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Felicità italiane. Un campionario filosofico
Questo non è l'ennesimo libro sulla felicità, completo - come tanti altri che affollano le librerie - di istruzioni per l'uso. Risultato di un lungo lavoro e di un'intensa discussione tra filosofi di diverse generazioni, non dà consigli per essere felici, né cerca di definire cosa sia la felicità. Si chiede invece dove la si cerca. In particolare, in quali ambiti la cercano gli italiani. In diciassette brevi saggi viene presentato un campionario, non esaustivo ma accuratamente selezionato, di ciò che oggi ci rende felici. Dall'amore alla religione, dalla moda alla politica, dal cibo allo smartphone, dalla casa agli psicofarmaci, per citare solo alcuni dei temi affrontati, il libro offre uno scenario prismatico delle nostre aspettative di felicità che, tra stereotipi e novità, si rivela non privo di sorprese. -
Credito e notai. Capitali per l'economia veronese del secondo Seicento
Nella Verona della seconda metà del Seicento, accanto a una rete ""istituzionale"""" del credito (Monte di Pietà, operatori professionali), esisteva anche un'ampia rete informale di circuiti creditizi che faceva perno su un professionista non direttamente specializzato nel mercato finanziario, eppure cruciale per il suo funzionamento: il notaio. Grazie alla sua professione, questi era in grado di raccogliere una grande quantità di informazioni sui propri clienti, su chi era in cerca di denaro e chi aveva liquidità da investire. Selezionando e allocando adeguatamente tali informazioni, metteva in contatto debitori e creditori, ossia domanda e offerta di denaro. Basandosi sullo spoglio di oltre 11.000 contratti rogati in quattro anni campione, Marcella Lorenzini ricostruisce le dinamiche e i meccanismi di questo mercato informale del credito. Ne emerge un universo finanziario vivace, dove ampie frange della popolazione ricorrevano al notaio per fare fronte a diverse necessità, dal credito al consumo a quello per la produzione, fino ai servizi e alle infrastrutture. La circolazione dei capitali, che venivano allocati non sulla base dei tassi di interesse, ma delle informazioni, contribuì anche alla diffusione di valori quali la fiducia, l'onestà e la reputazione, consentendo al mercato del credito di divenire un elemento centrale per la ripresa dell'economia veronese e per la sua modernizzazione."" -
Concorrenza e comportamenti escludenti nei mercati dell'innovazione
L'emergere dei mercati dell'innovazione, con le peculiarità che li caratterizzano, costringe le autorità antitrust a fronteggiare nuove strategie anticompetitive e l'interprete a chiedersi se gli strumenti e le fattispecie di cui tradizionalmente si serve il diritto della concorrenza siano ancora efficienti e adeguati a tale scopo. I contributi raccolti in questo volume si prefiggono di analizzare criticamente l'enforcement antitrust dinanzi ai comportamenti escludenti posti in essere in diversi scenari, che vanno dal comparto farmaceutico a quello alberghiero, dai motori di ricerca alle piattaforme, agli standards. -
L' identità. Diritti fondamentali fra Corti europee e Pubblica amministrazione
"Uno strano progetto di legge si aggira per l'Europa. Un progetto che vuole trasformare ogni cosa in beni negoziabili, ogni diritto in una banconota. Passando per il licenziamento di due milioni di dipendenti pubblici, l'eliminazione del catasto, lo svuotamento di competenze degli uffici. Niente di nuovo, si potrebbe dire cinicamente. Se non fosse che tutto questo oggi avviene con la benedizione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, dedita alla resezione chirurgica della categoria stessa dei diritti indisponibili, dei diritti in genere, per renderli monetizzabili, concorrenziali e liberamente circolanti, sotto la giustificazione di aumentare la libertà individuale"""". Lo afferma Giancarlo Caselli nell'introduzione a questo libro, avvertendo che in tutto questo mercato rischiamo di smarrire il senso dell'importanza dei diritti fondamentali. Pensato come barriera al facile populismo del dopo Brexit; nutrito dal confronto e dal dialogo con giuristi, economisti, storici, filosofi, rappresentanti delle forze dell'ordine e giornalisti, il libro di Fracanzani ci propone una serie di coppie concettuali apparentemente antitetiche. Dal loro confronto si dissolvono gli apparenti diritti fondamentali ed emergono importanti temi su cui riflettere se si vuole recuperare la vera anima del progetto Europa." -
Agenda re-cycle. Proposte per reinventare la città
Tra il 1999 e il 2012, e poi con minore intensità fino a oggi, sono stati realizzati in Italia circa 300 milioni di metri cubi all'anno di nuove costruzioni: un boom edilizio che, dopo il crollo del mercato immobiliare del 2007, ha lasciato sui territori investiti dalla crisi economica un'enorme quantità di opere incompiute o inutilizzate. Si contano almeno 6 milioni di case vuote su più di 10 milioni di immobili sfitti; 20 milioni di metri quadrati di aree ferroviarie dismesse o in dismissione; circa 5.000 chilometri di linee ferroviarie non in uso; 20.000 chilometri di strade in abbandono di cui 2.600 inutilizzati; non si conta, infine, il numero degli esercizi commerciali e dei capannoni industriali abbandonati. Sono numeri che impongono una riflessione seria. Ce la propone questo libro, frutto di una ricerca nazionale che ha coinvolto giuristi, economisti e urbanisti, con l'obiettivo di studiare le effettive possibilità di ridurre gli ostacoli di carattere normativo che impediscono o rendono difficoltose le azioni tese a favorire il riciclo dei beni architettonici e urbani. Un contributo per la costruzione di un'agenda di politiche e azioni che favoriscano nuovi cicli di vita del patrimonio immobiliare e urbano abbandonato. -
Sul Leviatano
Nella incessante ricerca sul ""politico"""", sullo Stato e sulle sue contraddittorie ragioni condotta da Carl Schmitt, un momento fondamentale è costituito dal confronto con Hobbes e con la celebre immagine del Leviatano. Mito, macchina, mostro fantastico, persona sovrana: questa figura complessa e ambigua viene qui riletta in una chiave non solo razionalistica e politica ma anche culturale e teologica. Un faccia a faccia sulla razionalità e l'irrazionalità dello Stato moderno, dalle sue origini barocche alla sua drammatica crisi novecentesca."" -
Gli Almohadi 1120-1269. Un movimento rivoluzionario islamico medievale
L'impero Almohade, il cui territorio si estendeva a tutto il Maghreb, da Tripoli all'Atlantico, e all'ampia parte ancora musulmana della Spagna, fu nel periodo del suo apogeo il regno più vasto nell'area del Mediterraneo occidentale. I suoi rapporti con l'Europa latina furono intensi e complessi: essenzialmente conflittuali quelli con i regni cristiani della penisola iberica, dove per alcuni decenni gli almohadi furono in grado di arrestare - e anzi, in certa misura di far retrocedere - il processo di Reconquista; prevalentemente pacifici, invece, quelli col regno di Sicilia e con le repubbliche marinare italiane. Proprio sotto gli Almohadi il commercio nel Maghreb delle repubbliche marinare conobbe un rapido sviluppo e i mercanti italiani divennero di casa nei principali porti della regione. Fu anche un periodo di intensi scambi culturali, durante il quale, grazie a traduzioni dall'arabo realizzate soprattutto in Spagna, l'Europa assorbì avidamente gran parte della cultura filosofica e scientifica musulmana. Caratterizzata da un'ascesa trionfante, seguita da un brillante apogeo e da un rapido declino, nonostante la sua relativa brevità la parabola dell'impero Almohade riveste quindi un grande interesse storico, oltre a rappresentare un esempio quasi paradigmatico, ben documentato da fonti interne, di un fenomeno che si può considerare tipico del mondo islamico: la trasformazione di un movimento in origine esclusivamente religioso in un organismo politico-militare aggressivo e conquistatore. -
Architettura per un'idea. Mattei e Olivetti, tra welfare aziendale e innovazione sociale . Con HD DVD
Nel secondo dopoguerra, in un'Italia a cavallo tra ricostruzione e miracolo economico, industriali di ampie vedute come Enrico Mattei e Adriano Olivetti creavano imprese in grado di coniugare la crescita aziendale con lo sviluppo sociale e culturale dei lavoratori e dell'ambiente, anche architettonico, in cui operavano. Un welfare aziendale che oggi, mentre mercato del lavoro e Stato assistenziale accusano una perdurante fase di crisi, torna a proporsi come possibile calmieratore dei nuovi problemi sociali, sempre meno affrontabili dal settore pubblico. In quest'ottica, il presente volume si propone di recuperare i percorsi e riannodare il rapporto di reciproca influenza tra cultura di progetto e cultura del lavoro: pratiche d'impresa a capo delle quali idee di carattere sociale trovano nell'architettura uno strumento insostituibile di attuazione. Dalle straordinarie esperienze di Enrico Mattei e Adriano Olivetti alle nuove pratiche aziendali: un percorso che è un blocco di appunti fatto di contributi di numerosi specialisti, approfondito con l'aiuto prezioso del DVD «Villaggio Eni. Un piacevole soggiorno nel futuro», dedicato ad un progetto urbanistico tuttora unico per idee sottese e qualità, e con le doppie interviste a committenza e progettisti di due progetti d'importanza nazionale, Fondazione MAST e Opificio Golinelli. Per intravedere, in un orizzonte tangibile, le nuove forme che potrà assumere l'impresa capace di disegnare intorno a sé nuovi contorni di territorio e d'innovazione. -
Domi forisque. Omaggio a Giovanni Brizzi
Il volume raccoglie una miscellanea di studi offerti a Giovanni Brizzi, professore ordinario di Storia romana nelle Università di Sassari, di Udine rne di Bologna, nonché professeur associé alla Sorbona, quale omaggio rne riconoscimento da parte degli allievi e dei colleghi che hanno collaborato con lui negli atenei nei quali si è svolta la sua lunga carriera accademica. rnI contributi originali si articolano secondo una prospettiva diacronica che riflette la varietà e l’ampiezza degli interessi e delle ricerche di Giovanni Brizzi, toccando temi che vanno ben oltre l’orizzonte di Roma. -
L' impresa culturale. Diritto ed economia delle attività creative
Il diritto della cultura si sta affermando come ambito di studio per la regolazione di attività creative che attengono tanto alle realizzazioni artistiche quanto all'innovazione industriale, al nonprofit così come al mercato capitalistico e lucrativo, al settore sia pubblico sia privato. Attività che si manifestano in forme tipicamente relazionali e reticolari, non ancora disciplinate in modo mirato e del tutto efficiente dal diritto commerciale. Con un approccio interdisciplinare, affiancando all'analisi teorica la proposta operativa, sono qui illustrati i punti di contatto giuridico tra creazione e imprenditorialità, tra la produzione e la proprietà di idee e di beni comuni, e sono discussi modelli innovativi di organizzazione economica e di governo societario per la disciplina delle imprese culturali italiane. -
Quando l'orologio si ferma... Scritti (1958-1970)
"I testi raccolti in questo volume rappresentano un'importante testimonianza dell'attività di critico letterario e d'arte che Emilio Tadini ha svolto negli anni Cinquanta e Sessanta. Ancora incerto sulla forma d'espressione artistica a cui dedicarsi, Tadini comincia il proprio apprendistato culturale cimentandosi nella parola critica; i suoi soggetti preferiti sono da una parte i grandi maestri della tradizione contemporanea - come Joyce, Picasso, Mirò -, dall'altra invece artisti e scrittori suoi coetanei, e spesso anche suoi amici - come Oreste del Buono, Valerio Adami o Alik Cavaliere. Nel lavoro su questi due fronti Tadini esercita la propria riflessione e, in un confronto serrato con le opere altrui, comincia a costruire una propria personale poetica. Questi articoli e saggi costituiscono una premessa solo apparentemente eterogenea rispetto al percorso artistico che Tadini ha portato avanti nei decenni successivi. Chi avesse visto Angelus novus, ciclo pittorico del 1978-1979, o avesse letto La tempesta, romanzo del 1993, farebbe fatica a riconoscere nei testi qui ripubblicati il medesimo autore: cambiano infatti i riferimenti teorici, i temi e anche lo stile. Lo dimostra un'opera eccentrica come La distanza, del 1998, in cui Tadini esibisce un'indole saggisti e del tutto nuova, divagante e aforistica, aggiornata peraltro a concetti di derivazione psicanalitica che non appartengono alla sua prima stagione creativa. Lo conferma un breve volume del 2002, La fiaba della pittura, dove la riflessione sulla fiaba come forma originaria della narrazione viene frammentata in tante piccole tessere, che finiscono per lasciare sospeso qualsiasi tentativo di approdare a una verità definitiva."""" (Giacomo Raccis)" -
Tommaso Valperga di Caluso e la cultura sabauda tra Sette e Ottocento
Accanto a Luigi Lagrange e a Carlo Denina, l'abate Tommaso Valperga di Caluso (1737-1815) è il terzo lume del mondo culturale piemontese tra Sette e Ottocento. Rampollo della più antica nobiltà del Canavese non sempre in sintonia con i Savoia, ebbe un ruolo importante nei confronti di molti giovani attivi nella realtà intellettuale del Piemonte e dell'Italia settentrionale, anche in ragione delle sue singolari vicende personali, intreccio e sintesi tra esperienze di vita e formazione culturale. Dalla precoce carriera militare come ufficiale di marina all'attenzione per le antichità, agli interessi per la filosofia e le scienze, passando attraverso la crisi religiosa e l'ingresso nell'ordine dei Filippini, dalla conoscenza delle lingue classiche e dell'ebraico all'amicizia con Vittorio Alfieri, alla passione per l'astronomia e agli studi del calcolo infinitesimale, a esercizi poetici e letterari non sempre à la page, a molteplici forme d'insegnamento come biblista e cultore delle lingue classiche e orientali nelle istituzioni accademiche dell'epoca e nell'Ateneo torinese, Valperga di Caluso visse un itinerario umano e formativo in armonia con le diverse anime della cultura europea dei suoi tempi. -
Le Olimpiadi di italiano. Un osservatorio sulle competenze logico-linguistiche degli studenti delle scuole superiori
Nate nel 2011 in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità, le Olimpiadi di italiano hanno già fatto storia e conquistato, grazie all'aiuto di una solida piattaforma online, un numero di partecipanti ragguardevole: oltre 40.000 studenti in Italia e nelle scuole italiane all'estero, a dimostrazione del fatto che la nostra lingua può suscitare nei giovani un'autentica passione. Promosse con la collaborazione dell'Accademia della Crusca, queste gare non si configurano di per sé come strumenti valutativi delle competenze, anche se possono fornire preziosi dati informativi. Fanno leva piuttosto su una scelta volontaria degli studenti, sostenuti dai loro insegnanti, ben consapevoli che il motto oraziano «docere delectando» può essere il miglior incentivo all'apprendimento. Il libro raccoglie un campione significativo di esercizi proposti agli studenti senior e junior nelle diverse fasi (d'istituto, regionali, nazionali), presenta e analizza dati statistici ordinati per aree regionali sulle risposte degli studenti e, soprattutto, offre commenti e suggerimenti didattici di esperti per le diverse sezioni: ortografia, morfologia, sintassi, lessico, punteggiatura e testualità. Un primo bilancio utile a offrire stimoli nuovi per lo studio della lingua, che contribuisce a togliere alla grammatica l'immagine polverosa della norma pedante per promuoverla a campo del ragionamento consapevole. -
Modelli cooperativi a confronto. Le esperienze del settentrione italiano
In oltre 130 anni di storia della cooperazione si sono affermati in Italia diversi modelli mutualistici, molti dei quali si sono dimostrati non soltanto efficaci in ambito locale, ma capaci di offrire spunti di riflessione anche per realtà che oggi vivono situazioni di potenziale sviluppo. Questo volume, frutto di una ricerca approfondita, rilegge in una prospettiva regionale la storia della cooperazione nel settentrione italiano, mettendone in luce i differenti modelli realizzati sotto il profilo organizzativo, merceologico e di orientamento ideale. Attraverso l'analisi storica, gli studiosi che si sono impegnati in questa iniziativa ripercorrono il lungo tragitto della cooperazione innestatasi nel tessuto economico e sociale dell'Italia del nord, individuando sia gli elementi di peculiarità, sia quelli di universalità che hanno costituito il carattere distintivo delle varie esperienze maturate. I diversi casi di studio sono preceduti da una sintesi interpretativa, dove i curatori del volume presentano una chiave di lettura sia comparativa che diacronica. -
L' attimo fuggente. Giovani e voto in Italia, tra continuità e cambiamento
Quali sono le dinamiche e i fattori che influenzano le scelte di voto dei giovani, come sono cambiati il loro orientamento ideologico e le loro preferenze partitiche nel corso del tempo e in relazione alle altre classi d'età? Le trasformazioni del contesto politico e l'emergere di nuove formazioni che si candidano a intercettare i neo-elettori hanno evidenziato l'urgenza di un approfondimento teorico e di ricerca sugli effetti politici del ricambio generazionale. Questo documentato studio vuole rispondere a tali interrogativi e offrire un quadro storico-comparativo del comportamento elettorale mettendolo in relazione con il grande tema della partecipazione dei giovani. -
La Francia di Macron
Un vero e proprio tsunami politico si è abbattuto sulla Francia nel 2017. La vittoria di Macron alle presidenziali e quella del suo movimento, La République en marche, alle legislative, rappresentano due imprese elettorali tra le più sorprendenti nella storia della V Repubblica. Il volume le analizza sottolineando come il significato profondo dell'elezione del nuovo presidente sia stato anzitutto uno «shock di ottimismo» in un paese attanagliato da decenni da una profonda sindrome da declino. Macron ha scommesso sul superamento della frattura tra destra e sinistra, sull'esaurimento dei partiti tradizionali e sulla voglia di cambiamento dei francesi, riuscendo a conquistare l'Eliseo a soli 39 anni. Il libro è articolato in tre sezioni. Nella prima si traccia un bilancio della presidenza Hollande e si esaminano la campagna e il voto presidenziale e legislativo. La seconda sezione è dedicata ai partiti e al rinnovato scenario politico emerso dall'esito delle consultazioni. Nell'ultima parte si analizzano le sfide che attendono Macron e il governo tanto sul fronte interno (dall'economia alla minaccia terroristica), quanto su quello europeo e internazionale. -
I miei mulini a vento. Il mezzogiorno e i diritti dei cittadini
Il problema del Mezzogiorno è «questione nazionale» non solo in termini di mancata unificazione economica del paese, ma anche in termini di questione istituzionale. I limiti di capacità di governance democratica costituiscono ostacoli tremendi per la definizione e attuazione di politiche meridionaliste efficaci. Questi ostacoli sono i «mulini a vento» contro i quali l'autore di queste pagine ha combattuto in tutta la sua carriera (dalla programmazione alla Corte dei conti, dal CER al CNEL, alla SVIMEZ] e con la sua attività di studioso. Gli scritti qui proposti delineano un vero e proprio piano d'azione per fare riemergere il Mezzogiorno, evidenziando in particolare la necessità di un intervento speciale modellato secondo lo schema di un grande Stato federale, capace di affrontare i maggiori problemi che interessano tutto il Sud: industrializzazione e ricerca tecnologica, logistica e trasporti, difesa del suolo, ciclo delle acque, rifiuti, aree metropolitane; l'importanza cruciale di restituire significatività, trasparenza ed equità al processo democratico del bilancio; l'urgenza di ricreare una capacità di governo dell'economia in termini di programmi e progetti, di utilizzazione trasparente e razionale del settore pubblico dell'economia, di ripresa di un dialogo costruttivo fra politica e forze sociali; l'esigenza di un nuovo Statuto del welfare, universale ma qualificato dal principio di sussidiarietà orizzontale; la necessità di un diritto delle amministrazioni pubbliche «paritetico» nei confronti della base sostanziale di ogni democrazia, fondata sui diritti soggettivi (civili e sociali) dei cittadini. -
Stabilitas regni. Stabilitas regni Percezione del tempo e durata dell'azione politica nell'età degli Ottoni
Stabilitas regni e stabilitas imperii sono espressioni attestate in centinaia di diplomi merovingi, carolingi, ottoniani e salici (secc. VII-XI): esse indicano uno dei concetti politicoreligiosi più rilevanti dell'alto e del pieno medioevo. Ripetutamente, infatti, i re chiesero ai chierici e ai monaci di pregare pro stabilitate regni (o imperii), mostrando come loro preoccupazione centrale fosse la stabilità nel tempo dell'ordinamento politico. A quali significati antropologico-religiosi alludeva questa ""stabilità nel tempo"""" del regno e dell'impero e quali erano le sue implicazioni in termini istituzionali? Questo libro cerca di rispondere a tali interrogativi, scegliendo come contesto di indagine l'età degli Ottoni (936-1024), quando un accentuato sperimentalismo politico rese ancora più urgente l'esigenza di una stabilità continuamente ambita e mai definitivamente realizzata. L'indagine condotta si muove su due piani. Per un verso, l'aspirazione alla stabilità del regno è contestualizzata alla luce delle percezioni del tempo e degli schemi di teologia della storia diffusi nella cultura ottoniana; per un altro verso, sono analizzate le ripercussioni politico-pratiche di questa idea, attraverso una verifica della durata e della progettualità dell'azione dei re ottoniani, quindi della capacità o incapacità delle prassi di governo di incidere stabilmente nel tempo."" -
L' «impresa» di diventare digitale. Come la rivoluzione tecnologica sta influenzando la gestione d'impresa
Il nuovo contesto digitale avrà effetti su tutta la catena del valore. Verranno modificati i profili della domanda e, di conseguenza, quelli dell'offerta. Gli impatti sui modelli di business saranno perciò ampi e significativi, e se si getta lo sguardo anche agli effetti macroeconomici di tale disruption, il contesto diventa ancor più articolato. Obiettivo del volume è di cercare di individuare i punti salienti di questa rivoluzione, gli aspetti critici di questo impatto, gli scenari che esso apre e quelli che esso chiude. Il tutto con un occhio fermo sul cardine intorno al quale tutto gira: l'azienda. Si sono perciò passati in rassegna i possibili nuovi modelli di business, le competenze che essi richiederanno, i mercati che così si apriranno e le nuove modalità con le quali a tali mercati ci si dovrà approcciare. Una attenzione non marginale, infine, è stata dedicata al tema della sicurezza, possibile, vero tallone di Achille dell'intero contesto. -
It's the economy, stupid. Votare in tempo di crisi
La crisi economica ha messo a dura prova la sopravvivenza dei governi nella maggior parte delle democrazie avanzate. Essa ha inoltre contribuito all'allontanamento dei cittadini dai processi di rappresentanza, alimentando la delegittimazione dei partiti tradizionali e favorendo la radicalizzazione della competizione politica così come il successo di nuove formazioni prive di un vero progetto politico. Le teorie del voto economico hanno da tempo documentato come i comportamenti elettorali siano influenzati dall'andamento dell'economia. Tuttavia, diversamente dagli effetti prodotti dai normali alti e bassi dei mercati, la Grande Recessione rischia di lasciare una pesante eredità ai regimi democratici, erodendo il funzionamento e la fiducia nel principale meccanismo della rappresentanza politica in modi che l'attuale ripresa fatica a mitigare.