee
Da poco più di un decennio, il nostro sistema di istruzione superiore è interessato da processi simili a quelli già avvenuti o in corso nei sistemi di altri paesi. Per capire dove va l'università italiana è perciò necessario capire dove vanno le università in Europa: occorre dunque confrontare i processi di trasformazione in corso nei diversi paesi e collegarli a processi di mutamento sociale di più ampia portata. La ricerca di cui questo libro dà conto ha inteso perseguire questo duplice obiettivo studiando tre problemi al centro della vita delle università europee: i rapporti fra università e sistema economico, le trasformazioni delle forme di organizzazione e di governo degli atenei, la ricerca dell'eccellenza e i suoi effetti sulla stratificazione dei sistemi di istruzione superiore. I risultati delle indagini condotte forniscono informazioni e analisi sulle università e sui sistemi di istruzione superiore di sei paesi europei - Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Paesi Bassi e Spagna - mettendo in luce somiglianze e differenze tra realtà nazionali, i fattori a cui è possibile imputare i cambiamenti in corso, il ruolo in essi giocato da diversi attori e proponendo alcune prime ipotesi circa il presente e il futuro delle università europee. -
Organizzare la salute nel territorio
Misurare e valutare i servizi sanitari territoriali è cosa complessa: in sanità infatti la parola ""territorio"""" definisce un insieme di servizi tra loro eterogenei, che hanno per lo più finalità preventiva, sono orientati a una progressiva de-specializzazione dell'ambito di cura, richiedono la partecipazione di un network multidisciplinare di professionisti e necessitano di livelli elevati di integrazione professionale. Prendendo le mosse da un Laboratorio sul governo del territorio, condotto in partnership dalla Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (FIASO) e dal Centro di ricerca per la gestione dell'assistenza sanitaria e sociale (CERGAS) dell'Università Bocconi di Milano, questo volume propone un metodo comparativo di misurazione dei servizi sul territorio, e confronta in ottica di benchmark i dati di costo e di attività di un campione di 13 aziende sanitarie rappresentative dell'intera realtà italiana. L'analisi dei dati di dotazione strutturale, di spesa e di attività delle aziende, e la parallela ricerca di correlazioni tra variabili indipendenti (ossia frutto delle scelte strategiche delle aziende) e variabili dipendenti (ovvero i risultati in termini di efficienza nell'uso delle risorse e efficacia nella capacità di risposta ai bisogni della popolazione), costituiscono il primo passo per orientare le aziende verso una maggiore consapevolezza del """"governo"""" dei propri servizi sul territorio.""