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La vita senza di te
Un intreccio di amori e perdite attraversa e lega indissolubilmente le vite dei protagonisti. Luca si sente imprigionato nella sua esistenza, come capita a molti prima o poi. Il suo amore per Silvia, o meglio per il suo fantasma, è indefinito e intenso. Anche lei lo ama, ma solo in sogno, l’unico luogo in cui riesce a incontrarlo. Si baciano, ma sono destinati a non trovarsi mai. Silvia è molto legata a Margherita, la donna con cui convive da anni, che dopo la sua scomparsa precipita in uno stato di smarrimento. In una notte senza tempo Margherita, che non era mai stata con un uomo, incontra Giovanni e fa l’amore con lui. Non rivedrà più quell’uomo misterioso, la cui vita è abitata dal desiderio di vivere nel corpo di una donna. L’unica a conoscere il segreto di Giovanni è la sua più grande amica, Sabrina, una scrittrice di successo che con gli anni finisce per rimanere vittima di un durissimo conflitto con la figlia Martina. Solo dopo la morte della madre Martina capisce che a renderla tanto spietata era la percezione che Dio la ignorasse: decide allora di lasciare Francesco, per ritirarsi in un convento. Francesco non imparerà mai a vivere senza di lei. -
Se viene qualcuno
«Se viene qualcuno» è l’intercalare che accompagna i discorsi di Gina, la madre del protagonista, per tutta la vita, e che negli anni perderà via via i colori di una speranza vaga per assumere quelli di una minaccia incombente. Il taglio autobiografico di questo romanzo fatto di racconti non impedisce a Carlo Simoni di dar conto dell’esemplarità della vicenda della sua famiglia in quella più generale del dopoguerra e del secondo Novecento nel nostro Paese, muovendosi non sul terreno della ricostruzione storica ma su quello dell’evocazione narrativa, dell’immedesimazione – anche sul piano linguistico – con il bambino e poi il ragazzo di un tempo. A emergere sono momenti cruciali che la narrazione privilegia in forza di una necessità dettata dalla percezione del carattere essenziale e per nulla logorato di alcuni ricordi, dalla certezza del ruolo da essi giocato nel determinare passaggi nodali, qualificanti la singolarità di una formazione. Il tutto, giocato sempre nella consapevolezza del carattere indistinto e mutevole della relazione fra l’Io che racconta e l’Io di cui si racconta. -
Al Bellavista
Sulle montagne della Mitteleuropa si erge un albergo decrepito, un tempo lussuoso ma ora invaso dai rovi, che ospita un solo cliente: la baronessa Ada von Stetten. La baronessa ha tre amanti molto più giovani, totalmente soggetti ai suoi capricci: li ha comperati, anzi li compra giorno dopo giorno: sono i suoi schiavi. Il proprietario del Bellavista è in bancarotta, al ristorante mancano cibo e tovaglie, il telefono è guasto. A rompere tale atmosfera incantata, fatta di dialoghi degni di Ionesco, interviene il signor Müller, rappresentante di vini: è venuto a riscuotere un credito, e sembra quasi un vento nuovo, ma in men che non si dica viene assorbito nell’atmosfera del mondo che fu. Quindi si presenta il gemello di Ada, rovinato dal gioco e pronto a spararsi alla tempia se la sorella non interverrà a saldare i suoi debiti. Infine arriva la ragazza: Christine. Sarà lei a far cadere una dopo l’altra le maschere sgangherate mostrando la cruda realtà dei personaggi. Tutti condannati senza appello, tutti messi dinanzi alla loro essenza; ma in qualche modo liberati dall’incantesimo. Dramma grottesco fino a oggi inedito in Italia, Al Bellavista va inteso, a quasi un secolo dalla sua prima apparizione, come una pietra miliare del teatro di tutti i tempi. -
El Greco. Il miracolo della naturalezza
Pittore, scultore, architetto e uomo di lettere, El Greco è stato uno degli artisti più originali e innovativi della sua epoca. Alla sua morte ha lasciato una collezione di libri che comprende anche testi capitali della letteratura artistica, tra cui “Le vite” di Vasari e “De architectura” di Vitruvio. Sulle pagine di questi volumi l’artista ha annotato, in un ibrido di italiano e castigliano, le proprie considerazioni ispirate dai concetti espressi in alcuni passaggi. Riscoperti solo di recente, questi appunti hanno permesso di conoscere meglio il pensiero di El Greco, sfatando il mito del mistico visionario, interessato solo alla formulazione quasi espressionista del proprio fervore religioso. La figura che i suoi scritti restituiscono, infatti, è quella di un lettore appassionato, un polemista amante dei paradossi e dei motti arguti, e soprattutto un artista per il quale «la pittura è la sola possibile via artistica di conoscenza di tutta la realtà naturale». “El Greco. Il miracolo della naturalezza” riunisce, nella prima edizione mondiale, le note autografe del pittore, trascritte, tradotte e commentate dai più autorevoli esperti dell’artista. -
Il parto della sovrana. Poesie 2016-2021
Michele Caccamo torna alla poesia dopo cinque anni da “La meccanica del pane”. In quest’opera, intimista e universale allo stesso tempo, l’autore ripercorre le tematiche a lui care: spiritualità, amore, impegno civile. I versi tracciano la considerazione dell’assoluto, la vita e l’oltre, il sentimento purissimo dell’amore. In questo nuovo percorso, Caccamo non dimentica il suo legame con la spiritualità cristiana e con il messaggio evangelico, con l’apertura totale verso l’altro. Prefazione di Giuseppe Cerbino; Riflessioni di Aldo Nove. -
Padre nostro
"Mi sono imposta, come unica pratica, di recitare il Pater una volta ogni mattina [...]. Talora già le prime parole strappano il mio pensiero dal mio corpo per trasportarlo in un luogo fuori dallo spazio, dove non c'è prospettiva, né punto di vista. Lo spazio si apre"""". Così Simone Weil racconta a padre Perrin la sua esperienza della preghiera, una pratica essenziale ma anche problematica per la filosofa che aveva scelto di vivere la fede rimanendo sulla soglia della Chiesa. Scritto durante il soggiorno a Marsiglia, il breve testo che i curatori presentano in questo volume è un commento alla più importante delle preghiere cristiane e rappresenta un distillato purissimo della scrittura religiosa di Simone Weil. In parole semplici e forti, emerge un'idea di preghiera che è al tempo stesso un affidarsi a Dio e una messa alla prova, senza facili consolazioni, della propria anima." -
Le libertà in ostaggio. Mappe di mediazione interculturale tra storia, politica e diritto
Le migrazioni ridefiniscono il senso della storia. Con intensità diverse, ma in qualsiasi epoca, non solo nell’età contemporanea. E lo fanno agendo a tutti i livelli (individuale, di gruppo, nazionale, internazionale) e sotto molteplici aspetti (culturale, sociale, giuridico, antropologico, economico). “Le libertà in ostaggio” propone un percorso di approfondimento del fenomeno migratorio in età contemporanea, attraverso due sezioni, una storica e una giuridica, che si intrecciano illustrando le nuove domande di cittadinanza provenienti dalle soggettività non autoctone che si muovono nello spazio pubblico del presente. Tracciare nuove mappe di libertà, ponendo al centro dell’indagine il significato storico-politologico delle migrazioni e le sue argomentazioni giuridiche – declinate in senso interculturale –, significa riorientare il lettore e l’operatore sociale lungo un tragitto sempre in trasformazione e intriso di problematiche, ma pure contrassegnato da rinnovate opportunità. Con i contributi di Domenico Bilotti, Luca Castagna, Donato Di Sanzo, Gianfranco Macrì, Stefano Montesano, Paolo Naso. -
Figure dell'astrazione. Kandinskij, Malevic e Soulages
Se esiste una forma d’espressione capace di veicolare il mistero «che si agita da sempre nel cuore di ogni realtà fenomenica» e di farsi tramite di quel «Sacro mai realmente catturabile a parole», quella è l’arte, e, più precisamente, l’arte astratta. Quella di Vasilij Vasil’evič Kandinskij e Kazimir Severinovič Malevič, capiscuola indiscussi del movimento astrattista primonovecentesco e tra i primi a confrontarsi con la sponda invisibile, ineffabile del mondo. Di Pierre Soulages, erede radicale di quella grande esperienza, “maestro del nero” deciso a scandagliare la sorprendente capacità del buio di divenire fonte di luce. Bellantone e Donà raccontano le opere di questi tre protagonisti dell’arte contemporanea e ne ripercorrono le prospettive estetiche – dal concetto stesso di astrazione a quello di opposizione assoluta –, dimostrando come l’evento artistico sia in grado di spingersi in territori che neanche il discorso filosofico riesce a penetrare. -
Guida all'allenamento inspiratorio
L'allenamento inspiratorio (Inspiratory Muscle Training), da anni oggetto di studi e ricerche, è stato introdotto con successo in campo terapeutico e sportivo. Nel testo, rivolto a esperti e non, ne sono illustrati i fondamenti: preparazione motoria, psicologica, tecnica e coordinata, realizzata attraverso l'esercizio fisico-respiratorio. Guida all'allenamento respiratorio spiega in maniera scientifica e accessibile i concetti e le pratiche basilari, sia in ambito clinico che in ambito sportivo, per recuperare la consapevolezza del nostro respiro e il controllo del nostro corpo. -
Alternative per il socialismo (2021). Vol. 61
La scelta strategica delle classi dirigenti europee è quella di fronteggiare la crisi e avviare la ripresa attraverso una modernizzazione senza riforma sociale e con quell’industrializzazione dell’ecologia compatibile con l’impresa e col mercato, ma soprattutto senza riforma sociale. Perciò i popoli restano esclusi da un qualsiasi processo decisionale e sono consegnati a una nuova condizione di sudditanza. In essa i cittadini dovrebbero prendere la forma contemporanea di sudditi tecnologici. Ma restano troppi segni e troppi di nuovo se ne vengono formando che mettono a rischio, o almeno lo potrebbero, l’ordine capitalistico che si viene costituendo in risposta alla crisi. Molte, fino a ieri, sono state nel mondo le rivolte che hanno scosso interi paesi. Anche in Italia, pur in un panorama assai difficile, emergono proteste, rabbie, conflitti, anche inediti conflitti di lavoro. Il problema che si pone dinnanzi al capitalismo finanziario globale è come si possa governare senza il consenso popolare. L’Europa politica da tempo ha rinunciato a costruire un ordine costituzionale e si è formata in un assetto ademocratico. La sua costituzione materiale ha coniugato, in un lungo ciclo politico, le politiche antipopolari di austerity con una centralizzazione decisionale nella pratica di governo intergovernativo. Per altro, quando ha tentato la via della verifica di un consenso popolare su un trattato che adottava una Costituzione per l’Europa, ha fallito, grazie al voto negativo in Francia e nei Paesi Bassi. In Francia, in particolare, la grande mobilitazione popolare che si realizzò nel 2005 si alimentò anche dell’opposizione nei confronti della famigerata direttiva Bolkestein. Questa costruzione organicamente ademocratica ha affiancato i poderosi processi involutivi che hanno investito, seppure diversamente, i diversi paesi europei. Le crisi, ultima quella pandemica, hanno offerto un’occasione, in assenza di una potenza democratica in campo, per un ulteriore passo verso nuove forme di autoritarismo. L’Italia sembra assumere, in questo processo, una funzione di laboratorio con l’avvento di un governo compiutamente, o quasi, tecnico-oligarchico. Il fallimento della politica istituzionale nella fase precedente, la morte della politica che si era ancora dovuto constatare, ne hanno costituito i prodromi. -
Te l'avevo detto di non farti i selfie! Ediz. a colori
Biografia realistica e fantastica degli avventurosi incidenti di guidarello. Storie imprevedibili, rocambolesche, improbabili e ai confini della realtà: per amore di Candice Bergen guidarello si schianta contro una vetrata; sanguinante, crede di essere soccorso, ma la polizia, vedendolo, lo lascia sull’asfalto; per rabbia dà un calcio a una palla di marmo scambiandola per un pallone; e il suo allegro cane si ammala insieme a lui; e le sue ragazze? E l’amore per i rondoni… così piccoli! E il viaggio in Messico dove incontra squali, sciamani, terremoti e vecchie streghe? E la sua ultima apparizione: una testa, una mano, poi un piede, che affiorano dalle acque del Tevere? Mentre tra un incidente e l’altro guidarello insegue il selfie perfetto, nasce e si insinua silenziosa un’idea: e se tutti cambiassero forma mentale? -
Alternative per il socialismo (2021). Vol. 62
L'esperienza operaia irrompe sulla scena e già la muta. Questa si era già affacciata con le lotte nella logistica, con lo sciopero dei riders. Ora è tornata a proporsi con una forza inaspettata nella lotta di fabbrica, sul terreno che si vuole tradizionale quando non si sa intravedere, anche attraverso quella lente preziosa, un futuro diverso e possibile. La Gkn Driveline è un'impresa multinazionale che produce componenti per l'industria automobilistica e che impiega 27.500 lavoratori in 51 stabilimenti e 6 centri tecnologici in 20 Paesi. [...] La violenza antioperaia dei licenziamenti viene contrastata dal rifiuto opposto ad essa dall'unità e dalla forza dell'intera compagine lavorativa. L'intera costruzione che dà forma a un nuovo dominio dell'impresa capitalistica è messa in discussione. ""Insorgiamo"""" è la dichiarazione operaia che avvia il conflitto e ne accompagna il corso. Essa non è un'invocazione, è la descrizione di ciò che viene intrapreso; dice del carattere della lotta, della sua matura politicità. La socializzazione della lotta la conferma e ne assume la portata. Riappare dopo tanto tempo, nelle lotte per la difesa del posto di lavoro, lo sciopero generale-territoriale. Campi Bisenzio non è confinabile in un'isola. La lotta operaia ritrova il rapporto con il territorio, coinvolge le istituzioni, gli amministratori locali. Ma, soprattutto, il collettivo di fabbrica diventa la guida della lotta e il lievito della partecipazione dei lavoratori. Un fattore essenziale e rivelatore della politicità del conflitto è costituito dalle relazioni che vengono intessute. La mobilitazione di intellettuali, artisti, personalità del mondo della cultura ha accompagnato tutta l'esperienza. Il rapporto tra la lotta sociale e l'intervento legislativo rivendicato nell'economia e nel lavoro è particolarmente significativo della lucida consapevolezza che l'ordine esistente non può considerarsi una gabbia senza via d'uscita, senza menomare la stessa possibilità di guadagnare un buon risultato alla lotta. Il rapporto con i giuristi per elaborare una legge sulle delocalizzazioni, di cui parliamo nella rivista, ne è la prova. Lo slogan """"Non una legge sulle nostre teste, ma una legge scritta con le nostre teste"""" esprime una cultura politica che solo nel conflitto può prendere corpo e che porta con sé il seme della contestazione dell'economia fondata sul primato assoluto del profitto, il seme dell'autonomia e dell'autogoverno. La ricerca della chiave perduta può ora avvenire in un solo spazio, quello del conflitto."" -
Pasolini integrale
Questo libro rilegge l'opera di Pier Paolo Pasolini dalle prime poesie in friulano fino a Salò, delineando una biografia intellettuale che abbraccia e ricompone i diversi ruoli rivestiti nel corso di una vita: il poeta e il regista, il critico e il narratore, lo scrittore corsaro e il testimone-profeta del suo tempo. Gianni Borgna riesce così a mostrare l'intima coerenza di un corpus complesso e ramificato, e a restituirci un Pasolini ""integrale"""", libero dalle distorsioni ideologiche e dai fraintendimenti a cui è andata incontro la sua figura. Il saggio, ultimato dall'autore poco prima della sua scomparsa e curato da Carla Benedetti, unisce l'ampiezza di visione a una scrittura limpida e diretta, proponendosi come testo di riferimento per la conoscenza dell'intellettuale. Ma a guidare la ricerca di Borgna c'è soprattutto una passione, umana e civile, che trova nell'opera di Pasolini una lucida analisi del presente e il seme di una resistenza possibile."" -
Chilometro 53
Chilometro 53 è un vecchio bar sperduto in mezzo al nulla, un tempo al servizio di un distributore di carburante oggi abbandonato. Sopravvive nell'attesa dei soliti clienti e di qualche turista finito fuori strada. La cifra indica l'esatta distanza del posto dal capoluogo. Lo gestiscono Giovanna ed Edoardo, compagni di scuola diventati amanti. Insieme si leccano le ferite di due vite naufragate; lei in costante crisi economica e con alle spalle un matrimonio disastroso, lui ex attore di successo, senza più un ingaggio e legato alla flebile speranza di rimediarne uno. Una sera, al momento della chiusura, un corriere della malavita si ferma al bar e muore, lasciando una misteriosa valigia che i due decidono di tenere. Sarà l'inizio di una caccia senza esclusione di colpi, con banditi armati fino ai denti, persone senza scrupoli, traditori e killer prezzolati. Il prezzo da pagare sarà alto e per sopravvivere non sarà sufficiente la volontà di farcela. -
La donna che sei
Galeotta fu la lirica ""La voce a te dovuta"""" di Pedro Salinas. Dare la propria voce ad altri è un dovere morale e non solo l'unico modo per capirsi e per capire. Anita Rusciadelli ha tradotto in vocazione professionale il suo desiderio di aiutare le persone a prendere consapevolezza di sé e nella sua silloge di esordio si fa tramite delle voci, delle parole, delle confidenze delle donne che ha incontrato, della loro danza con una vita difficile, costellata di solitudini, illusioni, abbandoni, violenze e travagli senza parto. Ogni storia è una poesia, anche la più crudele e aberrante perché è attraverso la poesia che si può entrare nel tempio dell'umana comprensione per la via metrica di un'umile empatia."" -
Lessico proibito d'amore
Gülsüm Cengiz è una delle figure più importanti della poesia turca contemporanea. Si è detto di lei che è una donna che disturba la quiete della gente assopita nell'incoscienza, che porta una voce nuova, cha ha raccolto il testimone da Nazim Hikmet. Il suo linguaggio poetico evita l'iperbole, l'arte oratoria, l'aggettivazione preziosa e preferisce il tono narrato. Lessico proibito d'amore è il suo libro più recente, e raccoglie le poesie che vanno dal 1990 al 2012. La silloge si divide in sei parti di cui l'ultima le dà il titolo. La prima consiste in un lungo poema dedicato alla figlia in un giorno della Festa della Donna; nella seconda parte, Gülsüm Cengiz entra nel vivo della sua poetica: il poeta è la coscienza della comunità, è lui che può parlare quando tutte le voci sono messe a tacere; nella terza parte della raccolta affronta temi sociali; uno scorcio di vita e di poesia impregna le quartine della quarta parte, mentre nella quinta il tema della protesta si incentra sulla voce dei bimbi, sulla violenza e la menzogna; infine l'ultima parte si apre con la lirica che comprende tutta la tematica insita nel titolo della raccolta, rievocando nella poesia iniziale l'amore e lo struggimento di una donna curda che visita il suo uomo in carcere e a cui è vietato esprimere ogni sentimento verso colui che ama. La sua voce si eleva con coraggio per conto di un'umanità dolente, afflitta dalle difficili condizioni sociali e politiche turche. La parola negata si trasforma così in un canto lirico, dove l'amore e la speranza brillano comunque e sempre all'orizzonte. -
Il senso della vita di un uomo qualunque
Lasciandoci trasportare dalla corrente della vita, possiamo inconsapevolmente abbandonarci a essa oppure chiederci cos'è questa cosa che ci trasporta via. Lenio Morganti indaga sul senso dell'esistenza di un uomo qualunque, quale egli si considera, di per sé destinata a essere dimenticata da tutti nel rapido svolgersi del tempo. Nel far ciò, esamina temi che solitamente rimangono nascosti dentro l'animo umano, poco adatti per abituali conversazioni, sfocati anche alla chiara consapevolezza di ognuno. Tra questi: la religione, la libertà, la felicità, il libero arbitrio, la sofferenza, il tempo, la bellezza, l'economia, la giustizia, l'amore. Con linguaggio semplice e tono colloquiale, senza alcuna pretesa di essere depositario di un'unica verità, rivolge le proprie osservazioni a un pubblico di lettori anch'essi uomini qualunque, sollecitandoli alla riflessione, nel tentativo di fare emergere in essi una loro personale considerazione sul senso dell'esistenza. Dalle sue parole, emerge l'opinione secondo cui sotto l'essenza di ciò che si discute, si celi un fine recondito che la Natura ci istiga inconsapevolmente a perseguire. È puntando l'attenzione verso quest'ultimo che diventa possibile scorgere il senso della vita. Tuttavia, non è sufficiente alzare il primo velo, perché ciò che affiora nasconde a sua volta un fine ancora più recondito, e questo un altro ancora. Un saggio divulgativo, aperto alla dialettica, una sorta di testamento spirituale. -
La casa di Amin
Milioni di bambine, ragazze, donne nel mondo subiscono violenza. Di ogni tipo. Che lo si appelli donnicidio o femminicidio, la realtà dei fatti non cambia: un essere umano, quasi sempre di sesso maschile, compie un atto violento con la volontà di degradare un altro essere umano, di sesso femminile dotato di personalità, intelligenza, diritti etc., ad animale da macello. La lista è lunga e va dalle fustigazioni, all'acidificazione, all'infibulazione, allo stupro legalizzato fino alla riduzione in stato di schiavitù. Nessun continente ne è immune. Romano Bavastro, giornalista di professione, scrive un romanzo che ricorda nel taglio un reportage cadenzato da lanci d'agenzia in cui affondano come lame di coltelli le infami vicissitudini di esseri umani che hanno avuto il solo torto di nascere femmine. Quattro giovani agiati, di diversa nazionalità, a cui se ne aggiungeranno altri tre nel corso della storia si riuniscono in una sorta di confraternita segreta. Essi, mettendo a repentaglio la propria vita, decidono di punire, a solo titolo dimostrativo, appiccando incendi controllati coloro che materialmente usano violenza alle donne o fiancheggiano e applicano leggi inique contro di loro. Determinante in questa risoluzione l'apporto di Athina Shastri, già membro della Gulabi Gang, che istituirà in Svizzera un centro di ricovero per donne vittime di gravi violenze. Ma anche i piani meglio congegnati sulla carta devono scontrarsi con la realtà dei fatti che solitamente si ribella al bilancino della logica astratta. Un romanzo di respiro internazionale, ambientato tra il Cinquale, Londra, la Svizzera e i territori di confine arabo-israeliano. -
Uno, nessuno e centomila
Del romanzo Uno, nessuno e centomila uscito a puntate nel 1926 sul settimanale La fiera letteraria, quando lo scrittore era già famoso in tutto il mondo, soprattutto per le sue opere teatrali, lo stesso Pirandello disse: ""Avrebbe dovuto essere il proemio alla mia produzione teatrale e invece finirà per essere un riepilogo. È il romanzo della scomposizione della personalità. Esso giunge alle conclusioni più estreme, alle conseguenze più lontane"""". Per questo, pur non mancando di una trama, il romanzo ha in moltissime pagine la struttura di un incalzante dialogo col lettore nel corso del quale l'autore espone i capisaldi della sua concezione ideologica: l'inesistenza di una realtà oggettiva valida per tutti, col conseguente scontro, ora paradossale ora drammatico, del modo mio di sentire e giudicare che non può coincidere col modo tuo; la perenne mutabilità della coscienza col conseguente crollo della unità, della compattezza dell'io."" -
Nascosto al cuore
Quando parte per un viaggio di lavoro, la vita di Kate cambia radicalmente. Fino ad allora, era rimasta in sospeso tra il tormento per la tragica morte della madre, di cui si sente parzialmente responsabile, la paura di vivere l'amore per il suo collega Daniel e il desiderio inspiegabile di coltivare l'amicizia di Gena, donna ambigua e solitaria. Durante quel viaggio, fortuitamente, salva la vita a una strana donna. Quest'ultima la ospita per la notte in una casa dalla cupa atmosfera e la turba con discorsi inquietanti, quasi la conoscesse. Kate è così confusa, che accetterà un'assurda proposta che la donna le fa per sdebitarsi. Da qui in poi la ragazza precipiterà in un inferno che mai avrebbe sospettato, che la metterà a dura prova, ma che potrà, forse, farle ritrovare la pace svelando al suo cuore ciò che fino ad allora gli aveva nascosto. Sul filo del paradosso temporale, si snodano vicende inaspettate, si stringono improbabili alleanze e si rimette a fuoco con gli occhi di oggi quanto è accaduto allora.