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Tutto cominciò a Nairobi. Come al-Qaeda è diventata la più potente rete jihadista dell’Africa
Questo libro esamina le crisi africane e le sue zone calde, nelle quali il network qaedista si è affermato. Ripercorre poi le motivazioni che hanno consentito al radicalismo islamico di attecchire in Africa e mostra come fermare l'insorgenza jihadista contando solo sul contrasto militare rischia di essere anacronistico. Prefazione di Anna Maria Cossiga.«Il testo sottolinea la scarsa attenzione che i media occidentli dedicano al fenomeno, che in relatà ci riguarda molto da vicino perché gli attentati contro obiettivi occidentali in Africa negli ultimi cinque anni sono triplicati» - Il TempornIl 7 agosto 1998 due attacchi terroristici colpirono le ambasciate statunitensi di Nairobi e Dar es Salaam, provocando 213 vittime e quasi quattromila feriti. È l'inizio della crociata antiamericana di Osama bin Laden e il punto di svolta per al-Qaeda, che per la prima volta ottiene l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale. Vent'anni dopo, al-Qaeda è diventata la rete jihadista più potente e strutturata dell'Africa, ormai divenuta uno scacchiere decisivo nel contrasto al terrorismo. -
Erdogan e il suo partito. AKP. Tra conservatorismo e riformismo
L'affermazione dell'AKP come partito di centrodestra con radici ideologiche islamiste e la sua posizione sempre più dominante all'interno del sistema statuale turco sono esempi perfetti di trasformazione politica. Asceso al potere nel 2002 come catch all party con un programma “democratico conservatore”, si è col tempo strutturato su posizioni sempre più identitarie e ideologicamente orientate, avviando un nuovo corso politico in Turchia. Capace di mobilitare le masse grazie al carisma del suo leader fondatore – Recep Tayyip Erdogan – ha avviato profondi cambiamenti nella società e nel sistema politico del Paese anatolico. Combinato all'analisi teorica organizzativa del partito e del suo programma, questo libro pone particolare attenzione alla comprensione della politica turca da un punto di vista oggettivo e interno, anche grazie all'osservazione sul campo dei maggiori avvenimenti sociopolitici vissuti dalla Turchia negli ultimi vent'anni. -
Il sole di Tommaso
Un appassionato, grandioso progetto di rivoltarnrn«Un dramma storico che, con un'operazione coraggiosa, sceglie di semplificare la complessità della materia, dandoci un Campanella tanto plasticamente costruito su solide basi storiche e documentali quanto capace di cogliere il senso profondo della sua ricerca e di restituircene insieme l'attualità» - Il ManifestornrnL'intera vita di Tommaso Campanella è un appassionato, grandioso progetto di rivolta. Ribellione contro la monarchia di Spagna, la Chiesa, la filosofia scolastica, il pensiero unico della sua epoca. Il frate calabrese è animato dalla visione utopica di una possibile società egalitaria da edificare grazie a una rinnovata fede. Con una potenza intellettuale senza pari, che giganteggia sulle menti dei contemporanei, sogna il mondo pacificato da una nuova fratellanza fra i popoli e da un riconoscimento della dignità della Natura, dei sensi e dei diritti di tutti i viventi. Ma è consapevole dell'enormità dell'impresa, a partire dalla sua Calabria, marginale e oppressa. Solo le catastrofi naturali, preconizzate dalla sua mente profetica, possono creare le condizioni perché l'ordine dominante tracolli e il popolo irrompa nella Storia con la sua rivolta liberatrice. Il fallimento della congiura, finita in una sanguinaria repressione, non fa che aggiungere splendore a un'utopia ancora oggi necessaria. -
La memoria e la speranza. Oltre le macerie della sinistra
«È assai difficile, di questi tempi, leggere un qualche saggio sulle condizioni della sinistra italiana, senza provare un invincibile senso di noia. E non è una noia leopardiana, foriera di creatività. Non accade con questo breve testo di Andrea Ranieri» - Piero Bevilacqua, Il Manifesto rn«Un pamphlet condito da riflessioni, contrappunti autobiografici, e indicazioni per rimettere in discussione idee e pratiche di chi, a sinistra, prova a progettare un diverso futuro possibile» - Left.it rnrnDopo la vittoria del No al referendum costituzionale, al Teatro Brancaccio di Roma si tenne un'assemblea che coinvolse migliaia di cittadini per formare, in vista delle imminenti elezioni, una lista unitaria della sinistra - alternativa alle politiche neoliberiste e al Partito Democratico che le aveva fatte proprie - con l'intento di ricostruire un rapporto con le parti della società più danneggiate dalla globalizzazione senza regole. Il fallimento di questo progetto, e il successivo fallimento elettorale delle varie liste di sinistra, ha messo in luce i limiti di fondo di un'intera classe politica, incapace di fare tesoro delle esperienze del passato per progettare un diverso futuro possibile. A partire da quella vicenda, l'autore mette in discussione idee e pratiche della sinistra, in un bilancio appassionato che coinvolge la sua stessa biografia. Alla ricerca di qualcosa in cui continuare a sperare. Postfazione di Tomaso Montanari. -
Capipopolo. Leader e leadership del populismo europeo
«Fabio Turato ci aiuta a comprendere l'eterogeneità di quei movimenti capaci di mettere in crisi le élite tradizionali fino a conquistare, in molti casi, il governo dei loro Paesi» - Marco Bracconi, la Repubblicarnrn«Secondo l'autore siamo in una fase di transizione verso altre forme di organizzazione politica. Ma nel frattempo la figura del leader, capo popolo e non mediatore d'interessi, favorisce il processo, antidemocratico, di disintermediazione politica» - Il Fatto Quotidianornrn«Chiusura e protezione sono i criteri che ispirano l’azione di molti partiti e leader in ascesa, in diversi paesi. Fabio Turato ne fa un’accurata analisi in Capipopolo.» – LibertàrnrnPer i capipopolo il concetto di popolo è collegato alla ridefinizione del concetto di nazione. Il popolo non necessita particolarmente di libertà, in quanto le libertà crescono dove esistono delle differenze e, per questo motivo, il populismo europeo presenta spesso un marcato profilo antipluralista. Le distinzioni fra interessi e valori non risultano così rilevanti, perché ciò che conta è l'unità morale e culturale del popolo, come mostra l'avversione per gli immigrati. La democrazia rappresentativa è spesso disprezzata e le élite sono percepite come corrotte, in quanto solo chi non esercita un potere può definirsi onesto. Leader che si specchiano nel popolo si trasformano nel loro capo in un crescente processo di disintermediazione politica accentuato dalla spettacolarizzazione diffusa dagli old e new media. Anche i partiti si identificano con i leader-presidenti, accentuando l'aspetto e la questione della personalizzazione del potere e l'identificazione fra leader e nazione. Introduzione di Ilvo Diamanti. -
Città di paure, città di speranze
Nelle città moderne – sempre più centro di contaminazione tra razze e culture – si decideranno le sorti dell’umanità: è qui che il bisogno di sicurezza si confronta con le limitazioni della libertà, è qui che la mixofilia lotta contro la mixofobia, il terrore con le speranze, la paura dell’altro con l’accettazione e la comprensione. Trasformare la convivenza tra culture diverse da minaccia in risorsa, suggerisce Bauman, è compito della politica, delle istituzioni, di chi pianifica le città e di chi le costruisce. Ma, soprattutto, è compito di chi le abita. -
Racconti nella rete 2018
Racconti, racconti per bambini, soggetti per cortometraggi. Sono centinaia gli elaborati giunti quest'anno alla XVII edizione di Racconti nella Rete®. Scegliere non è mai facile. Scegliere è perdersi in un labirinto di parole che vorremmo fossero tutte premiate per la loro bellezza e per il trasporto emotivo che evocano, in un mondo, quello contemporaneo, quasi totalmente social, il premio Racconti nella Rete® è sempre più una piattaforma di confronto per scrittori, per chi desidera mettersi alla prova con le parole, per quanti non temono di mettere a nudo i propri sentimenti, sottoponendo i loro scritti al giudizio di altri lettori. E questa formula, testata e perfettamente rodata da diciassette anni di premio, è semplicemente meravigliosa. L'antologia, arricchita per la copertina dal disegno di Benito Jacovitti, è un pamphlet dei migliori componimenti che sono arrivati. Scegliere questi venticinque non è stato facile, perché il livello dei racconti che arrivano è sempre più alto, anno dopo anno. Il premio è una democratica vetrina d'autore e si sviluppa annualmente nel sito raccontinellarete.it. -
L'intervista
Un giornalista alle prima armi èrnmandato a intervistare un vecchissimo scrittore, il quale – sorprendentemente per il ragazzo – parla soprattutto di donne e, si capirà, sfrutta quell’occasione per scrivere, parlando, il suo ultimo romanzo. Ma l’esempio dello scrittore, e le sue capacità maieutiche, indurranno anche il giovane a raccontare. Si arriva così a un dialogo, a un vero rapporto sulla base delle reciproche storie d’amore e di sesso. Ne esce un confronto di generazioni divise dalla rivoluzione informatica, dai social, dai Big data. Tutto è cambiato, ma sono cambiati i rapporti tra i sessi? Si tratta di una bella rivoluzione o di una terribile sofferenza, c’è una nuova libertà o una nuova aridità? Le storie del vecchio scrittore sono sempre attuali o, come pensava il giovane all’inizio dell’intervista, sono pura archeologia? Il vecchio scrittore trasforma tutto in romanzo, ovvero in finzione, mentre il giovane, ingenuamente, racconta la sua vita, la sua verità. -
Il miserabile
I fatti narrati in questo romanzo trovano riscontro in ricostruzioni biografiche e traggono spunto dalle lettere, dai saggi e dai racconti composti da Benjamin durante i mesi trascorsi a Ibizarnrn«Il “miserabile” del titolo è proprio Benjamin: così lo chiamavano gli abitanti di Ibiza, dove lo scrittore, un genio allora misconosciuto, viveva in povertà.» – Il Giornale di Bresciarnrn""Il miserabile"""", """"l'infelice"""": così Walter Benjamin era chiamato a Ibiza nelle due estati trascorse sull'isola nei primi anni Trenta, alla vigilia del suo definitivo esilio a Parigi. Un Benjamin trasandato nell'aspetto fisico, ben lontano dall'immagine trasmessaci dalle fotografie di Gisèle Freund. Eppure, proprio in quei giorni il pensatore tedesco è impegnato in letture approfondite e nell'elaborazione di scritti decisivi, mentre la sua vicenda umana, segnata da momenti di crisi profonda, si intreccia ad amicizie e ad amori incontrati nel corso del suo soggiorno. I fatti narrati in questo romanzo trovano riscontro in ricostruzioni biografiche e traggono spunto dalle lettere, dai saggi e dai racconti composti da Benjamin durante i mesi trascorsi a Ibiza. I caratteri, i comportamenti e le relazioni fra i personaggi, invece, sono frutto della viva immaginazione dell'autore."" -
Blu. Prima di un altro inizio
Un neo. Un dettaglio trascurabile che nasconde un melanoma maligno, un ospite inatteso arrivato a sconvolgere una vita. Così Flavia, insegnante, ricercatrice e mamma, scopre di essere malata. Ma è proprio nell’abisso di inquietudine in cui cade che, inaspettatamente, ritrova qualcosa di dimenticato: l’amore per la vita e per la sua bellezza invisibile, risvegliato all’improvviso dalla paura della morte. Flavia racconta la sua storia di vita senza veli, tra l’Italia e gli Stati Uniti. Una narrazione limpida in cui dimensioni e luoghi apparentemente lontani diventano tessere dello stesso mosaico: l’ospedale in cui avviene il ricovero, le immagini familiari che l’accompagnano, le lezioni universitarie che fanno da sfondo. Tutto avviene all’interno di relazioni fondamentali: quella di Flavia con sua figlia, che scopre il mondo attraverso il “blu”, e quella con il chirurgo, che le ridona la possibilità di una speranza, salvandola con mani sapienti, gesti e parole che hanno il profumo di boccioli di vita recuperati alla morte. -
Le promesse tradite
Piketty torna in modo agile e sintetico sui punti salienti della ricerca sul capitale che lo ha reso famoso in tutto il mondo: la fallita rivendicazione d’uguaglianza proclamata a gran voce dalla Rivoluzione Francese, le conseguenze della Rivoluzione Industriale, il travagliato XX secolo e poi, ancora, la crisi finanziaria del 2008 e il fallimento del progetto Europa. La domanda che si pone al cuore di questo breve saggio è la seguente: la promessa democratica maturata in modo convulso nel corso del Novecento è in grado di mettere il capitalismo e il diritto alla proprietà privata al servizio dell’interesse pubblico? Quella promessa, oggi, è ancora valida? -
Teodorico
Nel 489 d.C. il Re dei Goti Teodorico avanza verso Ravenna per assolvere al compito affidatogli dall'Imperatore di Costantinopoli: battere l'usurpatore Odoacre e riportare l'Italia sotto il controllo diretto dell'Impero romano d'Oriente. Durahte la reggenza di Teodorico i valori legati alla tradizione imperiale e cristiana di Roma sono tutelati e difesi, come dimostra la posizione del senato, rimasto sovrano nell'amministrazione dello Stato. Non tutti i senatori però sono pronti a riconoscere il Re barbaro come legittima autorità, specialmente in occasione dell'inasprimento del confronto con il Papa e l'Imperatore. La brillante figura di Teodorico e il suo rapporto con Severino Boezio e il senato di Roma sono al centro di questo romanzo che completa, dopo ""Stilicho e Flavio Ezio"""", a cui il goto si aggiunge come ultimo protettore della """"romanità"""", un'ideale """"trilogia della Decadenza"""" a opera di Emilio Paterna."" -
Le convenienze
Lorena Fiorelli ci accompagna negli anni che vanno dal 1935 al 1945 con uno sguardo sensibile, attento alle abitudini e all'atmosfera di quel tempornrn«Marta ha solo 14 anni, ma già un amore grande. Giacomo fatica ad accorgersi di lei, perché è il mondo, nella Roma fascista del 1935, a richiedere battaglie più grandi di loro. Lorena Fiorelli intreccia passioni e storia nel suo le Le convenienze.» – Diva e DonnarnrnRoma, 1935. È una sera di primavera come tante quando gli uomini della Milizia irrompono in casa Serravalle: stanno cercando un giovane sospettato di omicidio, troveranno due famiglie borghesi, beneducate, rispettose del regime. Due famiglie le cui vite saranno stravolte per sempre. La loro toccante storia si svela attraverso gli occhi e le esperienze di Marta, adolescente ingenua, inquieta, che deve proteggere un sentimento scandaloso e proibito. Perché Marta Rivaldi ha quasi quattordici anni ed è la figlia obbediente di un Giudice del Regio Tribunale, destinata a diventare una moglie perbene, mentre Giacomo Serravalle, il giovane uomo di cui è innamorata, è un ragazzo di ventun anni dal futuro incerto, di buona famiglia ma irrimediabilmente avverso al regime. Seguendo il destino dei due giovani e quello delle loro famiglie, Lorena Fiorelli ci accompagna negli anni che vanno dal 1935 al 1945 con uno sguardo sensibile, attento alle abitudini e all'atmosfera di quel tempo, entrando nella casa di un Tenente della Milizia, sbirciando tra i ferri lucidi di una mammana, osservando dai vetri delle finestre ostilità private e segreti inconfessati, per spiare le conseguenze dell'ipocrisia e del conformismo sulle vite e sulle persone. -
Roman Wall
Nel 265 d.C., mentre le violente tribù germaniche premono lungo la frontiera al di là del fiume Reno, in un isolato avamposto ai margini dell’Impero romano – l’attuale Svizzera, ai tempi ridotta a terra di confine e paure –, soldati e cittadini di Roma vivono comernse nulla stia per accadere, avvolti da una nuvola di illusioni, presi dalle occupazioni quotidiane e convinti che l’invasione tarderà ad arrivare, trascurando gli inequivocabili segnali premonitori: questa sarà l’estate dell’arrivo dei barbari. Prima che la minaccia dell’attacco diventi reale, il governatore della provincia si trastulla con i giochi dei gladiatori; Valerio, il buon soldato, è diviso tra il senso del dovere e il doloroso ricordo della donna amata; sua sorella Giulia vive immersa in un malinconico sogno; soltanto Demetrio, il commerciante greco che traffica lungo i confini, è in grado di capire cosa stia realmente per accadere. Con sensibilità umana e precisione storica, Bryher mostra le vite di uomini e donne destinati a perdere tutto ciò che amano e in cui credono. Quando l’invasione alla fine arriva e il limes dell’Impero viene violato, i suoi personaggi vivranno o moriranno come vive o muore la gente comune, secondo i capricci del destino, senza l’arbitraria protezione offerta dalle rassicuranti convenzioni della narrativa. Romanzo storico e romanzo familiare, Roman Wall è anche una riflessione su quanto siano fragili i muri che innalziamo contro le tenebre, un inno a ciò che sopravvive quando un intero modo di vivere viene cancellato. -
Storia nostra
Considerato il tentativo più importante e organico della letteratura in dialetto romanesco sulla storia di Roma, ""Storia nostra"""" di Cesare Pascarella ripercorre in 267 sonetti le vicende di Roma dalla sua fondazione fino agli anni Sessanta dell'Ottocento.rn«A cantare tali sentimenti con la poesia in dialetto nessuno prima aveva mai pensato» - il Venerdì di RepubblicarnCon tono leggero e apertamente comico, la prima sezione si apre sugli episodi-chiave della nascita della città e arriva alla diffusione del Cristianesimo e alla calata dei barbari. Dopo alcuni sonetti dedicati al Medioevo dei papi e degli antipapi, un salto vertiginoso porta la narrazione al periodo napoleonico e, da lì, ai moti del Quarantotto, dove la scrittura di Pascarella - che non nasconde le sue simpatie risorgimentali - si fa alta, epica, appassionata. L'opera, rimasta incompiuta, venne pubblicata postuma un anno dopo la morte del poeta, e viene qui ripresentata con un ricco apparato critico di note e commenti a corredo di ogni sonetto."" -
Siamo tutti terroristi
Nei telegiornali si parla di immigrazione solo in termini emergenziali. Immigrati significa profughi, rifugiati, delinquenti, terroristi. C'è però un'altra immigrazione, molto più numerosa, di cui nessuno parla. È quella degli immigrati imprenditori, avvocati, medici, ingegneri. Come Fuad, primario somalo; Dédé, avvocatessa togolese al Foro di Milano; Nelu, imprenditore edile romeno che costruisce le case dei vip. C'è un'Italia dove l'integrazione è già realtà: Baranzate, il comune più multietnico; Acquaformosa, dove i profughi salvano il paese dallo spopolamento; Campi Bisenzio, dove cinesi e italiani convivono. Nessuno lo dice, ma l'Italia è già un Paese multiculturale. Questo libro - edizione aggiornata e arricchita de ""L'Italia siamo noi"""" - è un viaggio nell'Italia meticcia del presente e del futuro, oltre i pregiudizi e i luoghi comuni, tra persone, borghi e città. Ma anche un viaggio alla scoperta, tramite la voce dei protagonisti, delle vere ragioni dell'emigrazione verso l'Europa, spesso conseguenza di un invisibile crimine contro l'umanità, quello delle potenze occidentali ai danni dei popoli più deboli. Prefazione di Emma Bonino."" -
Il teorema di esistenza degli zeri
È di tanti colori, la vita di Sofia. Dei colori delle coste dei libri che legge, bianco e nero dei racconti di zia Lidia, blu matita dì correzioni e rosso dedizione delle formule su cui cerca di concentrarsi. Ma più cerca di concentrarsi più si perde in una matematica incerta che fa incontrare rette parallele e trasforma compaesani in figure retoriche. Per questo spesso paria con David Foster Wallace e cammina per le strade di Dublino con Leopold Bloom. Finché non incontra la Cavallina Storna che, suo malgrado, la coinvolge in un giallo che vede sullo sfondo un reality show al limite dell'etica, messo in onda da una nota emittente televisiva nell'intento di monopolizzare gli ascolti. Un dedalo di fili narrativi sì intreccia e si svolge a formare un quadro composto da più personaggi con altrettante storie, tra flussi di coscienza e ricordi dal passato. -
Ana Macarena
Ana Macarena nasce e vive nelle fogne di Bucarest sotto l’ala protettiva di Bruce Lee, ambiguo capo della numerosa comunità di orfani che dagli anni Novanta, dopo la caduta di Ceausescu, popola le viscere della capitale rumena. Da qui comincia il suo viaggio verso l’Italia alla ricerca di Marian, suo fratello, piccola vittima del mercato della prostituzione minorile a Milano. Schiava dei caporali, Ana annota con puntigliosa precisione il suo passaggio nelle campagne pugliesi e la sua permanenza in Sicilia, alle dipendenze di uno spietato padroncino. Tra lei e il ricongiungimento con Marian, l’intervento di Cenzo, ricco albergatore fiorentino che, forte di una personalità narcisista e manipolatrice, finisce per legarla a sé facendo leva sulle sue fragilità. Le violenze fisiche e psicologiche sono attenuate dalla presenza-assenza dell’ombra goffa, figura poetica e unico appiglio nella galassia dei poveri disperati che gravitano attorno allo squallido e grottesco mondo di Cenzo. Nella sua testimonianza, la lotta di Ana per la vita, la sua ricerca della felicità. -
Generi di sconforto
Uno scrittore, che è poi l’autore del libro, all’età di cinquantacinque anni decide di non scrivere più per dedicarsi a un mestiere completamente diverso: il raccoglitore di pinoli. Nella pineta dove comincia a lavorare si imbatte in una serie di curiosi personaggi, ciascuno dei quali gli racconta di sé e soprattutto della professione che svolge. L’ex scrittore fa così la conoscenza di uno sprimacciatore di cuscini a domicilio, di un avvistatore di semafori, di un sottolineatore di libri, di un’infermiera presso un pronto soccorso omeopatico, di un socchiuditore di usci, di un venditore ambulante di alberi d’alto fusto, di un venditore di cocco fresco sull’ultima spiaggia… -
Muovere l'immoto. Scritti di uno scultore cubista
Raymond Duchamp-Villon è stato un pioniere dell’arte moderna. Fratello di Marcel Duchamp e Jacques Villon, durante la sua breve carriera troncata da morte prematura, scorge il potere formale della scultura in accordo con la nuova nozione di spazio che si afferma all’alba del XX secolo. Senza dichiararsi un fautore del Cubismo, Duchamp-Villon contribuisce alla sua irruzione nel panorama internazionale. Già dal 1909, infatti, l’artista pone il problema della forza plastica in stretta relazione a quello del movimento, mirando a un’integrazione della scultura con l’ambiente circostante. Uomo di profonda riflessione, è stato inoltre autore di numerosi testi, in gran parte ancora inediti: manoscritti, lettere, articoli di giornale, recensioni di mostre e appunti di varia natura, in cui l’artista spazia dalla filosofia, alla letteratura fino alla matematica. Questo volume presenta per la prima volta in italiano una selezione degli scritti di Raymond Duchamp-Villon, un prezioso documento letterario dell’avanguardia modernista.