Sfoglia il Catalogo ibs026
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2641-2660 di 10000 Articoli:
-
La carità e l'eros. Il matrimonio, la Chiesa, i suoi giudici nella Venezia del Rinascimento (1420-1545)
Un'indagine sul funzionamento dei tribunali matrimoniali, condotta sul fondo più ricco di cause matrimoniali che in Italia esista: quello del tribunale veneziano nel periodo che va dal 1420 all'apertura del Concilio di Trento. È il primo studio italiano sul tema, quanto a soggetto e arco cronologico coperto; ha come precedenti alcuni lavori sui tribunali inglesi, francesi e tedeschi, con cui il confronto è puntuale e costante. In quanto materia riguardante la salute dell'anima, il matrimonio rientrava a pieno titolo nella sfera di competenza della Chiesa, che a partire dall'XI secolo se ne assicurò il monopolio giurisdizionale gestendolo ora in sintonia ora in conflitto con le autorità secolari, pur esse interessate in forza delle conseguenze civili del matrimonio - prima fra tutte la legittimità dei figli. E se i tribunali secolari restavano competenti per le questioni patrimoniali tra i coniugi, anche in queste però accadeva che la Chiesa si ingerisse: o in via diretta sostituendosi alla giurisdizione civile, o condizionandone gli esiti con le proprie sentenze. Le magistrature laiche, dal canto loro, erodevano in parte le competenze ecclesiastiche continuando a esercitare una giurisdizione autonoma sul matrimonio, in particolare con riguardo alla separazione dei coniugi e a reati strettamente connessi al vincolo nuziale e alla sua definizione, quali adulterio, bigamia, stupro. -
Neoliberalismo e neopopulismo in America Latina. I casi di Messico e Argentina negli anni Novanta
Alla fine degli anni Ottanta del Novecento le politiche neoliberali, che avevano trionfato nei maggiori paesi sviluppati, furono adottate in America Latina in modo pressoché uniforme per stimolare la crescita economica attraverso la liberalizzazione di beni, lavoro e capitale: privatizzazioni, e deregulation. Protagonista nell'attuazione di questi cambiamenti radicali fu il presidenzialismo di matrice neopopulista e insieme neoliberale: un fenomeno inedito. Esso riattualizzò stili di leadership tipici del passato e in tal modo creò le condizioni necessarie per realizzare, con il consenso popolare, le riforme di mercato. In Messico e in Argentina - paesi che si pongono come paradigmatici di questo processo - Carlos Salinas de Gortari e Carlos Menem ne rappresentano due dei maggiori esempi. Gli aggiustamenti strutturali da entrambi intrapresi riaccesero speranze nella popolazione. Esse nel breve termine non soltanto non furono disattese: generarono, invece, la stabilità sperata. Ma fu un successo troppo breve. Il fallimento delle riforme di mercato, in questi paesi come nel resto dell'America Latina, non tardò a manifestarsi: con il restringimento della base produttiva, la dipendenza della regione dall'esportazione di materie prime e la sempre maggiore polarizzazione della ricchezza. E l'America Latina, abbandonato il modello neoliberista, continua ancor oggi a vivere le contraddizioni allora generatesi. -
Formarsi al servizio civile. Proposte, esperienze, risultati
Welfare, ambiente, cultura, protezione civile: campi in cui si può onorevolmente servire la Patria senz'armi. È dal 2001, anno in cui viene introdotto nell'ordinamento, dalla legge 64, il servizio civile nazionale, che ai giovani italiani (dal 2005, ad ogni cittadino fra i diciotto e i ventotto anni) è consentita una nuova preziosa esperienza di crescita umana e sociale, e insieme una interessante opportunità professionale. Questo volume costituisce un testo guida, un manuale, per la formazione dei volontari in servizio civile. Propone contenuti di riflessione e studio, suggerimenti e approfondimenti: entra nel merito dei significati culturali ed etici dell'esperienza del servizio, e insieme presenta un taglio operativo. Il testo affronta da una parte, e ampiamente, i contenuti formativi: l'evoluzione del servizio civile, la cittadinanza attiva, il lavoro per progetti, i servizi di welfare, l'ambiente, la salvaguardia dei patrimoni culturali; dall'altra, i modi della valutazione dei risultati. Nato dalla concretezza della collaborazione fra l'Università di Padova, che sin dal 2002 gestisce progetti di servizio civile, e la Fondazione ""E. Zancan"""", che del tema da anni si occupa sotto il profilo teorico e dell'analisi empirica, il volume costituisce un utile strumento per i volontari, per i formatori, per gli enti che accolgono giovani in servizio civile."" -
Si fa presto a dire nucleare
A sentire certi politici del fare o certi ecologisti convertiti dell'ultima ora, sembrerebbe che l'Italia sia oggi il paese più entusiasta e convinto delle virtù del nucleare. È vero che nel paese non c'è una sola centrale attiva, ma - dicono - è tutta colpa del referendum del 1987 e di alcuni abili manipolatori del pensiero collettivo. Per rimediare ai danni che ne sono seguiti, abbattere i costi dell'elettricità ed essere competitivi bisogna dunque rientrare nel settore. Una scelta condivisibile, sostiene l'autore, da nuclearista convinto ma non fazioso qual è; una scelta tuttavia maledettamente complessa che richiede molte condizioni a partire da una forte condivisione politica e sociale. Per questo ripercorre con sferzante e amara ironia la travagliata storia del nucleare italiano sgombrando il campo da alcune verità di comodo (il referendum come ""presunto colpevole"""") e cercando di trarne degli insegnamenti per il futuro. Per non replicare quegli stessi errori, per evitare altri sprechi, danni e illusioni."" -
La donazione di Costantino
La donazione di Costantino è uno dei falsi più famosi della storia occidentale. Il testo, composto tra l'VIII e il IX secolo d.C., si presenta come l'atto con cui l'imperatore avrebbe concesso al papa Silvestro e ai suoi successori poteri e beni in Oriente, ma soprattutto in Occidente, un atto che avrebbe poi consentito la nascita di quello che per secoli sarebbe stato lo Stato della Chiesa. Invocata dai papi e avversata da molti fin dall'XI secolo, la donazione fu dimostrata definitivamente falsa nel XV secolo da Lorenzo Valla. Una questione che ha nei secoli successivi innescato il dibattito sul potere temporale dei papi, sui rapporti fra religione e politica, chiarendo molti aspetti dell'identità del paese che ospita il 'romano pontefice'. -
Le nuove mete del diritto amministrativo
In questo volume cinque giuristi europei guardano alle trasformazioni del diritto amministrativo. Ne emerge un percorso ricco di cambiamenti. Dai suoi esordi in Francia, più decisi dalla seconda metà del XVIII secolo, dal suo consolidamento in alcuni Stati dell'Europa continentale agli inizi del XIX secolo, il diritto amministrativo ha conosciuto una diffusione sempre più ampia. Nel secondo Novecento ha assunto un ruolo essenziale nel sistema normativo e giurisprudenziale della Comunità e poi dell'Unione europea. E oggi riveste un'importanza fondamentale nel quadro della globalizzazione giuridica. I suoi principi e le sue regole possono contribuire, come mostrano gli autori, a rendere più equilibrato e più attento ai diritti fondamentali un contesto globale che spesso produce disuguaglianze e iniquità. È questa la più impegnativa, e la più ambiziosa, delle nuove mete del diritto amministrativo. -
Primi fra pari. Egemonia, guerra e ordine internazionale
Quello internazionale è un sistema politico particolare: l'assenza di un governo mondiale comporta una situazione di sostanziale anarchia, in cui contano i puri rapporti di forza. Una costante minaccia per i più deboli, esposti al potere dei più forti e privi di metodi efficaci e permanenti per limitarlo. In questo contesto, qual è il ruolo dell'egemonia? Diversa dalle altre forme di concentrazione del potere internazionale, l'impero e il dominio, essa esaspera l'anarchia o facilita la coesistenza? In questa originale disamina di un problema antico - stabilire se l'ordine internazionale può reggersi esclusivamente sulla paura e la minaccia - si sostiene che l'egemonia è in grado di svolgere alcune funzioni che all'interno degli stati sono affidate al governo. Una tesi messa alla prova su quattro casi di straordinario interesse: l'Italia del '400, il sistema degli stati europei tra '700 e '800, la Guerra fredda, il sistema globale contemporaneo dopo il 1989. -
La rivoluzione industriale inglese. Una prospettiva globale
Perché la rivoluzione industriale è avvenuta proprio in Inghilterra e non altrove, in Europa o in Asia? A questo interrogativo, che è forse in assoluto il principale e più dibattuto nella storia economica, la sintesi di Allen fornisce una nuova e convincente spiegazione collocando la rivoluzione industriale in una prospettiva globale. Nel contesto generale dell'economia del Sei-Settecento, l'Inghilterra aveva infatti, in rapporto agli altri paesi, salari più alti e costi più bassi per l'energia. Ne consegue che solo in Inghilterra potè esservi la spinta a creare e utilizzare le innovazioni basilari della rivoluzione industriale, cioè la macchina a vapore, la filatura meccanica, l'uso del carbone invece che del legno nell'industria metallurgica. Quando poi nel corso dell'Ottocento quelle nuove tecnologie saranno rese meno costose la rivoluzione industriale si diffonderà dall'Inghilterra al resto del mondo. -
I sindaci del re. 1859-1889
Sino al 1889 - allorché fu introdotta l'elezione del sindaco da parte del consiglio comunale - a capo dei municipi sedevano ""sindaci del re"""", nominati cioè dal governo centrale e non eletti localmente. Essi guidavano, entro un ordinamento uniforme, comuni dissimili per rango territoriale, dimensione demografica, tessuto socio-economico. Questo volume delinea le caratteristiche di quel sindaco di nomina regia, figura nodale nel sistema politico-amministrativo italiano dell'Ottocento. Utilizzando diversi approcci disciplinari e suggestioni comparative, il libro lumeggia le molte dimensioni di un ufficio in equilibrio fra radicamento nelle comunità locali e rapporti con il centro in una stagione in cui declinava il regime dei notabili. Le riflessioni generali sulla figura del sindaco, la ricchezza dei casi di studio fanno del libro un contributo utile per gli storici non meno che per gli studiosi della politica e delle istituzioni. I primi vi ritroveranno scenari e informazioni importanti per la ricostruzione dell'Italia postunitaria; i secondi, spunti di analisi in merito a temi quali la rappresentanza, le relazioni centro-periferia, le dinamiche comunitarie. Tutti potranno misurare ciò che è cambiato e ciò che non lo è nel mestiere di """"primo cittadino"""" nell'Italia delle cento città."" -
Un percorso attraverso la traduzione. Autori e traduttori della Romagna dal XVI al XIX secolo
Due sono gli aspetti analizzati in questo volume: da un lato l'""esportazione"""" di cultura dalla Romagna, cioè le traduzioni di opere di autori locali; dall'altro, l'""""importazione"""" avvenuta attraverso i traduttori attivi nel territorio, fra i quali non può non ricordarsi, in apertura, Fausto da Longiano, autore del """"Dialogo del modo de lo tradurre"""", il primo trattato italiano interamente dedicato alla traduzione, del 1556. Ancora, si segnala lo studio sul faentino Dionigi Strocchi (1762-1850), splendido traduttore di testi classici, appartenente alla """"scuola classica romagnola"""" che ebbe a capofila Vincenzo Monti. Trovano poi ampio spazio nel testo uno studio sulle traduzioni spagnole del romagnolo Tommaso Garzoni - autore, nel XVI secolo, di fantasmagoriche opere di taglio bizzarramente enciclopedico, e di grande successo -, un'indagine sulle traduzioni italiane di Byron, un contributo su alcuni autografi di Heinrich Heine. Il tema della traduzione è affrontato nel volume sotto diversi profili: storico, critico, con riguardo al ruolo nell'importazione del lessico e nello sviluppo del linguaggio specialistico e scientifico. La maggior parte delle opere di cui nel libro si tratta è conservata presso il Fondo Piancastelli della Biblioteca Comunale Saffi di Forlì, fondo della cui ricchezza questo volume offre dunque nuova testimonianza."" -
Gli acquisti delle amministrazioni pubbliche nella repubblica federale
La crisi economico-finanziaria lascia all'Italia, come a molti altri paesi dell'Unione europea, una pesante eredità in termini di risanamento delle finanze pubbliche. Si apre un ciclo dominato da una rinnovata situazione di stress fiscale, che obbligherà a ulteriori sforzi di riduzione e razionalizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni. La spesa per acquisti di beni e servizi, insieme alle spese per il personale, è chiamata a dare il suo contributo. Nel frattempo il nostro paese sta per avviare l'attuazione di un'importante riforma, il federalismo fiscale, che imporrà importanti cambiamenti di cultura istituzionale, di processi amministrativi e gestionali, di modelli organizzativi. L'attività di procurement, il sistema pubblico degli acquisti di beni e servizi, ne è coinvolto non marginalmente: non più un'unica centrale degli acquisti, ma un moderno sistema articolato e coordinato tra i diversi livelli di governo, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di soggetti decentrati, la cui unitarietà è garantita da un assetto reticolare. Il gruppo di esperti e studiosi riunito da Astrid ha lungamente discusso e analizzato, anche in chiave comparata, i punti di forza e le criticità dell'attuale assetto del procurement nazionale, i rapporti con le autorità preposte alla tutela della concorrenza e alla vigilanza sugli appalti pubblici, e le principali tendenze della spesa per acquisti di beni e servizi degli ultimi anni. -
Integration through legal education. The role of EU legal studies in shaping the EU
La ricerca contenuta in questo volume - della serie SENT, il Network of European Studies promosso dall'Unione europea e composto da studiosi provenienti da oltre venti Università d'Europa - è intesa a verificare come le modalità e i contenuti dell'insegnamento del diritto dell'Unione europea abbiano contribuito alla formazione della istituzione stessa. L'analisi è condotta in riferimento ai vari Stati membri, comprendendo sia Paesi fondatori, come l'Italia, la Germania e il Benelux, sia Paesi di nuova adesione, come la Polonia, la Slovacchia e la Lettonia. I risultati dell'indagine mostrano come accanto ad una integrazione europea che potremmo definire di livello ""primario"""", e che consiste nella posizione stessa del diritto dell'Unione e delle normative che ne derivano negli Stati membri, l'educazione giuridica nei Paesi membri - funzionando come """"formante giuridico"""" - promuova una più profonda """"unificazione di secondo livello"""", in riferimento alla quale più le formazioni giuridiche nazionali si """"europeizzano"""", più l'Unione europea matura un'integrazione socio-politica verso il modello propriamente federale."" -
Giovani senza futuro. Proposte per una nuova politica
Mai come in questo periodo la politica e l'economia si sono occupati, almeno a parole, dei giovani. Eppure mai come in questo periodo i giovani si sono trovati a fare i conti con una situazione difficilissima, al punto da farli dubitare di quello che proprio loro dovrebbero possedere più degli altri: la fiducia nel futuro. Negli anni che hanno preceduto la crisi globale, tra il 2000 e il 2007, in Italia il tasso di occupazione giovanile - l'età di riferimento è quella compresa tra i 15 e i 29 anni - era aumentato soltanto di mezzo punto percentuale, meno che negli altri paesi europei. La differenza rimaneva molto elevata: 39,6% il tasso di occupazione nel nostro paese contro il 53,5% nella media dell'Europa dei Quindici. Con la crisi, il peggioramento delle condizioni dei giovani nel mercato del lavoro in Italia è stato forte e il tasso di occupazione è sceso di oltre 5 punti, ben più della media europea: si calcola che siano circa 2 milioni coloro che restano fuori sia dall'occupazione che dai processi di istruzione e formazione. È arrivato il momento di una nuova politica. I curatori di questo volume analizzano le migliori pratiche europee per occupare i giovani, dando voce a protagonisti e referenti a tutto campo, nello sforzo di individuare un percorso che cambi davvero l'approccio, fin qui parcellizzato, a uno dei principali problemi del nostro tempo. -
L' avvocato medievale tra mestiere e scienze giuridiche. Il «Liber cautele et doctrine» di Uberto da Bobbio (...1241-1245)
L'apporto scientifico offerto dall'avvocatura al progredire dei sistemi giudiziari dell'Europa continentale si è sostanziato, dal XIII secolo, in un genere letterario autonomo, di profilo manualistico, vocato alla formazione dei patroni causarum e dei procuratori. II ""Liber cautele et doctrine"""" di Uberto da Bobbio (ca. 1190-1245) costituisce la prima testimonianza di questa scienza giuridica per gli avvocati, nella quale le cautelae - scaltrezze e tatticismi del professionista abile e smaliziato - si coniugano con la doctrina, dotta formazione tecnica di modello bolognese, calata nelle complesse dinamiche del sistema di diritto comune. L'ambiente in cui Uberto opera, perfezionando la sua carriera di 'legum doctor' e di uomo delle istituzioni in un clima di fervida adesione alle politiche ghibelline di Federico II, è quello comunale medio-padano di Reggio Emilia, Parma, Modena, Vercelli; sedi di studio cosiddette """"minori"""" (ma al solo fine di distinguerle dalle inarrivabili dimensioni e capacità di attrazione dello Studium bolognese), dalle quali la scienza giuridica di Uberto sa comunque brillare sino al di là dei confini dell'Italia. Della scienza di questo antico maestro il volume dà testimonianza, offrendo al lettore odierno la possibilità di conoscere direttamente il """"Liber"""" nell'attenta edizione critica curata da Nicoletta Sarti sul manoscritto conservato fra i piccoli e grandi gioielli dell'Archiginnasio bolognese."" -
Parlamento e politica estera. Il ruolo delle commissioni
In che termini si declina, oggi, il controllo parlamentare sulla politica estera e di difesa? Le assemblee rappresentative nazionali sono destinate ad una irreversibile marginalizzazione ad esclusivo vantaggio dei governi? Più in particolare, quale ruolo giocano in questo ambito le commissioni parlamentari permanenti? Nel volume, gli organi e gli istituti propri del modello italiano vengono confrontati con alcuni casi stranieri paradigmatici (Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania), al fine di verifìcare lo ""stato di salute"""" dei parlamenti contemporanei sia in relazione alla gestione """"ordinaria"""" della politica estera, sia rispetto alle ipotesi più drastiche di utilizzo della forza in ambito internazionale. Solo attraverso un efficiente sistema di commissioni permanenti, sedi ristrette ma ancora rappresentative, i parlamenti possono soddisfare quelle domande di controllo e di trasparenza che, in definitiva, coincidono con una delle cifre distintive della democrazia rappresentativa. Dallo studio dell'attività delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato emerge l'immagine di un parlamento, quello italiano, a """"centralità intermittente"""", che si distingue dagli omologhi stranieri per la molteplicità delle sedi di confronto e di verifica e per una non sempre utile dispersione delle occasioni di indirizzo e controllo parlamentare."" -
Rapporto sulla popolazione. L'Italia a 150 anni dall'unità
Popolazione e territorio, giovani e anziani, matrimoni e divorzi, fecondità e scelte riproduttive, salute e longevità, immigrazione e presenza straniera: la scheda anagrafica aggiornata dell'Italia. A partire da una solida base documentaria, il quadro complessivo della situazione demografica italiana è illustrato con un'attenzione particolare per le trasformazioni intervenute nei comportamenti sociali e per le loro implicazioni future. -
Una politica influente. Vicende, dinamiche e prospettive dell'intervento regionale europeo
Sostanzialmente assente nell'originaria impostazione del Trattato, la politica regionale europea si è progressivamente affermata, nell'esperienza comunitaria, come uno tra i più pervasivi strumenti di intervento nelle economie degli Stati membri. È un dato che non si riferisce soltanto al costante incremento registrato in termini di risorse attribuite alla politica di coesione. Per comprenderne la più generale portata occorre guardare anche ad aspetti che la configurano come una politica ""influente"""" nei confronti del livello nazionale. Grazie a linee.di indirizzo comuni essa condiziona le ammin degli Stati membri sul piano delle finalità. Con il principio di programmazion garantisce un'attenzione costante al tema degli squilibri territoriali negli ordinamenti nazionali. Attraverso la prescrizione di criteri organizzativi e funzionali e la circolazione di metodi ed esperienze contribuisce alla realizzazione di un'arena amministrativa ed allo svilupparsi di un linguaggio comune alle diverse amministrazioni. Il volume delinea le vicende storiche dell'intervento regionale a partire dal 1958, ne analizza le dinamiche di funzionamento e cerca di tracciarne le prospettive. Ne emerge una politica molto diversa da quella originariamente concepita. Un intervento che costituisce un rilevante avanzamento nel processo di costruzione di un sistema amministrativo europeo ed un'esperienza guardata con crescente interesse in or esterni all'Unione."" -
Il nano-mondo che verrà. Verso la società nanotecnologica
La convergenza tra nanotecnologie, biotecnologie, neuroscienze e informatica avrà un impatto rivoluzionario non solo sul nostro mondo, ma su noi stessi. Queste tecnologie, infatti, ""hanno cominciato a fondersi con la nostra mente, i nostri ricordi, il nostro metabolismo, la nostra personalità, la nostra progenie e forse anche la nostra anima"""". Le nanotecnologie consentono di manipolare la materia """"atomo per atomo"""": farlo con le mani sarebbe come afferrare una capocchia di spillo con una gru larga un chilometro. Eppure oggi è possibile. Delle ricadute si parla con un linguaggio che pare quello di """"Star Trek""""; elettronica molecolare e computer quantistici, celle solari superefficienti e biosensori, uomini potenziati sull'esempio di Oscar Pistorius. E non è lontano il giorno dei nano-farmaci e del nano-dosaggio, né quello in cui ci saranno iniettati nano-robot capaci di """"riparare"""" le cellule difettose o sostituirle una per una. Il """"viaggio allucinante"""" raccontato da un vecchio film è già quasi realtà."" -
La società cinese
Fedele alle sue tradizioni millenarie o destinata a occidentalizzarsi? Dopo aver tratteggiato un quadro dei profondi mutamenti che hanno percorso il paese dalla fine degli anni '70 ad oggi, l'autore prende in considerazione le nuove stratificazioni sociali e il ruolo del mercato, interrogandosi infine sulla spinosa questione dell'evoluzione politica della Cina. Tra capitalismo selvaggio e stato onnipresente, individualismo sfrenato e sottomissione alla collettività, miseria arcaica e crescita spettacolare, i paradossi di una società nuova. -
La geotermia. L'energia sotto i nostri piedi
Un'energia di origine antichissima, che meglio di altre rappresenta l'Italia: la geotermia è entrata infatti sulla scena mondiale con il piccolo centro toscano di Larderello, e dall'Italia, rimasta per decenni l'unico produttore, si è diffusa in altri paesi. Oggi però, mentre le tecnologie associate allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili più note e finanziate, come l'eolico e il solare, stanno rapidamente progredendo, la geotermia occupa ancora un ruolo di nicchia. Ma il calore geotermico è una fonte che potrebbe contribuire notevolmente a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e le emissioni inquinanti. Nel volume si spiega come sfruttarla, quali sono i suoi effetti sull'ambiente, quanto costa, quali prospettive offre.