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Donne in rivolta. Tra arte e memoria
Donne che lottano, che combattono, spezzano e deviano dal cammino segnato, rigettando il ruolo tradizionale di madri e di mogli, di guardiane del focolare, della memoria e dei costumi. Sono Clitennestra e Antigone, Lady Macbeth e Madame Bovary, la Monaca di Monza oppure la Carmen. Al centro di questo volume, frutto della collaborazione tra Maggio Musicale Fiorentino e Istituto Italiano di Scienze Umane, stanno le femmes revoltées della cultura occidentale, crudeli, infelici, miserabili, o solo stanche e annoiate. Dieci studiose di fama internazionale - Eva Cantarella, Monica Centanni, Maria Grazia Profeti, Clara Mucci, Marisa Sestito, Sandra Teroni, Nadia Fusini, Daniela Brogi, Anna Maria Carpi e Ernestina Pellegrini - insieme con il noto musicologo, recentemente scomparso, Francesco Orlando, ripensano un percorso polifonico e discontinuo, tra storia singolare e senso universale della rivolta. L'essere ""contro"""", nelle sue diverse espressioni storiche, diviene necessità politica, quasi ontologica, in una geografia che, dalla Grecia alla Norvegia, si fa europea."" -
Una storia particolare. «Sonderweg» tedesco e identità europea
"Via peculiare"""" (Sonderweg) è l'espressione con cui la storiografia del dopoguerra ha indicato la deviazione compiuta dalla Germania nel cammino storico che ha condotto i paesi occidentali alla democrazia liberale parlamentare. L'interrogativo che ha tormentato generazioni di studiosi è: a chi imputare la colpa dell'avvento del nazionalsocialismo, con il suo esito genocidario? Quali sono state le cause generatrici del più grande orrore del Novecento? E soprattutto: perché proprio la Germania, la nazione di Kant e Goethe, fu capace di tanta barbarie? La questione della specificità tedesca, percorsa in tutto il suo sviluppo secolare a partire dalla Riforma luterana, è rivista non soltanto sulla scorta dei dibattiti storiografici classici e alla luce delle più recenti acquisizioni della ricerca, ma viene riproposta in termini speculari: accanto alla """"legenda nigra"""" di uno sviluppo patologico, è possibile individuare un filone di continuità storiche di segno opposto, che, correndo su un binario parallelo, ha consentito alla nazione tedesca di superare la catastrofe della guerra di sterminio e approdare con successo all'Unione europea: il federalismo, lo Stato di diritto, lo Stato previdenziale, l'economia sociale di mercato, il patriottismo costituzionale. Il volume fornisce le coordinate storiche per comprendere come un paese sconfitto sia giunto a dare impronta di sé al progetto politico europeo, fornendo contributi sostanziali." -
Scuole responsabili dei risultati. Accountability e management scolastico
La riforma introdotta nel 2009 in materia di responsabilità delle pubbliche amministrazioni ha stabilito che gli obiettivi che orientano le decisioni e le azioni dei dirigenti pubblici devono essere rilevanti e pertinenti con le attese sociali, devono essere misurabili in modo da poter essere obiettivamente monitorati, correlati alle risorse disponibili e commisurati a valori standard. L'adeguamento della scuola a questa normativa ha aperto una serie di problemi che i dirigenti scolastici saranno costretti ad affrontare nei prossimi mesi. Sarà compito loro dare coerenza e sistematicità alle diverse aree della progettazione e della valutazione: progettazione didattica e valutazione degli alunni, valutazione dell'efficacia dell'insegnamento, piano annuale di utilizzo dei fondi, valutazione invalsi e considerazione della scuola nel contesto sociale. Il bilancio sociale è lo strumento che risponde all'esigenza di costruire tale quadro complessivo e coerente di progettualità, gestione e rendicontazione delle scelte operate e che dal prossimo anno ogni dirigente scolastico sarà chiamato a produrre per il proprio istituto. -
Trust, risk, and moral hazard in financial markets
Il nuovo libro di Geoffrey Miller, ""Trust, Risk, and Moral Hazard in Financial Markets"""", è una originale ed interessante analisi delle cause e delle conseguenze della crisi che ha colpito nel 2008 il sistema finanziario globale, e che ancora interessa le economie di numerosi paesi del mondo. Apprezzato studioso nel settore della regolamentazione bancaria internazionale, Miller fa risalire la crisi al problema della fiducia e delle condizioni macroeconomiche che generano panico nei mercati finanziari; e dimostra come il rischio morale - il moral hazard, l'inclinazione ad assumere un rischio più alto di quello che si dovrebbe, ritenendo di avere comunque le spalle coperte da terzi - ed il rischio intellettuale, cioè il rischio di conoscenza, abbiano aggravato la crisi stessa; insieme offrendo penetranti analisi delle riforme e delle proposte di riforma sia negli Stati Uniti sia nell'Unione europea. Scritto con stile scorrevole e limpido, questo agile volume è di sicuro interesse per chiunque voglia approfondire la comprensione della crisi finanziaria e degli sforzi tuttora in corso per assicurare che una catastrofe di simile portata non si verifichi di nuovo."" -
Il sistema di programmazione e controllo negli atenei
Valutazione, qualità, efficienza e merito sono fra i termini oggi più spesso impiegati per indicare ciò di cui ha bisogno l'università italiana. Ma il dibattito su questi temi spesso si limita ad affermazioni generiche, e a volte ignare della cultura e dei comportamenti reali del sistema. I sistemi di programmazione e controllo non fanno eccezione: da un lato si riconosce che essi costituiscono un aspetto centrale per la trasformazione del sistema universitario, dall'altro spesso ci si ferma a considerazioni vaghe sulla loro utilità, senza un approccio sistematico che consenta agli atenei che ancora non abbiano attivato iniziative in questo ambito di progettare le soluzioni e gli interventi organizzativi più opportuni. L'obiettivo del volume è proprio quello di fornire un contributo in questo senso. E ciò ne spiega l'articolazione in due parti. La prima, con una valenza prevalentemente metodologica, ripercorre le principali fasi della progettazione di un sistema di programmazione e controllo, individuando i principali snodi decisionali e le soluzioni più coerenti con diversi sistemi di decisione e assetti organizzativi degli atenei. La seconda offre in dettaglio diverse applicazioni dei sistemi di programmazione e controllo da parte degli atenei, presentate da chi ha gestito il progetto, finalizzate a far comprendere le effettive potenzialità degli strumenti e le modalità di implementazione più efficaci. -
Dal dire al fare. Modelli, metodi, strumenti per la gestione del cambiamento organizzativo negli atenei
Sono ormai quasi cinque anni che un gruppo di atenei ha iniziato un percorso di analisi e studio del proprio modello organizzativo e di applicazione di metodologie e strumenti condivisi per migliorare i sistemi di governance nell'ambito dello sviluppo organizzativo. Questo volume non solo sintetizza il lavoro svolto, mostrando in un percorso strutturato e rigoroso come sia possibile, anche all'interno di strutture pubbliche, applicare metodologie complesse per sviluppare e gestire le proprie risorse con una visione evoluta, ma pone, insieme, le basi per una proposta di soluzione di sistema. Codau - il Convegno permanente dei Direttori Amministrativi e dirigenti delle Università italiane - si fa promotore del processo di cambiamento del sistema Università e questa pubblicazione mostra la traduzione in concreto di quanto si afferma nel titolo, ""Dal dire al fare""""."" -
L' Europa di carta. Stampa e opinione pubblica in Europa nel 2010
Il 2010 è stato un anno di grandi difficoltà per l'Europa e la sua costruzione comunitaria. L'attesa nuova architettura istituzionale, dominata dal Presidente fisso del Consiglio europeo e dall'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune ha faticato ad entrare a regime e Herman Van Rompuy e Catherine Ashton hanno avuto non poche difficoltà nel tentare di ritagliarsi un loro ruolo indipendente accanto a quello dei principali leader nazionali. Ma il 2010 è stato anche l'anno della ""grande paura"""" per la moneta comune. Le crisi successive di Grecia e Irlanda e quelle che diversi analisti paventano (Portogallo? Spagna?) hanno non solo messo a dura prova le nuove istituzioni previste dal Trattato di Lisbona, ma soprattutto hanno risvegliato la tensione tra sovranità nazionali e governo comune, e sovranazionale, dell'Ue. In un quadro in rapida evoluzione, a dominare è stato senza dubbio il protagonismo (per molti, il """"non-protagonismo"""") tedesco, incarnato dal cancelliere Angela Merkel, parte dominante di un nuovo asse franco-tedesco nel quale Berlino ha sostituito Parigi non solo economicamente ma anche politicamente. Se l'evoluzione interna dell'Europa è stata segnata dall'incertezza, non meno complicato è apparso il ruolo dell'Unione nel contesto delle nuove dinamiche multipolari."" -
Zone di transizione. Etnografia urbana nei quartieri e nello spazio pubblico
Le zone di transizione emergono fra i centri dello sviluppo urbano e le periferie, con varie forme e composizioni: dagli esempi storici di Chicago agli inizi del Novecento fino alla urbanizzazione diffusa di molte aree dell'Italia del centro-nord. In esse crescono i processi produttivi e le connessioni globali che trascinano le città e le regioni nel flusso del cambiamento culturale ed economico. Ma le transizioni cui si fa riferimento in questo volume sono almeno di due tipi: orizzontali (spaziali), tra le aree centrali e lo spazio esterno; dai luoghi degli affari a quelli del lavoro, tra le aree che ospitano le classi borghesi, i quartieri prima abitati dagli operai delle fabbriche e i vicinati dell'immigrazione; verticali (temporali), dal tempo dell'industria a quello del terziario, dal capitalismo manifatturiero a quello cognitivo, dai tempi della emigrazione interna (mai conclusasi) a quelli dell'immigrazione; dagli anni d'oro delle esportazioni dei prodotti industriali a quelli della globalizzazione degli scambi e del lavoro. Quattro gli esempi paradigmatici scelti per l'indagine: il quartiere Isola di Milano, le aree demaniali romane lungo il Tevere alla Magliana, i quartieri spagnoli di Napoli, e il Macrolotto Zero di Prato. Abitanti, vecchi e nuovi, che si confrontano con la percezione della sicurezza, forme di segregazione e negazione della città, con la difficile reinterpretazione dello spazio della vita quotidiana. -
Da Ravenna al mondo. Come la CMC è diventata una grande cooperativa internazionale (1952-1985)
L'impresa cooperativa ha raggiunto in Italia posizioni di leadership in alcuni settori, ma raramente è riuscita ad internazionalizzarsi come ha fatto CMC, la storica Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna. Questo libro ripercorre il tratto dell'ultracentenaria storia di CMC che vede la cooperativa di costruzioni del ravennate prima rafforzarsi sul mercato interno fino a diventare uno dei principali players italiani nella costruzione di infrastrutture e poi spiccare il balzo nel mondo, con una modalità assai originale. Un simile percorso ha implicato un notevole cambiamento organizzativo, inusuale per una cooperativa, che ha definitivamente collocato CMC fra i primi dieci general contractors italiani. Il libro ricostruisce i passaggi del cambiamento organizzativo e la dialettica dei soggetti che vi hanno a vario titolo contribuito. Un caso aziendale dunque con una tripla valenza: un'impresa cooperativa, che ha conquistato posizioni di leadership in Italia, ed è presente sullo scacchiere internazionale in Africa ed Asia. -
Impegno per la ragione. Il caso del neoilluminismo
Ne scrive Bobbio nel 1951, richiamando all'esigenza di ""una filosofia in lotta contro gli attacchi da qualsiasi parte provengano - tanto da quella dei tradizionalisti quanto da quella degli innovatori - alla libertà della ragione rischiaratrice"""". Si sono evocate parole di Norberto Bobbio, si sarebbero potuti richiamare Ludovico Geymonat o Nicola Abbagnano. Ideatore, proprio quest'ultimo, di quella esperienza che va sotto il nome di neoilluminismo, e che questo libro rivisita. Un'esperienza che fu di breve durata, dai primi anni Cinquanta ai primi anni Sessanta, e che - come si legge nel volume - si configurò come """"un'impresa intesa a raccogliere sotto un unico progetto culturale studiosi che, nella diversità delle ascendenze e formazioni, condividevano un ideale di rigore e di indipendenza intellettuale"""". Un'esperienza che vide riunite menti alte, e spiriti grandi, come quelli dei filosofi ora richiamati, e che altri con loro e come loro vollero condividere. Nel comune obiettivo di riproporre di una filosofia critica, non dogmatica, disposta a mettere in discussione la tradizione, a al confronto con la scienza contemporanea, impegnata a capire le articolazioni storiche e sociali del mondo moderno."" -
L' evoluzione attuale del regime rappresentativo. Cinque risposte a un'inchiesta dell'Union Interparlementaire
Il 1928, anno della pubblicazione di questi scritti, è un punto di non ritorno per la storia della vecchia Europa: i regimi bolscevico e fascista proiettano ombre sinistre sul suo sistema politico proprio quando una crisi economica di proporzioni inimmaginabili incombe all'orizzonte. Del baratro che si sta aprendo, i cinque autori non hanno piena consapevolezza, né avrebbero potuto averla, ma emerge già qualche illuminato sentore. Gaetano Mosca si chiede ""se vi sia una crisi del regime parlamentare, quali siano i sintomi di questa crisi, quali ne siano le cause e quali finalmente i rimedi"""". La crisi dello Stato """"moderno"""" implosa con la Grande Guerra; la sua riorganizzazione economica, amministrativa e, soprattutto, politica: i dilemmi della rappresentanza; il ruolo delle classi medie e il problema delle competenze nelle moderne società di massa. Sono alcune delle questioni con cui la classe politica occidentale degli anni Venti è chiamata con urgenza a confrontarsi. L'Union interparlementaire raccolse quella sfida e si rivolse a cinque studiosi di diritto pubblico e costituzionale. Se ne ripropone qui, per la prima volta in lingua italiana, il prezioso contributo."" -
Capitalismo e finanza. Il futuro tra rischio e fiducia
Per comprendere pienamente la crisi finanziaria di fine decennio contano tanto le emozioni quanto i modelli matematici. Ma soprattutto occorre recepire un dato fondamentale: per ricostruire la fiducia e arginare il rischio dall'azzardo bisogna muoversi su un terreno mollo più ampio della finanza. Ce lo mostra bene questo volume che narra, attingendo alle più diverse fonti reports ufficiali, indagini empiriche, romanzi, biografie, interviste, blog -, le vicende che hanno condotto il mondo sull'orlo del collasso. Il nuovo ordine nel campo della finanza rappresenta di fatto un laboratorio di idee al crocevia fra diritto, economia e psicologia le cui proposte e soluzioni saranno utili non solo per la sfera degli affari e della finanza e per la sua democratizzazione, ma anche per la collettività intera e per il capitalismo di nuova generazione, che non potrà più essere ""come prima""""."" -
Il profeta disarmato. L'eresia di Francesco Pucci nell'Europa del Cinquecento
L'approfondita ricerca di Caravale mette a fuoco la vicenda biografica e l'itinerario intellettuale del fiorentino Francesco Pucci (1543-1597). Stabilitosi ventenne a Lione per praticare la mercatura, nello stimolante ambiente lionese Pucci maturò la decisione di dedicarsi ""allo studio delle cose celesti ed eterne"""", e da allora visse in Francia, in Inghilterra, in Olanda, in Polonia, a Praga elaborando e discutendo un suo ideale di religione universale che tuttavia non trovò ascolto nei differenti ambienti religiosi protestanti in cui visse. Tornato al cattolicesimo, volle rientrare in Italia per presentare al papa le sue tesi, ma venne imprigionato e condannato a morte per eresia. Lo studio di Caravale, che si avvale anche di lettere inedite, mette in luce in particolare il peso fondamentale della formazione italiana di Pucci, ricostruisce il contesto in cui maturò la sua proposta politica e religiosa e spiega le ragioni del suo fallimento."" -
La trappola delle leggi. Molte, oscure, complicate
Dal punto di vista della normazione, l'Italia ha molti primati negativi: il numero delle leggi vigenti è molto più alto di quelli degli altri paesi europei, la dimensione delle singole leggi arriva a livelli parossistici, le contraddizioni tra diverse norme sono continue, la durata in vigore è a volte ridotta a pochi giorni. Le leggi hanno una vita disordinata, anche per via delle anomalie dei processi normativi, che determinano distorsioni rispetto al normale ordine delle competenze e delle procedure: come il sostanziale esautoramento del Parlamento o il fatto che, nonostante l'eccesso di leggi, i giudici sono costretti a risolvere questioni importanti, come quelle di bioetica, che il legislatore non riesce ad affrontare. L'inflazione normativa e i difetti della legislazione sono da tempo lamentati e studiati. Questo libro esamina l'eccesso di leggi e i possibili rimedi, i processi di produzione normativa e i loro risultati, le regole di tecnica legislativa e la loro frequente violazione, la politica di semplificazione normativa e le sue deviazioni, i tentativi di riordino e i fattori che alimentano il disordine. -
L' Italia, nonostante tutto
Con il susseguirsi dei fatti e dei misfatti della politica, appare sempre più difficile comprendere le possibili vie d'uscita dall'impasse italiana. In molti si diffonde un senso di malcelata rassegnazione per un Paese bloccato, anzi in arretramento, mentre nel contempo aumentano le occasioni per l'autocommiserazione, l'astio reciproco e una rissosa indisponibilità al confronto. Affidandosi alle analisi penetranti che Edmondo Berselli è venuto via via pubblicando sul ""Mulino"""", questo volume propone una breve storia dell'Italia repubblicana da Tangentopoli al crepuscolo del berlusconismo, e ricostruisce le vicende portanti della crisi del Paese. Senza sconti per nessuno, ma anche senza rassegnazione. Nella certezza che l'Italia sia molto meglio di come viene rappresentata. Alla fine e nonostante tutto."" -
Quel che resta di un bene. Breve storia della raccolta differenziata e del riciclaggio di carta e cartone
Dal riuso dei materiali di scarto nell'economia preindustriale alla formazione dell'odierna ""coscienza ecologica"""", il volume propone una ricostruzione della storia della raccolta differenziata in Italia, che gli autori, con un particolare approfondimento sui materiali cellulosici, conducono anche attraverso un'analisi del cambiamento delle abitudini e degli stili di vita. In questo percorso si indagano i fattori storici, economici e culturali che accompagnano il passaggio dalle occasionali e rudimentali forme di raccolta del primo dopoguerra ai sistemi organizzati dei giorni nostri. Partendo dalle origini del recupero e riciclo dei materiali in un paese tradizionalmente povero di materie prime come l'Italia si arriva, in epoca moderna, a una stretta compenetrazione tra le """"ragioni"""" ambientali e quelle dei settori industriali di impiego dei materiali di recupero. Nel caso del settore cartario e cartotecnico questa compenetrazione mostra un livello ottimale di sintesi: il rapido diffondersi delle raccolte urbane di carta e cartone ha reso i comuni italiani delle """"foreste urbane"""" capaci di approvvigionare il comparto produttivo nazionale, svincolandolo dalla storica dipendenza dall'estero per il soddisfacimento del proprio fabbisogno di materia prima. Il volume si conclude con un capitolo dedicato al quadro normativo di riferimento curato da Claudio Busca."" -
Le autorità indipendenti
Regolano, vigilano, sanzionano, autorizzano; talvolta sono invocate, ma più spesso sono criticate e giudicate ""irresponsabili"""". Ma cosa sono veramente le autorità indipendenti? E a cosa servono questi organismi anomali che hanno rappresentato uno dei principali fenomeni di trasformazione dello stato amministrativo italiano? Dall'Antritrust alla Consob, all'Autorità garante per la comunicazione o per la privacy, ciascuna è dotata di una diversa fisionomia organizzativa, ma tutte hanno una caratteristica comune: neutralità e indipendenza dal potere politico. Gli autori, dopo aver sgombrato il campo dalle false autorità indipendenti, fanno ordine in questa disciplina complessa, regolata da norme talvolta frammentarie e confuse: raccontano la storia delle autorità indipendenti, ne chiariscono i rapporti con le altre istituzioni dello stato, spiegano le ragioni dei loro privilegi e il ruolo della normativa comunitaria; infine si interrogano sul loro futuro in una prospettiva in cui la Comunità europea andrà sempre più regolamentandone i poteri."" -
Fondazioni bancarie: una grande riforma da consolidare
Quali novità hanno rappresentato nell'ordinamento giuridico italiano e nel sistema delle attività private di interesse pubblico gli interventi legislativi in materia di fondazioni di origine bancaria? La logica della riforma - o più esattamente delle riforme, iniziate negli anni Novanta del secolo scorso e proseguite in questo decennio - è riuscita ad affermarsi nella cultura del nostro Paese? Quali circostanze ne possono ostacolare la completa realizzazione? La fisionomia ed il funzionamento delle fondazioni di origine bancaria rispecchiano il modello delineato dalla giurisprudenza costituzionale? I saggi raccolti nel volume, che affrontano le questioni di fondo della materia - natura giuridica delle fondazioni, coordinamento e controllo delle loro attività, e loro responsabilità sociale - contribuiscono a una risposta a queste domande, leggendo la materia nella prospettiva del nuovo principio costituzionale della sussidiarietà. -
Dentro la crisi 2009-2011. America, Europa, Italia
La ripresa economica, iniziata timidamente nella seconda metà del 2009, è proseguita nel 2010 ma ha interessato principalmente le economie emergenti; mentre il mondo più sviluppato sta uscendo dalla crisi più lentamente, con problemi irrisolti dal lato dell'indebitamento delle famiglie, delle condizioni di salute del settore immobiliare, dell'occupazione e dei deficit pubblici. Alla crisi delle banche e delle imprese si è aggiunta nel 2010 la crisi dei debiti sovrani dei Paesi europei a periferici"", mentre il 2011 è cominciato all'insegna delle turbolenze sociali in Nord Africa e in Medio Oriente, generando ulteriori elementi di instabilità. Quali sono in questo scenario in rapida evoluzione le prospettive del mondo ricco, che si è scoperto improvvisamente più povero e più vulnerabile? Questo libro rappresenta l'ideale seguito del volume """"La crisi mondiale e l'Italia"""", pubblicato da Fortis nel 2009, raccogliendo in modo organico i principali articoli sull'argomento da lui scritti successivamente, da allora ad oggi, su """"Il Messaggero"""", """"Il Sole-24 Ore"""", """"Economy"""", """"Panorama"""" e """"Il Foglio""""."" -
Lezioni di politica. Vol. 1: Storia delle dottrine politiche.
Nel corso del suo lungo magistero all'Università Cattolica di Milano Gianfranco Miglio ha insegnato diverse discipline storiche, giuridiche, politologiche, di cui si serviva per interpretare i fenomeni politici che costituivano il centro dei suoi interessi e del suo lavoro intellettuale. Le ""Lezioni di politica"""" qui presentate comprendono il materiale relativo a due suoi fondamentali insegnamenti in cui si può ben dire che riposa il pensiero di Miglio, votato a un approccio rigorosamente realistico della politica, sfrondata da ogni elemento estraneo alla problematica del potere e della sua realtà effettuale. Miglio ricostruisce il pensiero degli autori usando come criterio di misura la scientificità delle loro asserzioni, cioè la capacità di esprimere le """"regolarità"""" della politica fino a suggerire la possibile esistenza di leggi dell'agire politico umano: la sua """"Storia delle dottrine politiche"""" finisce, infatti, là dove comincia la sua """"Scienza della politica"""", in cui Miglio riversa le sue originali elaborazioni su metodo, caratteri e grandi questioni aperte della disciplina.""