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Marco Petrus. Antologica (2003-2017). Catalogo della mostra (Catanzaro, 12 maggio-20 agosto 2018). Ediz. italiana e inglese
Marco Petrus è, ormai da venticinque anni, un pittore di architetture. Ma l'architettura, da sola, non esaurisce tutto quello che Petrus vuole dire. Forse, più che un soggetto, è una metafora. La sue visioni urbane sono capaci di proiettare in modo creativo la memoria e l'anima dei luoghi. Un breve excursus attraverso il suo percorso espressivo può aiutarci a comprendere le differenze che esistono nel suo lavoro e che testimoniano un'ansia di ricerca incapace di adagiarsi nelle ripetizioni e nelle formule. Attraverso le sue opere si mostrano, con inquadrature particolari, palazzi e architetture di Milano, Venezia, Londra, Shanghai, Taipei, giusto per citare qualche esempio di metropoli in cui ha anche esposto in sedi prestigiose. È il museo MARCA di Catanzaro che ospita questa sua ultima personale, Antologica 2003-2017, che riunisce una serie di lavori tra i più rappresentativi dell'evoluzione dell'artista, in occasione dei dieci anni di attività del museo. Questo libro bilingue (italiano e inglese), catalogo della mostra, raccoglie oltre alle opere in esposizione anche un'antologia critica a cura di Roberto Dulio che ci narra lo sviluppo artistico e personale di Petrus nei suoi ultimi quindici anni di carriera mediante gli scritti di noti critici e storici dell'arte. La curatrice della mostra, Elena Pontiggia, ci introduce con il suo saggio a questa maturazione che passa dalla rappresentazione al ritmo, dall'architettura urbana alla geometria ripetuta, pura costruzione di forme. In catalogo è presente anche un breve testo di Domenico Piraina, che vede in Petrus un classico contemporaneo, una tradizione espressa pittoricamente con un linguaggio fresco, attuale, dinamico. -
Arte, fede e medicina nella Venezia di Tintoretto. Catalogo della mostra (Venezia, 6 settembre 2018-6 gennaio 2019). Ediz. a colori
A cinquecento anni dalla sua nascita, Venezia celebra la vita e l'opera di Jacopo Tintoretto. Il successo di Jacopo e del figlio Domenico è legato indissolubilmente alla Scuola Grande di San Marco. Fu infatti grazie ai dipinti per la Sala Capitolare se Jacopo potè creare alcuni dei più celebri dipinti del Cinquecento veneziano. Fu inoltre merito di Domenico se l'opera iniziata dal padre passò alla storia come il più grandioso ciclo pittorico mai dedicato a san Marco dai tempi della decorazione della basilica marciana. La Scuola, fondata nel 1260-1261 come confraternita di battuti, si trasformò nel tempo in un ente caritatevole votato, tra l'altro, alla cura dei confratelli malati. Dopo la sua soppressione (1806), le sale della Scuola ospitarono l'Ospedale Civile di Venezia fino alla metà del Novecento, lasciando poi il posto ai 18.000 volumi medico-scientifici della sua biblioteca. Questo volume offre al lettore uno spaccato inedito e inusuale della città in cui visse e operò Tintoretto. Diviso in sezioni che approfondiscono le tematiche della mostra, il catalogo illustra le relazioni tra attività devozionali, pratiche mediche, studi anatomici e rappresentazioni del corpo umano, soffermandosi su una varietà irripetibile di opere d'arte, tra cui dipinti, disegni e bozzetti, pergamene e codici miniati, spartiti musicali, libri illustrati, incisioni, matrici da stampa e strumenti chirurgici. -
Pietro Consagra. Frontal sculpture. Ediz. italiana e inglese
La ""scultura frontale"""" di Pietro Consagra lo colloca tra i pionieri del rinnovamento della scultura moderna internazionale, nel secondo dopoguerra e oltre. Magistralmente codificata nei suoi inconfondibili """"Colloqui"""" degli anni cinquanta, gli valse numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio per la scultura alla Biennale di Venezia del 1960. Consagra realizza opere sottili, quasi bidimensionali, che nella loro ubicazione appunto frontale, presentandosi con un punto di vista unico invece che a tutto tondo, rifiutano le convenzioni della scultura tridimensionale e monumentale, per creare una relazione più diretta e libera tra oggetto, osservatore e spazio. Ha lavorato con una grande varietà di materiali diversi, tra cui bronzo, ferro e ferro colorato, legno bruciato, acciaio, marmo. Per Consagra, la scultura frontale è l'antidoto moderno alla retorica e all'autoritarismo della scultura classica, la quale concepisce invece l'oggetto plastico come centro di attenzione autosufficiente. Gli permette di spostare la scultura da questo ipotetico centro ideale, emblema di potere e gerarchia di relazioni, a una dimensione di rapporto orizzontale immediato e autentico con l'osservatore, che corrisponde alla sua aspirazione per una società più democratica, giusta, egualitaria. Pubblicata in occasione della mostra a Robilant + Voena di Londra e realizzata in collaborazione con l'Archivio Pietro Consagra, questa monografia di Francesca Pola si concentra sull'opera di Consagra dai suoi primi lavori astratti del 1947 alla sua """"musica frontale"""" del 1982, e include anche un saggio di Luca Massimo Barbero dedicato alla mostra internazionale Sculture nella città a Spoleto (1962)."" -
#lamoreaccade
Quando #lamoreaccade ci si arrende.rnrn""Aveva poi scoperto che non si progettava la felicità, si sperava solo nella felicità e si cercava di riconoscerla anche quando si camuffava per timidezza o solo per mettere alla prova chi se la meritava davvero la felicità""""rnrnLidia, a cinquant'anni, non ha un marito, non ha figli, non ha cani, non ha parenti, non ha un diploma, non ha una vita sessuale, non si commuove e non dà segni di commozione. Mangia solo biscotti nel latte e non ha altri amori se non un uomo sconosciuto che vive, come lei, alla finestra, dall'altra parte della strada... Lidia scrive poesie bruttissime di cui si vanta molto, e premedita già dall'adolescenza l'omicidio virtuale di suo padre, un ottuso maestro elementare, già gravato dalla disgrazia d'una moglie molto pigra, che però muore di morte naturale. Si sa, le migliori aspirazioni restano solo tali e così a Lidia, quando i genitori muoiono, sfugge l'unico magnifico progetto di tutta la sua vita: l'assassinio! L'incontro con Facebook, le sue applicazioni, le sue chat, i suoi hashtag, dà l'avvio alla sua vera nascita, quella nel mondo virtuale, in cui Lidia diventa subito una stella... insomma, non proprio lei... Dopo infinite peripezie, con vicende e personaggi tra follia, magia, nostalgia e caso, anche per Lidia """"l'amore accade"""", e non nel mondo virtuale, ma nel mondo reale. Il tenero Paolino, mezzo cieco, basso, grasso, maestro elementare precario, ex collega del padre, è l'opposto del suo tipo ideale – un tenebroso alla Heathcliff – ma ci si arrende quando #lamoreaccade."" -
La detestata sogliola. Vita e opinioni di una gentildonna
«Lui odiava le sogliole. Quando in albergo, a Riva del Garda, le servivano alla mugnaia, lui commentava: ""La detestata sogliola"""". E noi non capivamo.»"" -
L' abate Angelo Dalmistro
Poeta, traduttore, editore e bibliofilo, esperto conoscitore dell’ambiente tipografico veneto, Angelo Dalmistro si rivela figura di sacerdote e letterato di fine Settecento le cui ambizioni d’autonomia economica furono destinate a fallire. Dovette abbandonare la vivacità di un centro culturale come Venezia per accettare la condizione stretta di parroco a Maser «su per le più scoscese colline, onde impartire la benedizione non solo agli animali e a’ loro casolari, ma alle pecore finanche ed a’ buoi!». In lui, cittadino della Repubblica Veneta che ne visse come un trauma il tracollo, coesistettero aspetti conservatori e altri decisamente più moderni, in sintonia con le istanze di rinnovamento dei tempi. Continuatore del purismo linguistico di Gasparo Gozzi, manifestò aperta ostilità alle mode d’oltralpe e nei confronti del Romanticismo emergente, ma non esitò ad aprire l’«Anno poetico» alla poesia del giovane Foscolo. Seppe pure offrire al pubblico importanti traduzioni in italiano di lirici e tragediografi stranieri. La sua attività di letterato viene qui esaminata nel contesto culturale veneto e nazionale del tempo, superando la tradizionale e limitata caratterizzazione di assiduo poeta d’occasione ed epigono del Gozzi per i sermoni. -
Oasis. Cristiani e musulmani nel mondo globale (2018). Vol. 27: Islam sunnita. Malessere e ritrovamento (luglio).
Sciiti vs. sunniti: secondo una lettura corrente, sarebbe questa la chiave per comprendere le lacerazioni del Medio Oriente contemporaneo. In realtà, il fronte sunnita è tutt'altro che compatto, come dimostra la crisi tra Qatar e un quartetto di Stati arabi capeggiati dall'Arabia Saudita. Più in generale, i paesi sunniti, divisi al loro interno ed erosi da decenni di pressione islamista, sono alla ricerca di una nuova identità. Se il Marocco ha imboccato la strada di un Islam tradizionale, ma attualizzato, l'Egitto paga il conflitto che dagli anni cinquanta oppone l'esercito ai Fratelli musulmani. Ma è soprattutto dall'evoluzione dell'Arabia Saudita di Muhammad Bin Salman che dipende il futuro della regione. -
Bonaventura. Veglie
Apparse anonime nel 1804 e accolte dall'indifferenza dei contemporanei, le ""Veglie"""" furono riscoperte solo alla vigilia del 1848 e da allora non hanno cessato di suscitare scandalo e molta incomprensione. Attribuite prima a Shelling e poi - fra gli altri - a Hoffmann, Brentano, Klingemann e Wezel, esse sono divenute oggetto di una """"querelle"""" che investiva la figura del loro autore, regalando in subordine la vera problematica dell'opera. Giunte a noi gravate da molti fraintendimenti, le """"Veglie"""" appaiono oggi come la precocissima testimonianza di quella radicale scepsi nei confronti dell'arte che più tardi condusse Hegel a riguardare """"l'arte bella"""" come """"cosa passata"""". Testo originale a fronte."" -
Novelle per Marzia Leonarda. Testo spagnolo a fronte
Nella smisurata produzione di Lope de Vega, le ""Novelle per Marzia Leonarda"""", preziosa prova per qualsiasi letterato, rischiano di passare quasi sotto silenzio. Eppure esse appaiono interessanti per molti motivi. Innanzi tutto per lo sperimentalismo cui Lope è sempre sensibile: egli prova infatti qui la sua versatilità su un tipo di scrittura venuto dall'Italia e che si andava acclimatando in Spagna. Poi per la tessitura teorica, per la riflessione sul raccontare, struttura portante del testo, che viene sostenuto dall'apostrofe diretta e affettuosa a Marzia Leonarda, trasparente pseudonimo letterario dell'ultimo e drammatico amore di Lope, Marta de Nevares. L'opera viene presentata per la prima volta in Italia in una traduzione che tenta di salvarne i registri letterari alti, allusi ed elusi da Lope, e nello stesso tempo di renderne la piena leggibilità. Si è anche provveduto a un controllo dei passi dubbi sulle edizioni principes, restituendo letture corrette e talora sanando luoghi corrotti. Il commento poi tenta di accompagnare le quattro novelle, indubbiamente non facili nella loro falsa ingenuità, con una analisi al microscopio, per rilevare passo per passo motivi, digressioni, apostrofi, rotture."" -
La disfatta della Gallia. (De bello gallico. Libro 7º)
La storia dell'ultima rivolta della Gallia e l'ascesa e il tramonto del suo leader Vercingetorige rivivono nella prosa scarna e lapidaria del settimo libro del De bello Gallico. Un indiretto omaggio da parte di Cesare a un grande e sfortunato avversario e alla passione di un popolo nel suo ultimo sforzo di sottrarsi alla schiavitù. -
La castalda-La gastalda
Goldoni offre qui una versione della tradizionale carriera della ""serva padrona"""", spostando l'azione dall'abituale città di Venezia a una villa sul Brenta e trasformando Corallina in """"castalda"""", cioè in fattoressa di Pantalone. Ma le castalde sono in realtà due: il primo testo allestito per la scena (La gastalda, 1751) venne pubblicato contro la volontà di Goldoni che ne fece una nuova redazione (La castalda, 1755), dando così vita a un dittico comico in cui niente appare uguale."" -
Falk. Testo inglese a fronte
Falk fa parte dei tre racconti che Conrad dedicò al momento della sua vita in cui ebbe il primo comando di una nave. Coinvolto in una storia che nasconde un segreto, quello di Falk, il personaggio trasgressivo del titolo, il narratore racconta i percorsi della sua vita: le mediazioni e i comici equivoci, le illusioni e le delusioni, le convenzioni del mondo civilizzato e anche le fascinazioni mitiche. Quando il segreto sarà rivelato, si saprà che tutte le stravaganze di Falk dipendono da un lontano episodio della sua vita, quando, per sopravvivere, fu costretto a mangiare carne umana. -
Mia cugina Phillis
"Scegliendo le parole con la cura e la pacatezza di un abile intarsiatore la Gaskell racconta con straordinaria delicatezza la storia di Phillis, cugina del diciannovenne Paul, e si esprime attraverso una sorta di realismo in bilico tra due ideali: da una parte la campagna, armoniosa e immobile, e dall'altra la città con il suo dinamismo ineluttabile e divoratore"""". (Kate Singleton)" -
Macbeth. Testo inglese a fronte
Macbeth, dramma tra i più foschi nel panorama sia shakespeariano sia elisabettiano, deve probabilmente la propria fortuna alla natura quanto mai complessa e tortuosa del suo protagonista. Egli appare a più riprese incerto, timoroso, e poi ferocemente dilaniato dai rimorsi. Come si conciliano questi due risvolti del suo comportamento, presupposto l'uno di aridità d'animo, l'altro di esasperata sensibilità? Certo è che ha incontrato attenzione, interesse e favore proprio e soprattutto per le discrepanze del suo atteggiamento. Né è da meno la sua consorte, su cui tanta critica si è arrovellata. -
Il teatro La Fenice. I progetti, l'architettura, le decorazioni
Il 29 gennaio 1996 un incendio ha distrutto il teatro La Fenice. Questo libro, frutto di un lungo lavoro di ricerca e ricostruzione storica, uscito in prima edizione nel 1987, è divenuto un riferimento per ogni approfondimento sul progetto, sulla realizzazione, sulle decorazioni. Aggiornato con le notizie che coprono gli anni dal 1987 ad oggi e arricchito di materiale illustrativo che ci mostra il teatro com'era durante gli spettacoli e nella tragica sequenza dell'incendio, il volume documenta la storia e la vita del celebre teatro veneziano. -
L' esemplarità imperfetta. Le «Confessioni» di Ippolito Nievo
Le confessioni di un italiano sono uno dei grandi libri della narrativa italiana dell'Ottocento. Romanzo affollato di luoghi, persone, eventi, ibrido quanto al genere, variegato nei toni, è un tipico esempio delle potenzialità dell'impura forma romanzesca. Falcetto esplora gli scenari, l'uso del tempo, il senso inquieto e dinamico della realtà, non cercando di ""normalizzare"""" il romanzo, ma rispettandone il sapore insieme ottocentesco e moderno."" -
Il detenuto
Un viceministro, per una serie di accuse interessate, viene indagato per ricettazione, un aiuto illecito a una cooperativa, e viene arrestato: avrà per compagni di cella un borsaiolo, un africano, un mafioso e due colleghi politici, tra cui un infiltrato. In diciotto lettere scritte alla moglie dal carcere, il protagonista racconta la sua vita a contatto con gli altri detenuti e lo svolgersi delle sue indagini. Forte della sua innocenza, si illude di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti, ma sin dai primi interrogatori le cose si complicano e gli viene negata la custodia cautelare. -
La Strada Gialla
Nella ""Strada Gialla"""", la strada dei commercianti di pellami nella Leopoldstadt, il quartiere ebraico di Vienna, il bene e il male vivono l'uno accanto all'altro. Fino a quando non arrivarono i nazisti, nella Ferdinandstrasse di Vienna abitavano per lo più ebrei. Quella via era nota perché vi lavoravano soprattutto commercianti di cuoio e pellami. Dentro e fuori dai negozi si accumulavano borse, valigie, articoli in pelle di tutti i tipi. La strada, allora, doveva essere tutta """"gialla"""". Veza Canetti vi abitò per qualche anno, e di quella via descrive grandi e piccole catastrofi, coppie infelici, mariti tirannici, cacciatori di dote, padroni di casa avarissimi."" -
Ognuno ha tanta storia
Claudio, giovane erede di una grande famiglia italiana, chiusi i conti con la tragedia della guerra ""civile"""" nella quale ha combattuto dalla parte """"sbagliata"""", decide di ricominciare da capo andando lontano, un po' per dimenticare, un po' per misurare le proprie forze. Nell'Europa di un dopoguerra che non vuole finire s'intrecciano delusioni e speranze, spietate rese dei conti e attese di rinnovamenti profondi. Lontano da casa, seppellendo le memorie di un'adolescenza bruciata, ognuno vale per quello che è, e il protagonista di questo """"romanzo di formazione"""" è giovane, bello, spavaldo. Così Claudio, in questa umana avventura, scopre la vita, il lavoro e soprattutto l'amore con la passione del sopravvissuto."" -
Morte di un servo
Spaventati dal deficit pubblico, dieci pensionati chiedono di dare la vita per far risparmiare allo Stato la spesa del loro vitalizio: cercano il martirio, troveranno il successo, ma lo pagheranno a caro prezzo. Un capomafia diviene il beniamino del pubblico per la raffinatezza delle sevizie che infligge alle sue vittime. La ricca vedova di un notaio alleva e coccola nidiate di gatti randagi finché non si rende conto della loro pericolosa somiglianza con i vagabondi. Un ragazzo si trasforma in serial killer per amore di coerenza.