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Modernità e popolo in Italia. I cattolici e la democrazia
Una raccolta di scritti copre tre decenni di riflessioni attorno al grande contributo che il mondo cattolico ha dato al progresso economico e civile dell'Italia, sostanziando l'intera parabola della democrazia italiana sino a comporre e superare l'antica frattura tra popolo ed élites. Contrariamente alle narrazioni polemiche che contrappongono la modernità, il senso dello Stato, lo sviluppo economico, ai valori e all'azione delle forze democratico-cristiane, bollate di reazionarismo, clientelismo, chiusura provinciale, il volume dà conto di una vera, silenziosa, epopea: il percorso compiuto, sotto la guida democraticocristiana, dal popolo italiano, nel corso del Novecento, sino ad approdare alla piena modernità, ad un diffuso benessere, ad una forma politica democratica. Un progresso che non è stato il portato di ideologie estreme, radicali, totalitarie, bensì l'esito della progressiva affermazione e dell'effettiva egemonia del cattolicesimo politico, popolare e sociale, capace di esprimere leader come Alcide De Gasperi e Aldo Moro. -
L' etica della comunicazione nell'era digitale
Tradizionalmente, per ""comunicazione"""" intendiamo lo scambio di informazioni tra diversi soggetti. Tuttavia, essa include l'idea di comunità, di partecipazione, e risponde a quel bisogno di comunione che ispira il nostro sporgerci verso l'altro. In questa era digitale si moltiplicano i mezzi che consentono agli utenti del web di interagire, ma spesso nella fretta di predisporre nuove tecnologie sempre più avanzate non si dà ai loro fruitori il tempo di sviluppare un minimo abbozzo di dialogo. Occorre perciò uno sforzo prima di tutto concettuale per ricomporre le parole, restituendo loro tutto il significato che hanno sempre avuto, controllare attentamente la complessa semantica che origina e si sviluppa su internet per non doversi trovare un giorno a parlare in uno stesso luogo, o forse in uno stesso non-luogo, in mille lingue diverse senza riuscire a comunicare. Il volume in una prima serie di saggi tratta la problematica della comunicazione nell'era digitale per poi occuparsi delle implicanze sociali e morali per l'uomo in una vita dominata dalle innovazioni tecnologiche."" -
L' università e la sua riforma
Gli interventi autorevoli raccolti nel volume prendono in esame a vario titolo sviluppi e criticità del ruolo delle università in Italia, anche alla luce della recente riforma. Negli ultimi decenni, all'università d'élite, volta programmaticamente alla formazione della classe dirigente, è succeduta l'Università di massa, che, per essere tale, ha spesso sacrificato le sue caratteristiche originarie. Da qualche tempo, tuttavia, è in corso un riposizionamento del ruolo e della funzione degli studi universitari, di cui la recente riforma costituisce, se ben attuata, una tappa significativa per la loro piena qualificazione. -
L' anno della fede
"Quale dev'essere in questo periodo successivo al Concilio il pensiero dominante per quanti, pastori e fedeli, hanno a cuore la reviviscenza autentica ed operante del messaggio di salvezza, portato nel mondo da Cristo, per la rinnovazione spirituale della sua Chiesa, per la ricomposizione di tutti i cristiani nella sua effettiva unità e per l'efficacia risanatrice e ispiratrice nel mondo? Alcuni parlano di un adattamento dottrinale dell'insegnamento cattolico secondo certe pretese della mentalità moderna; altri parlano invece di cambiamenti delle strutture ecclesiastiche. Gli uni e gli altri mettono nelle mutazioni della dottrina, o della costituzione della Chiesa la loro fiducia, non riflettendo forse se questi cambiamenti siano legittimi in una religione, come la nostra, essenzialmente obbligata alla fedeltà, né abbastanza pensano se simili innovazioni non si risolvano in stati di dubbio, di arbitrio, di particolarismo, di debolezza nella Chiesa di Dio, e non di vitalità e di rinnovamento. Per questo noi crediamo che il dovere dell'ora sia piuttosto quello di scendere alla radice della nostra vita religiosa, al suo principio interiore e originario, alla fede cioè, per cercare di rinvigorirla nella conoscenza dei suoi elementi costitutivi, nella valutazione della sua origine divina, nella coscienza delle sue operazioni interiori, nella coerenza della sua professione esteriore, nel gaudio del suo possesso personale e della sua testimonianza sociale"""" (Paolo VI)." -
Chiesa e società in Sardegna. Trasformazioni economiche e mutamenti sociali dal dopoguerra al postconcilio
"Il ventennio (1950-1970) di storia della Chiesa e della società civile in Sardegna affrontato in questo volume rappresenta il momento cruciale del Novecento per quella regione agli inizi della sua autonomia nella appena costituita Repubblica, nella tensione verso la sua modernizzazione e nella valorizzazione del suo ricco patrimonio culturale, sociale ed umano. Una vasta storiografia ha già illustrato molti degli aspetti della vita dell'isola in quel periodo, ma il lavoro di Luca Lecis presenta una doppia originalità: anzitutto uno scavo tanto negli archivi di alcuni protagonisti del movimento cattolico, quanto in una vasta documentazione edita in giornali, atti ufficiali, memorialistica sinora poco presa in considerazione; in secondo luogo e soprattutto l'analisi delle vicende ecclesiali compiuta in stretto riferimento a quelle politiche, sociali ed economiche, uscendo in tal modo da una visione prevalentemente interna e contribuendo così ad offrire una lettura integrata del percorso di una comunità civile e della sua Chiesa."""" (Dall'introduzione di Alberto Monticone)" -
All'ombra di un santo. Lady Alice More
In una straordinaria opera di rivelazione letteraria, Lady Norrington getta nuova luce su un importante personaggio storico: la seconda moglie di Thomas More. Sebbene per più di quattro secoli sia rimasta sullo sfondo come una figura sconosciuta e molto oscura, durante i ventiquattro anni di matrimonio con Thomas More seguì con consumata abilità una delle più considerevoli famiglie in Europa. Riuscì a far ridere il marito dopo tutti questi anni di vita comune, e continuò a farlo ridere durante i giorni bui e pericolosi dei suoi mesi nella torre di Londra: un risultato indubbiamente raro e un trionfo di coraggio e di risolutezza. Questa originale ricerca rivela inoltre che Lady Alice non fu, come molti hanno suggerito, una persona di rango inferiore che More elevò al suo status sociale. Al contrario, troviamo una ricca signora di buona famiglia con il sangue dei re nelle sue vene, che mediante il matrimonio di suo cugino era diventata parente di Enrico VII e di Enrico VIII. La sua famiglia era grande amica dei Tudor molto tempo prima del matrimonio con Moro. Una scoperta ancora più considerevole è che mentre i discendenti di Moro furono per la gran parte proprietari terrieri, preti e monache, i discendenti di Alice, attraverso l'unico figlio sopravvissuto dal suo primo matrimonio si trovano inseriti in alcune delle più aristocratiche famiglie d'Inghilterra, quali Alington, Bray, Savage, Spencer, Stanhope e Strathmore. Si arriva, percorrendo questa strada genealogica, alla discendente più famosa, la Regina Madre, Elizabeth di Glamis e a sua figlia la Regina Elisabetta II. -
Origene e l'esodo della parola
Interrogarsi sulla natura della fede conduce alla scoperta del misterioso modo con cui essa si manifesta nella vita, mai pienamente dimostrabile, come un forse che tende verso l'assenso, un sì pronunciato in cammino. Così anche l'intelligenza che opera nella fede si fa pellegrina per compenetrare e conformare la vita alla verità cui tende. La natura di questo studio è affine a una tal definizione dell'esperienza credente. Si esamina l'opera esegetica di Origene, autore cristiano vissuto tra il 185 e il 250 circa, e con lui si continua a pensare facendo dialogare il nostro tempo col suo. Egli fu grande maestro non solo dell'interpretazione della Sacra Scrittura, ma della vita cristiana. Per Origene la fede è una chiamata a seguire, la sua forma si definisce nel movimento, la sua sostanza è voce della Parola che chiama. E quale altro libro o quale altro tema potrebbe essere adatto a rappresentare la vita del pellegrino alla ricerca della verità di Dio, se non quello dell'Esodo? Un libro che diventa esperienza universale dei cercatori di Dio e di Dio stesso che li conduce compiendo con loro, nel Logos, il suo esodo. L'Israele che nasce dal deserto, con Cristo si rinnova universalizzandosi, e l'esodo diventa sequela. -
Maternità e vita familiare nella Grecia antica
La rappresentazione del legame fra madri e figli è, nella cultura greca antica, molto complessa e articolata e rivela tratti sorprendenti e significativi. Attraverso l'analisi di alcune testimonianze iconografiche e dei testi epici, lirici, storici, teatrali, filosofici, di epoca arcaica e classica, l'autrice porta alla luce nuclei semantici, stereotipi, immagini che mostrano ambivalenze ed inquietudini che hanno in seguito attraversato la storia della nostra cultura. La relazione fra madri e figli/e, infatti, è percepita e rappresentata non come dato scontato e ""naturale"""", ma come fondamentale per la strutturazione dell'identità personale, sociale, culturale dei figli, molto spesso in contrapposizione con i vincoli e con le norme della società stessa. Il legame fra madri e figli, insomma, è rappresentato come intenso, indecifrabile, incontrollabile, a tal punto da risultare inquietante e perfino pericoloso per il mondo civilizzato: un """"mistero assurdo"""", come lo definisce Sofocle."" -
Le api e la penna. Antonio Maria Tannoja entomologo e agiografo del Settecento
Sul finire del Settecento, un libro sulle api, sul modo di governarle e sulla loro utilità, scritto dal pugliese Antonio Maria Tannoja (1727-1808), riscosse un notevole successo e meritò all'autore l'iscrizione a socio della famosa Accademia fiorentina dei Georgofili. Dopo più di duecento anni, la scoperta di quel testo ha spinto Angelomichele De Spirito ad illustrarne il contenuto, che è quasi una ""summa"""" e un'esposizione critica dell'apidologia del tempo. E, poiché l'autore, oltre ad essere uno tra i migliori entomologi del Settecento, era anche un discepolo di sant'Alfonso de Liguori, e meglio noto come suo primo biografo, De Spirito ne ricostruisce la storia di vita nel contesto socio-religioso del suo istituto e dell'ambiente circostante. Ne risulta un sorprendente spaccato di storia culturale, in cui Tannoja e le sue api, coltivate e osservate per quasi mezzo secolo, appaiono concretamente coinvolti in quel progetto di riforma e di diffusione di un nuovo approccio scientifico, tecnico ed economico, inculcato da pensatori come Ludovico A. Muratori e Antonio Genovesi nel secolo dei Lumi."" -
Ambula per hominem et pervenies ad Deum. Studi in onore di S. E. Mons. Ignazio Sanna
S.E. Mons. Ignazio Sanna, dottore in teologia, diritto canonico e filosofia, è stato Professore Ordinario di Antropologia Teologica, Decano della Facoltà di Teologia, Pro-Rettore dell'Università Lateranense. Assistente Diocesano della Fuci di Roma (1973-1983), Assistente Nazionale dei Giovani di Azione Cattolica (1983-1988) e del Meic (2000-2006), dal 22 aprile 2006 è arcivescovo metropolita di Oristano. Attualmente è membro ordinario della Pontificia Accademia di Teologia, del Comitato per il Progetto Culturale Italiano e della Commissione della CEI per la Dottrina della fede, l'Annuncio e la Catechesi. -
Verso la civiltà dell'amore. Paolo VI e la costruzione della comunità umana
In questo trentunesimo volume della collana «Pubblicazioni dell'Istituto Paolo VI» sono raccolti gli Atti dell'XI Colloquio Internazionale di Studio, svoltosi a Concesio (Brescia) nei giorni 24-25-26 settembre 2010 sul tema «Verso la civiltà dell'amore. Paolo VI e la costruzione della civiltà umana». Il tema della civiltà dell'amore fu sempre caro a Giovanni Battista Montini, che, durante il pontificato, si dedicò con particolare impegno e con fede incrollabile al suo sviluppo teologico, magisteriale e pastorale, in una lucida e realistica visione di un mondo sempre più indifferente ai veri valori, sempre più incapace di superare il ristretto ambito personale per ispirarsi alla legge dell'amore, per la realizzazione della quale Cristo si fece uomo e morì sulla croce. Paolo VI cercò di dialogare con questo mondo, senza sovrastarlo, e di esserne un interlocutore paterno e illuminato. L'articolazione del Colloquio si svolge secondo due linee principali, quella storica e quella teologica, e ci guida lungo un cammino che inizia nella prima metà del Novecento dalla «civiltà cattolica», fin verso le varie modulazioni della «civiltà cristiana» (De Giorgi), per approdare, dopo Pio XI, alla ricerca della «civiltà dell'amore» (Veneruso). Questa, necessariamente, deve essere costruita su una «civiltà umana» nella sua accezione più profonda e completa (Durand), formata da uomini in quanto persone e in quanto esseri sociali (Sesboüé). In tale prospettiva una particolare importanza assunsero nel magistero di Paolo VI l'enciclica Populorum progressio e i Messaggi per la Giornata della Pace che egli stesso istituì (Joblin), dove si evince che il superamento armonico del contrasto tra religione e secolarizzazione, nell'interpretazione cristiana della transizione occidentale (Sequeri, conduce alla realizzazione di un nuovo legame sociale, la «civiltà dell'amore» appunto. -
Carteggio. Vol. 1: 1914-1923.
"Il volume che presentiamo segna una tappa nuova nell'impegno dell'Istituto nel campo dell'edizione delle fonti relative alla vicenda personale e al ministero ecclesiale di Giovanni Battista Montini-Paolo VI. Prende avvio, infatti, la pubblicazione dell'epistolario generale di Giovanni Battista Montini, che comprende le lettere scritte da lui e a lui indirizzate tra il 1914 e il 1923. Le lettere raccolte in questa edizione documentano la formazione ricevuta da Giovanni Battista Montini nell'ambiente familiare e nel contesto del cattolicesimo bresciano. Esse ci permettono di gettare uno sguardo sul primo manifestarsi e sulla progressiva maturazione della sua vocazione sacerdotale e illustrano i suoi primi passi nell'ambiente romano e l'avvio del servizio alla Santa Sede, che nel breve periodo trascorso alla Nunziatura di Varsavia ha trovato una prima concreta e sofferta attuazione. Nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell'inizio del Concilio Vaticano II, l'Istituto Paolo VI si augura che quest'opera possa contribuire a una conoscenza più fondata e vera dell'uomo e del papa che ha guidato la Chiesa cattolica durante il Concilio e si è dedicato instancabilmente alla realizzazione delle sue indicazioni nei difficili anni seguenti."""" (L'istituto Paolo VI)" -
Scritti di guerra (1940-1945)
Una parte importante del pensiero politico di Jacques Maritain riguarda il periodo della guerra e il suo esilio americano. Tre opere importanti, ""I diritti dell'uomo e la legge naturale"""" (1942), """"Cristianesimo e democrazia"""" (1943) e """"Per una politica più umana"""" (1944), sono ben note, mentre gli altri scritti maggiormente incentrati sul conflitto allora in corso lo sono assai meno. Questo libro si propone di far conoscere questi testi """"minori"""", inediti in italiano."" -
Mounier: eredità e prospettive
La personalità di Emmanuel Mounier (1905-1950) è ormai considerata di prima grandezza nella storia civile e religiosa del Novecento, sia per l'apporto teorico offerto al movimento personalista, sia per le forti sollecitazioni che dal suo pensiero religioso sono venute al movimento di idee che ha preparato il Concilio Vaticano II. Questo volume, frutto di una lunga ricerca, mette a fuoco alcuni degli aspetti centrali del pensiero mounieriano, con particolare riferimento al suo progetto di una ""società personalista e comunitaria"""" che ponga al suo centro l'uomo e l'umano, contro il rischio ricorrente della deriva tecnocratica e consumistica di un Occidente troppo spesso dimentico delle sue radici."" -
Saggi montaliani (1960-1984)
I saggi montaliani che vengono raccolti in questo volume sono strettamente collegati alle molte altre pagine che Cambon ha dedicato al poeta: ne sono anzi sovente un'aggiunta e una derivazione, talvolta deliberati chiarimenti o anche revisioni di valutazioni e di giudizi, talaltra distese letture interpretative di testi montaliani combinate in qualche momento con dirette conversazioni con Montale e almeno in un caso con decise precisazioni offerte da questi al suo lettore, critico e traduttore. In inglese restano l'""Eugenio Montale del 1972"""" (Columbia University Press), antologia di testi, e l'importante volume dell'83, """"Eugenio Montale's Poetry: a Dream in Reason's Presence"""" (Princeton University Press). La lunga frequentazione con le opere di Montale, con il quale tenne un costante e stretto rapporto di amicizia, permise una critica dinamica, pronta a riprendere in ogni occasione i fili di un discorso rivolto a lettori e a studiosi, tanto in Italia, con la sua presenza in molte riviste, quanto negli Stati Uniti, dove Cambon, già negli anni Cinquanta, si presentò come il primo critico montaliano."" -
Il Cristo di tutti. Teilhard de Chardin e le religioni
Un libro che propone alla cultura italiana e internazionale un contributo importante per una nuova fase di approfondimento del valore culturale e scientifico dell'opera teilhardiana, scritto da un autore parimenti esperto di filosofia indiana e di teologia cristiana. Attraverso un duplice confronto con autori come J. Monchanin o H. De Lubac, e con le religioni delle tradizioni orientali, il saggio sviluppa ed analizza le riflessione di Teilhard de Chardin sul pluralismo religioso attraverso le categorie filosofiche dell'idealismo, del dualismo, del panteismo e del relativismo. Viene così ricostruita l'attenzione teilhardiana verso la mistica delle religioni orientali e il loro ""senso cosmico"""", tematica generale che rientra nel generale interesse verso il mondo, le culture e le religioni vissuto dalla cultura francese negli anni Quaranta."" -
Per la donna, contro le donne. Margaret Sanger e la fondazione del movimento per il controllo delle nascite
L'espressione ""controllo delle nascite"""" (birth control) è stata ideata nel 1914 da una giovane anarchica statunitense, Margaret Sanger. Convinta che l'impiego sistematico della contraccezione avrebbe emancipato la donna dai vincoli sociali e culturali del passato e avrebbe posto fine a povertà, guerre e malattie, la Sanger collaborò con eugenisti e neo-malthusiani, fondò riviste e associazioni internazionali anti-nataliste, avviò numerose cliniche per l'assistenza delle donne intenzionate a prevenire la gravidanza o ad abortire, finanziò la ricerca che condusse alla scoperta della formula della pillola anticoncezionale. Nel tempo, tale attività ottenne un impatto enorme sui costumi individuali e sulle politiche relative alla natalità adottate sia in Occidente, sia in paesi come India e Cina. Il volume, basato sulle fonti a stampa dell'epoca e sulla documentazione raccolta negli archivi statunitensi, costituisce la prima monografia italiana sull'argomento, ripercorrendo in maniera rigorosa ed approfondita le tappe che condussero la Sanger alla definizione del birth control e alla creazione di un movimento ancor oggi in piena espansione."" -
Gen-Ius. Consulenza genetica e normative europee
La consulenza genetica è un processo di informazione e comunicazione che precede e segue l'effettuazione di un test genetico. La consulenza genetica non si limita a trasmettere informazioni mediche, ma implica anche il riferimento ad aspetti etici e giuridici che riguardano l'identità della persona e la libertà/responsabilità rispetto a scelte individuali e sociali. L'incremento di informazioni in qualche misura ""sovraccarica"""" eticamente l'uomo, rendendo le scelte problematiche sotto vari profili. Si parla spesso di """"appropriata"""" consulenza genetica. Ma che cosa significa consulenza genetica """"appropriata""""? Diversi sono i modi di considerare l'""""appropriatezza"""" della consulenza in base al paradigma antropologico ed etico di riferimento. Anche la normativa sulla consulenza genetica lascia ancora aperte diverse problematiche, sia a livello legislativo che giurisprudenziale, nazionale ed internazionale. I contributi raccolti in questo volume consentono di delineare percorsi di riflessione, nel contesto della discussione bioetica e biogiuridica attuale."" -
Santa Sede e Società delle Nazioni. Benedetto XV, Pio XI e il nuovo internazionalismo cattolico
Il tema dei rapporti tra Santa Sede e Società delle Nazioni è qui presentato per la prima volta in tutta la sua complessità, sulla base dei materiali dell'Archivio Segreto Vaticano e di una folta letteratura secondaria. Istituzione laica per eccellenza, la Società è stata concepita ed ha mosso i suoi primi passi su un piano di indifferenza, se non di ostilità, nei confronti delle tematiche religiose. Solo nel corso degli anni Venti, per l'apporto di molti attivisti e pacifisti cattolici e laici, si intensificò il confronto sui numerosi terreni di interesse comune: l'azione di contenimento e di preservazione da futuri conflitti, gli interventi umanitari, la tutela degli Stati più deboli. Dalla documentazione, certamente lacunosa, emerge una pluralità di attori - nunzi, organizzazioni internazionaliste, in certi casi anche singoli laici -: essi determinarono i presupposti per cui Benedetto XV e Pio XI presero in seria considerazione l'eventualità di un rapporto stabile e regolato con la Società delle Nazioni. Il brusco mutamento del contesto internazionale alla fine degli anni Venti segnò il rapido deterioramento di queste prospettive; ma il ""nuovo internazionalismo cattolico"""", se per il ventennio in esame appare minoritario e destinato a soccombere nel crescente clima di aggressività ed autoritarismo, costituì un fermento vitale e gravido di conseguenze per il futuro."" -
Lettere della missione
"Rispetto ai due precedenti volumi dell'epistolario, sembra circolare qui un'aria diversa, una libertà nuova, una sorta di radicalismo missionario che s'impone infine come frutto e insieme causa della piena maturità spirituale e apostolica della Tincani, una sorta di cifra definitiva della sua personalità evangelica e del suo carisma. [...] Queste 'Lettere di missione' vedono la luce nell'autunno del 2012, mentre si prepara e ormai si celebra il Sinodo dei vescovi su 'La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana', come dire che il Sinodo cerca ex professo la terapia adeguata alla crisi. Al riguardo questo carteggio di Luigia Tincani può tuttora risvegliare energie e prima ancora coscienze"""". (Dall'Introduzione di Mons. Guido Mazzotta)"