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Patria e umanità. Il pacifismo democratico italiano dalla guerra di Libia alla nascita della Società delle Nazioni
Attraverso un'ampia documentazione, il libro ricostruisce la storia del pacifismo italiano di matrice radicale, repubblicana e liberale progressista, dalla nascita in Italia della prima associazione pacifista ""ufficiale"""", avvenuta nel 1885 a Torino, fino agli anni del primo dopoguerra. II lento, spesso faticoso, ma costante processo di crescita del movimento italiano per la pace, riconosciuto anche sul piano internazionale con l'assegnazione nel 1907 del premio Nobel per la pace a Ernesto Teodoro Moneta, fu interrotto dalla guerra di Libia, la quale provocò al suo interno una spaccatura fra coloro che approvavano l'impresa per considerazioni di natura nazional-patriottica e quanti l'avversavano con fermezza, giudicandola una pura guerra di conquista. La crisi d'identità del pacifismo democratico italiano fu aggravata dallo scoppio del primo conflitto mondiale, poiché finirono con l'aderire alla causa interventista non solo quei suoi rappresentanti che si erano espressi a favore della guerra italo-turca, ma quasi tutti quelli che l'avevano osteggiata. Non per questo i dirigenti del pacifismo borghese italiano che avevano fatto proprie le ragioni dell'interventismo democratico rinnegarono gli ideali pacifisti, prova ne sia che, sin dalle ultime settimane di guerra, si fecero paladini dei princìpi wilsoniani e della necessità di dar vita a una Società delle Nazioni."" -
Legge elettorale e riforma costituzionale: procedure parlamentari «sotto stress»
Ogni procedimento decisionale è sottoposto a qualche tipo di stress, più o meno intenso a seconda dei soggetti e degli interessi coinvolti. È il caso del procedimento decisionale politico-parlamentare, quando affronta temi cruciali quali i meccanismi di formazione della rappresentanza politica e il ruolo del Parlamento nel sistema costituzionale complessivo. Questo volume raccoglie le analisi di studiosi e funzionari sulle vicende parlamentari che hanno condotto all'approvazione di una nuova legge elettorale e di una revisione costituzionale del bicameralismo nella XVII legislatura. Il focus è la tenuta delle regole parlamentari, anche in vista delle loro trasformazioni a seguito di tali riforme, una volta pienamente operative. Lo stress a cui sono stati sottoposti i procedimenti parlamentari è stato notevole, non solo per la rilevanza degli oggetti in discussione, ma anche per la particolare condizione di svolgersi alla luce di regole datate e con un quadro politico in forte movimento, dopo lo stallo che ha fatto seguito alle elezioni del 2013. Le due parti del volume sono dedicate -rispettivamente - al procedimento di approvazione della legge n. 52 del 2015, che ha completamente riscritto la disciplina per l'elezione della Camera dei deputati, e a quello relativo al disegno di legge di revisione costituzionale (A.S. 1429, A.C. 2613). -
Il governo dell'acqua. Romagna Acque-Società delle Fonti dalle origini a oggi (1966-2016)
Da 50 anni Romagna Acque - Società delle Fonti è l'azienda pubblica che fornisce alla Romagna il bene primario per eccellenza: l'acqua. Questo volume ne ricostruisce la storia dagli albori alle sfide del terzo millennio, analizzando i passaggi chiave della ricerca dell'acqua in regione fin dalla fine dell'Ottocento. La costruzione da parte del Consorzio Acque per le Province di Forlì e Ravenna, nato nel 1966, della diga di Ridracoli, tenacemente perseguita nonostante le enormi difficoltà incontrate, è stata il primo passo per la realizzazione dell'Acquedotto di Romagna, che dalla fine degli anni Ottanta serve gran parte dei comuni del territorio. Negli anni 2000 Romagna Acque è divenuta anche Società delle Fonti, assumendo il ruolo di unico produttore di acqua potabile per uso civile sull'area di pertinenza. Una storia di successo, che è lo spunto per analizzare temi di vasta portata come il governo complessivo del territorio e delle risorse idriche, la capacità della classe politica locale di ""fare sistema"""" e di realizzare un'opera strategica per lo sviluppo della regione, in un continuo confronto sia con le istituzioni, la Regione Emilia-Romagna e lo Stato in primo luogo, sia con la società civile e le sue istanze, a partire da quelle legate alla sicurezza e alla tutela ambientale."" -
Che fine ha fatto il capitalismo italiano?
Che fine ha fatto il capitalismo italiano? La realtà industriale italiana presenta continuamente casi di imprese virtuose, che operano con successo sui mercati internazionali. Si tratta di imprese di taglia intermedia, che animano un'imprenditorialità vigorosa ma non hanno la forza di sostituirsi ai campioni del passato. Il libro invita a una riconsiderazione coraggiosa degli assetti imprenditoriali dell'Italia d'oggi e a una valutazione realistica del nostro potenziale economico e industriale. La sfera più propria del nostro paese secondo l'autore - è quella del mercato e non del capitalismo: alle sue reti lunghe occorre agganciarsi per non rinunciare a una prospettiva di sviluppo che possiamo ancora conseguire. -
Sul senso della vita
Basta un viaggio in un paese lontano, il contatto con persone che vivono in condizioni completamente diverse dalla nostra, l'incontro con una povertà che ci appare insuperabile o con un esempio di vita ascetica in un monastero remoto per mettere in crisi le nostre risposte a tutti quegli interrogativi che accompagnano da sempre la vita dell'uomo. Ma è alla dimensione trascendente che bisogna fatalmente guardare? Non secondo l'autore, che opta per una ricerca di tipo individuale e soggettivo, nella convinzione che ciascuno abbia il diritto di realizzare il proprio modo di dare un senso all'esistenza, ovviamente senza nel fare ciò danneggiare gli altri. -
Il principe per emblemi. Letteratura e immagini del politico tra Cinquecento e Seicento
“Il principe per emblemi” si propone di mostrare come il discorso politico, scaturito in Italia soprattutto dal confronto e dallo scontro con la lezione machiavelliana, sia stato tradotto nel linguaggio degli emblemi e delle imprese. Singolare ibrido tra parola e immagine, questo linguaggio ha dominato l'età manieristico-barocca, piegandosi duttilmente ai più diversi impieghi, tra i quali, appunto, quello di esprimere le prerogative del potere e riflettere su di esso. L'analisi di un vasto repertorio di opere emblematiche, oltre a rivelare un universo verbale e visivo di grande ricchezza, tende qui a costituire una sorta di vocabolario di base dei simboli politici. Il confronto delle differenti declinazioni di tali simboli, varianti nella diacronia e in relazione ai centri culturali e di potere che li hanno prodotti, permette anche di abbozzare uno spettro d'oscillazione dei relativi nuclei concettuali. Il libro, percorrendo un secolo di cultura italiana (dalla metà del Cinquecento a quella del Seicento circa) si sofferma su opere spesso semisconosciute ma tuttavia sempre significative, inserendole nel più vasto contesto storico e culturale che esse contribuiscono, a propria volta, a illuminare in modo parzialmente nuovo. Accanto a figure minori come Fabrizi, Capaccio e Casoni si incontrano così, alle prese con emblemi e politica, anche Bruno, Tasso, Marino e altri inopinati protagonisti. Nel corso dell'indagine si vedrà l'emblematica fuoriuscire via via dal perimetro ristretto della raccolta a tema e penetrare nei più diversi generi letterari, dal trattato alla tragedia, dal romanzo al poema: tutti i generi, insomma, che quell'epoca aveva investito del compito di parlare - tra l'altro - di politica. -
L' impero e la storia di Roma in Dante
Un solo impero universale è esistito e continua a esistere per Dante: quello di Roma, il cui passato glorioso costituisce un'evidente giustificazione e un modello imprescindibile per il presente. In questo volume Francesca Fontanella passa in rassegna il «Convivio», la «Monarchia», alcune delle «Epistole», e infine la «Commedia», per mostrare come Dante guardi alla storia di Roma proprio per ridefinire il ruolo dell'impero a lui contemporaneo. Una prospettiva che gli permette di entrare in sintonia con gli autori antichi (Cicerone, Virgilio, Livio), alla ricerca di quegli aspetti dell'impero romano che intendevano rispondere a esigenze e aspirazioni profondamente umane e quindi sempre attuali: quelle di una vita civile virtuosa nella quale l'autorità politica garantisca, tramite l'esercizio del diritto, la pace, la libertà e la giustizia. -
Poveri d'energia
Fra i diversi indicatori di deprivazione con cui si misura la povertà mondiale, due hanno a che fare con l'energia: 1,1 miliardi di persone non hanno accesso all'energia elettrica e 2,9 miliardi non possono cucinare e scaldarsi se non usando un fuoco aperto o mal protetto. Si tratta di un problema di disuguaglianza, di danno alla salute, di ostacolo allo sviluppo, di danno all'ambiente, di penalizzazione delle donne. Il libro fa il punto su questa emergenza, riconosciuta dalle Nazioni Unite nel 2015 con il Sustainable Development Goal numero 7: ""Assicurare l'accesso a sistemi di energia moderni, sostenibili, sicuri e a prezzi sopportabili per tutti""""."" -
Le crociate del Nord. Il Baltico e la frontiera cattolica (1100-1525)
A differenza di quelle condotte in Terrasanta, le crociate del Nord-Europa, intraprese tra il XII e il XVI secolo per convertire i territori dell'area baltica, non sono molto note. I Cavalieri Teutonici che ne furono protagonisti spinsero avanti la frontiera cattolica conquistando e cristianizzando vaste regioni, dalla Finlandia all'Estonia, alla Prussia, alla Lituania, alla Russia. Una espansione che, sotto il pretesto della conversione delle popolazioni pagane o ortodosse, mascherò aggressive mire colonialistiche. -
Venti anni di politica e amministrazione in Italia
Questo volume verifica, con indagini sul campo, dati e statistiche, lo stato di attuazione del principio di separazione tra politica e amministrazione in Italia, a vent'anni dalla sua introduzione. I risultati sono poco lusinghieri, perché la separazione tra politica e amministrazione e il ricorso a meccanismi di ""spoils system"""" hanno finito per «far corpo»: la politica ha spesso trovato conveniente assicurarsi un ambito libero delle proprie scelte; la dirigenza amministrativa è riuscita a consolidare la propria posizione, fino alla configurazione di una sostanziale inamovibilità. La legge n. 124 del 2015 contiene novità importanti, ma occorre riformare in modo radicale il sistema di reclutamento del personale superando le miopi politiche di blocco delle assunzioni e dei concorsi pubblici e la relativa formazione professionale, così come è indispensabile introdurre efficienti meccanismi di valutazione. Grazie alla ricchezza di dati e informazioni, questo libro offre un prezioso strumento per comprendere il funzionamento del sistema amministrativo italiano e le ragioni storiche delle sue disfunzioni."" -
Farmaci e psicoterapia. Infelici, tristi o depressi
Dopo il Prozac, la cosiddetta ""pillola della felicità"""", gli antidepressivi sono ormai giunti alla terza generazione. Ma nella gamma degli strumenti con cui si affronta oggi la malattia mentale, qual è la rilevanza degli psicofarmaci? Sono sempre e comunque efficaci? Il libro conduce il lettore lungo il percorso che dalla medicina antica porta alla nascita della medicina scientifica, illustrando il fenomeno della depressione in psichiatria, l'avvento della psicofarmacologia, con le sue luci ed ombre, sino alle più recenti esperienze di intervento psicoterapeutico in alternativa o in associazione con quello farmacoterapico."" -
Territori e potere. Un nuovo ruolo per gli Stati?
La pressione migratoria ha riportato al centro dell'attenzione il tema delle frontiere e dei confini, nonché dei diritti e della cittadinanza. Con questo paradosso: gli Stati nazione da un lato hanno ceduto parte della propria sovranità a organismi superiori, dall'altro difendono singolarmente il proprio territorio. Come si può configurare allora un nuovo ruolo dello Stato, in un contesto in cui i confini sono mobili e la cittadinanza non coincide più con quel blocco unico di diritti - civili, economico-sociali, politici - che la contraddistinguevano? -
La Gran Bretagna dopo la Brexit
La Brexit ha scoperchiato un vaso di Pandora, mettendo a nudo diverse tensioni nella democrazia britannica, e portando Theresa May a succedere a David Cameron a Downing Street. Il volume analizza l'esito e le implicazioni del referendum del giugno 2016 partendo da un focus approfondito sulle elezioni politiche britanniche del 2015. Quale significato hanno avuto la sconfitta laburista e il cambio di leadership da Ed Miliband a Jeremy Corbyn, oltre agli exploit dei nazionalisti scozzesi e dello UK Independence party per un sistema politico sempre più frammentato? In quale contesto si è svolto il negoziato di Cameron con l'Europa - che ha spaccato in due i conservatori - per arrivare al referendum? Come hanno reagito gli elettori fra timori di marginalizzazione e aspirazioni di recupero di sovranità? Quali scenari si prospettano ora per il paese verso l'Ue e sullo scacchiere internazionale? A questi ed altri interrogativi rispondono qui alcuni autorevoli scienziati politici italiani e britannici. -
La Lega delle autonomie 1916-2016. Cento anni di storia del riformismo per il governo locale
La Lega delle autonomie, fondata a Bologna nel 1916 come Lega dei comuni socialisti e ricostituita a Firenze nel 1947 come Lega dei comuni democratici nasce, come organizzazione collegata alla tradizione riformista, per affermare il ruolo delle istituzioni locali nella vita nazionale e per difendere gli amministratori dal potere centrale. La Lega è stata anche la rete attraverso la quale le autonomie locali hanno sostenuto progetti per lo sviluppo sia di servizi e assistenza, sia per la partecipazione dei cittadini al governo della cosa pubblica, locale e nazionale. Il fatto di associare Comuni, Province e, in seguito, Comunità montane e Regioni e la capacità di una lettura politica dei rapporti con il potere centrale ha favorito il ruolo di stimolo della Lega verso Governo e amministrazione nazionale e verso le altre organizzazioni delle autonomie. La sua storia è quella di un particolarissimo intreccio tra iniziative di carattere politico, istituzionale e amministrativo, una storia radicata nel socialismo di fine Ottocento di Andrea Costa, deputato e sindaco di Imola, affermata nel primo Novecento dai riformisti Emilio Caldara e Francesco Zanardi, sindaci di Milano e Bologna e da Giacomo Matteotti, deputato e amministratore locale. Una storia che nel periodo repubblicano si è personificata nei sindaci comunisti, socialisti, laici di grandi e piccole città ma anche nel contributo di giuristi ed esperti di alto livello sui temi della finanza locale, delle politiche sociali, dell'urbanistica e dell'amministrazione pubblica. -
I gesuiti e i papi
La Compagnia di Gesù nasceva nell'Europa lacerata dalle guerre e percorsa dal millenarismo, dal profetismo, dal radicalismo, scegliendo di porsi a fianco del papa per riconquistare i paesi passati al protestantesimo ed evangelizzare i mondi d'oltremare. Nonostante lo speciale voto di obbedienza circa missiones, che la fece rappresentare come l'esercito della Santa Sede, agguerrito e pronto ad andare ovunque ve ne fosse il bisogno, numerosi sono gli scontri nella storia tra i gesuiti e i papi. Un ordine religioso che nasceva mettendosi a servizio del pontefice ma che proprio da un papa (Clemente XIV, 1773) sarebbe stato soppresso con il pretesto che la sua presenza ostacolava la pace vera e durevole nella Chiesa. La Compagnia di Gesù avrebbe dunque dovuto smettere di esistere, ma continuò a vivere in pìccole enclaves europee e non. Di nuovo per volontà del capo della Chiesa l'ordine rinacque (Pio VII, 1814), pronto a rimettersi al fianco di Roma e a difenderne le posizioni più conservatrici, divenendo il simbolo della restaurazione in Europa e il principale ostacolo a ogni forma di incontro tra cultura cristiana e mondo moderno: la democrazia, il liberalismo, le nuove scoperte biologiche. Ancora una volta la Compagnia sarebbe diventata il centro capace di contenere intransigenti e moderati, intellettuali conservatori e moderni, evoluzionisti, e molti altri opposti, così com'era stato al momento della sua nascita e della sua storia di età moderna. E ancora una volta generando conflitti e conciliazioni, sopravvivenze e rinnovamenti della tradizione e dell'esperienza religiosa che alimentarono contrasti con il papato, particolarmente gravi ai tempi di Giovanni Paolo II. -
La riforma respinta (2014-2016). Riflessione sul d.d.l. costituzionale Renzi-Boschi
Il d.d.l. costituzionale Renzi-Boschi chiude una stagione che, per la sua durata, si fatica a definire ancora come di transizione. Tutte le questioni che per più di trentanni sono state al centro del dibattito pubblico sono state toccate dal legislatore costituzionale: la riforma del bicameralismo paritario, con le sue inevitabili connessioni con la legislazione elettorale e conseguenti ricadute sulla forma di governo parlamentare; l'organizzazione del sistema territoriale delle autonomie; il sistema delle garanzie costituzionali. Questo volume propone un'analisi dettagliata, da un'angolazione esclusivamente costituzionalistica; frutto di una rigorosa ricerca, è pensato per rispondere alle attese di chiarimento di quanti si appassionano al dibattito costituzionalistico, anche senza essere giuristi. -
Le fondazioni di origine bancaria verso l'autoriforma
Quale l'evoluzione delle fondazioni di origine bancaria a venticinque anni dalla Legge Amato? Quale la loro governance e quali i principi che presiedono alla loro azione? Quali le forme di cooperazione? Come rappresentano gli interessi delle comunità territoriali di riferimento? La recente stipulazione del Protocollo ACRI-Mef, alternativa negoziale ad un nuovo intervento del legislatore, apre ad un'ulteriore evoluzione il sistema delle fondazioni di origine bancaria. Le rafforza nella loro missione di ""soggetti dell'organizzazione delle libertà sociali"""", espressione del principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale, vocati al sostegno, in un momento di grave crisi della finanza pubblica, di iniziative di utilità sociale nei settori tradizionali dell'arte, della ricerca, della sanità, dell'istruzione, ma anche nelle nuove frontiere della solidarietà sociale. Le fondazioni oggi si legittimano nell'interpretazione dei bisogni, ma soprattutto, a fronte di domande crescenti e risorse calanti, nella trasparenza delle scelte, nell'efficacia degli interventi, nella rendicontazione del loro operato. I saggi raccolti in questo volume approfondiscono le problematiche, interpretative ed attuative, dell'autoriforma delle fondazioni di origine bancaria che il Protocollo ACRI-Mef ha inteso realizzare."" -
Aforismi e alfabeti
Il volume apre prospettive nuove e inedite non soltanto in Italia, combinando studi sul genere dell'aforisma e studi su una particolare variante della scrittura aforistico-saggistica costituita dagli ""alfabeti"""", """"abbecedari"""" e dizionarietti satirici. Nell'arco cronologico compreso fra i preludi a Lichtenberg e le riflessioni di Valerio Magrelli, il Novecento, che si profila come il secolo privilegiato, si rivela ricchissimo di sorprendenti """"dialoghi"""", cruciali nell'ottica di questo libro, programmaticamente dedicato ad autori europei ed extraeuropei. I tedeschi Rabener e Lichtenberg, lo svizzero-inglese Füssli/Fuseli, l'austriaco Franz Blei, il colombiano Nicolas Gómez Devila, il brasiliano Murilo Mendes, il belga Louis Scutenaire, il russo Dmitrij Alexandrovic Prigov, il polacco Czeslaw Milosz, il nigeriano Ben Okri, gli italiani Papini, Longanesi o Pitigrilli costituiscono, nel senso di Canetti, un'affascinante """"famiglia""""."" -
Il vero sovrano dell'Italia. L'istruzione degli adulti nell'Italia dell'Ottocento
Nel 1861 il 78 per cento della popolazione italiana di oltre sei anni era costituita da analfabeti. Nel 1911 era scesa al 46 per cento. Fra i protagonisti della lotta contro l'analfabetismo ci furono le scuole per gli adulti. Risalendo alla situazione ereditata dagli stati preunitari, l'autore illustra le iniziative adottate dal governo e da numerose istituzioni private per sviluppare il reticolo di scuole rivolte agli adulti, ai fanciulli che non potevano seguire i corsi regolari, ai carcerati, ai militari. Dopo le speranze suscitate da una prima impennata, negli ultimi decenni del secolo queste scuole declinarono, complice la cronica scarsità di risorse destinate all'istruzione. -
La forza delle incertezze. Dialoghi storiografici con Jacques Revel
"Perché semplificare quando si può complicare?"""". I testi che compongono questo volume dialogano con le proposte storiografiche di Jacques Revel. Prendendo sul serio il suo appello a preservare la complessità dell'oggetto di studio e a """"tentare l'esperienza"""", lasciano aperte più piste di lavoro, moltiplicano dubbi e domande. Come si possono integrare le diverse scale di analisi? Come si organizzano i rapporti tra individuo e gruppo nella costruzione del sociale? L'atto di fare storia è il risultato di una postura costruttivista dell'osservatore? Qual è la relazione tra forma e struttura? In un alternarsi di studi di casi e analisi metodologiche, autori appartenenti a generazioni diverse e provenienti da diverse tradizioni storiografiche raccolgono l'invito di Revel a mettere in discussione sicurezze troppo stabili, e a fare dell'incerto un punto di partenza, e di forza. Contribuendo così alla riflessione sulla storia intesa come scienza sociale, vale a dire su una storia che fa della società e del sociale il proprio oggetto."