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La crepa preziosa
Ognuno di noi è un'opera d'arte, un pezzo unico e irripetibile proprio perché a seconda di come la nostra vita ci frantuma si crea un disegno piuttosto che un altro nella nostra trama psichica, un intarsio unico e irripetibile dato dalla casualità con cui la nostra ceramica emotiva si rompe. Ed è questa casualità che ci rende preziosi e rende pregiate le nostre spaccature dell'anima come ci insegna l'antica arte nipponica del Kintsugi (kin oro e tsugi riparare) che trasforma gli oggetti danneggiati in opere d'arte riparando le loro crepe di rottura con una speciale miscela a base d'oro. Le liriche che compongono la silloge sono dunque da leggersi in quest'ottica volta a offrire una diversa chiave di lettura del dolore. Valeria Cipolli ripercorre qui tutte le sue crepe che divengono quasi una mappa su cui orientarsi. Dipanando matasse emotive con cui alla fine sceglie di aggrovigliarsi di nuovo, onorando le sue antenate, scandagliando il suo sentirsi estranea a se stessa, risvegliando una rabbia femminile archetipica sopita ripercorre le sue cicatrici come briciole per ritrovare la via di casa e qui le ripara con l'oro per poi ricomporle in una trama preziosa e irripetibile che configura la sua identità. Seppur dolorosa la lacerazione viene vissuta come un approdo verso qualcosa che aggiunge valore al nostro essere perché le ferite lasciano tracce diverse in ognuno di noi e ci rendono quello che siamo. -
Aria di mare aria di vento
Silloge che si caratterizza per la versificazione prosastica, chiara e trasparente. Attinge direttamente dalle esperienze di vita e dalle inquietudini-riflessioni della poetessa. Le tematiche affrontate sono molteplici e varie: dal legame con la terra di origine e di adozione, all'importanza degli affetti presenti e passati; dal disagio di vivere in una società che non si comprende appieno, a una sempre più forte necessità di riconciliazione con la Natura... Nell'economia della silloge, composta non solo da liriche ma anche da illustrazioni a mano libera, sono rilevanti i suoni e, di conseguenza, le distanze dalle quali essi giungono; modulati in volume e timbro, depositano suggestioni e memorie, oltreché nostalgie, che nutrono la voglia di scrivere, leggere, tratteggiare. -
Come, perché e comunque sia. Storie e filastrocche davanti al camino
Che cosa hanno in comune un ragazzino che riporta nelle pagine di un diario quanto accade alla sua famiglia durante la Seconda guerra mondiale, un pipistrello bianco che vorrebbe riuscire a volare di giorno, un bambino che desidera scoprire cosa c'è oltre il proprio villaggio, uno strano signore che annusa l'aria? Sono i brillanti, imprevedibili, simpatici protagonisti dei racconti e delle filastrocche di Alessandro Bencini. L'importanza della memoria, il valore della diversità, l'amicizia, la solidarietà tra fratelli, molte le tematiche affrontate dall'Autore con l'obiettivo di contribuire a stimolare nel giovane Lettore la curiosità e il confronto. Età di lettura: da 6 anni. -
Il vento e il suo campione. La favola di William Walsh, ovvero come si diventa ciò che si è
Un anziano signore si ritira in una abbazia. Il suo nome è William Walsh. Trascorre le sue giornate passeggiando alle prime luci dell'alba, sbrigando quelle poche commissioni che l'età e la forza rimasta gli permettono e soprattutto scrive. Nel silenzio della sera riversa su carta la storia che ha vissuto lasciando che anche le persone che più gli sono state care in vita prendano voce tramite i suoi ricordi. Le prime notizie di sé, che William riporta nel diario polifonico, sono che sua madre è morta da due anni e che il padre è stato accoltellato tanto tempo prima nei pressi del porto di Liverpool. La sua vita scorre monotona tra la biblioteca dove lavora e la casa di cura dell'Abbazia dove spinge la carrozzina a Eddie Smith, un uomo cinquantasettenne con il quale stringerà una forte amicizia. Lo sorreggono in questo suo percorso asfittico la fede e le sedute psicoanalitiche. Una notte, dopo una rimpatriata fra vecchi compagni di liceo, per un attimo prova l'impulso di buttarsi da un ponte e farla finita, quando incontra un senzatetto che gli dona un ciondolo magico. In un lampo, William diventa il calciatore più forte di tutti i tempi. Una sorta di George Best: donne, alcool e macchine veloci. Come calciatore sarà ancora più forte. C'è solo un problema, William non è George e scoprirà presto cosa gli manca davvero: l'unica donna di cui era innamorato dalle superiori e l'amicizia di un paraplegico. Insomma, la storia di William Walsh è la storia su quel che rimane, una volta (dopo) aver avuto tutto. -
La compagnia degli esuli
Molto tempo fa la Tessitrice di destini, una fata sedotta dalla magia nera, scatenò una guerra contro tutti gli esseri viventi, con l'intento di soggiogarli a lei e al dio delle Ombre. Solo un potente stregone nomade, alleatosi con i maghi imperiali, riuscì a fermarla e a imprigionarla ai piedi dei Monti Perduti dietro una barriera che si autoalimentava assorbendo l'energia stessa della Tessitrice. Per potersi liberare la Tessitrice aveva bisogno dell'aiuto di un demone, immune alla magia della barriera, la cui forza era racchiusa in due spade. Riuscì a farsi consegnare la prima da un suo fedelissimo, quando ancora la sua magia non era stata completamente debellata. La seconda si trova nelle mani di un orfano senza fissa dimora, un giovane attratto dall'avventura: il suo nome è Caidan. Richiamato presso la spada dall'entità che vi alberga, Caidan se ne è impossessato rimanendo ben presto vittima della volontà del demone che brama ricongiungersi alla Tessitrice. Per l'impero è prioritario che ella non si riunisca alle spade demoniache, se così fosse potrebbe di nuovo pianificare la conquista del mondo intero per soggiogarlo al suo volere. Caidan deve dunque essere fermato a ogni costo. L'ordine dei maghi imperiali è stato disciolto, la guerra che si protrae da decenni, tra i vari regni, ha decimato l'esercito e i civili sono in grande difficoltà. L'imperatore decide pertanto, in segreto, di incaricare Rubino, ex mago imperiale, di formare una compagnia per fronteggiare la minaccia incombente. Ne fanno parte, un ladro, un'arciera mercenaria, un disertore, un assassino e altri improbabili eroi, ma la tenuta del gruppo è instabile. Secondo capitolo della saga fantasy. -
Non è un caso
Una giovane rom sparisce dopo essere stata sorpresa durante un tentativo di furto, perpetrato in compagnia del fratello, presso l'abitazione di un noto chirurgo fiorentino. I due ragazzi poco prima avevano rubato una pistola nascosta in un furgoncino parcheggiato nel vialetto. La stessa pistola che si rivelerà usata per commettere un omicidio a Torino. E ancora, il chirurgo pare essere in possesso di un quadro del pittore olandese Van Dongen, che risulterebbe di proprietà di uno dei più chiacchierati politici italiani. Dipinto che sembra avere il dono dell'ubiquità, nonché probabile movente di un omicidio avvenuto negli stessi giorni a Firenze. È solo casualità? Oppure si tratta di misteriose coincidenze tra eventi apparentemente inspiegabili? Sullo sfondo della vicenda si muove il torbido mondo dei predatori di opere d'arte. Prospero Gennaro, capo della Mobile fiorentina, dovrà fare i conti non soltanto con queste strane coincidenze, ma anche con una potente organizzazione criminale, e persino con esponenti delle istituzioni che cercano di metterlo a tacere. -
Quel dolce nome
Chi è l'uomo che, con riluttanza, entra in ospedale per sottoporsi a un banale intervento chirurgico? E perché ha tanta paura di essere riconosciuto? Sarà un uomo comune, come sembra a prima vista, o forse la sua natura è diversa, più oscura e inquietante, colma di una vergogna inconfessabile? Di certo non bastano le visite della moglie e l'affetto della figlia a proteggerlo dall'ostilità e dal biasimo che, durante il ricovero, gli manifestano medici, infermieri e persino i pazienti. Moglie e figlia non possono risparmiargli neppure la processione di visitatori che, certe notti in corsia, si accosta al suo capezzale. Sicuri di non temerne il giudizio, tutti gli affidano confessioni intime, risentimenti profondi, alibi di esistenze incomplete e infelici: le piccole e grandi illusioni che li aiutano a sopravvivere e a distaccarsi da complesse figure paterne. Un romanzo dove il presente si intreccia ai ricordi in una sequenza di immagini e profumi, nostalgie e rimorsi. -
Voce minore. Canti d'oblio
Elegante silloge di esordio, destrutturata nei tempi di scrittura e ricomposta sul filo di un diario anomalo in cui non è il riferimento temporale l'elemento essenziale quanto piuttosto il sentire pulsante nel momento della rilettura. Un caleidoscopico groviglio esistenziale che dipana fili e voci. Il filo della femminilità. La ricerca, il senso e l'espressione dell'essere donna. Lucilla Chiaradia canta il suo corpo, la sua carne e i suoi umori. Canta il suo corpo, le sue ferite e le sue cicatrici. Questa è la voce, spesso dimenticata, di un corpo che respira, che piange, che sanguina, che grida, che gioisce, che gode. Un corpo che vive. Il filo della maternità. La terra fertile, i semi, i frutti e il mistero della trasformazione. Cui si accompagnano ricordi, domande, paure. Il filo della natura. L'ascolto, l'osservazione, la ricerca di quiete. La pace che in essa, sempre, è necessario cercare e, a volte, possibile trovare. L'amore che in essa si esprime e, ancora una volta, si cerca. Il filo della religione. Ciò che la lega al passato, alla sua storia, alle sue radici. E ancora domande e ricerca, la ricerca di Dio. La solitudine, la notte, il buio, la luna, le lacrime. Il rapporto con l'Altro. Sono tutte legate le voci. In ognuna la Poetessa canta la propria voce più segreta, più intima. -
Requiem per Ofelia
Sul limitare della propria giovinezza, Ofelia si desta nelle tinte sfuggenti di un sogno. A Maybachufer deve incontrare un uomo, uno scrittore, un maestro, ormai uno spettro. Però non sarà così facile trovarlo, dice alla donna una strana figura sulfurea dalle movenze eleganti e languide di felino, potrà forse accadere in una misteriosa celebrazione che avverrà quella stessa sera. L'attesa di quel momento catartico diviene per Ofelia un viaggio onirico attraverso una fantasmagoria di immagini in cui ella ripercorre il proprio passato, affrontando il dubbio, il ricordo, il dolore, tentando di darne nuova interpretazione, fino ad arrivare a definire un nuovo senso di se stessa. Trasfigurandosi nella fragilità del personaggio shakespeariano, Ofelia affronta un percorso spirituale imbastito da suggestioni visionarie, ognuna emblematizzata da un arcano maggiore dei tarocchi. Voltando una dopo l'altra quelle carte dalla saggezza universale e ancestrale, la donna scopre una sua simbologia intima, che la scorta in immaginifici incontri rivelatori. Ciascuno di essi la fa riaffacciare sui luoghi fisici ed emotivi di passaggi cruciali della sua vita, con cui lei può ora misurarsi nuovamente, per sciogliere finalmente le tormentate questioni non compiute, e sul loro significato. -
Storie della terra di Velkemberg. Le leggendarie imprese di un cavaliere senza ventura
Badilonia è uno strano Paese, i cui abitanti non sono capaci di fare seri programmi per il futuro, confidano nei santi che al momento buono sapranno proteggerli oppure nell'uomo forte inviato dalla Divina Provvidenza. Il romanzo racconta le imprese di Ulrico Velkemberg, generoso avventuriero, attore mancato, stratega visionario, appassionato condottiero che con baldanzosa furia incrocia ben due guerre mondiali. Nei suoi molteplici vagabondaggi, accompagnato da un mulo saggio e da un intelligente mastino, si imbatte in personaggi storici e letterari, vivendo intrighi spionistici e sentimentali, avventure fantastiche, magiche, epiche, irreali. Egli cerca, con scarsa fortuna, di porre rimedio alle numerose carenze e ottusità insite nel carattere dei suoi compatrioti, guidato comunque da una speranza, che l'Umanità si svegli un giorno, un poco migliore e in pace. Nonostante i suoi sforzi, però, non riesce a evitare i disastri: la disfatta di Gebrochenkopft, la caduta della città di Montenervoso, il trionfo del borioso Crapapelada, e del suo alleato, il crudele Baffetto Irto. Il suo sogno è vano: le sue imprese saranno dimenticate da tutti, anche dai libri di storia. Le dure lezioni della realtà finiranno tuttavia per trasformare l'aristocratico avventuriero in un altro uomo, più vicino all'assurdo popolo di Badilonia. -
L' eredità della guerra. L'amore di Eleonora
Nella Mantova del Dopoguerra, continua a dipanarsi il variegato racconto della famiglia di Adele e Gino. Il loro amore è sì temprato dalle forti vicissitudini già affrontate, ma continua a essere scosso dalle avversità che il destino mette loro di fronte. È il tempo della convulsa e irruente adolescenza di Riccardo, il loro figlio più grande, che ultimando il passaggio attraverso la gagliarda età dei giochi e della spensieratezza, che pure tanto breve è stata per lui, si affaccia su un mondo insidioso. Il suo spazio è la strada, il quartiere lambito dal degrado, luogo in cui le esperienze si accumulano in fretta, e dove la vita lo mette alla prova facendogli conoscere alcuni dei suoi volti più aspri. Dalle irrequietezze scolastiche fino alle prime occasioni lavorative, Riccardo si forma rapidamente, senza perdere di vista gli affetti. Il racconto della bella Eleonora viene a incastonarsi nella grande composizione di L'eredità della guerra come a dimostrazione di quanto numerose e imperscrutabili siano le vie su cui ignari gli uomini corrono nel corso delle loro vite. Ragazza gentile e sfortunata, ella si affaccia timidamente all'amore dopo avere tanto sofferto per una drammatica vicenda di un complicato ricongiungimento famigliare. Sua stella polare, un giovane cortese che ha conosciuto sacrifici e abbandoni, ma che lotta per una dignità da riscattare. Sempre nel suo peculiare stile dalle mille voci, Claudio Maestrelli arricchisce la propria saga di un nuovo capitolo, narrando attraverso il racconto di un quotidiano incalzante, il cambiamento inesorabile dei tempi. -
Deciditi una buona volta, Rossi!
Giovanni Battista Rossi ha vinto il concorso a vice commissario, dovrebbe esserne contento e ansioso di scegliere la sua nuova sede. A casa non ha più un attimo di pace da quando la sua ex fidanzata è venuta ad abitare con i suoi genitori in compagnia del piccolo Keymal. Sono lontani i bei tempi in cui la mamma gli preparava gustosi manicaretti e lo accudiva amorevolmente, ora ha occhi solo per il bambino. In compenso, il suo capo non ha perso l'abitudine di stargli costantemente alle costole e il suo mentore, affetto da emiplegia, di prenderlo bonariamente in giro. Invece, è pieno di dubbi, sconforto, malumore. Forse perché sta raggiungendo il traguardo della mezza età? O forse perché improvvisamente riemerge dal suo passato una donna che non ha mai dimenticato? Spinto a scegliere la sua nuova destinazione dal desiderio di mantenere i contatti con la donna, si trova a fare i conti con un mondo e una realtà che scuote le sue certezze di uomo d'ordine facendogli rimpiangere la tranquillità del suo commissariato genovese. Altri avvenimenti imprevisti però sconvolgeranno quel suo quieto vivere, nel quale si è sempre crogiolato senza esserne mai totalmente soddisfatto, aspirando a una vita avventurosa che tuttavia non è mai riuscito a raggiungere. Troverà un giorno la scarpa adatta al suo piede, il vice commissario Rossi? -
Gocce di vino su fogli bianchi
Intrigante e caustica miscellanea in cui trentanove storie, dipanate in testi narrativi e poetici talvolta apparentemente diversissimi tra loro per tematica e genere, si combinano per raccontare un viaggio attraverso la quotidianità. Le avventure del giovane scrittore Alessio Pisani si incrociano con quelle di improvvisati suicidi, buontemponi, aspiranti poeti e musicisti mancati. Un universo di persone e personaggi che si muovono sul filo della disillusione, dell'amarezza, dell'amore, incapaci di adattarsi alle regole che la convivenza sociale impone o imporrebbe, distratti dai propri demoni, abbarbicati a una bottiglia. Come gocce di vino su fogli bianchi le loro vicende possono essere lette indifferentemente come un'epifania o come la volontà di vivisezionare emozioni e aspettative: una sorta di test di Rorschach senza errori e senza inganni. Andrea Calugi si conferma fine indagatore dell'animo umano. -
Bukowski. Inediti di ordinaria follia. Vol. 7
Charles Bukowski è uno degli autori più conosciuti e apprezzati della letteratura statunitense del Novecento. E il più controverso. La sua ingente produzione, che comprende romanzi, racconti e poesie, si avvale dell'imprescindibile confronto con la vita, quella autentica che Bukowski ha realmente vissuto sulla propria pelle. La miscellanea ""Inediti di ordinaria follia - Vol. 7"""" comprende trenta poesie e altrettanti racconti. In ognuno dei testi l'autore ha raccontato la vita vera, fatta di sofferenza, di sospetti, di compromessi ma anche di gioia, di risate e di amore. E lo ha fatto attingendo alle proprie esperienze e sensazioni, incurante delle mode stilistiche ed editoriali. La selezione è il risultato della settima edizione del Premio Letterario Nazionale Bukowski."" -
Eudocia. L'ultima legittima erede al trono dell'Impero Romano
Mille sono le figure che hanno plasmato la storia dell'Impero Romano, la più grande potenza del mondo antico. Ma non tutte sono state portate dalla narrazione storica con una evidenza adeguata al loro fascino. Tra esse si può senza dubbio annoverare Eudocia, donna colta, sensibile e indipendente, figlia dell'imperatore Valentiniano III e dell'augusta Licinia Eudossia. Nel tempo turbolento in cui la gloria di Roma conosceva il proprio declino sotto i colpi delle popolazioni barbariche, Eudocia, che riuniva in sé le discendenze dinastiche sia dell'impero d'Oriente che dell'impero d'Occidente, incarnò un alto valore di dignità e di ingegno. Quando l'esercizio del potere era prerogativa strettamente maschile, ella restò salda nella propria femminile raffinatezza di sentimento e mai abdicò alla propria libertà di spirito. Se infatti la nobiltà del suo sangue, per lei più una maledizione che una grazia, la espose alle mire di uomini insensibili e assetati di potere, seppe sempre dimostrarsi un esempio di integrità e di fedeltà alle proprie convinzioni. I conquistatori poterono arrivare al trono di Augusto, ma non a quello del suo cuore. Mescolando narrazione storica e suggestione letteraria, Clemente La Marca ripercorre gli anni che portarono alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente attraverso i ritratti dei personaggi che intorno a Eudocia ruotarono. Ma la vicenda dell'imperatrice è anche lo spunto brillante per una più ampia e profonda riflessione sulle radici del potere e sulle conseguenze contemporanee di un suo improprio uso. -
Emma. Le rivelazioni
La coraggiosa Emma è chiamata a portare a compimento la missione che per lei è stata profetizzata. Harisan, il signore delle Tenebre, trama per schiacciare ogni nemico e invadere il mondo di superficie con il suo temibile esercito di mostri. Per batterlo, le serviranno tutta la sua decisione e il suo ardimento, e soprattutto dovrà recuperare i suoi poteri perduti, riconquistando la propria essenza di Ormidea, semidea della Luce intraprendendo un cammino duro e costellato di insidie e dilemmi. La sua vicenda arriverà a intrecciarsi con quella di una giovane ragazza, Anna, che nel mondo degli uomini sconvolto dalle catastrofi della natura impazzita, scopre un intero universo di poteri nascosti. Quelle sue strane orecchie un po' appuntite non sono solo una buffa coincidenza, ma raccontano di una storia antica e oscura, la straordinaria eredità degli elfi, e la sola speranza di restituire la natura al suo ordine originale. Grandi doni del fato danno a queste protagoniste responsabilità enormi, che si sveleranno un po' alla volta in un coinvolgente crescendo narrativo denso di colpi di scena, in memorabili viaggi per terra e per magie, tra poteri elementali, esseri sovrannaturali e sentimenti molto umani. Tutto attorno, si dispiega un universo fantastico originale e variegato, popolato da creature curiose e inquietanti, eroiche e sinistre, impetuose e solenni, tutte spinte da passioni prorompenti. La ricerca di se stessi e di un proprio ruolo nel confronto tra bene e male si delinea nei personaggi di questo romanzo tramite un susseguirsi di avventure, pervase di suggestioni magiche e sfumature epiche. -
Quando salgono le ombre
Tra le montagne di un immaginario paese al confine tra Italia, Austria e Slovenia, la placida quiete degli abitanti viene travolta dalla furia cieca di una popolazione infida, quella dei Nani, che affonda le radici in un remoto passato nel cuore dell'Impero Austroungarico. Una narrazione che si fa via via più avvincente, dalla constatazione da parte di un anziano dei cambiamenti nel comportamento dei suoi compaesani, a partire da un apparente ringiovanimento a bordo di biciclette ultratecnologiche, alla scoperta di antichi testi portatori di disgrazie e orrori, fino all'incontro con verità nascoste e mostri sepolti nella profondità della terra e della memoria. Un intreccio incalzante di indizi, sospetti, vicende sconvolgenti e raccapriccianti scoperte, tra digressioni che portano talora il lettore fuori strada, fino allo sconvolgente finale; un terremoto biologico e morale, che sembra scomporre l'architettura di questo mondo e dei suoi abitanti, vittime inconsapevoli di eredità medianiche e geni aberranti, sospesi tra il bene e il male, in un alchemico labirinto di divinazioni, formule criptiche, echi del passato, vibrazioni cosmiche e... tintinnii d'ossa. -
Croce e testa
Roberto Russo è uno sfaccendato giovane playboy a cui piace recarsi nei night, osservare le ballerine, sceglierne una e trascorrere con lei la notte. Tra queste, la sua preferita è Michela, ragazza allegra e intelligente, sempre disposta ad ascoltarlo. Alle spalle, oltre a una carriera da agente immobiliare, ha un matrimonio finito, non senza strascichi, e una figlia. Ora vive in casa dei genitori, attingendo ai suoi magri risparmi e circondandosi di amicizie equivoche. Una sera, mentre si trova con la ballerina riceve la telefonata della madre che lo invita con urgenza a rientrare a casa perché è accaduto un evento che coinvolge tutta la famiglia. Roberto scopre così che è scomparso il fratello Paolo, il figlio prediletto, quello con famiglia e lavoro apparentemente perfetti. Cosa può essere accaduto? Nonostante la denuncia di scomparsa, le forze dell'ordine non hanno molto su cui basare le indagini. La mancanza di indizi anzi fa propendere per un allontanamento volontario. Mentre Roberto cerca di riprendere il filo della sua vita, alle spalle di un meschino deus ex machina si agitano passioni, ossessioni, tradimenti e gelosie. -
Ho nuotato al largo
La poesia di Simone Sagripanti è un flusso di immagini, pensieri e sensazioni e come tale non risponde ad alcuna logica di rappresentazione formale. La poesia offre di per sé il ritmo, le giuste pause, senza obbligo di virgole, di punti, di maiuscole, senza bisogno di ridefinirsi nel corpus della pagina. Emozioni, da cui trarre epifanie essenziali e fulminee che comportano la distruzione della metrica tradizionale: i versi vengono spezzati e ridotti talvolta a pochi lemmi. L'abolizione della punteggiatura e della metrica classica è viatico per una poesia che molto ha in comune con il flusso di coscienza: frammenti di storie vissute, ricordate, sognate. Uomini e donne. Con le loro speranze e le loro debolezze. Ritratti nei peggiori momenti di rabbia, altre volte divorati silenziosamente dal passare degli anni. Oppure colti nei momenti in cui possono permettersi di vagare leggeri fra le pazzie del mondo che li circonda. Salvati da una canzone dimenticata, rapiti improvvisamente da un nuovo quadro appeso in casa. Fino a quando non torna troppo forte la nostalgia o tocca a qualche bicchiere di troppo intrappolarli, inchiodarli delusi in una vita senza amori. In una vita in cui tutto sfugge. E dove persino Dio sembra scappare via da loro, abbandonandoli in mezzo a battaglie quotidiane, grandi e piccole. Una poesia che sa farsi ascoltare, e nell'ascolto sollecita una riflessione disincantata. -
Punto
Un'esperienza quantomeno insolita: alzarsi con il mal di testa, riflettersi nello specchio e scoprire che la causa è un grosso punto interrogativo che troneggia sulla tua testa. A Luca, otto anni, è accaduto proprio questo. Porsi domande è sempre positivo, e l'amicizia segreta di Punto e Luca ne è la prova! Come possono divenire facili le circostanze che ci hanno sempre messo in gran difficoltà, quando si ha un'arma segreta nascosta sotto un berretto o sotto un ciuffo di capelli! Si possono neutralizzare le insidie tese da maestre antipatiche, trovare il coraggio per parlare alla ragazza del cuore. Si può rendere bello, tutto ciò che prima ci appariva brutto: anche il bambino più antipatico della classe. A tal punto da chiedersi: ne vale davvero la pena di liberarsi di un punto di domanda? Età di lettura: da 7 anni.