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Bancha
Fine anni Novanta. Roma. Una giovane donna decisa e indipendente vive in una splendida proprietà di trenta ettari, ha davanti a sé la prospettiva di un futuro da dirigente in una delle più famose e importanti aziende import-export italiane ed è sentimentalmente legata a un ragazzo di buona famiglia. Cresciuta con il nonno paterno, manager d'assalto e poco incline alle effusioni, non ha comunque particolare curiosità di conoscere la storia dei suoi genitori: sa solo che il padre è deceduto in Giappone quando lei era molto piccola. A destabilizzare lo status quo è l'arrivo di una lettera inviatale dal nonno materno: una sola grande bugia e tutto il suo passato e il suo futuro sono compromessi. Decisa a conoscerlo, intraprende un viaggio in Giappone. Avrà modo di conoscersi come una donna diversa e, come nel kintsugi della tradizione giapponese, dove la ceramica in frantumi viene ricomposta e impreziosita con l'oro, sarà lei a dover rimettere insieme i frammenti della sua vita rendendola più ricca di quella finora vissuta. -
Pendolum. La trilogia del tempo
Davide è un ragazzino vivace e curioso, costretto a passare il weekend in campagna a casa di parenti. Annoiato, comincia a guardarsi intorno. Così, una stanza chiusa a chiave e una vecchia pendola gelosamente custodita dal prozio Andrea risvegliano il suo interesse. Deciso a scoprirne i misteri, nel corso della notte, in silenzio, scende in esplorazione. Mentre si balocca cercando di scoprire cosa abbia di tanto speciale la pendola, allo scoccare delle tre in punto, è trasportato magicamente al suo interno. Qui scoprirà un intero mondo in miniatura, abitato da ingranaggi parlanti e comandato dal temibile Chrono, il gigantesco pendolo. Inseguito dai Tarli che vogliono farlo prigioniero, con l'aiuto del piccolo Zefiro tenterà di tornare alla sua realtà scapicollandosi nei meandri della pendola e lungo il vertiginoso Trottolodotto. Qual è il segreto che custodisce il prozio? E chi sono gli abitanti della vecchia pendola? Dietro alla loro esistenza si cela un'anomalia spazio-temporale? E, ancora e soprattutto, che cosa c'entra il numero tre? -
L' incredibile settimana di Lillo il coccodrillo
Lillo è un giovane coccodrillo curioso e intraprendente. Cerca continuamente risposta ai tanti perché gli frullano nella testolina e tampina mamma e papà che a volte faticano a stargli dietro. Una mattina, pone l'ennesima domanda: ""Perché i giorni della settimana si chiamano così?"""" La mamma, allora, lo accompagna in biblioteca, assicurandogli che lì troverà le risposte a tutti i suoi perché. Lillo, dapprima un po' incerto, alla vista di tutti quei libri che lo aspettano per soddisfare la sua curiosità non sta più nella pelle dalla felicità! E trovata risposta alla sua domanda, decide di vivere una settimana secondo il significato dei giorni! Lo attendono avventure incredibili. Età di lettura: da 5 anni."" -
Una nota stonata
Al taciturno e ostinato ispettore Iarach viene affidata, mesi dopo l'efferato omicidio, l'indagine sulla morte del professor Bertoni. Uomo solitario, poco amato, sospetto di avere una predilezione per i ragazzi. Riesaminando gli indizi, l'ispettore si convince di avere scoperto chi è l'assassino, ma come riuscire a provarlo quando il malcostume imperante gli sbarra la strada? Quando impunità e omertà regnano sovrane? Nel silenzio dei suoi pensieri, nel gorgo del suo monologo interiore il poliziotto ci irretisce in un'appassionante caccia alla prova. Attraverso le strade e le piazze di una torbida Bologna ci conduce alla inaspettata soluzione finale. -
Ho deciso che devi morire
Non può essere un errore, un eccesso, un attimo di follia, un'imprevedibile tragedia. Presentarsi a un incontro riparatore con un anello in una mano e un coltello nell'altra, carezzare per poi picchiare con uno schiaffo, un pugno, un calcio, significa aver già deciso, aver già messo in conto la possibilità di uccidere. Racconti che narrano le storie di donne tradite dalla vergogna, ammaestrate dalla paura, domate dall'incertezza, abbagliate dal bisogno d'amore, prigioniere del silenzio, spettatrici della loro stessa esistenza. Donne di ogni età, di ogni estrazione sociale, di ogni livello culturale. Donne che subiscono, che combattono, che si ribellano. Donne che a volte si riscattano, riappropriandosi di sé stesse e della propria vita. Donne che muoiono. Storie di una società che preferisce allevare delle femmine invece che crescere delle Donne; una società dove i maschi, e non certo gli Uomini, credono nel possesso invece che nel rispetto e confondono la forza con l'esercizio della violenza. Dodici vite narrate in prima persona o raccontate da madri, sorelle, figli; superstiti di un amore tradito. Esistenze di donne sconosciute che si intrecciano, tra presente e passato, accomunate dal dolore e dal coraggio, dall'incredulità nell'accettazione della realtà e dalla forza di vincere il primo e più importante dei conflitti, quello con sé stesse. Ogni racconto focalizza un aspetto della battaglia che ognuna di queste donne, imperfette, illuse, forti, deboli, combatte contro la vergogna, contro il senso di inadeguatezza, di incapacità, contro il senso di colpa, contro il terrore della solitudine, contro il ruolo al quale sembrano essere destinate. -
L' animologo
Alle volte si brancola nel buio alla ricerca di un interruttore, altre si annega in punti di non ritorno. Può capitare a chiunque. Sono quei momenti in cui si ha la netta sensazione di non avere più un ruolo nella propria storia, pensando che la trama sia stata sovvertita da una mano che impugna un calamaio esclusivamente nostro. Quei momenti in cui pensi: non doveva andare così! È ciò che accade a Giorgio che, in una tempesta di domande senza alcuna risposta, davanti a un attimo spezzato, un cordone ombelicale reciso, in preda alla paura sente il desiderio di uscire fuori, per sempre, dalle righe del suo quaderno e ci prova. Il punto è che nessuno può cancellarsi o essere cancellato lasciando dei puntini sospensivi. Non è giusto. Per fortuna, nonostante l'essere diventati i più criptici dei messaggi, la vita è disseminata di persone che possono e scelgono di decifrarci: gli animologi. Si fanno avanti da uno dei tanti punti del foglio e cominciano, pian piano, a guidare la mano in un esercito di punteggiatura e diluvi di parole, permettendoci di guarire. Accanto a Giorgio arriva Levante: gli fa dono, nel silenzio, delle sue parole imbustate, vecchie di anni bellici, intrise di lacrime, speranza, ma costantemente d'amore. Il divario generazionale è però intangibile, vicini come sono empaticamente nello sterile spazio di una bianca corsia, in cui viaggia un ritorno a casa dall'essenziale, come insegnano quei casi di miseria in cui a colmare i morsi della fame ci pensa un semplice pugno d'erba bollita. Una sorta di pozione magica che andrebbe data in pasto a chiunque smarrisca il senso di sé e della propria vita. Giorgio, curato dalle lettere di Levante, lo comprende e non ferma il potere salvifico di quelle parole, diventando a sua volta un animologo. -
Il filo degli indizi
Quello che Amalia Fundarò intraprende attraverso le pagine di Il filo degli indizi è molto più di un'avventura narrativa fine a sé stessa, e supera anche le definizioni più ordinarie di un racconto autobiografico. È affine a ciò che Virginia Woolf intese nel suo Gita al faro: ""Ho espresso antiche e profonde ferite emotive e nell'esprimerle le ho spiegate e poi seppellite"""". Da sempre l'uomo ha cercato nelle forme espressive, che ha avuto modo di sviluppare, situazioni in cui potersi confessare, esprimendo sensazioni e desideri, per potersene in qualche maniera liberare o canalizzarli in forme che ne potessero facilitare la realizzazione: la parola scritta si pone dunque come il medium privilegiato per liberare le proprie emozioni, e per poterle riconsiderare in un'ottica evolutiva. Attraverso un tragitto autobiografico dallo stile maturo, pulito ed essenziale, l'autrice affronta con coraggio il proprio passato: dall'infanzia e la difficile relazione con la madre, fino ai frangenti decisivi di situazioni delicate con il marito e le figlie, in un racconto retrospettivo della propria esperienza capace di sprigionare un grande impatto sulla memoria. La rielaborazione di sentimenti e impressioni diviene lo strumento più potente per riappropriarsi della propria vicenda personale e quindi della peculiarità umana su cui si basa il presente: nostalgie e successi, speranze e delusioni, rapporti complessi, e infine la decisa assunzione di responsabilità verso sé stessi e la propria felicità sono descritte e analizzate nei risvolti più sinceri e privati."" -
Copenaghen punto zero. La vita tra due morti
Evocare l'esperienza della transizione di identità sessuale come destino misterioso, potenza, energia vitale, attraverso testi che la possano richiamare nei suoi significati e passaggi esistenziali più profondi, dalle sue premesse che in qualche modo possano rievocare la vita-non vita (morte) di prima della transizione dalla quale essa nasce, per seguirne poi lo sviluppo fino a quella che potrebbe essere la prefigurazione di una morte quale esito conclusivo di una vita autentica. Trasmettere quindi in particolare l'idea che la transizione di identità sessuale è il sorgere di una vita che si colloca tra due morti (una prima morte celata dietro una non-vita, una seconda morte quale termine di una vita vera e autentica). Inoltre, evocare come nell'esistenza di ogni essere umano, trans o no, la nostra identità tenda a essere fissata e cristallizzata in momenti, in passaggi decisivi, che lasciano dietro di noi tensioni irrisolte che condizioneranno per sempre la nostra vita, il modo in cui ci rapportiamo agli altri, fino a quando eventi esterni traumatici (come affrontare la morte) ci costringono a scegliere nuovamente se confermare le nostre decisioni precedenti o se metterle in discussione. E cosa è il senso della vita se non interrogarsi su ciò che ci è capitato di essere o di diventare nella nostra dimensione più intima e autentica? E quindi di avere il coraggio di tradurre anche socialmente questo destino? La vita di una persona transessuale è una delle manifestazioni più forti ed estreme del destino esistenziale e mortale di ogni essere umano. La vita di Neviana Calzolari include il percorso di transizione evocata attraverso alcuni suoi passaggi cruciali in diciassette quadri lirici. -
Non si maltrattano i bambini
Una leggenda narra che Lucifero reo di aver sfidato Dio fu scaraventato nella Gola del Diavolo, sui monti Rodopi. Nel vicino paese bulgaro di Trigrad, a primavera, ritornano le cicogne provenienti dall'Africa a nidificare sui tetti di paglia. Tra di loro, c'è Yana che ha appena perso il proprio compagno, e soffre la solitudine. Unica cicogna ad avere un nome umano, matura il desiderio di divenire donna. Viene accontentata dall'enigmatico comandante Akhenaton, re del popolo degli alieni che preannunciandole la seconda venuta di Gesù sulla Terra le assegna una missione: recarsi a Venezia e salvare la vita a Luka, un bambino di dieci anni, maltrattato dal padre... -
Pioggia
Luca ha trentaquattro anni, suona la batteria in una band dal nome non proprio rassicurante, The Schiamazzi, vive con i genitori e il gatto Gobbolino. Poco attratto dallo studio, si è ritrovato a lavorare come pasticcere almeno fino al giorno in cui, intento a fare il cascamorto con una bella cliente, lascia bruciare cinquantanove torte. Preoccupato per il probabile e minacciato licenziamento, vagabonda in cerca di un pub in cui affogare i dispiaceri e si imbatte in una locanda mai notata prima. Entrato per curiosità, incontra la bella e conturbante proprietaria la quale gli fa una strana proposta che ha a che fare con Adamo ed Eva e il paradiso perduto. Ma si può credere alle parole di una strega che sogna la solitudine eterna? -
Veleno di lupo
Costretti a lasciare la loro terra e a intraprendere un epico pellegrinaggio, quindici vampiri tra cui cinque donne e un ragazzino, si dirigono verso la pianura di Scarecrow in cerca del Libro redatto in tempi remoti dal Grande Saggio della Notte. Li sorregge la speranza di ottenere indicazioni per scongiurare il cataclisma che minaccia la loro razza: un sole perenne, incandescente e sulfureo. Il loro cammino li porterà a incrociare i destini del branco di lupi a guardia del santuario di Wolfpoison. Affascinanti, anaffettivi, bellissimi e spietati i primi, simbolo di forza e passione i secondi. In un continuo capovolgersi di situazioni, dai boschi inglesi, alla campagna francese, fino ai vicoli bui della Città Eterna, i vampiri lotteranno duramente per non soccombere, indifferenti alla vita umana, al dolore causato, al prezzo che sarà necessario pagare. -
Le avventure di un maître d'hotel
Un ragazzo giovanissimo, ma con le idee già molto chiare sul proprio futuro, è il protagonista di questa movimentata vicenda autobiografica. Guidato da un pervicace desiderio di realizzare se stesso grazie alle proprie capacità, Claudio lascia la scuola appena adolescente e intraprende la carriera nei servizi della ristorazione. Sogna di poter aiutare la propria famiglia e di costruirsi un redditizio futuro col lavoro che più ama. Dopo i primi passi nella sua Mantova, città raffinata ma di provincia, i suoi orizzonti si allargano in Italia e in Europa, cavalcando quelle stimolanti possibilità che gli anni Sessanta, frementi di dinamicità e prospettive, gli offrono. Cifra costante della sua personalità è la voglia inesauribile di migliorarsi sempre: grazie a questo approccio, riesce con grande rapidità a trovare ingaggi di prestigio, avvicinandosi presto ai livelli di eccellenza del suo mestiere. Di fianco alla crescita professionale però ciò che arricchisce il racconto sono le mille e mille esperienze di vita legate alla capacità di entrare in contatto con gli altri: incontri travolgenti nel bene come nel male, passioni impetuose e sorprendenti, amori dolci o strazianti, senza comunque perdere mai di vista gli orizzonti dei valori più importanti. -
Le cronache di Wang. Rated R
Le vite di Rocket, Gun, Dr. Feelgood e Slime, quattro amici assidui frequentatori del Palazzo dell'Amore, si separano per ragioni personali e professionali. Rocket incappa in problemi legali ed è costretto a fare molte ore di volontariato sociale, Dr. Feelgood dopo una lunga terapia per guarire dalla ipersessualità si dedica all'azienda di famiglia, Gun intreccia una relazione stabile con una ex escort e Slime come al solito sparisce. Dopo qualche tempo, Gun e Rocket si rincontrano casualmente nel nuovo centro massaggi cinese denominato Mr. Massaggio Wang. Qui Nasty Boy, uomo di origini filippine nonché gestore del centro, li introduce nella parte segreta e riservata a clienti speciali, avviandoli verso particolari esperienze. I due amici, ognuno alle prese con i propri problemi, faranno la conoscenza di personaggi bizzarri e borderline, ritrovandosi faccia a faccia con il loro passato e riuscendo, proprio tramite quelle particolari esperienze, a riprendere in mano le loro vite dal punto in cui si erano precedentemente inceppate. -
Metàstasis
Metàstasis è una silloge a tratti ossimorica che parla coscientemente, metaforicamente, senza pudori d'amore. L'amore inseguito, sognato, vissuto e perduto. Nel rifuggire dei versi scantona l'evoluzione di quello stesso sentimento, come un cancro che ci modifica, una malattia che si insinua e si propaga. Ciò che ci fa sentire vivi deve prima o dopo scavarci l'anima, la carne, abbeverarsi alle nostre paure e asciugarsi alle nostre speranze. L'amore è un elegante blasfemo sconosciuto ingannevole e seduttivo a cui non basta la certezza della nostra resa. Forse ha ragione Emily Dickinson quando dice che dell'amore non sappiamo nulla se non che l'amore è tutto. Che sia per questo che se ne parla-scrive tanto? -
Amore social
Chissà cosa sarebbe successo se Petrarca fosse vissuto nella nostra epoca. Forse anche lui avrebbe preferito abbandonare la scrittura e dedicarsi a Laura, inondandola di messaggi e parlando con lei solo virtualmente. Certo, il concetto di amore e le tecniche di corteggiamento si sono evolute nel corso degli anni e oggi i social network che tanto hanno stravolto le nostre vite, stanno svolgendo un ruolo chiave nella ridefinizione dei canoni dei sentimenti e del romanticismo. Se solo pochi anni fa azioni, come mandare una lettera una mail un sms, erano all'ordine del giorno, oggi gesti simili sono sempre più rimpiazzati da messaggi WhatsApp, richieste di amicizia, like su Instagram e così via. I social network se da un lato hanno facilitato molto la comunicazione tra le persone sulle lunghe distanze, dall'altro hanno ridefinito i rapporti personali allineandoli alla stregua di quelli telematici traslando il corteggiamento da uno sguardo un po' più intenso seguito da una cena a lunghe conversazioni via social. Se un sentimento antico, eterno e puro come l'amore non potrà essere abbattuto da nessun tipo di progresso tecnologico, c'è però da chiedersi se possa definirsi tale quello social. In questo fresco racconto, l'autore fornisce un nuovo e originale punto di vista sulle relazioni amorose, o meglio sul modo di viverle che non coinvolge solo i più giovani, come si può essere portati a credere. -
La certezza del ritorno. Viaggio tra le «Città invisibili» del Teatro Potlach
Il progetto del Teatro Potlach non è soltanto un grande evento spettacolare o uno spettacolo itinerante quanto piuttosto un intervento che si struttura e si costruisce sul territorio e da esso dipende. È un intervento non solo artistico ma anche antropologico e sociale che coinvolge in prima persona la realtà in cui si realizza come protagonista stessa dell'evento. L'intento è quello di costringere lo spettatore originario del luogo a rivedere il suo borgo, la sua città o parte di essa sotto un altro aspetto, sottraendola alla routine del quotidiano e mettendo in evidenza le bellezze native dei paesaggi. Un raffinato linguaggio teatrale - videoproiezioni, videomapping, grandi teli - disgrega la normale viabilità delle città e crea passaggi obbligati che dall'esterno conducono a un interno e poi riportano nuovamente all'esterno, davanti a una situazione completamente diversa e a tratti spiazzante. Quindi si costruiscono racconti e situazioni che di volta in volta si legano alle specificità dei luoghi, narrando alle persone del posto la propria storia, le proprie origini che spesso vengono dimenticate o date per scontato. ""La certezza del ritorno"""" è un tentativo di ricognizione critica su un progetto che ha preso corpo un po' ovunque sul pianeta ma che, ovunque sia stato, ha ritrovato, come in Calvino, sempre la città dei suoi natali, quella Fara in Sabina che ha accolto anche l'edizione del quarantennale del teatro."" -
Il tintinnio dell'anima
"Il tintinnio dell'anima"""" è una breve silloge composta da diciassette poesie. Il soggetto intorno a cui ruota la raccolta è l'amore, declinato in forme diverse: passionale, romantico, per il prossimo. L'amore è una costante nella poetica di Francesca Lupi. Sentimento vissuto e sperimentato sulla scia di paesaggi e luoghi non sempre quotidiani. Da quelli sacri e feriti della Terra Santa nascono i versi di """"Ebano"""", """"Uomo del lago di Tiberiade"""" e """"Stella di Nazareth"""": è qui che si sviluppa la consapevolezza del dolore che può causare la guerra e paradossalmente è sempre qui che la Poetessa intuisce l'essenza dell'amore vero, che come edera si arrampica sul muro di Betlemme a dividere intere famiglie. Sulle terrazze di Lisbona nella lirica """"Gli Azulejos di Lisbona"""", invece, sogna una storia finita, un sentimento che ancora batte forte nel cuore, come le onde dell'oceano che abbracciano le coste della città. Infine il ritorno in Italia, a Bologna, in piazza Maggiore, che diviene la finestra sul mondo degli innamorati. La silloge assume sempre connotati meno intimistici aprendosi con afflato più maturo alla suggestione del mondo." -
Mamma mia dammi cento lire
Mamma mia dammi cento lire. Chissà quante volte abbiamo sentito questo ritornello simpatico e strampalato. Altri tempi, forse un gioco di parole un po' ingenuo, desueto. Ma quello che la canzone testimonia ancora oggi è il dramma dell'emigrazione, che ha condotto centinaia di migliaia di nostri connazionali lontano dal suolo natio, alla ricerca di un futuro, con la speranza che questa nuova vita fosse migliore di quella che si erano lasciati alle spalle: solitamente poveri, contadini e analfabeti; partivano e viaggiavano in condizioni estreme e quando arrivavano li aspettavano pregiudizio, razzismo e violenze. La storia si ripete e coloro che oggi vedono l'Italia come un sogno trovano ad attenderli gli stessi pregiudizi, lo stesso razzismo: stessa disperazione che motiva la partenza, tutti i propri averi investiti in un viaggio della speranza, la stessa voglia di cambiare il proprio destino, le ansie, le paure, i successi e le sconfitte. Ma non si è esaurita la diaspora italiana: molti giovani hanno capito che è meglio partire con l'ansia di un futuro incerto altrove, che restare con la disillusione e le speranze spezzate. Riusciremo a riscoprire il nostro passato senza revisionismi ma con l'umiltà di chi crede che ogni essere umano ha diritto a sognare un futuro migliore? Tre racconti compongono questa silloge che invita a riflettere sul tema sempre scottante della migrazione dei popoli: il primo ambientato nel 1948, narra la storia di Alfredo e Leda costretti a lasciare la loro Viareggio per cercare fortuna a Buenos Aires; il secondo la storia di un giovane albanese che decide di lasciare la sua terra per cercare fortuna e speranza in Italia; infine il gustoso cammeo di un italiano che dopo aver fatto fortuna in America ritorna nel suo paese natio in cerca di una moglie. -
Mau
I contadini di Patrignone sono soliti riunirsi per sgusciare le pannocchie e legare i mazzi di granturco da appendere per essiccare nello stanzone del Chioccia; per passare meglio il tempo a volte qualcuno fa un po' di musica altre Alfredo, detto Candela, racconta delle storie: qualcuna piccante se non ci sono bambini, qualcuna divertente, qualcuna persino di paura. Nessuno sa chi sia veramente, contadino sì ma anche mediatore nella compravendita di animali, erborista, sindacalista e così via; il suo livello d'istruzione resta un mistero e altrettanto da dove venga. Fatto sta che sa suonare, declama Dante e Leopardi a memoria e infila una citazione latina, o presunta tale, dietro l'altra. Una sera, comincia a raccontare storie ispirate alle tre Parche: Cloto che reggeva il filo dei giorni per la tela della vita, Làchesi che dispensava la sorte avvolgendo al fuso il filo che a ciascuno era assegnato e infine Atropo, l'inesorabile, che lo tagliava con le forbici quando giungeva il momento di arrestare la vita, attribuendo il principio e la fine del tempo, la nascita e la morte. Storie diverse dalle solite, i cui protagonisti appartengono, mormora qualcuno, a una razza superiore. -
Sugli scogli controvento
Una silloge che ha le cadenze e il respiro di un taccuino di appunti, su cui sono annotate sensazioni, impressioni, riflessioni che per loro natura si diversificano sia per argomento sia per tono. Il poeta controvento accoglie la vita, guardandola dritta negli occhi, rilevandone le asperità, le idiosincrasie, sì come la voluttà, la fragilità, la bellezza. Talvolta mosso da un pizzico di nostalgia, talvolta di melanconia, talaltre di insofferenza. Senza indulgere in artifici retorici, contaminando significato e significante, i versi si scompongono e ricompongono in un mosaico emozionale di misterica intensità.