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Il commissario distrettuale nel Veneto asburgico. Un funzionario imperiale tra mediazione politica e controllo sociale (1819-1848)
Il volume analizza in modo ampio e approfondito una figura istituzionale che rivestì un ruolo di tutto rilievo nella realtà veneta durante il periodo della seconda amministrazione austriaca. Una figura, quella del commissario distrettuale, finora poco conosciuta, ma che per le mansioni affidatele, a partire dalla sua istituzione, nel 1819, si innervò significativamente nei meandri dei poteri locali, sviluppando un'essenziale funzione di raccordo con gli organi politici e di polizia ed esercitando anche compiti di vera e propria collaborazione con le autorità giudiziarie. Questo studio permette di cogliere da vicino la dimensione culturale e professionale degli uomini che nel corso di tre decenni vennero scelti per occupare tale carica, di illustrarne l'azione svolta nell'ambito dell'ordine pubblico e del controllo sociale e di verificare la sintonia della stessa con la complessiva strategia politica concepita da Vienna nei confronti dei diversi territori dell'Impero. -
Un nuovo diritto per la democrazia e lo sviluppo in Europa. L'Iniziativa dei Cittadini Europei (Ice)
Il volume analizza i problemi e gli strumenti della partecipazione politica dei cittadini in Europa, soffermandosi in particolare sul diritto di ""Iniziativa dei cittadini europei"""" (Ice): introdotto dal Trattato di Lisbona, l'Ice consente ai cittadini europei, raccogliendo un milione di firme in almeno sette paesi dell'Unione, di proporre un provvedimento legislativo alla Commissione. Una prima applicazione di questo strumento si è avuta per iniziativa dei federalisti europei nella presentazione della proposta di un """"Piano europeo straordinario per lo sviluppo sostenibile"""", volto ad affrontare la grave crisi economica e sociale in atto. I saggi raccolti nel volume, di autori di varia competenza disciplinare, esperienza e nazionalità, propongono una riflessione sia sui diritti di cittadinanza sia sui temi della crisi europea e sulle necessarie iniziative per il rilancio dello sviluppo dell'Europa. La documentazione informativa e operativa proposta in Appendice costituisce una sorta di manuale d'uso per il possibile e concreto utilizzo del nuovo diritto da parte dei cittadini europei e delle loro diverse espressioni associative."" -
Costituzione e lavoro oggi
Ha ancora senso oggi affermare che la Repubblica italiana è fondata sul lavoro? Riforme legislative e cambiamenti culturali hanno modificato questo assunto costituzionale? Sono gli interrogativi cui la ricerca qui proposta intende dare risposta. Alla luce delle più recenti vicende legate alle relazioni sindacali (vertenza Fiom-Fiat) e alla disciplina del rapporto di lavoro subordinato (riforma Fornero), gli autori, costituzionalisti e giuslavoristi, si sono confrontati sulla tenuta normativa delle disposizioni lavoristiche della Costituzione. In particolare si sono interrogati sulla natura del concetto di lavoro accolto dalla nostra Costituzione (quale componente di diritti ma anche di doveri) e sulle sue ricadute sul sistema delle relazioni sindacali, sulla disciplina del rapporto di lavoro subordinato (soprattutto in relazione all'entrata e all'uscita del lavoratore) e sul sistema delle fonti del diritto. -
L' impero dei viceré
Il libro ricostruisce ruolo, biografie politiche, modelli di governo, ideologie e pratiche del potere di viceré e governatori nell'intero sistema imperiale spagnolo moderno, tra sviluppo, apogeo e declino. Da Carlo V, al principio del Cinquecento, fino alla prima guerra di Successione, al principio del Settecento, l'istituzione vicereale fu infatti la vera cinghia di trasmissione fra il sovrano e i sudditi e assicurò la lunga durata del predominio spagnolo nel mondo europeo ed extraeuropeo. A tale catena di comando si deve il consolidamento dei tratti peculiari del sistema: l'unità religiosa e politica, l'ascesa di una regione-guida (la Castiglia), l'equilibrio difficile fra le direttrici unitarie del governo imperiale e i loro adattamenti territoriali. -
La transizione come problema storiografico. Le fasi critiche dello sviluppo della modernità (1494-1973)
Frutto della ricerca in corso presso l'istituto storico italo-germanico della Fondazione Bruno Kessler, il volume raccoglie contributi che si misurano sul problema di identificare cosa sia una ""transizione storica"""": come problema generale in sé e come susseguirsi nell'arco di un'epoca di """"momenti di passaggio"""" significativi. L'epoca storica con cui ci si misura è la """"modernità"""", il lungo arco temporale che va dall'affermarsi pieno dell'Umanesimo e della sua rivoluzione culturale sino alla crisi dei criteri portanti che l'avevano caratterizzata, periodo per il quale si inizia a parlare, più o meno a proposito, di una """"età postmoderna"""". Vengono così analizzati alcuni grandi nodi che hanno retto le """"risposte a sfida"""" a fronte dello sviluppo storico sul terreno delle istituzioni, dell'economia, della cultura, della religione, e le peculiarità dei tre momenti di passaggio che hanno connotato la modernità: l'età della Riforma protestante e cattolica, il passaggio fra XVIII e XIX secolo, la fase di stabilizzazione dissolutiva seguita alla conclusione della Seconda guerra mondiale."" -
Lavoro e diritti sociali nella crisi europea. Un confronto fra costituzionalisti e giuslavoristi
Il volume è frutto di una riflessione comune di giuslavoristi e costituzionalisti sulla costituzionalizzazione dei diritti sociali nell'Unione europea e sull'impatto della crisi economica e finanziaria. Con la crisi dei debiti sovrani e con le contromisure adottate dalle istituzioni finanziarie europee e dai governi, non solo l'esigibilità dei diritti sociali - per propria stessa natura ""finanziariamente condizionati"""" - ma la loro concreta collocazione nel quadro costituzionale multilivello sono state messe in discussione. Dal punto di vista dei costituzionalisti, grande è l'incertezza sulla tenuta dei diritti proclamati dalle Carte e forte la necessità di ripensare il rapporto fra diritti sociali e """"sostenibilità economica"""", a partire da una visione solidarista e post-liberista in grado di definire un nuovo orizzonte comune dei popoli europei. Dal punto di vista dei giuslavoristi, invece, i sistemi nazionali di diritto del lavoro e i rapporti collettivi di lavoro sono sottoposti a un'azione riequilibratrice diseguale e il rapporto fra diritti collettivi e mercato assume caratteri particolarmente controversi. Qualunque sia la risposta regolativa a livello nazionale o sovranazionale, è tempo di collocare la riscrittura delle regole, dei diritti del lavoro e dei doveri di solidarietà sociale all'interno di una teoria della giustizia sociale postacquisitiva e postdistributiva."" -
Quando manca il pane. Origini e cause della scarsità delle risorse alimentari in età moderna e contemporanea
Questo volume, che presenta i primi risultati di un progetto di ricerca sulla scarsità delle risorse nel lungo periodo, approfondisce diversi aspetti di un problema che ha afflitto e continua ad affliggere l'umanità (oggi in modo diverso rispetto al passato), in particolare se si allarga lo sguardo dalle grandi carestie alle crisi alimentari. La ricerca porta l'attenzione su temi non sempre adeguatamente valutati, a partire dalla considerazione che molto spesso la disponibilità o meno di risorse alimentari non dipende semplicemente da fattori climatico-naturali: la scarsità può dipendere, fra l'altro, dal fatto che sullo stesso bene di produzione Insistano più utilizzatori, con differenti finalità. E questo vale per la terra, dove il millenario confronto tra agricoltura e allevamento sottende la grande questione se il suolo debba servire a nutrire gli uomini o gli animali; come per l'acqua, che, ieri come oggi, deve soddisfare non solo i consumi umani, ma anche quelli agricoli e industriali. Un altro aspetto centrale è il rapporto tra istituzioni e situazioni di scarsità: presentando periodi ed esperienze molto diversi, il volume intende arricchire il quadro teorico e storiografico. Viene dunque mostrato come non sia possibile accontentarsi di approcci che, per quanto affascinanti, appaiono comunque troppo schematici e offrono potenti strumenti di spiegazione soprattutto, e forse soltanto, su un piano generale. -
L' Italia e la questione adriatica. Dibattiti parlamentari e panorama internazionale (1918-1926)
Marina Cattaruzza ricostruisce per la prima volta in maniera approfondita la politica estera italiana rispetto all'assetto del confine adriatico e il ruolo che tale questione ebbe nella crisi postbellica delle istituzioni liberali. La studiosa svolge un'analisi circostanziata dei dibattiti parlamentari relativi a tre grossi nodi della storia italiana del primo dopoguerra: il rientro da Parigi della delegazione italiana alla Conferenza della pace come reazione di protesta al ""manifesto"""" di Woodrow Wilson, nettamente contrario alle aspirazioni italiane sull'Adriatico orientale; la """"marcia su Fiume"""" di Gabriele D'Annunzio e dei suoi legionari e l'atteggiamento delle élite politiche italiane rispetto all'""""impresa fiumana""""; le trattative di pace, prima nell'ambito del """"Consiglio dei Quattro"""" e poi, direttamente, tra Italia e Jugoslavia, e la stipula del Trattato di Rapallo. Nell'ultimo capitolo è trattata la politica estera nei primi anni del regime fascista, in cui si ebbe un temporaneo avvicinamento tra Italia e Jugoslavia, in una linea di sostanziale continuità con la politica impostata dal Governo Giolitti-Sforza. I dibattiti parlamentari sono collocati costantemente nel più ampio panorama europeo, caratterizzato dalla fissazione di nuovi assetti confinari e dall'affermarsi di nuove realtà istituzionali sui territori degli imperi plurinazionali, dissonisi nel corso del conflitto mondiale."" -
Voto amaro. Disincanto e crisi economica nelle elezioni del 2013
Dovevano finalmente chiudere un ciclo vizioso e segnare un radicale rinnovamento. Non è stato così e le elezioni del febbraio 2013 hanno lasciato tutti con l'amaro in bocca. Certamente il Pd, vincitore designato e mancato, ma anche il Pdl, orfano di metà del proprio elettorato 2008. Certamente il nuovo centro montiano, rimasto ben al di sotto delle aspettative, ma anche Rivoluzione civile di Ingroia, rimasta addirittura fuori dal Parlamento. Certamente Lega e Sel, ridotte al ruolo di gregari nelle rispettive coalizioni, ma perfino l'M5S, protagonista di un successo tanto ampio da minacciarne paradossalmente la coesione. Soprattutto, l'ennesimo boccone amaro è stato ingoiato dal paese. Siamo così riusciti nel capolavoro di inventare un gioco in cui tutti perdono? Risponde Itanes, alla luce di quanto è successo qualche mese fa e potrebbe succedere tra qualche mese. -
Un' idea di laicità
Fra i molti effetti che ha prodotto, la globalizzazione ha anche moltiplicato e intensificato le domande sociali di identità rivolte al sistema politico democratico. Da più parti all'autorità politica si chiedono oggi comunità morali omogenee, immuni dalla diversità e dal pluralismo degli stili di vita. Questo ha finito con il mettere sotto pressione il carattere laico o neutrale delle istituzioni e delle norme pubbliche. Contro questo stato di cose prende adesso posizione Salvatore Veca, che pronuncia una difesa lucida e appassionata della laicità come virtù assoluta delle istituzioni e delle scelte pubbliche. -
Miti e ideologia nella politica estera Dc. Nazione, Europa e Comunità atlantica (1943-1954)
All'uscita dalla guerra e con il ritorno dell'Italia nel consesso delle nazioni democratiche entro i nuovi equilibri della guerra fredda, la Democrazia cristiana elaborò una propria visione dell'identità del paese e del suo ruolo internazionale. Questa originale ricerca approfondisce l'intenso lavoro di costruzione di miti politici e ideologie svolto dal gruppo dirigente Dc con l'obiettivo di contribuire a un ordine nazionale e internazionale cristianamente fondato. Partendo dalla tradizionale immagine dell'Italia nazione cattolica e mediterranea erede della civiltà latina, la Dc si spostò in quegli anni sul nascente ideale di una nuova patria europea e sull'appartenenza dell'Italia a una comunità atlantica, dove nell'antagonismo con l'Europa orientale comunista l'accento era posto sulla comune radice ""occidentale""""."" -
Università dentro e fuori
Il libro riunisce sia saggi di carattere storico sull'istituzione universitaria nel suo sviluppo nell'età medievale e moderna, sia saggi di intervento che riflettono l'impegno che, nei vari incarichi ricoperti (da direttore dell'Ufficio studi del Ministero della Pubblica istruzione a rettore dell'Università di Trento, da preside di Facoltà a direttore di Dipartimento) e come intellettuale pubblico, l'autore ha profuso a sostegno dell'università in una fase di trasformazione e forte crisi quale quella che essa ha vissuto negli scorsi decenni e tuttora vive. Un volume che sa legare l'approfondimento storico e la testimonianza personale in una visione unitaria dell'università come ""impero della conoscenza e della ricerca"""" indipendente da ogni altro potere."" -
Oltre la sfera pubblica. Lo spazio della politica nell'Europa moderna
La nascita dell'opinione pubblica è un aspetto fondamentale nello sviluppo della modernità occidentale; per la messa fuoco di questo tema ha avuto un ruolo decisivo l'opera di Jürgen Habermas sulla ""sfera pubblica"""" uscita cinquant'anni or sono. Con una serie di originali contributi storici, il presente volume rimodula la tematica habermasiana nella convinzione che, se l'opera di Habermas è da considerarsi superata, siano tuttavia ancora fondamentali gli interrogativi che essa poneva: come nasce e qual è il potere della discussione pubblica? Qual è la relazione del discorso politico pubblico con l'autorità? Come si definiscono il pubblico e gli spazi pubblici?"" -
Liberiamo la politica. Prima che sia troppo tardi
La politica italiana ha bisogno di un nuovo inizio, dopo essere rimasta bloccata per vent'anni, a destra e a sinistra, a causa di gruppi dirigenti invecchiati, screditati, più dediti all'autoconservazione che a salvare il Paese dal declino. Il cambiamento necessario non verrà dalla somma di speculari debolezze, né dall'antipolitica che le assedia, ma da una nuova generazione di leader e attivisti determinati a ridare dignità e forza alle istituzioni democratiche creando finalmente le premesse di una normale democrazia dell'alternanza. Con partiti non più drogati dal finanziamento pubblico o da quello privato di uno solo, aperti alla partecipazione, capaci di pensare e decidere in maniera plurale. Con un parlamento reso meno costoso e più forte dal superamento del bicameralismo, con meno chiacchiere in Transatlantico e più lavoro nelle commissioni, indennità trasparenti secondo standard europei, un sistema elettorale che consenta ai cittadini di scegliere i singoli parlamentari e il Primo ministro. Con leader posti effettivamente nelle condizioni di governare che dopo due o tre mandati al massimo vengono sostituiti. -
L' Europa in trappola. Riuscirà l'UE a superare la crisi?
Come uscire dalla crisi? Paradossalmente le soluzioni sono note e, in linea di principio, riconosciute da tutti: da un lato la mutualizzazione del debito, dall'altro una spinta alla competitività dei paesi periferici attraverso una riduzione del costo del lavoro. Entrambe misure ""inaccettabili"""" per gli elettori che, nei rispettivi paesi, dovrebbero approvarle. Un vicolo cieco? Forse no, se riuscissimo a trovare il senso di una solidarietà europea concepita come fare qualcosa non per il bene dell'altro, ma per il bene di tutti. Occorre costruire - nella cultura, nella società, nella politica - il soggetto di questo bene comune, questo """"noi europei"""" che ancora non siamo. Presentazione di Michele Salvati."" -
E l'uomo inventò i sapori. Storia naturale del gusto
Nella storia dell'umanità il senso del gusto si è progressivamente raffinato sino a diventare un ""sapere che gode e un piacere che conosce"""". Se è vero che tutti gli animali mangiano per sopravvivere, solo l'animale umano elabora l'atto alimentare come esperienza cognitiva e come linguaggio, fino a trasformarlo in oggetto dell'arte culinaria e delle scienze gastronomiche. Per queste ragioni """"saper gustare"""" è una prerogativa della nostra specie. A partire dai gusti delle scimmie e degli ominidi fino alla nascita della gastronomia come scienza, il libro ripercorre le avventure della facoltà gustativa umana mettendone in rilievo l'ineludibile portata corporea, simbolica ed emozionale."" -
L' Italia delle fabbriche. La parabola dell'industrialismo nel Novecento
Il libro disegna la parabola della cultura industriale italiana dagli albori negli anni dieci del Novecento a oggi. Sono esaminate la formazione della grande industria a inizio secolo e le posizioni che industriali e parti sindacali assunsero in merito al modello fordista americano e all'avvio della produzione di massa. È affrontato poi il momento d'oro dell'industrialismo italiano negli anni del boom, letto nell'azione di uomini come Adriano Olivetti, Vittorio Valletta, Enrico Mattei. È infine descritto il graduale sfaldamento dell'industrialismo novecentesco con i nuovi preoccupanti scenari aperti dalla globalizzazione e dalla crisi. -
I segreti di una vita sana e lunga. Salute e benessere oggi e domani
Tutti siamo, almeno in parte, responsabili della nostra salute e del nostro benessere futuro, che dipende anche dai comportamenti che adottiamo oggi. La salute è infatti un insieme di elementi che si evolvono e riproducono in un continuo rapporto tra ieri, oggi e domani, non solo sul piano psicologico, ma anche su quello strettamente biologico. In questo libro non si parla solo di attività fisica, di dieta e di qualità del sonno, elementi certo cruciali per il nostro star bene, ma anche di equilibrio psichico, di interesse per la vita e il futuro, di quella fase delicata per ogni individuo che è il pensionamento. L'intento è quello di renderci consapevoli di quali siano gli snodi fondamentali per attraversare al meglio tutte le fasi della vita. -
L' economia abruzzese nella crisi globale
Il volume analizza l'impatto della crisi sull'economia dell'Abruzzo da diversi punti di vista, con un'attenzione particolare agli aspetti finanziari e ai loro effetti sul settore produttivo e sulle piccole imprese. Sono inoltre oggetto di analisi l'impatto della crisi sulla realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona e di Europa 2020 sugli effetti dell'apertura internazionale dell'economia abruzzese, sull'attività di innovazione e brevettuale delle imprese, per finire con la disamina dell'evoluzione delle politiche passive e attive del lavoro in un quadro di grave difficoltà del mercato del lavoro, nazionale e regionale. Il volume, permette di leggere la realtà in modo più approfondito, aiutando il lettore a entrare nelle pieghe della crisi e a vedere esiti e sviluppi di decisioni politiche ed economiche. -
Lazzaro e il ricco Epulone. Metamorfosi di una parabola fra Quattro e Cinquecento
Nel Vangelo di Luca si narra di Lazzaro, un povero mendicante affamato e piagato alla porta di un ricco gaudente. La parabola ebbe grande fortuna nell'Italia e nell'Europa fra tardomedioevo e prima età moderna, grazie ai predicatori che ne fecero il loro cavallo di battaglia. Seguirne le metamorfosi - come fa questa documentata ricerca - significa pertanto approfondire i modi in cui una articolata comunicazione religiosa rappresentava la società del tempo, attraverso una serie di tematiche come le vesti, i segni del lusso, le regole della carità e la sfuggente identità del povero, la tensione fra ricchezza mondana e destino eterno, le strategie per coniugare denaro e salvezza, l'immaginario dell'aldilà.