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Il cinema europeo nell'epoca della secolarizzazione (1945-1968)
La storia del cinema europeo, dal neorealismo al Sessantotto, e anche la storia di una serie di problematiche legate alla vita e allo spirito. Il neorealismo rappresenta la rivoluzione estetica dalla quale nasce il cinema moderno. La «politica degli autori» a livello teorico, la successiva «nouvelle vague» e soprattutto il «nuovo cinema» d'autore affermatosi negli anni Sessanta non rappresentano, come molti sostengono, solo una ""forma"""" nuova. La """"forma"""" naturalmente ha una rilevanza non trascurabile. Ma se oltre alle questioni meramente formali, ampliando il campo di osservazione, si evidenziano le tensioni etiche presenti nelle opere cinematografiche, ne viene fuori una storia molto più complessa, caratterizzata da una forte tensione morale e spirituale. Il neorealismo e animato dal desiderio di guardare in faccia le tragedie umane, e il passo successivo compiuto dalla ricerca del cinema d'autore europeo conduce lo sguardo cinematografico verso la descrizione della libertà di autodeterminazione morale, tratto peculiare della modernità, le cui conseguenze sono intimamente connesse alla negazione etica, alla solitudine spirituale, all'eclissi del sacro. Naturalmente fra i vari autori presi in esame, da Roberto Rossellini a Federico Fellini, da Andrej Tarkovskij a Samuel Beckett, da Jean-Luc Godard a Michelangelo Antonioni, c'e chi vede nell'allontanamento da Dio la vera grande opportunità del moderno, chi, invece, collocandosi sulla sponda opposta, rivendica il primato dello spirituale nella sua ricerca, e chi rimane nel mezzo, oscillando tra le due polarità, senza prendere partito. Alla conclusione di uno straordinario decennio - gli anni Sessanta - di effervescenza, originalità, profondità e creatività incarnate dal cinema d'autore europeo, proprio nel ribollente crogiolo culturale del Sessantotto, alla disumanizzazione estetica finisce per legarsi una virulenta ideologia politica, anticristiana e genuinamente ostile ad ogni fenomeno legato alla sfera del sacro. Il risultato finale, oltre a favorire il progressivo torpore (determinandone la scarsa rilevanza a livello internazionale) del cinema europeo, torpore dal quale ancora non è stato capace di uscire, sarà il rovesciamento della secolarizzazione, con l'aprirsi della nuova fase del risveglio postmoderno della spiritualità."" -
Il principio di precauzione tra filosofia, biodiritto e biopolitica
L'espressione ""principio di precauzione"""" ha avuto un forte impatto e una rapida diffusione nell'ambito bioetico, biogiuridico e biopolitico. Ma che cosa significa, propriamente, precauzione? Come rendere compatibili le istanze della tecno-scienza con le esigenze etiche, giuridiche e politiche? Il volume getta luce sul principio di precauzione in una prospettiva filosofica, in una prospettiva biogiuridica e biopolitica e su un piano applicativo, con riferimento a problemi concreti in ambiti diversi."" -
Vita religiosa, problemi sociali e impegno civile dei cattolici - Studi in onore di Alberto Monticone
Alberto Monticone è noto per importanti studi che gli hanno assicurato un posto originale e di rilievo nella storiografia italiana moderna e contemporanea. Il suo libro di esordio, per le Edizioni Studium, La battaglia di Caporetto (1955), ha dato una svolta agli studi di storia militare del nostro Paese, alla quale ha contribuito pure con lavori successivi (ad esempio Plotone d'esecuzione, per Laterza, nel 1968) con ricadute anche nel dibattito civile. Il libro La Germania e la neutralità italiana (il Mulino, 1971) ha poi confermato il suo ruolo nella storiografia europea. Ha coltivato inoltre filoni di storia religiosa in età moderna e di storia del movimento cattolico nel Novecento. Innovativi sono stati i suoi studi sul regime (Il fascismo al microfono. Radio e politica in Italia, Studium 1978). L'impegno nell'associazionismo cattolico e l'attività parlamentare hanno in seguito arricchito il suo approccio alla cultura storica e consolidato il suo ruolo di riferimento per numerosi storici. Ha insegnato nelle Università ""La Sapienza"""" e LUMSA di Roma, in quelle di Messina e di Perugia, suscitando sempre nuove energie di ricerca, che si manifestano anche in questa raccolta di saggi che amici e allievi gli offrono al culmine della sua attività di studioso. Le quattro sezioni del libro rispecchiano gli ampi interessi coltivati da Monticone e, pertanto, i saggi qui raccolti danno originali contributi nei rispettivi campi toccati."" -
Famiglia, storia e società. Studi e ricerche
La famiglia è stata assoggettata negli ultimi due secoli ad un processo di accentuata privatizzazione: quella che era stata, per una lunghissima stagione della storia dell'umanità, una delle strutture portanti della società appare oggi come una sorta di ultimo rifugio della vita personale. Nonostante tutto, per altro, la famiglia mantiene una sua fondamentale dimensione sociale, come dimostra la sua stessa storia, in questo volume ripercorsa nelle sue grandi linee. Di qui l'importanza, anche alla luce della lezione del passato, di fare il punto sulla situazione presente della famiglia, per recuperare il senso di un'istituzione che - nonostante le profonde trasformazioni che ha conosciuto - continua ad essere per la maggioranza degli uomini e delle donne un eminente ed insostituibile ""luogo dell'umano"""". Della salvaguardia e della valorizzazione di questo """"luogo"""" anche i pubblici poteri sono chiamati a farsi carico, attraverso lungimiranti politiche familiari, di cui vengono qui proposti i tratti essenziali."" -
Ricordi di vita
Rabindranath Tagore (1861-1941), figura poliedrica e carismatica di pontifex fra la cultura orientale e quella occidentale, premio Nobel per la letteratura nel 1913, fu versatile poeta, romanziere e drammaturgo quanto saggista, epistolografo, viaggiatore e conferenziere infaticabile in Europa e in Asia, pittore e musicista dei propri canti, ma anche educatore innovativo ed anticonformista tramite l'Università Internazionale di Shantiniketan, da lui fondata nel 1921 e meta costante di studiosi e visitatori da tutto il mondo. L'idea della libertà responsabile, nutrita da un lucido antidogmatismo e da una ""religione dell'Uomo"""" mistica ed universalista, lo spinse ad un attivo impegno nella lotta indipendentista dell'India dal dominio britannico, in costante dialettica con le forme più accesamente nazionaliste impersonate da Gandhi, col quale Tagore ebbe un lungo e complesso rapporto di amicizia (così come, più brevemente, con Einstein e col pensiero scientifico). Questa prima edizione moderna dell'autobiografia tagoriana, scritta nel 1912, ne ristabilisce il titolo originale, Ricordi di vita (in bengali Jivansmrti, nella versione inglese My Reminiscences), e coinvolge il lettore nelle tappe minuziose di una storia di formazione intellettuale, socio-famigliare ed intima unica nel suo humour autoironico e sentenzioso, contrappuntato da un lirismo cosmico quando i grandi temi della Natura, dell'infanzia, del dolore e dell'autocoscienza divengono epifanie dell'«unico Dio rivelato a tutte le razze umane»."" -
Le stagioni dello spirito. Meditazioni sull'anno liturgico
«Questo ciclo liturgico sarà ciclo dell'anima. Questa storia di Cristo deve ripetersi come storia della mia anima. Ogni anno la Chiesa rinnova il suo racconto su la vita di Gesù, ne ripensa la stessa dottrina, ne ripresenta i misteri, affinché tale vicenda sia la stagione completa dello spirito, avido di santità, avido di rigenerare in sé l'incarnazione del Signore. Vivere questa vicenda è compiere un giro di evoluzione totale dello spirito cristiano. Questa storia di Cristo deve ripetersi come storia della mia anima. [Il] ciclo liturgico sarà ciclo dell'anima» (G. B. Montini). -
Mediterraneo. Confronti e scambi
Quando si affronta il tema del Mediterraneo, in primo luogo si deve considerare la sua stessa identità, quale il suo nome suggerisce: di mare posto in mezzo alle terre, che al tempo stesso separa e unisce popoli diversi: crocevia, luogo di incontro, spazio geografico definito dal suo stesso nome, luogo ove si è svolta una parte così rilevante della vicenda storica dell'umanità. Oggi, il Mediterraneo pone dunque il problema dell'incontro fra culture, civiltà, religioni, e suscita quindi un interrogativo profondo, affrontato in maniera varia e puntuale nei saggi che compongono il volume: è possibile, nella nostra epoca, mantenere al Mediterraneo quel carattere di luogo di incontro tra popoli diversi, ciascuno con la propria cultura, la propria religione, la propria anima, che conservino inalterata la propria identità e tuttavia si confrontino e dialoghino in pace? La Cattedra ""Luigi Sturzo"""" di Caltagirone incominciò i suoi corsi nel 1983, quando sulla scena interna e internazionale già si profilavano mutamenti assai significativi, che mettevano sempre più a nudo le contraddizioni interne a un tipo di sviluppo della società italiana invano denunciate dalla lungimirante analisi di don Sturzo. Fu questo che mosse alcuni esponenti della cultura cattolica italiana ad avvertire la necessità di dar vita a un costante impegno formativo indirizzato a favore delle nuove generazioni."" -
Sulle orme di Antigone. Emancipazione femminile e laicità cristiana
Queste pagine, di pregnante attualità, offrono uno sguardo d'insieme di momenti e aspetti salienti dell'evoluzione della condizione femminile, che ha segnato profondamente la società e la cultura del nostro Paese. Intorno a cinque aree tematiche che intersecano l'universo donna - emancipazione, società, politica, laicità cristiana, realtà ecclesiale - si snoda un percorso di idee e di storia vissuta: dalla Conferenza ONU di Pechino al rapporto donne-Chiesa; dalle istituzioni di parità all'associazionismo femminile; dalla dialettica pubblico-privato, famiglia-lavoro alla novità di un Magistero che esalta il ""genio femminile''; dalla conquista del diritto di voto alla cittadinanza incompiuta. Le tracce del cammino compiuto dalle dome trovano nella figura di Antigone suggestioni antiche, ma straordinariamente contemporanee. Antigone e una donna libera, che pensa, decide e opera in piena autonomia, in contrapposizione con il potere e la tradizione degli uomini. La sua figura può evocare situazioni di umiliazione: e di silenzio in cui è avvolta in molte parti del mondo la condizione femminile, segnata da secolari discriminazioni. Il volume trasmette la memoria di un percorso non ancora compiuto e fa emergere l'importanza di una riflessione antropologica sulla realtà donna, anche in ambito cattolico, ancora da scoprire e da promuovere."" -
Alleanza di sale. Alleanza d'amore. Briciole di contemplazione
Intrecciando brevi, suggestive meditazioni questo libro si sofferma sulle tracce principali della storia della redenzione. Lungo il cammino spirituale proposto diventano compagni di viaggio del lettore Maria di Nazareth, l'umile serva del Signore che accolse nella propria carne l'autore della vita, Giuseppe, suo sposo, testimone primo e credibile del mistero dell'Incarnazione, Elisabetta e suo figlio Giovanni, esultante di gioia sin nel grembo materno alla voce della Vergine santa. E poi l'Unigenito, nuovo Adamo, il cui amore senza limiti introduce il credente nella vita stessa di Dio: la sua croce è via aperta verso il Paradiso, il suo corpo donato è pegno della salvezza, la tomba vuota che ne conobbe la resurrezione è crocevia di ogni speranza. L'itinerario fa infine scorgere la meta, la Città santa dove l'alleanza del Padre con le sue creature sarà piena e perfetta. La voce di una monaca ci sussurra queste semplici, luminose pagine in cui non si fatica a scorgere il limpido desiderio di una sempre più perfetta comunione d'amore col Cristo. In questi frammenti di contemplazione si avverte pure l'eco profonda del canto che la Chiesa intera intona per celebrare i doni dell'Amato, per mostrare al mondo la gioia della sua totale appartenenza al Risorto; Colui che, con il dono della vita, con il sale della sua Parola, ha donato il sapore all'esistenza di chi crede. -
Fede e realtà. Osservazioni sull'irreligione contemporanea
Il volume di Gabriel Marcel ""Fede e realtà. Osservazioni sulla irreIigione contemporanea"""" consta di tre saggi. Nei primi due il filosofo francese si impegna, con serrata dialettica non priva di citazioni letterarie, a negare dignità filosofica a quella posizione teoretica secondo cui è più ragionevole un atteggiamento di rifiuto della fede piuttosto che una motivata apertura alla dimensione del mistero. Nel terzo Marcel presenta, con notevole acutezza, il concetto di pietà in Peter Wust, col quale, così almeno è parso a chi ha curato queste pagine, l'autore di """"Essere e avere"""" avverte una sorta di 'parenté d'esprit'."" -
Progetto Camaldoli. Idee per la città futura
Per superare l'attuale stallo dell'agorà pubblica, nella quale sembra che ciascuno, sia soddisfatto dalla mera enunciazione della propria posizione/verità e disinteressato, nella sostanza, a farla interagire con la posizione altrui, il MEIC, Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, che rinnova la lunga e ricca storia del Movimento Laureati di Azione Cattolica, propone in questo volume alcune idee per Ia città futura. Non si tratta della tappa finale di un percorso, ma dell'avvio di un itinerario di ricerca volto a ristabilire un legame ideale con quei Principi dell'orientamento sociale a cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli, poi conosciuti con l'improprio nome di ""Codice di Camaldoli""""(1943-1945). Umanesimo rinnovato, proposte per una del tutto nuova e reticolare """"economia mista"""", linee di una risposta di sistema all'emergenza ambientale che tengano insieme, le domande istituzionali e quelle della vita quotidiana e degli stili di vita di ciascuno, nuovo Patto per la cittadinanza sociale che riguardi tanto i migranti quanto i nativi: ecco alcune proposte, nate da un confronto sul campo e non soltanto da un'elaborazione a tavolino. Piccolo gesto di speranza, Progetto Camaldoli nasce per aprire la discussione."" -
Fenoglio. L'immagine dell'acqua
Il saggio di Roberto Mosena presenta un Fenoglio inedito rispetto a quello che conosciamo. Se la critica precedente ha chiuso la sua opera nei prevaricanti limiti del classico della Resistenza, del neonaturalismo delle storie langarole o del neorealismo dei racconti sul dopoguerra, questo libro studia lo scrittore alle prese con il suo universo immaginario, dove la costante materica dell'acqua emerge su tutte le altre, annunciando nei testi svolgimenti tragici o drammatici. Come diceva Cesare Pavese: ""Di ogni scrittore si può dir mitica quell'immagine centrale, fondamentale, inconfondibile, cui la sua fantasia tende sempre a tornare"""". E proprio alle immagini acquatiche del fiume e del mare e allo sguardo rivolto alle nuvole del cielo che prepara pioggia torna con ossessiva insistenza la fantasia di Beppe Fenoglio, creando una sorta di inverno metafisico ricolmo di simbolismi e di allusioni bibliche, soprattutto all'idea del diluvio universale, che impreziosiscono la sua scrittura."" -
Il Molise e i cattolici tra il 2 giugno e il 18 aprile (1946-1948)
Il biennio 1946-1948, uno dei più densi e decisivi nella storia dell'Italia contemporanea, delinea e accentua, come emerge anche da una sempre più ricca fioritura di studi di ambito regionale, la specificità e le anomalie del Mezzogiorno rispetto al resto del Paese. Questa ricerca, attenta ai profili nazionali e meridionali degli eventi e dei problemi del periodo, sostenuta da un'ampia documentazione in gran parte inedita, ricompone e interpreta una pagina importante della recente storia del Molise, ricostruendo in particolare il ruolo svolto dalle forze cattoliche e dalla Democrazia Cristiana e rintracciando le radici della loro lunga egemonia politica. -
Logos-sofia. La metafisica e l'estetica di Vladimir Solov'ëv
Viene qui presentata una rilettura delle questioni cruciali della metafisica del ""Platone russo"""" e sottolineata la centralità del """"mitologema sofiologico"""", considerato nelle sue implicazioni gnostiche ed esoteriche, con una messa a fuoco di tematiche poco note al lettore occidentale, quali l'impersonalismo, il misticismo, l'elemento medianico-spiritico alla base della scrittura delle sue opere. Elementi questi che non attenuano per nulla il grande merito da parte del filosofo- poeta di esser stato antesignano del dialogo tra Occidente cattolico e Oriente ortodosso, ma che permettono una considerazione più realistica e più prossima al libero spirito di indagine di Solov'ëv, che nella sua tensione all'affrancamento dal """"dogmatismo"""", fiducioso nelle potenzialità della ragione, perviene all'elaborazione di un sistema teosofico autonomo rispetto alla tradizione e all'autorità della Chiesa (sia ortodossa che cattolica). La seconda parte del volume è dedicata alla concezione estetica di Solov'ëv, e in particolare alla sua ascendenza e al suo influsso sui poeti simbolisti (Blok, Belyj, V. Ivanov). Si è parlato, a proposito dell'estetica soloveviana, di """"utopismo""""; certamente si può dire che egli abbia sovrinnalzato il fine dell'arte, pur essendo essa per lui un mezzo, mai un fine. Sovrinnalzando quel fine Solov'ëv ha eliminato l'arte come fine; sovrinnalzando la realtà, l'ha oscurata, mostrandone la vera luce nella prospettiva della trascendenza. Ciò nondimeno, egli non è riuscito a sfuggire al miraggio dell'illusorietà del reale, testimone in questo della crisi di fin de siècle, ma anche punto di riferimento imprescindibile di tutta la storia del pensiero e dell'arte russa del Novecento."" -
«Lingue come di fuoco» (At 2,3). Scritti lucani in onore di Mons. Carlo Ghidelli
Carlo Ghidelli (Offanengo, CR, 1934), si è laureato in S. Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana nel 1962 (con una tesi su Metodo esegetico e contenuto teologico nel discorso di s. Pietro a Pentecoste), dopo aver conseguito la licenza in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1961. La sua competenza biblica, coniugata con una notevole attività didattica e pastorale, gli ha consentito di realizzare una feconda opera di divulgazione della Parola di Dio, mediante preziosi volumi e contributi apparsi in miscellanee e riviste nazionali ed internazionali. Oltre allo studio scientifico dell'opera lucana, mons. Ghidelli ha seguito la parabola della pastorale biblica in Italia, divenendo uno dei protagonisti più autorevoli del cammino biblico del post-concilio. Ha collaborato alla Traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua corrente: Antico e Nuovo Testamento, come pure alla revisione della Bibbia CEI del 2008. È stato consultore del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani e ha partecipato al Colloquio Teologico Internazionale tra Cattolici e Battisti. Dal 25 novembre 2000 è arcivescovo di Lanciano-Ortona. -
La democrazia personalista nel pensiero del cardinale Pietro Pavan (1903-1994)
Nel contesto odierno appare sempre più necessario rinvigorire la consapevolezza del valore e del significato della democrazia. Alla società globale si impone con urgenza una rivalutazione del fondamento metafisico ed etico dell'autorità politica, un'analisi approfondita della svolta antropologica del personalismo, un bilancio del cammino compiuto dal principio democratico. Questo volume offre un utile contributo in tal senso. L'autore mette in luce la rilevante eredità del pensiero di Pietro Pavan, uno dei più grandi pensatori cattolici del secolo scorso, nel magistero sociale della Chiesa e, in particolar modo, la risemantizzazione del concetto di democrazia da lui operata nell'alveo della cultura moderna. Tale riflessione aiuta a riscoprire il volto autentico della democrazia, rispettosa della trascendenza dell'uomo, quale strumento di liberazione e di partecipazione dei cittadini alla causa del bene comune. -
L' altra città. Disagio giovanile, immigrazione, carceri: costruire nuove solidarietà
In genere, chi lasciava la campagna per trasferirsi in città, lo faceva perché aveva trovato un lavoro più stabile o meno faticoso o sperava di trovarlo con più facilità, o perché immaginava che, vivendo insieme con molte più persone, avrebbe sperimentato una esistenza con maggiori opportunità, per sé e per la propria famiglia, in una auspicata dimensione protettiva, non solo economica e sociale, ma anche culturale, religiosa e politica. Oggi però il cambiamento è oggettivamente in contraddizione con quelle intenzioni originarie del costruire le città e con quelle aspettative di chi aveva deciso di abitarle. La città era prima un luogo, oggi è più luoghi; era prima un tempo unico, oggi è più tempi e vi è differenza tra il tempo del giorno e il tempo della notte perché la città del buio è decisamente diversa dalla città della luce. Prima, la città era una sola e unica città, mentre ora si ritrovano in essa molte altre città o perlomeno ""un'altra città"""", come affermano gli autori di questo pregevole saggio, che con coraggio denunciano una situazione che rende precario il rapporto tra civiltà ed essere umano e che reclama, in una ritrovata presenza unitaria e in un nuovo slancio politico, il rispetto dei diritti proclamati in molti manifesti e dichiarazioni contemporanei."""" (dalla Prefazione del Prefetto Carlo Mosca)"" -
Lettere di formazione
"Il disegno originario che s'annuncia nelle 'Lettere di fondazione', il precedente carteggio già pubblicato (Edizioni Studium, Roma 2007) si vede prendere forma ora in queste duecentododici 'Lettere di formazione', raccolte per la cura e con le chiose sempre puntuali di Cesarina Broggi, tutte scritte dalla Madre tra il 27 marzo del 1925 e il 24 dicembre del 1950 e rimaste indenni fino a noi. Si può immaginare quanto siffatti testi, che trascrivono la comunicazione orale di incontri comunitari (come quelli memorabili di Gubbio negli anni Trenta), abbiano inciso fortemente nella vita spirituale delle Missionarie della Scuola e nel loro rapporto (ogni volta singolare) con la Fondatrice. In queste lettere invece, con la discrezione tipica della scrittura personale, la Madre è come se parlasse """"da anima ad anima"""", si rivolge al cuore e alla mente delle sue figlie, entra con vigile naturalezza nel loro vissuto quotidiano che ha sempre bisogno d'una parola nuova o d'un impulso evangelico o d'un lieve richiamo per ritrovare la sua valenza misteriosa e divina. Se appena s'indaga la figura stilistica di questa scrittura si resta subito conquistati dalla sua immediatezza e dalla sua vicinanza alla vita e ai sentimenti della corrispondente. Al tempo stesso, mentre si prende cura d'ogni Sorella e ne asseconda le movenze più quotidiane, con un colpo d'ala la scrittura della Madre si solleva ai grandi ideali e ai grandi motivi della vita cristiana e della consacrazione religiosa.""""" -
Il centro storico dell'Aquila. Memoria e progetto
La ricostruzione del centro storico dell'Aquila, uno dei più importanti e belli del nostro Paese, richiede una operatività molto attenta e culturalmente impegnata, in grado di affrontare i singoli problemi attraverso un dialogo serrato tra cittadini, istituzioni ed enti di ricerca locali. Così come sarà indispensabile procedere insieme con tutti i comuni del contado, perché a dover essere ricostruito è tutto il contesto dell'organizzazione territoriale, da sempre legato alla città dell'Aquila e alla sua origine. All'interno di questo quadro di riferimento deve essere rifiutato l'intervento demiurgico di progettisti di ""chiara fama"""", sempre pronti a proporre un loro modello di città in dissonanza con ogni forma di preesistenza o tradizione. Altrettanto può dirsi sull'inutilità e la mancanza di efficienza di un """"piano"""" urbanistico, sempre troppo rigido e vincolistico, oltre che incapace di ogni controllo sulla qualità architettonica dei singoli progetti di intervento, tanto di ricostruzione che di restauro. Occorre invece mettere a fondamento di ogni singolo progetto (casa per casa) la conoscenza storica, unica metodologia capace di individuare e mettere nella giusta evidenza il valore documentario di ogni preesistenza, anche allo stato residuale; una sorta di critica catalogazione, una banca dati, da intendersi come un insieme di norme di un regolamento edilizio, per """"ricostruire restaurando"""" attraverso singole proposte capaci di coniugare insieme il """"progetto"""" con la """"memoria"""" della città dell'Aquila e dei borghi del suo contado; così come accadde dopo il terremoto del 1703, ancora più grave e rovinoso. L'Aquila tornò ad esistere, ma con un volto completamente nuovo, frutto della cultura architettonica del suo tempo, ma nel rispetto della propria tradizione storica, in specie medievale, e della sua organizzazione per """"quarti"""" e per """"locali"""", mantenendo il ruolo di emergenze architettoniche e dei suoi spazi pubblici. Un modello, questo, che potrebbe essere preso ad esempio, aggiornandolo al momento presente, ma senza rifiutare la """"novità"""" di questo momento del passato tanto rispettoso delle memorie più antiche."" -
L' uomo e la filosofia
"L'uomo e la filosofia"""", opera postuma di Petr Wust, sembra essere il più significativo contributo dell'itinerario teoretico del pensatore di Colonia. Ad essa non si può muovere quell'accusa di fideismo che era stata, invece, rivolta al testo più noto """"Incertezza e rischio"""". Il progresso della nuova prospettiva consiste nella scoperta della reflexio e della devotio. Lungi dall'opporsi l'un l'altra esse, nella speculazione del filosofo tedesco, si """"co-appartengono"""", generando una permanente e vitale dialettica."