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Scene della verità
Che cos'è verità? Come il linguaggio ne può parlare? Ciò che definiamo ""verità"""" corrisponde a come stanno realmente le cose? 0, piuttosto, indica l'impossibilità di ridurre lo scarto che sussiste fra le cose e la rappresentazione che ne abbiamo, e quello fra la rappresentazione che ne ha un individuo rispetto a un altro? Come ci insegnano la filosofia e la scienza contemporanea, ogni percezione del mondo è anche una sua diversa interpretazione. Così Natoli conduce a sondare le """"scene della verità"""": punti di vista dai quali la si può osservare. Verità come disvelamento, corrispondenza, interpretazione, esperienza e dimostrazione, pragmatica dello stare al mondo, etica della sincerità opposta alla menzogna. Ermeneutiche della verità come pratiche di vita, che orientano nella complessità del mondo."" -
Il corpo del bambino tra realtà e metafora nelle culture antiche
La liminalità dell'infanzia, lo statuto particolare e non sempre coerente degli infanti/fanciulli presso le culture del Mediterraneo e Vicino Oriente antico, la loro spesso incerta caratterizzazione religiosa consentono di illuminare tratti specifici di mentalità remote, non privi di influssi di lunga durata. In particolare, un'indagine condotta sulle tematiche dell'inizio vita (naturale/culturale), delle morti premature, del ""trattamento"""" del fanciullo finalizzato al controllo culturale del suo sviluppo, alla sua formazione sul piano sacrale, all'inserimento nel gruppo sociale, al valore metaforico che spesso assumono i riferimenti alla """"prima aetas"""" fornisce informazioni importanti sulla percezione dell'infanzia e sul ruolo da essa ricoperto all'interno del mondo antico. I contributi raccolti nel volume si focalizzano intorno al corpo del bambino, considerato quale """"prodotto culturale"""", luogo della """"agentività"""" e al tempo stesso esito di pratiche discorsive e rappresentazioni simboliche. Ampio è l'arco cronologico e geografico-culturale: dall'ambito vicino-orientale sino al Tardo antico cristiano e ancora oltre, sino al mondo anglosassone altomedievale. Ugualmente diversificato il ventaglio disciplinare, che ha chiamato ad incontrarsi filologia, archeologia, epigrafia, storia del diritto, studi storico-religiosi."" -
La biblioteca Morcelliana nel bicentenario della donazione (1817-2017)
11 24 gennaio 1817 Stefano Antonio Morcelli, prevosto di Chiari, sottoscrive il seguente Atto: «Colla presente dono a questa Congregazione di Carità irrevocabilmente per me e successori miei la mia Biblioteca coi relativi attrezzi di legname a vantaggio della studiosa gioventù di questo Comune. Faccio poi conoscere alla stessa Opera mio desiderio che venga eretto, nel Collegio il locale all'uopo entro cinque anni avvenire». È l'inizio del lungo, talora arduo, ma anche straordinario percorso della Biblioteca Morcelliana. Una donazione cui si aggiungeranno nei decenni successivi i lasciti del canonico Lodovico Ricci, dell'avvocato Pietro Bartolomeo Repossi, di don Paolo Bedoschi, successore di Morcelli nella prepositura clarense, e del professore del Ginnasio don Antonio Faglia; dei bibliotecari don Tommaso Begni, don Faustino Bocchi e don Luigi Rivetti; e inoltre di fra Gussago, del vescovo di Lodi Gian Battista Rota, dei senatori del Regno d'Italia Ferdinando Cavalli e Bernardino Varisco, dell'ingegnere Olmo, dell'artista Vittorio Pelati, del filosofo Luciano Parinetto, del senatore Pietro Cenini, del chirurgo Augusto Pellegrini e di don Luigi Funazzi. Fondi librari e documentari, affluiti nell'arco di due secoli, che hanno contribuito a fare della Biblioteca Morcelliana un giacimento culturale, luogo di sedimentazione della memoria di una comunità. -
Rivista di storia del cristianesimo (2017). Vol. 2: Santi patroni: religione, politica, identità nell'Europa del secondo Novecento (luglio-dicembre).
Sezione monografica: Santi patroni: religione, politica, identità nell'Europa del secondo Novecento a cura di Matteo Caponi. Matteo Caponi, Introduzione: Sante Lesti, Un santo per la ricostruzione cristiana dell'Europa. La campagna (fallita) per la proclamazione di san Benedetto patrono d'Europa nel 1946-1947: Antoinette Guise Castelnuovo, Thérèse de Lisieux, patronne de la France (1944) et Docteur de l'Amour divin (1997). Renouvellement des fonctions de la sainteté: Matteo Caponi, San Francesco visto da Assisi. Patrono dell'italianità, santo ecumenico, icona pacifista: Giuliana Di Febo, Teresa de Jesús: da «Santa de la Raza» a Dottore della Chiesa: Gianluca della Maggiore, Una santa fuori dagli schermi. Caterina da Siena patrona d'Italia e il cinema. -
I fondamenti dell'etica in prospettiva interculturale
Il 61° Convegno di Ricerca Filosofica, di cui questo volume presenta gli atti, è stato dedicato a ""I fondamenti dell'etica in prospettiva interculturale"""". Il tema affrontato richiede di rivolgere lo sguardo alla condizione del mondo globale, in cui i rapporti tra le culture - che pure connotano da sempre lo sviluppo delle società umane - hanno assunto un'intensità e un'importanza che mai si era registrata in passato. La situazione del mondo di oggi è segnata da diseguaglianze enormi e da conflitti che minacciano il futuro dell'umanità. Le diseguaglianze sono già grandissime all'interno dell'Occidente, ma assumono proporzioni ancora maggiori nel confronto tra il nostro mondo e le aree meno sviluppate. Così esse alimentano i conflitti, che in alcuni casi vengono presentati, a torto, come uno scontro inevitabile tra civiltà e religioni. Sotto questo aspetto il pluralismo culturale è una fonte di problemi per la riflessione etica; ma d'altra parte esso è anche, e prima di tutto, una risorsa e un motivo d'ispirazione per essa. La conoscenza degli altri ci permette di comprendere meglio la nostra specificità; inoltre le altre culture ci possono offrire risorse per ripensare criticamente il senso della nostra esperienza. Le relazioni che aprono il volume presentano nell'ordine una riflessione complessiva sul pluralismo, una proposta incentrata sul messaggio cristiano dell'amore e l'illustrazione dei due modelli fondamentali della tradizione cinese. I contributi che seguono affrontano l'argomento a partire dagli autori e dai problemi a cui i giovani ricercatori stanno dedicando i loro progetti di dottorato e di studio."" -
Rinascita delle religioni e secolarismo
"Mentre il secolarismo anticlericale del passato intendeva combattere i privilegi politici della Chiesa, ancora legata al vecchio regime, il secolarismo istituzionale della democrazia multiculturale rappresenta oggi la condizione pregiudiziale per il rifiorire delle religioni. Ecco la tesi di questo saggio di Habermas. La ragione secolare è, per così dire, il piedistallo costituzionale che rende possibile il confronto e l'approfondimento delle autenticità religiose. Le credenze riflessive - che, senza chiudersi alla modernità, ancora attingono attraverso il rito a una sorgente premoderna di solidarietà - vengono ora direttamente chiamate a dibattere in pubblico il senso della modernità e della democrazia."""" (dall'Introduzione di Leonardo Ceppa)" -
Prefigurazione. Quando il mito fa la storia
Per la prima volta tradotto in italiano, questo testo di Blumenberg risalente agli anni '80 - corredato qui di lettere e scritti - espone l'originale concezione del mito e la sua elaborazione in ambito politico. Una nuova comprensione del concetto di ""prefigurazione"""" che diventa la metafora di azioni come risposte a svolte storiche, e viene caricato di nuovo significato: l'uomo si affida a modelli del passato, che possono diventare paradigmi interpretativi per conferire legittimità al potere. La prefigurazione trova in questi modelli schemi di legittimazione retorica delle azioni politiche messe in scena, ad esempio, da Napoleone Bonaparte e Adolf Hitler con figure come Alessandro il Grande, Giulio Cesare, Federico II e Federico il Grande."" -
SMSR. Studi e materiali di storia delle religioni (2017). Vol. 2: Defining religious minorities
"Nell'agosto 2015 si è svolto in Germania, a Erfurt, il XXI World Congress della International Association for the History of Religions, intitolato """"Dynamics of Religion: Past and Present"""". Si è trattato di un evento di grande portata e di assoluta rilevanza, in considerazione della dimensione globale dell'Associazione, dell'autorevolezza della sede, dei temi trattati e del numero di partecipanti, qui convenuti da ogni parte del mondo. Tradizionalmente, nell'anno del convegno quinquennale della IAHR la European Association for the Study of Religions non organizza il suo convegno annuale e ciò comporta la confluenza degli studiosi europei nel convegno IAHR, con particolare affluenza nel caso in cui i lavori si svolgano in Europa. Gli organizzatori, al momento di tirare le somme del convegno, hanno potuto contare 342 panel, 1499 paper, una presenza effettiva di 1296 partecipanti (su 1370 iscritti), con una predominanza al 65% di provenienza europea."""" (Dall'editoriale)" -
Il giovane Schleiermacher. Etica e religione
Il testo ricostruisce il profilo del giovane Schleiermacher tra il 1788 e il 1800. È così tratteggiato un percorso che ruota intorno ai centri tematici della libertà morale e del sentimento religioso. Il problema della libertà è discusso in riferimento alle etiche di Kant e degli illuministi, mentre l'idea del sentimento dell'infinito discende dalla critica delle metafisiche di Spinoza e di Leibniz. L'esperienza pietistica, il confronto con Jacobi e Fichte, la concordia discors con Schlegel rappresentano altrettanti snodi fondamentali. Partendo dalla ricca tradizione di pensiero, Schleiermacher approda a un'indagine sui fondamenti della soggettività ove - come è stato osservato - la fine dell'illuminismo non è semplicemente rispecchiata ma prodotta. -
Cattolici democratici alla prova. Trent'anni di «Città dell'uomo» (1985-2015) (2018)
"Il 4 ottobre 1985 fu siglato l'atto costitutivo di «Città dell'uomo». Con Giuseppe Lazzati vi erano altri otto firmatari: Leopoldo Elia, Giuseppe Glisenti, Marco Ivaldo, Ettore Massacesi, Giorgio Pastori, Luciano Pazzaglia, Luigi Franco Pizzolato, Cesare Trebeschi. L'atto notarile venne registrato durante lo svolgimento del seminario di studio su «I cristiani per la città dell'uomo» (relatori: Antonio Acerbi, Giuseppe Angelini, Gabriele Calvi, Enrico Berti, Pietro Scoppola). Di seguito le relazioni furono pubblicate in un volume, con Presentazione di Leopoldo Elia e Introduzione di Giuseppe Lazzati. Il prof. Lazzati, tratteggiando significato e scopo di «Città dell'uomo», parlava di «un servizio culturale-politico» per «aiutare l'elaborazione, la promozione e la diffusione di una cultura politica capace di rispondere oggi alle esigenze di una più illuminata, creativa, partecipata, presenza dei cristiani nella pòlis»."""" (dalla presentazione)" -
Tommaso da Olera. Totus ardens
Alberto Sana, curatore delle opere di Tommaso, ricorda gli inizi di quell'analisi linguistica: «Mentre procedevo nella lettura, mi resi conto di avere a che fare con un personaggio quanto meno singolare: pastore analfabeta fino all'adolescenza, frate laico e questuante poi, animato da un tale fervore amoroso verso il suo Dio da lasciare senza fiato. Gli scritti erano linguisticamente scorretti, ma profondi e ispirati». Quale sottotitolo porre al volume, per riassumere al meglio la singolarità e la grandezza di Tommaso? A suggerircelo è stato il suo migliore amico, il medico Ippolito Guarinoni, con la sua biografia: «Mentre fra Tommaso, cappuccino amante di Dio, conversava con me di cose divine [...], pronunciò totus ardens queste parole: ""La nostra santa fede è cossi certa e cossi vera, che io non più la credo, ma la so""""»."" -
Adamantius. Notiziario del Gruppo italiano di ricerca su «Origene e la tradizione alessandrina». Vol. 23: Origine di Alessandria interprete della «Genesi»
Annuario di Letteratura Cristiana Antica e di studi giudeoellenistici. Rivista del Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la tradizione alessandrina. -
Il desiderio
Il concetto di desiderio - nei suoi aspetti etimologici e semantici - allude a un senso fondamentale: le persone umane sono protese verso un compimento. E l'accento cade sull'attesa che il compimento arrivi come dono, o cade invece sull'esito raggiunto in forza di scelte finalizzate. I due aspetti non sono da contrapporre. Vanno piuttosto collegati. Se infatti si scegliesse unilateralmente il primo, si correrebbe il rischio di vivere in una condizione di attesa passiva; se si scegliesse unilateralmente il secondo si attribuirebbe agli esseri umani la nativa capacità di raggiungere la meta verso la quale avvertono di essere orientati. Collegare tra loro i due aspetti significa riconoscere che il compimento non può che essere dono, ma per chi ha strutturato la sua esistenza in maniera conforme al medesimo compimento: la dimensione etica non può essere esclusa dal desiderio, benché questo stia al principio anche dell'etica; il compimento intuito, infatti, è il motore di ogni scelta ed è il criterio in base al quale valutare ogni scelta. Per questo gli esseri umani sono portati ad attribuire la causa della propria insoddisfazione alla colpa; anzi, la colpa sta nell'aver posto ostacolo alla realizzazione del desiderio. Colpa e desiderio si richiamano: non scegliere nella direzione della meta alla quale conduce il desiderio costituisce contraddizione, poiché fa morire il desiderio e quindi nega un aspetto fondamentale dell'esistenza. Ciò comporta però riconoscere il contenuto vero del desiderio, che può essere colto solo mediante il riconoscimento di una destinazione. Questa nelle religioni in genere, e in particolare nel cristianesimo, viene descritta come beatitudine, che è più di felicità. -
Hermeneutica. Annuario di filosofia e teologia (2018). Tempo e salvezza
Questo numero di «Hermeneutica» affronta un tema particolarmente complesso e difficile da padroneggiare. Lo è, innanzitutto, perché si occupa del tempo, una delle questioni metafisiche più ardue da trattare. Noi facciamo esperienza del tempo, subiamo la pressione e in qualche caso l'oltraggio del tempo, prendiamo atto, spesso con rammarico, della vorticosa accelerazione del tempo che caratterizza l'organizzazione della società odierna, ma quando ci interroghiamo in modo esplicito sulla natura del tempo siamo nella stessa condizione espressa notoriamente da Agostino d'Ippona nelle Confessioni (XI, 4): non sappiamo che cosa sia. La natura del tempo, infatti, è un mistero al quale sono state date dal punto di vista filosofico risposte contrastanti, che oscillano tra i due poli estremi dell'affermazione della sua realtà e quello della sua irrealtà o illusorietà. Qualcuno potrebbe pensare che con la scienza moderna le cose siano cambiate, ma chi getta anche soltanto uno sguardo alla trattazione di questo problema da parte dei fisici teorici contemporanei si accorge che le risposte provenienti dalla scienza non sono diverse da quelle della riflessione filosofica classica e ripropongono per lo più la suddetta divaricazione. Anche l'affermazione oggi prevalente nel campo delle neuroscienze che il tempo è una cornice dei meccanismi cerebrali in cui la realtà si inserisce richiama, forse inconsapevolmente, la concezione ""soggettiva"""" del tempo che il pensiero filosofico ha modulato in diverse varianti."" -
Paolo VI. Autobiografia per immagini. Ediz. illustrata
Autobiografia per immagini: raccontare Giovanni Battista Montini-Paolo VI attraverso fotografie commentate con le sue stesse parole, tratte da lettere, libri, discorsi. Il lettore vede scorrere la vita del giovane Giovanni Battista in famiglia, gli anni della formazione a Brescia e della scelta sacerdotale, l'esperienza a Roma con la FUCI e nella Segreteria di Stato, la chiamata a Milano sulla cattedra di sant'Ambrogio, dove diventa cardinale, l'elezione al soglio pontificio e gli anni del post-Concilio. A fianco le sue riflessioni, meditazioni, preghiere, in un intreccio di immagini e parole dove lo stile è la sobrietà, l'essenzialità. Una sobrietà che sembra essere la cifra della sua santità. -
San Paolo VI. Prete dei giovani, vescovo degli operai, papa del dialogo
Giovanni Battista Montini, sacerdote, arcivescovo di Milano, successore di Pietro dal 1963 e Padre della Chiesa del XX secolo. È qui ricostruito, anche grazie alla vicinanza fra l'autore e don Pasquale Macchi, segretario personale di Montini, il profilo biografico di Paolo VI, timoniere del Concilio Vaticano II, papa dell'incontro della Chiesa con la modernità e primo pontefice a visitare luoghi e culture lontane, in dialogo costante con il popolo e con i grandi della storia (madre Teresa di Calcutta, John Fitzgerald Kennedy, Martin Luther King). Delineò il nuovo volto della Chiesa cattolica, riportando il papato a uno stile di vita affine alla Chiesa delle origini. Un uomo, un papa, oggi santo. -
Estetica indiana
Il concetto di “arte” è applicabile all’estetica indiana classica? In quali termini e quali àmbiti includerebbe al suo interno? Su cosa si basa l’esperienza estetica in sé? Domande alle quali risponde questo profilo, partendo dalle origini, dalle fonti sanscrite, selezionando i termini chiave del lessico della poetica e della drammaturgia indiana: sapore, ornamento, suono, meraviglia. A completare il volume l’antologia ragionata dei passi significativi di alcune delle voci più rappresentative dell’estetica indiana: Bharata, Dandin, Kuntaka, Bhoja, Abhinavagupta. -
Canto a Cristo
«Io ti chiedo le tue ultime ore d'amore in croce quando rivoltando l'Universo lo inondavi di frescura e spostavi il diapason di tutte le cose». -
Il corpo e le sue trasformazioni
La dimensione corporea è oggi il crocevia di questioni ad ampio spettro. Cresce la persuasione della trasformabilità del corpo verso forme inedite, aperte anche a esiti di discontinuità con l'evoluzione genetica consolidata. Si creano aspettative di allungamento della durata della vita e persino di superamento della mortalità biologica. La promessa o la realizzazione del corpo trasformato sono in stretto rapporto con la potenza delle tecnologie, che si associano alle pratiche della cura del corpo diffuse nel costume quotidiano. L'attenzione alla corporeità coinvolge pure, a vario titolo, una pluralità di discipline e di campi del sapere. Le ricerche neuro-biologiche forniscono acquisizioni cognitive sorprendenti, a cui guardare senza pregiudizi e, d'altro canto, senza accettazioni corrive. L'ambito filosofico è da tempo impegnato da più angoli visuali ad abbandonare il dualismo mente-corpo. A sua volta l'ambito teologico è proteso a liberarsi da un astratto spiritualismo e ad apprezzare l'umano in quanto ""carne"""" destinataria dell'annuncio di salvezza. Da questo volume, impostato come confronto tra saperi e ricco di riferimenti ad autori importanti, il lettore potrà trarre elementi di riflessione da sottoporre al proprio giudizio critico."" -
Esperienze e tecniche dell'estasi tra Oriente e Occidente
Questo volume raccoglie e integra i contributi più originali proposti in occasione di un incontro di studio tenutosi a Ravenna, presso il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna, nell'autunno 2016. Un'occasione non consueta per ripensare su basi storico-comparative e metadisciplinari una questione cruciale negli studi storico-religiosi ed etno-antropologici. Studiosi di formazione e sensibilità differenti - classicisti, storici del cristianesimo orientale e occidentale, ebraisti, iranisti, islamologi e americanisti - hanno tentato, secondo i rispettivi linguaggi e punti di osservazione, di esplicitare le categorie analitiche e storiografiche delle ricerche su un obiettivo mobile e sfuggente come quello dell'estasi. Il volume propone anche affondi monografici su contesti specifici e differenziati abbracciando un arco cronologico che va dal mondo antico al mondo moderno e contemporaneo.