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Il decennio rosso. Contestazione sociale e conflitto politico in Germania e in Italia negli anni Sessanta e Settanta
Il 1968: nessun'altra data della storia recente riesce a sollevare ancor oggi, nell'Europa sia occidentale che orientale, emozioni così intense, dibattiti così accesi. Ciò vale in particolar modo per l'Italia e la Germania, dove sin dalla seconda metà degli anni Sessanta governi, partiti, assetti politici ed istituzionali si trovarono di fronte a proteste sociali e politiche il cui decorso fu inizialmente pacifico, ma che in seguito, dopo i mesi ""caldi"""" dell'anno 1968, conobbero una escalation in forme sempre più violente. Vennero così alla luce i profondi deficit di legittimazione presenti anche nelle democrazie parlamentari, in particolare in quelle che erano emerse da un passato fascista, come la Germania e l'Italia. Proprio in riferimento a questi due paesi il volume si propone di mettere a fuoco circostanze, cause e conseguenze della protesta sociale e della violenza politica. Il libro inoltre, indagando le cause delle proteste di massa in entrambi i paesi e i possibili motivi della loro degenerazione violenta, apre nuove prospettive per una storia comparata del terrorismo dì sinistra nelle due democrazie post-fasciste e presenta prime riflessioni su fenomeni di influenza e transfer reciproci."" -
Il governo delle Regioni: sistemi politici, amministrazioni, autonomie speciali
Sulla riforma regionale è in corso un dibattito acceso. Da molte parti si chiede un ripensamento radicale. Una riflessione seria non può che partire, tuttavia, da un'analisi approfondita della realtà, dell'esperienza regionale e dei suoi risultati. Anzi delle esperienze regionali, dal momento che alle autonomie regionali si chiedeva, innanzitutto, di identificare assetti, prestazioni e servizi adeguati alle diverse realtà territoriali e dunque opportunamente differenziati. Nel sistema costituzionale italiano, differenziazioni di fondo negli assetti emergono con nettezza sin dalle origini, a partire dalla distinzione tra Regioni a statuto speciale e Regioni a statuto ordinario; accentuandosi poi con l'apertura, nel 1999, ad un'autonomia che consente di declinare variamente la stessa forma di governo, la struttura degli organi, i sistemi elettorali. La ricerca svolta da Astrid induce a riflessioni di fondo sugli assetti dei governi e delle amministrazioni regionali, sui sistemi politici che si sono affermati nelle varie realtà, sui caratteri degli apparati amministrativi e sul loro rendimento in termini di rappresentatività democratica, qualità dei servizi ai cittadini, trasparenza delle gestioni. Così come sulle ragioni e sull'attualità della maggiore differenziazione introdotta nel sistema dalla stessa Assemblea Costituente, quella tra Regioni di diritto comune e Regioni ad autonomia speciale. -
Thomas Mann tra etica e politica
Frutto della collaborazione di insigni studiosi italiani e tedeschi, il volume affronta lo studio di Thomas Mann con l'obiettivo di mettere in rilievo le strette e complesse interconnessioni esistenti, nel grande scrittore lubecchese, fra dimensione letteraria e riflessione storica, politica e filosofica. Il testo è articolato in quattro sezioni: Politica, Mito, Etica, Arte. Al loro interno gli autori, provenienti da discipline diverse, analizzano snodi centrali dell'esperienza e della produzione di Thomas Mann, dalle talora sorprendenti svolte politiche alle immersioni ambiziose nel passato lontanissimo, dalle trasformazioni etiche dei personaggi, interpretabili anche come studio e laboratorio delle personali sue evoluzioni, alle operazioni complesse su arti quali la musica, utilizzata come chiave di espressione e interpretazione di fondamentali processi politici e storici. A emergerne, è la figura di un consapevolissimo e problematico interprete della crisi della spiritualità novecentesca. Ma non solo. Perché Thomas Mann è il ""cercatore"""" nel campo dell'umano, di cui scruta anche i recessi più oscuri, nella prospettiva, però, di un nuovo umanesimo."" -
Partite IVA. Il lavoro autonomo nella crisi italiana
Benché un quarto dell'occupazione italiana sia composto da lavoratori autonomi, questi sono rimasti a lungo celati da un involucro opaco, protetti da una cortina di tolleranza verso l'evasione fiscale e di sostegni particolaristici. Con la Seconda Repubblica la situazione è cambiata. A commercianti, artigiani e liberi professionisti tradizionali si sono affiancati i nuovi protagonisti del terziario avanzatogli intermediari commerciali e finanziari, la seconda generazione dei piccoli imprenditori, i lavoratori a progetto. E se negli ultimi vent'anni una parte consistente degli autonomi ha visto crescere il proprio reddito rispetto a quello dei lavoratori dipendenti, un'altra parte è invece retrocessa e oggi risulta particolarmente esposta al rischio di fallimento e disoccupazione. Il popolo delle partite Iva si divarica e si frantuma, liberando in questa metamorfosi nuove energie e capacità, ma anche ansie e frustrazioni potenzialmente esplosive. Chi lo ascolterà e gli darà voce? -
La crisi dell'Europa
"Mai più"""": il processo di unificazione europea dopo la seconda guerra mondiale aveva un obiettivo semplice, trasformare i nemici in vicini di casa. Ora che questo miracolo si è compiuto, la ricerca della pace non sembra più in grado di mobilitare i popoli europei. C'è un bisogno impellente di nuove fondamenta, perché in questo momento nell'Unione si sovrappongono tre diversi processi distruttivi che si rafforzano l'un l'altro: xenofobia, islamofobia e ostilità nei confronti dell'Europa. La malattia non è la crisi dell'euro. E non è nemmeno la scarsa volontà di rafforzare l'unione politica o l'assenza di un movimento civico comune. Tutti questi sono soltanto sintomi. È il grande traguardo degli """"Stati Uniti d'Europa"""" che rende i suoi stati membri dei rivali, capaci di mettere in dubbio il reciproco diritto all'esistenza. Fino a quando l'alternativa sarà tra Europa e Stati nazione, senza la possibilità di una terza via, il solo pronunciare la parola """"Europa"""" suonerà come una minaccia e scatenerà paure ataviche." -
Le immunità penali della politica
Nel volume, che trae origine dal convegno organizzato dal Centro Studi Giuridici e Politici della Regione Umbria nel novembre 2010 a Perugia, studiosi italiani di diverse discipline giuridiche affrontano i vari profili, costituzionali, penali, processuali, che caratterizzano le immunità degli organi titolari di potere politico in Italia: Presidente della Repubblica, parlamentari, Presidente del Consiglio e ministri, consiglieri regionali. A loro volta tre importanti costituzionalisti europei analizzano il sistema delle immunità penali della politica vigente in Francia, Germania e Spagna. Ne emerge un quadro variegato, nel quale comunque le immunità si configurano come prerogative funzionali e non come privilegi personali, anche se non sono mancate normative volte ad introdurre condizioni di privilegio, in Francia per il Presidente della Repubblica con legge costituzionale, in Italia per varie alte cariche dello Stato fra cui in particolare quella del Presidente del Consiglio dei ministri, con leggi ordinarie dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale. -
La metamorfosi del «modello emiliano». L'Emilia-Romagna e i distretti industriali che cambiano
"C'è stato un periodo irripetibile in cui da Piacenza a Rimini una moltitudine di cristiani ha costruito il modello emiliano. Naturalmente non sapevano neppure che cosa fosse, il modello poi divenuto così celebre"""". Così scriveva Edmondo Berselli nel suo """"Quel gran pezzo dell'Emilia"""". Alle dinamiche dell'economia reale si accompagnò un notevole sforzo di interpretazione, che possiamo collocare nell'arco temporale compreso fra i due celebri lavori di Romano Prodi (""""Modello di sviluppo di un settore in rapida crescita: l'industria della ceramica per l'edilizia"""", 1966) e Sebastiano Brusco (""""The Emilian model: productive decentralisation and social integration"""", 1982). Dagli anni in cui il """"Modello"""" prendeva forma a oggi molte cose sono cambiate: pensiamo all'introduzione dell'euro e alla fine dell'epoca delle svalutazioni competitive; all'emergere dei """"Paesi BRIC""""; alle nuove vie e alle forme in continuo mutamento della globalizzazione. Poteva, dunque, un sistema economico regionale contraddistinto, ancor oggi in Europa, da una forte base manifatturiera e da una spiccata vocazione all'export restare immune dai cambiamenti indotti dalla nuova geografia economica internazionale? Al principio del XXI secolo, il tempo è sembrato propizio per riflettere su questi cambiamenti, capaci di configurare una vera e propria """"metamorfosi"""". Questo volume raccoglie i risultati di un vasto progetto ricerca condotto negli ultimi tre anni presso la Cattedra Jean Monnet in Economia e Politica." -
La linea spezzata. Corpo e mente nel «Tristram Shandy» di Sterne
Pubblicato in nove volumi tra il 1759 e il 1767, ""La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo"""", di Laurence Sterne, si annuncia sin dal titolo come una storia singolare. La storia, narrata in prima persona dal personaggio-protagonista, non di avventure ma di opinioni: la storia di ciò che Tristram pensa. Sul filo di quei pensieri, il testo sterniano sistematicamente infrange la linearità cronologica delle vicende presentate e scardina il primato dell'azione e la funzionalità del personaggio come agente della trama, affidando il suo effetto di autenticità non tanto al mondo raccontato, ma al processo di creazione di cui la pagina è testimone e prodotto, alla soggettività di colui che scrive colto nel momento in cui scrive. Un """"antiromanzo"""", un """"metaromanzo"""", soprattutto un capolavoro riconosciuto della letteratura umoristica, di cui questo saggio rilegge le strategie compositive, nello specchio di due categorie - il corpo e la mente e delle loro molteplici relazioni. Il """"Tristram Shandy"""" è qui interpretato come un'opera programmaticamente in bilico tra stabilità e instabilità, riflesso di un'ansia che comincia ad attraversare anche il secolo dei Lumi, mettendone in crisi le originarie ottimistiche certezze. A una realtà contemporanea sentita come minacciosa, Sterne risponde creando un universo di gesti e di parole in cui quella realtà, ridotta in frammenti, diviene nominabile, e controllabile, solo a patto di agire sui cardini dell'ambiguità."" -
«Priority setting» in sanità: l'esperienza del percorso scompenso cardiaco e diabete mellito di tipo 2
In sanità spesso si assiste ad un'allocazione sub-ottimale delle risorse disponibili, anche a fronte di una mancata responsabilizzazione dei professionisti sanitari rispetto alla spesa da essi stessi generata. Pur svolgendo il ruolo di decisori dei trattamenti da erogare, i professionisti sanitari sono spesso poco consapevoli dei costi connessi alle loro scelte e poco coinvolti nei processi decisionali relativi all'allocazione delle risorse. Il risultato è che ancora oggi si assiste a un vuoto di responsabilità sulla gestione delle priorità in sanità che determina una rilevante variabilità nei consumi e nei processi. Date queste premesse, appare evidente come siano sempre più necessari approcci e metodi in grado di aiutare professionisti e manager a utilizzare le risorse nel migliore modo possibile, attraverso processi di priority setting strutturati. Questo volume propone un metodo socio-tecnico a supporto del priority setting. Partendo da una panoramica internazionale sulla definizione delle priorità di intervento in sanità, il volume si focalizza sulle valutazioni economiche, approfondisce il metodo inglese Star ed il suo adattamento alla realtà toscana nei percorsi assistenziali dello scompenso cardiaco e del diabete di tipo 2. -
L' industria nei 150 anni dell'Unità d'Italia. Paradigmi e protagonisti
"L industria nei 150 anni dell'Unità d'Italia"""" è un tema cruciale sul quale la Fondazione Edison e l'Accademia Nazionale dei Lincei hanno promosso un convegno a Roma il 24 e 25 novembre 2011 per individuare quali siano stati i protagonisti e i paradigmi che hanno fatto dell'Italia uno dei più importanti paesi industrializzati al mondo. Nello specifico il volume affronta la storia e il ruolo che nell'economia italiana hanno avuto settori cruciali come l'energia elettrica, gli idrocarburi, la chimica, la siderurgia, l'auto e, in generale, i principali comparti del made in Italy manifatturiero quali la meccanica, l'alimentare e la moda, nonché il design. In molti di questi settori l'Italia ha conseguito successi internazionali anche se, in alcuni, a una prima fase di importante sviluppo è seguito un declino che ha danneggiato la competitività complessiva del sistema economico italiano. Per questo dall'analisi si possono ricavare indicazioni su quali siano le politiche necessarie per far crescere la nostra competitività. Storia, attività e politica sono le tre direttrici di questo volume che si colloca opportunamente nelle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia mostrando come anche l'industria abbia svolto un ruolo di notevole rilevanza." -
Il lavoro e l'ingegno. Confcooperative: premesse, costituzione, rinascita
Il titolo di questo volume è tratto da un'affermazione di Ercole Chiri, primo segretario generale di Confcooperative, in apertura del primo Congresso dell'organizzazione tenutosi nel 1921: ""...secondo la nostra concezione sarà domani il capitale posto al servizio dell'ingegno e del lavoro"""". Questa è rimasta nel tempo la filosofia non solo della Confederazione delle cooperative di ispirazione cristiana, ma di tutto un ampio settore dell'economia italiana, premiato da successo e ormai prossimo alla condivisione anche pratica di questi valori fissati e periodicamente aggiornati dall'Alleanza Cooperativa Internazionale. In Alleanza delle Cooperative Italiane, infatti, le cooperative di matrice cattolica, quelle di tradizione socialista e quelle legate al mondo laico punteranno alla realizzazione dei valori di """"un'economia differente"""" nel difficile contesto della globalizzazione crescente. Il volume vuole però rilevare anche le specificità teoriche, organizzative e operative della cooperazione cristiana, prendendo le mosse dalle sue origini in Europa e in Italia, accompagnandone l'evoluzione, le battute d'arresto e l'espansione dall'ultimo Ottocento ad oggi."" -
Uscire dalla crisi. Politiche pubbliche e trasformazioni istituzionali
"Uscire dalla crisi"""" è diventato a tutte le latitudini l'imperativo dominante nel discorso pubblico. Questo libro analizza le risposte all'emergenza economico-finanziaria elaborate a livello statale e in sede sovranazionale. E si interroga sulle trasformazioni istituzionali determinate da tali risposte. Ogni grande crisi, infatti, ha un profondo impatto sul ruolo dello Stato e sull'organizzazione della società. Basti pensare a quanto accadde con il crollo di Wall Street nel 1929. Oggi, dopo il default di Lehman Brothers, sono cambiati i paradigmi dominanti negli ultimi vent'anni. Il fallimento del mercato su scala globale ha richiesto salvataggi pubblici e nuove regolazioni finanziarie. Si sono adottati programmi di stimolo all'economia e si sono allargate alcune protezioni sociali. La crisi del debito sovrano, tuttavia, ha colto molti paesi """"in mezzo al guado"""". Mentre la recessione era ancora in atto, hanno così cominciato a scarseggiare le risorse pubbliche necessarie a sostenere le politiche anticicliche. I governi sono stati anzi costretti a tagliare i programmi di spesa pubblica. A livello europeo, si sono introdotti vincoli fiscali più severi, insieme a meccanismi di assistenza finanziaria collettiva. In questo contesto, il ruolo delle istituzioni internazionali è stato potenziato, ma l'affermazione di un'efficace governance economica globale rimane ancora lontana." -
Finanza senza paracadute
"Le autorità di vigilanza si sono cullate nell'illusione che le regole già scritte fossero sufficienti e che i problemi potessero essere risolti dall'autoregolamentazione. Questo atteggiamento, alimentato dalla pressione delle lobby finanziarie, è stato il principale responsabile delle regole che non sono mai state scritte, il grande buco nero di questa crisi. Il nesso fra banche e politica era troppo forte perché la crisi, per quanto grave, potesse spezzarlo.""""" -
Parlerò solo di calcio
Un mondo che esclude i giovani talenti, inquinato dal potere mediatico e dalla corruzione, oberato dai debiti ""Lo sport più amato dagli italiani è una metafora di problemi più generali che affliggono l'Italia?"""" """"Risponderò come nei titoli di testa dei film: ogni riferimento a mali italici realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti al di fuori del mondo del calcio è da ritenersi puramente casuale. Oggi parlerò solo di calcio""""."" -
Distretti culturali. Dalla teoria alla pratica
In Italia il tema della valorizzazione dei beni culturali ha avuto un'evoluzione discontinua e laboriosa, limitando così il riconoscimento delle potenzialità delle risorse ambientali e culturali del paese. Le criticità che caratterizzano la gestione della cultura a livello nazionale si possono però affrontare con maggiori possibilità di successo attraverso i distretti culturali. Aree di rilevante interesse storico-culturale e paesaggistico, i distretti culturali rappresentano un esempio di sviluppo possibile grazie alla mobilitazione ed interazione di una pluralità di attori presenti nel territorio. Organizzazioni culturali, pubblica amministrazione, imprenditori e professionisti, integrando le rispettive funzioni e competenze, condividono strategie per valorizzare le risorse del territorio e generare nuove visioni di sviluppo economico e sociale. A partire dal 2005 la Fondazione Cariplo ha ideato e promosso un progetto finalizzato alla individuazione e creazione di distretti culturali sul territorio lombardo. Al progetto hanno preso parte esperti di economia, di diritto amministrativo, di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico che hanno collaborato con i territori coinvolti. Questo volume ci fornisce un racconto critico delle prime fasi di questa esperienza e ci propone un modello innovativo di intervento. -
Povero, onesto e gentiluomo. Un emigrante in Australia 1954-1961
A soli dodici anni, in un piccolo paese siciliano, Antonio lascia la scuola per contribuire al mantenimento della famiglia. Deve farlo, la famiglia è numerosa - sette figli - e la piccola ricchezza parentale se n'è andata: un discreto pezzetto di terra, a ripianare la perdita di un prestito fatto e non restituito, e una casa agricola e il bestiame perduti per l'esplosione di una polveriera americana in tempo di guerra. Inizia troppo presto, in età adolescenziale, la vita adulta di Sbirziola, e conosce povertà e sfruttamento: dall'apprendistato come barbiere al lavoro di saldatore, fino alle speranze trasformate in delusioni di un periodo trascorso a Genova, dove alterna lavori duri e saltuari tra edilizia e settore metalmeccanico. Nel 1961, le occupazioni precarie e i sacrifici costringono il ventenne Antonio a imbarcarsi verso l'Australia, in cerca di fortuna. E in Australia, la terra nuovissima, si apriranno per lui nuove prospettive: un lavoro, una famiglia, il sogno poi realizzato di una bella casa. Desideri e sogni prendono forma e nonostante le fatiche, le sconfitte, le delusioni ""La vita e bella di viverla e godersela, che la più bella cosa che abiamo, nel tempo che siamo in questo mondo"""". Prefazione di Antonio Gibelli."" -
Roma capitale. Percorsi storici e giuridici
Le recenti celebrazioni dell'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia hanno fornito l'occasione per ripercorrere, attraverso l'evocazione e l'analisi delle vicende più rilevanti della storia del nostro paese, le tappe del cammino di Roma capitale e per provare a capire perché né la Costituzione repubblicana né il legislatore ordinario abbiano sentito il bisogno di indicare nella città di Roma la capitale. Il lungo silenzio normativo è stato interrotto dapprima dalla riforma del titolo V del 2001, che ha imposto la scelta di Roma quale sede della capitale d'Italia riservando alla legge statale la disciplina del suo ordinamento, e, successivamente, dall'approvazione dell'art. 24 della I. 42/2009, che però ha semplicemente dettato i principi del regime transitorio a cui deve attenersi il legislatore delegato. Gli attesi decreti legislativi d'attuazione, nn. 156/10 e 61/12, hanno, poi, introdotto una disciplina incompleta, fonte di numerosi problemi giuridici. L'incertezza normativa spinge dunque a guardare oltre i nostri confini e a capire come gli altri paesi hanno definito ruolo e competenze delle proprie capitali: il volume analizza quindi i regimi adottati dalle più importanti capitali del mondo quali Washington, Parigi, Londra, Berlino, Vienna, Madrid, ecc., per comprendere meglio differenze e affinità e individuare possibili vie di ulteriore definizione delle prerogative, dei limiti e delle potenzialità della capitale d'Italia. -
Il Concilio in diretta. Il Vaticano II e la televisione tra partecipazione e informazione
L'11 ottobre 1962 si apre il concilio Vaticano II voluto da papa Giovanni XXIII. Le telecamere della Rai si accendono e parte la diretta, prima in eurovisione, poi in mondovisione. Si spegneranno solo tre anni dopo, nel 1965, a evento concluso. Il concilio, mai come ora, esce così dall'aula conciliare in San Pietro per entrare direttamente nei salotti delle case, nei cinema, nei bar. Nel secolo dei media, anche questa grande assise di vescovi convocati a Roma per un ""aggiornamento"""" della chiesa subisce la mediazione dei moderni mezzi di comunicazione. E quella Rai pedagogica e fanfaniana diretta da Ettore Bernabei, dopo essersi misurata con i media events grazie alle Olimpiadi romane del 1960, si fa trovare pronta, assumendo su di sé il compito di spiegare ai propri telespettatori cosa è un concilio e cosa si farà al concilio; stravolge il palinsesto con rubriche di approfondimento, programmi speciali, documentari, propone interviste, si avvale di storici della chiesa (tra cui Giuseppe Alberigo e Paolo Prodi), propone in prima serata le riflessioni dell'intellighenzia teologica d'oltralpe. I documenti conservati ora nell'Archivio delle Teche Rai diventano quindi rilevanti fonti storiografiche, alla pari dei documenti tradizionali, per osservare da un inedito punto di vista l'evento che più ha segnato la storia della chiesa dopo il concilio di Trento."" -
Lo spazio amministrativo europeo. Le pubbliche amministrazioni dopo il trattato di Lisbona
Il Trattato di Lisbona introduce importanti novità per la pubblica amministrazione in Europa: in particolare, la nuova competenza dell'Unione per il sostegno, coordinamento o completamento dell'azione degli Stati membri nel settore della cooperazione amministrativa (finalizzata a garantire una attuazione effettiva del diritto dell'Unione, migliorando l'efficacia delle amministrazioni degli Stati membri); nonché le nuove regole che presiedono all'amministrazione diretta dell'Unione. Nell'esercizio della nuova competenza in tema di cooperazione amministrativa, l'Unione non può sostituirsi agli Stati membri; ma, oltre a sostenerne l'azione, può coordinare e ""completare"""" le loro iniziative: sin dove? Domanda non da poco: la verifica sull'""""effettività"""" dell'attuazione da parte degli Stati membri darà all'Unione le stesse opportunità di """"intrusione"""" che si stanno manifestando nel campo del diritto processuale? La """"costituzionalizzazione"""" dell'amministrazione dell'Unione comporta il definitivo superamento del modello di esecuzione indiretta del diritto dell'Unione e favorisce l'ulteriore sviluppo dell'amministrazione congiunta con gli Stati? I principi che presiedono all'azione amministrativa dell'Unione sono i medesimi """"imposti"""" agli Stati membri o, in parte, diversi? A fronte di questo scenario europeo, come si pone il nostro ordinamento? Interrogativi, tutti, ai quali il volume intende offrire risposta, e proposte per una realtà ancora largamente in divenire."" -
Storia del Concilio Vaticano II. Vol. 2: La formazione della coscienza conciliare. Il primo periodo e la prima intersessione (Ottobre 1962-settembre 1963).
Il concilio Vaticano II, l'evento che ha plasmato la fisionomia del cattolicesimo di questo secolo e segnato l'intero ambito cristiano del pianeta, prima di questa opera non era affrontabile sulla base di una ricostruzione storica organica. La ""Storia del concilio Vaticano II"""", promossa dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e coordinata da Giuseppe Alberigo, costituisce la sintesi di un progetto internazionale che si avvale di una ricchissima base documentaria inedita e dell'apporto di autori di diversi ambienti, lingue e ambiti culturali. L'opera - pubblicata in sette lingue - si articola in cinque volumi e intende ricostruire la dialettica che ha animato l'assemblea nelle varie fasi. Se ne ripropone ora la riedizione italiana, arricchita da una nuova introduzione di Alberto Melloni, già curatore della precedente edizione (1995-2001), e da un apparato iconografico a cura di Federico Ruozzi. Già all'apertura dell'11 ottobre 1962, la vita della grande assemblea conciliare si caratterizza per i ritmi complessi, per l'accavallarsi di argomenti, istanze, sentimenti che percorrono l'assemblea plenaria, le commissioni, gli osservatori, i gruppi informali, le grandi residenze dei vescovi, i centri d'informazione, la stampa e l'opinione pubblica. Nel corso delle settimane che occupano questo primo periodo del concilio, chiusosi l'8 dicembre del 1962, vengono posti in discussione temi decisivi per il cattolicesimo contemporaneo.""