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Una ciliegia tira l'altra
Perché scrivere e leggere racconti? Perché ci sono storie che per un romanzo risulterebbero inutilmente stiracchiate, ideali invece per un racconto, storie che nascono da un'intuizione che l'autore scopre dentro di sé e costituisce il fulcro intorno a cui si sviluppa fluida e veloce la vicenda. Storie che, proprio in virtù della loro densità e concisione, fissano in maniera efficace situazioni e aspetti dell'animo umano quanto più precisi tanto più universalmente validi. La brevità della narrazione nulla toglie al gusto di raccontare, gusto che si esprime nel disegno dal tratto rapido e sicuro di ambienti e personaggi, che fin dall'inizio acciuffa letteralmente il lettore, lo tira dentro alla vicenda e lo tiene avvinto fino alla conclusione, Così, in questa raccolta di racconti ambientata nel primo dopoguerra, i personaggi si svelano fin dal nome, in perfetta sintonia con il loro modo di essere e vivono nella pagina insieme al lettore attraverso il nitore del linguaggio e l'immediatezza dell'azione; il finale, come un lampo, riverbera la sua luce su tutto il racconto. Indimenticabile il suonatore di trombone, con il suo volto paonazzo e le gote gonfie, oppure il prete che traballa sotto il baldacchino e che impreca contro i parrocchiani nella ritornata del Corpus Domini, descritta con straordinaria capacità evocativa: suoni, colori, profumi di una processione di paese sono sensazioni visive che il lettore avverte come se vi partecipasse. Personaggi e situazioni sospesi tra realtà e finzione, tra bizzarria e amarezza che, sia pure con sorridente levità, inducono chi legge a una riflessione seria sulla vita. -
Intrecci nel tempo
Poesie che attraversano come lampi il nostro pensiero e ci fanno riflettere sull'essenza di Dio, dell'uomo, della natura. Sono versi senza tempo, anche se scritti in questo secolo, nel terzo millennio; ma la storia si ripete e sempre più spesso l'uomo è contro l'uomo, abbandona con crudeltà i suoi simili al loro destino e li fa inghiottire nelle tenebre. La silloge è simbolicamente divisa in cinque sezioni. Viviamo in un mondo costituito da immagini, molte delle quali riportano la realtà della guerra, eventi di distruzione e povertà in paesi lontani. In Immagini da guerre lontane alcune liriche descrivono luoghi di guerra, dove la vita si è fermata, come nel campo profughi siriano di Yarmouk o nella città distrutta di Arbin. Narrano di un mondo dell'infanzia in fuga alla ricerca della pace, in pericolo sulle acque di un fiume o travolto dai flutti del mare che non lasciano scampo. Nelle città devastate, solo macerie accolgono ancora quegli abitanti che non possono mettersi in fuga. Queste vicende richiamano alla memoria episodi della nostra storia, come quelli della primavera del 1945, eventi drammatici del periodo della guerra quando molte città italiane furono distrutte dai bombardamenti. Per contrasto Intrecci comunica la ricerca dell'incontro dell'altro. Gli intrecci di culture diverse nel confronto quotidiano delineano il conflitto o l'incontro, l'intersecarsi tra culture che arrivano a un punto di scambio. In Tempo della maternità, Amore, Bucolica emerge un mondo dedicato alla pace in cui la vita scorre tranquilla come nella quotidianità. Nella pace la vita segue il proprio corso, si svolge serenamente e questo rende possibile prestare attenzione allo scorrere del tempo o ai fenomeni della natura. -
La macchia
In un paese delle Alpi Tirolesi, protetto da una natura splendida, si dipana nell'apparente condiscendenza degli abitanti, la storia d'amore tra il parroco don Andreas e Veronica, una ragazza del luogo. La vicenda, della quale in verità poco si sa e tutto si immagina, è raccontata a distanza di anni attraverso gli occhi e i ricordi di un'amica comune, Catarina. A don Andreas, divenuto ormai un rispettato vescovo, viene comunicata la nomina a cardinale ma lui rifiuta per poco credibili ragioni di salute. Catarina immagina che il motivo sia un altro. Forse quella macchia che si porta dietro, celata in fondo al cuore: forse il rimpianto non per avere amato, ma per non essere riuscito a scegliere e avere lasciato che fosse la vita a decidere per lui. -
Il sogno di Amos
Amos non è un bambino come gli altri: è immortale. Ma, seppur immortale, egli non è né un dio né un eroe. Capace di concepire grandi sogni, dimostrerà che anche quelli impossibili possono realizzarsi. La forza che lo ha reso immortale promana dalle anime dei bambini che, nel corso dei secoli, sono stati vittime dell'umana follia. Queste anime hanno deciso di porre un limite al dolore e di scuotere, tramite la voce di un fanciullo, le nostre coscienze e quelle delle generazioni future, affinché ciò che di orrendo è accaduto non possa accadere mai più. Il loro grido di dolore si leverà potente, e il loro sogno, che Amos incarna, potrebbe spostare l'asse su cui si regge il mondo dal governo degli uomini a quello delle anime. Ma potrà un fanciullo porre un limite all'umana follia e realizzare il sogno di una pacifica convivenza? Lungo il suo viaggio, dalle epoche più remote fino a un imminente futuro, Amos compirà azioni volte a migliorare il mondo fino a escogitare un'originale strategia che potrebbe cambiare radicalmente il corso della storia. -
Le radici nello specchio
Una silloge che ambisce a fare del linguaggio poetico un laser conoscitivo capace di sciogliere il dolore e proiettare il soggetto verso un percorso di conoscenza consapevole di sé e del mondo. Enrica Giannelli si occupa da sempre di poesia, sia in ambito critico sia in ambito creativo. La poesia, intesa come forma artistica per curare il dolore interiore e condurre la persona al ben-essere, disgrega il significato concettuale attribuito alle parole ed enfatizza l'integrazione di elementi emotivi, mentali e spirituali diversi fra loro finalmente in dialogo. Le parole in questo senso allora descrivono, trasformano, creano suggestioni, indagano, evocano, colpiscono e disvelano strade inusitate. Avviluppano la sensibilità e marchiano l'anima. Leggersi dentro con spietata sincerità, riprendere contatto con le proprie radici consente di ampliare il significato e la portata dell'identità personale e di osservare, attraverso uno specchio, la caverna di emozioni che sopravvive nel cuore dei poeti. Amore, gioia, dolore, solitudine, paura, è tutto lì, mischiato insieme come un colore così forte e intenso da non trovare una collocazione sulla tavolozza, come un grido così forte da non essere quasi udibile. Liriche nate dall'ascolto interiore che emergono nel mondo con energia ardente e impetuosa, forti di una metrica libera ben orchestrata. -
A sud
Jacopo è un giovane disoccupato che sbarca il lunario vendendo la mobilia di casa e grazie a qualche soldo che gli passano gli anziani genitori. In un pomeriggio di noia, con l'estate incipiente che comincia a scaldare la città, si rifugia in una mostra di fotografie e lì conosce Anna. È un colpo di fulmine e i due passano la notte insieme a casa di lei. Anna divide l'appartamento con Nastassja, una bellissima ragazza russa di poche parole, con un talento smisurato per la fotografia e la passione per il sud. Qualche giorno dopo, Jacopo scopre che Anna è a capo di una banda di rapinatori e accetta di partecipare al colpo alle poste con l'incarico di fare il palo. Nel frattempo la ragazza russa parte per il sud, senza telefono al seguito e senza dire dove. La rapina naufraga tragicamente ma Jacopo riesce a defilarsi e a passare inosservato. Purtroppo per lui, Nastassja gli aveva scattato numerose fotografie in compagnia di Anna e si è portata via la vecchia macchina fotografica analogica con l'intenzione di fare una mostra. Jacopo deve rintracciare Nastassja e recuperare il rullino con le foto compromettenti, che dimostrerebbero senza ombra di dubbio la sua complicità con i rapinatori. Nastassja, che non ha detto a nessuno dove avesse intenzione di andare e che ha un concetto di sud che racchiude un'area compresa dalla Lunigiana all'Africa subsahariana, è partita senza nemmeno salutare il suo fidanzato. Spinto dalla disperazione e dalla paura e con poche, sommarie indicazioni, Jacopo comincia un viaggio alla ricerca di Nastassja, con un'auto sgangherata presa a prestito da un amico e con le idee confuse. In compagnia di vecchia musica, con pochi soldi in tasca e con la paura di non fare in tempo a salvarsi, viaggia attraverso la provincia italiana, conosce la notte, la bellezza incantata del paese e l'amore. A sud, più a sud di quello che avrebbe voluto, forse c'è la soluzione del suo problema... -
La scacchiera sospesa
La morte di un figlio è un buco nero che inghiotte il tempo. Un dolore dal quale non ci si riprende mai, una ferita che non si chiude. È così anche per i genitori di Sauro De Guidi, trovato impiccato nella sua casa. Le indagini della procura di Mantova, sebbene mettano in evidenza alcuni dettagli atipici, fanno propendere gli inquirenti per un suicidio poiché il giovane lascia una lettera di addio indirizzata alla figlia. Ma il padre, Antonio, non ci sta e sollecita con insistenza, ricorrendo anche a sit-in davanti gli uffici della stessa procura che il caso non venga chiuso. Né il commissario incaricato né il gip però hanno dubbi, così la morte del giovane è non solo archiviata come suicidio ma si lascia intendere che Sauro potrebbe essersi risolto a tale decisione anche a causa di carenza d'affetto da parte dei genitori. Cinque anni dopo, Antonio strappa un colloquio con il nuovo capo della sezione giudiziaria, il commissario Roberto Pilati, e lo convince a riaprire il caso. Il commissario, a capo di una squadra affiatata, è intenzionato a rispondere all'unica domanda che conta per Antonio De Guidi: perché il figlio finalmente sereno, con una fidanzata di cui era innamorato, alla vigilia di intraprendere un nuovo lavoro si sarebbe tolto la vita? Bebo Rebuzzi dà vita a un romanzo sull'amore e sull'odio, sul dolore e sulla redenzione. -
Briciole
Dieci racconti, dieci protagonisti le cui vite sono in transizione, policrome tessere di un mosaico da ricomporre. Isa, che ama il rossetto, riprende contatto con la sua vita facendone un bilancio davanti a uno specchio-coscienza. Due bambini disabili nel reciproco incontro trovano la forza per sopravvivere alle rispettive disastrate famiglie. Una donna in carriera deve capire se un altro figlio è ciò che vuole. Una coppia di coniugi fa i conti con l'età e la lunga convivenza. Una giovane mamma indaga per scoprire l'identità dell'amante del marito. Alla vigilia di Natale, un uomo ripercorre i ricordi della sua infanzia. Una ex modella alle prese con un incubo. Una donna incontra dopo lungo tempo il suo amore di gioventù e avverte ancora una forte attrazione: è tradimento anche il desiderio? Un anziano genitore alle prese con una figlia ribelle e la sua convinzione di essere innamorata di un uomo più grande che per lei abbandona la famiglia. Un uomo selvaggiamente picchiato e abbandonato in un parco ripensa alla sua vita. Tutti loro cercano risposta, risposta a un'insoddisfazione, un timore, una speranza. E lo fanno sbriciolando le loro vite, osservandone le fluttuazioni, carezzandone le diversità. Una silloge a tratti aspra, a tratti agrodolce che si ricompone con levità e padronanza stilistica in un quadro impressionista le cui pennellate ora dense ora decise ora suggerite restituiscono un'esperienza di vita condivisa. -
La ranocchia Salterella. Ediz. a colori
Salterella è una ranocchia carina e simpatica ma diversa dalle sue amiche che pronte e svelte saltellano tra il fogliame e nello stagno rincorrendosi felici. Nonostante il suo nome, che le pare quasi una presa in giro, Salterella non riesce a... saltare! Forse le sue zampette sono difettose? Fatto sta che non riesce a spiccare i grandi balzi che tutte le rane fanno normalmente. Più riflette sul suo problema, più diventa triste e si isola perché non si sente all'altezza delle sue compagne. Un giorno però, accade qualcosa di magicamente semplice che risolverà la situazione... Come riuscirà Salterella a superare la sua difficoltà? Scopriamolo insieme! Età di lettura: da 5 anni. -
Il profumo di un caffè
Una silloge da leggersi in relax, anima aperta e mente limpida. Preferibilmente con una bevanda calda tra le mani il cui aroma si fonda e si confonda con quello delle cinque persone che in altrettante storie raccontano i momenti decisivi delle loro vite. Si comincia con un caffè lungo bollente in tazza grande: Sveva intraprendente e ribelle fotografa free lance è alla vigilia delle nozze ma è davvero lui l'amore della sua vita? Si possono amare due persone contemporaneamente, seppure in modo diverso? Caffè fatto con la moka e un cubetto di cioccolato al latte: Mya laureata in Lettere Antiche lavora come segretaria e dopo un appuntamento con un ex compagno di scuola decide di... Caffè amaro: Vivian sta affrontando la sua ultima battaglia nel reparto di oncologia, accanto a lei il marito che non si rassegna a perderla. Caffè espresso all'italiana: Gilberto narra la sua esperienza personale e apre il suo cuore a un paziente per dimostrargli che mai bisogna temere la nostra natura. Caffè al ginseng con due zollette di zucchero: Dalia in una lettera a un'amica parla di come diventando anziani si acquisti autorevolezza e credibilità agli occhi degli altri, ma viene anche il momento in cui occorre prendere una decisione drastica. ""Il profumo di un caffè"""" è una alchemica raccolta di narrazioni eterogenee in cui i veri protagonisti sono quelle epifanie che ti cambiano la vita, perché dopotutto le decisioni più folli si prendono d'istinto, in un minuto, giusto il tempo di un caffè."" -
Metà e metà. Ensemble
La silloge si sofferma sui microscopici cicli di vita che animano il sentimento romantico. L'amore spogliato dei suoi canoni ideali, piuttosto un insieme di forze costanti che costruiscono e demoliscono. Lì, nella parte sommersa dei cuori. Quella parte più facile da ammettere che da vivere, giorno per giorno, da accettare e da addomesticare. L'amore vive emerso, sopra tutto questo. Il punto fermo mai messo a repentaglio. Una metà più un'altra metà perché insieme siano amore, la nostra metà in un'altra metà per essere pari pur restando dispari. Insieme. Si struttura idealmente in tre sezioni, non evidenziate particolarmente nel testo, che corrispondono a tre fasi, o contingenze, del rapporto sentimentale: la perdita di tutte quelle piccole cose che sono motivo di unione e la relativa consapevolezza, i picchi e i precipizi la cui media aritmetica risulta nel viversi giorno per giorno, e quei momenti di grazia in cui si riesce a sovvertire la realtà vivendo con più incanto, leggerezza e meno stanchezza l'insieme. Il ritmo è dato da un'impostazione che si potrebbe definire step by step, con variazioni improvvise di intensità e velocità, nei versi, volte a concretizzare anche nella parola un ritmo di vita: un passo alla volta, una gioia, un'avversità, una precarietà alla volta. Un ritmo adagio di brevi semiminime e pause in cui è possibile accorgersi di tutto. E quindi, vivere tutto. L'ambientazione è il disincanto, sempre pronto alla meraviglia. Splendore e buio. Non solo come è l'amore ma come, probabilmente, è la vita intera. Metà e metà. Splendore e buio. Ensemble. -
Salvata dal violino
Venezia. Un'uggiosa giornata di novembre. Una giovane donna è in fuga dai demoni del suo passato e dal ricordo di una madre che non le è mai stata mamma, che quando ne avrebbe avuto più bisogno preferì voltarsi dall'altra parte. Il dolore sì è sviscerato in profonda sofferenza, in un aberrante senso di inadeguatezza e alienazione alla vita. La decisione estrema pare ormai maturata, il mare suo amante e amico la accoglierà per traghettarla nella pace e nel silenzio. Il destino beffardo, ancora una volta, però, decide per lei che oggi non ha più le treccine e non sta correndo nel vento per cogliere fiori da regalare alla mamma, oggi vorrebbe incamminarsi nell'unica direzione che il suo cuore riesce a sopportare. Un incontro imprevisto, un violinista e un gesto gentile da parte di questo sconosciuto che sa sorridere come nessuno. Sarà l'amore a risanare le ferite, la musica a darle una seconda possibilità o forse il tempo che demone-angelo sfumerà ciò a cui occorre voltare le spalle per sempre? Erica Caser tratteggia un racconto breve usando le parole come note su un pentagramma e dipana temi forti con lievità stilistica. -
Imperfetto prossimo
La trama di ""Imperfetto prossimo"""" evolve lungo un filo sottile, volutamente impercettibile, che il lettore è chiamato a dipanare attraverso le vicende dei personaggi, edificati nello spazio stesso del sentire e in un'unica dimensione priva di tempo. Ciascuno dei protagonisti incarna uno stato interiore o un sentimento nel quale il lettore può riconoscersi e rappresenta il singolo tassello del più ampio e sempre incompiuto mosaico dell'Essere, al quale tende con la propria imperfezione. Un espediente narrativo statico accomuna le singole storie ponendosi anche come filo conduttore del romanzo breve, mentre la voce narrante concerta, chiarisce e riflette il punto di vista dell'autore-personaggio. Il finale aperto colloca """"Imperfetto prossimo"""" nel clima inquieto in cui si muove l'uomo contemporaneo, costantemente alla ricerca di se stesso in una società sempre più veloce e caotica che lo annienta, votandolo al dissidio, all'introspezione e alla solitudine."" -
Lo svago bianco
È una giungla sociale la Milano odierna. È la Milano che emargina, nasconde, la Milano che non si vede perché troppo vista, nascosta in chiaroscuri dietro quella laboriosa e profumata dei saloni e dei locali alla moda, dei grandi cartelloni pubblicitari che offrono modelli di vita impossibili; è la Milano che corre, che inciampa, che non si ritrova; è la Milano borderline delle piccole tragedie umane narrate dalla cronaca quotidiana, cui prestiamo poca attenzione derubricandole a voyerismo, ma in realtà sineddoche di un disagio sempre più diffuso che ci guarda e riguarda da vicino con gli occhi di adulti immaturi e di ragazzi maturati troppo in fretta. È una Milano popolata da tossicodipendenti, che non fanno più notizia, da ludopatici, ragazzi squillo, cuori solitari e anime perse, verghianamente uniti dalla sconfitta sociale. Dieci racconti, dieci storie, dieci protagonisti che riportano uno sguardo disincantato, realista, a volte grottesco, ma sempre con quel grammo di amore e poesia addosso su tutto questo. Milano è il palcoscenico, la luce è quella dei lampioni, delle insegne al neon dei locali notturni; poi compare la luna, curiosa, sadica, patibolare spettatrice e giudice silente a illuminare le piccole grandi tragedie urbane di questa parte di umanità abbandonata a se stessa. -
Panamericana
Al termine di una vicenda che mette in discussione tutto il suo passato, Marco Volpi decide di lasciare il suo lavoro nel settore della carta e, con l'assenso-consenso della famiglia, aprire un agriturismo nella campagna lucchese. Tre anni dopo, gli affari gli danno ragione: le vigne producono ottimo vino, i turisti fanno registrare il tutto esaurito. Una famiglia normale impegnata a vivere una vita normale. Fino alla mattina in cui il signor Gomez, un cileno ospite di Villa Volpi, viene trovato morto nella sua stanza. Ammazzato. A indagare è chiamato il commissario Iannone che deve fare i conti con un veleno tipico degli Indios sudamericani, il curaro, una pantofola sinistra taglia 42 scomparsa e un gruppo eterogeneo di ospiti-sospetti: due coppie di coniugi, una tedesca e una spagnola, quest'ultima con figlio, e una coppia di fidanzatini di Roma. A complicare la situazione lo strano riferimento, la sera prima dell'omicidio, alla Panamericana da parte della vittima. Cosa c'entra questa rete di comunicazione lunga oltre venticinquemila chilometri, che si sviluppa lungo la costa pacifica del continente americano, al cui completamento molti si oppongono? Soprattutto, chi era veramente il cileno, forse sbarcato a Lucca con qualche preciso proposito, che qualcuno aveva voluto uccidere? Un indaffaratissimo uomo d'affari, come lui stesso si era definito, che aveva pestato i piedi alle persone sbagliate? E questa strada che per lui era così importante? La vita vera poco ha a che fare con i romanzi di Agatha Christie o le storie di J. B Fletcher... Forse... -
I pasticci di Leonardo
Eretico, falsario, esoterista, spia, pittore, scienziato, architetto: su Leonardo da Vinci se ne sono dette molte. Forse perché la sua biografia è costellata di enigmi non ancora risolti. Di certo sappiamo che fu eclettico, al limite della schizofrenia, estremamente curioso e che annotò qualunque cosa gli passasse per la testa. Nel disporre le proprie volontà, il genio toscano indicò nel giovane Francesco Melzi l'erede del suo tesoro più prezioso: tutti et ciascheduno li libri che possiede, ossia decine di migliaia di fogli con appunti manoscritti e disegni sugli argomenti più disparati, accumulati nel corso di un'intera vita. Inizia così la storia dei codici di Leonardo che nel corso dei secoli si disperdono in tutto il mondo. Uno di questi, il più anomalo e anticonvenzionale, viene ritrovato, nel corso di un trasloco, da Ascanio Righi, pasticcere a Vinci, nei locali in cui secondo la leggenda sarebbe stato ubicato il forno e il mulino di famiglia di Leonardo. Si tratta di un taccuino ingiallito le cui pagine, seppur ridotte a un velo, sono ancora leggibili. All'interno sono annotati pensieri confusi, conteggi delle entrate e delle uscite, disegni e diverse ricette di dolci. Ricette ben strane! Secondo chi scrive infatti avevano poteri taumaturgici e forme originali. Sono l'occasione per Ascanio di rimettere in discussione tutta la sua vita fino ad aprire una linea di pasticceria rinascimentale: I pasticci di Leonardo. Coadiuvato da due storiche e dalla donna che gli ha ridato serenità affettiva, Ascanio deve anche rispondere a domande inquietanti: quale collegamento ha il taccuino di Leonardo con l'antico sultanato ottomano di Bayezid II? E soprattutto quali sono i veri poteri dei dolci del Maestro? -
Il tramonto della luna
Il dirigente di un negozio di calzature a Firenze viene inviato, quale responsabile delle vendite, a Catanzaro, dove un punto vendita sta avendo grosse difficoltà di fatturato. La Calabria gli mostra fin da subito il suo duplice volto: terra meravigliosa, in cui la modernità deve convivere coi pregiudizi e con certe tradizioni dure a morire. Solo, in un paese di cui ignora persino il dialetto, cerca di trovare il suo spazio nel rispetto di una mentalità locale tanto diversa dalla sua. Il negozio che si rivela ben posizionato in una via centrale di grande passaggio necessita però di lavori di ristrutturazione e ammodernamento; gli ordini devono essere calibrati sulla clientela e soprattutto il personale, tre donne molto diverse tra loro, va istruito sulle più efficaci tecniche di vendita e approccio al pubblico. Si sente sempre più attratto da Laura, dolce e rassicurante che lo affeziona sempre più alla sua terra. Poi, una sera in negozio si presenta un uomo in abiti eleganti che chiede un contributo a favore di una pseudo associazione. Impossibile sbagliarsi: si tratta di uno 'ndranghetista. Se la sua venuta da una parte preoccupa molto sia le commesse sia il direttore, dall'altra insorge il desiderio di non arrendersi, di lottare. Mentre in auto diretto verso casa riflette su quanto accaduto, una bellissima e misteriosa donna in abito lungo gli attraversa la strada e prima di scomparire nella nebbia gli grida un avvertimento: ""Vattene prima che sia troppo tardi!"""" Chi è? E qual è il suo ruolo nella vicenda?"" -
L' amore a Tenerife
Claudio è un uomo nel pieno dell'età matura, ha vissuto molte storie d'amore e recentemente affrontato il dolore per una separazione controversa: la superficialità con cui si affaccia ai rapporti con le donne testimonia la traccia infelice che il passato ha lasciato sulla sua anima. Ma il suo percorso di vita lo porta per caso nella fiorita Tenerife, vivace di profumi e di fantasie. È questione di un attimo: gli occhi di una ragazza gli si conficcano nel cuore. Al di là di ogni pensiero razionale, tutto intorno a lui sembra improvvisamente tornare a prendere colore. Soledad si chiama il suo nuovo amore. Che è giovane, molto più di lui: una studentessa che ancora non conosce il vero impegno sentimentale. Ma tra i due c'è curiosità e vicinanza spirituale: questo basta perché la loro storia decolli, tra batticuore sognanti e passioni mozzafiato, esperienze sfavillanti e viaggi alla scoperta di sé e del mondo che sta attorno. Ma la vita è una questione molto complessa, e nessun trasporto amoroso può nascondere troppo a lungo le sue tortuosità. Così se l'essere in due rende magari più facili alcune parti, di altre esaspera le asperità. Per affrontarle serve molta energia e molto impegno, e soprattutto attenzione a non soffocare la libertà altrui. ""L'amore a Tenerife"""" è un romanzo d'amore e sull'amore dal sapore autobiografico che sotto apparenze scanzonate cela lo spunto per significative riflessioni sull'essenza dei rapporti tra le persone."" -
Il ragazzo che fuggiva dai sogni
"Il ragazzo che fuggiva dai sogni"""" è il racconto di un viaggio interiore attraverso luoghi reali esplorati attraverso l'immaginazione del protagonista-narratore, in un dualismo che vede nel narratore la figura del ragazzo e del giovane uomo più maturo e consapevole; il primo si esprime in versi liberi, il secondo in prosa. Il libro, suddiviso in quattro grandi sezioni, fa viaggiare il lettore attraverso lo spazio e il tempo anche al di là della semplice prospettiva autobiografica poiché risiede proprio in questo il potere dei sogni. Il termine sogno coinvolge il protagonista nel senso più lato del termine in un caleidoscopio di luoghi, immagini, colori, situazioni narrative o poetiche che permettono di incontrare personaggi storicamente vissuti o inventati: la ragazza dai capelli rossi è il punto di snodo di tutto il racconto, il ponte tra la poesia e la prosa, tra il reale e il fantastico; essa incarna l'amore. Nella prima parte il protagonista subisce in senso positivo e negativo le varie esperienze senza la minima consapevolezza, con un costante senso di malinconia romantica unico sentimento attraverso il quale sa esprimere se stesso e l'amore che ritiene un dono inestimabile e irraggiungibile, lontano e bellissimo come un tramonto sul mare. Nella seconda si dà spazio alla sensibilità orientale con la quale il protagonista affronta il suo presente e rivive alcuni ricordi. Nella terza si parla di dolore, solitudine e amore perduto. Nell'ultima l'animo del viaggiatore si riappacifica con se stesso e con il sentimento dell'amore. Giulio Piras approccia in termini non convenzionali il genere classico del prosimetro e affresca uno stato relazionale che coinvolge gran parte dei giovani del nostro tempo: in fuga da se stessi, in fuga dagli altri, in fuga dai paesi e dai continenti, in fuga e basta alla ricerca di un luogo dove trovare pace e potersi esprimere." -
Il simposio di Venere. Miscellanea
La Bellezza ispiratrice è un progetto di Alternanza Scuola Lavoro che nasce dalla collaborazione tra due istituzioni pubbliche, la Biblioteca di Torre del Lago (Lu) e il Liceo Classico e Linguistico Giosuè Carducci di Viareggio (Lu), con la Giovane Holden Edizioni. L'attività che ha coinvolto circa cento studenti del triennio liceale è stata concepita come un nuovo modo di svolgere l'Alternanza, perché questa si trasformi per gli studenti in un'occasione di accrescimento culturale in linea con il loro percorso di studi. Questo progetto pilota si è sviluppato a partire da un ciclo di lezioni dedicate alla letteratura, all'arte, al cinema e al diritto, tenute da insegnanti ed esperti in varie discipline e animate dall'espressiva lettura dei testi da parte dei giovani attori della compagnia Teatro Rumore. Gli studenti che hanno partecipato hanno poi approfondito le tematiche trattate attraverso un lavoro di ricerca in biblioteca, base per l'elaborazione di testi narrativi originali, confluiti nella presente pubblicazione ""Il simposio di Venere"""".""