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Il modernismo in Italia e in Germania nel contesto europeo
L'8 settembre 1907 Pio X con l'enciclica ""Pascendi Dominici gregis"""" condannava come eresia qualsiasi tentativo di conciliare annuncio cristiano e mondo moderno. L'enciclica papale e il decreto """"Lamentabili sane exitu"""" davano a questa """"eresia"""" il nome di """"modernismo"""" individuandone la caratteristica comune nell'intento di trasformare il cattolicesimo in una sorta di cristianesimo non dogmatico e di protestantismo liberale. La temperie culturale della società europea in cui la """"crisi modernista"""" vedeva la luce era quella di un progressivo processo di democratizzazione e di accoglimento di istanze liberali: l'appello per la libertà di pensiero, per la critica a ogni forma di autoritarismo, per l'adozione del metodo scientifico, per il rispetto del pluralismo, per i diritti delle donne, sollecitava le coscienze più avvertite del mondo cattolico a proporre tentativi di modernizzazione sociale del cattolicesimo. Tra queste coscienze più avvertite si potevano annoverare i nomi di Lucien Laberthonnière e Alfred Loisy in Francia, di George Tyrrell e di Friedrich von Hügel in Gran Bretagna, di Joseph Schnitzer e Hugo Koch (ma soprattutto, dal versante protestante, di Ernst Troeltsch e Adolf von Harnack) in Germania, di Antonio Fogazzaro, Ernesto Buonaiuti, Romolo Murri, Alessandro Casati, Stefano Jacini Jr in Italia. Il presente volume intende fare luce sul ruolo storico svolto dal modernismo cattolico."" -
La costituzione economica: Italia, Europa
A sessant'anni dalla Costituente, la riflessione sulla costituzione economica e sulla sua evoluzione nel tempo è più che mai aperta e viva. Un gruppo di studio di Astrid ha a lungo riflettuto sui principali problemi della ""costituzione economica"""", ed è ora in grado - in questo volume frutto di un confronto interdisciplinare approfondito - di offrire alcune chiavi di lettura equilibrate, egualmente lontane dalle interpretazioni esasperate di chi considera la nostra Carta una costituzione di stampo sovietico, come pure di chi continua a liquidare i trattati europei come veicolo di un liberismo indifferente alla tutela dei diritti sociali. Vengono in luce così gli accostamenti e le connessioni crescenti fra ordinamento nazionale ed europeo, tanto sul tema del rapporto fra pubblici poteri e mercati quanto su quelli del lavoro e delle politiche di protezione sociale. Attraverso una ricerca degli intrecci fra i due ordinamenti che investe giurisprudenza, legislazione e proposte di riforma, il volume mette a fuoco gli assetti della nostra costituzione economica, su alcuni punti critici di attualità: la funzione della proprietà privata e dell'impresa; il ruolo dell'impresa pubblica; il sistema finanziario; la tutela e la valorizzazione del lavoro; lo statuto delle professioni; la disciplina degli aiuti di Stato; il modello sociale e il rapporto con il mercato unico europeo."" -
I comandamenti. Non desiderare la donna e la roba d'altri
La vita scorre sul filo teso del desiderio, che condiziona l'agire dell'uomo facendogli compiere grandi voli, modesti salti quotidiani, o trascinandolo in vertiginose cadute. Il comandamento biblico impone ordine e misura a questa naturale tendenza dell'uomo. Cosa può significare non desiderare nell'era della fantasmagoria delle merci e della società dei consumi? Il comandamento più inattuale che costituisce l'ultima e la più inascoltata Parola. -
Un giorno di scuola nel 2020. Un cambiamento è possibile?
La diffusione e l'evoluzione permanente delle tecnologie dell'informazione stanno determinando un profondo rivolgimento - se non uno sconvolgimento - nei modi di apprendere, di insegnare, di convivere: con conseguenze non ancora perfettamente delineabili, ma che avranno probabilmente effetti dirompenti sull'organizzazione della scuola. I nuovi media si sono diffusi in modo repentino, hanno invaso gli spazi collettivi e privati, suscitando non pochi timori, interrogativi e perplessità. In futuro occorrerà ancora andare a scuola? Ci saranno ancora le aule e le classi? Gli orari di lezione, ci saranno ancora? Come si imparerà? Alcuni fra i maggiori esperti internazionali sul tema hanno cercato di rispondere a queste domande intervenendo al Convegno ""Un giorno di scuola nel 2020"""", organizzato dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo a Torino il 26 e 27 marzo 2009. Questo volume offre le riflessioni più significative nate da quell'incontro, riguardanti il ruolo delle tecnologie nei processi di insegnamento e apprendimento, le indagini più recenti negli Stati Uniti, l'utilizzo delle ITC nei sistemi scolastici europei."" -
Le vite e la storia. Autobiografie nell'Italia dell'Ottocento
A lungo le autobiografie sono state guardate con sospetto dagli storici. Eppure la memoria autobiografica è uno strumento capace di rendere conto della molteplicità delle esperienze e della singolarità di ogni destino individuale. Il volume propone una lettura della società italiana dell'Ottocento a partire dalle narrazioni autobiografiche. Come si definiva il rapporto tra racconti autobiografici, percorsi individuali e spazio sociale? Quali caratteristiche doveva avere una vita per poter diventare oggetto di un'autobiografia? In che modo gli autori selezionavano tra ciò che era importante e ciò che non era importante scrivere di una vita? Tenendo presente un problema centrale per la storiografia, quello del rapporto tra individuo e società, si analizzano i modi con cui gli individui hanno raccontato le loro traiettorie geografiche, sociali e culturali attraverso le vicende di un Paese in formazione. La materia di questo libro è la straordinaria ricchezza delle risposte che le autobiografie italiane dell'Ottocento hanno cercato di dare ai problemi generali del vivere: il rapporto fra interiorità e riconoscimento pubblico, l'intreccio fra eventi biografici ed eventi storici, il fluire del tempo, gli affetti, il valore individuale, il significato del proprio essere passati nel mondo. -
La Germania di Angela Merkel
Le elezioni federali tedesche del 2009 hanno segnato la fine della Grande coalizione tra democristiani e socialdemocratici insediatasi nel 2005 e, con la vittoria democristiano-liberale, hanno inaugurato un nuovo corso conservatore. Angela Merkel, prima cancelliera donna, è stata confermata alla guida del nuovo esecutivo. Con ciò, l'elettorato tedesco ha manifestato apprezzamento per il suo stile personale, sobrio e pragmatico, ma nello stesso tempo insofferenza verso coalizioni di larghe intese. Il volume illustra il contesto politico in cui si sono svolte le elezioni, analizza i risultati del voto, presenta la formazione del nuovo governo e le principali sfide che dovrà affrontare. Una tempestiva radiografia politica del maggior paese europeo. -
Avvocati, banche e imprese 1890-1940
Gli avvocati che condividono potere e ideologia con il capitalismo italiano sono un fenomeno dell'Italia di oggi? Frutto di una ricerca ""sul campo"""" nella quale predominanti sono le fonti storiche, il volume indaga sul complesso rapporto che intercorre fra il processo di industrializzazione del nostro paese e le trasformazioni che la professione legale ha conosciuto tra la fine dell'Ottocento e gli anni Quaranta del secolo successivo. Ne emerge la precoce affermazione in Italia di un avvocato che, lungi dal mostrare pregiudizi nei confronti del mondo degli affari, proprio dal suo rapporto con le imprese trae legittimazione e potere, sociale ed economico. Dall'incontro fra industrializzazione e professione forense nasce infatti già in quegli anni una super-élite di avvocati d'affari che, compatta e distinta, costruisce legami solidi con altri gruppi di élite egemoni, quella finanziaria e quella politica, e con esse partecipa al governo dell'economia del paese. Accanto alla figura dell'avvocato d'affari nascerà presto un'altra figura professionale, all'insegna della specializzazione, il giurista d'impresa. Il volume ripercorre la definizione dello status-ruolo dell'avvocato stipendiato all'interno delle imprese - da semplice """"passa-carte"""" a manager giuridico mettendo in luce anche sotto questo profilo come le trasformazioni economiche abbiano agito da elemento forte di trasformazione della professione giuridica."" -
Stato e mercato nella Seconda Repubblica. Dalle privatizzazioni alla crisi finanziaria
L'Italia ha portato avanti, negli anni Novanta, un piano di privatizzazioni secondo solo all'Inghilterra ed ha affidato la regolazione di molti settori ad autorità indipendenti dalla politica. Un cambiamento radicale del ruolo dello Stato nell'economia, enfatizzato facendo riferimento a una nuova costituzione economica. A distanza di quindici anni non è facile fare il punto della situazione perché il settore pubblico continua a offrire ai consumatori carburante ed elettricità, oltre che servizi postali e di trasporto; lo Stato continua a occuparsi di infrastrutture, di incentivi all'innovazione e alle energie rinnovabili. Dunque l'attuale sistema di governo si è assestato su un equilibrio che è ben lontano da quello a cui si ambiva: l'assetto regolatorio è incompleto, alcune società pubbliche sono gestite secondo una logica meramente privatistica, altre sono abbandonate alle loro inefficienze e persistono rendite significative. Un quadro in larga misura sconfortante che stride con l'idea che il nuovo assetto di governo dell'economia avrebbe permesso di liberare l'Italia da lacci e lacciuoli sprigionando energie positive per la crescita del paese. -
Poliarchia e bene comune. Chiesa, economia e politica per la crescita dell'Umbria
I saggi contenuti nel volume ripercorrono, da diverse prospettive disciplinari i tratti essenziali del modello Umbria e ne confrontano le caratteristiche e gli esiti con le istanze del bene comune. Un bene comune letto alla luce del pensiero sociale cristiano e degli elementi condensatisi nella ricezione del Concilio Vaticano II. Dai temi indagati - il quadro strutturale dell'economia regionale, la situazione del mercato del lavoro, l'assetto delle forme giuridiche del governo regionale, i modelli istituzionali del cattolicesimo umbro contemporaneo - emerge un ritratto non consueto dell'Umbria, nel quale accanto agli elementi di stabilità si scorgono i segni di un processo di declino e di allontanamento dagli standard delle aree più sviluppate del paese, che impone un nuovo giudizio sulla storia del regionalismo umbro. La riproposizione di un regionalismo governato da una nuova quanto impossibile centralità della politica non sarebbe oggi in grado di invertire questo processo. Il rimedio sta piuttosto nella valorizzazione di una lettura pluralista, poliarchica, della società regionale, nella quale, nel riconoscimento della centralità della crescita economica, ciascuna istituzione sociale - imprese, università, famiglie, comunità religiose, organizzazioni di governo, partiti politici, sindacati - senza pretese di supremazia concorra, secondo la propria specifica funzione e nel sentimento di una comune responsabilità, al perseguimento del bene comune. -
In nome del popolo italiano. Storie di una malavita
"Era il giorno 30/7 del 1949 alle ore dodici fra le baracche del rione Mandrione Acquedotto Felice nascevo io in qualche modo anchio avevo come Gesù il bue e lasinello il bue una puttana del vicino Mandrione e lasinello, Agostino un ladro"""". Inizia così, in modo tenero e insieme sfrontato, l'autobiografia di Claudio Foschini, ladro, rapinatore, bandito e coatto. Claudio la scrive dal carcere romano di Rebibbia, uno dei tanti da cui entra ed esce in una vita da recidivo, e la spedisce all'Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano. E se come bandito non ha avuto grande fortuna, come scrittore rivela un talento straordinario, e vince il Premio Pieve. Ha scritto con furia, undici bloc notes fitti in sette mesi, in cui racconta un'esistenza che pare un piano inclinato: la nascita nella più degradata periferia romana, la miseria, l'apprendistato fin dall'infanzia come borseggiatore sulla linea 64, e poi i furti in appartamento, le rapine, la droga. Una """"malavita"""", appunto, riscattata in parte dalla scelta di non sporcarsi mai le mani con l'omicidio e con lo spaccio. Quando va bene ci sono le fuoriserie, i night, le donne, quando va male c'è la galera e dopo, di nuovo, la necessità di procurarsi in qualunque modo del denaro. Una spirale che cresce fino al tragico epilogo, consumato in una mattina di maggio del 2010, quando Claudio viene ucciso da una guardia giurata mentre cerca di rapinare una tabaccheria. Prefazioni di Giancarlo De Cataldo e Saverio Tutino." -
Diritto di welfare. Manuale di cittadidananza e istituzioni sociali
II volume, terzo della collana del Laboratorio WISS, è frutto di un confronto multidisciplinare svoltosi nell'arco di più di un anno fra giuristi, economisti, sociologi ed esperti di politiche comunitarie impegnati a vario titolo nel welfare. Esso si propone in primo luogo di offrire agli operatori del diritto - funzionari pubblici, magistrati, avvocati - una base ""giuridicamente riconoscibile"""" degli elementi del sistema di welfare, dato che nel quadro di questo sistema essi sempre più sono chiamati ad operare. Il lavoro si propone inoltre di riaffermare, in un momento in cui la crisi economica e finanziaria mette in discussione o a rischio molti aspetti del welfare, i principi e i valori sociali del sistema costituzionale italiano, e l'intangibilità dei diritti sociali che su quei principi e valori si fondano. Tre sono le parti in cui la ricerca si articola: globalizzazione ed europeizzazione; le istituzioni del welfare; l'effettività dei diritti sociali nella crisi del welfare. Al loro interno viene dedicata speciale attenzione a temi e questioni di perdurante attualità, quali i livelli essenziali delle prestazioni, la normazione del terzo settore, le ricadute del federalismo sul welfare, il diritto dei migranti."" -
Da Euclide a Gödel
Fra le maggiori acquisizioni scientifiche del XX secolo, insieme alla teoria della relatività, all'invenzione del computer, alla scoperta del DNA, i teoremi di Gödel sono la risposta della civiltà contemporanea alla domanda perenne sullo statuto della matematica. Oggi i teoremi di Gödel, che hanno raggiunto il largo pubblico e sono diventati un argomento nelle dispute sulla mente, vengono letti non come teoremi di matematica, ma come affermazioni sulla natura umana, o sulle nostre capacità cognitive. In modo accessibile ed esauriente il volume illustra la scoperta gödeliana rintracciandone il sostrato filosofico. -
Un' economia di famiglia. Strategie patrimoniali e di prestigio sociale degli Aldrovandi di Bologna (secoli XVII-XVIII)
La famiglia aristocratica offre un punto di vista privilegiato allo storico, che attraverso le vicende della casata, e dei molteplici rapporti sociali ed economici di cui la stessa è catalizzatore e centro, ottiene un'immagine del più ampio contesto in cui essa si muove. In questo senso, la storia degli Aldrovandi di Bologna tra Seicento e Settecento costituisce un case study di notevole interesse, consentendo di delineare un quadro importante sia dell'economia cittadina del tempo, sia delle dinamiche che guidavano l'operato e le alleanze del ceto patrizio cittadino. Per quanto riguarda le dinamiche della famiglia in sé, poiché la definizione usuale di famiglia - intesa come gruppo di persone legate da parentela, residenti nello stesso luogo e dedite ad attività comuni - appare per le famiglie aristocratiche decisamente limitata, l'indagine rileva come anche nella famiglia Aldrovandi le forme di solidarietà e cooperazione parentale si estendano al di là del nucleo principale e più ristretto, per allargarsi ad una cerchia ben più ampia, quella dei legami familiari creati attraverso i matrimoni. Per questa via, infatti, le famiglie aristocratiche più delle altre instaurano rapporti e legami di estrema complessità, che incidono sulla struttura stessa del patrimonio: la commistione fra legami di sangue o di affinità e legami patrimoniali è in queste famiglie una costante. -
La modernità e i mondi cristiani
Il volume raccoglie contributi di storici, filosofi, sociologi, sul rapporto fra le diverse Chiese cristiane (ortodosse, cattoliche, protestanti) ed i fenomeni della modernità: modernità che viene semplicemente e limpidamente qui intesa secondo il significato più diffuso nella cultura comune, come il ""nuovo, in tutte le sue forme"""". Con taglio comparativo, il volume descrive scenari diversi, passando dall'Europa occidentale a quella orientale, dall'Africa all'America Latina. E se a titolo di ampia sintesi si può osservare che i protestanti in genere hanno stretto alleanza con la modernità mentre i cattolici e gli ortodossi l'hanno spesso fronteggiata con apprensione, nella preoccupazione di perdere o diluire la propria identità, emerge comunque, poi, nella concretezza, una grande varietà di approcci: per cui, secondo le circostanze, la modernità viene benedetta o esecrata, amata o rigettata, ma anche equilibratamente distinta nei suoi aspetti ora positivi ora negativi. Da segnalare l'originalità dell'oggetto e del taglio della ricerca: i """"mondi cristiani"""", e dunque le tre grandi comunità dei seguaci di Cristo; e all'interno di esse, ancora, approcci ulteriormente differenziati, in relazione alla varietà dei tempi, dei luoghi, delle sensibilità. """"Mondi cristiani"""", e non già un cristianesimo monolitico: perché la relazione fra cristianesimo e modernità si declina tutt'altro che al singolare."" -
Testi e memoria. Semiotica e costruzione politica dei fatti
I saggi contenuti nel volume, di ispirazione semiotica, affrontano il tema della memoria come pretesa rievocazione di fatti obiettivi. Ma i fatti - nella lettura disciplinare che ne offre il volume - non sono da ritenersi qualcosa di dato, conchiuso, oggettivo: sono piuttosto il risultato di una costruzione a forte valenza politica. Le tematiche della memoria vengono affrontate su base ""testuale"""", dove il termine """"testo"""" è da intendersi in una accezione allargata. Testo è - nel linguaggio della disciplina specialistica di cui qui si tratta - non solo il documento, come nel linguaggio comune: testo (avendo riguardo ai casi studio e ai contributi contenuti nel volume) è anche un museo, o il corpo del leader carismatico. Così, fra i casi studio presentati vi è quello del museo cambogiano di Tuoi Sleng, a Phnom Penh, dedicato alla memoria degli eccidi compiuti durante la dittatura dei Khmer Rossi nella seconda metà degli anni Settanta: museo allestito nel più grande centro di detenzione e sterminio del regime di Poi Pot, il famigerato S-21. Attraverso l'allestimento museale, di forte impatto emotivo e tale da suscitare l'empatia del visitatore per le atroci sofferenze che vennero inflitte in quel luogo, gli eccidi compiuti dai Khmer Rossi vengono al visitatore narrati in un modo più emotivo che cognitivo - che è funzionale alla ricostruzione politica della Cambogia attuale, in cui resta non compiuta l'individuazione delle cause e responsabilità di quei terribili eventi."" -
Lo Stato costituzionale. La dimensione nazionale e la prospettiva internazionale
I saggi qui raccolti affrontano una serie di temi legati alla nascita e allo sviluppo dello Stato costituzionale, inteso come il prodotto più avanzato del costituzionalismo moderno. A questo filone di studi, Enzo Cheli ha dedicato gran parte del proprio impegno di ricerca nel corso della sua carriera scientifica e nello svolgimento dei numerosi e prestigiosi incarichi istituzionali da lui ricoperti. Gli autori intendono così esprimere la loro riconoscenza nei confronti di uno studioso di altissimo livello, da cui hanno raccolto spunti e suggerimenti fondamentali. -
La repubblica dei media. L'Italia dal politichese alla politica iperreale
Perché, se la televisione è così potente, Berlusconi si è premurato di avere dei giornali che lo fiancheggino, e mostra di sapersene servire contro i suoi avversari? E perché Massimo D'Alema dice di preferire la televisione, con cui si parla a tutti, mentre la sua influenza sugli affari politici è dovuta soprattutto a messaggi in chiave affidati ai giornali, di cui pochi possono cogliere pienamente le implicazioni? Dal 18 aprile 1948 ad oggi spettacolarizzazione della politica e messaggi in politichese rappresentano le due facce della democrazia in Italia, dando luogo a fasi alterne e a volte combinandosi tra loro. Nella Repubblica dei partiti i ""messaggi di fumo"""" di Aldo Moro e il suo lessico fatto di """"convergenze parallele"""" e """"strategie dell'attenzione"""" risultavano funzionali per evitare tensioni politiche e sociali. Negli anni Ottanta al pubblico di massa, passivo e indifferenziato, si sostituì un'audience segmentata e mobile. Ciò ha aperto la strada alla politica pop e a Berlusconi, che servendosi degli effetti di iperrealtà generati dai media si accaparra il consenso con annunci clamorosi e promesse ottimistiche spesso non mantenute. Ma con la crisi economica il pendolo torna ad oscillare. Dalla Repubblica dei media si tornerà indietro alla Repubblica dei partiti e ai suoi rituali?"" -
I trattatisti spagnoli del diritto delle genti
Il volume presenta un'antologia di testi sin qui inediti in lingua italiana. Si tratta di scritti del XVI secolo, opera dei trattatisti spagnoli di diritto delle genti, l'antecedente dell'odierno diritto internazionale: Bartolomé de Las Casas, Juan Luis Vives, Juan Roa Dàvila, Francisco Suàrez, Luis de Leon, Juan Ginés de Sepùlveda, Martin de Azpilcueta. Voci di prestigio che intervennero nel dibattito sulla conquista spagnola del Nuovo Mondo, sulla sua legittimità, sui modi della amministrazione spagnola in quei lontani territori, e sui rapporti fra i colonizzatori e le popolazioni locali. A fronte di chi, come Ginés de Sepùlveda, teorizzò una congenita inferiorità degli indios - idolatri, peccatori contro natura, autori di sacrifici umani e dunque la necessità del loro assoggettamento, una ""guerra giusta"""" al fine di convertirli alla vera fede, sta la voce di chi, come il domenicano Bartolomé de Las Casas, si schiera a favore dei diritti degli indigeni, condannando senza eccezioni il colonialismo e l'espansionismo europeo, e l'uso della violenza e della forza come metodo di evangelizzazione. La situazione ultramarina arriverà a sollevare dubbi di coscienza persino nello stesso Carlo V, che convocherà, per risolvere la questione, la Giunta di Valladolid del 1550. In esito alla quale, se l'imperatore sembra in coscienza propendere per le tesi di Las Casas, resta il fatto che la ragion di Stato continuerà a seguire altre vie."" -
La costituzione economica cinese
Nell'era delle comunicazioni globali, il fenomeno della circolazione dei modelli giuridici sembra abbia in parte superato la dinamica esportazione/importazione per intraprendere nuovi percorsi di ""dialogo"""" tra sistemi giuridici. Tale dialogo si avvale di tecniche e strumenti, di luoghi e di linguaggi appropriati. Il risultato cui si assiste sempre più frequentemente è l'ibridazione dei modelli giuridici, cioè la capacità dei sistemi di recepire e fare propri elementi di altri sistemi in conseguenza di un dialogo avviato e condotto sulla base di un """"linguaggio"""" comune, o apparentemente tale, e di """"luoghi"""" di compartecipazione alla governance sovranazionale o transnazionale. Tra i protagonisti di questo fenomeno, la Cina appare come uno dei casi di studio più complessi e al tempo stesso più significativi nello scenario degli ordinamenti costituzionali. Il dialogo tra il sistema giuridico cinese e i sistemi giuridici di matrice occidentale si è andato evolvendo soprattutto a partire dall'era di Deng Xiaoping, che sostenne e affermò il socialismo del libero mercato nel quadro della costituzione economica cinese. Ciò che si offre agli occhi degli osservatori è che vent'anni di riforme economiche e legislative hanno dato alla Cina un sistema che appare ispirato a modelli diffusi nei paesi occidentali."" -
Trieste multiculturale. Comunità e linguaggi di integrazione
Trieste, divenuta porto franco nel 1719, rappresenta, per la collocazione geografica e la sua storia, un luogo di incontro di culture e di interazione di linguaggi diversi. Questa sua peculiarità è visibile nelle tracce che scrittori e poeti, provenienti da paesi diversi, hanno lasciato, da Joyce a Rilke, da Verne a Morris. Ma in che modo tale carattere si riflette sulle comunità che vivono nel territorio di Trieste, ed anche in un'area più vasta che ricomprende l'Austria, la Slovenia e la Croazia? Frutto di ricerche condotte da un gruppo di studiosi e giovani ricercatori dell'Università di Trieste, il volume analizza, da punti di vista diversi (storico, filosofico e giuridico), come - in un contesto così particolare e denso di ""passato"""" - le istituzioni possono dialogare e interagire con le """"minoranze"""" presenti sul territorio. La ricerca dedica particolare attenzione alle comunità islamica, cinese e sinti. L'opera è divisa in tre parti, dedicate rispettivamente ai linguaggi, alle esperienze nell'area macroregionale e, infine, agli strumenti e ai metodi di integrazione multiculturale. In questa terza prospettiva, sulla base di altre esperienze note (Francoforte, Londra), il volume presenta alcune ipotesi di studio per un modello """"Trieste"""" di integrazione multiculturale.""