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Il peso di Anchise. Il teatro dalla parte dei figli
Il primo è stato Telemaco, che ha preso il mare per poter “uccidere” il padre Ulisse. Oreste, invece, ha dovuto ammazzare la madre Clitennestra per diventare grande, mentre Amleto ha inutilmente cercato di eliminare lo zio Claudio per sanare i peccati del padre. Per non parlare dei figli sconfitti dai padri nel teatro di Ibsen, di Čechov, o quelli ossessionati dalla famiglia secondo Beckett; o ancora quelli che sono stati costretti a vivere con padri evaporati e assenti, tipici della drammaturgia contemporanea, da Jon Fosse a Gary Owen. Si può ricostruire la storia del teatro, dalle origini fino a oggi, come un grande, caleidoscopico catalogo di consigli per ragazzi che non sanno come diventare grandi. “Il peso di Anchise” nasce non solo per aiutare i figli a crescere, ma anche per spiegare in che modo si può ancora rendere utile un rito che si ripete da duemilacinquecento anni. -
Perché l'antropologia ci aiuta a fare politica (e vivere meglio)
C'è una cosa che l'antropologia, più di altre discipline, aiuta a rendere visibile: ben poco di quello che ci riguarda come esseri umani è naturale, cioè impresso come istinto, e deve piuttosto essere appreso dai nostri simili. In questo tempo straordinario dovuto alla pandemia da Covid-19 e alle conseguenze delle drastiche misure di contenimento sulle nostre vite individuali e collettive, l'antropologia ci consente di capire un po' meglio proprio quei mutamenti che, volenti o nolenti, stiamo attraversando. Ma in che modo il sapere antropologico può esserci d'aiuto per una buona politica? Se fare politica è capire il contesto, per provare a mutarlo secondo un progetto, nella costruzione della sua risposta Piero Vereni mostra proprio la trasformazione culturale in atto: il doppio legame tra il distanziamento sociale e l'immunità di gregge, e tra libertà e sicurezza, nonché il mutamento dei ritmi rituali dello spazio e del tempo, e le stesse nozioni di socialità e razionalità. -
Punto triplo e altri racconti
In chimica il “punto triplo” è rappresentato dal particolare stato termodinamico in cui la materia si trova, allo stesso tempo, nello stato aeriforme, liquido e solido. Prendendo spunto da fatti di cronaca che sembrano inverosimili, i personaggi di questo romanzo per episodi, o sarebbe meglio dire per fasi, si muovono in modo ambiguo e talvolta indecifrabile al confine tra reale e immaginario, tra l’essere e l’apparire, sull’orizzonte degli eventi di un eterno cambiamento che può significare tutto e niente. Come quella inanimata, anche la “materia umana” di cui sono fatti i protagonisti cambia continuamente stato e consistenza sotto l’inesorabile pressione della vita e secondo il punto di vista del lettore, cercando di sfuggire o al contrario abbracciare quel che di assurdo e di misterioso l’esistenza ci offre. -
Pandemonium. Appunti sul disastro
Lo spettro di morte evocato dalla pandemia di coronavirus può inaugurare un nuovo dibattito sull’uguaglianza? Il capitalismo, nonostante tutto, non accenna a indebolirsi e i Paesi emergenti sono posti dinanzi a una sfida epocale: intraprendere percorsi di emancipazione in vista di una “radicalizzazione della democrazia” a fronte delle derive neofasciste. In aperto dialogo critico con alcuni dei più importanti pensatori del presente, Jorge Alemán mostra come l’emergenza sanitaria abbia portato alle estreme conseguenze l’ideologia antagonistica del neoliberismo, mentre l’estrema destra continua a imputare l’Altro come capro espiatorio di tutti i mali, in una pericolosa deriva culturale che cerca di imporre l’eliminazione dei più deboli a livello globale. -
Mare aperto
«Sandro avrebbe potuto contrarlo da un dentista, ci fecero sapere. Un piccolo virus ha iniziato a operare nel suo organismo, nel cuore, in modo da farlo dilatare e rallentare. Fra la diagnosi, dopo un’ultima arrampicata sulla costa della California, e il punto di non ritorno, una mattina di maggio in cui lo portarono a sirene spiegate al New York Presbyterian Hospital, sono passati più di dieci anni. Abbiamo avuto il tempo di adattarci, giorno dopo giorno, alla nuova normalità. La camera della terapia intensiva diventò la nostra casa. In quattro mura con vista sull’East River, che scorreva verso il mare, avevamo rinchiuso il mondo. Un via vai di medici, infermieri, specialisti controllava i valori momento per momento e dosava i farmaci di conseguenza. Mentre ci avventuravamo in quella terra di nessuno fra la vita e la morte, ci siamo sentiti tutt’uno con altre mogli, madri, sorelle, fratelli. Siamo stati abbracciati da manifestazioni d’affetto dalle persone più disparate. Discrete, quotidiane, silenziose. Ci facevano sentire meno soli davanti alla prova più grande per un essere umano». -
In questo mare di indaffarati della pittura. Un carteggio inedito tra Enzo Brunori e Renato Birolli (1956-1959)
Questo carteggio tra Renato Birolli (1905-1959) ed Enzo Brunori (1924-1993) si compone di un nutrito gruppo di lettere inedite – dal 1956 al 1959 – che restituiscono dati significativi sulla vicenda umana e sul percorso professionale dei due pittori, legati da un’intensa, seppur breve, amicizia. Come in tutti gli epistolari, le pagine conservano memoria di grandi e piccoli eventi di storia e di cronaca, ma anche gli affetti, le preoccupazioni e i disagi di una vita ancora acerba per l’uno e in gran parte consumata per l’altro. Lettere intense in cui emergono osservazioni e commenti di prima mano sul panorama artistico e sul clima culturale dell’epoca, ancora acceso dal dibattito fra astrattisti e realisti scoppiato in Italia all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale, nonché frequenti riferimenti al mondo del collezionismo e della critica del tempo. Figure ricorrenti, tra le righe, quella di Lionello Venturi – scelto da Birolli per rappresentare il Gruppo degli Otto costituitosi all’inizio degli anni Cinquanta – e di Vittoria Lippi, pittrice informale vicina al clima “astratto concreto” e compagna di Brunori. -
In fil di trama
Cento poesie legate a un filo, incatenate l’una all’altra da una parola chiave, in un percorso circolare turbato dai soprassalti della coscienza – labirinto emotivo e intreccio vertiginoso di pensieri. Stefania Rabuffetti, in questa sua ultima raccolta, prosegue in una ricerca che da anni – nel prendere l’abbrivio da una personale rilettura di Montale, Pavese e Sereni – scava nell’anima di Alda Merini, nell’ironia di Wisława Szymborska, nella pluralità metafisica di Fernando Pessoa, nella lotta interiore di Nelly Sachs, nella ricchezza metaforica di Ingeborg Bachmann. Prefazione di Massimo Arcangeli. -
Tempesta sull'Occidente. Il declino degli Stati Uniti da Trump a Biden
Joe Biden è il quarantaseiesimo Presidente degli Stati Uniti – ancora l’uomo più potente del mondo, il volto di ciò che chiamiamo “Occidente” – in un tempo in cui l’Occidente vive una crisi strutturale e forse definitiva. L’orizzonte politico americano è venuto incupendosi a mano a mano che il baricentro del potere ha traslocato in territorio euro-asiatico (Russia e Cina, più Iran). Visto da qui, il resto del mondo (dove non è oggetto di pretese neo-neocoloniali, come l’America Latina e il Sahel africano) è ormai un’inestricabile palude, come il Medio Oriente. La pandemia ha esasperato le ingiustizie economiche, politiche, sociali (e razziali) esistenti: milioni di cittadini in tutto il mondo hanno perso il lavoro mentre i super-ricchi moltiplicavano i loro capitali. Cosa potrà fare Biden per tenere saldo il timone? E sarà abbastanza? Cosa attende l’Europa e l’Italia? “Tempesta sull’Occidente” è una mappa del presente per cominciare a figurarsi gli anni a venire, nella certezza che dalla tempesta uscirà un mondo totalmente cambiato. -
Più produttivo, più verde, più pacifico? Le false promesse del capitalismo digitale
La digitalizzazione è in corso: smart banking, smart home e smartphone si sono fatti strada nella vita di tutti i giorni per molte persone e nessuno di loro sarebbe concepibile senza l'automazione e la moderna tecnologia dell'informazione. Anche il modo in cui lavoriamo, produciamo e gestiamo le nostre vite viene stravolto. Ci vengono promessi enormi guadagni di produttività, un'economia più verde e persino un mondo più pacifico. In realtà, si tratta principalmente di false promesse che portano all'opposto di quanto pretendono di ottenere. Birgit Mahnkopf analizza gli effetti indesiderati del capitalismo digitale: disoccupazione, abbandono dei diritti civili e persino aumento dei conflitti bellici. A quale futuro possiamo aspirare oltre l'""industria 4.0""""?"" -
Luoghi comuni (2020). Vol. 3-4: Sud
In questo numero: Andrea Ranieri Il Sud: ieri, oggi, domani. Superare lo stigma del sottosviluppo; Tomaso Montanari e Andrea Bigalli L'umanita e il dolore antico della Lucania; Giusy Norcia Frammenti da un teatro di pietra; Tonino Perna Il contributo del Mezzogiorno alla rinascita del nostro Paese; Lara Ghiglione Mafie: una piaga nell'ombra; Pasquale Iorio Contagio, camorra e coesione sociale; Carmelo Caravella e Claudio Treves Lavoro sommerso, emersione: una storia di luci e ombre; Rita Castellani Sud: oltre i luoghi comuni; Nunzia De Capite Il Reddito di cittadinanza al Sud: alcune questioni aperte su povertà e misure di contrasto; Roberto Giordano Roma e l'agricoltura; Carmelo Caravella, Piero De Chiara, Giulio De Petra Officine municipali: un posto al Sud per il lavoro da remoto. La nuova forma comune dei lavori; Francesco Sinopoli Scuola e Università nel Mezzogiorno; Stefano Lotti Il Covid e il superamento della questione Nord/Sud nel Sistema Sanitario Nazionale; Mario Agostinelli La comunità energetica euro-afro-mediterranea; Michele Grimaldi Oltre la retorica e la rendita: un nuovo modello di sviluppo per il Mezzogiorno e le città; Enzo Scandurra, Angela Barbanente e Lidia Decandia Taranto e Costa Smeralda: Due esempi del Sud che si “modernizza”; Giuliana Rais «Su telarzu tzoccat in su coro». Canti di (R)esistenze artigiane; Danilo Lampis La voce dei giovani per il riscatto del Sud, delle Isole e delle aree interne. -
Sintomi di felicità
Inizia con un formicolio nella parte destra del corpo. E una strana stanchezza. L’equilibrio che si fa precario. Quando, mesi dopo i primi sintomi, arriva la diagnosi di sclerosi multipla, Marco ha trent’anni e una carriera da tenore appena avviata. Come gestire i concerti e le audizioni in giro per il mondo senza sapere come ci si sveglierà domani? Marco mantiene segreta la sua nuova, scomoda compagna di viaggio. Almeno fino al 2013, quando, nella prima apparizione di Sintomi di felicità, decide di rivelarla al mondo. Ciò che accade negli anni a seguire è un nuovo stravolgimento della sua vita: l’incontro con Giulia, che diventerà sua moglie, e la nuova vita di Sintomi di felicità, che oggi è un’associazione dedicata alla sensibilizzazione su sclerosi multipla e disabilità. Marco Voleri ha scritto «un diario a quattro mani con la sclerosi multipla»; la storia di una passione che si rivela più forte di ogni paura. Prefazione di Beatrice Venezi. -
Il sonno della ragione. Razzismo, antisemitismo e Shoah
La storia dell’Occidente è indelebilmente segnata dallo spartiacque della Shoah. Provare a comprenderla è un processo ancora faticoso, che necessita più che mai di un’indagine e una rilettura adeguate. Recuperare il vero significato del giorno della Memoria, d’altro canto, riportando alla luce i gesti di resistenza, aiuterebbe le nuove generazioni a capire cosa rappresenti oggi, in concreto, il genocidio del popolo ebraico. Ruggero Taradel ripercorre le tappe di antisemitismi vecchi e nuovi, scendendo tra le dinamiche e le conseguenze di un evento che chiunque si augura irripetibile, ma che sentiamo paurosamente attuale. -
A porte aperte. Romanzo politico
Pilar Sanders è una giovane donna idealista. Richiamata dal presidente USA, Bernard Cosano, partecipa da subito a una visita di Stato in Italia. Il caso li conduce in un campo di accoglienza per rifugiati a Como. Lei e Cosano scelgono quel luogo di dolore e di speranza per organizzare un summit internazionale che definisca una nuova visione del futuro mondiale. Sarà quella l’occasione per il presidente del consiglio italiano, Angelo Silvestri, di rivelare la sua vera natura di arrivista alla ricerca del facile consenso. Pilar concluderà la sua esperienza italiana fra l’amarezza dell’aver conosciuto un potere che non si piega all’umanità e la consapevolezza che il prossimo presidente degli Stati Uniti potrà essere una donna. Una donna magari proprio come Pilar Sanders, ritardataria incallita, impaziente, ma in grado come nessun’altra di creare un mondo a porte aperte. Un romanzo attuale, che non fa sconti all’odierna situazione italiana e globale. Prefazione di Francesco Boccia. -
Il secondo tempo dell'amore
Quando Antonio e Sofia s’incontrano per la prima volta entrambi non sanno che dietro ai loro sguardi si cela la spossatezza di un dolore che non dà respiro. Antonio ha il cuore fragile di un “sopravvissuto” al trauma dell’abbandono di Marisa e un sopravvissuto fatica a stare in equilibrio. Sofia è impegnata a trovare un modo per arginare un senso di solitudine soffocante. Per entrambi l’amore può rivelarsi una scintilla pericolosa. Riuscirà Antonio ad amare senza farsi e fare del male? Sofia troverà il suo giusto equilibrio per essere felice? E Marisa? -
Teologia dell'ora nona. Il pensiero di Sergio Quinzio tra fede e filosofia
In questo volume, dato alle stampe la prima volta nel 2006, Massimo Iiritano si pone l’obiettivo di ripensare i contenuti fondamentali del pensiero di Sergio Quinzio grazie al fitto scambio intellettuale che ebbe con lui durante gli ultimi anni della sua vita – anni intensissimi di studio e di ricerca. Un percorso filosofico ed esistenziale, sviluppatosi nel tempo attraverso la consultazione costante con Anna Giannatiempo Quinzio e con la possibilità di accedere alla biblioteca personale del grande teologo italiano. Un libro che rimane quindi ancor oggi unico, e con il quale ci si propone di riportare il pensiero di Quinzio al centro del dibattito filosofico e teologico, in un tempo particolarmente segnato da quelle che erano le sue profetiche inquietudini. Prefazione di Anna Giannatiempo Quinzio. -
Un partito sbagliato. Democrazia e organizzazione nel Partito Democratico
A quasi quindici anni dalla sua fondazione, il Partito Democratico vive una grave crisi di contenuti. Si può ancora pensare di riformarlo? In genere, le ricette che vengono proposte riguardano la linea del partito, la sua strategia, o si limitano a evocare la necessità di una nuova leadership. Ma è sufficiente tutto ciò? Non sarà forse necessario guardare più a fondo, ossia allo stesso impianto genetico, ai tratti che ne hanno contraddistinto, fin dall’inizio, il profilo politico-culturale e il modello organizzativo? Apparso per la prima volta nel 2019, questo saggio offre un contributo su temi spesso trascurati nelle discussioni correnti e che non riguardano solo il Pd. Con un interrogativo di fondo: è possibile una democrazia senza partiti degni di questo nome? Ed è possibile un’altra idea di partito? Postfazione di Nadia Urbinati. -
Alternative per il socialismo (2021). Vol. 60
Un filo d'erba è cresciuto nel deserto. Il 22 marzo scorso è stato effettuato uno sciopero, indetto dai sindacati confederali, che ha interessato «tutto il personale dipendente di Amazon Logistica Italia e Amazon Transport Italia cui è applicato il Ceni Logistica Trasporto Merci e Spedizioni e di tutte le società di fornitura di servizi di logistica, movimentazione e distribuzione delle merci che operano per Amazon Logistica e Amazon Transport». Il comunicato sindacale dello sciopero dice così, in un linguaggio tecnico, una cosa dal grande rilievo sociale e politico. Ci parla dell'unificazione nella lotta di due popolazioni lavorative diverse, quella dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e quella dei drivers in condizioni di precarietà, una lotta organizzata contro un nuovo, potente padrone che sembrava inafferrabile, inafferrabile come il suo algoritmo. Al capitalismo dell'algoritmo dedichiamo una intera sezione di questo numero della rivista. Qui proviamo solo a cercare il filo d'erba cresciuto nel deserto. Pochi giorni dopo, il 26 marzo, la rete ""Rider per i diritti"""" ha organizzato una mobilitazione nazionale per rivendicare «la necessità di applicare un contratto collettivo nazionale di settore che regolamenti tutta la categoria riconoscendo a lavoratrici e lavoratori tutti i diritti e piene tutele». Il nuovo mondo del lavoro resuscita parole antiche. Ma la frontiera è quella nuova. È in gioco il potere e il controllo sull'organizzazione sociale e del lavoro nel mondo del lavoro degli algoritmi, nello specifico, e, più in generale, in quello della gig economy. Era stata, la nostra, definita come una società postindustriale, per evitare la fatica di capire e per eludere i problemi che comporta vedere quanto di industriale è strisciato dentro il nuovo capitalismo. Lo sciopero dei lavoratori di Amazon, in Italia, il 22 marzo, andrebbe registrato come un giorno significativo nella storia del conflitto di lavoro. Anche in Alabama i sindacati si battono, ma sono costretti a farlo per essere riconosciuti, non essendoci ancora riusciti. In Italia, dove c'è il riconoscimento, per la prima volta al mondo si effettua uno sciopero nazionale di questa natura."" -
La nuova Europa. Il punto di vista slavo
Sicuramente tra i maggiori leader democratici della prima metà del Novecento, Tomáš G. Masaryk contrappone la libertà delle «piccole nazioni» al centralismo delle «vecchie monarchie», e legge il desiderio di indipendenza dei popoli alla luce della «futura organizzazione federativa dell’Europa». Nella temperie di una guerra non voluta ma subita, racconta la storia della Boemia e auspica la creazione di uno Stato dei cechi e degli slovacchi. Come in Mazzini, vi è in lui l’interpretazione democratica dell’autocoscienza nazionale, ancorata agli ideali di solidarietà e tolleranza, in netta contrapposizione ai contenuti razzisti e imperialisti presenti all’epoca, ben lontani dallo scomparire nel mondo d’oggi. Opera di largo respiro che risente appieno delle idealità scaturite dal conflitto mondiale, La Nuova Europa appare come necessario antidoto a ogni preteso particolarismo e quale risposta a ritorni autoritari e a nuovi despoti. Presentazione di Koloman Gajan; Introduzione, postfazione e cura di Francesco Leoncini, con la commemorazione di Benedetto Croce. -
La disputa delle parole. Dialogo sulla politica del linguaggio
Quale potere legittimiamo attraverso il linguaggio? Ogni volta che parliamo e scriviamo siamo chiamati a fare una scelta semplice e cruciale al tempo stesso: perpetuare la disuguaglianza, con le sue gerarchie di classe, razza, genere, o aprire nuovi scenari di uguaglianza. In un dialogo denso e incalzante, i filosofi Jacques Rancière e Javier Bassas offrono un percorso di riflessione sul valore politico del fenomeno linguistico in rapporto a scrittura, voce e immagine. “La disputa delle parole” rivendica un’interpretazione del linguaggio come atto politico, un modello di comunicazione in cui l’uso consapevole della parola può abbattere le barriere e le gerarchie che sostengono gli attuali rapporti di dominio. -
Colosseide. I secoli dell'oblio
Adriano Partenio è a capo della ricca famiglia che da duecento anni cura gli spettacoli del Colosseo, ma che nello stesso periodo è rimasta esclusa dal Senato per gioco politico. Alla morte dell’imperatore Commodo però tutto cambia: Adriano ha un posto d’onore tra i congiurati che hanno ucciso il tiranno, e diventa il primo Partenio senatore. Al dominio economico si somma finalmente l’autorità politica: quella di Partenio è una posizione di prestigio che i suoi discendenti dovranno difendere nei secoli, attraverso le traversie della Storia e in un mondo completamente cambiato: dall’arrivo dei barbari all’interruzione dei giochi del Colosseo sotto Teodorico, dalla conversione della famiglia al cristianesimo alla conseguente persecuzione; dalla decadenza del Medioevo all’arrivo alle porte della Roma pontificia dei “nuovi barbari”, i piemontesi, nel 1870. Dopo aver narrato la genesi dei Partenio in “Colosseide. La galleria segreta”, Emilio Paterna completa la sua epopea con una nuova opera indipendente che unisce gli stilemi della saga familiare al respiro epico e all’azione del grande romanzo storico.